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- Sebastiano Ferri
- 8 anni fa
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1 Istituto Scientifico Italiano Colonna vertebrale Fabio Zaina, Stefano Negrini
2 Il ruolo delle ortesi spinali nel progetto riabilitativo
3 La Scoliosi: il terremoto della colonna vertebrale
4 Scoliosi Deformità ossea nei tre piani dello spazio Curva laterale Rotazione: il gibbo Riduzione delle curve sagittali (cifosi e lordosi)
5 Linee Guida Nazionali. "Trattamento riabilitativo del paziente in età evolutiva affetto da patologie del rachide - Promosse dalla SIMFER - - Approvate da FIOTO, FMSI, GIS, GSS, SIGM, SIMG, SIOT, SIRM, SITOP, UNC - - In esame di SIP, AIFI -
6 Si raccomanda la costituzione di équipe terapeutiche specifiche con una stretta collaborazione tra medico e rieducatore
7 SOSORT CRITERIA
8 Si raccomanda la cinesiterapia come primo gradino di approccio terapeutico ti alla scoliosi i idiopatica per prevenirne l evolutività
9 Quando la chinesiterapia non basta: il corsetto
10 Si raccomanda il trattamento con corsetto per curve superiori ai 20 5 Cobb e residuo periodo di crescita, salvo parere motivato del clinico esperto di patologie vertebrali
11 Si raccomanda che, in associazione i al trattamento tt t ortesico, venga effettuata t cinesiterapia it i
12 Fasi del trattamento ortesico Fase Correttiva Fase di Mantenimento Fase Liberatoria (abbandono)
13 Il percorso terapeutico Chinesiterapia preparatoria Inizio: 23 o 21 (18) ore su 24 (sempre notte inclusa) Progressiva riduzione compatibilmente con il risultato ottenuto (clinico e radiografico) 18 ore sino a Risser 3 Fine terapia tra Risser 5 e 18 mesi dopo Risser 5 Chinesiterapia: fase ortesica e liberatoria
14 Chinesiterapia preparatoria Gli esercizi aumentano la mobilità più delle trazioni (Dickson 1978) Scuola francese e lionese: esercizi in preparazione al corsetto (Stagnara 1978, Perdriolle 1979) Linee guida italiane (2005)
15 Obiettivi Rendere piu plastica una struttura che dovra essere modellata dall ortesi Mobilizzare la colonna su tutti i piani
16 Esercizi di stretching in tutte le direzioni cercando di aumentare il piu possibile l elasticita muscolare
17 Mobilizzazione dinamica del tronco per migliorarne l articolarita e permettere al corsetto di modellarlo al meglio
18 Adattamento al corsetto per permettere di riconoscere e sfruttare i punti di forza del corsetto.
19 Mobilizzazione i del gibbo Lavoro mirato sul gibbo, con una spinta manuale da parte di un operatore esterno e controspinta del paziente in direzione opposta
20 In questa fase preparatoria andiamo ad aumentare la mobilita di una struttura, con il rischio di aumentare l instabilita e favorire l evoluzione.. l Questo rischio e scongiurato dall indossamento del corsetto in tempi brevi.
21 Esercizi di preparazione p Negrini S, Negrini A, Romano M, Verzini N, Negrini A, Parzini S. A controlled prospective study on the efficacy of SEAS.02 exercises in preparation to bracing for idiopathic scoliosis. Stud Health Technol Inform. 2006;123:
22 Design Studio prospettico controllato Protocollo SEAS vs fisioterapia abituale Risultati a breve termine (6 mesi)
23 SEAS better clinical results 100% 80% 60% 40% 20% Worsened Unchanged Improved 0% S L S L S L S L Cobb* Bunnell* Hump* Aest*
24 Esercizi in Corsetto
25 Tipi di ortesi Attive (Milwaukee e derivati, Spinecor) Passive (tutte le altre)
26 Principi d azione delle ortesi passive Spinta passiva Spinte attive (auto-applicate applicate dal paziente: movimento, posture, chinesiterapia)
27 Il principio del corsetto attivo Movimento libero Esercizi specifici con/senza corsetto Attività sportive con e/o senza corsetto Compliance (accettabilità) Ruolo determinante del sistema nervoso centrale (ma anche periferico)
28 Corsetto PASB
29 Sibilla (Chêneau) Lapadula
30 Lionese Sforzesco
31 In questa fase è importante evitare i danni indotti dal corsetto, generati da il contatto con il corsetto la scarsa mobilità del tronco la presenza del sostegno esterno che provoca atrofia muscolare
32 Svolgere regolarmente la chinesiterapia
33 Mantenimento del trofismo muscolare La muscolatura se non allenata va incontro ad una inevitabile atrofia Rinforzo!!!
34 Esercizi di stabilizzazione Nll Nella quotidianità iàilil rachide è sottoposto a sollecitazioni destabilizzanti ti in tutte tt le direzioni. Dobbiamo migliorare la funzione stabilizzante t della colonna
35 Fuga dalle spinte Esercizi che comprendono un movimento di autocorrezione eseguito all interno del corsetto Si utilizzano le spinte come riferimenti esterocettivi
36 Uno degli obiettivi principali in questafaseè Associare una correzione ATTIVA a quella passiva del corsetto Il corsetto non è una ortesi passiva, e aumenta l efficacia i d azione quando viene completata dalle spinte attive del paziente
37 Modellamento attivo L obiettivo è il modellamento dll del dlgibbo come nella fase di preparazione al corsetto. Si chiede al paziente di spingere contro la pelota.
38 Equilibrio I pazienti con scoliosi presentano una riduzione della funzione dell equilibrio equilibrio. Il corsetto irrigidendo e riducendo i movimenti del tronco contribuisce a ridurre questa funzione
39 ESERCIZI SENZA CORSETTO
40 Evitare l eccessiva rigidità
41 Rinforzo muscolare
42 Autocorrezione Ricerca della posizione di massima riduzione della deviazione sui tre piani dello spazio e suo mantenimento
43 Contrasto del dorso piatto
44 Cifotizzazione Quando la curva scoliotica coinvolge il rachide dorsale la cifosi dorsale si riduce progressivamente
45 Nel piano di lavoro saranno presenti esercizi di cifotizzazione Dovremmo ricordare al paziente di privilegiare le posizioni che agevolano il mantenimento della cifosi dorsale
46 Esercizi di ventilazione La funzione respiratoria è ridotta dalla costrizione dl del corsetto Bisogna preservarla con esercizi di respirazione e attività fisica regolare
47 Mobilizzazione i delle cinture I movimenti dei cingoli risultano limitati E essenziale mantenere una buona mobilità perché non si creino deficit che si evidenzierebbero in fase abbandono
48 Evitare mobilizzazioni manuali della colonna e manipolazioni
49 Continuare o cominciare un attività Il movimento naturale fisica regolare amplifica l azione del corsetto Il paziente continua a fare tutto quello che faceva prima: questo dà un vantaggio psicologico
50 SOSORT AWARD 2008
51 Metodi T0: inizio dello svezzamento (prima visita durante la quale il corsetto è stato prescritto meno di 18/24 h) T1: abbandono completo (visita nella quale si è interrotto l indossamento del corsetto) Durata media: 2 anni 7 mesi Material & Methods
52 Risultati Patients with Cobb angle change >5 100% 80% 60% 40% WORSENED STABLE 20% 0% Isico Other Discontinous Control Results
53 Risultati Angle Cobb * * Pre Post 0.0 Isico Other Discontinous Control Results
54 Spinecor
55 Spinecor
56 Conclusioni Stretto legame tra esercizi e corsetto Modificazione i del programma riabilitativo in base alla fase terapeutica Esercizi modificati in base al dosaggio del corsetto e agli obiettivi specifici Importanza del team terapeutico
57 Grazie
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