Seminario tecnico. Sistemi di protezione passiva, efficacia e affidabilità rispetto agli obbiettivi della sicurezza in casi si incendio

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1 Seminario tecnico Sistemi di protezione passiva, efficacia e affidabilità rispetto agli obbiettivi della sicurezza in casi si incendio La protezione strutturale a mezzo vernici intumescenti e intonaci antincendio Amonnfire Direzione Tecnica e Marketing

2 Il calore Condiziona le prestazioni di ogni sostanza dell universo

3 Visto quindi che il calore può condizionare le prestazioni dei materiali attraverso i suoi modi di trasmissione, occorre che in caso di incendio venga eliminata o limitata la propagazione di calore e quindi l innalzamento della temperatura; specialmente per tutti quei materiali destinati a costituire gli elementi strutturali di un edificio limitandone o impedendone così il collasso. RIVESTIMENTI PROTETTIVI

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5 BRE CARDINGTON FIRE TEST

6 I MECCANISMI DI DIFESA DEI MATERIALI DESTINATI ALLA PROTEZIONE DAL FUOCO HANNO COME SCOPO RALLENTARE IL RISCALDAMENTO DEI MATERIALI RITARDARE L ACCENSIONE DEI MATERIALI SE COMBUSTIBILI

7 RIVESTIMENTI PROTETTIVI Tipologie dei rivestimenti protettivi Rivestimenti protettivi passivi: Non mutano lo stato fisico durante il riscaldamento e proteggono in virtù dei propri parametri termofisici e dell eventuale contenuto d acqua. Rivestimenti protettivi reattivi: Mutano lo stato fisico durante il riscaldamento e proteggono in virtù dei caratteri termofisici dello stato variato, nonché degli effetti di raffreddamento connessi alle reazioni chimiche provocate dal cambiamento di stato

8 Temperatura C ANALISI DELL INCENDIO PRE-FLASHOVER POST-FLASHOVER INNESCO E PROPAGAZIONE REAZIONE AL FUOCO Rivelatori di fumo,fiamma, spinkler, materiali classificati per la reazione al fuoco FLASHOVER PIENO SVILUPPO RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE COMPARTIMENTAZIONE SPEGNIMENTO Curva da incendio reale

9 LE VERNICI INTUMESCENTI REACTIVE COATING

10 Rivestimenti protettivi reattivi: Normalmente per reattivi si intendono le vernici intumescenti che hanno la caratteristica di espandersi aumentando lo spessore originario anche fino a 100 volte, grazie ai gas da esse liberati, a seguito dell aumento della temperatura (normalmente trai 180/200 C) e immediatamente imprigionati in una matrice deformabile. Il processo sottrae calore all ambiente e ne rallenta la propagazione al supporto. Inoltre la schiuma carboniosa venutasi a creare contribuisce ulteriormente a rallentare il passaggio di calore

11 VERNICI INTUMESCENTI (REACTIVE COATINGS)

12 INTUMESCENZA COME SCIENZA Per effetto del calore si decompongono i sali inorganici L intumescenza è un meccanismo apparentemente semplice ma che esprime attraverso una serie di reazioni chimiche, accompagnate nelle varie fasi da fenomeni di tipo fisico, che concorrono alla formazione della barriera protettiva Un prodotto tecnologicamente molto avanzato che comporta conoscenza ed esperienza in varie discipline scientifiche L acido esterifica il composto poliossidriclio La miscela fonde L estere poliolico si decompone In acido e residuo carbonioso Il gas che si sviluppa fa gonfiare la massa fusa Il legante forma una pelle sopra la schiuma e impedisce che i gas sfuggano La massa della schiuma aumenta e si solidifica

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14 900 C 800 C 700 C 600 C 400 C

15 OBBIETTIVI E OBBLIGHI DEL PRODUTTORE DEI MATERIALI DESTINATI ALLA PROTEZIONE PASSIVA DAL FUOCO

16 RICERCA QUALITA COLLAUDI E CERTIFICAZIONI CONFORMITA LA DOCUMENTAZIONE I PRODOTTI E SERVIZI ACCESSORI L APPLICAZIONE LA SICUREZZA D USO CONTROLLI E VERIFICHE PROFESSIONISTA

17 LA NORMATIVA NAZIONALE ED EUROPEA

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34 EUROCODICI

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37 CERTIFICAZIONE DELLE PRESTAZIONI

38 Allestimento collaudo secondo EN

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45 COLLAUDO SECONDO BS

46 COLLAUDO SECONDO BS

47 I DOCUMENTI CERTIFICATIVI La verifica delle prestazioni di un prodotto destinato alla protezione dal fuoco di elementi strutturali si compone di due documenti Test report E la certificazione relativa al test specifico ovvero il rapporto di prova Assesment report E il documento che racchiude l analisi dei test report e riporta in modo tabellare i dati relativi alle prestazioni del prodotto : spessori, quantitativi in funzione della classe R del rapporto di massa dell elemento e della temperatura critica di progetto

48 Prodotti, sistemi e servizi a disposizione del Professionista per la protezione dal fuoco degli elementi strutturali CAMPO DI APPLICAZIONE DIRETTA: ambito previsto dallo specifico metodo di prova, riportato nel rapporto di classificazione, delle limitazioni d uso e delle possibili modifiche al campione, comunque previste dalle norme di prodotto, tali da non richiedere ulteriori valutazioni calcoli o approvazioni per l attribuzione del risultato conseguito CAMPO DI APPLICAZIONE ESTESA: è l ambito non compreso nel campo di applicazione diretta; è definito da ulteriori norme EN (in fase di progetto) denominate EXAP (EXtended APplication). Tipico il caso dei prodotti che, per dimensioni, sono incompatibili con i campioni in prova e la cui classificazione è desumibile solo con risultati di prova.

49 COLLAUDO SECONDO

50 COLLAUDI SPECIFICI

51 Collaudo di una struttura di copertura reticolare

52 Collaudo di una struttura di copertura reticolare

53 Collaudo di una struttura di copertura reticolare

54 Collaudo di una struttura di copertura reticolare

55 Collaudo di una struttura di copertura reticolare

56 Collaudo di una struttura in legno

57 Collaudo di una struttura in legno

58 Collaudo di una struttura in legno

59 Collaudo di una struttura in ca

60 Collaudo di una struttura in ca

61 Collaudo di una struttura struttura mista

62 Collaudo di una struttura in ca

63 Collaudo di una struttura in ca

64 COLLAUDO STRUTTURA MISTA

65 LA DOCUMENTAZIONE TECNICA DEI PRODOTTI

66 In un futuro molto prossimo i prodotti destinati alla protezione passiva dovranno essere corredati dei seguenti documenti Scheda tecnica Scheda di sicurezza Scheda di applicazione Scheda procedura di manutenzione Fascicolo tecnico Assesment relativo alle certificazioni Eventuale Marcatura CE

67 L APPLICAZIONE DEI PRODOTTI

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77 VERIFICHE E CONTROLLI

78 Oltre alla resistenza al fuoco è essenziale garantire: Una corretta procedura per l applicazione Verifica degli spessori e/o consumi Adesione alla superficie Resistenza alla corrosione Resistenza agli agenti atmosferici Compatibilità di fondi e finiture con il processo d intumescenza Manutenzione Durata/durabilità

79 VERIFICHE SULLA COMPATIBILITA DEI CICLI DI VERNICIATURA A BASE DI RIVESTIMENTO INTUMESCENTE CON FONDI E FINITURE DI VARIA NATURA Le valutazioni di compatibilità del ciclo di verniciatura si eseguono attraverso: prove a freddo di resistenza alla trazione (verificando l adesione/coesione dei vari strati di pittura che compongono il ciclo di applicazione in oggetto) impiegando un dinamometro standard prove a caldo di esposizione al fuoco (verificando l efficacia dell isolamento del sistema protettivo in esame, applicato su piastre metalliche di dimensioni e spessore standard) in piccoli forni, secondo programmi termici normalizzati.

80 Aderenza e resistenza all urto e abrasione Adhesion tester Prove di aderenza di un ciclo intumescente

81 Valutazione dello strappo Tensione applicata (kg/cm 2 ) ADESIONE COESIONE SUPPORTO / PRIMER < 10 da 10 a 20 > 20 PRIMER / INTUMESCENTE < 10 da 10 a 20 > 20 INTUMESCENTE / INTUMESCENTE < 10 da 10 a 20 > 20 INTUMESCENTE / FINITURA < 10 da 10 a 20 > 20 SCADENTE BUONA OTTIMA SCADENTE BUONA OTTIMA SCADENTE BUONA OTTIMA SCADENTE BUONA OTTIMA

82 Verifica dell aderenza in cantiere

83 COMPATIBILITA DEI CICLI DI VERNICIATURA

84 COMPATIBILITA DEI CICLI DI VERNICIATURA A BASE DI RIVESTIMENTO INTUMESCENTE PROTHERM STEEL / PROTHERM AQUASTEEL, COMPATIBILITA CON FONDI E FINITURE DI VARIA NATURA 1-SCOPO: Scopo della prova è stato quello di verificare se vi sono differenze nel contributo offerto ai fini della resistenza al fuoco di un sistema protettivo di tipo reattivo denominato vernice intumescente PROTHERM STEEL (a solvente) PROTHERM AQUASTEEL (all acqua) prodotti dalla Soc.Amonnfire, a seguito dell applicazione su acciaio di fondi (antiruggini) e finiture (smalti) di diversa natura. La valutazione viene effettuata su piastre metalliche di uguali dimensione e spessore (mediante il prelievo della temperatura sulla parte non esposta al fuoco) protette da un adeguato rivestimento al fine di evitare la trasmissione del calore verso l esterno

85 DESCRIZIONE DELL ELEMENTO DI PROVA: Presso il laboratorio di resistenza al fuoco del CSI, Gruppo IMQ, è stata effettuata una prova di resistenza al fuoco di una parete di calcestruzzo armato contenente delle piastre metalliche, dimensioni 3000x3000 mm spessore 120 mm, con rete elettrosaldata f 6 15x15. Nella parete sono stati ricavati n 9 quadranti di dimensioni 500x500 nei quali sono state inserite piastre metalliche di uguale spessore e dimensione, ancorate al getto con apposite zanche metalliche, costituenti il supporto metallico sul quale applicare i prodotti al fine di verificarne il contributo al fuoco in termini di resistenza in minuti. Sulla parte non esposta al fuoco non è stato applicato alcun materiale verniciante. Foto1: Getto della muratura e posizionamento delle piastre Foto 2 : Muratura e piastre vista dalla parte esposta al fuoco

86 PIASTRE E CICLI DI VERNICIATURA SOTTOPOSTI A PROVA AL FUOCO

87 CONCLUSIONI

88 DURATA

89 La norma UNI EN ISO Linee guida alla protezione anticorrosiva di strutture ed elementi in acciaio impiegati nelle costruzioni definisce la durabilità, come: il tempo di durata dell efficacia di una verniciatura protettiva, previsto fino al primo importante intervento di manutenzione

90 La norma UNI ENISO esprime la durabilità secondo classi di durata nel tempo BASSA: (L) da 2 a 5 anni MEDIA: (M) da 5 a 15 anni ALTA: (H) oltre i 15 anni Le linee guida ETAG 018 parte 2, di riferimento ai sistemi protettivi reattivi, indicano in 10 anni il periodo minimo di durabilità del ciclo di verniciatura a base di rivestimento intumescente, quando non soggetto a particolari aggressioni di tipo chimico o ambientale

91 La norma UNI ENISO considera la durabilità come un principio di ordine tecnico, un criterio utile per orientare il committente nella stesura di un programma di manutenzione. La durabilità non costituisce garanzia di durata del ciclo Una garanzia di durata è una nozione giuridica, oggetto di clausole nella parte amministrativa di un contratto. La garanzia di durata è generalmente più breve della durabilità. Non esistono regole per correlare questi due parametri.

92 CONTROLLO DELLA POSA IN OPERA

93 Modalità di controllo della posa in opera di sistemi protettivi antincendio. Sistemi intumescenti. Struttura della norma: 7 paragrafi e 3 appendici per definire le procedure di controllo dei sistemi protettivi installati 1. Scopo e campo di applicazione 2. Riferimenti normativi 3. Termini e definizioni 4. Procedure di controllo 5. Criteri di accettabilità 6. Ripristino delle zone danneggiate 7. Relazione di controllo APPENDICE A Controllo dello spessore APPENDICE B Controllo dell adesione APPENDICE C Punti di misurazione per il controllo

94 Modalità di controllo della posa in opera di sistemi protettivi antincendio. Sistemi intumescenti. INTRODUZIONE Le prestazioni di un sistema protettivo antincendio di tipo intumescente, atto a migliorare la resistenza al fuoco degli elementi costruttivi, dipendono dalle caratteristiche dei prodotti, dall elemento costruttivo, dalle modalità e condizioni di applicazione, nonché dalle proprietà del sistema intumescente.

95 Modalità di controllo della posa in opera di sistemi protettivi antincendio. Sistemi intumescenti. CAMPO DI APPLICAZIONE Il metodo si applica a qualunque sistema protettivo antincendio di tipo intumescente posato in opera su qualsiasi elemento costruttivo, purché in presenza di una specifica di progetto del sistema intumescente in esame, redatta in funzione degli elementi costruttivi da proteggere e del grado di resistenza all incendio richiesto.

96 Modalità di controllo della posa in opera di sistemi protettivi antincendio. Sistemi intumescenti. RIFERIMENTI NORMATIVI UNI EN 24624:1993 Prodotti vernicianti. Misura dell adesione mediante prova a trazione ISO 4627:1989 Prodotti vernicianti. Valutazione della compatibilità di un prodotto con la superficie da verniciare. Metodi di prova ISO 2808:1997 Prodotti vernicianti. Determinazione dello spessore della pellicola

97 SPECIFICA DI PROGETTO documentazione tecnica nella quale, in base all elemento costruttivo da proteggere, alle condizioni della struttura in opera e al grado di resistenza al fuoco richiesto, siano definiti: Il sistema intumescente da applicare Il supporto da proteggere con gli eventuali trattamenti preliminari richiesti Le modalità e le condizioni di applicazione Le proprietà del sistema intumescente in opera (spessore e adesione) I rapporti di prova e/o la documentazione tecnica di riferimento al caso di specie

98 Modalità di controllo della posa in opera di sistemi protettivi antincendio. Sistemi intumescenti. PROCEDURA DI CONTROLLO Il controllo di conformità alle specifiche di progetto si attua, prima, durante e dopo la posa in opera del sistema intumescente, con le seguenti verifiche: verifiche sui prodotti verifiche sui supporti verifiche sulle condizioni e modalità di applicazione verifiche delle proprietà del sistema intumescente applicato

99 Modalità di controllo della posa in opera di sistemi protettivi antincendio. Sistemi intumescenti. PROCEDURA DI CONTROLLO verifiche sui prodotti: controllo della corrispondenza fra parametri identificativi dei prodotti costituenti il sistema intumescente in esame e quelli indicati nella specifica di progetto; tale corrispondenza si può desumere, oltre che per la dichiarazione del posatore che deve riportare l identificazione precisa ed inequivocabile dei prodotti supportata da opportune evidenze, per lo specifico controllo sulla data di scadenza (validità) del prodotto e sulla corrispondenza del colore e della densità.

100 Modalità di controllo della posa in opera di sistemi protettivi antincendio. Sistemi intumescenti. PROCEDURA DI CONTROLLO verifiche sui supporti: controllo della corrispondenza fra condizioni fisiche del supporto da trattare e quelle riportate nella specifica di progetto; nel caso in cui la specifica di progetto preveda l applicazione su supporto grezzo, occorre verificare che siano stati rimossi in modo appropriato qualsiasi tipo di scoria affiorante (calamina, ruggine, funghi, muffe, ecc.) o di altri elementi estranei (oli, grassi, disarmanti, polvere, sali, ecc.) secondo metodi di comprovata efficacia.

101 Modalità di controllo della posa in opera di sistemi protettivi antincendio. Sistemi intumescenti. PROCEDURA DI CONTROLLO verifiche sulle condizioni e modalità di applicazione: controllo della corrispondenza fra le condizioni ambientali e le modalità di applicazione dei prodotti, riscontrate durante la posa in opera del sistema intumescente in esame, e quelle contenute nella specifica di progetto; si richiedono le seguenti verifiche: opportuni controlli delle condizioni atmosferiche durante l applicazione; verifica delle condizioni di diluizione dei vari prodotti; verifica spessori umidi e tempi di essiccazione dei vari strati depositati.

102 Modalità di controllo della posa in opera di sistemi protettivi antincendio. Sistemi intumescenti. PROCEDURA DI CONTROLLO verifiche delle proprietà del sistema intumescente applicato: controllo della corrispondenza fra le proprietà del sistema intumescente applicato (spessore e adesione) e i corrispondenti valori nominali indicati nella specifica di progetto secondo le procedure descritte nelle Appendici A B e C

103 Modalità di controllo della posa in opera di sistemi protettivi antincendio. Sistemi intumescenti. RELAZIONE DI CONTROLLO La relazione di controllo deve indicare la data, il luogo delle verifiche effettuate e il nome del responsabile dei controlli eseguiti, i riferimenti ai dati indicati nella specifica di progetto e i riferimenti ai controlli eseguiti, con riferimento alla presente norma. In riferimento alla presente norma, devono essere indicati: I metodi di misura utilizzati e la loro conformità le eventuali anomalie riscontrate nell applicazione della presente norma la corrispondenza fra i dati rilevati e quelli indicati specifica di progetto

104 Modalità di controllo della posa in opera di sistemi protettivi antincendio. Sistemi intumescenti. APPENDICE A. CONTROLLO DELLO SPESSORE DEL SISTEMA INTUMESCENTE APPLICATO Lo spessore dello strato del sistema intumescente posato in opera è un fattore rilevante per assicurare le prestazioni al fuoco dell elemento costruttivo trattato, pertanto è necessario disporre di un adeguato criterio di controllo di tale proprietà del sistema. I principi generali, le procedure di prova, i criteri di scelta e la metodologia di taratura dell attrezzatura per determinare lo spessore del sistema intumescente in esame, devono essere conformi alla norma ISO 2808.

105 Modalità di controllo della posa in opera di sistemi protettivi antincendio. Sistemi intumescenti. APPENDICE B. CONTROLLO DELL ADESIONE DEL SISTEMA INTUMESCENTE APPLICATO L adesione dello strato del sistema intumescente posato in opera è un fattore rilevante per assicurare le prestazioni al fuoco dell elemento costruttivo trattato, pertanto è necessario disporre di un adeguato criterio di controllo di tale proprietà del sistema. I principi generali, le procedure di prova, i criteri di scelta metodologia di taratura dell attrezzatura per determinare l adesione del sistema intumescente in esame, dovranno essere conformi alla norma UNI EN 24624

106 Modalità di controllo della posa in opera di sistemi protettivi antincendio. Sistemi intumescenti. APPENDICE C. PUNTI DI MISURAZIONE PER IL CONTROLLO Elementi strutturali profilati: rilevare 20 misure di spessore (10 per l adesione), su ciascuno dei 6 (3 per l adesione) assi di riferimento principali Elementi quadri o tondi: rilevare 20 misure di spessore (10 per l adesione), su ciascuno dei 4 assi (2 per l adesione) di riferimento principali Elementi piani: rilevare 20 misure di spessore (10 per l adesione), su 5 assi (2 per l adesione) di riferimento principali Elementi grecati: rilevare 20 misure di spessore (10 per l adesione), su 6 assi (3 per l adesione) di riferimento principali

107 Gli elementi del Rapporto di controllo Con riferimento ai dati indicati nella specifica di progetto, devono essere riportati: L elemento costruttivo in oggetto e la classe di resistenza al fuoco richiesta; Il numero di metri quadrati di superficie da proteggere, per ciascun elemento costruttivo in esame; I prodotti vernicianti che costituiscono il sistema intumescente indicato; Lo spessore e il grado di adesione richiesto per il sistema intumescente indicato. Con riferimento ai controlli eseguiti, in conformità alle indicazioni della presente norma: Il numero di elementi controllati; Il numero di metri quadrati di superficie trattata; I prodotti vernicianti impiegati nel sistema intumescente applicato; I valori medi di spessore e adesione riscontrati, per singolo elemento controllato; I punti di misura in cui i valori di spessore e di adesione siano risultati inferiore a 80% del valore nominale indicato nella specifica di progetto e l indicazione delle ulteriori rilevazioni effettuate nell intorno del punto di misura in questione. Ed, in riferimento alla presente norma, devono essere indicati: I metodi di misura utilizzati e la loro conformità (per strumentazione, metodologia di taratura, ecc.) con quelli previsti dalla presente norma; Le eventuali anomalie riscontrate nell applicazione della presente norma o nella attuazione delle verifiche previste; La corrispondenza fra i dati rilevati e quelli indicati nella specifica di progetto, secondo le condizioni di accettabilità definite ai paragrafi A3 e B3 delle Appendici A e B della presente norma.

108 RESPONSABILITA E SANZIONI D.to L.vo n 139 art. 20 c Chiunque, nelle certificazioni e dichiarazioni rese ai fini del rilascio o del rinnovo del certificato di prevenzione incendi, attesti fatti non rispondenti al vero è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni e con la multa da 103,00 a 516,00. La stessa pena si applica a chi falsifica o altera le certificazioni e dichiarazioni medesime.

109 REAZIONE AL FUOCO è una misura convenzionale del grado di partecipazione al fuoco di un materiale esprime l attitudine di un materiale combustibile a partecipare all incendio, poiché contribuisce ad alimentare la fiamma in relazione alle proprie caratteristiche fisiche e chimiche un materiale incombustibile non partecipa all incendio, poiché non contribuisce in alcun modo ad alimentare la fiamma

110 CLASSE di reazione al fuoco dei materiali indica le prestazioni di un prodotto da costruzione o di un rivestimento protettivo antincendio aventi particolari requisiti di comportamento al fuoco

111 CARATTERISTICHE E PARAMETRI stabilire una classe di reazione al fuoco significa valutare e misurare sperimentalmente le caratteristiche di alcuni parametri tipici del materiale in esame per CLASSIFICARE I MATERIALI facendo rientrare il valore di questi parametri entro i limiti convenzionali fissati dalle norme

112 MATERIALE INCOMBUSTIBILE materiale i cui parametri rientrano nella classe 0 di reazione al fuoco MATERIALE COMBUSTIBILE materiale i cui parametri rientrano nelle classi 1, 2, 3, 4 o 5 di reazione al fuoco, in relazione al proprio grado di partecipazione all'incendio

113 LA NORMATIVA NAZIONALE DM 26 giugno 1984 DM 6 marzo 1992

114 Formazione Direttore Lavori per protezione passiva antincendio Materiali DECRETO MINISTERIALE 24/6/1984 Classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei materiali ai fini della prevenzione incendi specifica le norme ed i procedimenti per la classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei materiali da impiegare nelle attività soggette a prevenzione incendi

115 Materiali non combustibili PROVA DI NON COMBUSTIBILITA La norma UNI ISO 1182 permette di stabilire se un materiale da costruzione contribuisce o no all'incendio. Vengono considerati non combustibili tutti i materiali che, esposti per un determinato periodo, in un ambiente isotermico, alla temperatura 750 C, producono una limitata quantità di calore e di fiamma. Ai materiali che superano positivamente tale test viene convenzionalmente attribuita la classe di reazione al fuoco 0 (zero)

116 Materiali combustibili METODI DI CLASSIFICAZIONE La norma UNI 9177 definisce un metodo di calcolo che consente di determinare la reazione al fuoco di un materiale combustibile Per classificare un materiale combustibile (ad esempio legno, carta, tessuti, ecc.) è previsto l uso combinato di due criteri tecnici sperimentali: UNI 8457 (metodo della piccola fiamma) e UNI 9174 (metodo del pannello radiante)

117 Materiali combustibili VALUTAZIONE DEI PARAMETRI Il materiale da costruzione viene successivamente sottoposto sia alla prova della piccola fiamma (metodo UNI 8457), che all azione termica del pannello radiante (metodo UNI 9174) per misurare i seguenti parametri di valutazione: Velocità di propagazione della fiamma Zona danneggiata Tempo di post incandescenza Gocciolamento disponendo il provino nella posizione prevista dalle condizioni di uso finale per il materiale in esame (pavimento, parete, soffitto)

118 Materiali combustibili METODO DELLA PICCOLA FIAMMA La norma UNI 8457 (CSE RF 1/75 se su un lato o RF 2/75 se su due lati) fornisce un'indicazione del comportamento al fuoco di un materiale nella fase di innesco di un incendio Un campione del materiale in esame è sottoposto all'azione: di una sorgente di ignizione di limitata entità (con il provino in posizione ortogonale alla sorgente di ignizione, suscettibile di essere investito dalla fiamma su un solo lato o su entrambe i lati)

119 Materiali combustibili METODO DEL PANNELLO RADIANTE La norma UNI 9174 (CSE RF 3/77) fornisce un'indicazione del comportamento al fuoco del materiale in una fase dell'incendio appena successiva a quella iniziale. Un campione del materiale in esame è simultaneamente sottoposto all'azione: di una fiamma d'innesco e di calore radiante (con orientamento del provino a parete, pavimento o soffitto)

120 Materiali combustibili CLASSIFICAZIONE DEI MATERIALI L esito delle prove effettuate, permette di allocare il materiale in esame in definite categorie di comportamento al fuoco Combinando i risultati delle categorie di comportamento al fuoco derivanti dall applicazione dei criteri sperimentali indicati, al materiale in esame viene attribuita la classe di reazione al fuoco 1, 2, 3, 4 o 5

121 Prodotti vernicianti ignifughi DECRETO MINISTERIALE 6/3/1992 Norme tecniche e procedurali per la classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei prodotti vernicianti ignifughi applicati su materiali legnosi Specifica le norme ed i procedimenti per la classificazione di reazione al fuoco ed omologazione dei prodotti vernicianti ignifughi applicati su materiali legnosi ed impone l obbligo della classificazione secondo la norma UNI 9796

122 Prodotti vernicianti ignifughi CRITERI DI CLASSIFICAZIONE La norma UNI 9796 specifica i criteri di prova per determinare l'efficacia protettiva dei prodotti vernicianti ignifughi, in relazione alla propria attitudine a limitare la fiamma e alla conseguente capacità di modificare la reazione al fuoco dei materiali legnosi sui quali i protettivi sono applicati.

123 VALUTAZIONE DEI PARAMETRI Per la classificazione di reazione al fuoco dei sistemi protettivi in esame, si fa riferimento alle stesse norme precedentemente introdotte per i materiali. Il comportamento al fuoco si misura attraverso gli stessi parametri di valutazione: Velocità di propagazione della fiamma Zona danneggiata Tempo di post incandescenza Gocciolamento applicando il prodotto verniciante su un supporto di legno di particelle standard disponendo il provino in posizione a parete

124 DECRETO MINISTERIALE 6/3/1992 Agli effetti di tale decreto le caratteristiche determinate attraverso le prove di reazione al fuoco si applicano al "prodotto verniciante ignifugo indipendentemente dal supporto legnoso sul quale il protettivo è applicato (tipo di essenza, legno massiccio o pannello di particelle, spessore, ecc.) e dalle condizioni di messa in opera del prodotto a vantaggio della sicurezza, infatti, la prova viene sempre effettuata in posizione a parete, indipendentemente dalle condizioni finali d impiego del protettivo applicato

125 Prodotti vernicianti ignifughi OMOLOGAZIONE procedura tecnico amministrativa attraverso la quale viene approvato il prototipo del prodotto verniciante ignifugo classificato ai fini della reazione al fuoco L atto di omologazione, emesso dal Ministero dell Interno, è il provvedimento di autorizzazione alla riproduzione del prototipo e di autorizzazione all immissione del prodotto sul mercato per l utilizzazione nelle attività soggette alle norme di prevenzione incendi.

126 Prodotti vernicianti ignifughi DOCUMENTI COGENTI Atto di omologazione: provvedimento di autorizzazione all utilizzo del prodotto verniciante ignifugo, attraverso il quale, il fabbricante del prodotto, nonché ogni persona che, apponendo il proprio nome, marchio o segno distintivo sul prodotto, immette sul mercato il proprio sistema protettivo Marchio di conformità: indicazione permanente ed indelebile apposta dal produttore sull etichetta del proprio prodotto, per sottoscrivere la classe di reazione al fuoco, l anno di produzione e gli estremi dell atto di omologazione di un sistema certificato Dichiarazione di conformità: dichiarazione, rilasciata dal produttore all atto di immissione sul mercato del prodotto, attestante la conformità del prodotto verniciante ignifugo al prototipo omologato

127 Prodotti vernicianti ignifughi - applicazioni

128 LA NORMATIVA EUROPEA Direttiva 89/106 CEE Prodotti da Costruzione

129 Direttiva 89/106/CEE del 21 dicembre 1988, relativa al ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri, concernenti i prodotti da costruzione (CPD Construction Products Direttive)

130 RECEPIMENTO NORME EUROPEE di reazione al fuoco nell ordinamento nazionale Circolare MI 4 luglio 2006 Decreto 25 ottobre 2007

131 il Ministero dell Interno con Lettera Circolare del 4 luglio 2006 Oggetto: disposizioni comunitarie riguardanti la sicurezza in caso d incendio. Nota informativa sulla direttiva 89/106 CEE Prodotti da costruzione Indicazioni applicative informa gli ispettorati e i Comandi Provinciali dei VVF sull evoluzione della normativa tecnica europea ed italiana, in relazione all attuazione della direttiva 89/106, invitando alla piena osservanza delle norme di prodotto e/o delle linee guida dell ETA di riferimento

132 DM 25 ottobre articoli introducono 2 allegati tecnici per definire le nuove regole in tema di reazione al fuoco Simboli dei parametri caratteristici (in riferimento ai metodi di prova) Definizioni (materiale, prodotto, sistema, componenti in prova) Classi di reazione al fuoco (metodi di prova, criteri di classificazione) Elenco materiali di classe A1 e A1fl (senza necessità di prove) Elenco prodotti a cui è attribuita una classe (senza effettuare prove )

133 Classificazione di reazione al fuoco europea I prodotti da costruzione sono divisi in quattro livelli di contributo al fuoco : 1.Minimo contributo (prodotti incombustibili o quasi incombustibili, ovvero materiali che non partecipano al fuoco o vi partecipano modestamente e solo in fase 2.generalizzata di incendio) EUROCLASSE A1 ed A2 3.Basso contributo (prodotti che resistono ad un elevato potenziale energetico ed iniziano a partecipare al fuoco solo in fase avanzata di incendio) EUROCLASSI B e C 4.Normale contributo (prodotti che si incendiano facilmente ed iniziano a partecipare al fuoco sin dalla fase iniziale d incendio) EUROCLASSI D ed E 5.Notevole contributo (prodotti che non rispondono ad alcun requisito antifuoco e si incendiano molto facilmente con qualsiasi sorgente di fiamma) EUROCLASSE F

134 Classificazione di reazione al fuoco europea La norma EN classifica i prodotti da costruzione nelle EUROCLASSI A1 e A2, B, C, D, E ed F in relazione al proprio grado di partecipazione al fuoco Classi A1 e A2 prodotti che superano la prova di non combustibilità EN ISO 1182 Classi B C D E ed F prodotti che non superano la prova di non combustibilità EN ISO 1182

135 Sommario norme di valutazione di reazione fuoco europea La norma di riferimento è la EN parte1 Classificazione al fuoco dei prodotti e elementi da costruzione. Classificazione in base ai risultati delle prove di reazione al fuoco. EN ISO 1182 Incombustibilità EN ISO 1716 Bomba calorimetrica EN Room corner test EN Single Burning Item EN ISO Piccola fiamma EN ISO Pannello radiante pavimenti EN Condizionamento e substrati

136 Normativa europea SINGLE BURNING ITEM EN 13823: Prove di reazione al fuoco per prodotti da costruzione, esclusi i pavimenti, esposti all attacco termico da parte di un singolo oggetto in combustione (SBI)

137 Normativa europea PARAMETRI DI VALUTAZIONE THR (600s): quantità totale di calore rilasciata entro 600 secondi (MJ) FIGRA: velocità di crescita del fuoco (W/s) LSF: Propagazione laterale della fiamma (margine del campione) TSP (600s): Quantità totale di fumo prodotto entro 600 secondi SMOGRA: Velocità di produzione del fumo, intesa come aumento dell opacità Caduta di gocce o particelle

138 Normativa europea PICCOLA FIAMMA EN : Prove di reazione al fuoco per prodotti da costruzione - Parte 2 Prova di accendibilità per azione di un attacco diretto di fiamma. PARAMETRI DI VALUTAZIONE FS: propagazione del fuoco (mm entro 60 s)

139 Esempio di classificazione europea Applicazione secondo i metodi di prova EN ed EN Parametri relativi al rilascio di calore: THR (600s): 12 MJ FIGRA: 190 W/s Parametro relativo alla propagazione laterale delle fiamme: LFS: non raggiunge il margine del provino Parametri relativi allo sviluppo di fumo: TSP (600s): 54 m 2 SMOGRA: 26 m 2 / s 2 Caduta di gocce/particelle: Nessun rilievo Euroclasse C Sottoclasse s2 d0

140 Normativa europea PANNELLO RADIANTE PAVIMENTI EN : Prove di reazione al fuoco per pavimenti e rivestimenti di pavimenti esposti all attacco termico da parte di calore radiante. PARAMETRI DI VALUTAZIONE Flusso critico: calore radiante emesso (k W m -2 ) Produzione di fumo

141 TRASPOSIZIONE NORME EUROPEE di reazione al fuoco nell ordinamento nazionale Decreto 10 marzo 2005 Decreto 15 marzo 2005

142 Decreto 10 marzo 2005 Ministero dell'interno Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opere per le quali e' prescritto il requisito della sicurezza in caso d'incendio

143 Il decreto è di carattere generale e riguarda: il legislatore, il produttore e l utilizzatore finale introduce il nuovo sistema europeo di classificazione di reazione al fuoco per i materiali da costruzione (indica i nuovi parametri di riferimento, i metodi di prova da adottare e i relativi criteri di classificazione)

144 L Allegato C elenca i materiali (di cui alla Decisione 2001/147/CE) che appartengono ad una determinata classe di reazione al fuoco, senza dover essere sottoposti a prove specifiche PRODOTTI DI LEGNO DA COSTRUZIONE (1) - CLASSI DI REAZIONE AL FUOCO Descrizione dettagliata del prodotto Peso specifico medio minimo (3) (kg/m 3 ) Spessor e totale minimo (mm) Classe (2) (esclusi i materiali da pavimentazione) Legno da costruzione spianato in modo visuale o meccanico con sezioni trasversali rettangolari o con sezioni trasversali rotonde D-s2, d0 (1) valido per tutti i prodotti oggetto di norme armonizzate (2) Classi che figurano nella tabella 1 dell'allegato alla decisione 2000/147/CE. (3) Conformemente alla norma EN 13238

145 Decreto 15 marzo 2005 Ministero dell'interno Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione, installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi, in base al sistema di classificazione europeo

146 Questo decreto è di carattere specifico e interessa l utilizzatore finale stabilisce le caratteristiche di reazione al fuoco che devono possedere i prodotti installati nelle attività, comprese nel campo di applicazione delle vigenti disposizioni tecniche di prevenzione incendi, in luogo delle classi italiane previste dal DM 26 giugno 1984 (indica specifiche tabelle di trasposizione delle classi italiane di reazione al fuoco e nuova classificazione europea, in base ad impieghi a pavimento, parete o soffitto)

147 Tabella 1- Impiego a Pavimento Classe italiana Classe europea I Classe 1 (A2 FL - s1), (A2 FL -s2), (B FL -s1), (B FL - s2) II Classe 2 (C FL -s1), (C FL -s2) III Classe 3 (D FL -s1), (D FL -s2)

148 Tabella 2 - Impiego a Parete I II III Classe italiana Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe europea (A2-s1, d0), (A2-s2,d0),(A2-s3, d0), (A2-s1, d1), (A2-s2,d1), (A2-s3,d1), (B-s1,d0), (B-s2, d0), (B-s1,d1), (B-s2,d1) (A2-s1, d2), (A2-s2,d2),(A2-s3, d2), (B-s3,d0), (B-s3, d1), (B-s1,d2), (B-s2,d2), (B-s3, d2), (C-s1, d0), (C-s2, d0), (C-s1, d1), (C-s2,d1) (C-s3,d0), (C-s3,d1), (C-s1, d2), (C-s2, d2), (C-s3, d2), (D-s1, d0), (D-s2, d0), (D-s1, d1), (D-s2,d1)

149 Tabella 3 - Impiego a Soffitto Classe italiana I Classe 1 II Classe 2 III Classe 3 Classe europea (A2-s1, d0), (A2-s2,d0),(A2-s3, d0), (A2-s1, d1), (A2- s2,d1), (A2-s3,d1), (B-s1,d0), (B-s2, d0) (B-s3,d0), (B-s1, d1), (B-s2,d1), (B-s3, d1), (C-s1, d0), (C-s2, d0) (C-s3,d0), (C-s1, d1), (C-s2, d1), (C-s3, d1), (D-s1, d0), (D-s2, d0)

150 Le successive circolari esplicative Circolare n 9 MI.SA. del 18 aprile 2005 Circolare n 10 MI.SA. del 21 aprile 2005 Circolare n 11 MI.SA. del 22 aprile 2005 hanno fornito importanti chiarimenti e alcuni indirizzi applicativi

151 In particolare, la Circolare n 9 MI.SA. del 18 aprile 2005 precisa: che sono esclusi dalla nuova regolamentazione i materiali non riconducibili alla fattispecie di Prodotti da Costruzione (imbottiti, tendaggi, guanciali, materassi, ecc.), per i quali si continuano ad applicare le disposizioni italiane vigenti (DM e successive modifiche ed integrazioni). che nulla è mutato per quanto riguarda l impiego dei prodotti vernicianti ignifughi, disciplinati dal DM 6 marzo 1992

152 LE LINEE GUIDA per sistemi ritardanti dal fuoco ETAG 028

153 LINEE GUIDA ETAG PER FAMIGLIE DI PRODOTTI Specificano i requisiti per determinare l idoneità per l uso di una famiglia di prodotti antincendio Indicano i metodi di verifica per l accertamento dell idoneità all uso dei prodotti, in relazione all impiego finale previsto Definiscono le regole di base per la valutazione di idoneità per l uso dei prodotti e conformità ai requisiti essenziali previsti

154 ETAG 028 GUIDELINE FOR EUROPEAN TECHNICAL APPROVAL of Fire Retardant Products (Ed. February 2009) Sistema ritardante dal fuoco: prodotto fornito sotto forma di liquido, impasto o polvere che, posato in opera sulla superficie di un prodotto da costruzione (substrato), migliora una o più delle prestazioni di reazione al fuoco del substrato stesso.

155 ETAG FIRE RETARDANTS PRODUCTS Queste direttive si applicano alle pitture, ai rivestimenti, alle vernici e agli impregnanti destinati a migliorare le caratteristiche di una o più delle prestazioni di reazione al fuoco di un substrato (superficie di un prodotto da costruzione) stabilmente incorporato nell opera. Le ETAG prendono in esame i seguenti differenti tipi di materiale di rivestimento: Pittura e vernice (strato singolo o multiplo, primer / mano di fondo / mano di finitura) Pittura intumescente (con o senza mano di finitura) Sistemi di rivestimenti incapsulanti (strato singolo di spessore superiore a 1mm)

156 ETAG FIRE RETARDANTS PRODUCTS Queste direttive non si applicano: A sistemi ritardanti incorporati in un prodotto, in una pittura o in una vernice, se messi in opera antecedentemente alla commercializzazione del prodotto in oggetto. (Le prestazioni al fuoco di tali sistemi sono valutate secondo le relative Specifiche Tecniche). A sistemi reattivi per barriere passive e sigillanti (Le prestazioni al fuoco di tali sistemi sono valutate secondo altro ETAG di riferimento). A sistemi protettivi che migliorano le prestazioni di resistenza al fuoco di un prodotto (le prestazioni al fuoco di tali sistemi sono contemplati dalle ETAG 18 Prodotti protettivi al fuoco parte 2: Rivestimenti reattivi ). Rivestimenti ed impregnanti applicati a materiale tessile e/o a cavi elettrici

157 ETAG FIRE RETARDANTS PRODUCTS Questi sistemi ritardanti dal fuoco sono destinati ad essere commercializzati indipendentemente dai prodotti da costruzione ai quali è destinata l applicazione. I sistemi ritardanti coperti da queste direttive devono essere applicati in situ. Vengono specificate le seguenti due aree d applicazione, da valutarsi con specifici test in relazione alla destinazione d uso finale Prodotti da costruzioni, pavimenti esclusi Prodotti per pavimenti

158 ETAG 028 FIRE RETARDANT PRODUCTS Categorie di prodotti riferite alle condizioni ambientali Tipo X: Sistema ritardante adatto per tutte le condizioni (interne, semiesposto e esposto) Tipo Y: Sistema ritardante destinato per condizioni interne e semiesposte (comprendono temperature sotto lo zero, ma non l'esposizione alla pioggia; l'esposizione ai raggi UV non è determinata) Tipo Z1: Sistema ritardante per condizioni ambientali interne ad elevata umidità (ad eccezione di temperature sotto zero) (1) Tipo Z2: Sistema ritardante per condizioni ambientali interne e con classi di umidità limitata (ad eccezione di temperature sotto zero) X > Y > Z1 > Z2 (1) Queste condizioni si applicano alla classe di umidità 5 (norma EN ISO 13788)

159 ETAG 028 FIRE RETARDANT PRODUCTS Requisiti ER1 ER2 ER3 ER4 ER5 ER6 Idoneità d uso Conformità ai requisiti essenziali e verifica prestazioni Resistenza meccanica e stabilità (non pertinente) Sicurezza incendio reazione al fuoco Igiene, salute e ambiente contenuto / rilascio di sostanze pericolose Sicurezza d impiego (non pertinente) Protezione dal rumore (non pertinente) Risparmio energetico (non pertinente) Durabilità

160 ETAG 028 FIRE RETARDANT PRODUCTS Requisito ER2 ER3 Caratteristiche del prodotto e criteri di verifica SICUREZZA IN CASO DI INCENDIO Reazione al fuoco (verifiche agli effetti della norma EN , in relazione alle condizioni d uso finale) IGIENE SALUTE E AMBIENTE Contenuto e rilascio di sostanze pericolose (Dichiarazione del produttore contenuto e tenore sostanze pericolose e verifica eventuali rilasci gli effetti delle Direttive e Regolamenti cogenti) ASPETTI GENERALI RELATIVI ALL IDONEITA DI IMPIEGO Aspetti di durabilità del ciclo: Invecchiamento dei cicli in relazione all varie condizioni ambientali specificate verifiche agli effetti della norma ISO (cono calorimetrico)

161 Prove di Reazione al Fuoco ETAG 028 FIRE RETARDANT PRODUCTS EN Classificazione EN ISO 1182 Incombustibilità EN Single Burning Item EN ISO Piccola fiamma EN ISO Pannello radiante pavimenti EN Condizionamento e substrati Il sistema ritardante al fuoco in esame sarà classificato secondo EN , utilizzando metodologie di test pertinenti alle condizioni d uso finale specificate. Le applicazioni dei prodotti in esame dovranno essere effettuate su substrati indicati e condizionati con procedure in accordo alla norma EN Le procedure di montaggio e di fissaggio dei sistemi per i metodi di test specifici sono esposte nell allegato A, in funzione del sistema, del supporto e delle condizioni d uso finali.

162 ETAG 028 FIRE RETARDANT PRODUCTS Contenuto di sostanze pericolose Dichiarazione da parte del Produttore del contenuto e tenore sostanze pericolose Occorre verificare: a) il contenuto di sostanze pericolose (Scheda dei dati di sicurezza, redatta in conformità alla normativa vigente e nell osservanza delle norme applicabili) b) il rilascio di sostanze pericolose (se il sistema ritardante al fuoco contiene sostanze pericolose, l ETA fornirà il metodo o i metodi usato/i per provare la conformità alle Direttive e ai Regolamenti comunitari)

163 ETAG 028 FIRE RETARDANT PRODUCTS Aspetti di durabilità: valutazione della durata nel tempo I criteri per la determinazione dei regimi di invecchiamento a cui sottoporre i sistemi in esame sono definito in Allegato B, in relazione alla categoria d'uso del prodotto. La strumentazione, la preparazione dei campioni da sottoporre ai regimi di invecchiamento, la sequenza dei cicli di condizionamento e la durata di esposizione, sono dettagliati nello stesso Allegato B.

164 ETAG 028 FIRE RETARDANT PRODUCTS Tabella B.1 Determinazione del regime di invecchiamento per le categorie di uso finale Prodotto ritardante al fuoco Condizioni di uso finale X Y Z1 Z2 Rivestimenti a) pitture & vernici b) Intumescenti c) pitture incapsulanti T R UV H T H T H T Trattamenti superficiali per esempio Impregnazioni superficiali T R UV H T H T H T

165 ETAG 028 FIRE RETARDANT PRODUCTS Aspetti di durabilità: valutazione della durata nel tempo I criteri di accettabilità dei test di reazione al fuoco, da effettuarsi dopo esposizione dei provini in varie condizioni ambientali sono indicati alla Tabella 2. La durata nel tempo delle prestazioni al fuoco è valutata sottoponendo i campioni di prova a test di reazione al fuoco, secondo la norma ISO ; successivamente, campioni sottoposti a procedure di invecchiamento saranno nuovamente testati al fuoco secondo l ISO ; i risultati dei test saranno confrontati con le procedure di valutazione esposte nell allegato B.

166 ETAG 028 FIRE RETARDANT PRODUCTS Tabella 2. Durabilità dei sistemi ritardanti di fuoco - Metodo di valutazione delle prestazioni di reazione al fuoco Cono calorimetrico Flusso termico Criteri Velocità di rilascio del calore Prodotti da costruzione pavimenti esclusi Pavimenti 50 kw/m2 30 kw/m2 successivamente ai test di esposizione atmosferica RHR < 60 kw/m2 o THR1200s non accresciuto in misura maggiore del 20% successivamente ai test di esposizione atmosferica RHR < 60 kw/m2 o THR1200s non accresciuto in misura maggiore del 20%

167 ETAG 028 FIRE RETARDANT PRODUCTS Sistemi di attestazione della conformità Il livello di attestazione della conformità, da applicare ai sistemi ritardanti al fuoco classificati secondo la norma EN , dipende dalle caratteristiche del sistema ritardante in questione e dalle condizioni d uso finale del sistema ritardante installato in opera a protezione del prodotto da costruzione in esame. Nella seguente tabella sono riportati i sistemi di attestazione previsti per i prodotti ritardanti dal fuoco.

168 ETAG 028 FIRE RETARDANT PRODUCTS Sistemi di attestazione della conformità Sistema Utilizzo previsto Livello o classe (reazione al fuoco) ritardante al fuoco Per utilizzi soggetti a norme sulla reazione al fuoco A1*, A2*, B*, C* A1**, A2**, B**, C**, D, E, (A1 fino a E) ***, F Sistema di attestazione di conformità Sistema 1 - per le classi A1, A2, B o C (vi è uno stadio identificabile della loro produzione che migliora le prestazioni al fuoco del prodotto, per esempio a seguito dell introduzione di sostanze ritardanti al fuoco di varia natura) Sistema 3 - per le classe D ed E Nota: ovviamente un sistema ritardante al fuoco non avrà alcuna prestazione al fuoco se classificato in classe F.

169 ETAG 028 FIRE RETARDANT PRODUCTS Controlli da parte del Produttore 1 (1) controllo puntuali sulla produzione controlli (2) controlli periodici secondo un programma prestabilito (3) Dichiarazione di conformità Controlli da parte dell Ente di notifica (1) prove iniziali sui prototipi (2) controllo iniziale sulla produzione (3) audit periodici di FPC (4) CERTIFICATO DI CONFORMITA 3 (1) controllo sulla produzione controlli (2) Dichiarazione di conformità (1) prove iniziali sui prototipi 4 (1) prove iniziali sui prototipi (2) controlli sulla produzione controlli (3) Dichiarazione di conformità /

170 ETAG 028 FIRE RETARDANT PRODUCTS Tabella 4. Piano dei controlli a cura del fabbricante Esempi di caratteristica Necessità di testare Esempi di metodi di test Frequenza controllo % di contenuto di solidi Viscosità Densità Resistenza al cedimento Contenuto di ceneri Essiccazione Brillantezza (gloss) Abrasione Reazione al fuoco Facoltativa obbligatoria pavimenti obbligatoria EN ISO 3251 ISO 2884, ISO 3219 EN ISO 2811 ISO ISO 14680, EN ISO ISO 1517 (superficie) o EN ISO (profondità) EN ISO 2813 ISO , ruota CS17 per 1000 cicli con carico di 1 kg metodo del fabbricante ogni lotto ogni 10 lotti o 1 volta/mese, piano accordi con l Ente di Approvazione

171 ETAG 028 FIRE RETARDANT PRODUCTS Tabella 5. Piano dei controlli a cura dell Ente di approvazione Argomento/tipo di controllo Metodo controllo Criteri N campioni Test iniziali caratteristici del prodotto (ITT) (solo per i sistemi 1 e 3) reazione al fuoco vedi durata nel tempo vedi vedi iniziale ispezione dello stabilimento e del controllo della produzione in stabilimento (FPC) (solo per il sistema 1) reazione al fuoco vedi tabella 4 nessuna proprietà al fuoco vedi tabella 4 Sorveglianza continua, valutazione e approvazione del controllo sulla produzione (FPC) (solo per il sistema 1) reazione al fuoco vedi tabella 4 nessuna proprietà al fuoco vedi tabella 4

172 Formazione Direttore Lavori per protezione passiva antincendio ETAG 028 FIRE RETARDANT PRODUCTS Manuale di Prodotto Scheda tecnica contenente informazioni relative a caratteristiche fisiche e chimiche Scheda di sicurezza in 16 punti con informazioni circa la classificazione, imballaggio, etichettatura, conservazione, stoccaggio, trasporto, pericolosità per l uomo e l ambiente elenco di substrati idonei preparazione della superficie metodo di applicazione spessore richiesto di ogni strato del sistema o consistenza dell applicazione del rivestimento. tempo che intercorre tra le applicazioni di ogni componente, considerando temperatura ed umidità. tempo di asciugatura del sistema Uso, manutenzione e riparazione dei prodotti

173 ETAG 028 FIRE RETARDANT PRODUCTS A conclusione dell iter di attestazione delle conformità il Produttore può applicare la marcatura CE al prodotto Numero dell Ente notificato Nome ed indirizzo del produttore o del rappresentante con sede in EEA e dello stabilimento di produzione ultime due cifre dell anno di applicazione del contrassegno; Numero certificato di conformità CE numero ETA / numero riferimento ETAG caratteristiche particolari di prestazioni codice d identificazione Prodotto

174 ETAG 028 FIRE RETARDANT PRODUCTS 1234 Nome Società indirizzo nazione CPD-0321 ETA-10/2135 ETAG 028 Classe B-s2, d0 categoria di uso finale Tipo Z2 N identificativo dell ente di certificazione notificato (per sistema A o C 1) Nome e indirizzo del fabbricante ( il soggetto legalmente responsabile della fabbricazione) Le due ultime cifre dell anno in cui è stata apposta la marcatura Numero del certificato di conformità CE (per sistema A o C 1) Numero ETA Numero ETAG Classificazione di reazione al fuoco Categoria destinazione d uso

175 MULINO STUCKI VENEZIA

176 BIBLIOGRAFIA E DOCUMENTAZIONE

177

178 GRAZIE PER L ATTENZIONE

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