Corso di Politica Economica

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1 Corso di Politica Economica Lezione 6: Potere di Mercato David Bartolini Università Politecnica delle Marche (Sede di S.Benedetto del Tronto) ( ) 1 / 21

2 Il potere di mercato Si tratta del potere di modificare il prezzo di mercato Obiettivi 1 mostrare perchè il potere di mercato porta a situazioni pareto inefficienti 2 considerare diversi tipi di monopolio 3 come intervenire d.bartolini@univpm.it ( ) 2 / 21

3 Impresa Monopolista 1 mercato (1 bene), 1 impresa, molti consumatori p prezzo del bene, Q quantità del bene possibilità di soddisfare qualsiasi domanda produrre il bene costa c = c(q) domanda P = P(Q) d.bartolini@univpm.it ( ) 3 / 21

4 max π = P(Q)Q c(q) Q dπ dq = 0 = P (Q)Q + P(Q) = c (Q) }{{}}{{} ricavo marginale R (Q) costo marginale d.bartolini@univpm.it ( ) 4 / 21

5 Inefficienza allocativa concorrenza perfetta è pareto efficiente, perchè permette di raggiungere il massimo livello di surplus monopolio non è pareto efficiente perchè si potrebbe convincere il monopolista a praticare un prezzo di concorrenza e compensarlo con la parte in eccesso di surplus d.bartolini@univpm.it ( ) 5 / 21

6 condizione di efficienza allocativa Uguaglianza tra prezzo e costo marginale P = Cmg il Cmg rappresenta quanto costa alla collettività produrre questi beni il P rappresenta la soddisfazione per la collettività nel consumare questi beni se si considera la FBS utilitarista, allora il passaggio da monopolio a concorrenza è giustificato (somma del surplus dei consumatori e dei produttori) nell impostazione paretiana, sarebbe giustificato solo con una compensazione d.bartolini@univpm.it ( ) 6 / 21

7 il triangolo B rappresenta la perdita secca di bennessere (dead-weight loss), se si produce Q 2 invece di Q 1 il monopolista produrrebbe una quantità minore di Q1, ad un prezzo maggiore di P1 d.bartolini@univpm.it ( ) 7 / 21

8 Potere di Mercato Ogni mercato che si discosta dalla concorrenza perfetta presenta imprese con potere di mercato Consideriamo il monopolio (simili considerazioni possono essere fatte per i mercati oligopolistici) come si formano i monopoli? 1 monopolio legale 2 monopolio naturale 3 accordi tra imprese (cartelli) che cosa succede in una situazione dinamica? 1 approccio di Schumpeter 2 risposta di Arrow d.bartolini@univpm.it ( ) 8 / 21

9 Monopolio legale la legge proibisce ad altre imprese di entrare nel mercato telecomunicazioni (in passato) trasporti (autobus e taxi) notai... le motivazioni di questa scelta allocativa inefficiente sono da cercate in altre considerazioni: considerazioni di sicurezza nazionale servizio universale... Il principio di Pareto non ci permette di considerare queste motivazioni, quindi sappiamo solo che sono Pareto inefficienti. d.bartolini@univpm.it ( ) 9 / 21

10 Monopolio naturale dipende dalle caratteristiche tecniche del processo produttivo (non è un mercato contendibile) non è economicamente vantaggioso avere più di una impresa nel mercato servizi idrici ferrovie imprese che hanno bisogno di grossi capitali (quindi la barriera all entrata deriva dal fatto che i costi fissi sono altissimi)... in generale, la parte relativa alla rete d.bartolini@univpm.it ( ) 10 / 21

11 Definizione Subadditività nei costi è condizione necessaria e sufficiente per l esistenza di un monopolio naturale Consideriamo la produzione di un vettore di output q = (q 1,..., q k ), dove le singole q i possono essere interpretati sia come diversi beni, che come diverse fasi della produzione, o come diverse quantità dello stesso bene. Condizione necessaria e sufficiente Una funzione di costo C(q) è strettamente subadditiva se e solo se C (q) < per ogni valore di k > 1 k C (q i ) i=1 dove k q i = q i=1 d.bartolini@univpm.it ( ) 11 / 21

12 AC=costo medio (Average Cost) MC=costo marginale (Marginal Cost) MR=ricavo marginale (Marginal Revenue) caso in cui ci sono grandi costi fissi, ed il costo marginale è fisso = i costi medi sono sempre decrescenti il monopolista sceglierebbe di produrre la quantità Q m, che garantisce il max profitto d.bartolini@univpm.it ( ) 12 / 21

13 quale politica economica? 1 favorire l entrata di nuove imprese (aumentando la concorrenza)? No 2 imporre P = MC? ma provoca π < 0 d.bartolini@univpm.it ( ) 13 / 21

14 Lo Stato non può imporre all impresa di produrre in perdita!!! impone P = MC e dà un sussidio che copra la perdita nazionalizza l impresa e produce in perdita ma i soldi chi ce li mette? In entrambi i casi la perdita grava sul bilancio dello stato che viene finanziato con le tasse. Che tipo di imposta? Se esistesse un imposta neutrale allora il problema sarebbe risolto, ma NON ESISTE d.bartolini@univpm.it ( ) 14 / 21

15 Una soluzione di second best è imporre all impresa P = MC, che implica profitto uguale a zero ATTENZIONE non posso dire di aver ridotto o eliminato l inefficienza del mercato d.bartolini@univpm.it ( ) 15 / 21

16 Oligopolio mercato in cui le imprese hanno la possibilità di influenzare il prezzo come nel monopolio c è inefficienza allocativa non sempre però l oligopolio conduce ad inefficienza allocativa Bertrand competition 2 imprese identiche producono un bene omogeneo competono sul prezzo entrambe sono in grado di soddisfare tutta la domanda completa informazione ovviamente in questo caso le due imprese hanno un forte incentivo a colludere d.bartolini@univpm.it ( ) 16 / 21

17 Come si misura la concorrenzialità Per prima cosa bisogna definire il mercato di riferimento; in pratica è molto difficile non vi è una definizione univoca mercato alimentare o mercato delle carni? mercato aereo: tratta Milano-Roma, o tutte le tratte Italiane? mercato aereo: la tratta Milano-Roma in generale, o solo Linate-Roma? (nel primo caso la nuova Alitalia non è in monopolio, nel secondo caso è in monopolio) Definizione di Stigler Un mercato dovrebbe comprendere la più vasta area geografica e la più vasta tipologia di prodotti tra cui vi sia un forte grado di sostituibilità nel lungo periodo d.bartolini@univpm.it ( ) 17 / 21

18 Una volta definito il mercato guardiamo: profitti: ci possono essere profitti bassi anche in monopolio numero imprese: in realtà dipendono se colludono o meno (certo all aumentare del numero delle imprese è più difficile colludere) barriere all entrata struttura dei mercati a monte e a valle indice di concentrazione α i = q i Q α i è la quota di mercato dell impresa i, dove q i sono le vendite dell impresa i, mentre Q = n i=1 q i rappresenta le vendite di tutto il mercato (assumendo che vi siano n imprese) indice di Herfindahl: H = n i=1 (α i) 2 indice di ordine k: CR k = n i=1 α i indice di entropia: E = n i=1 α ilnα i d.bartolini@univpm.it ( ) 18 / 21

19 Intervento dello stato in pratica 1 eliminare le barriere legali 2 prevenire accordi collusivi o concentrazioni (Antitrust) 3 Regolamentazione dei monopoli naturali nel mercato (controllo dei prezzi) per il mercato (aste) d.bartolini@univpm.it ( ) 19 / 21

20 Efficienza dinamica Consideriamo i processi di innnovazione e sviluppo Joseph Schumpeter il motore della crescita economica è l innovazione (distruzione creatrice) consideral due fasi dello sviluppo economico 1 fase iniziale, importanza dell intuizione, del genio individuale 2 seconda fase, importanza della struttura (economico organizzativa) la seconda fase è favorita dalla grande dimensione delle imprese, e quindi la concentrazione delle imprese (riduzione concorrenza) è giustificata d.bartolini@univpm.it ( ) 20 / 21

21 Kenneth Arrow il monopolio ostacola l innovazione 1 ha interesse a preservare lo status quo 2 può impedire la diffusione delle informazioni (esempio: i brevetti, da un lato garantiscono la remunazione dell inventore, dall altro impediscono la diffusione della technologia e dell informazione) d.bartolini@univpm.it ( ) 21 / 21