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1 VDA BroadBusiness - Ulteriori Lotti Funzionali Gara europea per la Progettazione definitiva, esecutiva, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e realizzazione di una rete in fibra ottica sul territorio regionale e relativa manutenzione e gestione RELAZIONE GEOLOGICA, GEOTECNICA E DI COMPATIBILITÀ CON LO STATO DI DISSESTO Ed. Rev Data IL TECNICO PROGETTISTA: DR. GEOL STEFANO DE LEO /07/2013 VDA BROADBUSINESS Doc.N. 3 Ed. 01 Rev 01 Cl. Data 02/07/13 Pag 1 di 12

2 INDICE 1 Generalità Impostazione della relazione Caratteristiche generali dell'intervento in progetto Caratteristiche geologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche Geologia e geomorfologia Assetto idrologico e idrogeologico Fenomeni di dissesto e vincoli idrogeologici Compatibilità dell intervento con i fenomeni idraulici geologici e idrogeologici Individuazione della classificazione urbanistico-edilizia dell intervento proposto Caratterizzazione dei vincoli presenti in base agli artt. 35 e 36 della l.r. n. 11/ Individuazione e illustrazione delle dinamiche e della pericolosità dei fenomeni che caratterizzano il vincolo Valutazione della compatibilità dell intervento con il fenomeno di dissesto considerato, con la sua dinamica e con la sua pericolosità Valutazione della vulnerabilità dell opera da realizzare in relazione anche agli usi alla quale essa è destinata Definizione degli interventi di protezione adottati per ridurre la pericolosità del fenomeno, ove possibile, e/o la vulnerabilità dell opera e valutazione della loro efficacia ed efficienza rispetto al fenomeno di dissesto ipotizzato Conclusioni della verifica che dichiarino che l intervento, così come progettato, risulta compatibile con le condizioni di pericolosità indicate dalla cartografia degli ambiti ai sensi della L.R. n. 11/ Aspetti geotecnici Conclusioni ALLEGATI Schede geologico-tecniche e di compatibilità relative alle varie tratte di linea Stralci delle Cartografie dei dissesti tratta dal geoportale regionale Stralci delle Cartografie degli Ambiti Inedificabili tratte dal geoportale Regionale VDA BROADBUSINESS Doc.N. 3 Ed. 01 Rev 01 Cl. Data 02/07/13 Pag 2 di 12

3 1 Generalità Su incarico della costituenda Associazione Temporanea di Imprese TELECOM ITALIA S.p.A, SIRTI S.p.A e ALPITEL S.p.A e in ottemperanza a quanto disposto dal D.M. 11/01/2008 (Norme Tecniche sulle Costruzioni) e dalla L.R. 11/98 e succ. mod. (D.G.R. 2939/2008), è stata eseguita, nei mesi di giugno-luglio 2013, un indagine per verificare la fattibilità geologica, geotecnica e la compatibilità con lo stato di dissesto esistente e con i fenomeni idraulici, geologici e idrogeologici in ordine al di potenziamento, razionalizzazione e sviluppo dell infrastruttura di telecomunicazioni a sostegno della copertura a Larga Banda del territorio regionale della Valle d Aosta (VdA BroadBusiness Ulteriori Lotti Funzionali). Le osservazioni effettuate nel corso dei sopralluoghi, le informazioni raccolte e l'esperienza acquisita dallo scrivente nel corso di altre indagini svolte nelle aree percorse dai tracciati, hanno consentito di individuare i tratti geomorfologici e idrogeologici dell'area e le caratteristiche geologico-tecniche dei terreni, allo scopo di consentire il miglior adattamento delle opere in progetto alla situazione in atto e verificare la compatibilità delle stesse rispetto alla situazioni di dissesto individuate dalle cartografie degli ambiti inedificabili. Considerata la particolare tipologia del lavoro, che prende in considerazione una grande quantità di tratte di linea distribuite lungo tutte le vallate della Regione, la relazione è stata impostata con una parte generale di commento all assetto geologico dell area e alle problematiche poste dagli interventi e con una parte concepita sotto forma di schede relative a singoli tratti omogenei in cui è stata suddivisa la rete, nelle quali vengono sinteticamente sviluppati i vari aspetti geologico-tecnici e di compatibilità degli stessi. Visto che gran parte delle tratte ricadono in ambiti inedificabili per frana (L.R. 11/98, art. 35) o inondazione (L.R. 11/98, art. 36) a vario grado di pericolosità, gli interventi in progetto devono essere realizzati sulla base di uno specifico studio sulla compatibilità dell intervento con lo stato di dissesto esistente (D.G.R. 2939/2008), contenuto nella presente relazione. Poiché molti tratti ricadono in ambiti a media e alta pericolosità per inondazione e frana, il progetto dovrà essere sottoposto ai pareri dei competenti uffici regionali (Servizio Attività Geologiche e Servizio Demanio Idrico). Per quanto riguarda i fenomeni valanghivi (art. 37 L.R.11/98), che interessano alcune porzioni di tracciato, considerato che l'opera in progetto corre in massima parte interrata e risulta quindi minimamente vulnerabile ai fenomeni, si è ritenuto inutile affrontare la problematica, che avrebbe richiesto di procedere a uno studio di interferenza valanghiva di scarso significato nel caso specifico. Alla relazione vengono allegati: Schede geologico-tecniche e di compatibilità relative alle varie tratte di rete interrata di nuova realizzazione individuate; VDA BROADBUSINESS Doc.N. 3 Ed. 01 Rev 01 Cl. Data 02/07/13 Pag 3 di 12

4 Stralci della cartografia dei dissesti, tratta dal geoportale della Regione Autonoma Valle d'aosta, con sovrapposizione delle varie tratte di rete interrata di nuova realizzazione individuate; Stralci delle cartografie degli ambiti per frana e inondazione, tratte dal geoportale della Regione Autonoma Valle d'aosta, con sovrapposizione delle varie tratte di rete interrata di nuova realizzazione individuate. 2 Impostazione della relazione Come in precedenza accennato, la relazione è stata concepita sotto forma di schede illustrative delle varie problematiche in ambito geologico, idrogeologico e geologico-tecnico per le singole tratte di tracciato di rete interrata di nuova realizzazione individuate, complete di documentazione fotografica relativa ai punti di interesse ai fini del presente lavoro. Le schede, organizzate per vallate (vedi elenco al termine della relazione) in cui è stato suddiviso il territorio (seguendo lo schema del progetto) fanno riferimento alle tavole relative alle cartografie dei dissesti e degli ambiti inedificabili per frana e inondazione scaricate dal geoportale e graficamente reimpaginate con indicazione dei tratti di tracciato. 3 Caratteristiche generali dell'intervento in progetto Il progetto prevede la posa del cavo di fibra ottica, costituito da tre minitubi diam. 12/14 mm, secondo tre principali modalità: posa del cavo interrato mediante scavo di una nuova trincea (profondità 1 m ca.) o minitrincea (prof. 0,4 m); installazione del cavo interrato inserito in tubazione passacavo esistente; installazione del cavo ottico su palificata esistente. In questa relazione è stata presa in considerazione solo la prima modalità di posa (trincea e minitrincea), in quanto le altre due utilizzano infrastrutture esistenti senza cambiarne sostanzialmente l'assetto, richiedendo al più interventi di manutenzione sulle stesse. Nel caso specifico, sul totale di linea di fibra ottica da installare nel quadro del presente progetto pari a 486 km, è prevista la posa di 172 km in minitrincea lungo la viabilità stradale e 29 km in trincea tradizionale, realizzata in buona parte lungo piste sterrate e fuori dalla viabilità. Per agevolare la posa del cavo e garantire idonea accessibilità, è prevista la posa di pozzetti rompitratta lungo i percorsi. Il numero e la frequenza degli stessi saranno funzione della tipologia di posa del cavo prevista, delle pezzature del cavo, dell'orografia del terreno e del percorso di posa. Essi saranno di tipo prefabbricato e della profondità degli scavi previsti (0,4-1 m). VDA BROADBUSINESS Doc.N. 3 Ed. 01 Rev 01 Cl. Data 02/07/13 Pag 4 di 12

5 4 Caratteristiche geologiche, geomorfologiche ed idrogeologiche 4.1 Geologia e geomorfologia Nelle schede allegate è stata descritta la geomorfologia dei territori attraversati, molto varia nel territorio della Regione, considerato che spazia dai fondovalle alluvionali, occupati dalla piana del corso d'acqua principale e dalle conoidi dei torrenti secondari, ai versanti ad antico modellamento glaciale, movimentati dal succedersi di terrazzi e scarpate, e gravitativo, articolati in falde detritiche, accumuli di paleofrane, deformazioni gravitative profonde (D.G.P.V.). Anche le geologia, descritta nelle schede, è caratterizzata dalla grande varietà di Unità Tettoniche, visto che nella Regione si ritrovano gran parte di quelle che costituiscono l'ossatura delle Alpi, e, di conseguenza, di litologie. Trattandosi in gran parte di rocce metamorfiche, esse presentano in gran parte notevole compattezza, che ne rende difficile se non impossibile lo sbancamento con i normali mezzi per movimento terra, richiedendo l'impiego del martellone o la demolizione con microcariche di esplosivo o espansivi chimici. Anche i depositi quaternari sono piuttosto vari, anche se possono essere in generale inquadrati come: depositi alluvionali, costituiti da materiali ghiaioso-ciottoloso-sabbiosi depositati dai principali corsi d'acqua; depositi alluvionali di conoide e misti detritico-alluvionali, fortemente eterogenei e con maggior presenza di grossi blocchi; depositi detritici, costituiti da blocchi spigolosi di varia pezzatura (in genere almeno decimetrica) e natura; depositi glaciali, costituiti da un'associazione di blocchi lapidei anche di grandi dimensioni in abbondante matrice sabbioso-limosa. Coltre eluvio-colluviale e suolo vegetale, che rappresenta l'alterazione delle sottostanti litologie, costituita da prevalenti materiali fini, sabbioso-limosi con ciottoli sparsi (scheletro). 4.2 Assetto idrologico e idrogeologico Un riquadro della scheda è dedicato all'assetto idrologico e idrogeologico del territorio attraversato. Sono stati quindi puntualmente citati e descritti, nelle loro caratteristiche essenziali, i corsi d'acqua attraversati ed è stata evidenziata la presenza di linee di impluvio significative, spesso individuate come settori di vincolo dalle cartografie degli ambiti inedificabili per inondazione. È stata descritta, ove presente, l'opera di attraversamento prevista dalla viabilità percorsa dal tracciato, in maniera da fornire un utile elemento di valutazione dell'intervento più adatto per la posa del cavo (ancoraggio esterno alla struttura, passaggio in interrato sopra o sotto la stessa). È stata data indicazione, ove rilevata durante i sopralluoghi, della presenza di falda o circolazione idrica vadosa in prossimità del piano campagna, in maniera da valutare la necessità di opere di drenaggio dello scavo. La scarsa profondità di scavo riduce questa eventualità a situazioni particolari e di estensione molto limitata. VDA BROADBUSINESS Doc.N. 3 Ed. 01 Rev 01 Cl. Data 02/07/13 Pag 5 di 12

6 5 Fenomeni di dissesto e vincoli idrogeologici Larga parte della scheda è stata dedicata all'individuazione dei fenomeni di dissesto eventualmente presenti lungo il tracciato e ai conseguenti vincoli riconosciuti nelle cartografie degli ambiti inedificabili per frana, colata detritica e inondazione, redatte dai vari comuni ai sensi della L.R. 11/98 (Legge Urbanistica) e raccolti dalla Regione nel suo geoportale consultabile in internet. Alla varietà di situazioni morfologiche in precedenza descritte corrisponde un ampio spettro di situazioni di dissesto che possono interessare il tracciato, riassumibili però in sintesi in quattro principali tipologie di fenomeno di interesse per l'opera in progetto: fenomeni di colata detritica o, più genericamente, detritico-torrentizi, rappresentati da erosioni degli alvei, trasporto in massa e deposito di materiali detritici da parte dei torrenti montani. A causa dell'elevata pendenza media del territorio, essi sono molto frequenti nella nostra Regione e possono potenzialmente interessare in maniera più o meno grave gran parte degli impluvi che incidono i versanti. Dopo l'evento alluvionale del 2000, che ha riattivato un gran numero di impluvi della media e bassa valle, sono stati realizzati molti interventi di sistemazione (argini, briglie selettive, ampliamento della luce dei ponti) che hanno mitigato notevolmente il rischio sugli abitati e la viabilità principale. Fenomeni alluvionali lungo i principali fondovalle e sulle conoidi, intesi come esondazione di flussi liquidi o prevalentemente liquidi. Anche in questo caso, a seguito dei gravi eventi alluvionali del 1993 e del 2000, sono stati realizzati numerosi interventi di regimazione che hanno mitigato il rischio per gli abitati e la viabilità. Fenomeni di frana di crollo e caduta massi dai ripidi versanti rocciosi e detritici. Anche in questo caso si tratta di eventi molto comuni, in particolare lungo la viabilità che percorre i tratti più stretti delle vallate laterali, nei confronti dei quali è stato compiuto un grande sforzo da parte dell'ente regionale per mitigare il rischio di danneggiamento di persone e cose intervenendo estesamente con opere di protezione (valli e reti paramassi, gallerie artificiali). Fenomeni di frana di scivolamento o complessa, che vedono masse più o meno importanti di copertura detritica, vecchi accumuli di frana, depositi glaciali e coperture eluvio-colluviali scivolare verso valle a velocità molto variabile. Spesso si tratta di fenomeni che si riattivano periodicamente, in occasione di forti e prolungati eventi pluviometrici o della fusione delle nevi. I fenomeni di scivolamento possono spesso evolvere, a causa della scarsa coesione che caratterizza i terreni di copertura e della pendenza dei versanti, in colata detritica a dinamica rapida o molto rapida. Questi fenomeni sono più localizzati e raramente interessano il tracciato in progetto. Come già accennato, non sono stati presi in considerazione ai fini di questo lavoro i fenomeni valanghivi, molto diffusi nelle alte vallate, in quanto la loro dinamica difficilmente può interferire con il tracciato interrato della fibra ottica, posto poi quasi sempre al riparo di una struttura stradale. Nei tratti dove esso può essere fuori terra, quali gli attraversamenti dei torrenti su ponti, gli accorgimenti presi per la protezione dai fenomeni detritico-torrentizi (passaggio sul lato a valle e/o protezione con tubo camicia o scatolare metallico) sono comunque efficaci anche per le valanghe che possono percorrere gli impluvi. Notiamo infine che l'eventuale coinvolgimento del cavo nel fenomeno non comporta inoltre pericolo, in quanto esso non conduce fluidi o corrente e non può essere pericolosamente sospinto dalle masse nevose VDA BROADBUSINESS Doc.N. 3 Ed. 01 Rev 01 Cl. Data 02/07/13 Pag 6 di 12

7 o dal loro soffio in aria, rischiando di danneggiare persone e cose. La problematica si riduce quindi al possibile danno economico e gestionale in caso di interruzione delle linea. 6 Compatibilità dell intervento con i fenomeni idraulici geologici e idrogeologici Per quanto riguarda la compatibilità dell intervento con lo stato di dissesto esistente, nelle schede relative alle varie tratte vengono proposte le valutazioni relative alle specifiche situazioni individuate. In questa sede vengono proposte una serie di considerazioni a carattere generale, facendo riferimento allo schema proposto per le relazioni di compatibilità nella D.G.R del Individuazione della classificazione urbanistico-edilizia dell intervento proposto Gli interventi in oggetto si configurano come una nuova costruzione di infrastruttura a carattere lineare a rete. 6.2 Caratterizzazione dei vincoli presenti in base agli artt. 35 e 36 della l.r. n. 11/1998 Poiché il tracciato delle linee interrate percorre estesamente il territorio seguendo principalmente la viabilità regionale e comunale, esso inevitabilmente intercetta numerose fasce di vincolo per frana (art. 35 L.R. 11/98) e inondazione (art. 36 L.R. 11/98) e colata detritica (art. 35 comma 2 L.R. 11/98 e s.m.i.). Quest'ultimo vincolo è conseguente a specifici studi di bacino promossi dalla Regione, pochi dei quali però sono stati già validati e approvati con delibera di Giunta Regionale: nel caso specifico si tratta del solo T. Verdebio, a Gressoney St. Jean. 6.3 Individuazione e illustrazione delle dinamiche e della pericolosità dei fenomeni che caratterizzano il vincolo Le dinamiche di maggiore interesse, in quanto più frequentemente intercettano il tracciato e in quanto dotate delle maggiori potenzialità di dissesto per l'opera in progetto, sono quelle legate ai fenomeni detritico-torrentizi lungo gli alvei dei corsi d'acqua, dove il cavo potrebbe risultare posato fuori terra in presenza di ponti che ne impediscano l'interramento. Ampie aree di vincolo legate a queste dinamiche e a quelle di esondazione sono inoltre presenti sulle conoidi e sulle piane di fondovalle della valle principale e delle vallate laterali. Sono poi diffusi i settori di vincolo a elevata e media pericolosità in relazione al rischio di caduta massi e alla forte acclività dei versanti, che ne è la principale causa. Poiché il tracciato, come più volte evidenziato, segue in gran parte la viabilità regionale e comunale, questo rischio è stato notevolmente mitigato, nei tratti maggiormente esposti, dalla realizzazione di numerose opere di protezione. VDA BROADBUSINESS Doc.N. 3 Ed. 01 Rev 01 Cl. Data 02/07/13 Pag 7 di 12

8 6.4 Valutazione della compatibilità dell intervento con il fenomeno di dissesto considerato, con la sua dinamica e con la sua pericolosità Il tipo di opera, come meglio specificato in seguito, risulta scarsamente vulnerabile ai fenomeni di dissesto più frequenti. In caso di danneggiamento inoltre non si producono danni sul territorio, in quanto il cavo non conduce fluidi o corrente che possano danneggiare persone e cose. Nell'attraversamento dei corsi d'acqua, ove non fosse possibile il passaggio in sotterraneo, il cavo sarà ancorato all'impalcato dei ponti senza provocare riduzioni della luce libera e creare ostacolo al deflusso delle acque. La problematica si riduce quindi al possibile danno economico e gestionale in caso di interruzione delle linea, la cui riparazione può peraltro essere effettuata con una certa facilità, che dovrà quindi essere valutato per decidere se e in quali situazioni intervenire con opere di protezione della stessa. Si ritiene quindi che, anche per i tratti di tracciato collocati in ambiti a pericolosità media/elevata, si possa affermare la compatibilità dell opera. 6.5 Valutazione della vulnerabilità dell opera da realizzare in relazione anche agli usi alla quale essa è destinata L'opera in progetto, che risulta in massima parte interrata a profondità variabile da 40 a 100 cm e protetta dal manto di asfalto e dalla massicciata stradale sotto cui normalmente corre, risulta scarsamente vulnerabile ai fenomeni descritti. I tratti potenzialmente più vulnerabili sono quelli fuori terra, dove il cavo non può essere interrato per la presenza di ponti o strutture analoghe, in corrispondenza dei quali si può comunque intervenire con accorgimenti e opere di protezione in grado di mitigare sostanzialmente il rischio di danneggiamento. 6.6 Definizione degli interventi di protezione adottati per ridurre la pericolosità del fenomeno, ove possibile, e/o la vulnerabilità dell opera e valutazione della loro efficacia ed efficienza rispetto al fenomeno di dissesto ipotizzato In base alle considerazioni sin qui esposte e, principalmente, alla ridotta vulnerabilità dell'opera, sono stati proposti solo molto localmente interventi di protezione del cavo, la cui messa in atto sarà oggetto di una valutazione costi-benefici dell'ente gestore in accordo con la committenza. I principali interventi proposti sono, a seconda delle situazioni puntualmente riscontrate lungo il tracciato: Per l'attraversamento dei ponti con cavo fuori terra, prevederne l'ancoraggio su lato di valle dell'impalcato e/o la protezione con tubo-camicia o scatolare metallico. Per gli attraversamenti degli impluvi secondari prevedere l accurato ripristino delle strutture di attraversamento eventualmente interessate dai lavori. Per percorsi lungo terreni acclivi e piste sterrate in pendenza, prevedere l accurata sistemazione dei materiali di reinterro per evitare fenomeni erosivi, curandone la compattazione e proteggendo il tracciato con fossi di gronda provvisori o definitivi (nel caso di intervento su viabilità sterrata). VDA BROADBUSINESS Doc.N. 3 Ed. 01 Rev 01 Cl. Data 02/07/13 Pag 8 di 12

9 6.7 Conclusioni della verifica che dichiarino che l intervento, così come progettato, risulta compatibile con le condizioni di pericolosità indicate dalla cartografia degli ambiti ai sensi della L.R. n. 11/1998. Nel complesso quindi, sulla base di quanto in precedenza argomentato, l intervento in progetto risulta compatibile con le condizioni di pericolosità indicate dalla cartografia degli ambiti ai sensi dalla L.R. 11/98 e succ. mod.. 7 Aspetti geotecnici Il tipo di opere previste comporta minime sollecitazioni per i terreni interessati. Anche i pozzetti, previsti in struttura prefabbricata, caricano minimamente il terreno e non pongono quindi problemi di fondazione. Gli scavi della trincea comportano sbancamenti con fronti non superiori a 1,5 m. Nel caso fosse localmente necessario approfondirli maggiormente, è previsto l'intervento con opere di sbadacchiatura dello scavo in grado di garantire la sicurezza per le maestranze o si procederà alla riprofilatura del fronte su pendenze provvisorie di sicurezza, non superiori a 45 gradi. Ove si rendesse necessario procedere a calcoli geotecnici per il dimensionamento delle strutture, vengono proposti, sulla base di dati di letteratura e dell esperienza acquista in analoghe situazioni stratigrafiche, i seguenti parametri geotecnici di massima cui conformarsi a seconda della situazione riscontrata e facendo riferimento alla tipologia di terreno individuata nelle schede relative alle varie tratte. φ Cu γ Es Dr Tipo di Materiale t/mq KN/mc MPa % Depositi rimaneggiati, materiali di riporto (prof. fino a 0,5 m) Coltre eluvio-colluviale, suolo vegetale (prof. > 0,5 1 m) Depositi alluvionali e misti detriticoalluvionali (conoide) (prof. > 0,5 1 m) Depositi glaciali (prof. > 0,5 1 m) Depositi detritici, accumuli di frana (prof. oltre 0,5 m) VDA BROADBUSINESS Doc.N. 3 Ed. 01 Rev 01 Cl. Data 02/07/13 Pag 9 di 12

10 Dove: φ : angolo di attrito di picco Cu : coesione non drenata γ : peso specifico Es : modulo sforzi-deformazioni Dr: densità relativa Tali valori, a carattere indicativo, dovranno necessariamente essere verificati in corso d'opera in relazione al tipo di struttura in oggetto e alle caratteristiche del terreno direttamente osservate in fase di scavo. 8 Conclusioni Il tipo di intervento previsto, che comporta minima incidenza sul terreno e risulta scarsamente vulnerabile ai dissesti, non pone significative problematiche in ambito geologico-tecnico. Solo in brevi tratti e particolari situazioni i lavori previsti richiedono qualche accorgimento, cui si fa puntuale riferimento nelle schede relative alle singole tratte, nelle quali sono schematicamente riassunte le problematiche specifiche e i suggerimenti proposti. Considerato il carattere del lavoro, che riguarda una estesissima rete distribuita su tutta la Regione in situazioni molto varie, si tratta necessariamente di indicazioni schematiche e sommarie, che sarà necessario sviluppare nel prosieguo dell iter progettuale, sulla base anche del confronto con la committenza e i tecnici progettisti. In relazione a quanto richiesto dalla D.G.R. 2939/2008, le indagini eseguite hanno consentito inoltre di affermare la compatibilità dell intervento con lo stato di dissesto esistente. Le opere in progetto, per loro concezione e per gli accorgimenti progettuali e operativi, risponderanno inoltre ai criteri di coerenza con le linee guida per la difesa del suolo (D.G.R. n. 507/2004) perseguite dalla Regione. Aosta, luglio 2013 VDA BROADBUSINESS Doc.N. 3 Ed. 01 Rev 01 Cl. Data 02/07/13 Pag 10 di 12

11 ALLEGATI: Schede geologico-tecniche e di compatibilità relative alle varie tratte di linea Stralci delle Cartografie dei dissesti tratta dal geoportale regionale Stralci delle Cartografie degli Ambiti Inedificabili tratte dal geoportale regionale VDA BROADBUSINESS Doc.N. 3 Ed. 01 Rev 01 Cl. Data 02/07/13 Pag 11 di 12

12 ELENCO DELLE VALLATE: 1. VALGRISENCHE VDA BROADBUSINESS Doc.N. 3 Ed. 01 Rev 01 Cl. Data 02/07/13 Pag 12 di 12

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14 VDA BROADBUSSINES ULTERIORI LOTTI FUNZIONALI Relazione Geologico-Tecnica sul STUDIO GEOLOGICO-TECNICO Dr. Stefano De Leo VALGRISENCHE SCHEDE RELATIVE ALLE SINGOLE TRATTE TRATTE I-L M-N O-P Q-R CHEZ-CARRAL VALGRISENCHE- BONNE Rif. cartografia: TAVV Contesto Geomorfologico dell area Contesto geologico - substrato roccioso Caratteristiche litologiche Caratteristiche Idrologiche - idrogeologiche Opere previste Classificazione edilizia intervento Presenza di vincoli ambiti inedificabili Quadro dei dissesti - Illustrazione dinamiche che caratterizzano il vincolo Valutazione vulnerabilità opera in relazione al suo uso Compatibilità dell intervento con il fenomeno di dissesto Definizione opere di protezione per mitigare pericolosità e vulnerabilità Accorgimenti particolari - Problematiche da sviluppare Le tratte percorrono il fondovalle della Valgrisenche, a prevalente modellamento glaciale Il substrato roccioso, costituito nella zona da gneiss e micascisti della Zona Brianzonese, affiora nel tratto in loc. Bonne. Materiale di riporto (massicciata stradale) in copertura su deposito glaciale e detritico-alluvionale. Substrato roccioso nella tratta di Bonne. Il tracciato attraversa il rio di Chez-Carral su ponte costituito da solettone in c.a. (vedi foto). Il rio a sud di Valgrisenche risulta intubato sotto il paravalanghe e scarica direttamente nella Dora. Posa del cavo in mini-trincea lungo strada regionale e comunale. Breve tratto in trincea per raggiungere il ripetitore in loc. Bonne. Nuova costruzione infrastruttura lineare a rete. Frana (art. 35 L.R. 11/98): Fascia F3 - F2 F1 Inondazione (art. 36 L.R. 11/98): Fascia A B C. Frana: fascia a media-alta pericolosità per fenomeni detritico-torrentizi sulla conoide del rio di Chez Carral. Inondazione: fascia Fascia A e B per attraversamento dell alveo e problematiche legate a fenomeni detritico-torrentizi sulla conoide rio di Chez Carral e del Rio a sud di Valgrisenche (intubato). Il tipo di struttura, per la sua tipologia e destinazione d uso si presenta scarsamente vulnerabile rispetto ai fenomeni attesi. Considerata la tipologia dell opera e la sua ridotta incidenza sul terreno se ne può affermare la compatibilità rispetto alle dinamiche di dissesto attese. Ove si rendesse necessario il passaggio fuori terra in corrispondenza degli attraversamenti, prevedere il passaggio sul lato di valle o la protezione del cavo con tubo-camicia in acciaio. Nel breve tratto di Bonne il tracciato andrà studiato nel dettaglio per evitare per quanto possibile gli affioramenti di roccia o i grossi blocchi. Considerare una quota di scavo in roccia 5

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