Mandato della Piattaforma Gestione dell acqua nelle Alpi per il periodo

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1 Mandato della Piattaforma Gestione dell acqua nelle Alpi per il periodo Il mandato della Piattaforma Gestione dell acqua nelle Alpi per il periodo richiedeva di analizzare la necessità e l utilità dell esistenza della Piattaforma negli anni successivi. In linea con tale mandato, la successiva sezione Background fornisce una panoramica delle attività in corso legate al tema dell acqua. Sulla base di tale analisi, viene quindi proposto un mandato. Background In tema di acqua, esiste un ampia legislazione a livello di Unione Europea (una legislazione analoga esiste in Svizzera). La Commissione Europea ha condotto un analisi per valutare l adeguatezza e le potenziali lacune della legislazione dell UE in materia. Una riunione tra stakeholder e la Terza Conferenza Europea sull Acqua (entrambi gli incontri si sono tenuti a Bruxelles nella prima metà del 2012) non hanno rilevato lacune significative nella legislazione, ma hanno tuttavia evidenziato la necessità di una migliore attuazione. Sulla base di queste osservazioni, la Commissione Europea ha annunciato la pubblicazione del Piano per la salvaguardia delle risorse idriche in Europa a novembre L attuazione della Direttiva quadro sulle acque dell UE e del relativo programma di misure e la revisione dei Piani di gestione dei bacini idrografici per il periodo costituiscono le maggiori priorità di tutti i paesi dell UE fino al Analogamente, sono in corso i lavori per l attuazione della nuova Legge sulla protezione delle acque in Svizzera. Per le autorità competenti questo esercizio comporta un notevole onere, date le limitate risorse disponibili. Vi sono inoltre numerose iniziative in corso, come pure istituzioni, che si occupano di tematiche legate al tema dell acqua. Questioni aperte e problemi emergenti sono affrontati dalle comunità di ricerca, come testimoniato dall abbondanza di progetti di ricerca attualmente condotti. Varie piattaforme, commissioni e gruppi di lavoro operano a livello nazionale, transfrontaliero, europeo ed internazionale offrendo attività di coordinamento, raccomandazioni e opportunità di collaborazione tra settori, amministrazioni, il settore pubblico, la ricerca, le ONG e altri stakeholder. Inoltre, l Europa è attualmente particolarmente interessata a potenziali strategie macroregionali, anche per le Alpi, sulla scia delle strategie europee già esistenti per il Mar

2 Baltico e il Danubio. Ambiente, acqua e gestione integrata delle acque sono elementi fondamentali di tali strategie europee già in essere. La gestione integrata e sostenibile delle acque è uno dei punti cardine per lo sviluppo sostenibile dello spazio alpino e, pertanto, dovrebbe rappresentare uno degli aspetti chiave di una potenziale strategia macroregionale europea per le Alpi. Sebbene non occorrano nuovi strumenti legislativi, c è invece bisogno di una ricerca applicata più mirata e coordinata, oltre che di una miglior diffusione dei risultati della ricerca e di esempi di buone pratiche per attuare le tante norme in materia di acqua previste dalle legislazioni UE e nazionali. Si ritiene pertanto che l avvio e il coordinamento di attività di ricerca congiunte possano essere un valore aggiunto offerto dalla piattaforma. Lo scambio di esperienze e buone pratiche, inoltre, sarà certamente di supporto ai paesi alpini nelle loro attività volte all attuazione delle giuste misure per affrontare le sfide che li attendono. Infine, pur non trattandosi di un aspetto di minore importanza, occorre prendere in considerazione le due tematiche più generali della prossima Presidenza italiana: la green economy e l avvio del processo verso l elaborazione di linee guida comuni per l adattamento locale ai cambiamenti climatici nella regione alpina, che richiederanno il contributo di tutti i gruppi di lavoro. Mandato Sulla base di queste considerazioni, la Piattaforma Gestione dell acqua nelle Alpi continuerà a operare come rete di esperti per l organizzazione di tre workshop su argomenti specifici, complessi e urgenti che riguardano la gestione delle acque e che interessano molti paesi alpini. Saranno considerate possibili sinergie con le attività delle Piattaforme PLANALP ed Energia della Convenzione delle Alpi e con osservatori come ARGEALP. Workshop: Un primo workshop è previsto per la primavera 2013 e sarà organizzato dall Italia. L evento sarà dedicato al seguente tema: Piani di adattamento locale ai cambiamenti climatici per la gestione delle acque: esperienze e strategie esistenti Il cambiamento climatico incide sulla quantità di acqua disponibile e sui modelli di distribuzione. Ciò comporterà dei cambiamenti nel fabbisogno idrico e nella domanda da parte della società civile (dall'acqua potabile alle attività acquatiche sportive e così via), ma anche da parte dei settori dell agricoltura, della produzione energetica e dell industria. Nel frattempo, altri aspetti diventano sempre più importanti per la società, come la protezione dai 2/5

3 rischi idrologici, la tutela degli ecosistemi acquatici più pregevoli e delle zone umide, come pure l esigenza di mantenere il deflusso minimo vitale nei fiumi e torrenti, a salvaguardia degli ecosistemi. Si tratta di garantire una migliore qualità dell acqua, un suo uso efficiente e la compatibilità con i requisiti ambientali e paesaggistici. Nel contesto dei cambiamenti climatici e delle modifiche ad essi associati, a livello dei modelli idrologici e meteorologici, la gestione dei rischi naturali non è possibile senza un approccio integrato e partecipato che miri all elaborazione di nuove strategie di adattamento al cambiamento climatico, in particolare per quanto riguarda approcci di gestione del suolo incentrati su: Pianificazione e gestione delle risorse idriche; Gestione dei rischi idrogeologici nel contesto del cambiamento climatico e sviluppo di misure di adattamento sostenibili. Tutto ciò richiede un coordinamento delle misure a livello di bacino idrografico transnazionale, come richiesto dalle Direttive 2007/60/EC (valutazione e gestione dei rischi di alluvioni) e 2000/60/EC (Direttiva quadro sulle acque). Saranno coinvolti rilevanti stakeholder della gestione delle acque, della tutela per l ambiente, della produzione energetica e dell agricoltura. Il workshop fornirà informazioni per l elaborazione di piani di adattamento locali sperimentali e per il processo più generale di sviluppo di linee guida comuni per l adattamento ai cambiamenti climatici nella regione alpina, obiettivo della Presidenza italiana della Convenzione delle Alpi. Le attività di comunicazione rivolte alla popolazione contribuiscono a diffondere una visione condivisa dei problemi legati al cambiamento climatico e ai rischi naturali. Nel corso del workshop, saranno presentati i risultati di progetti ed esperienze, le buone pratiche e le strategie esistenti per l adattamento ai cambiamenti climatici nella gestione delle acque (nelle Alpi e in altre regioni montane). La Piattaforma pericoli rischi naturali e i partner dei progetti C3 Alps, STRADA ( Strategie di adattamento ai cambiamenti climatici per la gestione dei rischi naturali nel territorio transfrontaliero") e di altri progetti pertinenti saranno coinvolti nell organizzazione. Un secondo workshop è previsto per la seconda metà del 2013 e sarà organizzato dall Italia, con una stretta cooperazione tra le due Piattaforme su acque e pericoli naturali. Sarà dedicato al seguente tema: 3/5

4 Prevenzione dei rischi idrologici nell area alpina: il rischio di eventi di piena e la Direttiva europea 2007/60 La Direttiva UE 2007/60 richiede la definizione di piani relativi al rischio di inondazione derivante da eventi con un periodo di ritorno molto lungo. L area alpina, con i suoi ripidi pendii, è soggetta a fenomeni di piene e frane, ma il rilievo delle aree a rischio è molto complesso poiché occorre prendere in considerazione numerosi fattori (cadute di massi, frane, colate di detriti, trasporto di materiale solido). Inoltre, i bacini di minori dimensioni aumentano la variabilità dei processi e riducono la possibilità di attuare sistemi di allerta precoce e allarme. Ulteriori incertezze derivano dai cambiamenti climatici che hanno ripercussioni sulle modalità degli eventi estremi. Il workshop esporrà i risultati di sperimentazioni e progetti e consentirà lo scambio di esperienze e approcci tra le agenzie che si occupano di rischio idrologico. Saranno affrontati i seguenti argomenti: gestione del rischio residuo, sistemi di assicurazione privata, responsabilità pubblica. Sarà inoltre interessante discutere e condividere esperienze sul metodo usato per individuare aree a rischio nonché le conseguenze in termini di utilizzo di tali aree nei diversi paesi alpini. L evento sarà organizzato in cooperazione con la Piattaforma Pericoli naturali della Convenzione delle Alpi e sarà possibile individuare ulteriori sinergie con altre iniziative come la Piattaforma ARGE Alp. Saranno coinvolti gli stakeholder rilevanti provenienti da agenzie di controllo dei corsi d acqua e delle inondazioni, di protezione ambientale, del settore dell edilizia e di gestione del territorio, oltre che da istituti di ricerca per la prevenzione dei rischi e i cambiamenti climatici. Un terzo workshop è previsto per la prima metà del 2014 e sarà organizzato dalla Francia e sarà dedicato al tema: Gestione fluviale e processi geo-morfologici Questo workshop metterà in evidenza come sono gestiti i complessi processi geo-morfologici che caratterizzano i corsi d acqua alpini. I processi naturali sono stati ampiamente alterati nei corsi d acqua delle Alpi: le caratteristiche idrologiche sono state pesantemente modificate, la continuità ecologica è stata interrotta e la gestione dei sedimenti pone di fronte a un importante sfida. Un fenomeno comune è che i corsi d acqua hanno si sono abbassati talvolta in misura considerevole con molte conseguenze ad es. sul livello delle acque freatiche, sull ecologia fluviale (perdita di habitat, di siti di deposizione delle uova, di vegetazione fluviale,..) e su strutture artificiali (crollo di ponti, di opere di protezione dalle inondazioni, di dighe,..). 4/5

5 Il workshop metterà inoltre in evidenza le strategie di riqualificazione fluviale nelle diverse regioni alpine, presentando promettenti strategie di ripristino idromorfologico e buone pratiche in materia di gestione fluviale. Per ciascuno dei tre argomenti sarà organizzato un workshop interdisciplinare e internazionale della durata di un giorno, con l obiettivo di scambiare conoscenze ed esperienze su aspetti come il quadro legislativo, sfide, approcci e soluzioni, case study, esperienze scientifiche e ricerche in corso. Questi eventi non saranno organizzati come conferenze scientifiche ma piuttosto come seminari tra amministrazioni, operatori e stakeholder. Le presentazioni e una sintesi dei risultati saranno resi disponibili dalla Presidenza in stretta collaborazione con i relatori. Ulteriori attività: La Piattaforma Gestione dell Acqua nelle Alpi continuerà a operare per: Agire come punto di riferimento per tutte le richieste e le attività di coordinamento di natura panalpina nel settore della gestione dell acqua nelle Alpi, comprese le attività di ricerca, allo scopo di ottenere: o Una ricerca applicata più mirata e coordinata in materia di gestione delle acque o Una migliore diffusione dei risultati della ricerca e degli esempi di best practice o Il coordinamento con altri gruppi di lavoro e piattaforme che si occupano dell impatto delle politiche sulle acque (PLANALP, Rete ecologica, ); Sostenere gli sforzi per dedicare un area tematica chiave alla gestione integrata e sostenibile delle acque nel contesto di una potenziale futura strategia macroregionale per le Alpi Agire da comitato di pilotaggio per questa potenziale futura area tematica (gestione integrata e sostenibile delle acque) una volta che la strategia macroregionale per le Alpi sarà attuata, e coordinare le attività pertinenti legate al tema dell acqua, in conformità con le indicazioni del Comitato permanente. Infine, la Piattaforma sosterrà le attività per l organizzazione di un eventuale Quinta Conferenza Internazionale sull Acqua nelle Alpi da parte della Presidenza italiana. Organizzazione della Piattaforma Le eventuali riunioni della Piattaforma saranno decise preliminarmente dai membri della Piattaforma stessa. La necessità e l utilità della Piattaforma saranno esaminate al termine del mandato (2014). Nel periodo la Piattaforma sarà presieduta dall Italia. 5/5

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