Goletta, con le due rande e i quattro fiocchi, all interno del porto di Trapani

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1 8.8 GOLETTA Goletta, con le due rande e i quattro fiocchi, all interno del porto di Trapani La goletta nacque probabilmente nelle colonie inglesi del Nord America come nave da guerra. Trattasi di un veliero del XVIII sec. che divenne presente nel nostro armamento solamente nel XIX sec. L armatura della goletta era caratterizzata da due alberi di poco inclinati verso poppa, trinchetto quello più a prua e maestro quello verso poppa. Inizialmente montava solo vele quadre; successivamente a poppavia dell albero di maestra venne montata una randa aurica con picco e boma in aggiunta alle vele quadre. In questo caso mancava il TREVO cioè la vela quadra più bassa e grande. Completavano la velatura le vele di strallo, coltellaccio (vela leggera più lunga che larga che si usava a fianco o sotto le vele quadre per aumentare la superficie velica) e scopamare (vela da bel tempo aggiunta lateralmente alle vele quadre più 312

2 basse); nei tipi più antichi erano presenti una o due CIVADE (piccola vela quadra montata al di sotto del bompresso, quasi a sfiorare l acqua, destinata a stabilizzare la nave in rotta) al bompresso. Successivamente anche sull albero di trinchetto venne armata una randa aurica. Quattro golette ormeggiate in banchina all interno del porto di Trapani Il tipo fondamentale (tuttora in uso nel diporto, anche con armo bermudiano) presentava i due alberi della stessa altezza armati con rande auriche e relative controrande e a prua un lungo bompresso con asta fiocco sul quale si potevano spiegare fino a quattro vele (controfiocco, fiocco, trinchettina e cavalla). Lo scafo della goletta presentava una caratteristica propria data dal maggior pescaggio a poppa, molto più sensibile che in altri tipi. Per le sue caratteristiche di velocità e di risalita al vento, ebbe discreta diffusione anche nelle marine militari, in tal caso portava una dozzina di pezzi di piccolo calibro. Nel settore commerciale ebbe particolare favore in quanto la sua armatura richiedeva un equipaggio assai ridotto. Da noi le golette non furono mai legni di grande portata, lunghe dai 13 ai 29 metri, venivano utilizzate principalmente per il traffico FUORI REGNO. La goletta dai marinai trapanesi era chiamata uletta e aveva una portata merci di tonnellate. 313

3 Goletta in ingresso nel porto di Trapani GOLETTA A GABBIOLA Una variante del tipo fondamentale era la goletta a gabbiola che all albero di trinchetto presentava una randa aurica più piccola e al posto della controranda una o due vele quadre (gabbiole); venivano armati anche una vela di straglio e sul bompresso venivano spiegati quattro fiocchi. Le gabbiole avevano la funzione di rimediare ad uno svantaggio della vela aurica, quello di non avere un grande rendimento andando in poppa, inoltre esse potevano venire serrate completamente o ridotte di superficie dalla coperta, senza obbligare l equipaggio a manovrare sui pennoni. Dal 1942 nell elenco delle tipologie di navi a vela oltre alla Goletta compare la Goletta a Gabbiola che nella precedente nomenclatura, secondo il Regio Decreto del 1872, non esisteva. Le nove tavolette votive, che spaziano dal 1900 al 1929, sono anteriori al 1942 per cui questi velieri sicuramente erano registrati come Golette, ma osservando la loro attrezzatura velica notiamo la presenza delle vele quadre. Da questa osservazione possiamo affermare che già molti anni prima che fosse stabilita la tipologia ufficiale di Goletta a Gabbiola questo tipo di armamento velico era in uso. In tutte le opere la vera protagonista è l imbarcazione che con le sue dimensioni padroneggia sulla rappresentazione, mentre le immagini sacre, per le loro piccole dimensioni e fattura, sono relegate in secondo piano. 314

4 GOLETTA A GABBIOLA NEGLI EX VOTO Questa tipologia d imbarcazione è la più rappresentata rispetto alle altre, infatti ben dieci sono le tavolette votive che la raffigurano come protagonista. EX VOTO RAFFIGURANTE SALVATAGGIO DA NAUFRAGIO Località: sconosciuta - Supporto: olio su tela - Dimensioni: cm. 49 x 74 - Autore: ignoto - Epoca: sec. XX, 1900-Tipologia imbarcazione: goletta a gabbiola - Iscrizione: La Franca Maria - Cangemi Salvatore ed equipaggio. 14 Maggio

5 Commento: L unica certezza è la data dello scampato naufragio, 14 MAGGIO Osservando attentamente la raffigurazione notiamo che in nessuna delle due imbarcazioni è riportato il nome e siccome l ex voto viene fatto da coloro che sono scampati ad un pericolo, possiamo ipotizzare che: I) LA FRANCA MARIA fosse il nome della goletta mentre Cangemi Salvatore il nome del comandante o del proprietario. In questo caso nella tavoletta sarebbe stato rappresentato il salvataggio dell intero equipaggio che, trasbordando sulla scialuppa appena calata in acqua, abbandona la goletta che sta per finire sugli scogli II) LA FRANCA MARIA fosse il nome del piccolo gozzo mentre Cangemi Salvatore il nome del capo barca o del proprietario. In questo caso la raffigurazione rappresenterebbe il salvataggio, da parte dell equipaggio della goletta, dell equipaggio della piccola imbarcazione. Questa, dopo aver disalberato ed armato un alberetto di fortuna con una piccolissima vela, sarebbe diventata ingovernabile ed in balia delle onde avrebbe rischiato di affondare. La goletta, che naviga mure a sinistra, presenta la randa aurica di maestra serrata, quella di trinchetto in parte terzarolata, la gabbiola serrata sul suo pennone, un fiocco alzato e tre serrati. Così invelata si pone sopravvento rispetto al gozzo favorendone l accostata. Si nota un membro dell equipaggio che dopo aver lanciato una cima cerca di tenere vicina la piccola imbarcazione sottobordo alla più grande, mentre un altro porge un fanciullo per porlo in salvo sulla goletta. Delle due ipotesi la seconda sembra la più probabile dato che la goletta non sembra abbia subito danni all attrezzatura a causa del cattivo tempo. Si notano due uomini dell equipaggio che con le braccia sollevate si affidano all intercessione della Madonna, del Cristo in croce e di S.F.di Paola che salvano i naufraghi dal mare in tempesta. Acque increspate, rabbiosamente colorate di verde si abbattono sulle due imbarcazioni. Abbastanza dinamica l immagine rappresentata. 316

6 EX VOTO RAFFIGURANTE SALVATAGGIO DA FORTUNALE Località: al largo di San Cataldo, tra Otranto e Brindisi, golfo di Taranto, Mar Adriatico - Supporto: olio su tela-dimensioni: cm. 50 x 70 - Autore: ignoto - Epoca: sec. XX, Tipologia imbarcazione: goletta a gabbiola-iscrizione: La Goletta Peppino Ajello Lat Nord, Long Est assalita da fortunale Nord Ovest Murra a dritta. E miracolosamente MM. SS. Di Trapani S. Giuseppe. Cap. Bellina Giuseppe- Nostromo Grillo Pietro Marinai Mancuso Francesco- Mancuso Antonio Sebastiano Costantino 1 Gennaio 1910 traversando il golfo di Taranto Commento: La goletta a gabbiola Peppino Ajello assalita da fortunale di Nord-Ovest naviga, mure a destra, nel mare tempestoso con le due rande auriche terzarolate e due fiocchi. Le vele quadre, il fiocco e il controfiocco sono serrati. Nell iscrizione non si leggono alcune parole dopo le parole E miracolosamente ; potremmo supporre che ci fosse scritto salva per intercessione di. Per uscire indenni dalla tempesta i cinque uomini dell equipaggio invocano la protezione della Madonna e di S.Giuseppe che avvolti da una aureola di luce, in una notte tempestosa, assistono al dramma e provvedono al salvamento. Notevole la dinamicità dell immagine e la scrupolosità pittorica dell esecutore. 317

7 EX VOTO RAFFIGURANTE SALVATAGGIO DA FORTUNALE Località: isola del Giglio, Mar Tirreno - Supporto: olio su tela - Dimensioni: cm. 46 x 65 - Autore: ignoto - Epoca: sec. XX, Tipologia imbarcazione: goletta a gabbiola - Iscrizione: Cutter Madonna di Monte Vergine a 50 miglia distante dall isola di Giglio il giorno 27 Febbraio 1911 assalito da forte temporale di Nord - NordEst per intercessione di Maria SS di Trapani.Cap.no Gabriele Alberto Marinai Galatioto Mario - Monaco Mario Monaco Salvatore Barraco Angelo. Commento: per quanto riguarda la tipologia della barca quella raffigurata non è un cutter (ordinariamente il cutter è dotato di un solo albero e solo in pochissimi casi, armato con un piccolo albero di mezzana) ma una goletta a gabbiola. Dato che nell iscrizione il veliero viene indicato come un Cutter sicuramente questa era la tipologia del veliero sul quale erano imbarcati gli offerenti. 318

8 Le possibili spiegazioni su questo grossolano errore potrebbero essere diverse: 1) il committente recatosi nella bottega dell artista non abbia trovato già confezionata una tavoletta raffigurante un cutter e per questioni di tempo o di costo avrebbe acquistato quello che in quel momento era disponibile e poi vi avrebbe fatto apporre l iscrizione; 2) il committente abbia ordinato all artista la tavoletta votiva descrivendogli le caratteristiche dell attrezzatura velica e quindi anche il numero di alberi. L artista non conoscendo bene le varie tipologie d imbarcazioni commise l errore di disegnare un albero di mezzana molto più alto di quello originale, discrepanza che poi il committente non fece rilevare e alla quale non diede importanza. L artista è riuscito benissimo, con la sua opera, a rappresentare un mare tempestoso con alte onde spumeggianti che investono il fianco destro dell imbarcazione che procede con andatura al gran largo. L equipaggio ha serrato le due rande, mentre sull albero di trinchetto hanno armato una piccola vela quadra e a prua un piccolissimo fiocco. Tutti invocano la protezione della Madonna e di S.Francesco di Paola per poter uscire vivi da quel forte temporale. La vera protagonista della raffigurazione è l imbarcazione, le immagini sacre, per le loro dimensioni e fattura, sono relegate in posizione marginale. Notevole la dinamicità dell immagine e la scrupolosità pittorica. 319

9 EX VOTO RAFFIGURANTE SALVATAGGIO DA FORTUNALE Località: La Spezia, Mar Ligure - Supporto: olio su tela - Dimensioni: cm. 42 x 60 - Autore: ignoto - Epoca: sec. XX, Tipologia imbarcazione: goletta a gabbione - Iscrizione: La Goletta Maria delle Grazie. Trapani all altezza di Spezia, 8 Luglio 1913, assalita da esteso temporale da Mezzogiorno e Libeccio, si riduce in salvamento nel porto di Spezia, per intercessione della Madonna di Trapani Il Cap.no Leonardo Bono offre il presente ricordo Nostromo Andrea Ferrante Marinai. Giuseppe Vassallo, Giuseppe Caruso, Rosario Cal.. Commento: Acque increspate, rabbiosamente colorate di verde investono il fianco sinistro della goletta che naviga mura a sinistra. Anche se il mare è tempestoso la situazione è sotto controllo, sull albero di trinchetto sono issati la randa aurica terzarolata, due vele quadre con i rispettivi pennoni mentre la controranda è serrata. Sull albero di maestra è serrata la controranda mentre la randa presenta una mano di terzaroli, sul bompresso il controfiocco e il fiocco sono serrati mentre sono a riva il fiocco di dentro e la trinchettina. L equipaggio si affida fiducioso alla Madonna di Trapani che dall alto assiste premurosa. Ben realizzata l immagine dello scafo con la sua attrezzatura velica completa in ogni dettaglio e ben proporzionata. Veramente bravo l artista che ha saputo verosimilmente rappresentare con l utilizzo dei colori e soprattutto del verde lo stato del mare, rendendo l immagine molto dinamica. 320