Comune di Viù REVISIONE DEL PRGC. Progetto Definitivo. Allegato: Verifica di Compatibilità Acustica. R_VCA_2_12_viù

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Comune di Viù REVISIONE DEL PRGC. Progetto Definitivo. Allegato: Verifica di Compatibilità Acustica. R_VCA_2_12_viù"

Transcript

1 Regione Piemonte Provincia di Torino Comune di Viù REVISIONE DEL PRGC Progetto Definitivo Allegato: R_VCA_2_12_viù dicembre 2012

2 Progettazione: Dott. Riccardo Giovinetto Dott. Stefano Roletti Rural Site via Carlo Alberto, San Giorgio Canavese (Torino) - Italy tel envia@libero.it Collaborazione: Dott.ssa Francesca Gazzani R_VCA_2_12_viù

3 1. ANALISI DI COMPATIBILITÀ ACUSTICA 1.1 Premessa Il Piano di Classificazione Acustica Comunale di Viù (P.C.A.) è stato approvato con Delibera di Consiglio Comunale n.17 del 28/07/2006. Tale scenario di classificazione acustica è quello da considerasi di riferimento per l elaborazione della del Progetto Definitivo della Revisione del PRGC del Comune di Viù. La verifica di compatibilità acustica delle previsioni urbanistiche-edilizie della Revisione del PRGC del Comune di Viù rispetto al P.C.A. è stata effettuata ai sensi dell art. 4 comma 1 lettera a) della Legge 26/10/1995, n. 447 Legge quadro sull inquinamento acustico, dell art. 5 comma 4 e art. 6 comma 3 della L.R. 20/10/2000, n. 52 Disposizioni per la tutela dell ambiente in materia di inquinamento acustico e seguendo le specifiche indicazioni regionali. 1.2 Metodologia operativa Il principio cardine in base al quale viene effettuata la verifica di compatibilità acustica consiste essenzialmente nel divieto di inserire, attraverso le previsioni urbanistiche-edilizie della Revisione del PRGC del Comune di Viù, nuovi accostamenti critici acustici (accostamenti di aree dello scenario di classificazione acustica i cui valori di qualità differiscono in misura superiore a 5 db(a)) rispetto a quelli esistenti all interno dello scenario delineato dal P.C.A. Il divieto di creare accostamenti critici è previsto dalle disposizioni di cui all art. 6, comma 3 della L.R. 52/00 che, ad eccezione dei casi in cui esistano evidenti discontinuità morfologiche che giustifichino la deroga dal punto di vista acustico, vieta di assegnare ad aree contigue limiti di esposizione al rumore che si discostino in misura superiore a cinque decibel (pari ad un salto di classe acustica). Tale divieto viene derogato qualora, nelle zone già urbanizzate, non sia possibile rispettare tale vincolo a causa di preesistenti destinazioni d'uso. La deroga prevista all interno della L.R. 52/00 è però applicabile unicamente in sede di prima stesura del P.C.A.; infatti la D.G.R. 6 agosto 2001, n Criteri per la classificazione acustica del territorio (prevista dall art. 3, comma 3, lett. a) della L.R. 52/00), delinea tra i principi generali per l elaborazione dei Piani il seguente: La facoltà di accostare zone appartenenti a classi non contigue, è ammessa unicamente in sede di prima classificazione acustica (...), fermo restando l eventuale conferma degli accostamenti critici evidenziati nella prima classificazione in caso di successive modifiche o revisioni della stessa. Sulla base di tali elementi la verifica di compatibilità viene effettuata secondo la seguente metodologia operativa: analisi delle previsioni della Revisione del PRGC del Comune di Viù ed elaborazione della bozza di Classificazione Acustica (Classificazione acustica da Fase I); elaborazione della Ipotesi di Variazione introdotta al P.C.A. attraverso le previsioni della Revisione del PRGC del Comune di Viù; confronto della Ipotesi di Variazione del P.C.A. attraverso l inserimento delle previsioni della Revisione del PRGC del Comune di Viù (Fase IV) rispetto al P.C.A. e verifica di compatibilità acustica (). 3

4 Allegati della presente relazione sono le presenti tavole (si veda l Appendice A): Classificazione Acustica da P.R.G.C. vigente (Piano di Classificazione Acustica) -Fase IV Classificazione Acustica da Progetto Definitivo della Revisione del PRGC di Viù - Fase IV 1.3 Contenuti della Revisione del PRGC del Comune di Viù La Revisione del PRGC del Comune di Viù è orientata principalmente alla riqualificazione complessiva dei tessuti urbani, sia nel capoluogo che nelle borgate (attraverso recuperi del patrimonio edilizio esistente e completamenti di aree libere interstiziali), all incremento di aree e attrezzature pubbliche, al rilancio del comparto turistico (con sanamento di alcuni episodi di degrado paesaggistico), alla tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale ed ecologico e alla protezione degli elementi antropici dai rischi di matrice geologica. Nello specifico le finalità poste a fondamento della Revisione del PRG del Comune di Viù sono le seguenti: riqualificare i nuclei storici del capoluogo e delle borgate, con particolare attenzione ai valori dell impianto storico e dei caratteri tipologici documentari (soprattutto delle facciate che concorrono a definire l identità degli spazi pubblici), sia attraverso la conservazione e il recupero degli edifici e dei luoghi che hanno mantenuto sostanzialmente integri i caratteri originari, e sia con interventi edilizi più radicali e sistematici su quelli che nel tempo hanno subito irreversibili alterazioni tipologiche e compositive; incentivare il riuso del patrimonio edilizio, definendo tipi d intervento e destinazioni d uso compatibili con le caratteristiche degli edifici esistenti e del contesto in cui sono ubicati, anche attraverso l elaborazione di contenuti progettuali e normativi particolareggiati, riferiti a specifiche situazioni; contrastare il progressivo spopolamento delle borgate e delle case sparse nel territorio extraurbano, sia per riattivare la funzione di presidio ambientale esercitata da tali insediamenti, sia per conservarne il patrimonio edilizio attraverso il recupero degli abitati di antica formazione e la riqualificazione ambientale di quelli più recenti, ove non coerenti con il contesto; sostenere la coesione intergenerazionale e la permanenza dei nuovi nuclei familiari accanto a quelli di origine, consentendo la realizzazione di ulteriori unità abitative all interno degli ambiti insediativi esistenti, ove possibile in relazione alla presenza di lotti liberi interstiziali o in caso di densità edilizie non completamente utilizzate, anche al fine di contenere il consumo del suolo extraurbano; prevedere nuove opportunità insediative per la residenzialità stanziale e turistica, privilegiando le localizzazioni interne e limitrofe agli abitati esistenti in prossimità del capoluogo, anche al fine di compattare gli ambiti costruiti, adeguando le dotazioni di viabilità e parcheggi pubblici da realizzarsi contestualmente agli interventi edificatori; sostenere e rilanciare l economia turistica invernale ed estiva attraverso il potenziamento e la realizzazione di aree ricreative attrezzate e la promozione di attività ricettive, con particolare riguardo all ampliamento e adeguamento funzionale del complesso ricettivo all aperto esistente presso il capoluogo; agevolare la realizzazione di attrezzature pubbliche e aree per servizi di particolare rilevanza assegnando loro una potenzialità edificatoria trasferibile attraverso meccanismi perequativi di facile applicazione; garantire la protezione degli insediamenti antropici dal rischio geologico, definendo elevati standard di sicurezza per gli interventi edilizi in aree soggette a potenziali dissesti e prescrizioni operative per ottimizzare il rapporto opera suolo; perseguire un elevato livello di qualità ambientale per qualsiasi opera edilizia o di trasformazione 4

5 del suolo, e specialmente per gli interventi eseguiti nei centri storici (del capoluogo e delle borgate), negli ambiti sottoposti a conservazione o riqualificazione, nel territorio agricolo e montano; salvaguardare la funzionalità della rete ecologica preservando l integrità del sistema del verde, riducendo le previsioni di consumo del suolo contemplate dal previgente PRG e definendo criteri di operatività edilizia congruenti con il mantenimento o il ripristino delle connessioni naturali; tutelare e valorizzare le emergenze paesaggistiche e storico-culturali del territorio, sia con l inibizione di interventi che possano alterarne l immagine o sminuire la valenza identitaria, sia attraverso la promozione di opportunità fruitive sostenibili; riqualificare il sito del complesso turistico incompiuto e abbandonato detto Alpe Bianca, eliminando le strutture impiantistiche ed edilizie esistenti, o riducendole a dimensioni sostenibili, anche con ricorso a iniziative di perequazione territoriale da concertare con i comuni limitrofi. 5

6 1.3.1 Classificazione Acustica da Fase I La determinazione della Ipotesi di Variazione del P.C.A. (Fase I) avviene analizzando le definizioni delle diverse destinazioni d uso del suolo previste dalla Revisione del PRGC del Comune di Viù al fine di individuare una connessione diretta con le definizioni delle classi acustiche del D.P.C.M. 14/11/1997. In Tabella 1.1. si riporta la classificazione acustica da Fase I delle aree normative: Area Centro storico (CS) Centri storici minori (CM) Nuclei di fondovalle di antica formazione (NF) Descrizione dell area e destinazioni d uso ammesse Ambito centrale e di più antica formazione del paese (classificato in due sue parti come di interesse storico-architettonico ai sensi dell art. 24 L.R. 56/77), con il circostante tessuto urbanistico discontinuo attestato in gran parte lungo l asse della viabilità principale, privo di emergenze di interesse storico-artistico o documentario, ma sostanzialmente integro sotto il profilo tipologicoarchitettonico. residenziale (r1, r4, r5) commerciale (c1, c2) turistico-ricettiva (t1, t2) direzionale (d) socio-assistenziale (h1) servizio pubblico (s, f) Abitati di antica formazione, costituenti la struttura originaria dei numerosi borghi frazionali sparsi sulla pendice montana o collocati lungo le principali direttrici viarie del fondovalle, caratterizzati da numerosi edifici di tipologia costruttiva tradizionale che, assieme ad alcune emergenze o peculiarità di interesse storico-documentario, rivestono carattere di testimonianza da conservare. residenziale (r1, r4, r5) commerciale (c1, c2) turistico-ricettiva (t1, t2) direzionale (d) socio-assistenziale, ospedaliera (h) agricola (a1, a3, a4, a7, a8) servizio pubblico (s, f) Centri insediativi di antica formazione, situati nell area di fondovalle, diffusamente alterati da improprie ristrutturazioni e da nuove edificazioni periferiche ai nuclei originari, che hanno reso spesso difficilmente leggibile sia l identità tipologico-formale dei fabbricati, sia l originario rapporto con il contesto ambientale. residenziale (r1, r4) commerciale (c1) turistico-ricettiva (t1, t2) direzionale (d) socio-assistenziale (h1) servizio pubblico (s f) Classe acustica I III I III I III 6

7 Area Nuclei alpini di antica formazione (NA) Aree residenziali di ristrutturazione (RR) Aree residenziali di pregio ambientale (RP) Aree residenziali di recente formazione (RE) Aree residenziali di completamento (RC) Descrizione dell area e destinazioni d uso ammesse Insediamenti di antica formazione di origine rurale montana, costituiti da piccoli borghi o gruppi di edifici, originariamente destinati ad abitazioni rurali e alle loro pertinenze per la conduzione agricola. residenziale (r1, r4) commerciale (c1) turistico-ricettiva (t1, t2) socio-assistenziale e ospedaliera (h1, h2) direzionale (d) servizio pubblico (s, f) Abitati di antica formazione ubicati in prossimità del capoluogo e frammisti a sviluppi insediativi recenti, caratterizzati dalla diffusa presenza di edifici residenziali di matrice rurale, spesso alterati da interventi di ristrutturazione e recupero non perfettamente conformi sotto il profilo tipologico. residenziale (r1, r4) commerciale (c1) turistico-ricettiva (t1, t2) direzionale (d) socio-assistenziale (h1) servizio pubblico (s f) Ville di pregio architettonico, risalenti in prevalenza alla seconda metà del secolo XIX e ai primi decenni del XX secolo, inserite in ambiti pertinenziali a parco di elevata qualità paesaggistica e ambientale, localizzate nei pressi del nucleo di più antica formazione del Capoluogo e al limitare di alcuni dei Centri Storici Minori individuati dal PRG. residenziale (r1, r4) turistico-ricettiva (t1, t2) socio-assistenziale e ospedaliera (h1, h2) direzionale (d) servizio pubblico (s, f) Aree prevalentemente edificate a destinazione residenziale, talora con residue possibilità di completamento, nelle quali coesistono gli insediamenti di debole impianto urbanistico di formazione meno recente e quelli realizzati con maggiori dotazioni infrastrutturali, in attuazione del PRG vigente. residenziale (r1, r4, r5) commerciale (c1, c2 secondo le compatibilità insediative definite dai criteri commerciali, c3) turistico-ricettiva (t1, t2, t3) direzionale (d) socio assistenziale (h1) servizio pubblico (s, f) Porzioni di territorio inedificate interstiziali o strettamente attigue al tessuto edilizio esistente, già urbanizzate o comunque agevolmente allacciabili alle OO.UU., la cui utilizzazione edificatoria non comporta alcun costo di soglia o, in alcuni casi, consente la contestuale realizzazione di completamenti e adeguamenti infrastrutturali. residenziale (r1, r4, r5) commerciale (c1, c2 secondo le compatibilità insediative definite dai criteri commerciali, c3) turistico-ricettiva (t1, t2, t3) direzionale (d) socio assistenziale (h1) servizio pubblico (s, f) Classe acustica I III II III II III II III II III 7

8 Area Insediamenti artigianali esistenti (PE) Insediamenti artigianali in area impropria (PI) Aree a verde privato (VP) Aree verdi di pertinenza paesaggistica dell edificato (VA) Aree agricole di cornice ambientale (AA) Aree verdi di pertinenza fluviale (AF) Aree agricole normali (AN) Descrizione dell area e destinazioni d uso ammesse Aree a destinazione produttiva già previste dal Piano previgente e occupate da attività artigiana-li esistenti, variamente localizzate nei pressi del capoluogo, sia intercluse tra tessuti radi a pre-valente destinazione residenziale, sia, più spesso, in ambiti marginali agli stessi. Alcune di tali aree, nei limiti della compatibilità con le specifiche situazioni di rischio idraulico-geologico, pre-sentano ancora residue possibilità di completamento, per lo più a beneficio di eventuali esigen-ze di sviluppo delle attività esistenti produttiva (p) con esclusione di depositi di materiali potenzialmente inquinanti residenziale di custodia (r2) commerciale (c1, c2 secondo le compatibilità insediative definite dai criteri commerciali, c3) direzionale (d) servizio pubblico (s, f) Insediamenti artigianali di non recente edificazione, situati in ambiti territoriali ritenuti impropri perché isolati in territorio agricolo e penalizzati da criticità di natura geologica o idrogeologica. È consentito esclusivamente il mantenimento delle destinazioni in atto, con divieto di implementare nuove attività produttive che possano comportare un aumento del numero di addetti. Parti del territorio prevalentemente inedificate interne o strettamente limitrofe al tessuto urbano, connotate da caratteristiche di pertinenzialità con l edificato e dalle prevalenti destinazioni a giardino, orto, frutteto, prato, che le distinguono dalle aree agricole vere e proprie. residenziali (r4 limitatamente alle strutture pertinenziali di edifici esistenti) Zone di territorio limitrofe al centro abitato prevalentemente inedificate e quasi esclusivamente costituite da prati, costituenti la naturale cornice verde degli insediamenti urbani. Per le aree libere è ammessa unicamente la conduzione dei fondi agricoli privilegiando la coltura a prato. Per gli edifici esistenti sono confermate le destinazioni d uso in atto nel rispetto delle prescrizioni particolari. Porzioni di territorio agricolo comprese tra i tessuti edificati, le loro pertinenze verdi ed ambientali, e le aree di montagna o il corridoio ecologico della Stura; rivestono come le VA analoga funzione paesaggistica e di tutela ambientale, ma sono compatibili con l insediamento di nuove abitazioni rurali e di edifici produttivi per l agricoltura. Tutte quelle ammesse nelle aree AN. Sono costituite dagli ambiti territoriali di pertinenza del torrente Stura e di un tratto del torrente Viana, comprensivi dell alveo torrentizio, delle sue zone di divagazione idraulica e delle aree agricole contigue caratterizzate da omogeneità morfologica. agricola (limitatamente al mantenimento degli usi colturali in atto, ove presenti) servizio pubblico (s, f) Aree attualmente utilizzate ai fini agricoli, con i relativi insediamenti aziendali. agricola (a1, a2, a3, a4, a5, a6, a7, a8) residenziale rurale (r3) residenziale (r1, r4, r5) limitatamente a edifici a destinazione non agricola turistico-ricettiva (t1, t2) limitatamente a edifici a destinazione non agricola servizio pubblico (s, f) Non è ammesso l insediamento di allevamenti di tipo industriale. Classe acustica IV VI IV VI III III III III III 8

9 Area Edifici e insediamenti in territorio agricolo (RA) Aree sciistiche (SK) Complesso ricettivo all aperto (CR) Aree per servizi privati (SP) Aree per servizi pubblici (SP) Aree per attrezzature e impianti tecnologici (ST) Sedimi per viabilità pubblica Descrizione dell area e destinazioni d uso ammesse Insieme eterogeneo e diffuso di fabbricati isolati o aggregati in piccoli gruppi, ubicati per lo più in territorio extraurbano, più raramente in prossimità del centro abitato, ma comunque sempre in ambito rurale. residenziale (r1, r3, r4), commerciale (c1), turistico-ricettiva (t1, t2), socio-assistenziale e ospedaliera (h1); servizio pubblico (s f). Gli edifici ancora utilizzati per attività agricole sono disciplinati dalle prescrizioni dell art. 35. Aree individuate ai sensi della L.R. n.2/2009, destinate alla pratica non agonistica degli sport invernali e estivi da discesa e da fondo, comprendenti i tracciati delle piste, le infrastrutture e i servizi connessi, e i bacini idrici per l innevamento artificiale. residenziale (r1, r3, r4), commerciale (c1), turistico-ricettiva (t1, t2), ricreativa (l); servizio pubblico (s f). Gli edifici ancora utilizzati per attività agricole sono disciplinati dalle prescrizioni dell art. 35. Area già esistente destinata ad ospitare funzioni di ricettività all aperto, localizzata a sud-ovest del centro abitato del Capoluogo, in frazione Versino. residenziale (r2) commerciale (c1), nei limiti indicati alla sezione prescrizioni particolari turistico-ricettiva (t1, t2) ricreativa (l) Aree edificate in cui sono localizzate alcune strutture private di interesse sociale conferma delle destinazioni in atto Aree edificate o libere in cui sono localizzate o è prevista la localizzazione di attrezzature e servizi di interesse pubblico, classificabili ai sensi dell art. 21 della L.R. 56/77. Servizi pubblici, come individuati dalla cartografia di PRG: istruzione e attrezzature di interesse comune, spazi pubblici a parco, per il gioco e lo sport, parcheggio pubblico, attrezzature al servizio degli impianti produttivi. Aree occupate da strutture edilizie e impianti di interesse generale. conferma delle destinazioni in atto Aree destinate a infrastrutture stradali per viabilità veicolare e ciclo-pedonale esistenti o previste. viabilità e attrezzature connesse Tabella 1.1 Classificazione acustica da Fase I Classe acustica III III III??? - 9

10 Classe Residenziale (r) Produttiva (p) Commerciale (c) Turistico-ricettiva (t) Ricreativa (l) Socio-assistenziale, ospedaliera (h) Sottoclassi r1 gli usi abitativi propri e le attività compatibili, quali: attività artigianali di servizio alla persona e alle cose (sarti, parrucchieri, calzolai, fabbri, falegnami, elettricisti, tappezzieri, ecc) con superficie utile lorda fino a mq 250, purché non determinino esalazioni moleste o insalubri e il superamento dei livelli acustici di zona; attività commerciali al dettaglio e pubblici esercizi (nei limiti delle compatibilità insediative definite dai criteri comunali); uffici pubblici e privati, studi professionali, ambulatori medici, agenzie bancarie e assicurative con s.u.l. fino a mq 250; sedi di associazioni, attività culturali, ecc. con s.u.l. fino a mq 250; r2 residenza per vigilanza e custodia di aziende industriali, artigianali, terziarie; r3 residenza rurale; r4 annessi pertinenziali e accessori alla residenza (autorimesse, depositi, tettoie, attrezzature sportive, serre, orti e giardini); r5 residenza collettiva (convitti, comunità alloggio, soggiorni comunitari). p1 attività artigianali di servizio (cura non sanitaria della persona, manutenzione e riparazione, parrucchieri, calzolai, fabbri, falegnami, elettricisti, tappezzieri, riparazione autoveicoli, trasporto merci e persone, ecc) senza limiti dimensionali; p2 attività artigianali di produzione; p3 attività industriali; p4 attività di stoccaggio e lavorazione di beni poveri (rottamazione, deposito di materiali edili, ecc.) e lavorazione di materiali lapidei e del legno; p5 lavorazione e conservazione di prodotti agricoli (caseifici, macellazione e lavorazione carni, impianti di refrigerazione per prodotti agroalimentari); p6 impianti tecnologici per erogazione di energia elettrica, gas e telefono, ecc.; c1 esercizi commerciali al dettaglio con superficie di vendita fino a 150 mq (esercizi di vicinato), pubblici esercizi, attività di servizio alla persona; c2 esercizi commerciali al dettaglio con superficie di vendita maggiore di 150 mq (medie e grandi strutture, dimensionate secondo le compatibilità insediative definite dai criteri comunali); c3 attività commerciali all ingrosso. t1 tutte le attività turistico ricettive di superficie utile lorda fino a mq 250; t2 tutte le attività turistico ricettive di superficie utile lorda da mq 251 a mq 1000; t3 tutte le attività turistico ricettive di superficie utile lorda superiore a mq 1000; relativa alle attrezzature private per lo spettacolo, il divertimento, la cultura, lo sport e il tempo libero, con i servizi connessi. h1 tutte le attività socio-assistenziali di tipo residenziale, con esclusione della cura e della degenza ospedaliera (case di riposo, residenze assistite, comunità-alloggio); 10

11 Classe Direzionale (d) Agricola (a) Servizio pubblico (s) Servizio pubblico (f) Sottoclassi h2 tutte le attività sanitarie di tipo ospedaliero (cliniche, case di cura, presidi socio-sanitari, strutture mediche di livello anche superiore a quelle semplicemente ambulatoriali) relativa ad attività professionali, per il credito, l assicurazione, l istruzione, la formazione, la prestazione di servizi di concetto in uffici pubblici e privati non connessi ad attività comprese in altre destinazioni d uso, con i servizi connessi. a1 coltivazioni prative, cerealicole, ortofrutticole e relativi centri aziendali che comprendano la residenza rurale e le costruzioni di servizio con relativi ambiti pertinenziali (corte, aia, orto, frutteto, ecc.); a2 coltivazione dei boschi; a3 coltivazioni specializzate e sperimentazioni agrarie; a4 allevamenti zootecnici a carattere non intensivo; a5 allevamento, mantenimento e addestramento di cavalli; a6 allevamenti ittici; a7 attività agrituristiche; a8 conservazione, trasformazione e vendita di prodotti agricoli aziendali; relativo alle attività e alle attrezzature collettive, a verde e parcheggi, di interesse pubblico a livello comunale, necessarie per assicurare gli standard urbanistici di cui all'art. 21 della L.R. 56/77 e s.m.i. relativo alle attività e alle attrezzature tecniche e di interesse generale o sovracomunale Tabella 3.2 Destinazioni d uso Classificazione Acustica da Fase II La seconda fase operativa (Fase II) si basa su un approfondita analisi territoriale diretta di tutte le aree cui non è stato possibile assegnare univocamente una classe acustica e può essere utile per evidenziare eventuali errori di classificazione compiuti nelle fasi precedenti. Per quanto riguarda le aree di nuovo impianto si è assegnata la massima classe acustica prevista per la specifica tipologia di area. 11

12 1.3.3 Classificazione Acustica da Fase III La Fase III del processo di zonizzazione acustica relativo alla Ipotesi di Variazione del P.C.A. riguarda l omogenizzazione di aree normative con superficie inferiore ai 12000m 2, al fine di evitare un piano eccessivamente parcellizzato. Il processo di omogenizzazione è stato effettuato secondo i principi stabiliti dalla D.G.R : nel caso vi sia un solo salto di classe tra i poligoni da omogenizzare e l area di uno di essi risulti maggiore o uguale al 70% dell area totale, si assegna a tutti i poligoni la classe corrispondente a quella del poligono predominante; nel caso in cui le aree da omogenizzare differiscano per più di un salto di classe o la più estesa di esse risulti avere una superficie inferiore al 70% dell unione dei poligoni potenzialmente omogenizzabili, la classe risultante deriverà dalla miscela delle caratteristiche insediative delle aree; nel caso in cui le aree contigue da omogenizzare differiscano per più di un salto di classe e quella di area più estesa ha una superficie maggiore del 95% dell unione dei poligoni potenzialmente omogenizzabili, sarà possibile suddividerla in due o più aree (ciascuna di superficie superiore a m 2 ) e procedere all omogenizzazione secondo quanto stabilito al punto precedente; le aree poste in Classe I non vengono mai modificate nella fase di omogenizzazione. Nel caso in cui l area di un poligono in Classe I risulti maggiore o uguale al 70% dell area unione dei poligoni da omogenizzare, poligono in Classe I compreso, tutti i poligoni vengono posti in Classe I, indipendentemente dal salto di classe tra i poligoni. In caso contrario non si procede all omogenizzazione; nel caso in cui l omogenizzazione coinvolga una Classe VI e una Classe V, l area risultante viene posta in Classe V. Se l area in Classe VI ha una superficie maggiore al 95% dell area totale, è possibile suddividerla in due aree (ciascuna di superficie superiore a m 2 ) e procedere all omogenizzazione in Classe V di una sola di esse; nel caso di poligoni di dimensioni ridotte (minore di m 2 ) inseriti in contesti territoriali di cui non sia possibile individuare l isolato di riferimento (ad es. grandi aree agricole), questi dovranno essere omogenizzati secondo i criteri seguenti: - se la superficie del poligono associato al contesto territoriale in cui non sia possibile individuare l isolato di riferimento risulta essere maggiore di m 2 (poligono da omogenizzare escluso) si procede alla suddivisione della stessa in due poligoni e alla successiva omogenizzazione di uno di essi con il poligono di dimensioni ridotte; i poligoni così risultanti devono in ogni caso avere dimensioni superiori a m 2 ; - se la superficie del poligono associato al contesto territoriale in cui non sia possibile individuare l isolato di riferimento risulta essere inferiore a m 2 si procederà alla sua omogenizzazione con il poligono di dimensioni ridotte secondo le procedure illustrate nei punti precedenti. 12

13 1.3.4 Classificazione Acustica da Fase IV Scopo della Fase IV è il rispetto del divieto di accostamento di aree i cui valori di qualità differiscono in maniera superiore a 5 db(a) ( accostamento critico ). Tale divieto è limitato alle aree che non siano urbanizzate o completamente urbanizzate al momento della redazione della Ipotesi di Variazione del P.C.A Verifica di compatibilità Il confronto tra la Ipotesi di Variazione del P.C.A. (Fase IV) rispetto al P.C.A. permette di osservare come le variazioni urbanistiche introdotte con il Progetto Definitivo della Revisione del PRGC del Comune di Viù producono in generale un miglioramento dello scenario di classificazione acustica dal punto di vista degli accostamenti critici acustici. Gli unici peggioramenti che si sono evidenziati non costituiscono di fatto accostamenti critici acustici determinati dalle nuove previsioni urbanistiche ma accostamenti critici acustici conseguenti a corrette riclassificazioni urbanistiche di insediamenti già esistenti. Si riportano nella tabella seguente i casi di peggioramento degli accostamenti critici acustici evidenziati. Caso Sorgente Ricettore Motivazione 1 ST7 (VI) PI 1 (III) Le dimensioni dell area PI 1 non consentono l inserimento delle 2 fasce cuscinetto necessarie per rimuovere l accostamento critico. Si tratta comunque di un accostamento critico nella sostanza già esistente in quanto l area PI 1 costituisce il corretto riconoscimento di un area artigianale già presente. 2 RE 42 (III) SS V11 (I) Le dimensioni dell area RE 42 non consentono l inserimento della fascia cuscinetto necessaria per rimuovere l accostamento critico. Si tratta comunque di un accostamento critico nella sostanza già esistente in quanto l area RE 42 costituisce il corretto riconoscimento di un area residenziale già presente. In Appendice B sono rappresentati graficamente i casi di peggioramento degli accostamenti critici acustici (individuazione aree acustiche in accostamento critico, situazione classificatoria Ante e Ex variante). 13

14 1.4 Prescrizioni Sotto il profilo acustico gli Strumenti Urbanistici Esecutivi, devono garantire: entro il perimetro dell'area oggetto di intervento, il rispetto dei valori limite di immissione e di emissione, relativi alla classificazione acustica conseguente alle destinazioni d'uso previste; nelle zone limitrofe, qualora queste siano interessate da rumori prodotti all'interno del perimetro del S.U.E., il rispetto dei valori limite di immissione e di emissione, ovvero l'esecuzione di provvedimenti, interventi ed opere, in grado di garantire un clima acustico conforme a detti limiti. Gli Strumenti Urbanistici Esecutivi devono essere progettati in modo da garantire una classificazione acustica compatibile con la zonizzazione delle aree limitrofe ai sensi dell art. 6 comma 3 della L.R. 52/2000. Gli Strumenti Urbanistici Esecutivi dovranno contenere tutti gli elementi utili per determinare le classi acustiche delle aree oggetto degli interventi, in funzione delle destinazioni d'uso specifiche. Agli Strumenti Urbanistici Esecutivi dovrà essere allegata la "Documentazione di Impatto Acustico" (D.I.A.) o la Documentazione di Valutazione di Clima Acustico (D.V.C.A.), in funzione della tipologia di S.U.E. Tale documentazione dovrà essere redatta considerando tutti gli elementi definiti dalla normativa vigente, nonché gli effetti indotti sul clima acustico esistente, lo stato di fatto e gli interventi previsti dalla pianificazione comunale e sovraordinata. La realizzazione degli eventuali interventi di protezione attiva e/o passiva per il contenimento della rumorosità ambientale entro i limiti suddetti è a carico dell attuatore degli Strumenti Urbanistici Esecutivi. Tali interventi devono essere progettati e realizzati contestualmente alle opere di urbanizzazione primaria. Nella definizione dell'assetto distributivo e planivolumetrico dei suddetti S.U.E. dovrà inoltre essere tenuta in particolare considerazione la rumorosità derivante da strade, già esistenti o di nuova costruzione, limitrofe o appartenenti al comparto in progetto. In particolare nella progettazione dei suddetti S.U.E. dovrà essere posta particolare cura: allo schema di distribuzione degli edifici e delle aree fruibili, atto a determinare qualitativamente i possibili effetti delle riflessioni e diffrazioni delle onde sonore che caratterizzano il contesto in cui verrà attuato lo strumento esecutivo; alle distanze dalle strade in grado di garantire lo standard di comfort acustico prescritto dai limiti di inquinamento acustico relativi al comparto; in subordine, ai fini del rispetto dei limiti di zona, potrà essere proposta la previsione di idonee strutture fonoisolanti e/o fonoassorbenti a protezione delle aree fruibili e degli edifici; alla distribuzione funzionale degli ambienti all interno dei singoli edifici, allocando nei siti maggiormente protetti i vani destinati alla tranquillità e al riposo. L assenza della D.I.A. o della D.V.C.A. è causa di improcedibilità della domanda. 14

15 APPENDICE A Tavole - Quadro d Unione Comune di Viù Revisione del PRGC Progetto Definitivo 15

16 Classificazione Localizzazione Vigente Variante Planimetria Generale T_VCA_11_12_viu T_VCA_16_12_viu Nuclei Abitati 1 T_VCA_12_12_viu T_VCA_17_12_viu Nuclei Abitati 2 T_VCA_13_12_viu T_VCA_18_12_viu Nuclei Abitati 3 T_VCA_14_12_viu T_VCA_19_12_viu Nuclei Abitati 4 T_VCA_15_12_viu T_VCA_20_12_viu 16

17 APPENDICE B Peggioramenti degli accostamenti critici Caso 1 Localizzazione Classificazione acustica vigente (scala 1 : 5 000) Classificazione acustica da Revisione del PRGC (scala 1 : 5 000) Caso 2 17 R_VCA_2_12_viù

VARIANTE STRUTTURALE AL PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE (ai sensi Dell art. 17 della L.R. n.56/77 e s.m.i. così come modificato dalla L.R.

VARIANTE STRUTTURALE AL PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE (ai sensi Dell art. 17 della L.R. n.56/77 e s.m.i. così come modificato dalla L.R. Regione Piemonte Provincia di Torino Comune di Ciconio VARIANTE STRUTTURALE AL PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE (ai sensi Dell art. 17 della L.R. n.56/77 e s.m.i. così come modificato dalla L.R. 3/2013)

Dettagli

PIANO REGOLATORE GENERALE INTERCOMUNALE

PIANO REGOLATORE GENERALE INTERCOMUNALE Regione Piemonte Provincia di Biella Comune di Ronco Biellese PIANO REGOLATORE GENERALE INTERCOMUNALE VARIANTE PARZIALE Ai sensi dell art. 17 comma 5, L.R. n 56/77 ss.mm.ii. Progetto Preliminare Allegato:

Dettagli

VARIANTE STRUTTURALE n.3 al P.R.G.C.

VARIANTE STRUTTURALE n.3 al P.R.G.C. Regione Piemonte C.M. di Torino Comune di Bruino VARIANTE STRUTTURALE n.3 al P.R.G.C. Proposta Tecnica Progetto Preliminare Allegato: gennaio 2017 Progettazione: Dott. Stefano Roletti Baltea S Site via

Dettagli

VARIANTE STRUTTURALE 3 AL PRGC

VARIANTE STRUTTURALE 3 AL PRGC Regione Piemonte Provincia di Vercelli Comune di Crescentino VARIANTE STRUTTURALE 3 AL PRGC Progetto Preliminare Allegato: luglio 2015 Progettazione: Dott. Stefano Roletti Baltea S Site via Carlo Alberto,

Dettagli

Comune di Andezeno. VARIANTE PARZIALE al PRGC n.8

Comune di Andezeno. VARIANTE PARZIALE al PRGC n.8 Regione Piemonte C.M. di Torino Comune di Andezeno VARIANTE PARZIALE al PRGC n.8 Progetto Preliminare Allegato: gennaio 2019 Progettazione: Dott. Stefano Roletti Baltea S Site via Carlo Alberto, 28 10090

Dettagli

3^ VARIANTE NON STRUTTURALE AL P.R.G.C.

3^ VARIANTE NON STRUTTURALE AL P.R.G.C. Regione Piemonte Provincia di Torino Comune di Ozegna 3^ VARIANTE NON STRUTTURALE AL P.R.G.C. Progetto Preliminare Allegato: febbraio 2013 Progettazione: Dott. Riccardo Giovinetto Dott. Stefano Roletti

Dettagli

VARIANTE STRUTTURALE N.17 al P.R.G. approvato con D.G.R. n del 22/10/2007

VARIANTE STRUTTURALE N.17 al P.R.G. approvato con D.G.R. n del 22/10/2007 Regione Piemonte C.M. di Torino Comune di Trofarello VARIANTE STRUTTURALE N.17 al P.R.G. approvato con D.G.R. n.26-7149 del 22/10/2007 Proposta Tecnica del Progetto Preliminare Allegato: marzo 2016 Progettazione:

Dettagli

VARIANTE STRUTTURALE N 2 ai sensi del 4 comma dell Art. 17 L.R. n 56/77

VARIANTE STRUTTURALE N 2 ai sensi del 4 comma dell Art. 17 L.R. n 56/77 Regione Piemonte C.M. di Torino Comune di Scarmagno VARIANTE STRUTTURALE N 2 ai sensi del 4 comma dell Art. 17 L.R. n 56/77 Progetto Preliminare Allegato: R_VCA_2_17_scr dicembre 2017 Comune di Scarmagno

Dettagli

VARIANTE PARZIALE 1/2017 AL PRGC VIGENTE Legge Regionale n 56/77 e ss.mm. ed ii. art.17 comma 7

VARIANTE PARZIALE 1/2017 AL PRGC VIGENTE Legge Regionale n 56/77 e ss.mm. ed ii. art.17 comma 7 Regione Piemonte Provincia di Biella Comune di Andorno Micca VARIANTE PARZIALE 1/2017 AL PRGC VIGENTE Legge Regionale n 56/77 e ss.mm. ed ii. art.17 comma 7 Verifica di Assoggettabilità alla V.A.S. Allegato:

Dettagli

Comune di Benna. VARIANTE STRUTTURALE 1 AL PRGC VIGENTE Legge Regionale n 56/77 e ss.mm. ed ii. art. 17 comma 4

Comune di Benna. VARIANTE STRUTTURALE 1 AL PRGC VIGENTE Legge Regionale n 56/77 e ss.mm. ed ii. art. 17 comma 4 Regione Piemonte Provincia di Biella Comune di Benna VARIANTE STRUTTURALE 1 AL PRGC VIGENTE Legge Regionale n 56/77 e ss.mm. ed ii. art. 17 comma 4 Progetto Preliminare Delibera di adozione del C.C. n

Dettagli

1 PREMESSA DESCRIZIONE INTERVENTO... 2

1 PREMESSA DESCRIZIONE INTERVENTO... 2 INDICE 1 PREMESSA... 2 2 DESCRIZIONE INTERVENTO... 2 3 VERIFICA DI COMPATIBILITA ACUSTICA... 3 3.1 Inserimento dell area a ristrutturazione urbanistica RU.b... 5 3.2 Inserimento di aree di completamento

Dettagli

Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione Urbanistica B A R B A N I A

Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione Urbanistica B A R B A N I A 06 / 2016 Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione Urbanistica Scheda quantitativa dei dati urbani (art.1, 1 comma, lettera 2, c della

Dettagli

Verifica di compatibilità acustica

Verifica di compatibilità acustica REGIONE PIEMONTE CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO COMUNE DI CERES Allegato D variante strutturale generale ai sensi dell'art.17-4 comma della Legge Urbanistica Regionale Progetto definitivo con il recepimento

Dettagli

PIANO REGOLATORE GENERALE

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNE DI SEDRIANO Provincia di Milano PIANO REGOLATORE GENERALE NORME TECNICHE D ATTUAZIONE LUGLIO 2006 Studio di architettura ed urbanistica prof. arch. Piero Puddu e collaboratori - viale dei Mille,

Dettagli

Schede delle Aree di Trasformazione 1

Schede delle Aree di Trasformazione 1 Schede delle Aree di Trasformazione 1 Schede delle Aree di Trasformazione 2 Indice Piani Attuativi riconfermati con modifiche normative...4 PIANI DI RECUPERO...4 PR1...5 PR2...7 Piani Attuativi riconfermati

Dettagli

(ADEGUAMENTO AI CRITERI COMMERCIALI) PIANO REGOLATORE GENERALE

(ADEGUAMENTO AI CRITERI COMMERCIALI) PIANO REGOLATORE GENERALE Regione Piemonte Provincia di Torino Comune di Trofarello Variante Parziale N.16 ai sensi dell art. 17, VII comma della L.R. 56/77 al (ADEGUAMENTO AI CRITERI COMMERCIALI) PIANO REGOLATORE GENERALE approvato

Dettagli

Scheda Quantitativa dei Dati Urbani. Variante Generale di P.R.G.C. Proposta Tecnica del Progetto Preliminare. Comune di CERANO

Scheda Quantitativa dei Dati Urbani. Variante Generale di P.R.G.C. Proposta Tecnica del Progetto Preliminare. Comune di CERANO Regione Piemonte Comune di CERANO Provincia di Novara Variante Generale di P.R.G.C. Proposta Tecnica del Progetto Preliminare art. 15, L.R. 56/77 e s.m.i. il SINDACO il SEGRETARIO il R.U.P. Scheda Quantitativa

Dettagli

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE I N D I C E

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE I N D I C E NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE I N D I C E TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI PARTE PRIMA - ASPETTI GENERALI DEL PIANO art. 1.1. - applicazione ed arco temporale di validità del Piano art. 1.2. - elaborati

Dettagli

n. 98 Localizzazione GRAGNOLA Dati catastali Foglio 4 map. 1082

n. 98 Localizzazione GRAGNOLA Dati catastali Foglio 4 map. 1082 n. 98 Localizzazione GRAGNOLA Dati catastali Foglio 4 map. 1082 A) STATO VIGENTE Destinazione Urbanistica Sezione: C Foglio: 4 Mappale: 1082 - Disciplina dei Sistemi Territoriali: Area interna all UTOE

Dettagli

Unità locale dei servizi n... c. altitudine: capoluogo. max min

Unità locale dei servizi n... c. altitudine: capoluogo. max min FORMAZIONE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE Scheda quantitativa dei dati urbani (art. 14, 1 comma, punto 2, l.r. 56/1977) COMUNE DI VIGNONE Localizzazione amministrativa Localizzazione geografica Provincia

Dettagli

PUG/S.2 Repertorio delle Schede degli Ambiti di Trasformazione

PUG/S.2 Repertorio delle Schede degli Ambiti di Trasformazione 1. Ambito di nuovo impianto a carattere residenziale AT1 2. Ambito di valorizzazione urbana e paesaggistica Parco dei Salesiani AT2 3. Ambito di ridefinizione della disciplina pregressa AT3.1 4. Ambito

Dettagli

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE (L.R. n.56/1977 e s.m.i.) Progetto Preliminare

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE (L.R. n.56/1977 e s.m.i.) Progetto Preliminare Regione Piemonte Provincia di Torino Comune di Ronco Canavese PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE (L.R. n.56/1977 e s.m.i.) Progetto Preliminare Allegato: gennaio 2010 Progettazione: Dott. Riccardo Giovinetto

Dettagli

1 UTOE CHIANNI (1, 1a, 1b)

1 UTOE CHIANNI (1, 1a, 1b) 1 UTOE CHIANNI (1, 1a, 1b) GLI STANDARDS URBANISTICI POPOLAZIONE: 1054 abitanti esistenti POPOLAZIONE: 211 abitanti insediabili Standards totali esistenti: 65.563 mq - destinati a servizi collettivi: 12.401

Dettagli

COMUNE DI BOLOGNA AREA QUALITA URBANA SETTORE TERRITORIO E RIQUALIFICAZIONE URBANA URBANISTICA

COMUNE DI BOLOGNA AREA QUALITA URBANA SETTORE TERRITORIO E RIQUALIFICAZIONE URBANA URBANISTICA COMUNE DI BOLOGNA AREA QUALITA URBANA SETTORE TERRITORIO E RIQUALIFICAZIONE URBANA URBANISTICA PRG 85: CONVERSIONE DEGLI USI IN ADEGUAMENTO AL NUOVO REGOLAMENTO EDILIZIO (NORME DI PRINCIPIO) febbraio 2004

Dettagli

Art Norme specifiche per Unità Territoriali Organiche Elementari

Art Norme specifiche per Unità Territoriali Organiche Elementari Art. 27 - Norme specifiche per Unità Territoriali Organiche Elementari 1. La disciplina delle trasformazioni urbanistiche ed edilizie oltre che dalle disposizioni di carattere generale e dalle norme specifiche

Dettagli

Documento di Piano - Schede aree di trasformazione 1

Documento di Piano - Schede aree di trasformazione 1 Documento di Piano - Schede aree di trasformazione Indice Nuove aree di trasformazione... 3 Area Produttiva - TR...4 Area di trasformazione di interesse pubblico - TR A...7 Area di trasformazione di interesse

Dettagli

NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO PER IL PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA

NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO PER IL PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA 1 NORME DI ATTUAZIONE DEL PIANO PER IL PARCO NAZIONALE DELLA MAJELLA ADEGUATE ALLA DELIBERA DEL CONSIGLIO REGIONALE DELL ABRUZZO, N.122/2 IN DATA 30 DICEMBRE 2008, DI APPROVAZIONE DEL PIANO TITOLO I DISPOSIZIONI

Dettagli

Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione Urbanistica

Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione Urbanistica 01 2014 Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione Urbanistica Scheda quantitativa dei dati urbani (art.1, 1 comma, lettera 2, c della

Dettagli

Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione urbanistica

Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione urbanistica Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione urbanistica Art. 1, 1 comma, lettera 2, c della Legge Regionale n. 56 del 5/12/1977 Comune di

Dettagli

SCHEDA n 1 Localita Onara Data rilievo: Anno 2014

SCHEDA n 1 Localita Onara Data rilievo: Anno 2014 - D.G.R. 1047 del 18/06/2013 art.2/6 lett.b SCHEDA DESCRITTIVA AREA DEGRADATA SCHEDA n 1 Localita Onara Data rilievo: Anno 2014 Documentazione fotografica Estratto ortofotopiano sc. 1/5000 Localizzazione

Dettagli

FORMAZIONE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE Scheda quantitativa dei dati urbani (art. 14, 1 comma, punto 2, l.r. 56/1977)

FORMAZIONE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE Scheda quantitativa dei dati urbani (art. 14, 1 comma, punto 2, l.r. 56/1977) FORMAZIONE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE Scheda quantitativa dei dati urbani (art. 14, 1 comma, punto 2, l.r. 56/1977) COMUNE DI GRAVELLONA TOCE Localizzazione amministrativa Localizzazione geografica

Dettagli

Tutela della rete idrografica e delle relative pertinenze e sicurezza idraulica. Norme di Attuazione: Titolo 4

Tutela della rete idrografica e delle relative pertinenze e sicurezza idraulica. Norme di Attuazione: Titolo 4 Tutela della rete idrografica e delle relative pertinenze e sicurezza idraulica Norme di Attuazione: Titolo 4 Elaborati grafici di riferimento: Tavola 1 OBIETTIVI DEL PTCP COORDINAMENTO dei diversi STRUMENTI

Dettagli

CLASSIFICAZIONE ACUSTICA

CLASSIFICAZIONE ACUSTICA Regione Piemonte Provincia di Biella U.M. Valle Elvo Comune di Muzzano CLASSIFICAZIONE ACUSTICA marzo 2017 Progettazione: Dott. Stefano Roletti Baltea S Site via Carlo Alberto, 28 10090 San Giorgio Canavese

Dettagli

Comune di Carmagnola

Comune di Carmagnola Comune di Carmagnola Piano Particolareggiato di Esecuzione Distretto urbanistico 1.3 Scheda normativa n. 21 Valutazione Ambientale Strategica Verifica preventiva di assoggettabilità ai sensi della L.R.

Dettagli

1.1 PREMESSA 1.2 RELAZIONE DESCRITTIVA

1.1 PREMESSA 1.2 RELAZIONE DESCRITTIVA 1.1 PREMESSA Nell ambito della variante al P.R.G. vigente n.318 si è provveduto alla verifica di compatibilità delle nuove previsioni con il Piano di Classificazione Acustica della Città, dalla quale è

Dettagli

COMUNE DI VIDOR. Relazione di sintesi. Adeguamento comunale alla D.G.R. n-1047 del

COMUNE DI VIDOR. Relazione di sintesi. Adeguamento comunale alla D.G.R. n-1047 del COMUNE DI VIDOR Adeguamento comunale alla D.G.R. n-1047 del 18.06.2013 LR n.50 del 28.12.2012 Indirizzi per lo sviluppo del sistema commerciale di sintesi Data 19.12.2013 Versione 1.0 accompagnatrice di

Dettagli

NORME URBANISTICHE PER L ADEGUAMENTO DEI PIANI REGOLATORI GENERALI ALLA DISCIPLINA DELL ATTIVITA COMMERCIALE IN PROVINCIA DI TRENTO

NORME URBANISTICHE PER L ADEGUAMENTO DEI PIANI REGOLATORI GENERALI ALLA DISCIPLINA DELL ATTIVITA COMMERCIALE IN PROVINCIA DI TRENTO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SERVIZIO URBANISTICA E TUTELA DEL PAESAGGIO NORME URBANISTICHE PER L ADEGUAMENTO DEI PIANI REGOLATORI GENERALI ALLA DISCIPLINA DELL ATTIVITA COMMERCIALE IN PROVINCIA DI TRENTO

Dettagli

Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione urbanistica

Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione urbanistica Regione Piemonte Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione urbanistica Art. 1, 1 comma, lettera 2, c della Legge Regionale n. 56 del 5/12/1977 I. SINTESI

Dettagli

1. INTRODUZIONE... p LE AREE DESTINATE ALL AGRICOLTURA. p. 4. ED ECOLOGICHE p IL TESSUTO URBANO CONSOLIDATO. p. 6

1. INTRODUZIONE... p LE AREE DESTINATE ALL AGRICOLTURA. p. 4. ED ECOLOGICHE p IL TESSUTO URBANO CONSOLIDATO. p. 6 INDICE 1. INTRODUZIONE... p. 2 2. LE AREE DESTINATE ALL AGRICOLTURA. p. 4 3. LE AREE DI VALORE PAESAGGISTICO, AMBIENTALE ED ECOLOGICHE p. 5 4. IL TESSUTO URBANO CONSOLIDATO. p. 6 4.1 I nuclei di antica

Dettagli

PGT Provincia di Milano

PGT Provincia di Milano Ambiti di Valorizzazione Rurale AVR Sono proposte le schede relative agli Ambiti di Valorizzazione Rurale promossi dal PGT, da attuarsi con Programma Integrato di Intervento (PII). In tale tipologia di

Dettagli

COMUNE DI SAN DONÀ DI PIAVE

COMUNE DI SAN DONÀ DI PIAVE COMUNE DI SAN DONÀ DI PIAVE Variante Generale al Piano Regolatore ai sensi dell'art. 49 della L. R. 27 giugno 1985 n. 61 Norme Tecniche di Attuazione Norme Tecniche di Attuazione Approvate con Deliberazione

Dettagli

Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione urbanistica

Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione urbanistica Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione urbanistica Art. 1, 1 comma, lettera 2, c della Legge Regionale n. 56 del 5/12/1977 Comune di

Dettagli

PROPOSTA DI DISPOSIZIONI NORMATIVE PER IL REGOLAMENTO URBANISTICO. - Attività agricole legate alla produzione e attività connesse

PROPOSTA DI DISPOSIZIONI NORMATIVE PER IL REGOLAMENTO URBANISTICO. - Attività agricole legate alla produzione e attività connesse PROPOSTA DI DISPOSIZIONI NORMATIVE PER IL REGOLAMENTO URBANISTICO - Attività agricole legate alla produzione e attività connesse - Tutela del territorio rurale - Limiti alla trasformazione e al recupero

Dettagli

Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione urbanistica

Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione urbanistica Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione urbanistica Art. 1, 1 comma, lettera 2, c della Legge Regionale n. 56 del 5/12/1977 Comune di

Dettagli

Provincia di Ancona. Progetto urbanistico Arch. Roberto Serenelli. Collaboratori Elaborazioni grafiche - GIS Geom. Luca Mariani

Provincia di Ancona. Progetto urbanistico Arch. Roberto Serenelli. Collaboratori Elaborazioni grafiche - GIS Geom. Luca Mariani COMUNE DI SENIGALLIA Provincia di Ancona VARIANTE AL PRG. TRASFORMAZIONI TERRITORIALI IN LOCALITÀ BRUGNETTO. (Area di compensazione idraulica e modifiche alla S.P. Corinaldese) ADOZIONE DEFINITIVA ADOZIONE

Dettagli

COMUNE DI SAN PONSO. Variante generale al P.R.G.C. VERIFICA DI COMPATIBILITA ACUSTICA. Progetto definitivo

COMUNE DI SAN PONSO. Variante generale al P.R.G.C. VERIFICA DI COMPATIBILITA ACUSTICA. Progetto definitivo microbel REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI TORINO COMUNE DI SAN PONSO Variante generale al P.R.G.C. VERIFICA DI COMPATIBILITA ACUSTICA Progetto definitivo Data Rev. Redazione Note 26/4/2009 0 Ing. F. Bertellino

Dettagli

COMUNE DI SANT ANTONINO DI SUSA

COMUNE DI SANT ANTONINO DI SUSA COMUNE DI SANT ANTONINO DI SUSA PROVINCIA DI TORINO ADEGUAMENTO DEL VIGENTE P.R.G.C. AI SENSI DEL D.LGS. N 114/98,DELLA L.R. N 28/99 E DELLA D.C.R. 563-13414 DEL 29/10/1999 E S.M.I., AGLI INDIRIZZI GENERALI

Dettagli

Ambito AR 14a 1. CARATTERI FISICI E CONDIZIONI AMBIENTALI

Ambito AR 14a 1. CARATTERI FISICI E CONDIZIONI AMBIENTALI Ambito AR 14a 1. CARATTERI FISICI E CONDIZIONI AMBIENTALI Localizzazione: l ambito AR 14a è situato nel quadrante sud-ovest del Comune di Parma in adiacenza a strada Montanara e all area fluviale del Torrente

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA SETTORE GOVERNO E SVILUPPO DEL TERRITORIO E DELL ECONOMIA U. O. AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE

COMUNE DI PERUGIA SETTORE GOVERNO E SVILUPPO DEL TERRITORIO E DELL ECONOMIA U. O. AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI PERUGIA SETTORE GOVERNO E SVILUPPO DEL TERRITORIO E DELL ECONOMIA U. O. AMBIENTE E PROTEZIONE CIVILE Variante al PRG - parte strutturale per l individuazione della viabilità di accesso al comparto

Dettagli

ALLEGATO D - DISCIPLINA DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI

ALLEGATO D - DISCIPLINA DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI ALLEGATO 7 ALLEGATO D - DISCIPLINA DELLA DISTRIBUZIONE E LOCALIZZAZIONE DELLE FUNZIONI art. 1 Disciplina della distribuzione e della localizzazione delle funzioni / Contenuti e finalità l articolo riassume

Dettagli

COMUNE DI BORRIANA VERIFICA DI CONGRUITA DELLA VARIANTE AL PRG DEL 2011 RISPETTO ALLA CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE

COMUNE DI BORRIANA VERIFICA DI CONGRUITA DELLA VARIANTE AL PRG DEL 2011 RISPETTO ALLA CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE Provincia di Biella COMUNE DI BORRIANA VERIFICA DI CONGRUITA DELLA VARIANTE AL PRG DEL 2011 RISPETTO ALLA CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE Legge Regionale n. 52 del 20 Ottobre 2000 RELAZIONE

Dettagli

REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI NOVARA COMUNE DI SAN PIETRO MOSEZZO

REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI NOVARA COMUNE DI SAN PIETRO MOSEZZO REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI NOVARA COMUNE DI SAN PIETRO MOSEZZO CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO COMUNALE AI SENSI DELLA L.R. N 52/2000 Oggetto: RELAZIONE PRELIMINARE DELLA VERIFICA DELLA COMPATIBILITÀ

Dettagli

ART. 9 NORME GENERALI PER GLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E TERZIARI

ART. 9 NORME GENERALI PER GLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI E TERZIARI funzioni attinenti la produzione di beni e di servizi, sia pubblici sia privati, purché le attività svolte o previste non siano tali da costituire fonte di inquinamento atmosferico, del suolo o sonoro,

Dettagli

COMUNE DI ACQUI TERME Provincia di Alessandria AREA CON DESTINAZIONE RESIDENZIALE EX CASEIFICIO MERLO

COMUNE DI ACQUI TERME Provincia di Alessandria AREA CON DESTINAZIONE RESIDENZIALE EX CASEIFICIO MERLO AREA CON DESTINAZIONE RESIDENZIALE EX CASEIFICIO MERLO GENNAIO 2009 AREA CON DESTINAZIONE RESIDENZIALE EX CASEIFICIO MERLO LOCALIZZAZIONE AREA STRADARIO DI ACQUI TERME Area con destinazione residenziale

Dettagli

Piano Casa Regione Lazio

Piano Casa Regione Lazio Legge Regionale 11 agosto 2009, n. 21 Piano Casa Regione Lazio Misure straordinarie per il settore edilizio ed interventi per l edilizia residenziale sociale 1 PRINCIPALI CONTENUTI: Interventi di ampliamento

Dettagli

STUDIO ING. DAVIDE PAPI

STUDIO ING. DAVIDE PAPI STUDIO ING. DAVIDE PAPI Acustica & Vibrazioni Progettazione Ambientale VARIANTE AL P.R.G.C. IMMOBILE DI C.SO FRANCIA n. 45 VERIFICA DI COMPATIBILITA' ACUSTICA (Ai sensi dell'art. 10, c. 2 delle N.T.A.

Dettagli

P. R. G. C. [ APPROVAZIONE D.G.R. 02/04/2007 N BUR 15/2007 ] VARIANTE STRUTTURALE N. 1 [ EX L.R. 1/2007 e s.m.i. ]

P. R. G. C. [ APPROVAZIONE D.G.R. 02/04/2007 N BUR 15/2007 ] VARIANTE STRUTTURALE N. 1 [ EX L.R. 1/2007 e s.m.i. ] COMUNE DI VEZZA D ALBA REGIONE PIEMONTE P. R. G. C. [ APPROVAZIONE D.G.R. 02/04/2007 N. 26-5621 BUR 15/2007 ] VARIANTE STRUTTURALE N. 1 [ EX L.R. 1/2007 e s.m.i. ] P R O G E T T O D E F I N I T I V O 1

Dettagli

PGT del Comune di Verrua Po AMBITI DEL TESSUTO URBANO CONSOLIDATO RESIDENZIALE E PARTE I. RIEPILOGO SCHEDE DEL TESSUTO URBANO CONSOLIDATO:...

PGT del Comune di Verrua Po AMBITI DEL TESSUTO URBANO CONSOLIDATO RESIDENZIALE E PARTE I. RIEPILOGO SCHEDE DEL TESSUTO URBANO CONSOLIDATO:... 1 SCHEDA AU_03_18175.pdf COMUNE DI VERRUA PO PROVINCIA DI PAVIA PGT TESSUTO URBANO CONSOLIDATO AMBITI DEL TESSUTO URBANO CONSOLIDATO RESIDENZIALE INDICE PARTE I. RIEPILOGO SCHEDE DEL TESSUTO URBANO CONSOLIDATO:...

Dettagli

BANDO PER L ALIENAZIONE DI UN AREA A DESTINAZIONE INDUSTRIALE DI PROPRIETA COMUNALE A MEZZO DI ASTA PUBBLICA (AREA VIA CASTELLAZZO CASCINA OROMBELLA)

BANDO PER L ALIENAZIONE DI UN AREA A DESTINAZIONE INDUSTRIALE DI PROPRIETA COMUNALE A MEZZO DI ASTA PUBBLICA (AREA VIA CASTELLAZZO CASCINA OROMBELLA) Individuazione dell area Contornata in rosso l area di proprietà comunale oggetto di alienazione Estratto PGT RP 01 1 Estratto mappa catastale Estratto Norme tecniche di attuazione Piano delle Regole Art.

Dettagli

SCHEDA n. AD/1 AREA DI VIA BORGO VICENZA

SCHEDA n. AD/1 AREA DI VIA BORGO VICENZA SCHEDA n. AD/1 AREA DI VIA BORGO VICENZA Individuazione ambito L area è posta nel centro urbano, come definito dalla LR 50/2012, di Borgo Vicenza all intersezione tra le Vie Borgo Vicenza e Via Muri d

Dettagli

COMUNE DI CAVALLERMAGGIORE

COMUNE DI CAVALLERMAGGIORE REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI CUNEO COMUNE DI CAVALLERMAGGIORE Variante al P.R.G.C. n. 3/2008 di adeguamento al PAI VERIFICA DI COMPATIBILITA ACUSTICA Redazione: Microbel S.r.l. Corso Primo Levi, 23b 10098

Dettagli

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI CUNEO COMUNE DI SANFRONT PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE VARIANTE STRUTTURALE 2018 PROGETTO PRELIMINARE SCHEDA QUANTITATIVA DEI DATI URBANI NOVEMBRE 2018 STUDIO ARCHITETTI

Dettagli

Studio Benincà Associazione tra professionisti. P.I. fase 3 RELAZIONE AGRONOMICA PIANO DEGLI INTERVENTI FASE 3. Novembre 2014

Studio Benincà Associazione tra professionisti. P.I. fase 3 RELAZIONE AGRONOMICA PIANO DEGLI INTERVENTI FASE 3. Novembre 2014 P.I. fase 3 1 RELAZIONE AGRONOMICA PIANO DEGLI INTERVENTI FASE 3 Novembre 2014 1 2 RELAZIONE AGRONOMICA 3 4 1. Premessa...7 2. Verifica della compatibilità urbanistica delle richieste in relazione al vincolo

Dettagli

COMUNE di ORISTANO Provincia di Oristano FONDAZIONE N.S. DEL RIMEDIO ONLUS ISTITUTO SANTA MARIA BAMBINA

COMUNE di ORISTANO Provincia di Oristano FONDAZIONE N.S. DEL RIMEDIO ONLUS ISTITUTO SANTA MARIA BAMBINA COMUNE di ORISTANO Provincia di Oristano FONDAZIONE N.S. DEL RIMEDIO ONLUS ISTITUTO SANTA MARIA BAMBINA Via S.Maria Bambina 11 - Località Rimedio - ORISTANO COMMITTENTE Il Presidente Mons. Umberto Lai

Dettagli

Comune di Scanzorosciate (BG) Piano di Governo del Territorio. 1. INTRODUZIONE... p LE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE.. p. 3

Comune di Scanzorosciate (BG) Piano di Governo del Territorio. 1. INTRODUZIONE... p LE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE.. p. 3 INDICE 1. INTRODUZIONE... p. 2 2. LE NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE.. p. 3 3. LE AREE DESTINATE ALL AGRICOLTURA. p. 4 4. LE AREE DI VALORE PAESAGGISTICO, AMBIENTALE ED ECOLOGICHE p. 5 5. IL TESSUTO URBANO

Dettagli

Strumento urbanistico vigente: Piano Regolatore Generale adeguato alla ex Legge 52/91 VARIANTE N. 03

Strumento urbanistico vigente: Piano Regolatore Generale adeguato alla ex Legge 52/91 VARIANTE N. 03 COMUNE DI CIVIDALE DEL FRIULI PROVINCIA DI UDINE Strumento urbanistico vigente: Piano Regolatore Generale adeguato alla ex Legge 52/91 Delibera di adozione del P.R.G.C: n. 28 del 11/11/2004 Delibera di

Dettagli

COMUNE DI FROSSASCO PIANO REGOLATORE GENERALE

COMUNE DI FROSSASCO PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNE DI FROSSASCO Regione Piemonte Provincia di Torino PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE GENERALE OGGETTO: SCHEDA QUANTITATIVA DEI DATI URBANI NOVEMBRE 2013 STUDIO DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA Dott.

Dettagli

n. 70 Localizzazione TENERANO Dati catastali NCT Fg. 164 mpp 721

n. 70 Localizzazione TENERANO Dati catastali NCT Fg. 164 mpp 721 n. 70 Localizzazione TENERANO Dati catastali NCT Fg. 164 mpp 721 A) STATO VIGENTE Destinazione Urbanistica Sezione: A Foglio: 164 Mappale: 721 - Disciplina dei Sistemi Territoriali: Area interna all A.P.I.S.

Dettagli

D O G L I A N I NORME DI ATTUAZIONE

D O G L I A N I NORME DI ATTUAZIONE DOCUMENTO 8 REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI CUNEO COMUNE DI D O G L I A N I PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE NORME DI ATTUAZIONE DATA: VARIANTE PARZIALE N.11 Adozione Progetto Preliminare: Delibera C.C.

Dettagli

VARIANTE AL PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA COMUNALE IN COERENZA CON LA VARIANTE PARZIALE 7 DI P.R.G.

VARIANTE AL PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA COMUNALE IN COERENZA CON LA VARIANTE PARZIALE 7 DI P.R.G. REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DEL VERBANO CUSIO OSSOLA COMUNE DI DOMODOSSOLA VARIANTE AL PIANO DI CLASSIFICAZIONE ACUSTICA COMUNALE IN COERENZA CON LA VARIANTE PARZIALE 7 DI P.R.G. L.R. 52/2000 s.m.i. D.G.R.

Dettagli

I contenuti della variante

I contenuti della variante I contenuti della variante La presente proposta di variante al RUE, riguarda la modifica della classificazione di due caseifici con annessi allevamenti suinicoli, posti, il primo, in località Costa Ferrari

Dettagli

COMUNE DI CESENA SETTORE PROGRAMMAZIONE URBANISTICA LA PEREQUAZIONE URBANISTICA

COMUNE DI CESENA SETTORE PROGRAMMAZIONE URBANISTICA LA PEREQUAZIONE URBANISTICA COMUNE DI CESENA SETTORE PROGRAMMAZIONE URBANISTICA LA PEREQUAZIONE URBANISTICA Avvio della attuazione perequativa un sistema di aree da riqualificare e di cintura PRG 2000 Regole semplici ed eque, ricostituzione

Dettagli

Variaz. Assolute. Popolazione residente complessiva % di cui a) nel capoluogo

Variaz. Assolute. Popolazione residente complessiva % di cui a) nel capoluogo Regione Piemonte FORMAZIONE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE- VARIANTE STRUTTURALE ART 15 Scheda quantitativa dei dati urbani (art 14, 1 comma punto 2, legge regionale n.56 /77 e s.m.i) COMUNE DI BORGOSESIA

Dettagli

REGOLAMENTO URBANISTICO NORME DI ATTUAZIONE VARIANTE CONFRONTO FRA NORME PROPOSTE E NORME APPROVATE DALLA COMMISSIONE AMBIENTE E TERRITORIO

REGOLAMENTO URBANISTICO NORME DI ATTUAZIONE VARIANTE CONFRONTO FRA NORME PROPOSTE E NORME APPROVATE DALLA COMMISSIONE AMBIENTE E TERRITORIO REGOLAMENTO URBANISTICO NORME DI ATTUAZIONE VARIANTE CONFRONTO FRA NORME PROPOSTE E NORME APPROVATE DALLA COMMISSIONE AMBIENTE E TERRITORIO NORME PROPOSTE Art. 28 Centri urbani - Zone di completamento.

Dettagli

S C H E D A Q U A N T I T A T I V A D E I D A T I U R B A N I

S C H E D A Q U A N T I T A T I V A D E I D A T I U R B A N I Regione Piemonte S C H E D A Q U A N T I T A T I V A D E I D A T I U R B A N I Art. 14, 1 comma, lettera 2c, della Legge Regionale n.56/77 e s.m.i. COMUNE DI ALBA Localizzazione amministrativa Localizzazione

Dettagli

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE COMUNE DI CIVITELLA IN VAL DI CHIANA LOCALITA VICIOMAGGIO VIA DELL OLMO PIANO ATTUATIVO N. 163 PER LA REALIZZAZIONE DI UN EDIFICIO ABITATIVO PLURIFAMILIARE E CONTESTUALI OPERE DI SISTEMAZIONE ESTERNA NORME

Dettagli

Ing. Andrea Penna VS n. 2/15 P.R.G.C. Manta Relazione di compatibilità con la Classificazione Acustica 1

Ing. Andrea Penna VS n. 2/15 P.R.G.C. Manta Relazione di compatibilità con la Classificazione Acustica 1 Ing. Andrea Penna VS n. 2/15 P.R.G.C. Manta Relazione di compatibilità con la Classificazione Acustica 1 OGGETTO 1 I, II, III, IV,V Territorio tutte Il riordino cartografico della variante di PRGC non

Dettagli

TITOLO V NORME SPECIALI E GENERALI

TITOLO V NORME SPECIALI E GENERALI TITOLO V NORME SPECIALI E GENERALI CAPO I DISCIPLINA DEGLI INSEDIAMENTI COMMERCIALI LUR 28/99 e s.m.i Art. 67 Classificazione del comune e definizione del centro urbano 67.01 Il comune di GALLIATE in relazione

Dettagli

SCHEDE AREE DI TRASFORMAZIONE. Marzo, Documento di Piano - Schede aree di trasformazione 1

SCHEDE AREE DI TRASFORMAZIONE. Marzo, Documento di Piano - Schede aree di trasformazione 1 SCHEDE AREE DI TRASFORMAZIONE Marzo, 20 Documento di Piano - Schede aree di trasformazione Indice Nuove aree di trasformazione...3 Area Produttiva - TR...4 Area di trasformazione di interesse pubblico

Dettagli

Piano Regolatore Generale

Piano Regolatore Generale PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Comune di Lavis Piano Regolatore Generale Variante 2016 relativa alle richieste di vincolo di inedificabilità ex art. 45 comma 4 L.P. 5 agosto 2015 n. 15 e s.m.i. Estratto

Dettagli

COMUNE VIGLIANO BIELLESE

COMUNE VIGLIANO BIELLESE REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI BIELLA COMUNE VIGLIANO BIELLESE Legge Regionale n. 52 del 20 Ottobre 2000 VERIFICA DI CONGRUITA DELLA REVISIONE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE RISPETTO AL PIANO DI

Dettagli

Parte III Le valutazioni di sintesi

Parte III Le valutazioni di sintesi 173 1. Gli ambiti esistenti, da valorizzare Parte III Le valutazioni di sintesi In riferimento a quanto sviluppato nelle precedenti capitoli del Piano delle Regole, si sintetizzano di seguito i caratteri

Dettagli

Borgo Santa Caterina - SCHEDA

Borgo Santa Caterina - SCHEDA Borgo Santa Caterina - SCHEDA 695021028 Inventario dei Beni Culturali e Ambientali Scheda n 150116 DATI GENERALI Data rilievo: 19/06/2008 Località: Indirizzo: Indirizzo: Indirizzo: Foto aerea Borgo Santa

Dettagli

Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione urbanistica

Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione urbanistica Regione Piemonte Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione urbanistica Art. 1, 1 comma, lettera 2, c della Legge Regionale n. 56 del 5/12/1977 Comune di

Dettagli

REGIONE TOSCANA. Legge Regionale 65/2014 Norme per il governo del territorio come modificata dalle LR 43/2016, 91/2016 e 50/2017

REGIONE TOSCANA. Legge Regionale 65/2014 Norme per il governo del territorio come modificata dalle LR 43/2016, 91/2016 e 50/2017 REGIONE TOSCANA Legge Regionale 65/2014 Norme per il governo del territorio come modificata dalle LR 43/2016, 91/2016 e 50/2017 OBIETTIVI E PRINCIPI Garantire lo sviluppo sostenibile delle attività rispetto

Dettagli

PIANO REGOLATORE GENERALE

PIANO REGOLATORE GENERALE REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI TORINO Comune di Strambino PIANO REGOLATORE GENERALE VARIANTE STRUTTURALE N. 3 ai sensi del Comma 4 dell Art. 17 della L.R. N.56/77 PROGETTO DEFINITIVO PRG vigente approvato

Dettagli

COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE Capoluogo AMBITO A

COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE Capoluogo AMBITO A AMBITO A 6 Accessibilità Ambito di circa 1.00 mq, localizzato nel centro del, in via Oberdan, costituito da un edificio a destinazione ricreativa (sala da ballo) e relativo parcheggio pertinenziale Presenza

Dettagli

QUADRO SINOTTICO DEGLI INTERVENTI

QUADRO SINOTTICO DEGLI INTERVENTI COMUNE DI BRESCIA SETTORE SPORTELLO UNICO DELL EDILIZIA Legge regionale 13 marzo 2012 - n. 4 Norme per la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e altre disposizioni in materia urbanistico edilizia

Dettagli

VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNALE PER LE SCHEDE INTERVENTO 41/2 E 41/3 E IL COMPARTO RESIDENZIALE IN CORSO OGGETTO RELAZIONE GENERALE

VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNALE PER LE SCHEDE INTERVENTO 41/2 E 41/3 E IL COMPARTO RESIDENZIALE IN CORSO OGGETTO RELAZIONE GENERALE VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNALE PER LE SCHEDE INTERVENTO 41/2 E 41/3 E IL COMPARTO RESIDENZIALE IN CORSO OGGETTO RELAZIONE GENERALE Mattagnano - Inquadramento paesaggistico dell area d intervento

Dettagli

MODIFICHE ALLE NORME DEL REGOLAMENTO URBANISTICO

MODIFICHE ALLE NORME DEL REGOLAMENTO URBANISTICO COMUNE DI PISA DIREZIONE PIANIFICAZIONE URBANISTICA D AREA RECEPIMENTO NEGLI STRUMENTI URBANISTICI DEL PIANO DI RISCHIO AEROPORTUALE MODIFICHE ALLE NORME DEL REGOLAMENTO URBANISTICO Art. 0.2 Elaborati

Dettagli

Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione Urbanistica

Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione Urbanistica Regione Piemonte - Dipartimento 2 : Organizzazione del territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione Urbanistica SCHEDA QUANTITATIVA DEI DATI URBANI (Art.14, 1 comma, lettera 2c della Legge Regionale

Dettagli

N.T.A. del P.R.G. CON MODIFICHE

N.T.A. del P.R.G. CON MODIFICHE N.T.A. del P.R.G. CON MODIFICHE ( Cancellazioni / aggiunte ) Art. 83 - Ambito di recupero ambientale della zona produttiva lungo la Statale Fermana (sottozona D 1.3) 1 Il fondovalle del Rio Petronilla,

Dettagli

Popolazione turistica (media annua) === === === === ===

Popolazione turistica (media annua) === === === === === Regione Piemonte Dipartimento 2 : Organizzazione del Territorio Assessorato alla Pianificazione e Gestione Urbanistica (Art. 1,1 comma, lettera 2, c della Legge Regionale n. 56 del 5-12-1977) COMUNE DI

Dettagli