ASPETTI FISCALI NEI RAPPORTI COMMERCIALI E SOCIETARI CON L ESTERO. Dr. Nicola Sartori
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1 ASPETTI FISCALI NEI RAPPORTI COMMERCIALI E SOCIETARI CON L ESTERO Dr. Nicola Sartori
2 INDICE RELAZIONE Principi generali di diritto tributario internazione; Le principali problematiche fiscali nella operazioni commerciali e societarie con l estero; Art. 110, commi 10, 11, 12, T.u.i.r.: indeducibilità dei costi; Artt. 167 e 168, T.u.i.r.: CFC; Conclusioni
3 PARTE I: Principi generali
4 WORLDWIDE TAX PRINCIPLE I soggetti residenti (persone fisiche o persone giuridiche) sono assoggettati a tassazione in Italia sui redditi ovunque prodotti nel mondo
5 SOURCE TAX PRINCIPLE I soggetti non residenti sono assoggettati a tassazione in Italia solo sui redditi che hanno fonte nel territorio dello Stato italiano
6 PARTE II: Principali problematiche fiscali
7 CREDITO D IMPOSTA (165, Tuir) 1. Il soggetto residente determina il reddito globale e calcola l imposta dovuta in Italia; 2. da tale imposta il soggetto residente può detrarre l imposta pagata all estero a titolo definitivo; 3. la detrazione non può superare la quota di imposta italiana corrispondente al rapporto tra redditi prodotti all estero e reddito complessivo.
8 ESEMPIO Reddito italiano: 70; Reddito estero: 30; Reddito globale: 100; Imposta italiana: 27,5 (100 x 27,5%); Imposta estera: 15 (30 x 50%); Credito d imposta: 15 Massimo credito detraibile (30/100) x 27,5 = 8,25; Imposta da versare in Italia: 19,25.
9 TRANSFER PRICING (110, c.7, Tuir) - I prezzi negli scambi tra società appartenenti allo stesso gruppo devono avvenire a valore di mercato (arm s length). - Il valore normale è il prezzo di libera concorrenza (confronto di prezzo, prezzo di rivendita, costo maggiorato);
10 INDEDUCIBILITA COSTI Art. 110, commi 10, 11, 12 Indeducibilità dei costi derivanti da operazioni intercorse tra imprese residenti e imprese site in paradisi fiscali;
11 CFC (167, 168, Tuir) Il soggetto residente imputa pro quote per trasparenza (e quindi assoggetta a tassazione) i redditi prodotti in un paradiso fiscale da una sua controllata anche se non distribuiti. Recenti modifiche.
12 RIORGANIZZAZIONI TRANSNAZIONALI Riorganizzazioni in uscita: neutralità o tassazione? Neutralità se i beni rimangono nel regime dei beni d impresa (stabile organizzazione); Riorganizzazioni in entrata: a quali valori fiscali dobbiamo iscrivere i beni che entrano a far parte del regime dei beni d impresa (storico del paese estero o valore di mercato?)
13 PARTE III: Indeducibilità costi
14 SINTESI NORMA Art. 110, commi 10, 11, 12, 12-bis, TUIR Indeducibilità dei costi derivanti da operazioni intercorse tra imprese residenti e imprese site in paradisi fiscali
15 PRESUPPOSTO SOGGETTIVO I soggetti residenti nei cui confronti la norma opera sono: società di capitali ed enti commerciali; società di persone e imprenditori individuali; stabile organizzazione. I soggetti non residenti possono essere: imprese residenti o localizzate (i.e. possono usufruire del loro regime fiscale) in un paradiso fiscale; Art. 110, comma 12-bis: professionisti domiciliati in paradisi fiscali; Stabili organizzazioni (perchè sono imprese localizzate nel paradiso fiscale)-
16 PRESUPPOSTO TERRITORIALE La controparte contrattuale deve essere residente in un paradiso fiscale (paese non iscritto nella white list);
17 PRESUPPOSTO OGGETTIVO Operazione commerciale (anche tra soggetti terzi) NB: non è necessario che vi sia un collegamento tra il soggetto residente e quello residente o localizzato nel paradiso fiscale.
18 PARADISO FISCALE Individuati con la cd. black list fino a quando non sarà approvata la cd. white list. Il legislatore si rivolge al governo, stabilendo i criteri che devono essere seguiti per determinate la black list o la white list.
19 WHITE LIST: CRITERI Adeguato scambio di informazioni Paesi UE non possono essere esclusi dalla white list
20 Conseguenza Se ricorrono tutti i presupposti menzionati Presunzione iuris tantum di elusività della transazione Indeducibilità delle spese e componenti negativi per il soggetto residente
21 ESIMENTI Vi sono due circostanze alternative al ricorrere delle quali il contribuente residente può dedurre i costi: 1. L impresa non residente svolge prevalentemente un attività commerciale effettiva; 2. Le operazioni rispondono ad un effettivo interesse economico ed hanno avuto concreta esecuzione.
22 MECCANISMO Separata indicazione dei costi dedotti in dichiarazione dei redditi In caso di mancata indicazione separata: sanzioni del 10% (dal 2008 non più pena indeducibilità).
23 PARTE IV: CFC RULES
24 DISPOSIZIONI IN MATERIA DI IMPRESE ESTERE CONTROLLATE Art. 167 (comma 1): controllo ed imputazione Se soggetto residente controlla (direttamente o indirettamente) impresa sita in c.d. Paradiso fiscale i redditi conseguiti della cfc sono imputati, a decorrere dalla chiusura dell'esercizio della cfc, ai soggetti residenti in proporzione alle partecipazioni da essi detenute.
25 PRESUPPOSTO SOGGETTIVO Art. 167 (comma 2): soggetti residenti Persone fisiche; Società di persone; Società ed enti commerciali e non.
26 PRESUPPOSTO OGGETTIVO Art. 167: nozione di controllo Si applica l articolo 2359 del c.c., in materia di società controllate e società collegate per cento degli utili; Art. 168: nozione di collegamento -10 per cento nel caso di partecipazione agli utili di società quotate in borsa.
27 PRESUPPOSTO TERRITORIALE Art. 168-bis: nozione di Paradiso fiscale Regimi fiscali di Stati o territori individuati, con decreto ministeriale, in ragione di: livello di tassazione sensibilmente inferiore a quello applicato in Italia; mancanza di un adeguato scambio di informazioni.
28 PRIMA ESIMENTE Art. 167 (comma 5, lett. a), Tuir a) L impresa non residente svolge un'effettiva attività industriale o commerciale, come sua principale attività, nel mercato o territorio di insediamento (non si applica se la società estera realizza più del 50% in passive income);
29 SECONDA ESIMENTE Art. 167 (comma 5, lett. b), Tuir b) Dalle partecipazioni non consegue l effetto di localizzare i redditi in paradisi fiscali CFC rule non si applica qualora il 75% dei redditi prodotti dalla CFC sono assoggettati a un imposizione ordinaria.
30 ESTENSIONE 167 si applica anche se l impresa estera non è localizzata in un paradiso fiscale quando: - tassazione effettiva inferiore a più della metà di quella che sarebbe applicabile in Italia; - più del 50% dei proventi è costituito da passive income.
31 ESIMENTE ESTENSIONE L estensione non si applica se: il soggetto residente dimostra che l insediamento all estero non rappresenta una costruzione artificiosa volta a conseguire un indebito vantaggio fiscale (interpello preventivo!).
32 PARTE V: CONCLUSIONE
33 CONCLUSIONE In ogni rapporto commerciale con l estero occorre valutare gli aspetti di fiscalità internazionale (con particolare riferimento alle norme anti-abuso); In ogni strategia di dislocazione all estero degli investimenti, occorre valutare attentamente gli aspetti di pianificazione fiscale internazionale.
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