CAPITOLATO PRESTAZIONALE Diritti dell infanzia, dell adolescenza e delle famiglie
|
|
- Lamberto Quaranta
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 CAPITOLATO PRESTAZIONALE Diritti dell infanzia, dell adolescenza e delle famiglie OGGETTO DELL APPALTO Il Municipio Roma VII intende avvalersi della collaborazione di un Ente gestore per l attivazione di un Servizio volto a garantire specifiche funzioni e competenze per la tutela dei diritti dei minori e della loro protezione, operante nell ambito dell Ufficio Gruppo Lavoro Integrato (GIL) con il coordinamento dell Ufficio Coordinamento Tecnico Integrato (CTI) municipale e in rete con tutte le altre risorse e servizi del territorio. Il Servizio che si andrà a realizzare attraverso il progetto denominato Diritti dell infanzia, dell adolescenza e delle famiglie opererà secondo le direttive tecniche e gestionali del CTI municipale per la prevenzione del disagio, la valutazione del rischio e l elaborazione di progetti individualizzati in favore dei soggetti in età evolutiva compromessi da comportamenti pregiudizievoli e/o relazioni familiari disfunzionali, oltre che progetti si sostegno e recupero delle competenze genitoriali, allo scopo di ridurre il ricorso a provvedimenti che possano incidere sulla responsabilità genitoriale e/o all allontanamento del minore, ridurre il rischio di istituzionalizzazione, offrire alla genitorialità naturale, adottiva opportuni interventi di sostegno e supporto professionale, monitorando tutte le fasi del percorso di aiuto in collaborazione con le Autorità Giudiziarie. ART. 1 - DESTINATARI Il Servizio è rivolto alle famiglie con figli minori di età residenti nel territorio del Municipio Roma VII, laddove i minori siano soggetti di provvedimenti dell Autorità Giudiziaria in materia civile, e ai nuclei familiari in situazioni di conflittualità ed alta conflittualità, laddove sia aperto un contenzioso in ambito civile in merito all affidamento dei figli minori e la genitorialità tale da disporre l intervento del Servizio sociale professionale dell ente locale con funzioni valutative, progettuali e/o di sostegno per il recupero delle competenze genitoriali ed il superamento del pregiudizio nei confronti dei figli minori. Per la complessità dei compiti istituzionali svolti ed in considerazione dei flussi registrati, si rende necessario fissare un limite massimo di nuclei in trattamento pari a n. 50 casi attivi annui per ogni operatore impegnato, tenendo conto tuttavia dei tempi di esecutività previsti dalle Autorità Giudiziarie e delle priorità valutate dal Servizio Sociale del Municipio sulla gravità del rischio. ART. 2 - DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE PRESTAZIONI OGGETTO DELL APPALTO Il Servizio opera coordinato dal Servizio Sociale Professionale del Municipio, impegnato per mandato istituzionale e deontologico nella promozione del benessere del minore all interno del proprio ambiente di vita, e ha lo scopo di potenziare la capacità di efficacia del sistema integrato di servizi alla persona, in collaborazione con i Servizi Socio Sanitari, le Istituzioni Scolastiche, i Centri per le famiglie, le reti territoriali formali e informali e la Procura della Repubblica, il Tribunale per i Minorenni, il Tribunale Ordinario Sezione Civile, la Corte D Appello Sezione Minorile- ed l Ufficio del Giudice Tutelare.
2 Ai fini di una maggiore efficacia delle azioni intraprese ed in virtù dei nuovi bisogni, tra gli obiettivi si mira a realizzare anche programmi per il trattamento delle cosiddette famiglie altamente conflittuali, per le vittime di violenza domestica e per gli adolescenti borderline o a rischio di drop out, attivando protocolli sperimentali con Università e Centri di Ricerca. Obiettivi specifici Realizzare tempestivi interventi di valutazione psicosociale delle situazioni di minori a rischio, segnalati dall autorità giudiziaria di concerto con l equipe GIL del Municipio Attivare percorsi di sostegno ai nuclei familiari che vivono eventi traumatici e/o situazioni di difficoltà che coinvolgono minori (conflittualità genitoriale, capacità educative inadeguate, emarginazione sociale) Attivare tutti gli interventi e procedure necessarie a proteggere e sostenere i minori verso un sano processo di crescita e di sviluppo Attivare e sostenere le famiglie affinché possano recuperare le potenzialità personali e rispondere efficacemente ai bisogni educativi e di cura dei minori di cui sono responsabili Favorire i processi di adattamento positivo delle famiglie che attraversano crisi e conflitti, separazione o divorzio, orientandole verso interventi di mediazione familiare Promuovere e riattivare all interno del nucleo familiare un processo di autodeterminazione del proprio progetto di vita Attivare la rete territoriale formale e informale per favorire l integrazione sociale delle famiglie nel contesto comunitario di riferimento. Prevenire la cronicizzazione e l evoluzione in senso psico-socio-patologico dei problemi di sviluppo di bambini ed adolescenti coinvolti in situazioni di deprivazione, disfunzione di cure e maltrattamento Prevenire l allontanamento del minore dal proprio ambiente di vita Valutare le condizioni di rischio e pregiudizio a cui possono essere esposti i minori coinvolti in dinamiche familiari socio-patologiche e/o altamente conflittuali, caratterizzate da incuria, maltrattamento o abuso Documentare tutte le informazioni e i dati gestiti, sia ai fini della trasparenza che per valutare l impatto dell intervento in termini di efficacia ed efficienza, consolidare buone pratiche, sviluppare nuove metodologie, orientare azioni e programmi di politica sociale Prevenire le condizioni problematiche e di rischio conclamato rispetto a una condizione di isolamento sociale e autoesclusione a cui i minori possono ricorrere ART. 3 - PRESTAZIONI E MODALITA SPECIFICHE DI ESPLETAMENTO DELLE PRESTAZIONI Le prestazioni tecniche da espletare sono concordate con il coordinamento del CTI municipale, valutando la specificità delle richieste pervenute e nel rispetto dei principi deontologici e dell autonomia tecnicoprofessionale.
3 Il piano di intervento individualizzato comprenderà tutte le attività propedeutiche alla diagnosi sociale, la valutazione, la progettazione, il trattamento, il monitoraggio e la documentazione tra quelle di seguito elencate: Apertura della cartella sociale nominativa codificata in virtù della sensibilità dei dati e delle informazioni gestite Diagnosi sociale Indagine socio ambientale Colloqui con utenti, con referenti istituzionali, scolastici e di rete Visite domiciliari Elaborazione di progetti e piani individuali di intervento Attivazione e coordinamento di reti, risorse ed altri servizi coinvolti Redazione di documenti, relazioni ed aggiornamenti Partecipazione in sede di convocazione presso le AA.GG. competenti Monitoraggio e valutazione dei progetti in corso di attuazione Attivazione di servizi per l approfondimento clinico di personalità e/o delle competenze genitoriali Attivazione di percorsi di mediazione familiare Attivazione di percorsi di sostegno per il recupero delle capacità genitoriali Sostegno e orientamento ai minori, in rete con le strutture istituzionali e territoriali Consulenza professionale familiare e/o individuale Attività di informazione, orientamento ed accompagnamento a percorsi formativi e lavorativi per il rafforzamento o il recupero delle competenze personali nonché al potenziamento dell autonomia individuale Interventi di promozione e sviluppo che favoriscano l accesso ai servizi e sostengano progetti di miglioramento delle condizioni di vita e portino alla realizzazione della piena autonomia ai sensi delle Delibere quali DCC 154/97, DCC 163/98 etc. Elaborazione e monitoraggio di progetti educativo-residenziali Elaborazione e monitoraggio di progetti di affidamento familiare Attivazione del servizio per il diritto di visita e relazione ove richiesto Partecipazione alle attività di programmazione dell Ufficio GIL e degli altri uffici del sistema organizzativo integrato Partecipazione a processi di aggiornamento professionale e dell Ente ART. 4 - METODOLOGIA DELL INTERVENTO Nello svolgimento delle funzioni assegnate, si chiede di fare riferimento a tutte le metodologie del Servizio Sociale Professionale. Inoltre, all interno dell attività complessiva dell Ufficio GIL, si richiede la partecipazione al lavoro di analisi e discussione dei casi, co-visione e supervisione di gruppo, per l attuazione di forme efficaci di collaborazione, integrazione e coordinamento degli interventi specifici tra i servizi territoriali, la
4 costruzione di reti e forme di coordinamento tra servizi territoriali pubblici e privati che intervengono nell area minori e famiglie. Saranno individuate altresì forme per la realizzazione di azioni informative e formative destinate all aggiornamento delle specifiche competenze del personale. ART. 5 - PERSONALE L ente gestore in virtù degli interventi richiesti dovrà presentare una proposta organizzativa che tenga conto della complessità della funzione di pubblico servizio e della specificità tecnica. Per la realizzazione degli obiettivi esplicitati e delle prestazioni descritte, il Servizio necessita di almeno: n. 5 Assistenti Sociali, per 30 ore settimanali, incaricati della realizzazione operativa degli interventi professionali specifici; L organismo dovrà individuare una figura all interno dei 5 operatori che sarà di riferimento per il Municipio per la valutazione dell andamento del servizio. Gli operatori assegnati dovranno essere regolarmente iscritti all albo professionale ed inquadrati nella categoria D2 del vigente CCNL delle Cooperative Sociali. L ente gestore dovrà assicurare l adempimento nei confronti dei propri collaboratori e dipendenti di tutti gli oneri contributivi, assicurativi e previdenziali e garantire una pronta sostituzione in caso di assenze. La flessibilità dell orario di lavoro richiesta agli operatori dovrà modularsi oraria secondo l apertura degli uffici municipali. ART. 6 - LOCALIZZAZIONE Il Servizio si svolgerà presso la sede municipale ove si colloca l Ufficio GIL, potrà avvalersi della strumentazione disponibile e collaborerà con il personale amministrativo municipale per la gestione dell archivio e delle comunicazioni. Si evidenzia tuttavia che l operatività, come da mandato professionale, si esplica anche all esterno dell ufficio, nell abitazione del nucleo per il quale viene attivato il progetto di aiuto, negli spazi di vita e di relazione del minore, presso i servizi coinvolti nel piano individuale, nonché nella sedi giudiziarie, a volte anche fuori dal Comune di Roma. L ente gestore dovrà garantire pertanto la flessibilità del personale individuato agli spostamenti e mezzi di trasporto propri. ART. 7 - ADEMPIMENTI DELL AFFIDATARIO E richiesto l organigramma, il modello organizzativo/gestionale dell organismo comprensivo di piano di gestione del progetto. Particolare attenzione verrà data, nella formulazione documentata della proposta progettuale, all innovatività, alla promozione e all implementazione di un sistema integrato di intervento sul territorio. E facoltà dell organismo proporre servizi aggiuntivi, proposte migliorative e innovative per la qualità e l efficacia del servizio oggetto dell appalto.
5 ART. 8 - MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PROGETTO Come indicato nelle premesse, il Servizio si coordinerà per tutte le azioni con il CTI municipale, in un ottica di condivisione e corresponsabilità, partecipando alle riunioni operative dell ufficio, curando i processi di comunicazione interna ed esterna, attuando i procedimenti secondo i protocolli tecnici e gestionali municipali e cittadini. Nella proposta progettuale dovranno essere indicati strumenti ed indicatori adeguati per il monitoraggio e la valutazione delle prestazioni rese. ART. 9 - SPESE AMMISSIBILI Ai fini dell elaborazione dell offerta tecnica e dell offerta economica si precisa che le tipologie di spese ammissibili sono quelle connesse con la prestazione dei servizi richiesti. Nello specifico: - Il costo del lavoro riferito alle tabelle aggiornate dei CCNL e contratti integrativi territoriali vigenti, ovvero, nel caso di specifiche tipologie contrattuali di lavoro autonomo, individuato nel rispetto di quanto indicato all art. 4 comma 2 della Deliberazione C. C. n. 259/05; - Il costo per le spese generali e di gestione dei servizi appaltati nel rispetto della percentuale minima indicata all art. 1 comma C) delle Deliberazione del C.C. n. 135/2000; - costi per strumentazione e materiale di cancelleria, senza oneri per l Amministrazione Committente. ART 10 - RESPONSABILITA DELL AFFIDATARIO L Organismo affidatario si assume ogni responsabilità per i casi di infortuni e di danni eventualmente arrecati all amministrazione o a terzi. L amministrazione non si assume alcuna responsabilità per danni, infortuni od altro che dovessero derivare all affidatario o ai suoi dipendenti nell esecuzione delle prestazioni oggetto del presente capitolato o per qualsiasi altra causa. Ogni responsabilità per fatti ed eventi di danno o pericolo, derivanti da azioni, omissioni, negligenze, imperizia, imprudenza, inosservanza di norme e regolamenti che possano cagionare danni a persone e/o cose dell Amministrazione e/o di terzi, dovrà essere assunta dagli Organismi affidatari, senza diritto di rivalsa verso l Amministrazione stessa.
6 ART 11 - FUNZIONI DELLA COMMITTENZA La Direzione Socio Educativa Servizio Sociale mantiene le attività di indirizzo, programmazione, verifica e controllo sul livello qualitativo e quantitativo rispondente delle prestazioni attraverso le figure professionali e amministrative incaricate Nello specifico: - Sovraintende alla regolare esecuzione del servizio; - Promuove attività di coordinamento con altri Enti e istituzioni Pubbliche e Private, impegnate per specifiche competenze sulle tematiche inerenti il Servizio messo a bando, anche attraverso protocolli di intesa e attività di formazione e aggiornamento congiunte; - Definisce d intesa con i responsabili degli Organismi, le linee di condotta del gruppo di lavoro; - Definisce modalità di intervento specifiche, in relazione a criticità che possono emergere negli interventi rispetto a situazioni caratterizzate da elevata complessità e vulnerabilità. ART 13 - RISERVATEZZA E TRATTAMENTO DATI PERSONALI L organismo affidatario, per le funzioni strettamente connesse allo svolgimento del progetto, viene designato responsabile del trattamento dei dati personali degli utenti (Legge 675/96, D.lgs 135/99, D.Lgs 196/03, D-lgs 158/04, Regolamento UE 2016/679, Direttiva UE 2016/680). Lo stesso non potrà comunicare a soggetti terzi i dati personali di cui viene a conoscenza.
CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE
1 Municipio Roma VI delle Torri Direzione Socio Educativa CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE Procedura aperta per l'affidamento del progetto denominato: Interventi a sostegno dei nuclei familiari
DettagliScheda di Progetto Allegato A Denominazione Servizio : CENTRO FAMIGLIA
Scheda di Progetto Allegato A Denominazione Servizio : CENTRO FAMIGLIA STELLA POLARE Spazio di sostegno - consulenza alla genitorialità & Counselling Psicologico per gli Adolescenti Ambito di intervento
DettagliMunicipio Roma VIII Direzione Socio Educativa Servizio Sociale
CAPITOLATO SPECIALE descrittivo e prestazionale per la realizzazione del progetto Centro per le Famiglie e Minori Cesare Battisti Periodo 15/11/2016-31/12/2018 CIG:67694674E3 1 Premessa 2 Continuità/innovatività
DettagliINFORMAZIONI PERSONALI ESPERIENZA LAVORATIVA ISTRUZIONE E FORMAZIONE. italiana
F O R M A T O E U R O P E O P E R I L C U R R I C U L U M V I T A E INFORMAZIONI PERSONALI Nome MARIA TERESA AGOSTINELLI Indirizzo Via Madonna degli Angeli n. 130 VELLETRI Telefono 9632573 Fax E-mail teresa.agostinelli@comune.velletri.rm
DettagliLINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DEL SERVIZIO SPECIALISTICO TUTELA MINORI E DEL SERVIZIO SOCIALE COMUNALE DI BASE
LINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI INTEGRATI DEL SERVIZIO SPECIALISTICO TUTELA MINORI E DEL SERVIZIO SOCIALE COMUNALE DI BASE AREA SOGGETTO/ DESTINATARIO MANDATO/ COMPITO AZIONE/ INTERVENTO RESPONSABILITA
DettagliPROVINCIA DI CATANIA AREA V - SERVIZI ALLA COLLETTIVITA - SERVIZIO ATTIVITA SOCIALI PROGETTO : SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE MINORI
C O M U N E D I G I A R R E PROVINCIA DI CATANIA AREA V - SERVIZI ALLA COLLETTIVITA - SERVIZIO ATTIVITA SOCIALI Fax n. 095/963511 - Tel. n. 095/963522 PROGETTO : SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE MINORI
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER LA GESTIONE DELLE ATTIVITA TUTELA MINORI E DEL CENTRO ADOZIONI
PROTOCOLLO D INTESA PER LA GESTIONE DELLE ATTIVITA DI TUTELA MINORI E DEL CENTRO ADOZIONI TRA l'azienda Sanitaria di Mantova - con sede legale in Mantova Via dei Toscani n. 1 - Codice Fiscale n.01838560207
DettagliI centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016
ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI, DELLA FAMIGLIA E DELLA CASA I centri per le famiglie in Piemonte Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale 31 marzo 2016 Italia e Piemonte: alcune
DettagliFondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese
Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese Tenendo conto di quanto indicato dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 14 ottobre 2015 e dall allegato D delle
DettagliART. 6 ENTITA DEL FINANZIAMENTO E SUDDIVIONE DELLO STESSO 1
Allegato 1 alla determinazione dirigenziale 367/2018 PROGETTO EX LEGE 285/1997 DELL AREA RESIDENZIALITÀ PROPRIO TU - PROMOZIONE PERCORSI RECUPERO IN OSPITALITÀ. TECNICHE UTILIZZABILI. ART. 1 SOGGETTO PROPONENTE
DettagliPROPOSTA DI MODIFICA E INTEGRAZIONE DEL D.P.R. 5 GIUGNO 2001, n.328.
PROPOSTA DI MODIFICA E INTEGRAZIONE DEL D.P.R. 5 GIUGNO 2001, n.328. D.P.R. 5 giugno 2001, n.328 TITOLO SECONDO DISCIPLINA DEL SINGOLI ORDINAMENTI Capo IV PROFESSIONE DI ASSISTENTE SOCIALE Art. 20. Sezioni
DettagliTRIBUNALE PER I MINORENNI DI SALERNO E DI POTENZA
PIANI DI ZONA AMBITI SOCIALI PROVINCIA DI SALERNO TRIBUNALE PER I MINORENNI DI SALERNO E DI POTENZA AZIENDA SANITARIA LOCALE DI SALERNO PROTOCOLLO OPERATIVO SERVIZIO AFFIDI E ADOZIONI TERRITORIALE (S.A.A.T.)
DettagliNorme per la tutela dei minori e la diffusione della cultura della mediazione familiare.
L.R. 24 dicembre 2008, n. 26 (1). Norme per la tutela dei minori e la diffusione della cultura della mediazione familiare. (1) Pubblicata nel B.U. Lazio 27 dicembre 2008, n. 48, suppl. ord. n. 166. Il
DettagliRegolamento del Servizio Sociale Professionale Segretariato Sociale dell Ambito S3
Regolamento del Servizio Sociale Professionale Segretariato Sociale dell Ambito S3 Assessorato alle Politiche Sociali Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n 2 del 22.03.2012 Art. 1 OGGETTO DEL
DettagliPROGETTO Mal.Ab. INTER ISTITUZIONALE
PROGETTO Mal.Ab. INTER ISTITUZIONALE PROGETTO Mal.Ab. Progetto inter enti contro il Maltrattamento e l Abuso ai minori attivo dal 1999 oltre all ASS n. 1 Triestina vi partecipano i seguenti enti: Comune
DettagliSOMMARIO RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA RELATIVA AL CONTESTO OGGETTO DELL APPALTO E BENEFICIARI DEL SERVIZIO
Municipio Roma XII Direzione Socio- Educativa Servizio Sociale ALLEGATO 2 CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE COMPRENSIVO DEL CALCOLO DELLA SPESA Procedura aperta per l affidamento del servizio
DettagliPROCEDURA APERTA PER L AFFIDAMENTO DEL PROGETTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE
Municipio Roma V Direzione Socio Educativa Allegato A Determinazione Dirigenziale n. 1624 / 29.5.18 PROCEDURA APERTA PER L AFFIDAMENTO DEL PROGETTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE Il presente Progetto, ai
DettagliREGOLAMENTO DEL SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE DELL AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N14 (ex Art. 10, comma 2, lett. e) punti a) e 5) della L.R.
AMBITO TERRITORIALE N14 LEGGE 328/00 Comune di Giugliano in Campania ASL NA2 NORD Comune Capofila: Giugliano in Campania REGOLAMENTO DEL SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE DELL AMBITO TERRITORIALE SOCIALE
DettagliCAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE
CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE PROCEDURA APERTA PER L'AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO DENOMINATO CENTRO FAMIGLIA STELLA POLARE SOMMARIO 1. OGGETTO DELL APPALTO, DESTINATARI E CONTESTO DI RIFERIMENTO
DettagliSeminario su Politiche locali e Interventi di inclusione sociale
Seminario su Politiche locali e Interventi di inclusione sociale Roma, 30 settembre 2009 CLARA TOMMASINI 1 Povertà materiale (deprivazione) cause dirette: disoccupazione, sovraffollamento mancanza di risorse
DettagliRELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA ai sensi dell art. 23 comma 15 del Decreto Legislativo n. 50/2016
Municipio Roma VIII Direzione Socio educativa Servizio Sociale RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA ai sensi dell art. 23 comma 15 del Decreto Legislativo n. 50/2016 CENTRO PER LE FAMIGLIE E MINORI Cesare Battisti
DettagliFINALITA E OGGETTO DELLA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE
ALLEGATO A MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER L INDIVIDUAZIONE DI ORGANISMI DA INVITARE ALLA SUCCESSIVA PROCEDURA NEGOZIATA INDETTA AI SENSI DELL ART. 36 COMMA 2 LETTERA B) DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 50 DEL
DettagliMinistero della Giustizia
ACCORDO QUADRO TRA Ministero della Giustizia Ministero dell Interno Regione Calabria Corte d Appello di Catanzaro Corte d Appello di Reggio Calabria Tribunale per i Minorenni di Catanzaro Procura della
DettagliDISCIPLINA DELL ORGANIZZAZIONE E DEGLI ASPETTI OPERATIVI DEL SERVIZIO DELLE PROFESSIONI SANITARIE
DISCIPLINA DELL ORGANIZZAZIONE E DEGLI ASPETTI OPERATIVI DEL SERVIZIO DELLE PROFESSIONI SANITARIE 5 Indice 1. Denominazione pag 2 2. Natura istituzionale e finalità pag 2 3. Personale afferente al Servizio
DettagliIl minore può essere affidato ad una famiglia, preferibilmente con figli, o ad una persona singola.
L affidamento familiare è un servizio attraverso il quale un minore, che per difficoltà temporanee della propria famiglia deve essere dalla stessa allontanato, viene accolto da un altro nucleo idoneo ad
DettagliInterventi di prevenzione della violenza di genere e misure a sostegno delle donne e dei minori vittime di violenza
L.R. 21 marzo 2007, n. 12. Interventi di prevenzione della violenza di genere e misure a sostegno delle donne e dei minori vittime di violenza (B.U. 28 marzo 2007, n. 7) Art. 1. (Principi) 1. La Regione
DettagliCurriculum Vitae. Informazioni personali Stefania Giordano. Esperienza professionale. 10/01/2000 (in corso) Settore Tipo di impiego
Curriculum Vitae Informazioni personali Stefania Giordano E mail istituzionale stefania1.giordano@comune.roma.it Nazionalità Italiana Esperienza professionale 10/01/2000 (in corso) Comune di Roma- Municipio
DettagliLA GIUNTA. Premesso. Visto l art. 48 del T.U. 18 agosto 2000, n.267;
Premesso LA GIUNTA Che l Amministrazione Regionale con D.G.R. n. 298/41168 del 30 novembre 1994, approvava, in via sperimentale, il progetto Riparazione, predisposto dalla sottocommmissione tecnica per
DettagliCOMUNE DI FIRENZE DIREZIONE SERVIZI SOCIALI REGOLAMENTO COMUNALE PER L AFFIDAMENTO DEI MINORI
COMUNE DI FIRENZE DIREZIONE SERVIZI SOCIALI REGOLAMENTO COMUNALE PER L AFFIDAMENTO DEI MINORI Art. 1 Principi generali Art. 2 Definizioni Art. 3 Tipologie di affidamento Art. 4 Affidamento familiare temporaneo
DettagliMISURA/SOTTOMISURA SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA RIVOLTA A MINORI E FAMIGLIE
MISURA/SOTTOMISURA 1.1 1.2 1. Titolo dell Intervento SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA RIVOLTA A MINORI E FAMIGLIE 2. Continuità dell intervento Nuovo X In continuità con servizio già attivato
DettagliProgetto RISC, rischi per l infanzia e soluzioni per contrastarlo
Progetto RISC, rischi per l infanzia e soluzioni per contrastarlo Regione Toscana Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Fondazione Emanuela Zancan di Padova Comune di Firenze, Società della Salute
DettagliRegione Campania Assessorato Politiche Sociali e Pari Opportunità Servizio Pari Opportunità. Nota sulle attività di Conciliazione in Regione Campania
Regione Campania Assessorato Politiche Sociali e Pari Opportunità Servizio Pari Opportunità Nota sulle attività di Conciliazione in Regione Campania Giugno 2007 La tematica della conciliazione tra tempi
DettagliREGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI AFFIDO FAMILIARE
Comune Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Comune di Maglie Bagnolo del Cannole Castrignano Corigliano Cursi Giurdignano Melpignano Muro
DettagliS.O. Polo Territoriale San Leonardo Parma Centro
F ORMATO EUROPEO PER IL CURRICULUM VITAE INFORMAZIONI PERSONALI Nome LOMBARDELLI ROSARIA DAL 01/05/15 AD OGGI Settore Sociale S.O. Polo Territoriale San Leonardo Parma Centro Responsabile di S.O. Polo
DettagliLE POLITICHE E I SERVIZI DELLA REGIONE VALLE D AOSTA RIVOLTI A BAMBINI/E, RAGAZZI/E E DONNE VITTIME DI MALTRATTAMENTI
LE POLITICHE E I SERVIZI DELLA REGIONE VALLE D AOSTA RIVOLTI A BAMBINI/E, RAGAZZI/E E DONNE VITTIME DI MALTRATTAMENTI PROGETTO ORIZZONTI AOSTA 23 MARZO 2011 LA VIOLENZA, IL MALTRATTAMENTO INTRAFAMILIARE
DettagliCOMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE
COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE COMUNI DI BRESSO, CINISELLO BALSAMO, COLOGNO MONZESE, CORMANO, CUSANO MILANINO, SESTO SAN GIOVANNI Approvato con deliberazione di C.C.
DettagliDIREZIONE REGIONALE DEI SERVIZI SOCIALI
giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOC alla Dgr n. 3914 del 09 dicembre 2008 pag. 1/19 DIREZIONE REGIONALE DEI SERVIZI SOCIALI SCHEDA PROGETTO SPERIMENTALE PIANO DI RIORGANIZZAZIONE DEI CONSULTORI FAMILIARI
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO EDUCATIVO DOMICILIARE
COMUNE DI MARCON VENEZIA REGOLAMENTO SERVIZIO EDUCATIVO DOMICILIARE Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. del REGOLAMENTO SERVIZIO EDUCATIVO DOMICILIARE CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art.
DettagliProgetto Sostegno alla genitorialità - II annualità
Progetto Sostegno alla genitorialità - Distretto di Carbonia Progetto Sostegno alla genitorialità - II annualità PREMESSA Il Distretto di Carbonia - nell ambito dell Avviso pubblico della RAS finalizzato
DettagliCITTÀ DI CORBETTA REGOLAMENTO PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI IN FAVORE DI MINORI
CITTÀ DI CORBETTA REGOLAMENTO PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI IN FAVORE DI MINORI APPROVATO CON DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N.48 DEL 27 settembre 2018 1 SOMMARIO Capo I Ambito di applicazione
DettagliALLEGATO A SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA: SERVIZIO PSICOLOGICO E SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE PRIMO LOTTO Il Servizio deve corrispondere a quanto
ALLEGATO A SCHEDA TECNICA DESCRITTIVA: SERVIZIO PSICOLOGICO E SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE PRIMO LOTTO Il Servizio deve corrispondere a quanto stabilito dal presente Capitolato e nello specifico, dalla
DettagliRegolamento affido familiare
Regolamento affido familiare Premessa L affidamento etero-familiare consiste nell inserire un minore in un nucleo familiare diverso da quello originario per un tempo determinato. È un esperienza di accoglienza
Dettagli2. OGGETTO DELL APPALTO E BENEFICIARI DEL SERVIZIO
SOMMARIO 1. PREMESSA 2. OGGETTO DELL APPALTO E BENEFICIARI DEL SERVIZIO 3. IMPORTO POSTO A BASE DI GARA 4. DURATA DELL APPALTO 5. DESCRIZIONE DEL CONTESTO 6. OBIETTIVI DEL SERVIZIO 7. SERVIZI E INTERVENTI
DettagliVia G. Giacosa n. 18 Pal. 2B Roma - residenza e domicilio Tel /
Curriculum Vitae Informazioni personali Stefania Giordano Via G. Giacosa n. 18 Pal. 2B 00137 Roma - residenza e domicilio Tel. +39 06/64500481 E mail stefaniagiordano71@gmail.com E mail istituzionale stefania1.giordano@comune.roma.it
DettagliTutela dei Diritti e Amministrazione di sostegno
Tutela dei Diritti e Amministrazione A seguito della Legge 9 gennaio 2004 n.6 sull amministrazione, sono state strutturate strategie, in particolare nei grandi Comuni, Torino, Roma, ecc. per potenziare
DettagliCARTA DEL SERVIZIO S.A.I.S.A.
CARTA DEL SERVIZIO S.A.I.S.A. 1 SERVIZIO PER L AUTONOMIA E L INTEGRAZIONE SOCIALE DELL ANZIANO L a cooperativa San Saturnino è una cooperativa sociale di tipo A, che eroga servizi alla persona. Si avvale
DettagliP.I.P.P.I. Una preziosa opportunità per ripensare il sistema di protezione e tutela dell infanzia ed il sostegno alla genitorialità
P.I.P.P.I. Una preziosa opportunità per ripensare il sistema di protezione e tutela dell infanzia ed il sostegno alla genitorialità Monica Pedroni Regione Emilia-Romagna Roma 10 settembre 2014 Ministero
Dettagli- l acquisizione e il consolidamento della capacità di gestione e di autocontrollo nell area emotivo-affettiva
Le scelte di politica scolastica, coerentemente all analisi del contesto territoriale e dei bisogni formativi evidenziati nelle Linee Guida georeferenziate, data la criticità e la problematicità delle
DettagliREGOLAMENTO PER IL CONTROLLO ANALOGO NELLE SOCIETA IN HOUSE 2016
SERVIZIO RAGIONERIA E PARTECIPATE REGOLAMENTO PER IL CONTROLLO ANALOGO NELLE SOCIETA IN HOUSE 2016 (ai sensi delle disposizioni dettate dal D.Lgs. 175/2016) Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale
DettagliREGOLAMENTO DEL SERVIZIO DISABILITÀ DELL UNIVERSITÀ DELLA TUSCIA
REGOLAMENTO DEL SERVIZIO DISABILITÀ DELL UNIVERSITÀ DELLA TUSCIA Art. 1 Principi generali L Università della Tuscia istituisce il Servizio Disabilità con la finalità di assicurare agli studenti con disabilità
Dettagli«L'affido familiare in Umbria: realtà, esperienze e scenari futuri" 14 novembre 2018
«L'affido familiare in Umbria: realtà, esperienze e scenari futuri" 14 novembre 2018 L Affido nella programmazione regionale Susanna Schippa, Responsabile della P.O. Aspetti socio assistenziali in materia
DettagliREGOLAMENTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE (SAD)
COMUNE DI CANEGRATE PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE (SAD) PREMESSA Il presente Regolamento disciplina il Servizio di Assistenza Domiciliare (di seguito denominato SAD) nel rispetto
DettagliProgramma di attività di SERVIZIO POLITICHE FAMILIARI, INFANZIA E ADOLESCENZA. Versione: 2/2015 (14/09/2015) Stato: Approvato
Programma di attività di SERVIZIO POLITICHE FAMILIARI, INFANZIA E ADOLESCENZA Versione: 2/2015 (14/09/2015) Stato: Approvato Responsabile: PASSARINI GINO Email: Infanzia@regione.emilia-romagna.it Tel.
DettagliIl sistema regionale per il monitoraggio, la conoscenza e l approfondimento: impegni e risultati. Sabrina Breschi, Istituto degli Innocenti
Il sistema regionale per il monitoraggio, la conoscenza e l approfondimento: impegni e risultati Sabrina Breschi, Istituto degli Innocenti A quale mandato risponde il Centro Regionale di Documentazione
DettagliAMBITO TERRITORIALE DI CAMPI SALENTINA
Campi Salentina Carmiano Guagnano Novoli Salice Salentino Squinzano Trepuzzi Veglie AMBITO TERRITORIALE DI CAMPI SALENTINA PROGETTI INNOVATIVI INTEGRATI PER L INCLUSIONE SOCIALE DI PERSONE SVANTAGGIATE
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO DELLA SALUTE
PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO DELLA SALUTE S.O.S. - IL TELEFONO AZZURRO ONLUS - LINEA NAZIONALE PER LA PREVENZIONE DELL ABUSO ALL INFANZIA (di seguito denominato Telefono Azzurro) il Ministero della
DettagliEducativa Territoriale mirata a minori sottoposti a provvedimento civile dell Autorità Giudiziaria Comune di Catania Legge 285/97
Educativa Territoriale mirata a minori sottoposti a provvedimento civile dell Autorità Giudiziaria Comune di Catania Legge 285/97 Cooperativa Prospettiva 1. DPR 448/88 Principi ispiratori 2. L approccio
DettagliAVVISO PUBBLICO DI INDAGINE DI MERCATO
Municipio IV Direzione Socio Educativa Culturale Sportiva Allegato A AVVISO PUBBLICO DI INDAGINE DI MERCATO ai sensi dell art.36 del D.Lgs.50/2016 e ss.mm. e ii. Affidamento e gestione del Servizio Teseo
DettagliSERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE MINORI
Area Minori SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE MINORI Il servizio ADM è un intervento attivato dal servizio sociale, svolto da educatori professionali presso il domicilio di minori in situazione di pregiudizio
Dettaglitra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014
ADOZIONE SCUOLA Percorso per l attuazione l del Protocollo d Intesa d tra la Regione Toscana e l Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Deliberazione GR 996 del 10 novembre 2014 LE FINALITA Promuovere
DettagliCentro clinico per la Valutazione, l Ascolto e il Trattamento dei Minori vittime di Abusi V.A.T.M.A. CARTA DEI SERVIZI
Centro clinico per la Valutazione, l Ascolto e il Trattamento dei Minori vittime di Abusi 1 V.A.T.M.A. CARTA DEI SERVIZI LA FINALITÀ Il Centro Clinico Polivalente V.A.T.M.A., è finanziato dal Dipartimento
DettagliL AFFIDAMENTO FAMILIARE IN TOSCANA
In collaborazione con il L AFFIDAMENTO FAMILIARE IN TOSCANA Seminario introduttivo al percorso di approfondimento regionale A cura di Lorella Baggiani, Regione Toscana con la collaborazione di Francesco
DettagliConsiglio Regionale della Puglia
LEGGE REGIONALE 5 LUGLIO 2016, N. 17 Riconoscimento, valorizzazione e sostegno della funzione socioeducativa delle attività di oratorio 2 LEGGE REGIONALE Riconoscimento, valorizzazione e sostegno della
DettagliCARTA DEI SERVIZI SPORTELLO DI ASCOLTO ISTITUZIONALE GARANTE INFANZIA E ADOLESCENZA 2016
CARTA DEI SERVIZI SPORTELLO DI ASCOLTO ISTITUZIONALE GARANTE INFANZIA E ADOLESCENZA 2016 a cura di: Monica Sansoni Premessa Tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Essi sono
DettagliScheda per la redazione del Progetto
ALLEGATO A Scheda per la redazione del Progetto 1. RIFERIMENTI Ambito territoriale: n. 17 SAN SEVERINO MARCHE / MATELICA Referente territoriale per i servizi di sostegno alla famiglia: Cognome Valeriani
DettagliCOMUNE DI CISTERNA DI LATINA. Capitolato D Appalto Parte Speciale
Bando per gestione Servizi Sociali Sito internet: www.comune.cisterna.latina.it Mail: servizisociali@comune.cisterna.latina.it Fax: 069695031 CAPITOLATO SPECIALE ASS.DOMICILIARE COMUNE DI CISTERNA DI LATINA
DettagliCRITERI PER L ASSEGNAZIONE DEL BONUS PER IL MERITO I. C. Noceto (PR)
CRITERI PER L ASSEGNAZIONE DEL BONUS PER IL MERITO I. C. Noceto (PR) Comma 129 della Legge n. 170/2015 La legge 107/2015 stabilisce che il Comitato di valutazione elabora i criteri per la valorizzazione
DettagliCAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE Procedura aperta per l affidamento del Servizio CENTRO PER LE FAMIGLIE CIG: B SOMMARIO
Municipio Roma XIV Direzione Socio Educativa U.O. Servizi Sociali CAPITOLATO SPECIALE DESCRITTIVO E PRESTAZIONALE Procedura aperta per l affidamento del Servizio CENTRO PER LE FAMIGLIE CIG: 647218258B
DettagliIL LAVORO DI RETE NELLA VALLE OLONA
IL LAVORO DI RETE NELLA VALLE OLONA Incontro con gli educatori impiegati nei servizi scolastici Biennio 2011-2013 Busto Arsizio, sabato 1 giugno 2013 Premessa operativa A partire dalle linee di indirizzo
DettagliADA Supporto e accompagnamento alle transizioni e all inserimento lavorativo Vers. 1.0 del
RA 1: Monitorare le fasi di passaggio tra cicli di studio, tra indirizzi diversi, tra canali formativi diversi, provvedendo alla raccolta delle informazioni utili per l'identificazione di eventuali situazioni
DettagliPROGETTO CENTRO PER LA FAMIGLIA
COMUNE DI LORETO 6 Settore Funzionale Servizi Sociali e Servizi Demografici PROGETTO CENTRO PER LA FAMIGLIA INDICE 1. IL CENTRO PER LE FAMIGLIE 1.1 Che cos è? 1.2 Obiettivi del progetto 1.3 Aree di intervento
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DI INSERIMENTO SCOLASTICO DEL BAMBINO ADOTTATO
PROTOCOLLO DI INTESA IN MATERIA DI INSERIMENTO SCOLASTICO DEL BAMBINO ADOTTATO La Regione Umbria, l Ufficio Scolastico Regionale per l Umbria, il Comune di Perugia, il Comune di Terni, il Comune di Città
DettagliIn cammino con lo PSIR
In cammino con lo PSIR Welfare Regionale di seconda generazione Genova, 15 aprile 2015 Servizio Famiglia, Minori e Pari Opportunità Riferimenti normativi L.R. 12/2006 "Promozione del sistema integrato
DettagliPROTOCOLLO D INTESA tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità
TITOLO: Protocollo d intesa tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità - Presidenza del Consiglio dei Ministri per la realizzazione congiunta
DettagliDott. Paolo Giavoni. Coordinatore Sociale Azienda Ulss 9 Scaligera - Distretto 4 Ovest Veronese. Padova, 31 Maggio 2018
Dalla Prevenzione alla Tutela dei soggetti in età evolutiva Dott. Paolo Giavoni Coordinatore Sociale Azienda Ulss 9 Scaligera - Distretto 4 Ovest Veronese Padova, 31 Maggio 2018 Organizzazione dei Servizi
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/13 DEL
IBERAZIONE N. 44/13 31.10.2007 Oggetto: Fondo per la non autosufficienza: sostegno alle persone anziane che si avvalgono dell aiuto di un assistente familiare (LR 2/2007 art. 34 comma 4 lettere b) ed f)
DettagliREGOLAMENTO PER SERVIZIO AFFIDI
ALLEGATO C.C. n 43 del 19/09/05 REGOLAMENTO PER SERVIZIO AFFIDI ART. 1 OGGETTO Il presente Regolamento disciplina il funzionamento del Servizio Affidi. Definisce, in particolare i criteri, i tempi e le
DettagliCapitolo 6 Tematiche trasversali a valenza provinciale
Capitolo 6 Tematiche trasversali a valenza provinciale Tematiche trasversali a valenza provinciale La complessità del governo del sistema, lo sviluppo di attività nelle diverse aree di intervento e il
DettagliMUNICIPIO II Direzione Socio Educativa Culturale e Sportiva
MUNICIPIO II Direzione Socio Educativa Culturale e Sportiva Allegato A AVVISO Indagine di mercato ai sensi dell art.36 del D.Lgs.50/2016 finalizzata all affidamento del progetto: Centro per la Famiglia
DettagliFORMULARIO DELL AZIONE
FORMULARIO DELL AZIONE 1.NUMERO AZIONE 10 2. TITOLO AZIONE La Casa dell Accoglienza 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ La Casa dell Accoglienza si configura come luogo di pronto intervento rivolto a donne con
DettagliPercorsi e strumenti. Servizio Centrale SPRAR
Percorsi e strumenti per l accoglienza l integrata Servizio Centrale SPRAR Obiettivo dell accoglienza SPRAR Consentire a richiedenti e titolari di protezione internazionale di avviare un percorso personale
DettagliA cura di Lorella Baggiani Regione Toscana. con la collaborazione di Francesco Grandi Istituto degli Innocenti
L impegno per le famiglie adottive in Toscana Lavorare insieme per favorire l inserimento e l accoglienza a scuola La rete dei servizi e i percorsi a sostegno dei bambini e dei genitori A cura di Lorella
DettagliCOMPRENSORIO BASSA VALSUGANA E TESINO Provincia di Trento
COMPRENSORIO BASSA VALSUGANA E TESINO Provincia di Trento REGOLAMENTO ATTIVAZIONE CORSI DI EDUCAZIONE MOTORIA E LABORATORI FINALIZZATI AL BENESSERE PSICO- FISICO-SENSORIALE DELLE PERSONE ANZIANE Approvato
DettagliSpazi e percorsi di confronto, scambio e sinergie tra operatori sull affido. affido
Spazi e percorsi di confronto, scambio e sinergie tra operatori sull affido affido L esperienza del Tavolo permanente di Coordinamento sull Affidamento Familiare della Provincia di Torino. A. Barbara Bisset
DettagliAllegato C. Tutto ciò premesso. si conviene e si stipula quanto segue:
Allegato C SCHEMA DICIPLINARE D INCARICO PER IL CONFERIMENTO DELL INCARICO PROFESSIONALE PER IL COORDINAMENTO PEDAGOGICO DEI SERVIZI PER L'INFANZIA DEI COMUNI DI FAENZA, CASTEL BOLOGNESE, SOLAROLO, RIOLO
DettagliIl Tavolo congiunto sociale-lavoro
Il Tavolo congiunto sociale-lavoro Tavolo di confronto e concertazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, delle Regioni e Province Autonome e dell ANCI, per l attuazione delle politiche
DettagliCONVEGNO LA PREVENZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
CONVEGNO LA PREVENZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE 18 19 MAGGIO 2007 HOTEL MONT BLANC LA SALLE (AO) A CURA DI PATRIZIA SCAGLIA, DIRIGENTE DEL SERVIZIO FAMIGLIA E POLITICHE GIOVANILI ASSESSORATO SANITA,
DettagliProtocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CIVITELLA IN VAL DI CHIANA Civitella in val di chiana Protocollo d intesa: Osservatorio sulle situazioni di disagio nel territorio del comune di Civitella in val di chiana CONTRAENTI
DettagliDeterminazione Dirigenziale
Municipio Roma X Direzione Socio Educativa SERVIZIO EDUCATIVO - DIETOLOGICO Ufficio Infanzia 0-6 Determinazione Dirigenziale NUMERO REPERTORIO CO/1460/2018 del 11/07/2018 NUMERO PROTOCOLLO CO/104723/2018
DettagliPAOLA D INZEO Municipio Roma XII Eur Via Ignazio Silone,100 Telefono Ufficio
curriculum vitae Informazioni personali Nome Indirizzo Ufficio Municipio Roma XII Eur Via Ignazio Silone,100 Telefono Ufficio 0669612658 E-mail paola.dinzeo@comune.roma.it Nazionalità italiana Data di
DettagliCARTA DEI SERVIZI SCOPO DELL ASSOCIAZIONE INFORMAZIONI E CONTATTI
CARTA DEI SERVIZI L Associazione Il Cortile Onlus è un associazione di promozione sociale della quale fanno parte le Case Famiglia su base professionale La Casetta e L Albero. SCOPO DELL ASSOCIAZIONE L
DettagliIL SOSTEGNO ALLE RESPONSABILITA FAMILIARI NELLA RETE DEI SERVIZI TERRITORIALI
IL SOSTEGNO ALLE RESPONSABILITA FAMILIARI NELLA RETE DEI SERVIZI TERRITORIALI BARI 24 SETTEMBRE 2013 Francesca Zampano Dirigente Servizio Politiche di benessere sociale e pari opportunità Regione Puglia
DettagliPiano Sociale di Zona dell Ambito Territoriale A04
Piano Sociale di Zona 2013-2015 dell Ambito Territoriale A04 Comuni di Avellino (capofila), Altavilla Irpina, Capriglia Irpina, Cervinara, Chianche, Grottolella, Montefredane, Petruro Irpino, Pietrastornina,
DettagliIl Garante incontra i servizi. Incontro di restituzione degli incontri nelle province dell Emilia Romagna Bologna, 21 marzo 2013
Il Garante incontra i servizi Incontro di restituzione degli incontri nelle province dell Emilia Romagna Bologna, 21 marzo 2013 Enti gestori 67 enti gestori di servizio Sociale Piacenza 9 Parma 9 Reggio
Dettagli