Rassegna Stampa. Lunedì 30 luglio 2018

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Sabina Marchi
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1 Rassegna Stampa Lunedì 30 luglio 2018 Rassegna Stampa realizzata da SIFA Servizi Integrati Finalizzati alle Aziende Milano Via Mameli, 11 Tel. 02/ Fax 02/

2 Rassegna del 30 luglio 2018 AMCLI L'eco Di Bergamo 1, 16 Al papa giovanni allarme sepsi, 500 casi campagna in ospedale Carmen Tancredi 1

Al Papa Giovanni Allarme sepsi, 500 casi Campagna in ospedale TANCREDIAPACINA16 Sepsi, è allarme 500 casi Fanno «Lavatevi le mani» Asst Papa Giovanni.

3 Al Papa Giovanni Allarme sepsi, 500 casi Campagna in ospedale TANCREDIAPACINA16 Sepsi, è allarme 500 casi Fanno «Lavatevi le mani» Asst Papa Giovanni. Manifesti per la prevenzione Farina: fondamentale l'organizzazione in ospedale Incubatoripertestin ProntosoccorsoeTerapia intensiva CARMEN TANCREDI ^^^H Lavarsi spesso le mani durante la giornata, tanto più se si tocca qualcosa che può essere potenzialmente portatore di infezioni, soprattutto se si è entrati in un ospedale o se si hanno contatti ravvicinati con persone o cose ricche di microbi: non è solo una buona prassi igienica, ma è anche il primo gesto per proteggersi dalla sepsi. E l'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo ne ha fatto una campagna, aderendo all'iniziativa «If s in your hands», sostenuta dall'organizzazione mondiale della Sanità per la lotta alla diffusione della sepsi. Più morti degli infarti La sepsi, che fa più morti degli infarti ed è invece del tutto ignorata dalla gran parte della popolazione, è una infezione microbica che causa disfunzioni d'organo gravi fino alla morte. È una infezione subdola, difficile da riconoscere, la cui evoluzione è legata anche ma non solo all'antibioticoresistenza o a un uso di farmaci non mirati al microbo che ne è la causa: molto spesso è l'esito finale di infezioni curabili e prevenibili, da quelle respiratorie e cutanee a quelle gastroenteriche e urinarie. E, purtroppo, si può manifestare a casa come in ospedale. «I numeri delle persone colpite da sepsi sono elevati, in tutto il mondo - spiega Claudio Farina, direttore della Microbiologia e Virologia dell'asst Papa Giovanni e membro del Direttivo dell'amcli, la società scientifica dei microbiologi clinici -. Solo qui a Bergamo registriamo circa 490 casi di sepsi all'anno, una quarantina riguardano bambini, e i decessi sono un centinaio l'anno -. L'Organizzazione mondiale della Sanità nel 2017 ha riconosciuto che la sepsi è un problema mondiale per la sanità: basti sapere che ogni anno ne vengono colpiti 31 milioni di persone e 6 milioni ne muoiono, di questi oltre 1 milione sono bambini. I casi sono i più vari, e altrettanto varia è la loro l'evoluzione. Diciamo che la sepsi si svi- Lbspedale ha investito anche nelle tecnologie: fondamentale la diagnosi precoce» luppa a causa di un microbo che prolifera dal punto in cui è partita l'infezione e "sbaglia strada" e finisce nel sangue: se non si interviene tempestivamente, con l'antibiotico giusto, si rischia che l'infezione diventi sistemica, portando a disfunzioni d'organo concatenate fino a determinare una situazione anche di shock. Per questo è fondamentale che l'intero ospedale sia formato e organizzato per prevenire la sepsi. La primissima forma di prevenzione è proprio il lavaggio delle mani, che deve essere insegnato a tutti, a casa come in ospedale. Sono l'educazione della popolazione e la formazione del personale che deve curare, dai medici agli infermieri a chi lavora in laboratorio, a fare la dif- AMCLI Pag. 1

4 ferenza. E mi piace ribadire che la sepsi è davvero lo specchio della qualità dell'organizzazione delle cure: ovvero, più sono tempestive, più sono formati e coordinati gli operatori e la popolazione e più sono i casi di sepsi che si risolvono con successo, più sono tempestive la diagnosi, la terapia e l'assistenza, migliore è l'esito: è proprio una questione di tempo e di integrazione operativa». Previsioni cupe Mentre gli esperti segnalano previsioni cupe nel prossimo futuro, l'asst Papa Giovanni XXIII ha messo in atto una serie di strategie antisepsi che possono rassicurare gli utenti e allo stesso tempo rappresentare «linee guida» per una organizzazione ottimale: «I nostri metodi di controllo possono essere definiti un modello per la gestione globale della sepsi - rimarca Farina -. Oltre alla campagna sul lavaggio delle mani, che interessa gli operatori ma anche i visitatori dell'ospedale, e a un coordinamento organizzativo consolidato, è davvero tutto l'ospedale che insiste sulla tempestività della diagnosi e della terapia mirata. Per questo il Papa Giovanni ha investito anche nelle tecnologie: nella diagnosi precoce è fondamentale individuare il tipo di microbo e consentire la migliore terapia antibiotica possibile. Perciò oltre a disporre di strumentazione che rapidamente danno un nome ai microbi, abbiamo disposto incubatoi-i decentrati sia al pronto soccorso sia nelle terapie intensive». Questo perché gli incubatori decentrati consentono di ridurre in modo significativo i tempi necessari al successivo riconoscimento dei microbi. Serve rapidità «Gli studi dimostrano che quanto prima si individua la presenza del microbo nel sangue e gli si dà un nome, più migliora la prognosi: si calcola che ogni 12 ore di ritardo l'esito peggiori del 25% - rimarca Farina -. Noi siamo tra i primi in Italia ad aver installato gli incubatori per emocolture nel Pronto soccorso e nelle Terapie intensive: al Papa Giovanni si fanno circa 15 mila emocolture l'anno e le richieste dal pronto soccorso sono molto aumentate, fino a un quarto del totale. Avere gli incubatori in Pronto soccorso e nelle Terapie intensive significa ridurre molto i tempi di riconoscimento dei microorganismi, e quindi avviare subito la terapia. La Microbiologia al Papa Giovanni ha numeri superiori ai livelli europei: avere incubatori nel Pronto soccorso e nelle Terapie intensive permette di eliminare i tempi morti e avere il risultato in tempo reale. E questo, nella sepsi, significa dare al paziente molte chance in più di guarigione». «It's in your hands» è lo slogan della campagna adottata anche al Papa Giovanni per combattere la sepsi AMCLI Pag. 2

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5 -^- lir" «Rihai tuì^\vs K Il laboratorio di Microbiologia al Papa Giovanni effettua 15 mila emocolture all'anno Claudio Farina AMCLI Pag. 3

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