L Italia tra le due guerre
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- Aureliana Mauro
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1 L Italia tra le due guerre
2 Assegnati alla Jugoslavia la Dalmazia e la città di Fiume, importante porto sull Adriatico. Il Patto di Londra era stato firmato in segreto, e le altre potenze non vogliono tenerne conto. Il Primo ministro Orlando e il ministro degli esteri Sonnino abbandonano la conferenza di Versailles perdono la possibilità di partecipare alla spartizione delle colonie tedesche.
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4 12 settembre 1919: il poeta D Annunzio, leader dei nazionalisti, occupa la città di Fiume insieme ad 2600 soldati. Il governo italiano esita a reagire, perché alcuni settori dell esercito approvano l iniziativa.
5 Altri problemi: - reinserimento dei reduci, soprattutto dei mutilati - crisi economica - riconversione industriale - disoccupazione - mancata distribuzione delle terre ai braccianti - malcontento della borghesia, che vorrebbe avere maggior peso politico.
6 Occupazione dei latifondi nelle campagne. Scioperi nelle fabbriche + manifestazioni spontanee di disoccupati, ex militari, borghesi impoveriti. A guidare gli scioperi è il Partito Socialista. Il timore di una rivoluzione anche in Italia favorirà l ascesa del fascismo.
7 Occupazione di una fabbrica nel 1920.
8 Partito Popolare (1919, don Luigi Sturzo): cattolici. Partito socialista, diviso in due correnti: riformisti e massimalisti (che volevano una rivoluzione come quella russa) i massimalisti fondano il Partito Comunista d Italia ( 1921, Antonio Gramsci). Movimento Italiano dei Fasci di Combattimento (1919, Benito Mussolini).
9 Don Luigi Sturzo Il simbolo del Fascismo richiamava l antica Roma ed era simbolo di unità nazionale (bastoni legati insieme) Antonio Gramsci
10 Instaurare la Repubblica. Abolire il Senato. Voto alle donne. Giornata lavorativa di 8 ore. Idee nazionalistiche. coniuga le rivendicazioni dei socialisti (Mussolini stesso era un ex socialista, espulso dal partito perché interventista) con quelle dei reduci.
11 1919: prime elezioni del dopoguerra. I liberali perdono la maggioranza in Parlamento, perché i socialisti e il Partito Popolare ottengono molti voti. Pochissimi voti a Mussolini. il Movimento Nazionale Fascista cambia nome in Partito Fascista e diventa sostenitore della monarchia per ottenere maggiori possibilità di successo.
12 Appoggio da parte di: - reduci di guerra (non riescono a reinserirsi nella società). - nazionalisti (sognano un Italia forte dopo la delusione della vittoria mutilata ). - grandi industriali e proprietari terrieri (temono la rivoluzione). Violenze fasciste: spedizioni punitive contro socialisti e cattolici (anche sacerdoti), in particolare tra 1921 e 1922.
13 LO SQUADRISMO FASCISTA Le squadre d azione (o camicie nere ), formate soprattutto da ex combattenti, organizzavano spedizioni punitive contro le sedi dei partiti avversari e reprimevano scioperi ed occupazioni. Nella foto, i componenti della squadra d azione di Lucca.
14 Giolitti, ancora leader dei liberali, è accusato di non opporsi con sufficiente decisione ai disordini del biennio rosso. Decide allora di allearsi coi fascisti nelle elezioni del I liberali subiscono un calo, mentre i fascisti entrano in parlamento con 35 deputati.
15 28 ottobre 1922: Mussolini e camicie nere si dirigono verso Roma per indurre il governo a dimettersi. Il re rifiuta di far intervenire l esercito. Motivi: -parte dell esercito è favorevole a Mussolini -il re, i politici e la borghesia pensano che consegnare il potere ai fascisti sia l unico modo per stabilizzare la situazione italiana.
16 Vittorio Emanuele III chiede a Mussolini di formare un nuovo governo. Inizialmente Mussolini mantiene il parlamento ereditato dalle precedenti elezioni. Prime misure antidemocratiche: - Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, che raccoglie le sue camicie nere - Gran Consiglio del Fascismo, che assume alcuni incarichi del parlamento - nuova legge elettorale: 2/3 dei seggi al partito che ottiene la maggioranza dei voti. - si fa chiamare Duce (dal latino dux = condottiero)
17 Elezioni del 1924: vittoria schiacciante del partito fascista, ma i voti sono ottenuti tramite violenze e minacce. Il socialista Giacomo Matteotti denuncia in parlamento l illegalità delle elezioni. viene rapito e assassinato da una squadra fascista. Mussolini condanna il fatto, avvenuto probabilmente a sua insaputa.
18 Il deputato socialista Giacomo Matteotti
19 Per protesta contro il delitto Matteotti, i deputati dell opposizione abbandonano il parlamento fino alle dimissioni di Mussolini. ( secessione dell Aventino ). Errore dell opposizione: abbandonando il parlamento, lasciano campo libero ai fascisti. Il re non ha il coraggio di opporsi a Mussolini. La borghesia non vede alternativa al fascismo. nessuno approfitta della momentanea debolezza del fascismo.
20 Mussolini approfitta delle indecisioni degli avversari e riprende coraggio. Famoso discorso alla Camera 3/1/1925: - si assume la responsabilità di quanto accaduto - dichiara la volontà di stroncare la secessione dell Aventino, anche con la forza inizio palese della dittatura
21 Molti oppositori al fascismo vengono incarcerati, alcuni muoiono in seguito alle aggressioni. Molti fuggono all estero (es. don Sturzo e i socialisti Turati e Salvemini) e da lontano organizzano una resistenza clandestina. 15mila condannati al confino in 20 anni di regime. Giovanni Amendola, politico deceduto a causa di un aggressione fascista.
22 : leggi fascistissime. - aboliti tutti i partiti tranne quello fascista. - aboliti i sindacati - giornali posti sotto il controllo fascista - Tribunale Speciale per la difesa dello stato - pena di morte per i reati contro il re e il Duce - responsabilità del capo del governo solo di fronte al re e non di fronte al parlamento (può fare decreti anche senza la sua approvazione)
23 Viene creata la Magistratura del Lavoro per regolare i rapporti tra operai e imprenditori. I lavoratori della stessa categoria sono riuniti in Corporazioni. Questi organi devono in teoria risolvere equamente i conflitti nel mondo del lavoro, ma in realtà tutelano più gli imprenditori che gli operai. Rafforzamento della lira ( quota 90 ).
24 Lo stato fascista organizza l economia. Scopi: aumento della produzione interna e diminuzione delle importazioni. Strumenti: - battaglia del grano (favoriti i grandi proprietari terrieri, perché hanno la possibilità di comprare macchinari per aumentare la produzione). - bonifica delle paludi, soprattutto nell Agro Pontino (per dare lavoro ai braccianti).
25 Sui territori bonificati a sud di Roma nascono diverse città, come Littoria (oggi Latina) e Sabaudia
26 Mussolini partecipa alla trebbiatura del grano (1935)
27 Visione tipica delle dittature (anche comunismo e nazismo): lo stato è più importante dell individuo. Amore per la patria, disciplina e obbedienza ( credere, obbedire, combattere ). Culto del Duce, modello dell italiano forte e virtuoso: esaltate le sue doti fisiche, intellettuali, militari, politiche e morali.
28 Famiglia: premi in denaro per le famiglie numerose, tassa sul celibato, assistenza alle madri in difficoltà, colonie estive per i figli dei lavoratori (il tutto per favorire l aumento demografico ) Educazione: cultura fascista insegnata a scuola Tempo libero: - Balilla e Giovani Italiane - Opera Nazionale Dopolavoro
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30 Le organizzazioni giovanili Tutti i bambini dai 6 agli 8 anni erano figli della lupa, poi i maschi diventavano balilla (8-14 anni), mentre le femmine fanno parte delle piccole italiane e delle giovani italiane. Ragazzi e ragazze dovevano partecipare alle parate, in divisa, e allenarsi con esercizi ginnici. I maschi venivano anche preparati fin da piccoli alla guerra (uno dei motti fascisti era Libro e moschetto, fascista perfetto ). Alcuni balilla moschettieri
31 Politica di propaganda per ottenere il consenso popolare. Riferimenti all antica Roma: fascio, saluto romano, aquila imperiale, festa nazionale il 21 aprile (nella leggenda, data della fondazione di Roma). Riforma calendario: 1922 = primo anno dell Era Fascista. Radio, cinema, giornali e manifesti propagandano l immagine di un paese felice e laborioso. Raduni per ascoltare i discorsi del Duce. Cinegiornali dell istituto Luce.
32 Mussolini fa il saluto romano Fascio Littorio sulla Stazione Centrale di Milano, con l indicazione dell anno IX dell Era Fascista, cioè il 1931.
33 La propaganda in occasione di un plebiscito Le schede che i votanti inserivano nelle urne
34 Ragioni dell appoggio popolare: - miglioramenti economici durante il primo decennio del fascismo - coinvolgimento delle masse, poco considerate dalla vecchia classe dirigente liberale. Molti sostengono il fascismo solo in modo superficiale, per proteggere i propri interessi, ma fino al 1936 gli italiani favorevoli al fascismo sono più di quelli contrari.
35 1929: Mussolini vuole chiudere la Questione Romana per trovare l appoggio dei cattolici Concordato con la Chiesa. Lo stato riconosce alla Chiesa la sovranità sullo Stato del Vaticano, assegna un indennizzo in denaro per l occupazione di Roma, riconosce il cattolicesimo come religione di stato. In cambio Il Vaticano riconosce Roma come capitale d Italia e si impegna a nominare vescovi non sgraditi al regime.
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37 Il prestigio del Duce esce rafforzato dai Patti, anche all estero. Mussolini pretende di controllare anche le istituzioni della Chiesa. Chiede a papa Pio XI lo scioglimento dell Azione Cattolica, perché vuole avere il controllo totale dell educazione dei giovani. Il papa rifiuta e Mussolini deve cedere, perché non osa scontrarsi col pontefice, l unica persona in Italia amata e seguita come lui.
38 Totalitarismo = regime dittatoriale che pretende di controllare ogni ambito della vita di un paese, per cambiarne radicalmente la mentalità. Mussolini vorrebbe il controllo totale dell Italia ma non riesce ad eliminare i pilastri della società italiana dell epoca: monarchia e Chiesa. Il re era l unico che poteva revocare il suo sostegno al fascismo (e lo farà, anche se tardi) e il papa criticò spesso gli eccessi del fascismo.
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