Commessa n Istituto Referente: Istituti Partecipanti: ISMAR IAMC
|
|
- Antonia Tommasina Ranieri
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Istituto Referente: ISMAR Commessa n Responsabile (proposto) Istituti Partecipanti: ISMAR IAMC Marco Ligi 1 Titolo Progetto: Il sistema terra: interazioni tra terra solida, mare, acque interne, atmosfera e biosfera. Titolo Commessa: Creazione e distruzione della litosfera oceanica. 2 Sommario Le ricerche nell'ambito della presente Commessa sono tutte inserite in un quadro internazionale e hanno lo scopo di contribuire alla conoscenza dei processi che portano alla formazione (in corrispondenza delle dorsali oceaniche) e alla distruzione (lungo le zone di subduzione) di litosfera oceanica. Questi processi costituiscono elementi fondamentali per l'evoluzione del nostro Pianeta. Determinano la distribuzione sulla Terra dei continenti e degli oceani, della sismicita' e del vulcanesimo, delle catene montuose e delle grandi fosse ai margini degli oceani. La litosfera oceanica, e quella parte di litosfera di transizione e continentale, coperta dagli oceani, interessa due terzi del nostro Pianeta, e richiede tecnologie e metodologie di analisi diverse da quelle usate per lo studio delle litosfera continentale in aree emerse. In particolare, le attivita' di ricerca in corso sono rivolte allo studio: della paleo-sismicita' e delle strutture sismogenetiche della litosfera del margine Iberico, del Portogallo e del margine Tirrenico; della transizione da un rift continentale ad uno oceanico (Mar Rosso Settentrionale); all analisi comparata di alcuni sistemi di frattura litosferica da uno stadio embrionale (Mar Rosso) ad uno maturo (Atlantico e oceani peri-antartici); della cinematica e dei meccanismi di deformazione dei sedimenti della placca antartica lungo la fossa del Cile Meridionale e della neo-tettonica del limite di placca Scozia-Antartide. I gruppi del Consiglio Nazionale delle Ricerche attivi su questi temi operano in un contesto che include programmi nazionali (PNRA) ed europei (EUROCORE/EUROMARGINS), collaborazioni con enti della pubblica amministrazione, dell'università e di ricerca nazionali e dei paesi dell' Unione Europea, Stati Uniti, Russia, Marocco, Egitto, Arabia Saudita e Cile. 3 Giustificazione della Commessa rispetto agli obiettivi del Progetto Il Progetto Il Sistema Terra: Interazioni tra Terra Solida, Mare, Acque Interne, Atmosfera e Biosfera si propone di migliorare le conoscenze su alcuni aspetti fondamentali del funzionamento del nostro Pianeta, conoscenze che potranno poi essere utilizzate per regolare lo sviluppo delle attività umane e migliorare la qualità della vita. I processi di formazione della litosfera lungo le dorsali Medio-Oceaniche (flusso di mantello, migrazione ed estrazione di fuso, accrezione crostale) e sua distruzione in corrispondenza delle fosse oceaniche, sono centrali per comprendere la dinamica del mantello terrestre e sono oggetto di ricerche da parte di molti Paesi, con programmi nazionali coordinati da una organizzazione sovranazionale (INTERRIDGE). Gli studi sui processi geostrutturali e magmatici che portano un rift continentale ad uno oceanico e alla successiva formazione di un margine passivo sono inseriti nei programmi internazionali MARGINS (USA) e EUROMARGINS (EU). La conoscenza della dinamica della crosta terrestre in aree sommerse e dei rischi che questa puo` comportare per le aree costiere ed i suoi abitanti (es. maremoti), la conoscenza di risorse inesplorate (es. giacimenti metalliferi), ed il supporto sensu lato a studi ambientali costituiscono solo alcune delle potenzialita` di queste indagini. 4 Obiettivi Definizione litologica e morfo-strutturale delle aree oggetto di studio, mediante campionatura di sedimenti e del fondale roccioso, batimetria multifascio, magnetometria, gravimetria e sismica a riflessione mono e multicanale, per ottenere informazioni geologico-strutturali. I risultati di queste indagini costituiranno vincoli e condizioni al contorno per modelli numerici e concettuali. Studio del Margine Iberico, della paleosismicita` e delle strutture sismogenetiche ad alto potenziale tsunamigenico della litosfera sub-atlantica al largo del Portogallo. Studio del Margine Orientale Tirrenico per l individuazione, la valutazione e la quantificazione dei processi responsabili dell evoluzione strutturale di margini divergenti e del rischio geologico associato nelle relative aree costiere. Studio della transizione da un rift continentale ad uno oceanico nel Mar Rosso Settentrionale. Studio comparativo di alcuni grandi sistemi di frattura litosferica da uno stadio embrionale (Mar Rosso) ad uno stadio maturo (Atlantico ed oceani peri-antartici).
2 Analisi cinematica e comprensione della dinamica del settore di litosfera oceanica in prossimità` del Punto Triplo di Macquarie, Pacifico sud-occidentale. Definizione delle strutture sismogenetiche associate alla dinamica trasforme mediante lo studio di zone di frattura oceanica a grande dislocazione, quali la Andrew Bain nel sud-atlantico, e i risultati forniti da modelli numerici. Studio della cinematica e dei meccanismi di deformazione di un margine attivo lungo la fossa del Cile meridionale. Evidenziare lungo il limite di placca Scozia-Antartide l attivita tettonica neogenica. 5 Programma La Commessa si articola in due Moduli: Modulo 1.2.1: Processi geologici dal vulcanismo alla sismicita che portano alla formazione della crosta terrestre (ISMAR); Modulo 1.2.2: Struttura dei margini tirrenici in Italia Meridionale (IAMC). Modulo (TA-P01-ISMAR-C13): Processi geologici dal vulcanismo alla sismicita, che portano alla formazione della crosta terrestre (Responsabile Marco Ligi) Attività 1 European SeaFloor Observatory Network (Esonet) Completamento di una proposta di sviluppo di una rete di osservatori attorno i margini oceanici europei, dall'artico al Mar Nero, per il monitoraggio su scale temporali delle decine di anni di parametri geofisici, geochimici, biologici, oceanografici con capacità di allarme in casi di rischio sismico e di onde di tsunami. L'attivita' svolta permettera' la localizzazione lungo il margine oceanico europeo dei siti in cui installare gli osservatori. Attività 2 Transition from a continental to an oceanic rift: geology and bio-geochemistry of the Northern Red Sea Con l intento di chiarire gli aspetti tettonici e petrologici dei processi che determinano le prime fasi di messa in posto di litosfera oceanica e la formazione dei margini passivi, quali natura della crosta sottostante le piattaforme continentali, estensione del fondo oceanico, interazioni tra espansione oceanica, estensione crostale, attivita magmatica, meccanismi di rifting e stili di sedimentazione; si e' proposto e realizzato una spedizione oceanografica nell area del Mar Rosso Settentrionale con la nave da ricerca Urania per un periodo complessivo di 32 giorni (27 Dicembre Gennaio 2005). Per ragioni logistiche (tempo nave a disposizione) e politiche (autorizzazioni a svolgere attivita in mare) si e deciso di focalizzare l attivita di ricerca su due delle depressioni piu settentrionali (Conrad ed Oceanographer deeps) per quanto riguarda lo studio bio-geochimico delle brine assiali e su quella piu meridionale della Zona di Transizione (Thetis deep) per quanto riguardo lo studio dei segmenti oceanici ben sviluppati con valle assiale, crosta oceanica e anomalie magnetiche lineari. L attivita svolta in mare ha permesso la definizione morfo-strutturale della depressione Thetis nella sua interezza, mediante un rilievo topografico ad alta risoluzione e riflettivita acustica a mezzo multibeam (RESON SeaBat 8160), congiuntamente ad una copertura sismica a mezzo subbottom profiler (CHIRP II) e magnetometrica; seguita da una fase di campionamento sistematico del fondale basaltico delle strutture assiali e profili sismici multicanale condotti in direzione perpendicolare all asse del bacino. L intento e quello di verificare l ipotesi che l oceanizzazione del Mar Rosso proceda da Sud a Nord. In questo caso la depressione Thetis dovrebbe essere piu evoluta della Nereus piu a Nord. Attività 3 Major Tectonic and Sedimentary Processes in the Portuguese Margins (Matespro) Campagna in mare eseguita nel mese di agosto-settembre 2004 svolta per datare i principali eventi deformativi legati alle sorgenti tettoniche con alto potenziale tsunamigenico. L'attivita' di ricerca svolta in mare consentira' l'individuazione delle aree ad alto potenziale sismico, tsunamigenico e di instabilità gravitativa lungo il margine del Portogallo. Attività 4 - Studio del punto triplo di Macquarie, Pacifico sud-occidentale L attivita di ricerca si propone di studiare la cinematica e la dinamica del settore di litosfera oceanica in prossimita` del punto triplo di Macquarie dove tre grandi placche, quella Pacifica, Antartica e Australiana interagiscono fra loro. La ricerca intende analizzare le strutture di deformazione lungo i margini in prossimita` della giunzione tripla di Macquarie, definendo le caratteristiche dei margini delle placche coinvolte e l'evoluzione di queste nel tempo, partendo dall'attuale configurazione fino al tardo Miocene.
3 L'analisi dei profili sismici a riflessione acquisiti nell'area nel corso di tre campagne geofisiche dall'ogs di Trieste, condotte in ambito PNRA, hanno evidenziato che la lineazione tettonica che separa la placca Pacifica dai segmenti di dorsale della zona di transizione Antartica/Pacifica, interpretati in precedenza come "intratrasform spreding centers", sembra attualmente non attivo come limite di placca. Il limite tra la placca Australiana e la Pacifica dovrebbe essere localizzato in corrispondenza di una delle tracce della zona di frattura formatesi fra gli "intratrasform spreading centers". La posizione della giunzione tripla sarebbe quindi piu' a NE rispetto quella proposta in precedenza. Il progetto Macquarie e` attualmente in attesa di effettuare una spedizione geologico/geofisica nell area di studio, per acquisire dati di morfobatimetria, sismica a riflessione, gravimetria e magnetometria. Attività 5 - Geologia e geofisica dei segmenti di dorsale (AAR e SWIR) al limite della placca antartica, a Sud della giunzione tripla di Bouvet Il concetto di faglia trasforme, introdotto da Wilson nel 1965, definisce uno dei tre tipi di limite che bordano le grandi zolle litosferiche in cui e' suddiviso l'involucro esterno del nostro Pianeta. I limiti trasformi rappresentano margini conservativi dove due placche scivolano l'una a fianco dell' altra muovendosi in direzione opposta. Si osservano comunemente nei bacini oceanici, dove dislocano lateralmente attraverso faglie trasformi l'asse delle dorsali medio-oceaniche, ma sono presenti anche in regione attive dei continenti, dove formano zone complesse di deformazione. I limiti trasformi costitutiscono zone geologicamente attive, caratterizzate da forte attivita' sismica e da intensi movimenti verticali di blocchi litosferici. La ricerca si propone di verificare la dinamica trasforme e la definizione delle strutture sismogenetiche associate mediante un modello che, in aggiunta alla definizione di Wilson, suggerisce, per alcune zone di frattura oceaniche a grande dislocazione, quale la zona di frattura Andrew Bain che disloca la SWIR di oltre 700 km ad Est della giunzione tripla di Bouvet, un nuovo tipo di limite trasforme, in cui la deformazione interessa una zona ampia e complessa, con la formazione di molteplici piani di faglia in analogia alle zone di frattura continentali. La spedizione scientifica nell'area, in cui verranno raccolti campioni di fondo e dati di morfo-batimetria, gravimetria, magnetometria, sismica a riflessione multicanale, verra' condotta durante l'estate australe Attività 6 - Cile Meridionale Il progetto si propone di studiare la cinematica ed i meccanismi di deformazione dei sedimenti della placca antartica lungo la fossa del Cile meridionale attraverso l'interpretazione di dati di sismica multicanale, magnetometria e multibeam acquisiti in ambito PNRA in diverse spedizioni oceanografiche. I risultati attesi sono la formulazione di un modello strutturale che descriva le modalita' di deformazione del complesso di subduzione e l' identificazione dei parametri sia strutturali (tasso di accoppiamento delle placche, frizione basale) sia stratigrafici (spessore e litologia dei sedimenti nelle fossa, tassi di sedimentazione sin-tettonica) che governano i processi di convergenza e i tassi di accrezione. Attività 7 Arco di Scozia Campagna in mare eseguita nel periodo Febbraio - Marzo 2004 per cartografare con l'ausilio di rilievi morfo-batimetrici ad alta risoluzione, il limite di placca Scozia-Antartide. Lo scopo e' quello di evidenziare, lungo il limite di placca Scozia-Antartide, l'attivita' tettonica neogenica con particolare riguardo a quella presente. Modulo (TA-P01-IAMC-C17): Assetto geologico di siti mediterranei ed oceanici e rischi connessi nelle aree costiere (Responsabile: Alfonsa Milia) I principali obiettivi di questo modulo sono l individuazione, la valutazione e la quantificazione dei processi geologici responsabili dell evoluzione strutturale di settori di margini divergenti e del rischio associato a tali processi nelle relative aree costiere. In particolare il modulo si propone: i) l individuazione e l analisi dei processi geologici quali l attività di faglie e vulcanismo associati ai processi di apertura della litosfera continentale in aree del mediterraneo ed al margine orientale dell oceano atlantico; ii) lo studio degli effetti e dei rischi nelle aree costiere associati all attività di faglie ed al vulcanismo. Le metodologie di studio saranno di tipo stratigrafico-strutturali attraverso l acquisizione e l interpretazione di profili sismici a riflessione e carote per lo studio della crosta terrestre, di tipo morfologico attraverso l acquisizione e l interpretazione di dati multibeam, SSS e campionamenti del fondo. Le aree oggetto di studio (Margine Orientale Tirrenico e catena sommersa Horseshoe in Atlantico Orientale) appartengono a contesti geologici e fisiografici molto diversi (bacino di retroarco e limiti di placche litosferiche maggiori), ma presentano alcuni aspetti comuni quali l elevato tasso di deformazione tettonica.
4 Attività 1 Assetto geologico di siti mediterranei Il margine tirrenico è caratterizzato da una tettonica estensionale e/o transtensiva che ha prodotto un importante assottigliamento della crosta continentale fino alla formazione della crosta oceanica nel bacino tirrenico. All estensione sono riconducibili faglie con rigetti superiori ai 1000 m ad alto tasso di dislocazione e un intensa attività vulcanica. In particolare l estensione lungo il margine tirrenico è responsabile della formazione di semi-graben limitati prevalentemente da faglie orientate NW-SE. Lungo il margine campano l attività di tali faglie è essenzialmente riconducibile a due intervalli temporali: uno compreso tra 700 e 400 ka ed uno tardo pleistocenico olocenico. Al secondo periodo di attività delle faglie sono associate numerose eruzioni che hanno portato alla formazione di vulcani monogenici e di numerose unità ignimbritiche diffuse lungo il margine. La presente attività intende meglio comprendere il regime tettonico che ha portato alla formazione del margine tirrenico, la relazione tra attività di faglie ed emissioni vulcaniche. Ricostruzione del sistema di faglie lungo il margine campano-calabro. Individuazione delle unità ignimbritiche nell area marina prospiciente la Piana Campana. Individuazione delle faglie attive prima, durante e dopo le eruzioni ignimbritiche. Attività 2 - Assetto geologico di siti oceanici La catena sommersa detta Horseshoe seamounts (a Ferro di Cavallo ) in Atlantico orientale è disposta lungo un settore del margine trascorrente Azzorre-Gibilterra che separa la placca eurasiatica da quella africana e caratterizzato da elevata sismicità. Gli edifici che costituiscono tale catena (Gorringe, Ampère; Coral Patch, Unicorn, Josephine etc.) ed altri ad essa prossimi (es. Seine, Madeira stessa) sono quasi tutti di origine vulcanica ad eccezione del Banco o dorsale di Gorringe (35 N, 11 W) dove affiorano rocce del mantello suboceanico. La sommità di tale banco che si eleva dalle piane abissali poste a 5000 m raggiunge le poche decine di metri dalla superficie. Ampère: Il seamount Ampère è probabilmente il vulcano più recente dell intera catena e si trova sul ramo sud a 35º N e 12.9º W. La sommità raggiunge i 59 m secondo i rilievi russi (Marova e Yevsyukov, 1987). La sommità è pressoché priva di copertura sedimentaria, anche se sono state osservate tasche di accumuli di sedimenti pelagici intrappolati nelle depressioni del rilievo. Le facies delle vulcanoclastiti e delle colate laviche sembrano indicare ambienti di messa in posto anche subaerei. Ad ovest del terrazzo posto a m separato da una sella morfologica ma più ribassato si rinviene un altro edificio culminante con vari bastioni a quote variabili tra i 300 e i 350 m. Seine: Sia il Seine che l Unicorn coincidono con apparati vulcanici anche di dimensioni considerevoli che risultano dalla risalita di magmi intraplacca, così come nella regione di Madera e dell arcipelago delle Canarie, mentre il Coral Patch, più profondo e dalla forma allungata in senso E-W, potrebbe anche essere fortemente controllato dalla tettonica. Allo stato non risultano dati di dettaglio. Va segnalata la bassa profondità raggiunta dal Seine (-89 m) secondo quanto riportato dalla cartografia inglese. Esplorazione geofisica-geologica preliminare dei seamounts ancora inesplorati o conosciuti con scarso dettaglio. Ricostruzione della subsidenza di natura termica e tettonica che ha interessato i seamounts a seconda della loro natura e confronto con le curve glacio-eustatiche. Individuazione di sistemi di faglie sismogenetiche. Attività 3 Rischi nelle aree costiere I rischi prodotti da eventi eccezionali in ambiente costiero dipendono dal contesto geologico-geomorfologico e dalla tipologia di evento stesso. Nel caso di margini estensionali caratterizzati da vulcanismo attivo come quello campano i rischi sulla costa sono legati soprattutto all attività di faglie ed alla messa in posto di depositi vulcanici oltre che dall instabilità gravitativa sia in ambiente subacqueo che subaereo. Lungo alcuni settori del margine campano le faglie associate all estensione hanno inoltre portato alla formazione di blocchi tiltati con formazione di coste alte e rischi aggiuntivi. L arrivo di grossi volumi di materiali in mare quali quelli associati ai flussi piroclastici o a collassi di settore (con formazione di debris avalanches) sono sicuramente potenziali sorgenti tsunamigeniche. E provato che tali fenomeni sono avvenuti negli ultimi 30 mila anni ripetutamente nel Golfo di Napoli con sorgenti Somma- Vesuvio e Ischia. Allo stesso tempo è accertato che in tempi storici e preistorici il materiale piroclastico eruttato dal Somma- Vesuvio e deposto sul rilievo abbia favorito eventi idrogeologici eccezionali (alluvioni e frane) anche per periodi molto successivi ai fenomeni eruttivi. Le spesse coltri di depositi piroclastici accumulate su ripidi
5 versanti costieri creano, infatti, condizioni di forte instabilità in occasione di eventi piovosi, responsabili della ridistribuzione verso mare di depositi alluvionali. Tali fenomeni se avvengono in aree costiere densamente popolate costituiscono dei rischi. Per la valutazione di tali rischi sono necessari da una parte l individuazione dei livelli marker di tali fenomeni sia nelle aree marine adiacenti alle coste sia lungo le coste, dall altra le analisi storiche per analizzare la periodicità degli eventi. Tra i rischi vanno inclusi gli tsunami prodotti da sorgenti prossime, quelli prodotti da sismicità in campo lontano, quelli associati ai prodotti vulcanici che arrivano a mare in termini di flussi piroclastici e debris avalanches. In tutti i casi la conoscenza della morfologia sommersa ed emersa dell ambiente costiero è funzionale allo studio successivo che riguarda la dinamica di propagazione di flussi prodotti da onde anomale o da eventi eccezionali. Individuazione di livelli marker associati a eventi estremi (tsunami, sismiti, fenomeni alluvionali) nell offshore e in ambiente costiero in base alla stratigrafia fisica. Analisi storica degli eventi individuati. 6 Sviluppo temporale delle attivita nel triennio La scheda si collega al piano triennale E quindi opportuno descrivere sinteticamente come e se l attivita proseguira nei due anni successivi. Modulo 1.2b Attività 1 Attività 2 Attività 3 Attività 4 Attività 5 Attività 6 Attività 7 Modulo 1.2b.2 Attività 1 Attività 2 Attività 3 : ATTIVITA : RELAZIONE CORSO D'OPERA : CONSEGNA RELAZIONE FINALE 7 Risorse dedicate (anno 2005) Risorse interne Risorse esterne Risorse Residue Risorse totali Persone n ISMAR IAMC TOTALE
FONDAMENTI DI GEOLOGIA GENERALE FONDAMENTI DI GEOLOGIA GENERALE
FONDAMENTI DI GEOLOGIA GENERALE TERRA: sferoide con raggio medio 6370 km Struttura non omogenea: - Densità media 55 kn/m 3 - Densità rocce superficiali 20-30 kn/m 3 Crosta: spessore da pochi km a 60 km
DettagliGEOLOGIA IL PIANETA TERRA - 2 SCHEDE DIDATTICHE
GEOLOGIA IL PIANETA TERRA - 2 La Tettonica a Zolle e La Deriva dei Continenti SCHEDE DIDATTICHE 1 LA TETTONICA A ZOLLE Contenuti Il filmato analizza la rivoluzione scientifica che dalla deriva dei continenti
Dettagli22/04/2016 STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA? COME SI STUDIA? INTERNO = ASTENOSFERA 2 MODI METODI INDIRETTI METODI DIRETTI
STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA? COME SI STUDIA? METODI DIRETTI Trivellazioni profonde nella superficie non oltre 15 km 2 MODI METODI INDIRETTI _ studio composizione dei magmi _ studio campioni di roccia/minerali
Dettagli~ TETTONICA DELLE PLACCHE ~ I.C. 2 Cassino a. s Classe 3 a E Prof. V. Colagiacomo
~ TETTONICA DELLE PLACCHE ~ I.C. 2 Cassino a. s. 2016-17 Classe 3 a E Prof. V. Colagiacomo Teorie fissiste - Inizi del 1900-1. Terra in progressiva solidificazione e contrazione da una massa fusa 2. Migrazione
DettagliGeologia e geografia: uno sguardo in profondità per capire la superficie.
Geologia e geografia: uno sguardo in profondità per capire la superficie. LE FORZE CHE MODELLANO IL PAESAGGIO FORZE ESOGENE: sono forze di origine esterna. Vi rientrano quei processi che sono alimentati
DettagliObiettivi. Illustrare la distribuzione geografica dei vulcani e spiegarne il significato secondo il modello della tettonica delle placche
Obiettivi Illustrare la distribuzione geografica dei vulcani e spiegarne il significato secondo il modello della tettonica delle placche Dove sono localizzati i vulcani? Dove sono localizzati i terremoti?
DettagliLa Baia di Napoli: dalle barriere coralline del Cretacico al vulcanismo attivo attuale
Società Nazionale di Scienze Lettere ed Arti in Napoli Accademia di Scienze Fisiche e Matematiche Settimana del Pianeta Terra 6 Edizione 2018 Titolo del geoevento La Baia di Napoli: dalle barriere coralline
DettagliProf.. Pietro Battaglia Docente di Scienze Naturali. Fenomeni endogeni dell area mediterranea
Prof.. Pietro Battaglia Docente di Scienze Naturali Fenomeni endogeni dell area mediterranea I fenomeni sismici nel Mediterraneo Dove? Mappa degli eventi con magnitudo minore di 4 dell'area mediterranea
DettagliSoluzioni degli esercizi del testo
Klein, Il racconto delle scienze naturali Soluzioni degli esercizi del testo Lavorare con le mappe crosta oceanica astenosfera calore esterno Conoscenze e abilità 1. C 2. C 3. B 4. A 5. D 6. A 7. B 8.
Dettagli3 - Tettonica delle placche crostali: una teoria globale
3 - Tettonica delle placche crostali: una teoria globale Tettonica delle placche crostali Concetto fondamentale delle Scienze della Terra Risultato dell integrazione di molte discipline Basata su considerazioni
DettagliCapitolo 1 Fondamenti di Geologia Generale
Capitolo 1 Fondamenti di Geologia Generale TERRA: sferoide con raggio medio 6370 km Struttura non omogenea: - Densità media 55 kn/m 3 - Densità rocce superficiali 20-30 kn/m 3 Indagine geologica diretta:
Dettaglicrosta mantello nucleo ( 3200 km) 30 km 0 C 2900 km nucleo nucleo 1000 C 3500 km 3700 C 6400 km 4300 C
crosta 30 km mantello 0 C 2900 km nucleo nucleo 1000 C 6400 km 3500 km 4300 C 3700 C nucleo ( 3200 km) americhe eurasia pacifica africa indo-australiana antartica MOTI DIVERGENTI MOTI CONVERGENTI : MOTI
DettagliElementi di sismologia
Elementi di sismologia Profondità in km 1 crosta 30 km mantello 0 C 2900 km nucleo nucleo 1000 C 6400 km 3500 km 4300 C 3700 C nucleo ( 3200 km) 2 americhe eurasia pacifica africa indo-australiana antartica
DettagliCominciamo con il confrontare le zone sismiche e la disposizione dei vulcani subaerei nel mondo
Cominciamo con il confrontare le zone sismiche e la disposizione dei vulcani subaerei nel mondo Qui sopra è stata riportata la cartina dove sono rappresentate le zone sismiche sulla terra. Esse corrispondono
DettagliDeriva dei continenti. Tettonica a Zolle
Deriva dei continenti Tettonica a Zolle Deriva dei continenti L idea della deriva dei continenti si può far risalire alla fine del 500, quando un cartografo olandese Abraham Ortelius, suggerì che le americhe
DettagliLE CORRENTI CONVETTIVE DEL MANTELLO TERRESTRE
LE CORRENTI CONVETTIVE DEL MANTELLO TERRESTRE LA TEORIA DI WEGENER NON SPIEGAVA PERCHE I CONTINENTI DI MUOVONO. FU UN GEOFISICO INGLESE, HOLMES CHE SUGGERI CHE I CONTINENTI FOSSERO MOSSI DA CORRENTI CONVETTIVE
DettagliModulo 1: Nozioni di base di Geologia
Modulo 1: Nozioni di base di Geologia La Terra (Parametri fisici -Origine-Struttura Dinamica) Metodi di datazione assoluta e relativa Il Tempo Geologico e le sue principali suddivisioni La Terra: le principali
DettagliLE CORRENTI CONVETTIVE DEL MANTELLO TERRESTRE
LE CORRENTI CONVETTIVE DEL MANTELLO TERRESTRE LA TEORIA DI WEGENER NON SPIEGAVA PERCHE I CONTINENTI DI MUOVONO. FU UN GEOFISICO INGLESE, HOLMES CHE SUGGERI CHE I CONTINENTI FOSSERO MOSSI DA CORRENTI CONVETTIVE
DettagliIndice generale. Il sistema Terra 3. Tettonica delle placche: una teoria unificante 27. I materiali della Terra: minerali e rocce 61
Indice generale 1 Il sistema Terra 3 1.1 Il metodo scientifico 4 1.2 La geologia come scienza 5 1.3 Forma e dimensioni della Terra 8 1.4 La scoperta di una Terra a involucri 9 1.5 La Terra come sistema
DettagliJay Phelan, Maria Cristina Pignocchino. Scopriamo le scienze della Terra
Jay Phelan, Maria Cristina Pignocchino Scopriamo le scienze della Terra Capitolo 6 I magmi e i vulcani 3 1. La formazione dei magmi /1 I magmi sono miscele fuse di silicati, particelle solide in sospensione
DettagliStruttura interna della Terra, deriva dei continenti e tettonica delle placche. Boris Mosconi
Struttura interna della Terra, deriva dei continenti e tettonica delle placche Boris Mosconi Struttura interna della Terra CROSTA MANTELLO Struttura interna della Terra Struttura interna della Terra Dall
DettagliI Vulcani. Del Mediterraneo
I Vulcani Del Mediterraneo Il vulcano è una struttura geologica complessa generata all'interno della crosta terrestre dalla risalita, in seguito ad attività eruttiva, di massa rocciosa fusa, il magma,
DettagliSTORIA DELLA TERRA E SUE DINAMICHE
STORIA DELLA TERRA E SUE DINAMICHE Una delle teorie più accreditate afferma che la Terra nasce da una nube di gas e polveri che ruota intorno al disco solare in formazione. Possiamo distinguere alcune
DettagliLA STRUTTURA DELLA TERRA
LA STRUTTURA DELLA TERRA Morfologicamente la Terra è formata da strati di diversi materiali e densità: Crosta è lo strato più esterno, ricca di minerali, rocce eruttive, silicati, spessa un centinaio di
Dettagli1. La Terra come sistema integrato.
1. La Terra come sistema integrato. La moderna Geologia ha come scopo la ricostruzione dell intera evoluzione della Terra. La Terra è un sistema integrato = un insieme di componenti, ciascuno con una propria
DettagliCapitolo 2 - Fenomeni Endogeni Principali TERREMOTI TERREMOTI
Dovuti a improvvise rotture o dislocazioni di grandi masse rocciose della litosfera sottoposte a sforzi continuati oltre il loro limite di deformazione elastica Rottura avviene in corrispondenza di un
Dettaglidell interno terrestre
Capitolo 1D L interno della Terra Lezione 1D Costruzione di un modello dell interno terrestre Alfonso Bosellini Le scienze della Terra. Tettonica delle placche Italo Bovolenta editore 2014 2 1.1 La struttura
Dettagli1. Leggere immagini Completa il disegno inserendo correttamente i termini sotto elencati.
la terra nello spazio Fare - abilità Fare e competenze 1. Leggere immagini Completa il disegno inserendo correttamente i termini sotto elencati. a. il dì ha la massima durata rispetto alla notte b. perielio
DettagliMARGINI DI PIATTAFORMA CARBONATICA E REEFs CARBONATICI
MARGINI DI PIATTAFORMA CARBONATICA E REEFs CARBONATICI I reefs carbonatici sono ottimi indicatori delle condizioni ambientali (clima, profondità d acqua, ossigenazione). Il loro riconoscimento lungo i
DettagliSoluzioni degli esercizi del testo
Klein, Il racconto delle scienze naturali Soluzioni degli esercizi del testo Lavorare con le mappe CONVETTIVI DIVERGENTI DISTRUTTIVI FREDDI FLUIDA CONTINENTALE 1. C 2. B 3. D 4. D 5. A 6. D 7. D 8. B 9.
Dettaglie dei 6.8 miliardi di persone che ad essere la causa della fine del del nostro Pianeta. Fenomeni come
Dei vari processi ed eventi predestinati direttamente dalla energia e dinamica e dei 6.8 miliardi di persone che ad essere la causa della fine del del nostro Pianeta. Fenomeni come vivono sulla sua superficie.
DettagliSequenza sismica in Italia centrale: scarpate di faglia prodotte dall evento del 30 ottobre 2016
Sequenza sismica in Italia centrale: scarpate di faglia prodotte dall evento del 30 ottobre 2016 Scritto da Silvia Mattoni 3 novembre 2016 Il terremoto del 30 ottobre in Italia Centrale ha prodotto almeno
Dettagli8. Magmatismo e metamorfismo e contesti geodinamici
8. Magmatismo e metamorfismo e contesti geodinamici AMBIENTAZIONE GEODINAMICA DELLE SERIE MAGMATICHE La distribuzione delle serie magmatiche nei diversi ambienti geodinamici mette in evidenza lo stretto
DettagliSTRUTTURA INTERNA DELLA TERRA
STRUTTURA INTERNA DELLA TERRA Informazioni sulla struttura interna della Terra si possono ottenere con metodi diretti e indiretti. metodi diretti dalle miniere (3000 m di profondità) dalle trivellazioni
DettagliTettonica a Zolle e Deriva Dei Continenti
Tettonica a Zolle e Deriva Dei Continenti Wegener e la Teoria della Deriva La deriva dei continenti è una teoria geologica secondo la quale i continenti sarebbero sottoposti a un movimento di deriva che
DettagliVULCANOLOGIA REGIONALE CON RILEVAMENTO
DIPARTIMENTO DI SCIENZE BIOLOGICHE, GEOLOGICHE E AMBIENTALI Corso di laurea magistrale in Scienze geologiche Anno accademico 2016/2017-1 anno VULCANOLOGIA REGIONALE CON RILEVAMENTO GEO/08-9 CFU - 2 semestre
DettagliLa Terra Struttura, Deriva dei continenti, Tettonica a zolle
La Terra Struttura, Deriva dei continenti, Tettonica a zolle Del nostro pianeta conosciamo solo la parte esterna Le conoscenze che abbiamo sull'interno della terra si basano sullo studio delle onde sismiche
DettagliISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE. Roberto Valturio RELAZIONE FINALE E PROGRAMMA SVOLTO. a.s.
ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE ISTITUTO TECNICO ECONOMICO STATALE Roberto Valturio RELAZIONE FINALE E PROGRAMMA SVOLTO a.s. 2O13-2014 Materia : Scienze integrate-scienze della terra Classe : I sez. G
Dettagli3. Tettonica delle placche
3. Tettonica delle placche Tettonica delle placche: teoria attraverso la quale spiegare la dinamica della Terra. Spiega i fenomeni che interessano la crosta terrestre quali: - attività sismica, - orogenesi,
Dettagli10. La Tettonica delle placche: un modello globale
10. La Tettonica delle placche: un modello globale 26 dicembre 2004: uno dei maggiori terremoti degli ultimi 100 anni colpisce l Asia sudorientale. L ipocentro è localizzato poco al largo dell Isola di
DettagliLA CARTOGRAFIA GEOLOGICA DEI MARI ITALIANI ALLA SCALA 1: 250.000. Annamaria Correggiari
LA CARTOGRAFIA GEOLOGICA DEI MARI ITALIANI ALLA SCALA 1: 250.000 Annamaria Correggiari Progetto a cura di F. Trincardi, A. Argnani, A. Correggiari con contributi di Informatizzazione: F. Foglini Carta
DettagliModulo 2: Nozioni di base di Geologia
Modulo 2: Nozioni di base di Geologia Il principio dell attualismo in Geologia la stratigrafia e le sue leggi fondamentali cenni sulla Paleogeografia dell appennino centrale dal Mesozoico ad oggi 1) Principio
DettagliAnalisi sismostratigrafica e strutturale del settore pacifico dell offshore del Costa Rica
TESISTA RELATORE Fabrizio Parente Prof. Attilio Sulli TITOLO TESI Analisi sismostratigrafica e strutturale del settore pacifico dell offshore del Costa Rica La fossa centroamericana (Middle American Trench,
DettagliMARGINI DI PIATTAFORMA CARBONATICA E REEFs CARBONATICI
MARGINI DI PIATTAFORMA CARBONATICA E REEFs CARBONATICI I reefs carbonatici sono ottimi indicatori delle condizioni ambientali (clima, profondità d acqua, ossigenazione); inoltre sono generalmente ottime
DettagliMorfologia, attività e classificazione dei vulcani
Capitolo 4B I vulcani Lezione 9B Morfologia, attività e classificazione dei vulcani Alfonso Bosellini Le scienze della Terra. Minerali, rocce, vulcani, terremoti Italo Bovolenta editore 2014 1 4.1 Definizioni
DettagliTettonica delle placche TETTONICA DELLE PLACCHE
Tettonica delle placche TETTONICA DELLE PLACCHE TETTONICA DELLE PLACCHE 1970 Definizione Teoria secondo la quale la litosfera non è un involucro continuo ma è suddiviso in una serie di placche (zolle)
DettagliConcetti introduttivi alla stratigrafia sequenziale. Variazioni relative del livello marino
Concetti introduttivi alla stratigrafia sequenziale Variazioni relative del livello marino Considerando le curve che indicano la variazione nel tempo degli onlap costieri entro un determinato bacino,
DettagliPropagazione delle onde sismiche
Capitolo 8B I terremoti Propagazione delle onde sismiche Lezione 20B 2 8.1 Il terremoto Il terremoto, detto anche scossa tellurica o sisma, consiste in rapidi movimenti del terreno prodotti, di solito,
DettagliI VIAGGI DELLE PIANTE 1.2
I VIAGGI DELLE PIANTE 1.2 Primo incontro, Parte Seconda, a cura di Milena Bertacchini LE PIANTE VIAGGIANO a grande scala trasporto a piccola scala FATTORI NATURALI FATTORE UOMO Movimenti crostali Mutamenti
DettagliLe forze endogene ed esogene della Terra
Le forze endogene ed esogene della Terra a cura di Danilo Testa danilo.testa@uniroma2.it Le forze endogene ed esogene della Terra Forze endogene: agiscono all interno del pianeta Vulcanismo e i movimenti
DettagliI terremoti dei Mugello: dove, come, quando e perché? Giacomo Corti Consiglio Nazionale delle Ricerce Istituto di Geoscienze e Georisorse
I terremoti dei Mugello: dove, come, quando e perché? Giacomo Corti Consiglio Nazionale delle Ricerce Istituto di Geoscienze e Georisorse Borgo San Lorenzo, 12 Ottobre 2015 Sono (o possono essere) caratterizzati
Dettagli1 VALIDAZIONE DATI DA SATELLITE: confronto dati da boe vs. dati da satellite
Presentazione ufficiale V.E.C.T.O.R. (VulnErabilità delle Coste e degli ecosistemi marini italiani ai cambiamenti climatici e loro ruolo nei cicli del carbonio mediterraneo) LINEA 1 CLICOST Effetti dei
DettagliLe variazioni del livello del mare nel Quaternario
Le variazioni del livello del mare nel Quaternario Trieste, 1875 (Venezia, 1872; Genova, 1884; Marsiglia, 1885: Marina di Ravenna, 1896) AA 2015-2106 GQt Livello mare 1 Alla fine degli anni 60. Le calotte
DettagliVulcanismo sottomarino dell area sud-orientale tirrenica: gli edifici sommersi Marsili e Palinuro
Vulcanismo sottomarino dell area sud-orientale tirrenica: gli edifici sommersi Marsili e Palinuro Salvatore Passaro Istituto per l Ambiente Marino Costiero (IAMC), Consiglio Nazionale delle Ricerche, Calata
DettagliGeologia del Mediterraneo
Chiaramente Scienza 9 dicembre 2009 Geologia del Mediterraneo Giorgio V. Dal Piaz Geologo, S.c.r. dell Istituto Veneto CATENE OROGENICHE CIRCUMMEDITERRANEE RECENTI Sistema collisionale Alpino Himalaiano
DettagliCOSTRUZIONI IN ZONA SISMICA
COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA Filippo DACARRO European Centre for Training and Research in Earthquake Engineering Università degli Studi di Pavia, Italy filippo.dacarro@eucentre.it COS È UN TERREMOTO? Improvviso
DettagliLe variazioni del livello del mare nel Quaternario
Le variazioni del livello del mare nel Quaternario Trieste, 1875 (Venezia, 1872; Genova, 1884; Marsiglia, 1885: Marina di Ravenna, 1896) AA 2017-2018 Geol Qt Livello mare 1 Alla fine degli anni 60. Le
DettagliIn condizioni di enormi pressioni e temperature le rocce si fondono formando nuovo magma il quale sarà primario se questa fusione avviene nel
I Vulcani Definizione: conformazioni geologiche tipiche che rappresentano delle valvole di sfogo dell energia che si viene a formare in profondità. DOVE SI TROVANO? In punti della Terra ad intensa attività
DettagliStruttura interna della terra e dinamiche litosferiche
Struttura interna della terra e dinamiche litosferiche Un cambiamento di prospettiva Dalle ipotesi del passato alle attuali conoscenze La struttura interna della Terra Schematizzazione semplificata della
Dettagli1. L interno della Terra 2. Come si è formato il pianeta Terra? 3. La deriva dei continenti 4. La tettonica delle placche 5.
1. L interno della Terra 2. Come si è formato il pianeta Terra? 3. La deriva dei continenti 4. La tettonica delle placche 5. I fossili L interno della Terra onde sismiche riflesse discontinuità terremoto
DettagliStruttura interna della Terra
Struttura interna della Terra Esistono 2 modelli raffiguranti la struttura interna della Terra. I modello - Terra suddivisa in 3 strati (dal più esterno al più interno): Crosta: strato più esterno composto
Dettagli2 Test CONOSCENZE DI BASE PER LE SCIENZE DELLA TERRA GRANDI IDEE DELLE SCIENZE DELLA TERRA L UNIVERSO IL SISTEMA SOLARE
0 CONOSCENZE DI BASE PER LE SCIENZE DELLA TERRA DALLA MATEMATICA: PERCENTUALI, GRAFICI, MULTI E SOTTOMULTIPLI, POTENZE, ANGOLI DALLA FISICA: GRANDEZZE E UNITÀ DI MISURA DALLA CHIMICA: ELEMENTI E COMPOSTI,
DettagliSCIENZE GEOLOGICHE Febbraio 2016 Legnaro-Agripolis
SCIENZE GEOLOGICHE 17-18-19 Febbraio 2016 Legnaro-Agripolis SCIENZE GEOLOGICHE LAUREA DI 1 LIVELLO LAUREA MAGISTRALE Geologia e Geologia Tecnica (2 anni) DOTTORATO DI RICERCA Scienze della Terra (3 anni)
DettagliStudio di PERICOLOSITÀ SISMICA: definizione di scuotimento atteso
Studio di PERICOLOSITÀ SISMICA: definizione di scuotimento atteso La definizione della pericolosità di un sito viene separata in due fasi distinte: da una parte lo studio di sorgenti e propagazione profonda,
DettagliUniversità degli Studi della Basilicata Corso di Laurea in Scienze Geologiche (Biennio Specialistico) Corso di DINAMICA COSTIERA
Università degli Studi della Basilicata Corso di Laurea in Scienze Geologiche (Biennio Specialistico) Corso di DINAMICA COSTIERA 15 Studi e d Interventi in Tutela e Salvaguardia degli Ambienti Costieri
DettagliCapitolo T2 Il dinamismo terrestre e la teoria della tettonica delle placche
Capitolo T2 Il dinamismo terrestre e la teoria della tettonica delle placche Quesiti e problemi 1 Fenomeno Erosione chimica delle rocce Produzione di una faglia Risalita di magma astenosferico Variazione
DettagliGLI IDROCARBURI. Gli idrocarburi sono sostanze organiche formate da molecole di idrogeno e carbonio. Sono idrocarburi il PETROLIO e il METANO
GLI IDROCARBURI Gli idrocarburi sono sostanze organiche formate da molecole di idrogeno e carbonio. Idrogeno Carbonio Sono idrocarburi il PETROLIO e il METANO molecola del metano GLI IDROCARBURI: FORMAZIONE
DettagliISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA
ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA Monitoraggio vulcanologico, geochimico e delle deformazioni del suolo dello Stromboli nel periodo 20 26 febbraio 2008 L analisi delle immagini registrate
DettagliPortale monotematico sulle cavità di Pianura
Assessorato Governo del Territorio Regione Campania Assessorato Governo del Territorio SUN Seconda Università degli Studi di Napoli Facoltà di Architettura Luigi Vanvitelli DCP Dipartimento di Cultura
Dettagli2.1 NOTIZIE DALLA TERRA
Indice 1 Formazione di un pianeta Il metodo scientifico 2 Teoria e pratica nella geologia moderna 3 L origine del nostro sistema planetario 2 La Terra primitiva: la formazione di un pianeta a strati concentrici
DettagliTettonica a zolle. Gaetano Festa
Tettonica a zolle Gaetano Festa La Terra come sistema La tettonica a zolle è una teoria cinematica Essa tiene conto del momento delle placche ed individua regioni dove la deformazione, la sismicità ed
DettagliLA STRUTTURA DELLA TERRA
LA STRUTTURA DELLA TERRA La Terra è composta da strati concentrici: - Crosta - Mantello - Nucleo Copyright 2009 Zanichelli editore CROSTA CONTINENTALE E CROSTA OCEANICA Del volume totale della Terra: la
DettagliESPANSIONE DEI FONDALI OCEANICI SPIEGATA IN MODO SEMPLICE By studiarapido
ESPANSIONE DEI FONDALI OCEANICI SPIEGATA IN MODO SEMPLICE By studiarapido La mappa dei fondali oceanici Oggi la teoria della deriva dei continenti è universalmente accettata perché la scienza ne ha dato
DettagliELEMENTI DI GEOMORFOLOGIA STRUTTURALE
ELEMENTI DI GEOMORFOLOGIA STRUTTURALE FAGLIA ATTIVA E' considerata attiva una faglia originatasi e/o riattivatasi durante il campo di stress agente correntemente nell'area.. Faglia quaternaria, pleistocenica,
DettagliI terremoti in Italia
I TERREMOTI I terremoti in Italia Data Intensità (scala Mercalli) Magnitudo Regione Note 8 settembre 1905 X 6.8 Calabria 557 vittime, 300.000 senzatetto 28 dicembre 1908 XI 7.1 Calabro-Messinese Circa
Dettaglilaghi in Europa i laghi si differenziano per la loro origine:
Un continente per essere definito tale deve essere circondato da acque, l Europa non è circondata da acque ma i suoi confini si sono definiti nel tempo per motivi storici, culturali e religiosi che l hanno
Dettagliaccelerometro strumento che misura l'accelerazione del suolo (vedi anche RAN).
Glossario sismico accelerometro strumento che misura l'accelerazione del suolo (vedi anche RAN). accelerazione spostamento al suolo dovuto alle azioni dinamiche del sisma, misurato in m/sec2. asismico,
DettagliUn processo morfogenetico è un particolare meccanismo attraverso il quale un agente morfogenetico riesce a creare o modificare forme e depositi.
Un agente morfogenetico è un fenomeno fisico e/o chimico che, attraverso l attivazione di meccanismi caratteristici, può generare o modificare le forme del rilevo e/o le caratteristiche dei depositi (morfogenesi).
DettagliLe fumarole ed i ponti di neve dell Etna
Le fumarole ed i ponti di neve dell Etna L Etna è uno dei vulcani più studiati al mondo. Considerato come uno spettacolare laboratorio scientifico naturale, rappresenta anche una delle più grandi attrattive
Dettagli1. L'EUROPA E L'ITALIA: CONFINI, COSTE, RILIEVI E PIANURE. Pearson Italia
1. L'EUROPA E L'ITALIA: CONFINI, COSTE, RILIEVI E PIANURE. L'Europa nel mondo L Europa è il quarto continente per dimensioni: solo l Oceania è più piccola. Dal punto di vista geografico è un estensione
DettagliIng. Domenico Bucca Barcellona Pozzo di Gotto (Me). WEB:
Erosione delle coste Classificazione descrittiva delle coste La classificazione descrittiva di Shepard (1973) suddivide le coste in: - primarie, quando le configurazioni di superficie si riflettono in
Dettaglipianeta Terra caratteristiche generali
pianeta Terra caratteristiche generali Eratostene 275 195 ac http://www.youtube.com/watch?v=-o99ih9kbpw pianeta Terra, alcune delle caratteristiche principali Massa: 5,9 x 10 24 kg Raggio medio: 6.371
DettagliGEOLOGIA STRATIGRAFICA
ITG A. POZZO LICEO TECNOLOGICO GEOLOGIA STRATIGRAFICA INDIRIZZO: Costruzioni, Ambiente, Territorio - opzione B GEOLOGIA E TERRITORIO Classe 4^ - 3 ore settimanali Schede a cura del prof. Romano Oss GEOLOGIA
DettagliPRINCIPI DI STRATIGRAFIA
PRINCIPI DI STRATIGRAFIA STRATIGRAFIA: parte della Geologia che studia la successione delle rocce sedimentarie secondo l ordine di deposizione e cerca di ricostruire gli originari ambienti di sedimentazione.
DettagliCARATTERISTICHE FISIOGRAFICHE DEGLI AMBIENTI MARINI E CENNI DI DINAMICA CROSTALE
AMBIENTI MARINI E CENNI DI DINAMICA CROSTALE Le illustrazioni di sinistra sono tratte dal The Sacred Theory of the Earth (1684) e di destra dal Telluris Theria Sacra (1681) entrambe opere di Thomas Burnet
DettagliI terremoti (o sismi) sono movimenti più o meno violenti, rapidi ed improvvisi, della crosta terrestre. Le rocce della crosta terrestre sono
I TERREMOTI I terremoti (o sismi) sono movimenti più o meno violenti, rapidi ed improvvisi, della crosta terrestre. Le rocce della crosta terrestre sono sottoposte a compressioni e stiramenti che tendono
DettagliMONTE S.ELENA. CALDERA di YELLOWSTONE
MONTE S.ELENA 18 maggio 1980 (dopo circa 180 anni d inattività) Nube di cenere 100 km/h Oscura tutto nel raggio di 200 km Il giorno prima dell esplosione Si trova lungo la CINTURA DI FUOCO DEL PACIFICO
DettagliCROSTA MANTELLO NUCLEO suddivisa in MARGINI DIVERGENTI
LA TERRA È COSTITUITA DA CROSTA MANTELLO NUCLEO suddivisa in OROGENESI PLACCHE che si muovono generando studiate dalla TEORIA DELLA TETTONICA A PLACCHE che spiega FENOMENI SISMICI FENOMENI VULCANICI dorsali
DettagliCamera magmatica. Magma Genitore. principale. Camera magmatica secondaria. Camera magmatica. secondaria
Venuta a giorno del magma genitore (evento possibile ma non necessario). Inizia la cristallizzazione. Il magma genitore comincia a cambiare composizione. Una parte del magma si isola in camere magmatiche
DettagliDove si trovano i vulcani di fango?
Il fango dalle viscere della terra di Alessandra Sciarra e Tullio Ricci I vulcani di fango sono strutture geologiche caratterizzate dalla emissione di argilla mista ad una miscela di acqua e gas. In genere
DettagliPROGETTO ESECUTIVO RELAZIONE GEOLOGICA. PROGETTISTI Prof. Arch. Pasquale Miano Arch. Giuseppe Mollo
PROGETTISTI Prof. Arch. Pasquale Miano Arch. Giuseppe Mollo CON: Arch. Eugenio Certosino Arch. Laura Chirichella Arch. Antonio Mugnolo Arch. Patrizia Porritiello Arch. Giuseppe Ruocco Arch. Pasquale Volpe
DettagliA causa della viscosità del mantello l equilibrio viene raggiunto lentamente con una serie di lente oscillazioni.
Dinamica endogena della Terra ISOSTASIA 1 1870 Definizione Equilibrio statico delle masse rocciose. Grandi porzioni della crosta terrestre sottoposte a movimenti verticali. tendono a raggiungere una posizione
Dettagli5B. Cenni di Geodinamica dell Appennino e dell area mediterranea
5B. Cenni di Geodinamica dell Appennino e dell area mediterranea L Appennino Settentrionale è una catena orogenica strutturalmente complessa, formatasi a partire dal Cretaceo superiore in seguito alla
DettagliVULCANESIMO E TERREMOTI
VULCANESIMO E TERREMOTI SI PARLA DI VULCANESIMO QUANDO IL MAGMA (UN INSIEME DI ROCCE ALLO STATO FUSO, GAS E MATERIALI SOLIDI ALLA TEMPERATURA DI CIRCA 1.000 C.) RISALE DALLA LITOSFERA E FUORIESCE SULLA
DettagliLo spazio della vita Terra tre involucri concentrici geosfera idrosfera atmosfera geosfera Terra solida globo due Poli litosfera involucro solido
Lo spazio della vita La Terra è formato da tre involucri concentrici: la geosfera, l idrosfera, l atmosfera. La geosfera è la Terra solida, che ha la forma di un globo leggermente schiacciato ai due Poli
DettagliTSUNAMI: GENESI ED EFFETTI. Prof. Tina Nunziata
TSUNAMI: GENESI ED EFFETTI Prof. Tina Nunziata Gli tsunami, o maremoti, sono onde generate in una massa d acqua da un disturbo impulsivo che sposta verticalmente la colonna d acqua e che, avvicinandosi
Dettagliraccontata dalle rocce vulcaniche
La triste separazione dell Africa e del Sudamerica raccontata dalle rocce vulcaniche Leone Melluso DiSTAR Perchè triste? Beh, le separazioni sono (quasi) sempre tristi, soprattutto quando l unione durava
Dettagli