Prova scritta di Economia Industriale del 22 giugno 2006 Primo

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1 Prova scritta di Economia Industriale del 22 giugno 2006 Primo Esame I modulo (5 crediti): lo studente deve rispondere alle prime 7 domande e in aggiunta o (i) risolvere l esercizio analitico, o (ii) rispondere alle domande 8, 9 e 10. 1) Indicare quale delle seguenti è la corretta formulazione dell indice di Lerner per un industria, come derivato dal modello di Cowling Waterson, ( ) µ H L = 1+ ε (1 µ ) L = H 2 ε L n = i = 1 s δ 2 i i Nota bene: H è l indice di Herfindhal, s i la quota di mercato dell impresa i-esima, ε è il valore assoluto dell elasticità della domanda di mercato rispetto al prezzo, δ i sono le variazioni congetturali dell impresa i-esima, µ è una media ponderata delle variazioni congetturali delle imprese. 2) La misura della concentrazione: quale delle seguenti affermazioni è vera in riferimento alla definizione di un indice di concentrazione assiomatico? È invariante rispetto a permutazioni delle quote di mercato delle imprese ed aumenta sempre al crescere del numero di imprese. Misura l ineguaglianza tra le quote di mercato delle imprese, come per esempio fa l indice di Gini. È calcolato come una media ponderata delle quote di mercato di tutte le imprese. Non esistono indici assiomatici utilizzati in economia industriale. 3) Quale delle seguenti affermazione è vera secondo il modello Struttura- Condotta Performance? Le condizioni di base di un mercato sono influenzabili nel breve periodo dall intervento pubblico, che trova così una sua giustificazione. Le condizioni di base di un mercato sono influenzate direttamente dalla condotta delle imprese che attraverso accordi collusivi determinano la loro performance e la struttura del mercato. Le condizioni di base variano solo nel lungo periodo e determinano la struttura del mercato. Quest ultima dipende anche dall intervento pubblico tramite politiche di regolamentazione e di antitrust.

2 4) Determinanti della struttura di mercato: quali delle seguenti affermazioni sono false? Nel caso di imprese multiprodotto è sufficiente la presenza di economie di scala ed economie di scopo perché si affermi un monopolista che operi in tutti i mercati considerati. E necessaria la condizione di subaddittività della funzione di costo nel tratto rilevante perché si affermi un monopolio naturale. Parliamo di economie di scopo tutte le volte in cui la funzione di costo non presenta economie di scala. E possibile avere un monopolio anche se non vi sono economie di scala 5) Incertezza e concentrazione: secondo Arrow (1975), quali delle seguenti affermazioni sono vere? L impresa verticalmente integrata ha un vantaggio ad integrarsi nel mercato del bene intermedio poiché si riduce l incertezza relativamente al prezzo a cui il bene intermedio sarà venduto. L impresa verticalmente integrata ha un vantaggio competitivo nel mercato del bene intermedio poiché tale mercato non è in equilibrio ed è alto il rischio che il bene non sia disponibile. L impresa verticalmente integrata non ha mai un vantaggio competitivo nel mercato del bene intermedio poiché è per definizione meno efficiente di un impresa specializzata Non esiste nessuna relazione tra incertezza ed integrazione verticale, ma è rilevante solo il livello di efficienza dell impresa nel produrre le diverse fasi del processo produttivo. 6) Secondo la decisione della Commissione Europea Continental Can Company, IV/26811, un impresa si trova in posizione dominante quando: Può disporre di un ampia libertà di comportamento che le permette di agire prevalentemente senza tener conto dei concorrenti, degli acquirenti, dei fornitori. È l impresa più efficiente del mercato e serve una quota di mercato non inferiore al 20%. L impresa ha profitti molto elevati. 7) Quali dei seguenti indici non misura il grado di integrazione verticale? valore aggiunto profitti prima delle imposte vendite profitti prima delle imposte valore aggiunto vendite fatturato valore aggiunto numero dipendenti riferibili alla produzione

3 Oltre a rispondere alle prime 7 domande, lo studente deve scegliere in alternativa se rispondere al seguente gruppo di domande (8-10) o risolvere l esercizio 1. 8) Con riferimento alle seguenti funzioni di costo: C ( x, y) = 5x + 0.5y , C ( x) = 5x + 800, C ( y) = 0.5y ; possiamo affermare che: Esistono economie di scala monoprodotto e multiprodotto ed economie di scopo. Non esistono né economie di scala monoprodotto né multiprodotto ma vi sono economie di scopo. Non vi sono economie né di scala né di scopo Non abbiamo dati a sufficienza per dire se vi siano o meno economie di scala, poiché questo dipende dalla dimensione del mercato. 9) Integrazione verticale: quando è socialmente preferibile? Sempre nel caso di un monopolio a monte (mercato del bene intermedio) e monopolio a valle (mercato del bene finale). Mai nel caso di un monopolio a monte (mercato del bene intermedio) e monopolio a valle (mercato del bene finale). Sempre nel caso di un monopolio a monte (mercato del bene intermedio) e concorrenza perfetta a valle (mercato del bene finale). Nel caso di un monopolio a monte (mercato del bene intermedio) e concorrenza perfetta a valle (mercato del bene finale) ma solo se la tecnologia di trasformazione è a coefficienti fissi. 10) Si consideri un mercato in cui operano 5 imprese simmetriche caratterizzate dalla medesima quota di mercato. L indice di Herfindhal sarà pari a H=0,20 H=0,5 H=1 Non è possibile calcolarlo senza conoscere la funzione di domanda. Esercizio 1 Si consideri una filiera di produzione in cui un monopolista a monte, M, produce l unico bene intermedio necessario a produrre il bene finale prodotto da un monopolista a valle, V. Il coefficiente di trasformazione è 1:1. La funzione inversa di domanda del bene finale è la seguente: P V =102-Q V. La produzione a monte è caratterizzata da costi medi costanti e normalizzati a uno. La funzione di costo dell impresa a valle considera soltanto il costo delle materie prime. 1) Derivare la quantità di bene finale prodotta nel caso di separazione. 2) Derivare la quantità di bene finale prodotta nel caso di integrazione verticale. Quale dei due assetti proprietari è socialmente preferibile? Motivare analiticamente la risposta.

4 Prova scritta di Economia Industriale del 22 giugno 2006 ) SECONDO Esame II modulo (5 crediti): lo studente deve rispondere alle prime 7 domande e in aggiunta o (i) risolvere l esercizio analitico, o (ii) rispondere alle domande 8, 9 e 10. 1) Si consideri un mercato in cui operino 5 imprese simmetriche caratterizzate da un costo medio costante pari a 3. La funzione inversa di domanda è pari a P=100-Q, dove Q è la quantità totale prodotta dalle imprese in equilibrio, P è il prezzo di equilibrio. Quali delle seguenti affermazioni sono false? In un equilibrio alla Bertrand il prezzo di equilibrio è inferiore a quello derivato in un equilibrio alla Cournot. In un equilibrio alla Bertrand una sola impresa produrrà in equilibrio ad un prezzo pari a 5. I profitti delle imprese non dipendono in questo caso dal tipo di concorrenza che stiamo considerando. 2) Teoria della quantità limite: Il postulato di Sylos-Labini assume che: Il concorrente potenziale ipotizzi un comportamento non accomodante da parte dell impresa preesistente dopo l entrata. Il concorrente potenziale ipotizzi un comportamento collusivo da parte dell impresa preesistente dopo l entrata, poiché ogni altra azione non sarebbe credibile Dopo l entrata, vi sia un asta per l attribuzione dei diritti di produzione nel mercato. 3) Secondo il criterio proposto da Areeda e Turner (1975): Un prezzo inferiore al costo medio variabile è sempre predatorio Un prezzo superiore al costo marginale non è mai predatorio Un prezzo inferiore al costo medio variabile atteso è presubilmente predatorio 4) Beni differenziati: quale delle seguenti affermazioni è vera? Se le imprese competono alla Bertrand i profitti sono sempre nulli come in concorrenza perfetta. Se i beni sono sostituibili, il benessere della collettività è massimo quando la concorrenza è alla Bertrand. Se i beni sono sostituibili, i profitti delle imprese sono massimi quando la concorrenza è alla Bertrand.

5 5) Mercati contendibili: quali delle seguenti affermazioni è falsa? In condizione di entrata perfettamente libera e assenza di costi non recuperabili, è sufficiente la minaccia di entrata per determinare prezzi concorrenziali. In regimi di rendimenti di scala crescenti, la minaccia di entrata assicura l efficienza produttiva nel mercato. Se un mercato è contendibile allora per definizione è caratterizzato da alti livelli di profitti (extraprofitti) e dall operare di un numero infinito di imprese da essi attirate. 6) Un impresa produce un bene di qualità alta realizzando profitti. Quale delle seguenti affermazioni è vera? Un impresa entrante realizzerà profitti positivi producendo un bene di eguale qualità. Un impresa entrante realizzerà profitti positivi producendo un bene di bassa qualità. Se un impresa entrante decide di produrre un bene di bassa qualità, mentre l impresa preesistente decide di produrre un bene di qualità inferiore, allora entrambe le imprese realizzeranno gli stessi profitti. 7) Incentivi ad innovare: quali delle seguenti affermazioni sono vere? Sia il modello di Arrow (1962) sia il modello di Gilbert e Newbery (1982) confermano la teoria schumpeteriana per cui il monopolio garantisce incentivi maggiori per le imprese ad innovare. Il processo di innovazione è un fenomeno stocastico indipendente dalla concentrazione del mercato (legge di Gibrat o approccio epidemiologico all innovazione). L introduzione della minaccia competitiva fa sì che il monopolista sia chi più ha da perdere dal non innovare; sarà quindi quello con maggiori incentivi a farlo.

6 Oltre a rispondere alle prime 7 domande, lo studente deve scegliere in alternativa se rispondere al seguente gruppo di domande (8-10) o risolvere l esercizio 1. 8) Nel caso di differenziazione orizzontale o verticale, al crescere della dimensione del mercato, quale delle seguenti affermazioni è sempre vera? Aumenta il numero di imprese. Aumentano profitti di tutte le imprese. Aumenta il benessere totale dei consumatori se aumenta il numero di imprese 9) Secondo D.F. Greer (1983), una politica è predatoria quando: Il prezzo è inferiore al costo medio variabile Il prezzo è inferiore al costo medio variabile e vi è un chiaro movente predatorio Non esiste un modo per definire a priori quando una politica è predatoria ma è necessaria un analisi della dinamica dei prezzi. 10) Barriere all entrata: il modello di Dixit (1980): Ipotizza la possibilità per l impresa preesistente di istallare capacità produttiva al fine di rendere credibile la produzione della quantità limite. Utilizza il postulato di Sylos-Labini per derivare un equilibrio sequenziale in cui l impresa preesiste si comporta da leader di prezzo. Dimostra che non è mai profittevole per l impresa preesistente attuare politiche di deterrenza nel mercato. Esercizio 1. Si consideri un mercato caratterizzato dalla seguente funzione inversa di domanda: P = 9 Q dove Q = n q i è l output totale dell industria e p è il prezzo di mercato. Le imprese competono i= 1 alla Cournot. Sono simmetriche e caratterizzate dalla seguente funzione di costo totale: C ( q) = q ) Nel caso di perfetta libertà di entrata, quante imprese opereranno nel mercato? 2) Qual è il numero di imprese che massimizzerebbe invece il benessere sociale?

7 Prova scritta di Economia Industriale del 22 giugno 2006 COMPL Esame I+II modulo (10 crediti): lo studente deve rispondere alle prime 7 domande e in aggiunta o (i) risolvere l esercizio analitico, o (ii) rispondere alle domande 8, 9 e 10. 1) Il modello Struttura- Condotta Performance: quale delle seguenti affermazioni è vera? Le condizioni di base di un mercato sono influenzabili nel breve periodo dall intervento pubblico, che trova così una sua giustificazione. Le condizioni di base di un mercato sono influenzate direttamente dalla condotta delle imprese che attraverso accordi collusivi determinano la loro performance e la struttura del mercato. Le condizioni di base variano solo nel lungo periodo, determinano la struttura del mercato. Quest ultima dipende anche dall intervento pubblico tramite politiche di regolamentazione e di antitrust. 2) Incertezza e concentrazione: secondo Arrow (1975), quali delle seguenti affermazioni sono vere? L impresa verticalmente integrata ha un vantaggio ad integrarsi nel mercato del bene intermedio poiché si riduce l incertezza relativamente al prezzo a cui il bene intermedio sarà venduto. L impresa verticalmente integrata ha un vantaggio competitivo nel mercato del bene intermedio poiché tale mercato non è in equilibrio ed è alto il rischio che il bene non sia disponibile. L impresa verticalmente integrata non ha mai un vantaggio competitivo nel mercato del bene intermedio poiché è per definizione meno efficiente di un impresa specializzata Non esiste nessuna relazione tra incertezza ed integrazione verticale, ma è rilevante solo il livello di efficienza dell impresa nel produrre le diverse fasi del processo produttivo. 3) Determinanti della struttura di mercato: quali delle seguenti affermazioni sono false? Nel caso di imprese multiprodotto è sufficiente la presenza di economie di scala ed economie di scopo perché si affermi un monopolista che operi in tutti i mercati considerati. E necessaria la condizione di subaddittività della funzione di costo nel tratto rilevante perché si affermi un monopolio naturale. Parliamo di economie di scopo tutte le volte in cui la funzione di costo non presenta economie di scala. E possibile avere un monopolio anche se non vi sono economie di scala

8 4) Secondo D.F. Greer (1983), una politica di prezzo è predatoria quando: Il prezzo è inferiore al costo medio variabile Il prezzo è inferiore al costo medio variabile e vi è un chiaro movente predatorio Non esiste un modo per definire a priori quando una politica è predatoria ma è necessaria un analisi della dinamica dei prezzi. 5) Barriere all entrata: il modello di Dixit (1980): Ipotizza la possibilità per l impresa preesistente di istallare capacità produttiva al fine di rendere credibile la produzione della quantità limite. Utilizza il postulato di Sylos-Labini per derivare un equilibrio sequenziale in cui l impresa preesiste si comporta da leader di prezzo. Dimostra che non è mai profittevole per l impresa preesistente attuare politiche di deterrenza nel mercato. 6) Incentivi ad innovare: quali delle seguenti affermazioni è vera? Sia il modello di Arrow (1962) sia il modello di Gilbert e Newbery (1982) confermano la teoria schumpeteriana per cui il monopolio garantisce incentivi maggiori per le imprese ad innovare. Il processo di innovazione è un fenomeno stocastico indipendente dalla concentrazione del mercato (legge di Gibrat o approccio epidemiologico all innovazione). L introduzione della minaccia competitiva fa sì che il monopolista sia colui che più ha da perdere dal non innovare; sarà quindi quello con maggiori incentivi a farlo. 7) Un impresa produce un bene di qualità alta realizzando profitti. Quale delle seguenti affermazioni è vera? Un impresa entrante realizzerà profitti positivi producendo un bene di eguale qualità. Un impresa entrante realizzerà profitti positivi producendo un bene di bassa qualità. Se un impresa entrante decide di produrre un bene di bassa qualità, mentre l impresa preesistente decide di produrre un bene di qualità inferiore, allora entrambe le imprese realizzeranno gli stessi profitti.

9 Oltre a rispondere alle prime 7 domande, lo studente deve scegliere in alternativa se rispondere al seguente gruppo di domande (8-10) o risolvere l esercizio 1. 8) Mercati contendibili: quali delle seguenti affermazioni sono false? In condizione di entrata perfettamente libera e assenza di costi non recuperabili, è sufficiente la minaccia di entrata per determinare un abbassamento dei prezzi. In regimi di rendimenti di scala crescenti, la minaccia di entrata assicura l efficienza produttiva nel mercato. Se un mercato è contendibile allora per definizione è caratterizzato da alti livelli di profitti (extraprofitti) e da l operare di un numero infinito di imprese da essi attirate. 9) Integrazione verticale: quando è socialmente preferibile? Sempre nel caso di un monopolio a monte (mercato del bene intermedio) e monopolio a valle (mercato del bene finale) Mai nel caso di un monopolio a monte (mercato del bene intermedio) e monopolio a valle (mercato del bene finale) Sempre nel caso di un monopolio a monte (mercato del bene intermedio) e concorrenza perfetta a valle (mercato del bene finale) Nel caso di un monopolio a monte (mercato del bene intermedio) e concorrenza perfetta a valle (mercato del bene finale) ma solo se la tecnologia di trasformazione è a coefficienti fissi. 10) Secondo la decisione della Commissione Europea Continental Can Company, IV/26811, un impresa si trova in posizione dominante quando: Può disporre di un ampia libertà di comportamento che le permette di agire prevalentemente senza tener conto dei concorrenti, degli acquirenti, dei fornitori. È l impresa più efficiente del mercato e serve una quota di mercato non inferiore al 20%. L impresa ha profitti molto elevati. Esercizio 1 Si consideri un monopolista che produce un bene omogeneo la cui funzione inversa di domanda è: P = 95 Q, dove Q e P sono rispettivamente l output totale prodotto e il prezzo. La funzione di costo totale è la seguente: C t ( q t, q t ) ( q t ) 1 = 5 1 q t. Si assuma che il monopolista operi per due periodi, la domanda sia costante nei due periodi e che il fattore di sconto sia unitario. 1) Derivare le quantità prodotte nei due periodi. 2) Ipotizziamo che nel secondo periodo possa entrare un concorrente che opererà da Stackelberg follower e avrà accesso alla medesima tecnologia dell impresa preesistente. Verificare se le quantità derivate al punto precedente sono sufficienti a creare deterrenza all entrata.

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