IL BILANCIO PARTECIPATIVO
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- Evelina Donati
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1 IL BILANCIO PARTECIPATIVO Responsabili: Antonella Bozzaotra e Lucia Sarno Comitato Promotore: Raffaele Felaco, Antonella Bozzaotra, Fausta Nasti, Lucia Sarno Premessa Negli ultimi anni si è assistito alla creazione di spazi di partecipazione diretta dei cittadini alle decisioni. Questo fenomeno si colloca nell era della sussidiarietà verticale ma ancora più della sussidiarietà orizzontale (sancita oggi anche a livello costituzionale, art. 118 ultimo comma), attraverso cui viene riconosciuto che le responsabilità sono ripartite all interno degli ambiti locali più vicini al cittadino. L evoluzione predetta delle forme di gestione della politica locale unita a una crescita e maggiore consapevolezza da parte dei cittadini circa le loro aspettative hanno fatto sì che il coinvolgimento della popolazione nelle scelte pubbliche si configurasse come indispensabile. È proprio in questo quadro che hanno iniziato ad essere sperimentate forme alternative di partecipazione più dirette e flessibili, in cui il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte è andato
2 progressivamente acquisendo un valore pregnante e sostanziale e in cui si sono creati nuovi legami tra istituzione pubblica e attori civili, tali da influire sul processo di programmazione delle politiche pubbliche locali. Nell ambito di tali modelli alternativi un ruolo centrale è svolto dal Bilancio Partecipativo, ovvero quella esperienza di inclusione dei cittadini nella costruzione delle politiche e/o dei progetti territoriali attraverso la condivisione di alcune delle voci centrali del bilancio degli Enti Locali. Giovanni Allegretti (docente di Gestione Urbana presso la Facoltà di Architettura dell Università di Firenze ed esperto in Politiche Partecipative), uno dei maggiori esperti in materia definisce il bilancio partecipativo come un "processo decisionale che consiste in un'apertura della macchina istituzionale alla partecipazione diretta ed effettiva della popolazione nell'assunzione di decisioni sugli obiettivi e sulla distribuzione degli investimenti pubblici". Il bilancio partecipativo è dunque un processo volontario, non previsto da leggi, messo in atto per condividere le scelte di ripartizione delle risorse finanziarie destinate alla realizzazione di servizi e investimenti. Attraverso incontri organizzati in gruppi tematici gli stakeholder (opinion leader, associazioni e
3 altri enti) sono chiamati ad esprimere le loro preferenze sugli obiettivi delle politiche di settore previsti nel bilancio. Gli incontri sono anche l'occasione in cui emergono esigenze che gli stakeholder sentono come prioritarie per il miglioramento dei rapporti con l'ente, oltre che un' occasione di raccolta di informazioni su possibili obiettivi futuri. Il Bilancio Partecipativo è quindi processo, strumento e spazio in cui si deve poter ricostruire nel tempo e in maniera collettiva il concetto di "bene comune", trasformando le tensioni in un progetto condiviso improntato al dialogo con le istituzioni. Prende forma di documento contabile, ma è soprattutto il luogo, dove cittadini e istituzioni costruiscono insieme la gerarchizzazione delle priorità di spesa di un'amministrazione. Introduzione Tale processo modifica le relazioni tra i colleghi e le istituzioni: gli iscritti partecipano alla discussione sulle proposte di bilancio e ottengono come esito una proposta di bilancio previsionale che raccoglie le loro richieste e che si realizza insieme agli amministratori. Il bilancio dell Ordine si occupa della distribuzione delle risorse all interno della Comunità professionale, risorse che provengono
4 dagli stessi iscritti, attraverso le tasse di iscrizione. Per questo motivo l apertura delle istituzioni proprio su un punto così centrale della gestione pubblica ha una valenza realmente inclusiva permettendo non solo un concreto ruolo degli psicologi nella programmazione delle politiche, ma anche l apertura a un senso di solidarietà tale da realizzare un equa redistribuzione delle risorse. Il Bilancio Partecipativo è quindi processo, strumento e spazio in cui si deve poter ricostruire nel tempo e in maniera collettiva il concetto di bene comune. Obiettivo principale Il Bilancio partecipativo dell ORDINE DEGLI PSICOLOGI della Campania vuole quindi essere lo strumento per manifestare all esterno i primi risultati di un dialogo che mira a consolidare, alla fine di questo percorso, una rete stabile tra le rappresentanze dei colleghi e il Consiglio dell Ordine, stimolando così l apporto collaborativo e propositivo di tutti quelli che hanno deciso di partecipare a questo processo, mettendo a disposizione il loro tempo, l entusiasmo e la competenza di cui sono portatori.
5 Azioni I annualità Budget Maggio-Giugno 2010 Pubblicazione del progetto sul sito e sul giornale dell Ordine Predisposizione del formulario per la proposizione delle proposte Luglio-Ottobre 2010 Determinazione della quota espressa in percentuale, messa a disposizione per l iniziativa (non superiore al 15%) Determinazione dell importo utilizzabile Incontri con gli iscritti sull argomento Raccolta e sistematizzazione delle proposte realizzabili Gennaio 2011 Copertura finanziaria alle proposte ritenute valide dal numero maggiore di colleghi fino alla copertura dell importo disponibile Fase di start-up euro
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