CAPITOLATO PRESTAZIONALE Diritti dell infanzia, dell adolescenza e delle famiglie

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1 CAPITOLATO PRESTAZIONALE Diritti dell infanzia, dell adolescenza e delle famiglie OGGETTO DELL APPALTO Il Municipio Roma VII intende avvalersi della collaborazione di un Ente gestore per l attivazione di un Servizio volto a garantire specifiche funzioni e competenze per la tutela dei diritti dei minori e della loro protezione, operante nell ambito dell Ufficio Gruppo Lavoro Integrato (GIL) con il coordinamento dell Ufficio Coordinamento Tecnico Integrato (CTI) municipale e in rete con tutte le altre risorse e servizi del territorio. Il Servizio che si andrà a realizzare attraverso il progetto denominato Diritti dell infanzia, dell adolescenza e delle famiglie opererà secondo le direttive tecniche e gestionali del CTI municipale per la prevenzione del disagio, la valutazione del rischio e l elaborazione di progetti individualizzati in favore dei soggetti in età evolutiva compromessi da comportamenti pregiudizievoli e/o relazioni familiari disfunzionali, oltre che progetti si sostegno e recupero delle competenze genitoriali, allo scopo di ridurre il ricorso a provvedimenti che possano incidere sulla responsabilità genitoriale e/o all allontanamento del minore, ridurre il rischio di istituzionalizzazione, offrire alla genitorialità naturale, adottiva opportuni interventi di sostegno e supporto professionale, monitorando tutte le fasi del percorso di aiuto in collaborazione con le Autorità Giudiziarie. ART. 1 - DESTINATARI Il Servizio è rivolto alle famiglie con figli minori di età residenti nel territorio del Municipio Roma VII, laddove i minori siano soggetti di provvedimenti dell Autorità Giudiziaria in materia civile, e ai nuclei familiari in situazioni di conflittualità ed alta conflittualità, laddove sia aperto un contenzioso in ambito civile in merito all affidamento dei figli minori e la genitorialità tale da disporre l intervento del Servizio sociale professionale dell ente locale con funzioni valutative, progettuali e/o di sostegno per il recupero delle competenze genitoriali ed il superamento del pregiudizio nei confronti dei figli minori. Per la complessità dei compiti istituzionali svolti ed in considerazione dei flussi registrati, si rende necessario fissare un limite massimo di nuclei in trattamento pari a n. 50 casi attivi annui per ogni operatore impegnato, tenendo conto tuttavia dei tempi di esecutività previsti dalle Autorità Giudiziarie e delle priorità valutate dal Servizio Sociale del Municipio sulla gravità del rischio. ART. 2 - DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELLE PRESTAZIONI OGGETTO DELL APPALTO Il Servizio opera coordinato dal Servizio Sociale Professionale del Municipio, impegnato per mandato istituzionale e deontologico nella promozione del benessere del minore all interno del proprio ambiente di vita, e ha lo scopo di potenziare la capacità di efficacia del sistema integrato di servizi alla persona, in collaborazione con i Servizi Socio Sanitari, le Istituzioni Scolastiche, i Centri per le famiglie, le reti territoriali formali e informali e la Procura della Repubblica, il Tribunale per i Minorenni, il Tribunale Ordinario Sezione Civile, la Corte D Appello Sezione Minorile- ed l Ufficio del Giudice Tutelare.

2 Ai fini di una maggiore efficacia delle azioni intraprese ed in virtù dei nuovi bisogni, tra gli obiettivi si mira a realizzare anche programmi per il trattamento delle cosiddette famiglie altamente conflittuali, per le vittime di violenza domestica e per gli adolescenti borderline o a rischio di drop out, attivando protocolli sperimentali con Università e Centri di Ricerca. Obiettivi specifici Realizzare tempestivi interventi di valutazione psicosociale delle situazioni di minori a rischio, segnalati dall autorità giudiziaria di concerto con l equipe GIL del Municipio Attivare percorsi di sostegno ai nuclei familiari che vivono eventi traumatici e/o situazioni di difficoltà che coinvolgono minori (conflittualità genitoriale, capacità educative inadeguate, emarginazione sociale) Attivare tutti gli interventi e procedure necessarie a proteggere e sostenere i minori verso un sano processo di crescita e di sviluppo Attivare e sostenere le famiglie affinché possano recuperare le potenzialità personali e rispondere efficacemente ai bisogni educativi e di cura dei minori di cui sono responsabili Favorire i processi di adattamento positivo delle famiglie che attraversano crisi e conflitti, separazione o divorzio, orientandole verso interventi di mediazione familiare Promuovere e riattivare all interno del nucleo familiare un processo di autodeterminazione del proprio progetto di vita Attivare la rete territoriale formale e informale per favorire l integrazione sociale delle famiglie nel contesto comunitario di riferimento. Prevenire la cronicizzazione e l evoluzione in senso psico-socio-patologico dei problemi di sviluppo di bambini ed adolescenti coinvolti in situazioni di deprivazione, disfunzione di cure e maltrattamento Prevenire l allontanamento del minore dal proprio ambiente di vita Valutare le condizioni di rischio e pregiudizio a cui possono essere esposti i minori coinvolti in dinamiche familiari socio-patologiche e/o altamente conflittuali, caratterizzate da incuria, maltrattamento o abuso Documentare tutte le informazioni e i dati gestiti, sia ai fini della trasparenza che per valutare l impatto dell intervento in termini di efficacia ed efficienza, consolidare buone pratiche, sviluppare nuove metodologie, orientare azioni e programmi di politica sociale Prevenire le condizioni problematiche e di rischio conclamato rispetto a una condizione di isolamento sociale e autoesclusione a cui i minori possono ricorrere ART. 3 - PRESTAZIONI E MODALITA SPECIFICHE DI ESPLETAMENTO DELLE PRESTAZIONI Le prestazioni tecniche da espletare sono concordate con il coordinamento del CTI municipale, valutando la specificità delle richieste pervenute e nel rispetto dei principi deontologici e dell autonomia tecnicoprofessionale.

3 Il piano di intervento individualizzato comprenderà tutte le attività propedeutiche alla diagnosi sociale, la valutazione, la progettazione, il trattamento, il monitoraggio e la documentazione tra quelle di seguito elencate: Apertura della cartella sociale nominativa codificata in virtù della sensibilità dei dati e delle informazioni gestite Diagnosi sociale Indagine socio ambientale Colloqui con utenti, con referenti istituzionali, scolastici e di rete Visite domiciliari Elaborazione di progetti e piani individuali di intervento Attivazione e coordinamento di reti, risorse ed altri servizi coinvolti Redazione di documenti, relazioni ed aggiornamenti Partecipazione in sede di convocazione presso le AA.GG. competenti Monitoraggio e valutazione dei progetti in corso di attuazione Attivazione di servizi per l approfondimento clinico di personalità e/o delle competenze genitoriali Attivazione di percorsi di mediazione familiare Attivazione di percorsi di sostegno per il recupero delle capacità genitoriali Sostegno e orientamento ai minori, in rete con le strutture istituzionali e territoriali Consulenza professionale familiare e/o individuale Attività di informazione, orientamento ed accompagnamento a percorsi formativi e lavorativi per il rafforzamento o il recupero delle competenze personali nonché al potenziamento dell autonomia individuale Interventi di promozione e sviluppo che favoriscano l accesso ai servizi e sostengano progetti di miglioramento delle condizioni di vita e portino alla realizzazione della piena autonomia ai sensi delle Delibere quali DCC 154/97, DCC 163/98 etc. Elaborazione e monitoraggio di progetti educativo-residenziali Elaborazione e monitoraggio di progetti di affidamento familiare Attivazione del servizio per il diritto di visita e relazione ove richiesto Partecipazione alle attività di programmazione dell Ufficio GIL e degli altri uffici del sistema organizzativo integrato Partecipazione a processi di aggiornamento professionale e dell Ente ART. 4 - METODOLOGIA DELL INTERVENTO Nello svolgimento delle funzioni assegnate, si chiede di fare riferimento a tutte le metodologie del Servizio Sociale Professionale. Inoltre, all interno dell attività complessiva dell Ufficio GIL, si richiede la partecipazione al lavoro di analisi e discussione dei casi, co-visione e supervisione di gruppo, per l attuazione di forme efficaci di collaborazione, integrazione e coordinamento degli interventi specifici tra i servizi territoriali, la

4 costruzione di reti e forme di coordinamento tra servizi territoriali pubblici e privati che intervengono nell area minori e famiglie. Saranno individuate altresì forme per la realizzazione di azioni informative e formative destinate all aggiornamento delle specifiche competenze del personale. ART. 5 - PERSONALE L ente gestore in virtù degli interventi richiesti dovrà presentare una proposta organizzativa che tenga conto della complessità della funzione di pubblico servizio e della specificità tecnica. Per la realizzazione degli obiettivi esplicitati e delle prestazioni descritte, il Servizio necessita di almeno: n. 5 Assistenti Sociali, per 30 ore settimanali, incaricati della realizzazione operativa degli interventi professionali specifici; L organismo dovrà individuare una figura all interno dei 5 operatori che sarà di riferimento per il Municipio per la valutazione dell andamento del servizio. Gli operatori assegnati dovranno essere regolarmente iscritti all albo professionale ed inquadrati nella categoria D2 del vigente CCNL delle Cooperative Sociali. L ente gestore dovrà assicurare l adempimento nei confronti dei propri collaboratori e dipendenti di tutti gli oneri contributivi, assicurativi e previdenziali e garantire una pronta sostituzione in caso di assenze. La flessibilità dell orario di lavoro richiesta agli operatori dovrà modularsi oraria secondo l apertura degli uffici municipali. ART. 6 - LOCALIZZAZIONE Il Servizio si svolgerà presso la sede municipale ove si colloca l Ufficio GIL, potrà avvalersi della strumentazione disponibile e collaborerà con il personale amministrativo municipale per la gestione dell archivio e delle comunicazioni. Si evidenzia tuttavia che l operatività, come da mandato professionale, si esplica anche all esterno dell ufficio, nell abitazione del nucleo per il quale viene attivato il progetto di aiuto, negli spazi di vita e di relazione del minore, presso i servizi coinvolti nel piano individuale, nonché nella sedi giudiziarie, a volte anche fuori dal Comune di Roma. L ente gestore dovrà garantire pertanto la flessibilità del personale individuato agli spostamenti e mezzi di trasporto propri. ART. 7 - ADEMPIMENTI DELL AFFIDATARIO E richiesto l organigramma, il modello organizzativo/gestionale dell organismo comprensivo di piano di gestione del progetto. Particolare attenzione verrà data, nella formulazione documentata della proposta progettuale, all innovatività, alla promozione e all implementazione di un sistema integrato di intervento sul territorio. E facoltà dell organismo proporre servizi aggiuntivi, proposte migliorative e innovative per la qualità e l efficacia del servizio oggetto dell appalto.

5 ART. 8 - MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PROGETTO Come indicato nelle premesse, il Servizio si coordinerà per tutte le azioni con il CTI municipale, in un ottica di condivisione e corresponsabilità, partecipando alle riunioni operative dell ufficio, curando i processi di comunicazione interna ed esterna, attuando i procedimenti secondo i protocolli tecnici e gestionali municipali e cittadini. Nella proposta progettuale dovranno essere indicati strumenti ed indicatori adeguati per il monitoraggio e la valutazione delle prestazioni rese. ART. 9 - SPESE AMMISSIBILI Ai fini dell elaborazione dell offerta tecnica e dell offerta economica si precisa che le tipologie di spese ammissibili sono quelle connesse con la prestazione dei servizi richiesti. Nello specifico: - Il costo del lavoro riferito alle tabelle aggiornate dei CCNL e contratti integrativi territoriali vigenti, ovvero, nel caso di specifiche tipologie contrattuali di lavoro autonomo, individuato nel rispetto di quanto indicato all art. 4 comma 2 della Deliberazione C. C. n. 259/05; - Il costo per le spese generali e di gestione dei servizi appaltati nel rispetto della percentuale minima indicata all art. 1 comma C) delle Deliberazione del C.C. n. 135/2000; - costi per strumentazione e materiale di cancelleria, senza oneri per l Amministrazione Committente. ART 10 - RESPONSABILITA DELL AFFIDATARIO L Organismo affidatario si assume ogni responsabilità per i casi di infortuni e di danni eventualmente arrecati all amministrazione o a terzi. L amministrazione non si assume alcuna responsabilità per danni, infortuni od altro che dovessero derivare all affidatario o ai suoi dipendenti nell esecuzione delle prestazioni oggetto del presente capitolato o per qualsiasi altra causa. Ogni responsabilità per fatti ed eventi di danno o pericolo, derivanti da azioni, omissioni, negligenze, imperizia, imprudenza, inosservanza di norme e regolamenti che possano cagionare danni a persone e/o cose dell Amministrazione e/o di terzi, dovrà essere assunta dagli Organismi affidatari, senza diritto di rivalsa verso l Amministrazione stessa.

6 ART 11 - FUNZIONI DELLA COMMITTENZA La Direzione Socio Educativa Servizio Sociale mantiene le attività di indirizzo, programmazione, verifica e controllo sul livello qualitativo e quantitativo rispondente delle prestazioni attraverso le figure professionali e amministrative incaricate Nello specifico: - Sovraintende alla regolare esecuzione del servizio; - Promuove attività di coordinamento con altri Enti e istituzioni Pubbliche e Private, impegnate per specifiche competenze sulle tematiche inerenti il Servizio messo a bando, anche attraverso protocolli di intesa e attività di formazione e aggiornamento congiunte; - Definisce d intesa con i responsabili degli Organismi, le linee di condotta del gruppo di lavoro; - Definisce modalità di intervento specifiche, in relazione a criticità che possono emergere negli interventi rispetto a situazioni caratterizzate da elevata complessità e vulnerabilità. ART 13 - RISERVATEZZA E TRATTAMENTO DATI PERSONALI L organismo affidatario, per le funzioni strettamente connesse allo svolgimento del progetto, viene designato responsabile del trattamento dei dati personali degli utenti (Legge 675/96, D.lgs 135/99, D.Lgs 196/03, D-lgs 158/04, Regolamento UE 2016/679, Direttiva UE 2016/680). Lo stesso non potrà comunicare a soggetti terzi i dati personali di cui viene a conoscenza.

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