Lo scenario internazionale

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1 Indagine sull industria manifatturiera della provincia di Biella 2 trimestre 2014 A cura dell Ufficio Studi

2 CONGIUNTURA INDUSTRIA 2 TRIMESTRE 2014 LA RIPRESA DELL ECONOMIA MONDIALE PROCEDE A PASSO LENTO E CON RITMI DIVERSI TRA LE PRINCIPALI AREE: NELLE ECONOMIE AVANZATE LA CRESCITA RIMANE DIFFORME, MENTRE NEI PAESI EMERGENTI SI È STABILIZZATA Biella: la produzione industriale, dopo tre trimestri consecutivi di crescita, registra una sostanziale stabilità Lo scenario internazionale Dopo i mesi iniziali dell anno 2014 caratterizzati da una netta decelerazione, l economia mondiale torna a crescere, minacciata però dai rischi derivanti dalle tensioni geopolitiche presenti in alcune aree del mondo. Lo sviluppo dell attività economica internazionale presenta intensità diverse tra le principali aree: tra le economie avanzate spicca la performance degli Stati Uniti, dove è ripresa la crescita, mentre tra i paesi emergenti, in cui si è manifestata una certa stabilizzazione dell economia, si annovera la Cina, paese in cui si è interrotto il rallentamento del Pil. Le condizioni nei mercati finanziari internazionali sono migliorate nel corso degli ultimi mesi e l orientamento delle banche centrali delle maggiori economie avanzate risulta ancora accomodante, pur presentando tempi e velocità di normalizzazione delle politiche monetarie differenziati a seconda dei paesi. Il commercio internazionale ha recuperato in parte la flessione del primo trimestre dell anno in corso (registrata a causa del calo delle esportazioni degli Stati Uniti e dei paesi emergenti dell Asia), ma la dinamica degli scambi commerciali rimarrebbe, tuttavia, moderata. Nel primo trimestre del 2014, il Pil degli Stati Uniti ha segnato la prima flessione dall anno 2010, a causa di alcuni fattori temporanei che hanno determinato un contributo delle scorte fortemente negativo e un calo delle esportazioni. Nel secondo trimestre dell anno in corso, però, in base agli indicatori congiunturali più recenti, l attività economica statunitense avrebbe ripreso a espandersi, grazie anche al recupero delle esportazioni verificatosi nel corso dei mesi di aprile e di maggio e alla dinamica degli investimenti. Per quanto concerne il mercato del lavoro, si annovera una crescita a ritmi sostenuti dell occupazione e un calo del tasso di disoccupazione che, in giugno, è sceso al 6,1%, il livello più basso dal settembre del Per quanto concerne la dinamica dei prezzi al consumo, si osserva che l inflazione rimane moderata, collocandosi su livelli contenuti. Tra il 2015 e il 2017 la crescita dell economia statunitense dovrebbe essere guidata dalla domanda interna, mentre il contributo della domanda estera risentirà negativamente del rafforzamento del dollaro connesso al disallineamento tra la politica monetaria restrittiva in Usa e misure ancora ampiamente espansive nell Uem. Principali variabili internazionali (tassi di variazione percentuale) Pil mondiale 3,0 3,6 3,9 4,0 3,9 Commercio Internazionale 3,1 4,5 5,3 5,6 5,7 Fonte: Fondo Monetario Internazionale, World Economic Outlook, Aprile 2014 CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 2 trimestre

3 Andamento prospettico dei principali paesi Stati Uniti PIL (a) 1,9 2,8 3,0 3,0 2,9 Inflazione (b) 1,5 1,4 1,6 1,8 2,0 Giappone PIL (a) 1,5 1,4 0,7 0,5 0,7 Inflazione (b) 0,2 2,8 1,7 1,8 2,0 Germania PIL (a) 0,4 1,7 1,6 1,4 1,4 Inflazione (b) 1,6 1,4 1,4 1,6 1,7 Francia PIL (a) 0,2 1,0 1,5 1,7 1,8 Inflazione (b) 0,7 1,0 1,2 1,3 1,4 Regno Unito PIL (a) 1,8 2,9 2,5 2,4 2,3 Inflazione (b) 2,6 1,9 1,9 1,9 2,0 Spagna PIL (a) -1,2 0,6 0,7 1,1 1,2 Inflazione (b) 1,5 0,2 0,6 0,6 1,0 Italia PIL (a) -1,9 0,4 1,1 1,3 1,2 Inflazione (b) 1,3 0,5 1,0 1,1 1,3 UEM (17 paesi) PIL (a) -0,5 1,2 1,5 1,5 1,5 Inflazione (b) 1,3 0,6 1,2 1,3 1,5 Cina PIL (a) 7,7 7,5 7,3 7,0 6,8 Inflazione (b) 2,6 3,0 3,0 3,0 3,0 (a) Variazioni percentuali annuali calcolate su valori costanti (b) Variazioni percentuali annuali calcolate sulla media dei prezzi al consumo Fonte: Fondo Monetario Internazionale, World Economic Outlook, Aprile 2014 Nel secondo trimestre dell anno in corso il Pil in Giappone si è contratto, dopo la forte espansione realizzata nel corso dei primi tre mesi del 2014, per l anticipo delle decisioni di spesa in vista dell incremento delle imposte indirette in aprile. Per quanto riguarda la dinamica dei prezzi al consumo, emerge un aumento dell inflazione nel corso dell anno 2014, dovuto al rialzo delle imposte indirette. La Banca del Giappone non ha modificato il proprio orientamento espansivo di politica monetaria, mantenendo invariato il programma di acquisto di obbligazioni pubbliche a lunga scadenza. In Cina si interrompe il rallentamento dell economia evidenziatosi nel primo trimestre del 2014: infatti, si assiste ad un incremento del Pil cinese nel secondo trimestre dell anno in corso, sostenuto da misure di stimolo degli investimenti in infrastrutture e nel settore immobiliare e dal rafforzamento della domanda proveniente dalle economie avanzate. In merito alla dinamica dei prezzi al consumo, si rileva che l inflazione rimane moderata. Nel secondo trimestre del 2014 la banca centrale della Cina ha lasciato invariato il tasso di interesse di riferimento, introducendo contemporaneamente alcune particolari misure di allentamento monetario: ha ridotto la riserva obbligatoria per alcune categorie di intermediari e ha invitato le banche commerciali ad allentare i criteri per la concessione di mutui per l acquisto della prima casa. Nel primo trimestre del 2014 l economia indiana ha realizzato una crescita relativamente modesta, che si tradurrà in una fase di rallentamento nei mesi a venire. In particolar modo si è assistito alla presenza di segnali di difficoltà causati soprattutto dall elevata inflazione che impatta negativamente sui consumi. Nel secondo trimestre del 2014 la banca centrale indiana ha mantenuto invariato il tasso di interesse di riferimento e nel contempo ha inserito alcune limitate misure di allentamento monetario. Nel primo trimestre del 2014 il Pil dell UEM è cresciuto, anche se in misura modesta e diseguale tra i paesi. Lo scostamento che si è rivelato rispetto alle attese è dovuto in larga parte al rallentamento delle esportazioni, mentre la tenuta dei consumi e degli investimenti è quasi interamente riconducibile all andamento rilevato in Germania. I paesi che hanno, invece, subìto in misura rilevante il contraccolpo di una domanda estera meno vivace, sono stati quelli che hanno manifestato una debolezza più intensa della domanda interna e, in particolar modo, la Francia, l Italia, l Olanda e il Portogallo mentre, grazie a una buona performance della CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 2 trimestre

4 domanda proveniente dal mercato interno hanno reagito meglio la Germania, l Austria e la Spagna. L attività economica è aumentata in maniera evidente in Germania, grazie al consistente rialzo dei consumi e all accumulo di capitale, mentre in Francia il Pil ha ristagnato, a causa del contributo negativo della domanda estera netta e di tutte le componenti di quella interna, ad eccezione delle scorte. Nel secondo trimestre, l attività economica dell area è rimasta pressoché stabile: gli indicatori hanno continuato a segnalare prospettive favorevoli in Germania, mentre in Francia sono scesi al di sotto della soglia coerente con la stabilità dell attività economica. L inflazione ha continuato a flettere in misura maggiore rispetto a quanto atteso, anche al netto delle componenti più volatili come energia e alimentari. Le misure di politica monetaria hanno avuto un impatto immediato sui mercati: i tassi di interesse sono scesi, il cambio si è deprezzato e gli afflussi di capitale verso molti paesi dell Uem, tra cui l Italia, si sono intensificati. Dal progressivo ricorso delle banche alle nuove operazioni di rifinanziamento potrà derivare un ulteriore contributo espansivo. L andamento non allineato alle attese nel primo trimestre, indicazioni congiunturali positive ma che non vanno nella direzione di un accelerazione nel secondo, convergono nel delineare una ripresa più lenta del Pil dell area che nell anno in corso dovrebbe aumentare dell 1,2%. Proseguirà l intonazione espansiva della politica monetaria e si prevede dalla Bce il mantenimento di tassi di policy sugli attuali livelli minimi sino al Per quanto concerne, invece, il mercato del lavoro, a maggio si è assistito ad un ulteriore calo del tasso di disoccupazione dovuto, in particolar modo, all interruzione della crescita dell offerta, mentre l occupazione resta sostanzialmente stagnante. In prospettiva proseguirà il calo del tasso di disoccupazione e l andamento dell offerta rimarrà ancora piuttosto debole, condizionato dalle aspettative di una ripresa il cui consolidamento appare più dilazionato nel tempo. Lo scenario nazionale Nel secondo trimestre del 2014, il Pil dell economia italiana ha registrato un decremento dello 0,2% sia rispetto al trimestre precedente, sia nei confronti del secondo trimestre del Gli ultimi dati congiunturali disponibili mostrano che l indice della produzione industriale corretto per gli effetti di calendario nel mese di giugno 2014 è aumentato dello 0,4% in termini tendenziali. L incremento è frutto della dinamica positiva proveniente dal raggruppamento dei beni di consumo (+3,5%), mentre gli altri raggruppamenti industriali risultano in flessione: l energia realizza la contrazione più marcata ( 1,4%), seguita dai beni intermedi ( 1,3%) e dai beni strumentali ( 0,1%). L economia italiana ha smesso di affondare, ma la risalita è lenta ed è ostacolata dal peso del debito pubblico e dalla necessità di ricapitalizzazione del sistema bancario. Da tre trimestri la crescita del Pil oscilla attorno allo zero, mediata tra settori già in netto recupero ed altri ancora in recessione, con una diffusione settoriale della ripresa che stenta ad allargarsi. La bassa inflazione che sta caratterizzando questa fase di lento avvio della ripresa, non aiuta. Se, nonostante tutto, la graduale ripresa del commercio estero continuerà ad essere uno dei driver della ripresa, va tenuto presente che i grandi passi portati avanti dalle nostre imprese sui mercati esteri non hanno colmato i gap nella capacità di intercettare la domanda estera. In tema di commercio con l estero, nel mese di maggio 2014, si è verificato un incremento tendenziale sia dell export (pari al +0,2%), sia, in misura più accentuata, dell import (+0,9%). Il saldo commerciale risulta, pertanto, positivo e pari a +3,7 miliardi di euro, in leggera flessione rispetto a maggio Le condizioni del mercato del lavoro mostrano segnali di stabilizzazione sul fronte occupazionale, ma il numero di disoccupati è risultato ancora in incremento nei primi tre mesi dell anno. CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 2 trimestre

5 Le proiezioni per l economia italiana nel biennio elaborate dalla Banca d Italia (Bollettino Economico 3/2014) prospettano una ripresa moderata, non esente da significative incertezze. Il ritorno graduale alla crescita presuppone un andamento positivo degli scambi internazionali e un rafforzamento della domanda interna e degli investimenti, favorito dai provvedimenti di sostegno ai redditi da lavoro più bassi e dai pagamenti dei debiti commerciali della Pubblica amministrazione. Al sostegno dell attività economica contribuirebbe l orientamento espansivo della politica monetaria. Sul fronte del mercato del lavoro si assisterà nel corso di quest anno ad una stabilizzazione dell occupazione, che poi tornerà lievemente ad espandersi nel 2015, grazie ad un incremento dell offerta di lavoro. Lo scenario biellese L indagine congiunturale Nel secondo trimestre 2014, la produzione industriale del comparto manifatturiero biellese registra una sostanziale stabilità. Dopo tre trimestri consecutivi di crescita, i dati dell indagine congiunturale evidenziano una certa stazionarietà. Nel periodo aprile giugno 2014, la variazione tendenziale grezza della produzione della provincia biellese, rispetto allo stesso trimestre del 2013, è stata pari al 0,1% (nel primo trimestre corrispondeva al +1,2%), risultato peggiore rispetto a quello registrato a livello piemontese (+4,2%). Grafico 1: Andamento della produzione dell industria manifatturiera della provincia di Biella +30,0 Variazioni percentuali tendenziali annue della produzione industriale serie storica ,0 +10,0 +0,0-10,0-20,0-30, L andamento positivo della produzione industriale ha interessato tutte le province piemontesi, ad esclusione di Biella. Nello specifico, il risultato migliore è concretizzato da Torino (+7,6%) e, a seguire, da Cuneo (+2,9%), da Novara (+2,7%), dal Verbano Cusio Ossola (+1,5%), da Alessandria (+1,2%), da Asti (+0,6%) ed infine da Vercelli (+0,3%). L andamento esibito dai settori dell industria manifatturiera biellese risulta differenziato: la Tessitura (+6,1%) ha registrato il risultato migliore, seguita dalle Industrie Meccaniche (+2,6%). Di segno negativo sono, invece, le variazioni registrate dalle Altre Industrie Manifatturiere ( 3,4%), dalle Altre Industrie Tessili ( 2,9%), dal Finissaggio ( 2,1%) e dalla Filatura ( 1,9%). CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 2 trimestre

6 Se si considera la classe dimensionale, si osserva un andamento positivo nelle grandi imprese (con un numero di dipendenti superiore a 250) che registrano una variazione del +4,0% rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, nelle piccole imprese (con un numero di dipendenti compreso tra 10 e 49) e nelle medie imprese (con un numero di dipendenti compreso tra 50 e 249) che rivelano un incremento pari, rispettivamente, al +2,4% e al +2,0%. Invece, le micro imprese (con un numero di addetti compreso tra 1 e 9) riscontrano un decremento pari al 4,0%. Alla sostanziale stazionarietà della produzione industriale si contrappongono, però, i risultati negativi registrati dagli ordinativi provenienti dal mercato nazionale ( 1,7%) e, in misura più rilevante, quelli riscontrati negli ordinativi esteri che hanno subìto un calo pari al 5,3%. Sono la Tessitura e le Altre Industrie Tessili a rilevare variazioni positive degli ordinativi nazionali (rispettivamente pari al +6,6% e +2,8%), mentre il Finissaggio, le Altre industrie manifatturiere, la Filatura e le Industrie Meccaniche mettono a segno un risultato negativo (pari, rispettivamente, al 4,1%, al 3,0%, al 1,7% e al 0,4%). Per quanto concerne gli ordinativi provenienti dal mercato estero, si rivela un incremento nelle Altre Industrie Tessili (+21,6%) e nella Tessitura (+20,8%), mentre risultano negative le variazioni registrate dai comparti delle Industrie Meccaniche ( 31,2%), delle Altre industrie manifatturiere ( 6,2%), della Filatura ( 5,6%) e del Finissaggio ( 4,7%). Disaggregando il dato per classe dimensionale, si nota che sono le micro e le medie imprese, rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente, a registrare un decremento sia per quanto concerne gli ordini provenienti dal mercato nazionale che per quanto riguarda quelli esteri. Tabella 1: Andamento della produzione e degli ordini per settore dell'industria manifatturiera della provincia di Biella Andamento della produzione Andamento degli ordini rispetto allo stesso trimestre rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente Settore dell'anno precedente da mercato interno da mercato estero Filatura -1,86% -1,66% -5,58% Tessitura 6,05% 6,58% 20,78% Finissaggio -2,08% -4,08% -4,68% Altre ind. tessili -2,94% 2,75% 21,56% Meccanica 2,63% -0,41% -31,23% Altre ind. manifatturiere -3,38% -3,03% -6,16% Totale -0,06% -1,73% -5,32% Tabella 2: Andamento della produzione e degli ordini per classe dimensionale dell industria manifatturiera della provincia di Biella Andamento degli ordini Andamento della rispetto allo stesso trimestre dell'anno produzione precedente Classe di addetti rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente da mercato interno da mercato estero 0-9 add. -3,95% -4,88% -16,36% add. 2,37% 2,53% 2,01% add. 1,95% -0,08% -9,65% 250 add. e più 3,97% 3,53% 18,27% Totale -0,06% -1,73% -5,32% Il grado di utilizzo degli impianti rispetto al primo trimestre 2014 diminuisce di circa 1 punto percentuale, attestandosi al 63,4%. Risulta particolarmente elevato il grado di utilizzo degli impianti nella Tessitura (95,2%). Grafico 2: Grado di utilizzo degli impianti dell industria manifatturiera della provincia di Biella Filatura Tessitura Finissaggio Altre ind. tessili 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 46,90% 55,26% 53,83% 55,83% 58,88% 74,66% 69,67% 95,15% Meccanica Altre ind. manifat turiere Totale 75,87% 64,67% 58,30% 62,09% 64,50% 63,42% I trim 2014 II trim 2014 CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 2 trimestre

7 Alcune informazioni strutturali: il tasso di variazione percentuale semestrale di stock delle imprese manifatturiere 30 giugno 2014/ 31 dicembre 2013 Volgendo l attenzione alla struttura imprenditoriale del sistema manifatturiero, si osservano per l Italia e per il Piemonte dei tassi di variazione percentuale semestrale dello stock negativi in tutti i principali comparti manifatturieri, ad eccezione delle Industrie Alimentari che registrano un tasso positivo pari, rispettivamente, al +0,4% in Piemonte e al +0,7% in Italia. Nel Biellese, invece, i comparti che rivelano dei tassi di variazione percentuale semestrale dello stock positivi sono quelli della Fabbricazione di prodotti in metallo (+1,0%), dell Industria del legno (+0,7%) e delle Altre industrie (+0,7%). Il Confezionamento degli articoli di abbigliamento e la Fabbricazione di macchinari e apparecchiature n.c.a. sono i settori che evidenziano il tasso di variazione percentuale semestrale negativo maggiore pari, in entrambi i casi, a 1,9%. Grafico 3: Tasso di variazione percentuale semestrale di stock del sistema manifatturiero biellese 30 giugno 2014 / 31 dicembre 2013 Tasso di var. % semestrale dello stock per settore 30 giugno 2014/31 dicembre ,0% -2,0% -1,0% 0,0% 1,0% 2,0% Le previsioni al 2016 Le previsioni macroeconomiche elaborate da Prometeia nel mese di luglio 2014 per la provincia di Biella lasciano intravedere, già a partire dal 2014, alcuni segnali di lieve ripresa dei principali indicatori macroeconomici: infatti, nel 2014 si assisterà ad un lieve incremento del valore aggiunto totale che sarà di maggiore entità nel 2015 e nel Tale aumento coinvolgerà tutti i settori di attività economica, fatta eccezione per il settore edile che registrerà una contrazione del valore aggiunto nel corso del triennio considerato. Per quanto concerne il commercio estero, sia le importazioni che le esportazioni assumeranno una performance positiva lungo il triennio preso in considerazione. Sul fronte del mercato del lavoro, invece, emergono ancora evidenti difficoltà: infatti, le stime di Prometeia prevedono un ulteriore aumento del tasso di disoccupazione (pari al 13,2% nel 2014, 15,2% nel 2015 e 15,0% nel 2016). Il numero degli occupati sembra destinato a diminuire nel 2014, mentre ci si aspetta un suo incremento, seppur lieve, a partire dal Tabella 3: Scenario previsionale per la provincia di Biella al 2016 Tassi di variazione annuali su valori a prezzi costanti. Indicatori ,2% Industrie tessili -1,4% -0,9% Fabbric. prodotti in metallo -0,9% -0,8% -1,9% Fabbric. Macch, apparec. nca -2,4% -1,1% -1,9% Confez. Abbigliamento -0,6% -0,4% Industria del legno -1,4% -1,9% -0,7% Industrie alimentari Altre industrie -1,5% -1,0% Totale Industria -0,9% -0,5% 1,0% 0,7% 0,4% 0,7% 0,7% 0,0% Biella Piemonte Italia Valore aggiunto totale 0,3% 1,1% 1,3% Valore aggiunto: - agricoltura 5,0% 2,4% 1,4% - industria 0,7% 1,5% 1,5% - costruzioni -2,3% -0,9% -0,2% - servizi 0,2% 1,1% 1,3% Esportazioni di beni all'estero 6,8% 10,6% 10,0% Importazioni di beni dall'estero 9,7% 11,7% 10,9% Tasso di disoccupazione (%) 13,2% 15,2% 15,0% Occupati -0,8% 0,4% 1,3% Fonte: Unioncamere Piemonte su dati Prometeia Fonte: Unioncamere su dati InfoCamere CCIAA di Biella Congiuntura dell industria 2 trimestre