Corso di Laurea in Infermieristica

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1 PROGETTO DI APPRENDIMENTO IN AREA INFANTILE Il percorso di apprendimento in ambito clinico relativo all AREA INFANTILE vuole mettere lo studente nella condizione di: Rapportarsi con il neonato fisiologico e la neo madre Rapportarsi con il neonato e il bambino nelle varie fasce di età con problemi di salute, tenuto conto della complessità assistenziale, della famiglia, della multiculturalità nonché gli eventuali problemi sociali. Rapportarsi con i diversi servizi che operano nell area neonatale e pediatrica e instaurare e mantenere la relazione professionale con l èquipe multidisciplinare e con l organizzazione; Integrare nell esperienza operativa attività di apprendimento guidato su problemi o temi specifici connessi all esperienza stessa; CONTESTI DI APPRENDIMENTO Le esperienze di apprendimento in ambito clinico, con la guida di assistenti di tirocinio, potranno essere programmate considerando le offerte nei seguenti contesti assistenziali: U.O. di degenza e ambulatorio neonatale U.O. di degenza, ambulatorio e day hospital pediatrico. U.O. ostetricia-ginecologia OBIETTIVI Gli obiettivi di apprendimento sono organizzati secondo le seguenti funzioni: 1. Capacità di applicare conoscenze e comprensione 2. Autonomia di giudizio 3. Abilità comunicative e organizzative 1. Capacità di applicare conoscenza e comprensione: 1.1 Individuare le caratteristiche e le finalità del servizio o dell U.O. sede di tirocinio e Identificare il ruolo e le funzioni del personale che compone l équipe dell U.O. e del servizio. 1.3 Accogliere il neonato e i neo genitori e facilitare, supportando la nuova relazione tra mamma e bambino 1.4 Accogliere il bambino e la sua famiglia nel contesto assistenziale: Favorire l orientamento e l inserimento del bambino nel contesto assistenziale Facilitare l espressione della paura e delle necessità di aiuto del bambino Creare un clima di fiducia, rispetto, sicurezza e collaborazione Raccogliere i dati utilizzando l intervista, al bambino e la famiglia, l osservazione, l esame fisico, gli strumenti di valutazione validati e la documentazione sanitaria relativi: alla storia 1

2 del bambino e la sua situazione socio familiare, le abitudini di vita del bambino ed elementi della storia clinica correlati ai problemi di salute manifestati, la capacità di collaborazione e le risorse attivabili dal bambino e dai suoi familiari Comunicare con il bambino in modo adatto all età, alle sue reazioni e alle sue capacità e anche, per quanto possibile, attraverso l utilizzo di attività ludiche 1.5 Identificare i BAI in rapporto alle reazioni della persona assistita alla malattia, al contesto di cura, al percorso diagnostico-terapeutico, allo stile di vita, alla qualità percepita di vita : Valutare il peso, il colore della cute, il pianto, il tono muscolare: Valutare quantità e aspetto delle feci e delle urine e distinguere le alterazioni Differenziare il vomito dal rigurgito e valutare l aspetto, l andamento evolutivo, il rapporto con l introduzione degli alimenti Rilevare colorito cutaneo e parametri vitali ( FR;FC;T ;SO2 eventuale P.A.) Rilevare le normali misurazioni quali lunghezza, peso, circonferenza cranica nel neonato Valutare nel bambino con patologie respiratorie in atto la tosse, le modifiche del ritmo respiratorio (polipnea, bradipnea), la diversa frequenza respiratoria in rapporto all età, rientramenti intercostali o alitamento delle pinne nasali, gemito respiratorio, cianosi Valutare la presenza di dolore con le scale di valutazione in uso e differenziate per età, conoscere e applicare le tecniche non farmacologiche per la gestione del dolore ( contenimento con wrapping, kangaroo care, suzione non nutritiva, massaggio infantile, respirazione, rilassamento per i bambini dai 4-5 anni in poi, visualizzazione dai 6 anni in su) 1.5 Applicare gli interventi tecnici, relazionali ed educativi previsti adattandoli, riconoscere e mantenere le condizioni assistenziali di sicurezza degli assistiti, allo scopo di prevenire gli eventi avversi, mediante l applicazione di strumenti di valutazione e gestione del rischio: Valutare e mantenere il micro- macro ambiente secondo i parametri concordati di luce, rumore e suoni Scegliere i supporti adeguati (cuscinetti, nidi, ciambelle, rotoli) per mantenere la postura più idonea di ogni bambino in relazione all età e alla sua patologia Rilevare e segnalare tempestivamente i segni di stravaso e malfunzionamento dell accesso venoso e applicare le misure di trattamento Utilizzare correttamente i dispositivi di protezione individuale Applicare correttamente i protocolli per la prevenzione e il controllo delle infezioni crociate Effettuare la profilassi alla nascita (oculare e antiemorragica) Preparare e somministrare alimenti (LA, LM, soluzione glucosata, alimenti particolari) tramite biberon, pompa alimentazione, gavage 2

3 1.6 Preparare e assistere la persona prima, durante e dopo l esecuzione di esami diagnostici e trattamenti terapeutici, invasivi e non, secondo i protocolli stabiliti e presenti ed utilizzando le tecnologie disponibili. 1.7 Riconoscere ed alleviare la sofferenza della persona assistita, al fine di migliorarne la qualità della vita 1.8 In caso di indagini diagnostiche: - provvedere all esecuzione di prelievi di materiale biologico (urine, feci, escreato, tamponi nasali, faringei, oculari e auricolari) quando necessario e secondo le modalità in uso - preparare ed eseguire il prelievo venoso e capillare (valutare il dolore) - applicare il saturi metro ed effettuare il monitoraggio della saturimetria 1.9 in caso di trattamenti terapeutici: - preparare e somministrare le varie terapie orale, oculare, SC,EV,IM, topica, inalatoria - effettuare aspirazione faringea se necessaria 1.10 in caso di intervento chirurgico: - preparare il neonato/bambino all intervento chirurgico in base all età - effettuare gli interventi previsti per l immediato post operatorio secondo i protocolli in uso nel servizio (controllo del dolore, terapia infusionale, mobilizzazione, medicazione delle ferite chirurgiche) 1.11 nell utilizzo di apparecchiature: - provvedere alla gestione di CVP, CO, CVC secondo protocolli in uso - controllare il corretto funzionamento di monitor, pompe infusionali, culle termiche, isola neonatale, fototerapia, ossimetri, aspiratori, apparecchiature respiratorie 1.12 monitorare le reazioni cliniche ed emotive del bambino/neonato, gli effetti terapeutici dei trattamenti effettuati, rilevando precocemente i segni e sintomi di eventuali effetti collaterali: (nausea, vomito, orticaria, diarrea, astenia, sonnolenza, ipertermia, gastralgia) 1.13 identificare segni e sintomi di situazioni acute-critiche, rilevare segni e sintomi che segnalano alterazioni significative nelle condizioni del bambino: colore e aspetto della cute, respiro, temperatura, stato di coscienza, umore, sintomi neurologici quali tremori, scarso orientamento spazio temporali, crisi convulsiva (segnalando durata, tipo in caso di febbre, stato di coscienza, apnea o cianosi) stabilire e applicare con il bambino e la famiglia un progetto educativo personalizzato e valutare il livello di capacità di autocura raggiunto dal bambino e della famiglia: Insegnare al bambino e ai suoi familiari la gestione a domicilio di dispositivi infusionali a lunga permanenza Insegnare al bambino e ai suoi familiari la gestione a domicilio di trattamenti farmacologici Fornire alla madre informazioni utili per una corretta gestione dell allattamento al seno o artificiale Insegnare alla madre come attaccare al seno il neonato Insegnare ai neo genitori come effettuare il bagnetto e il trattamento della cute (medicazione cordone ombelicale, irritazioni cutanee da pannolino) 3

4 Individuare i problemi prioritari nell ambito dell autogestione della malattia e dei trattamenti, gestibili attraverso interventi educativi Facilitare e sostenere l espressione di sentimenti dei genitori nei confronti dei loro bambini Aiutare i genitori a riconoscere gli atteggiamenti dei loro bambini come segni comunicativi 2 Autonomia di giudizio 2.1 Pianificare in funzione alle priorità assistenziali e definire gli obiettivi di assistenza e il programma delle attività da realizzare al fine di fornire prestazioni assistenziali finalizzate al risultato, realizzando interventi basati sulle prove di documentata efficacia: In collaborazione con l équipe definire gli obiettivi e il programma assistenziale, ricercandone la condivisione con il bambino assistito e la famiglia; Pianificare interventi in collaborazione con l équipe per consentire ai familiari di esprimere le loro preoccupazioni; Agire in funzione delle priorità assistenziali, secondo il criterio dichiarato e concordato con l assistente di tirocinio e: preferenze del bambino e della famiglia, tutela della vita e sicurezza del bambino, qualità della vita, benessere del bambino e della famiglia; Valutare criticamente i risultati degli interventi infermieristici e se necessario riformula la pianificazione infermieristica sulla base dell evoluzioni delle condizioni cliniche del bambino. Documentare nella cartella infermieristica l assistenza infermieristica realizzata e la relativa valutazione 2.2 Motivare scientificamente le decisioni cliniche assunte: Motivare le attività assistenziale e gli interventi che propone, esplicitandone il razionale e assumendosi le proprie decisioni in scienza e coscienza; Utilizzare sistematicamente il linguaggio scientifico; Confrontarsi con il proprio assistente di tirocinio e con i componenti dell èquipe sull appropriatezza e l opportunità degli interventi che propone; Approfondire le proprie conoscenze scientifiche, attraverso la ricerca e la consultazione di fonti bibliografiche attendibili e aggiornate; Astenersi dall attuazioni di attività o interventi di cui non conosce lo scopo, motivazione scientifica, precauzioni, modo di procedere, conseguenze e complicanze potenziali. 2.3 Utilizzare in modo costruttivo le osservazioni e l autovalutazione modificando il comportamento: Interrogarsi rispetto al proprio operato, riconoscere autonomamente i propri errori e riferirli tempestivamente all assistente di tirocinio, accettare e analizzare la critica costruttiva; Auto valutarsi sistematicamente rispetto al raggiungimento degli obiettivi formativi raggiunti durante il tirocinio clinico e discuterne con l assistente di tirocinio; 4

5 Identificare e affrontare le problematiche etiche, morali e deontologiche in base al bambino e la sua situazione socio-culturale etnica familiare. 3 Abilità comunicative e organizzative 3.1 Adattare la comunicazione alle caratteristiche dell assistito, della persona di riferimento e ai problemi di salute: Comunicare con il bambino in modo adatto all età, alle sue reazioni e alle sue capacità e per quanto possibile attraverso l utilizzo di attività ludiche in collaborazione con gli operatori di volontariato o comunali; Comunicare con il neonato tramite il tatto e la voce; Assumere sempre un atteggiamento non giudicante, accettare il bambino e la famiglia, la sua storia, valori senza esprimere alcun giudizio. 3.2 Gestire le relazioni professionali con gli interlocutori sanitari e collabora attivamente con l èquipe multidisciplinare: Interagire con i componenti dell équipe facilitando i rapporti e apportando contributi significativi; Organizzare le attività assistenziali per le persone affidate tenendo conto delle esigenze della persona, del contesto organizzativo specifico e dell utilizzo ottimale delle risorse disponibili nel servizio; Gestire in collaborazione con l équipe la fase della dimissione; Utilizzare in modo appropriato la documentazione sanitaria, le risorse informatiche. 3.3 Stabilire relazioni professionali con gli interlocutori non sanitari, rispettando il segreto professionale, d ufficio e il codice in materia di protezione dei dati personali: Identificare e descrivere le competenze degli operatori di supporto con cui collabora, elencare le attività degli operatori di supporto proponendo all assistente di tirocinio quali attribuirgli, valutando l esito degli interventi; Chiedere al bambino e la famiglia il consenso prima di ogni intervento assistenziale e prima di documentare e utilizzare i suoi dati personali e le informazioni cliniche; Tutelare la riservatezza e l intimità del bambino durante le attività che ne coinvolgono il corpo. 3.4 organizzare i percorsi diagnostici e terapeutici prescritti 3.5 gestire e organizzare l accompagnamento del bambino dall U.O. verso altri servizi 5

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