I N D I C E. TITOLO 1 - PRINCIPI E DISPOSIZIONI GENERALI... pag. 05. TITOLO 2 - ATTUAZIONE DEL P.A.E... pag. 16

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1 I N D I C E TITOLO 1 - PRINCIPI E DISPOSIZIONI GENERALI... pag. 05 Art. 1 - Contenuti e finalità del P.A.E.... pag. 06 Art. 2 - Ambito di applicazione... pag. 11 Art. 3 - Validità temporale... pag. 13 Art. 4 - Elementi costitutivi... pag. 14 TITOLO 2 - ATTUAZIONE DEL P.A.E.... pag. 16 Art. 5 - Modalità e procedure di attuazione... pag. 17 Art. 6 - Strumenti di attuazione... pag a) Piano di Coordinamento attuativo (P.C.A.) pag b) Piano di Coltivazione e Progetto di sistemazione (P.C.S.) pag c) Progetto di Sistemazione ambientale (P.S.A.) pag. 23 TITOLO 3 - PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI... pag. 25 Art. 7 - Autorizzazione all'esercizio dell'attività estrattiva... pag. 26 Art. 8 - Convenzione pag. 27 Art. 9 - Domanda di autorizzazione pag. 29 Art Presentazione delle domande di autorizzazione pag. 31 Art Disposizioni relative alla L.R. 9/1999, modificata dalla L.R. 35/ pag. 32 Art Varianti al Piano di coltivazione e/o al Progetto di sistemazione... pag. 32 Art Decadenza dell'autorizzazione... pag. 33 Art Provvedimenti di diffida... pag. 34 Art Revoca e sospensione dell'autorizzazione... pag. 34 TITOLO 4 - ZONIZZAZIONE... pag. 36 Art Zonizzazione pag. 37 Art Zone di completamento di attività estrattive esistenti (ZC)... pag. 39 Art Zone di espansione destinate all'insediamento di nuove attività estrattive (ZE) pag. 42 Art Zone di sistemazione di tipo A (ZReA)..... pag. 43 Art Zone di sistemazione di tipo B (ZReB)..... pag. 45 Art Zone di sistemazione di tipo C (ZReC).... pag. 47 ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 2

2 Art Zone di sistemazione di tipo D (ZRnc) pag. 49 Art Zone destinate agli impianti di lavorazione e alle attrezzature connesse (ZI) pag. 51 Art Zone di collegamento (ZCo).. pag. 52 Art Zone di vincolo non assoggettabili ad attività estrattiva (V)... pag. 53 Art Zone estrattive esaurite e sistemate ad uso agricolo, da reintegrare in apposita categoria in sede di futura revisione dello strumento urbanistico comunale... pag. 54 TITOLO 5 - DISCIPLINA GESTIONALE DELL'ATTIVITA' ES TRATTIVA... pag. 55 Sezione 1) Interventi preliminari... pag. 56 Art Rete plano-altimetrica di controllo... pag. 56 Art Reti e programmi di monitoraggio ambientale... pag. 56 Art Recinzione e cartellonistica... pag. 58 Art Regimazione delle acque superficiali pag. 59 Art Viabilità pubblica e piste di accesso pag. 60 Art Aree di servizio pag. 61 Sezione 2) Modalità di coltivazione... pag. 62 Art Programmazione per fasi successive e conseguenti... pag. 62 Art Tutela delle acque... pag. 63 Art Rispetto degli elementi naturali di pregio... pag. 64 Art Distanze di rispetto pag. 65 Art Fasce di rispetto pag. 68 Art Decorticazione e conservazione del suolo pedogenizzato... pag. 69 Art Criteri di escavazione... pag. 70 Art Geometria limite dei profili di esercizio e di abbandono pag. 71 Art Deposito temporaneo dei materiali sterili pag. 73 Art Ripristino delle scarpate e delle fasce di rispetto... pag. 74 Art Situazioni non prevedibili pag. 74 Sezione 3) Attività ed opere complementari all estrazione... pag. 75 Art Impianti di lavorazione dei materiali litoidi... pag. 75 Art Attrezzature di servizio... pag. 75 Art Altri impianti... pag. 76 Art Destinazione finale di impianti ed attrezzature pag. 76 ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 3

3 Sezione 4) Norme diverse... pag. 77 Art Danni... pag. 77 Art Rinvenimento di reperti di interesse storico, archeologico o paleontologico pag. 77 Art Rinvenimento di ordigni e materiali bellici... pag. 78 Art Documentazione da conservare presso la cava pag. 78 Art Direttore responsabile pag. 79 TITOLO 6 - DISCIPLINA DI SISTEMAZIONE E RECUPERO A MBIENTALE... pag. 80 Art Destinazione finale delle aree oggetto di attività estrattiva... pag. 81 Art Modalità e criteri generali di sistemazione... pag. 81 Art Riassetto vegetazionale... pag. 83 Art Materiali idonei per la sistemazione morfo-geometrica finale... pag. 86 Art Modalità di esecuzione di riporti e rinfianchi... pag. 87 Art Criteri per la determinazione dell'importo di fidejussione... pag. 88 Art Termini temporali relativi agli interventi di sistemazione... pag. 89 Art Lavori di sistemazione difformi... pag. 90 TITOLO 7 - VIGILANZA, CONTROLLO E SANZIONI... pag. 91 Art Vigilanza e controlli... pag. 92 Art Sanzioni... pag. 93 Art Comunicazioni agli Enti pubblici... pag. 93 Art Rinvio ad altre norme vigenti pag. 94 ALLEGATO 1: Contenuti dei Piani di coltivazione e sistemazione (P.C.S.).. pag. 95 ALLEGATO 2: Contenuti del Piano di Coordinamento Attuativo (P.C.A.)... pag. 106 ALLEGATO 3: Schema di Convenzione tipo per l'esercizio delle attività estrattive (Deliberazione Giunta Regione Emilia Romagna n 70 d el 21/1/1992).... pag. 110 ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 4

4 TITOLO PRINCIPI E DISPOSIZIONI GENERALI ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 5

5 Art. 1 Contenuti e finalità del P.A.E. 1. La Variante Generale di P.A.E. disciplina l'esercizio delle attività estrattive nel territorio del Comune di BAISO (RE), in ottemperanza alle disposizioni della Legge Regionale 18 luglio 1991 n 17, modificata e integr ata dalle Leggi regionali n 42/1992, n 23/1993, n 45/1993, n 6/1995, n 3/1999, n 9/199 9, n 20/2000, n 35/2000 e n 7/2004. Ai sensi dell art. 9 della L.R. n 17/1991, la V.G. di P.A.E. viene redatta in adeguamento alla V.G del Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (P.I.A.E.) della Provincia di Reggio Emilia, approvata con Delibera di Consiglio Provinciale n 53 del 26/04/ La V.G. di P.A.E. persegue obiettivi di ordinato sviluppo delle attività estrattive, secondo indirizzi e criteri di massima compatibilità fra le esigenze economiche e quelle di tutela ambientale, in un quadro di risorse naturali non rinnovabili. Contestualmente il Piano persegue l obiettivo di contribuire al soddisfacimento del fabbisogno di inerti sul territorio provinciale, sia attraverso l impiego delle risorse naturali, sia attraverso l uso sostitutivo di materiali alternativi, nel rispetto delle esigenze di difesa del suolo e di salvaguardia ambientale e paesaggistica. 3. Per il conseguimento delle finalità e degli obiettivi richiamati al precedente comma 2, la V.G. di P.A.E. ai sensi dell art. 7 della L.R. 17/1991 recepisce le previsioni della V.G. di P.I.A.E. relative alla riconferma del Polo estrattivo sovracomunale MO 028 Comparto argille Baiso e alla localizzazione dell Ambito estrattivo comunale MO 111 La Gavia, secondo le modalità definite dagli artt. 7 e 8 della N.T.A. di P.I.A.E. Tale operazione viene effettuata dal P.A.E. operando una variazione transitoria della destinazione d uso dei suoli prevista dallo strumento urbanistico comunale mediante gli appositi elaborati Zonizzazione (Tav. B.7 - B.8) e disciplinando gli interventi attraverso le presenti N.T.A. 4. La Variante Generale di P.A.E. definisce e disciplina: - le zone destinate alla prosecuzione delle attività estrattive esistenti, nonché le zone destinate all'insediamento delle nuove attività estrattive sulla base delle previsioni contenute nella V.G di P.I.A.E. della Provincia di Reggio Emilia; ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 6

6 - le modalità e le prescrizioni relative alla conduzione gestionale delle attività estrattive esistenti e di nuova individuazione provinciale; - le aree da sottoporre a disciplina di Piano di Coordinamento attuativo (P.C.A.), in conformità con quanto previsto dall art. 7.2 della N.T.A. della V.G. di P.I.A.E.; - le destinazioni finali delle aree oggetto di attività estrattiva, in coerenza con gli indirizzi e le prescrizioni degli strumenti sovraordinati di programmazione e pianificazione territoriale; - le modalità di sistemazione ambientale delle aree oggetto di attività estrattiva, in funzione del loro ottimale reinserimento nella matrice paesistico-territoriale contermine; - le aree destinate all'insediamento di nuovi impianti di lavorazione nel rispetto delle direttive di cui all'art. 10, comma 4 della N.T.A. di P.I.A.E.; - le azioni finalizzate alla eliminazione, minimizzazione e/o compensazione dei fattori di impatto ambientale connessi all'attività di estrazione. 5. La Variante Generale di P.A.E. costituisce Variante specifica per il settore estrattivo dello strumento di pianificazione urbanistica comunale. 6. Ai sensi dell'art. 7 della L.R. n 17/1991, la Variante Generale di P.A.E. è elaborata nel rispetto delle previsioni e delle norme contenute nella V.G del Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (P.I.A.E.) della Provincia di Reggio Emilia. I criteri informatori e la metodologia adottata risultano conformi con quanto stabilito dal punto B) della Circolare della Regione Emilia Romagna n /191 del 10/06/1992 e dall Appendice 1 della N.T.A. del vigente P.I.A.E. 7. Le prescrizioni contenute nelle presenti risultano conformi con le disposizioni legislative regionali e nazionali vigenti in materia ambientale e territoriale. Le presenti Norme, inoltre, sono state elaborate in conformità con le prescrizioni e gli indirizzi contenuti negli strumenti sovraregionali, regionali e infraregionali di pianificazione territoriale. In particolare è stato fatto riferimento al quadro legislativo e pianificatorio di seguito riportato: ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 7

7 a) Quadro legislativo e normativo di riferimento: - Legge n 431 dell' 8 agosto Legge n 394 del 6 dicembre D.P.C.M. n 377 del 10 agosto D.P.C.M. 27 dicembre Legge n 183 del 19 maggio Legge n 241 del 7 agosto D.P.C.M. 23 marzo D.P.R. n 2 del 14 gennaio D.P.R. n 8 del 15 gennaio D.P.R. n 236 del 24 maggio D.P.R. n 128 del 9 aprile R.D. n del 28 luglio Legge n del 7 novembre R.D. n del 30 dicembre D. lgs. n 152 dell 11 maggio D.P.R. n 447 del 20 ottobre Legge n 447 del 26 ottobre D.P.R. n 203 del 24 maggio D.M. n 246 del 24 maggio D. lgs n 22 del 5 febbraio D. lgs. n 624 del 25 novembre Legge n 443 del 21 dicembre Legge Regionale n 17 del 18 luglio 1991, modific ata ed integrata dalle seguenti leggi: Legge Regionale n 42/1992 Legge Regionale n 23/1993 ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 8

8 Legge Regionale n 45/1993 Legge Regionale n 6/1995 Legge Regionale n 3/1999 Legge Regionale n 9/1999 Legge Regionale n 20/2000 Legge Regionale n 35/2000 Legge Regionale n 38/2001 Legge Regionale n 7/ Legge Regionale n 3 del 21 aprile Legge Regionale n 9 del 18 maggio Legge Regionale n 20 del 24 marzo Legge Regionale n 35 del 16 novembre Legge Regionale n 15 del 9 maggio Legge Regionale n 38 del 13 novembre Legge Regionale n 31 del 25 novembre Legge Regionale n 11 del 2 aprile 1988, modifica ta e integrata dalla Legge Regionale n 40 del 12 novembre Deliberazione Giunta della Regione Emilia Romagna n 70 del 21 gennaio Circolare Assessorato Ambiente della Regione Emilia Romagna n 4402/191 del 10 giugno Circolare Assessorato Territorio, Programmazione e Ambiente della Regione Emilia Romagna n 2 del 20 luglio Deliberazione Giunta della Regione Emilia Romagna n 126 del 4 febbraio 2002 relativa a Disposizioni regionali concernenti l attuazione del Piano Stralcio per l assetto idrogeologico del Fiume Po (PAI) - Deliberazione Giunta della Regione Emilia Romagna n 673 del 14 aprile 2004 relativa a Criteri tecnici per la redazione della documentazione di previsione di impatto acustico e della valutazione del clima acustico ai sensi della L.R. n 15/2001 recante disposizioni in materia di inquinamento acustico - Circolare Autorità di Bacino del Fiume Po relativa ai Criteri generali per l elaborazione dei Piani delle Attività Estrattive. - Decisioni 2000/532/CE, 2000/573/CE e 2001/118/CE ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 9

9 b) Quadro programmatico e pianificatorio di riferimento: - Piano Stralcio per l'assetto Idrogeologico (P.A.I.) - Autorità di Bacino del Fiume Po - Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) - Regione Emilia Romagna - Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) - Prov. di Reggio Emilia - Variante Generale 2002 al Piano Infraregionale delle Attività Estrattive (P.I.A.E.) Prov. di Reggio Emilia - Variante Generale al Piano Regolatore Generale (P.R.G.) - Comune di Baiso - Variante di P.R.G. in adeguamento al P.A.I. - Comune di Baiso. ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 10

10 Art. 2 - Ambito di applicazione 1. Rientrano nel campo di applicazione del P.A.E. le attività di estrazione, di sistemazione e recupero ambientale, nonché gli impianti di prima lavorazione dei materiali di cava e le attrezzature di servizio connesse. 2. Ai sensi dell art. 3 della L.R. n 17/1991 e s.m.i., vengono definite "attività estrattive" le attività che comportano modificazioni dello stato fisico del suolo e del sottosuolo volte alla estrazione (ai fini di trasformazione, selezione o comunque utilizzazione e commercializzazione) dei materiali appartenenti alla categoria prevista dal 3 comma dell'art. 2 del R.D. 29/07/1927 n 1.443, come modificato dalla Legge 07/11/1941 n In dette attività si intendono comprese anche le attività di prima lavorazione degli inerti, nonchè gli impianti e le attrezzature ad esse connesse. 3. Non rientrano nell'ambito di competenza del P.A.E. e delle presenti N.T.A. le casistiche di seguito riportate: - estrazione dal demanio fluviale, di cui all art. 2 della L.R. n 17/1991 e s.m.i.; - scavi per interventi finalizzati al miglioramento fondiario delle aziende agricole, a condizione che non comportino commercializzazione e/o utilizzazione dei materiali scavati se non per fini direttamente connessi con l'attività agricola; - scavi per opere di canalizzazione (all'esterno di alvei fluviali) o per ricavare corpi stradali conseguenti alla realizzazione di opere pubbliche; - scavi conseguenti alla realizzazione di opere di fondazione di fabbricati e manufatti in genere o di condutture interrate, derivanti da progetti regolarmente autorizzati, con eventuale reimpiego in loco dei materiali scavati per esclusive esigenze di cantiere ed esclusione di qualsiasi forma di commercializzazione. 4. Vengono definiti "impianti ed attrezzature connesse " i seguenti elementi: - gli impianti primari fissi o mobili di frantumazione, lavaggio, selezione, trasporto, distribuzione, accumulazione, essiccazione, carico e scarico dei materiali litoidi; ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 11

11 - gli impianti di confezionamento di conglomerati cementizi e bituminosi, qualora abbinati agli impianti di lavorazione primaria; - gli impianti di trattamento dei materiali provenienti da demolizioni edilizie per il confezionamento di stabilizzati qualora abbinati agli impianti di lavorazione primaria; - gli impianti o attrezzature a servizio degli impianti di cui ai punti precedenti; - altri eventuali impianti a servizio delle attività estrattive non compresi nei punti precedenti; - le attrezzature di servizio alle cave o agli impianti quali: manufatti per il deposito di materiali, per la stagionatura dei materiali litoidi, per il ricovero e manutenzione degli automezzi e delle macchine operatrici, per gli alloggi ed i servizi del personale, per la pesatura dei materiali litoidi, per gli uffici, nonché i piazzali per l'accumulo dei materiali e quelli per la manovra ed il carico e scarico degli automezzi, le aree di parcheggio, le piste le rampe di collegamento tra gli impianti e l'invaso di cava, le vasche di decantazione e gli altri elementi del sistema di lavaggio dei materiali litoidi e dei mezzi impiegati in cava. 5. Le attività, gli impianti e le attrezzature richiamate al precedente comma 4 possono essere esercitate o allocate esclusivamente all'interno delle zone individuate dalle Tavole di zonizzazione del P.A.E. e devono essere oggetto di preventiva autorizzazione da parte del Comune. Le zonizzazioni di P.A.E. comprendono pertanto anche le zone occupate dagli impianti e dalle attrezzature sopra richiamati, nonché le zone di franco da aree, strutture ed infrastrutture circostanti ricomprese nel perimetro di P.A.E. 6. Nel solo caso di attività estrattive già autorizzate alla data di adozione del P.A.E. e per il solo periodo di validità della relativa autorizzazione, la regolamentazione dell attività estrattiva è costituita dalla normativa del P.A.E. in vigore alla data del rilascio dell ultima autorizzazione e dalla convenzione vigente. Eventuali varianti e rinnovi dell autorizzazione assoggetteranno automaticamente tali attività estrattive alle presenti N.T.A. ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 12

12 Art. 3 - Validità temporale 1. Il Piano comunale delle Attività Estrattive si basa sulla pianificazione sovraordinata di carattere pluriennale ed ha validità giuridica a tempo indeterminato, ossia fino alla completa attuazione degli interventi ivi pianificati ovvero fino all'entrata in vigore di successive Varianti. Il Comune potrà adottare Varianti specifiche e/o generali sia in adeguamento a Varianti specifiche o generali di P.I.A.E. (entro i due anni previsti dall'art. 9, comma 1, della L.R. n 17/91 e s.m.i.), sia su i niziativa propria per le finalità e secondo i criteri stabiliti dall art. 8 comma 5 e art. 9 comma 1 della N.T.A. di P.I.A.E. in tema di localizzazione autonoma di ambiti estrattivi comunali non localizzati dallo strumento sovraordinato di settore e di localizzazione di nuovi impianti di lavorazione dei materiali litoidi, ovvero per apportare modifiche non sostanziali alla pianificazione già effettuata o alle presenti N.T.A., qualora non ricorrano le necessarie condizioni di conformità e/o compatibilità con la pianificazione sovraordinata. 2. La presente Variante Generale di P.A.E. entra in salvaguardia a decorrre dalla data di adozione da parte del Consiglio comunale. Ai sensi dell art. 12 della L.R. n 20/2000, da tale data sino alla piena efficacia della Variante Generale il Comune non darà luogo ad autorizzazioni che risultino in contrasto con le disposizioni in essa contenute. 3. Le attività estrattive già autorizzate alla data di adozione della presente Variante risultano disciplinate dalla normativa di P.A.E. in vigore al momento del rilascio della relativa autorizzazione per l intero periodo di validità della medesima, ivi comprese le proroghe rilasciate ai sensi dell art. 15, commi 2 e 3, della L.R. n 17/1991. Le successive autorizzazioni convenzionate (compresi i rinnovi di attività estrattive già autorizzate o le eventuali Varianti ai P.C.S. autorizzati) dovranno adeguarsi ai contenuti della V.G. di P.A.E. e risulteranno assoggettati alla disciplina delle presenti N.T.A. ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 13

13 Art. 4 - Elementi costitutivi 1. La Variante generale di P.A.E. del Comune di BAISO è costituita dagli elaborati tecnici di seguito elencati: A) INQUADRAMENTO E ANALISI TERRITORIALE Tav. A.1.1) Inquadramento territoriale con previsioni di P.I.A.E. (Settore NORD) 1: Tav. A.1.2) Inquadramento territoriale con previsioni di P.I.A.E. (Settore SUD) 1: Tav. A.2.1) Inquadramento urbanistico-pianificatorio 1: Zona di P.A.E. n 1 Comparto IL M ONTE Tav. A.2.2) Inquadramento urbanistico-pianificatorio 1: Zona di P.A.E. n 2 Comparto CAST AGNETO Zona di P.A.E. n 3 Comparto FORM IONE - CA TALAMI Tav. A.2.3) Inquadramento urbanistico-pianificatorio 1: Zona di P.A.E. n 4 Comparto DEBB IA Tav. A.2.4) Inquadramento urbanistico-pianificatorio 1: Zona di P.A.E. n 5 Comparto LA G AVIA Tav. A.3.1) Stato di fatto dell attività estrattiva 1: Zona di P.A.E. n 1 Comparto IL M ONTE Tav. A.3.2) Stato di fatto dell attività estrattiva 1: Zona di P.A.E. n 2 Comparto CAST AGNETO Zona di P.A.E. n 3 Comparto FORM IONE - CA TALAMI Tav. A.3.3) Stato di fatto dell attività estrattiva 1: Zona di P.A.E. n 4 Comparto DEBB IA Tav. A.4.1) Geologia e geolitologia 1: Zona di P.A.E. n 1 Comparto IL M ONTE Tav. A.4.2) Geologia e geolitologia 1: Zona di P.A.E. n 2 Comparto CAST AGNETO Zona di P.A.E. n 3 Comparto FORM IONE - CA TALAMI Tav. A.4.3) Geologia e geolitologia 1: Zona di P.A.E. n 4 Comparto DEBB IA Tav. A.4.4) Geologia e geolitologia 1: Zona di P.A.E. n 5 Comparto LA G AVIA Tav. A.5.1) Uso reale del suolo e copertura vegetazionale 1: Zona di P.A.E. n 1 Comparto IL M ONTE Tav. A.5.2) Uso reale del suolo e copertura vegetazionale 1: Zona di P.A.E. n 2 Comparto CAST AGNETO Zona di P.A.E. n 3 Comparto FORM IONE - CA TALAMI ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 14

14 Tav. A.5.3) Uso reale del suolo e copertura vegetazionale 1: Zona di P.A.E. n 4 Comparto DEBB IA Tav. A.5.4) Uso reale del suolo e copertura vegetazionale 1: Zona di P.A.E. n 5 Comparto LA G AVIA B) PROGETTO Tav. B.6) Quadro di sintesi delle attività estrattive nel territorio comunale 1: Tav. B.7.1) Zonizzazione 1: Zona di P.A.E. n 1 Comparto IL M ONTE Zone di P.A.E. n P1, P2, P3, P4 e P 5 Tav. B.7.2) Zonizzazione 1: Zona di P.A.E. n 2 Comparto CAST AGNETO Zona di P.A.E. n 3 Comparto FORM IONE - CA TALAMI Tav. B.7.3) Zonizzazione 1: Zona di P.A.E. n 4 Comparto DEBB IA Zona di P.A.E. n P6 Tav. B.7.4) Zonizzazione 1: Zona di P.A.E. n 5 Comparto LA G AVIA Tav. B.7.5) Zonizzazione 1: Zona di P.A.E. n P7 e P8 Tav. B.8.1) Zonizzazione / Scheda di dettaglio 1: Zona di P.A.E. n 1 Comparto IL M ONTE Zone di P.A.E. n P1, P2, P3, P4 e P 5 Tav. B.8.2) Zonizzazione / Scheda di dettaglio 1: Zona di P.A.E. n 2 Comparto CAST AGNETO Zona di P.A.E. n 3 Comparto FORM IONE - CA TALAMI Tav. B.8.3) Zonizzazione / Scheda di dettaglio 1: Zona di P.A.E. n 4 Comparto DEBB IA Zona di P.A.E. n P6 Tav. B.8.4) Zonizzazione / Scheda di dettaglio 1: Zona di P.A.E. n 5 Comparto LA G AVIA Tav. B.8.5) Zonizzazione / Scheda di dettaglio 1: Zona di P.A.E. n P7 e P8 Elab. 1) Relazione generale Elab. 2) Norme Tecniche di attuazione ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 15

15 TITOLO ATTUAZIONE DEL P.A.E ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 16

16 Art. 5 - Modalità e procedure di attuazione 1. Le previsioni della V.G. di P.A.E. si attuano secondo le modalità di seguito riportate: a) Zone di P.A.E. n 1, n 2, n 3 e n 4 (Polo di P.I.A.E. MO Comparto argille): intervento diretto mediante autorizzazione di Piano di Coltivazione e Progetto di sistemazione (P.C.S.) di cui all art. 13 della L.R. n 17/1991 e s.m.i., ovvero mediante autorizzazione di Progetto di Sistemazione ambientale (P.S.A.) di cui all art. 6, lettera c) delle presenti N.T.A., con riferimento alle sole aree zonizzate dal P.A.E. come ZReC. E' inoltre obbligatorio il previo accordo di cui all'art. 24 della L.R. n 7/2004. b) Zona di P.A.E. n 5 (Ambito di P.I.A.E. MO La Gavia): intervento preventivo mediante Piano di Coordinamento attuativo (P.C.A.) di iniziativa privata, di cui all art. 6, lettera a) delle presenti N.T.A. e successiva autorizzazione di Piano di Coltivazione e Progetto di sistemazione (P.C.S.) di cui all art. 13 della L.R. n 17/1991 e s.m.i.; c) Zone di P.A.E. n P1 (Area Baiso 1), n P2 (Area Baiso 3), n P3 (Area Baiso 4), n P4 (Area Baiso 2 nord), n P5 (Area Baiso 2 sud), n P 6 (Area Budrione), n P7 (Area Molino di Vedrina) e n P8 (Area San Giacomo) : intervento diretto mediante autorizzazione di Progetto di Sistemazione ambientale (P.S.A.) di cui all art. 6, lettera c) delle presenti N.T.A. 2. L autorizzazione è rilasciata dal Comune su domanda della Ditta esercente secondo le modalità e la procedura definite dagli artt. 11, 12, 13, 14 e 15 della L.R. n 17/1991 e s.m.i. La domanda di autorizzazione è accompagnata dal Piano di Coltivazione e Progetto di sistemazione (P.C.S.) o dal Progetto di sistemazione ambientale (P.S.A.) di cui al successivo art Il rilascio dell'autorizzazione è subordinato all'esame della documentazione amministrativa allegata alla domanda di autorizzazione presentata dal richiedente e dei relativi atti progettuali (P.C.S. o P.S.A.), nonchè all acquisizione del parere della Commissione Tecnica Infraregionale per le Attività Estrattive (C.T.I.A.E.), come previsto ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 17

17 dall'art. 14 della L.R. n 17/1991 e s.m.i. Tale pa rere potrà essere integrato da una relazione dell' Ufficio Tecnico Comunale sulla conformità del P.C.S. o P.S.A. con le presenti N.T.A. e con le prescrizioni attuative contenute nelle specifiche "Schede di dettaglio" del P.A.E. relative a ciascuna Zona. Nel corso di tale procedura, da svolgere nei tempi previsti dal suddetto art. 14 della L.R. n 1 7/1991 e s.m.i., il Comune, anche sulla base delle eventuali richieste espresse dalla C.T.I.A.E., potrà richiedere integrazioni d'analisi (con ciò interrompendo una sola volta i termini temporali della procedura amministrativa) e/o disporre modificazioni di progetto. In tal caso il parere di cui sopra sarà formulato sulla stesura integrata e/o modificata del P.C.S. o P.S.A. 4. Ai sensi dell'art. 11 della L.R. n 17/1991 e s.m.i., l'autorizzazione è corredata da una convenzione redatta sulla base dello Schema-tipo approvato dalla Giunta regionale (Allegato A alla Delibera di Giunta Regionale n 70/1992; vedere Allegato 3 delle presenti N.T.A.), approvata mediante deliberazione di Giunta Comunale e registrata a cura della Ditta esercente nei modi e nelle forme di legge. 5. La convenzione dovrà essere garantita da una fidejussione di importo pari al 100% dei costi presunti di sistemazione finale dell'area autorizzata, definiti mediante apposito computo metrico estimativo. Lo svincolo della fidejussione avverrà, anche per stralci, a fronte del rilascio da parte del Comune (su specifica richiesta della Ditta esercente) di una attestazione di regolare esecuzione dei lavori redatta sulla base di un istruttoria di collaudo delle opere realizzate, svolta dall'u.t.c. al fine di verificarne conformità con gli atti progettuali autorizzati. Tale attestazione sarà notificata alla Ditta esercente entro 90 giorni dalla data di ricevimento della richiesta. 6. Ai sensi di quanto disposto dall'art. 15 della L.R. n 17/1991 e s.m.i., la durata dell autorizzazione non dovrà essere superiore a cinque anni né, di norma, inferiore a tre anni. 7. Qualora l'attività estrattiva debba svolgersi in zone soggette a tutele particolari, ai sensi dell art. 11 comma 3 della L.R. n 17/1991 e s.m.i. l'autorizzazione viene rilasciata previa acquisizione dei provvedimenti e degli atti di competenza delle autorità preposte alle tutele medesime. ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 18

18 8. A seguito di ottenimento dell'autorizzazione, la Ditta esercente dovrà provvedere agli adempimenti di seguito elencati: a) registrazione dell Autorizzazione e della Convenzione, con comunicazione al Comune dell avvenuto adempimento; b) comunicazione di inizio dei lavori (nei termini previsti dall'art. 28 del D.P.R. n 128/59 e s.m.i.) al Comune, alla Provincia e all'unità Sanitaria Locale (A.U.S.L.) territorialmente competente. Contestualmente all inoltro della comunicazione di inizio lavori, la Ditta esercente dovrà trasmettere all AUSL copia del P.C.S. autorizzato e copia dell atto di nomina del Direttore responsabile. La nomina del Direttore responsabile, di cui all'art. 13 della L.R. n 17/1991 e s.m.i. ed agli artt. 6 e 28 del D.P.R. n 128/1959 e s.m.i., dovrà essere comunicata alla Provincia nei termini di legge e nel rispetto degli indirizzi emanati da tale Ente. 9. La Ditta esercente dovrà dare tempestiva comunicazione al Comune della fine dell'esecuzione dei lavori di scavo di ciascuna fase o lotto d'intervento, allo scopo di consentire le necessarie verifiche prima degli eventuali ritombamenti o rimodellamenti morfologici. 10. E facoltà del Comune decretare la decadenza, la revoca o la sospensione dell'autorizzazione nei casi previsti dagli artt. 16 e 18 della L.R. n 17/1991 e s.m.i. 11. Sono ammesse varianti non sostanziali al P.C.S. esclusivamente nel caso di situazioni originatesi per cause che non siano direttamente o indirettamente imputabili alla Ditta esercente e che non comportino variazioni della perimetrazione autorizzata, delle caratteristiche geometriche finali degli scavi, del quantitativo di materiale utile estraibile e delle modalità di sistemazione finale autorizzata. In tali casi le varianti richieste dalla Ditta esercente l'attività estrattiva saranno autorizzate direttamente dal Comune. Copia degli atti tecnici relativi alle varianti in oggetto dovrà essere tempestivamente trasmessa per conoscenza alla Provincia a cura dell Amministrazione comunale. Qualsiasi altra Variante sia al Piano di coltivazione che al Progetto di sistemazione finale viene considerata come nuovo atto progettuale. Tale Variante pertanto potrà essere autorizzata unicamente a ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 19

19 seguito di nuova istruttoria, secondo le modalità e le procedure previste dagli artt. 11, 12, 13, 14 e 15 della L.R. n 17/1991 e s.m.i. 12. Per l'esercizio dell'attività estrattiva non è necessario alcuno dei titoli abilitativi di cui all art. 6 della L.R. n 31/2002 e s.m.i., in quanto tale attività non rientra tra quelle disciplinate dalla suddetta legge. Non necessitano pertanto dei suddetti titoli abilitativi gli scavi necessari per la coltivazione della cava, i successivi interventi di sistemazione e recupero finale, nonché la realizzazione delle infrastrutture connesse al ciclo produttivo (viabilità provvisoria di accesso, piste interne di servizio, piazzali e recinzioni). 13. La realizzazione dei locali per i servizi igienici del personale, per gli uffici, per la pesa, per il ricovero di materiali e mezzi operativi (purché detti manufatti presentino natura di opere provvisionali equiparabili ad opere di accantieramento e risultino perciò agevolmente smantellabili ed amovibili) è soggetta al rilascio degli atti previsti dal vigente Regolamento Edilizio comunale. La tipologia e le caratteristiche di detti manufatti devono risultare conformi con gli atti progettuali autorizzati. 14. La realizzazione degli impianti di lavorazione e delle attrezzature di servizio a carattere permanente e tutti gli interventi da effettuare su di essi (ristrutturazione, ampliamento e potenziamento) é invece soggetta al rilascio dello specifico titolo abilitativo edilizio comunale, secondo le modalità previste dalle leggi e dai regolamenti urbanistici ed edilizi vigenti. La realizzazione di impianti di lavorazione a carattere provvisorio necessita altresì di analogo titolo abilitativo edilizio corredato da apposita convenzione che definisca, tra l'altro, termini temporali e modalità di dismissione e smantellamento nonché le garanzie fidejussorie per detta operazione e per il riassetto dell'area. 15. Le attività estrattive di nuovo insediamento, nonché i rinnovi autorizzativi delle aree di P.A.E. pre-vigente, sono sottoposti alle procedure previste dall art. 4 della L.R. n 9/1999 Disciplina della procedura di valut azione dell impatto ambientale, modificata dalla L.R. n 35/2000. Tale adempimento si sostanzia nella procedura di Verifica preventiva (Screening) secondo quanto disposto dall art. 9 della L.R. n 9/1999 e s.m.i., ovvero nella procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) ai sensi del ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 20

20 Titolo 3 della medesima Legge regionale. Gli elabo rati tecnici da sottoporre alle suddette procedure di Verifica o di V.I.A. sono redatti secondo le modalità previste rispettivamente dagli Allegati D e C della L.R. n 9/1999 e s.m.i., nonché dalle Direttive regionali di cui all art. 8 della medesima Legge. Tali elaborati vengono valutati secondo le procedure previste dagli articoli costituenti rispettivamente i Titoli 2 e 3 della citata Legge regionale. L'autorità competente ad espletare le procedure di Verifica e di V.I.A. è il Comune. I costi istruttori relativi alle procedure richiamate dal presente comma sono a carico della Ditta proponente, secondo quanto disposto dall art. 28 della L.R. n 9/1999 e s.m.i. 16. Ai sensi dell art. 24 della L.R. n 7/2004, l Ente locale potrà stipulare accordi con i soggetti privati allo scopo di organizzare razionalmente le fasi attuative e di recupero, in modo tale da ridurre al minimo gli effetti derivanti dalle attività estrattive. Tali accordi sono obbligatori per le aree interessate dai poli estrattivi e sono soggetti alla disciplina di cui all art. 11 della Legge n 241/ Art. 6 - Strumenti di attuazione 6.a) Piano di Coordinamento attuativo (P.C.A.) 1. Il Piano di Coordinamento attuativo (P.C.A.) è obbligatorio per l Ambito MO La Gavia definito dalla V.G. di P.I.A.E. (Zona di P.A.E. n 5). Esso costituisce variante specifica del P.A.E. e viene adottato ed approvato con la medesima procedura relativa a tale strumento. 2. Il P.C.A. viene predisposto come strumento di iniziativa privata a cura delle Ditte esercenti, sotto la supervisione e il coordinamento dell Amministrazione comunale. La predisposizione del P.C.A potrà essere promossa dagli Operatori che, singolarmente o in forma consociata, detengano la proprietà (o la disponibilità) di almeno il 60% della superficie complessivamente zonizzata dal P.A.E. per l Ambito MO 111. ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 21

21 3. Il P.C.A. deve essere redatto in conformità con quanto previsto dall'allegato 2 delle presenti N.T.A. I contenuti progettuali del P.C.A. sono prioritariamente finalizzati alla realizzazione di interventi integrati ed organici, distribuiti in modo uniforme nel periodo di vigenza della Variante Generale di P.A.E. A tale strumento è pertanto demandato il compito di: - organizzare razionalmente le diverse fasi di sfruttamento e recupero ambientale, secondo un quadro di riferimento progettuale unitario; - definire condizioni di complementarità progettuale ed attuativa nei riguardi dell intervento di sistemazione idraulico-ambientale previsto per il contiguo demanio fluviale, finalizzato a ripristinare condizioni di adeguata officiosità della sezione di deflusso del Fiume Secchia; - individuare modalità compatibili di avvio delle attività estrattive previste dal P.A.E. tali da consentire una eventuale attuazione temporalmente indipendente rispetto ai previsti interventi di sistemazione idraulica, ferma restando la sopra richiamata complementarità ed unitarietà progettuale; - definire adeguate modalità di sistemazione finale, assicurando la conformità con i programmi ed i progetti territoriali previsti dal P.T.C.P e dall Ente locale, in un quadro di complessiva coerenza con i caratteri ambientali e paesaggistici del territorio contermine; - individuare le necessarie azioni finalizzate alla eliminazione, minimizzazione e/o compensazione dei fattori di impatto ambientale connessi all'attività estrattiva; - definire la tempistica e le modalità di attuazione del monitoraggio ambientale; - definire condizioni generali di compatibilità nei riguardi del sistema insediativo e ambientale contermine all area di P.A.E. 4. A seguito della presentazione del P.C.A. da parte del soggetto proponente l Amministrazione comunale provvede alla formale richiesta di validazione presso la competente Autorità idraulica, in ordine alla effettiva rispondenza del Piano ai criteri di complementarità e integrazione degli aspetti estrattivi con gli interventi di difesa e regimazione idraulica previsti per il tratto fluviale di interesse. Tale validazione dovrà ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 22

22 essere acquisita dal Comune preventivamente alla adozione del P.C.A. da parte del Consiglio comunale. 5. Sino alla data di approvazione del P.C.A. il Comune non darà luogo ad autorizzazioni per l esercizio di attività estrattive relative alla Zona di P.A.E. n 5. 6.b) Piano di Coltivazione e Progetto di sistemazione (P.C.S.) 1. Il Piano di Coltivazione e Progetto di sistemazione (P.C.S.) è obbligatorio per tutte le attività estrattive previste dal P.A.E. ed accompagna le domande di autorizzazione inoltrate al Comune ai sensi dell'art. 13 della L.R. n 17/1991 e s.m.i. 2. Il P.C.S. deve essere redatto in conformità con quanto previsto dall art. 13 della L.R. n 17/1991 e s.m.i. e dall Allegato 1 de lle presenti N.T.A. Relativamente alla Zona di P.A.E. n 5, esso dovrà inoltre risultare c oerente con i contenuti e le disposizioni dettate dal Piano di Coordinamento attuativo (P.C.A.) di cui al precedente art. 6.a). 3. Il P.C.S. è approvato ed autorizzato secondo le modalità e la procedura previste dagli artt. 11, 12, 13, 14 e 15 della L.R. n 17/1991, previa acquisizione del parere di conformità espresso dalla Commissione Tecnica Infraregionale per le Attività Estrattive (C.T.I.A.E.) entro sessanta giorni dalla data di ricevimento della domanda. 4. Le modalità e i criteri per la determinazione delle garanzie fidejussorie di cui alla lettera e), comma 1 dell art. 12 della L.R. n 17/1991, modificato dall'art. 3 della L.R. n 45/1993, sono stabiliti dall'art. 48 delle prese nti N.T.A. 6.c) Progetto di Sistemazione ambientale (P.S.A.) 1. Il Progetto di Sistemazione ambientale (P.S.A) è obbligatorio per le aree oggetto di attività estrattive pregresse corrispondenti alle Zone di P.A.E. n P1 (Area Baiso 1), n P2 (Area Baiso 3), n P3 (Area Baiso 4), n P4 (Area Baiso 2 nord), n P5 (Area ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 23

23 Baiso 2 sud), n P6 (Area Budrione), n P7 (Area Mo lino di Vedrina) e n P8 (Area San Giacomo), nonché per le aree zonizzate dal P.A.E. come ZReC ricadenti all interno del Polo di P.I.A.E. MO Con riferimento ai soli interventi promossi da Esercenti privati, il P.S.A. accompagna le domande di autorizzazione inoltrate al Comune ai sensi dell'art. 13 della L.R. n 17/1991 e s.m.i. Il P.S.A. deve essere reda tto in conformità con quanto previsto dall'allegato 1 delle presenti N.T.A. per la parte relativa ai progetti di sistemazione e dovrà approfondire tutti gli aspetti necessari ad una compiuta analisi e progettazione. 3. Il P.S.A. è approvato e autorizzato con la procedura prevista dall'art. 14 della L.R. n 17/1991 e s.m.i., previa acquisizione del p arere di conformità espresso dalla Commissione Tecnica Infraregionale per le Attività Estrattive (C.T.I.A.E.) entro sessanta giorni dalla data di ricevimento della domanda. 4. I rapporti fra l Amministrazione comunale ed il titolare dell autorizzazione, nonché gli obblighi di quest ultimo, sono disciplinati dalla Convenzione di cui all art. 12 della L.R. n 17/1991 e s.m.i. ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 24

24 TITOLO PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 25

25 Art. 7 - Autorizzazione all'esercizio dell'attività estrattiva 1. L'Autorizzazione all'esercizio dell'attività estrattiva è rilasciata mediante provvedimento autorizzativo del responsabile del procedimento esclusivamente per le attività programmate dalla V.G. di P.A.E., previa acquisizione del parere della Commissione Tecnica Infraregionale per le Attività Estrattive (C.T.I.A.E.), successiva stipula della Convenzione e, con riferimento al Polo estrattivo MO 028 "Comparto Argille", previo accordo di cui all'art. 24 della L.R. n 7/ Il rilascio dell'autorizzazione è subordinato al possesso dei necessari requisiti imprenditoriali, tecnico-giuridici ed organizzativi da parte del richiedente, da documentarsi secondo le modalità riportate nell art. 9 delle presenti N.T.A. 3. Qualora l'attività estrattiva coinvolga porzioni territoriali sottoposte a particolare regime di tutela, l'autorizzazione viene rilasciata previa acquisizione dei provvedimenti e degli atti di competenza delle relative Autorità preposte. 4. L'atto autorizzativo deve obbligatoriamente definire i seguenti elementi: a) tipologia e volumetria dei materiali estrattivi di cui è autorizzata la coltivazione, con riferimento alle singole annualità di vigenza dell'autorizzazione; b) l'estensione e la profondità massima di escavazione consentite, riferite a specifici punti fissi di misurazione; c) le modalità di sistemazione finale delle aree; d) la data di scadenza; e) eventuali ulteriori prescrizioni, misure cautelative e modalità gestionali di carattere integrativo e complementare rispetto a quanto previsto dalle N.T.A., ritenute necessarie ai fini della tutela ambientale, della salute pubblica e della sicurezza sul lavoro. 5. Ai sensi dell'art. 11 comma 5 della L.R. n 17 /1991 e s.m.i., l'autorizzazione all'esercizio dell'attività estrattiva è personale. Qualsiasi mutamento soggettivo è subordinato al rilascio di un nuovo atto autorizzativo a norma dell'art. 11 comma 5 della L.R. n 17/1991 e s.m.i.. ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 26

26 6. Successivamente al rilascio dell'autorizzazione, la Ditta esercente deve provvedere ai seguenti adempimenti prima di iniziare le escavazioni: - registrazione della Convenzione e dell'autorizzazione, nonché comunicazione al Comune dell'avvenuto adempimento; - comunicazione della data di inizio lavori al Comune, alla Provincia e all Unità Sanitaria Locale (A.U.S.L.) territorialmente competente. Alla comunicazione inviata all A.U.S.L. deve essere allegata copia del P.C.S. o P.S.A. autorizzato e copia della nomina del Direttore responsabile. Art. 8 - Convenzione 1. Il rilascio dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività estrattiva è subordinato alla stipula di apposita Convenzione fra l'amministrazione comunale ed il soggetto richiedente. 2. La Convenzione è valida ed efficace per l'intero arco temporale previsto dall'atto autorizzativo. Essa dovrà essere formulata in conformità allo Schema-tipo approvato dalla Giunta regionale con Deliberazione n 70 del 21/1/1992 (vedere Allegato 3 delle presenti N.T.A.) ed inoltrata in bozza a cura del richiedente unitamente alla domanda di Autorizzazione. 3. Ai sensi dell'art. 12 comma 1 della L.R. n 17 /1991 e s.m.i., la Convenzione è lo strumento contrattuale mediante il quale il richiedente l'autorizzazione assume l'obbligo di provvedere: a) all'esecuzione delle opere di collegamento viario della cava o dell Area progetto con la viabilità pubblica; b) all'esecuzione delle opere che si rendano necessarie per evitare danni ad altri beni ed attività; c) alla corretta attuazione dei contenuti fissati dal P.C.S. o dal P.S.A.; d) alla corretta esecuzione degli interventi previsti dal P.C.S. o dal P.S.A, nel rispetto delle prescrizioni tecniche e dei termini temporali indicati nell'atto autorizzativo; ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 27

27 e) alla costituzione di congrue garanzie finanziarie a copertura degli obblighi derivanti dalla stipula della convenzione stessa. 4. La Convenzione medesima dovrà inoltre prevedere l'assunzione dell'impegno da parte del titolare della Autorizzazione al versamento annuale all'amministrazione comunale, in unica soluzione, entro e non oltre il 31 dicembre di ciascuna annualità di esercizio, di una somma commisurata al tipo e alla quantità di materiale estratto nell'esercizio di competenza, in conformità con le tariffe stabilite dalla Giunta regionale ai sensi dell'art. 12 comma 2 della L.R. n 17/1991 e s.m.i.. 5. In conformità con quanto disposto dall'art. 12 comma 4 della L.R. n 17/1991 e s.m.i., la proposta di Convenzione è approvata dalla Giunta comunale. 6. La Convenzione si perfeziona con la sottoscrizione del proprietario dell'area oggetto di richiesta di Autorizzazione. 7. Ai sensi dell'art. 12 comma 6 della L.R. n 17 /1991 e s.m.i., la Convenzione diviene efficace ed impegnativa a seguito del rilascio dell'autorizzazione. ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 28

28 Art. 9 - Domanda di autorizzazione 1. La domanda di Autorizzazione è inoltrata al Sindaco tramite lo Sportello Unico del Comune, ai sensi del vigente D.P.R. 20 ottobre 1998 n 447. La domanda deve essere corredata dalla documentazione tecnica ed amministrativa di seguito elencata: - Attività di estrazione, sistemazione e attività connesse relative alle Zone ZC, ZE, ZReA, ZReB, ZI, ZCo e V di cui agli artt. 16.1, 16.2, 16.3, 16.4, 16.7, 16.8 e 16.9 delle N.T.A.: a) titolo conferente la disponibilità dei terreni oggetto di richiesta di autorizzazione; b) certificato di iscrizione alla Camera di Commercio o, per le Società, certificato della Cancelleria del Tribunale indicante la ragione sociale, la sede ed il legale rappresentante; c) estratti di mappa catastale e partita catastale dell'area interessata dall'attività estrattiva; d) relazione geologica, idrogeologica e giacimentologica; e) piano di coltivazione della cava; f) progetto di sistemazione e recupero ambientale, durante e al termine dell'attività di coltivazione; g) proposta di convenzione, conforme allo schema-tipo approvato dalla Giunta regionale con Deliberazione n 70 del 21/01/1992 ed allegato al presente elaborato; h) descrizione tecnica e localizzazione degli impianti di lavorazione e trasformazione; i) programma economico - finanziario; l) documentazione fotografica relativa allo stato di fatto dell'area oggetto di attività estrattiva; m) designazione del Direttore responsabile ai sensi dell'art. 6 D.P.R. 9 aprile 1959 n 128, modificato e integrato dall'art. 20 del Decreto legislativo 25 novembre 1996 n 624 di attuazione delle Direttive 92/91 CEE e 92/104 CEE; n) ogni altra documentazione e certificazione prevista dalla legislazione nazionale vigente in materia, con particolare riferimento a: ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 29

29 - Domanda di autorizzazione allo scarico ai sensi dell art. 46 del D. lgs. 11 maggio 1999 n 152 e succ. integrazioni e modifiche; - Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi degli artt. 6 e 15 del D.P.R. 24 maggio 1988 n 203; - Domanda di nullaosta acustico e di documentazione previsionale di impatto acustico, ai sensi dell art. 8 della L. 26 ottobre 1995 n 44 7 e della Delibera Regionale n 673 del ; - Domanda di nullaosta ai sensi dell art. 5, comma 3, del D.M. 24 maggio 1999 n 246. o) Documentazione a supporto della Procedura di verifica (Screening) ovvero Studio di Impatto Ambientale (S.I.A.). La documentazione amministrativa di cui al presente punto n) dovrà essere redatta su apposita modulistica fornita dall Ente competente e sottoscritta da tecnici abilitati per le prestazioni richieste, regolarmente iscritti ai rispettivi albi professionali. - Attività di sistemazione ambientale relative alle Zone ZReC e ZRnc di cui agli artt e 16.6 delle N.T.A (con riferimento ai soli interventi promossi da Esercenti privati): a) titolo conferente la disponibilità dei terreni oggetto di richiesta di autorizzazione; b) certificato di iscrizione alla Camera di Commercio o, per le Società, certificato della Cancelleria del Tribunale indicante la ragione sociale, la sede ed il legale rappresentante; c) estratti di mappa catastale e partita catastale dell'area interessata dall'attività estrattiva; d) relazione geologica, idrogeologica e idraulica; e) relazione agro-vegetazionale, faunistica e paesistico-ambientale; f) progetto di sistemazione ambientale (P.S.A.); g) documentazione fotografica relativa allo stato di fatto dell'area di intervento; h) proposta di convenzione, conforme allo schema-tipo approvato dalla Giunta regionale con Deliberazione n 70 del 21/1/1992 ed allegato a l presente elaborato; i) designazione del Direttore dei lavori ai sensi dell'art. 6 D.P.R. 9 aprile 1959 n 128, modificato e integrato dall'art. 20 del Decreto legislativo 25 novembre 1996 n 624 di attuazione delle Direttive 92/91 CEE e 92/104 CEE; ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 30

30 l) Documentazione a supporto della Procedura di verifica preventiva (Screening) ovvero Studio di Impatto Ambientale (S.I.A.). 2. La documentazione tecnica indicata alle lettere d), e), f) del precedente comma 1 deve essere redatta e sottoscritta da tecnici laureati (secondo le diverse competenze professionali richieste) ed iscritti ai rispettivi albi professionali. 3. La eventuale assenza di parte della documentazione tecnica o amministrativa elencata al precedente comma 1 costituisce elemento ostativo per la accettazione della pratica da parte dello Sportello Unico per le attività produttive. 4. Le domande di autorizzazione alla escavazione in deroga nelle aree di rispetto definite dall'art. 104 del D.P.R. n 128/1 959 sono inoltrate dalle Ditte esercenti all Amministrazione provinciale. Così come specificato all'art. 26 delle presenti norme, le istanze di autorizzazione agli scavi in deroga ex artt. 63 e 105 DPR n 128/59 e s.m.i. dovranno essere presentate alla Provincia con modalità e modulistica appositamente predisposte dall'ente. 5. Nel corso dell istruttoria dei P.S.A. di cui all art. 6.c) delle N.T.A., gli Enti coinvolti potranno richiedere ulteriori specifiche documentazioni al fine di acquisire i necessari elementi di approfondimento analitico e/o progettuale. Art Presentazione delle domande di autorizzazione 1. La domanda di Autorizzazione e la relativa documentazione tecnicoamministrativa, redatta in conformità con i disposti degli artt. 6 e 9 delle N.T.A., deve essere depositata presso lo Sportello Unico del Comune in sette copie originali. 2. Lo Sportello Unico trasmette la documentazione tecnico-amministrativa di cui al comma 1 presso gli Enti di competenza, provvedendo all acquisizione dei pareri e degli atti autorizzativi e di assenso nei termini temporali di legge. Ove necessario, provvede alla ECORISORSE Pianificazione Risorse Ambientali (Reggio Emilia) Pagina 31

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