PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE ECOLOGIA E AMBIENTE
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1 N di protocollo N 13/A/ECO di registro del 12 gennaio 2016 Referente : Arch. Paolo Negretti Tel. 031/ ; mail: paolo.negretti@provincia.como.it Rif fasc 07/2015 PROVINCIA DI COMO PROVVEDIMENTO DIRIGENZIALE SETTORE ECOLOGIA ED AMBIENTE Oggetto: Ditta: Tecnobeton Srl con sede legale in Como via Rezzonico 39. Autorizzazione unica alla realizzazione e gestione di un impianto di stoccaggio (R13) e trattamento (R12) di rifiuti non pericolosi sito in Comune di Lurate Caccivio via Giotto 31, ai sensi dell art. 208, del D.lgs. 152/2006 e s.m.i. (VEDASI RELAZIONE INTERNA) IL DIRGENTE DEL SETTORE ECOLOGIA E AMBIENTE (Dott. Franco Binaghi) IL RESPONASABILE DEL SERVIZIO RIFIUTI (Stefano Noseda) Documento firmato digitalmente ai sensi del T.U. 445/2000 e del D.Lgs. 82/2005 e s.m.i. Pag. 1 di 13
2 Allegato 1: Attività di Gestione Rifiuti Ditta: Tecnobeton Srl con sede legale in Como via Rezzonico 39. Autorizzazione unica alla realizzazione e gestione di un impianto di stoccaggio (R13) e trattamento (R12) di rifiuti non pericolosi sito in Comune di Lurate Caccivio via Giotto 31. Art. 208 del D.lgs. 152/2006 e s.m.i.. 1. Descrizione dell impianto. 1.1 L impianto risulta autorizzato in procedure semplificate, iscritto al n 356 del Registro dei Recuperatori, per l attività di messa in riserva (R13), e richiede nuova autorizzazione in procedura ordinaria ex art.208 con ampliamento di superficie e introduzione dell operazione di selezione e cernita (R12). L area interessata dall impianto occupa una superficie di circa m 2, di cui m 2 destinati allo stoccaggio e trattamento dei rifiuti, in container e cumuli su area scoperta, 555 m 2 destinati a superficie drenante e 658 m 2 in area coperta destinata allo stoccaggio dei rifiuti. L area risulta censita al N.C.T.R. fg. 9 del Comune di Lurate Caccivio e occupa parte dei mappali 1818 e 7131 e, sulla base della documentazione presentata, risulta in disponibilità alla ditta Tecnobeton S.r.l.; 1.2 I suddetti mappali ricadono in zona PAV Ambiti di pianificazione attuativa vigente a destinazione produttiva, così come rilevato dalla dichiarazione della ditta Tecnobeton Srl; 1.3 Trattandosi di attività esistente, al fine di gestire il periodo transitorio tra l emissione del provvedimento autorizzativo ex art. 208 e l effettivo avvio dell attività, con impianto configurato come da progetto approvato è stato predisposto, da parte della ditta Tecnobeton Srl, un cronoprogramma degli interventi previsti, contestualizzato nell ambito dell attività in essere, che risulta allegato alla nota del 11/11/2015; 1.4 Vengono effettuate operazioni di recupero di rifiuti non pericolosi come di seguito indicate: messa in riserva (R13); trattamento ai fini del recupero (R12) consistenti in operazioni di selezione e cernita e riduzione volumetrica (compattazione); 1.5 L assetto impiantistico autorizzato con il presente provvedimento è rappresentato sulla tavola di progetto n 02: Planimetria con indicate le aree di gestione rifiuti e tabella riassuntiva delle tipologie di rifiuto trattate stato di progetto, scala 1:200, del luglio 2015, revisione 1 del 03/11/2015, che costituisce parte integrante del presente provvedimento; Pag. 2 di 13
3 1.6 Lo schema di raccolta delle acque reflue decadenti dall insediamento è rappresentato sulla tavola di progetto n 02b Identificazione reti fognarie interne e identificazione manufatti di trattamento e gestione acque meteoriche stato di progetto scala 1:200, del luglio 2015, revisione 2 del 09/12/2015 ed è riferito ai contenuti del Provvedimento dell Ufficio d Ambito di Como n 164 del 28/12/2015; 1.7 La capacità complessiva di stoccaggio (R13) è pari a m 3 così suddivisi: DESCRIZIONE OPERAZIONE Messa in riserva in ingresso (R13) di rifiuti non pericolosi destinati a selezione, cernita e eventuale riduzione volumetrica (1) (R12) Messa in riserva in uscita (R13) di rifiuti non pericolosi derivanti dalle operazioni R12 e destinate a recupero presso altri impianti Messa in riserva in ingresso (R13) di rifiuti non pericolosi senza trattamento QUANTITÀ MASSIMA 900 m m m 3 (1) = le attività di riduzione volumetrica consistono in operazioni di compattazione; 1.8 Il quantitativo totale di rifiuti sottoposti alle operazioni di recupero (R12) consistenti in selezione e cernita e riduzione volumetrica (compattazione) è pari a t/anno = 355 t/g; 1.9 la tabelia dei rifiuti conferibili presso l impianto di che trattasi, viene integrata con le operazioni sui rifiuti non pericolosi e modificata come di seguito indicato: Codici CER e limitazioni OPERAZIONI SUL RIFIUTO R13 R limitatamente a rifiuti solidi limitatamente a rifiuti solidi limitatamente a rifiuti solidi Pag. 3 di 13
4 Codici CER e limitazioni OPERAZIONI SUL RIFIUTO R13 R limitatamente a rifiuti solidi non putrescibili limitatamente a rifiuti solidi non putrescibili limitatamente a rifiuti solidi non putrescibili limitatamente a rifiuti solidi non putrescibili Pag. 4 di 13
5 Codici CER e limitazioni OPERAZIONI SUL RIFIUTO R13 R limitatamente a rifiuti solidi non putrescibili ad esclusione dei rifiuti contenenti fibre di amianto Pag. 5 di 13
6 Codici CER e limitazioni OPERAZIONI SUL RIFIUTO R13 R limitatamente a rifiuti vegetali provenienti dalla a manutenzione del verde limitatamente a rifiuti solidi non putrescibili 1.10 Il ciclo di recupero (R12) esercitato sui rifiuti, previsto dal progetto approvato, è descritto, con riferimento alle aree funzionali individuate sulla planimetria di progetto n 02: Planimetria con indicate le aree di gestione rifiuti e tabella riassuntiva delle tipologie di rifiuto trattate stato di progetto, scala 1:200, del luglio 2015, revisione 1 del 03/11/2015, nella relazione tecnica del 15 luglio 2015, come precisato nel verbale della conferenza dei servizi del 17/11/2015; Pag. 6 di 13
7 2 Prescrizioni: 2.1 Prima della ricezione dei rifiuti all'impianto, la ditta deve verificare l'accettabilità degli stessi mediante acquisizione di idonea certificazione riportante le caratteristiche chimico-fisiche dei rifiuti citati (formulario di identificazione e/o risultanze analitiche), nel rispetto delle disposizioni contenute nella Legge 11 agosto 2014 n 116; 2.2 Qualora il carico di rifiuti sia respinto, il gestore dell impianto deve comunicarlo alla Provincia entro e non oltre 24 ore trasmettendo fotocopia del formulario di identificazione, o della corrispondente documentazione prevista dalle procedure del SISTRI; 2.3 la ditta dovrà ottemperare agli obblighi previsti dal D.lgs. 152/2006 e s.m.i. relativamente al S.I.S.T.R.I. e alla documentazione relativa ove prevista (registri di carico e scarico, MUD, formulari); 2.4 I rifiuti derivanti dall attività di trattamento (R12), devono essere ammassati separatamente per tipologie omogenee e posti in condizioni di sicurezza; 2.5 Non possono essere ritirati rifiuti putrescibili e/o maleodoranti. Devono, in ogni caso, essere evitate emissioni in atmosfera di qualsiasi sostanza inquinante e/o maleodorante; 2.6 le operazioni di messa in riserva devono essere effettuate in conformità a quanto previsto dal D.D.G. 7 gennaio 1998 n 36, della Regione Lombardia ed in particolare: a) le operazioni di stoccaggio dei rifiuti devono essere effettuate senza pericolo per la salute dell uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all ambiente, ovvero senza determinare rischi per l acqua, l aria, il suolo la fauna e la flora; senza causare inconvenienti da rumori od odori; senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla normativa vigente; b) le aree utilizzate per lo stoccaggio dei rifiuti devono essere adeguatamente contrassegnate al fine di rendere nota la natura e la pericolosità dei rifiuti e con etichette o targhe riportanti la sigla di identificazione (CER) che deve essere utilizzata per la compilazione dei registri di carico e scarico; devono inoltre essere apposte tabelle che riportino le norme di comportamento del personale addetto alle operazioni di deposito e trattamento. I contenitori dei rifiuti o le aree agli stessi dedicate devono essere opportunamente contrassegnate con etichette o targhe riportanti la sigla di identificazione che deve essere utilizzata per la compilazione dei registri di carico e scarico; Pag. 7 di 13
8 c) le aree interessate dalla movimentazione, dallo stoccaggio, dalle attrezzature, compresi i macchinari per l adeguamento volumetrico e dalle soste operative dei mezzi che intervengono a qualsiasi titolo sul rifiuto, devono essere impermeabilizzate e realizzate in modo tale da facilitare la ripresa di possibili sversamenti e percolamenti. In particolare le pavimentazioni delle aree dovranno possedere le caratteristiche costruttive dichiarate dalla ditta Tecnobeton Srl nel corso della Conferenza dei Servizi del 30/09/2015 e rappresentate sulla tavola di progetto n 03 Sezioni impianto e stratigrafia pavimentazioni scala 1:200 del novembre 2015; d) la gestione dei rifiuti deve essere effettuata da personale edotto del rischio rappresentato dalla movimentazione dei rifiuti, informato della pericolosità degli stessi e dotato di idonee protezioni atte ed evitare il contatto diretto e l inalazione; e) le operazioni di stoccaggio (R13) devono essere effettuate mantenendo la separazione dei rifiuti per tipologie omogenee; 2.7 l'impianto deve essere delimitato da idonea recinzione lungo il suo perimetro, dove tecnicamente possibile, trovandosi l impianto in questione all interno di un complesso industriale più ampio. La barriera esterna di protezione deve essere realizzata con siepi, alberature o schermi mobili, atti a minimizzare l'impatto visivo dell'impianto nel rispetto del progetto approvato. Deve essere garantita la manutenzione nel tempo di detta barriera di protezione ambientale. In ogni caso la ditta dovrà garantire che il conferimento dei rifiuti avvenga in maniera costantemente controllata, evitando commistioni con altre attività; 2.8 Dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni imposte dal Comune di Lurate Caccivio nel corso della Conferenza dei Servizi del 17/11/2015: gli elementi prefabbricati amovibili potranno essere collocati entro la zona di rispetto delle aree produttive/stradali dando dimostrazione che gli stessi assolvono alla funzione di mitigazione dell impatto acustico dell attività. A tal proposito la ditta dovrà effettuare una campagna di rilevamento fonometrico con impianto a regime, secondo le modalità previste dalla vigente normativa in materia. I risultati della valutazione dovranno essere trasmessi all ARPA di Como e al Comune di Lurate Caccivio, per le valutazioni di competenza; i cassoni e i new jersey non dovranno interferire con la piantumazione prevista di alberature ad alto fusto e la loro successiva manutenzione; la ditta Tecnobeton Srl dovrà assumere l impegno ad arretrare la recinzione esistente (lato sud del PL) di m 3, qualora venga realizzata la strada prevista nella scheda d ambito ATP/1 V. Carovelli del Documento di Piano del PGT; dovrà essere rispettata l altezza della recinzione in progetto (rif. normativa comunale vigente); Pag. 8 di 13
9 2.9 I rifiuti costituiti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) sono sottoposti alla disciplina del D.lgs. n 49 del 14 marzo Sui rifiuti riconducibili ai RAEE, riportati a titolo esemplificativo nell Allegato II e IV del D.lgs. n 49 del 14 marzo 2014, potranno essere esercitate unicamente operazioni di stoccaggio, in conformità a quanto previsto dagli allegati VII e VIII dello stesso decreto legislativo ed in particolare: a) l'impianto di stoccaggio deve essere delimitato da idonea recinzione lungo tutto il suo perimetro. La barriera esterna di protezione deve essere realizzata con siepi, alberature o schermi mobili, atti a minimizzare l'impatto visivo dell'impianto. Deve essere garantita la manutenzione nel tempo di detta barriera di protezione ambientale. b) Lo stoccaggio dei RAEE avverrà nell area identificata sulla tavola n 02: Planimetria con indicate le aree di gestione rifiuti e tabella riassuntiva delle tipologie di rifiuto trattate stato di progetto, scala 1:200, del luglio 2015, revisione 1 del 03/11/2015,. Nel caso di apparecchiature contenenti sostanze pericolose, tale area deve essere contrassegnata da tabelle, ben visibili per dimensioni e collocazione, indicanti le norme per il comportamento, per la manipolazione dei rifiuti e per il contenimento dei rischi per la salute dell'uomo e per l'ambiente; c) l'impianto deve essere dotato di bilance per misurare il peso dei rifiuti trattati e di un rivelatore di radioattività in ingresso all'impianto, anche portatile, che deve consentire di individuare materiali radioattivi eventualmente presenti tra i rifiuti; d) lo stoccaggio dei RAEE deve avvenire esclusivamente in area coperta resistente alle intemperie; e) l'area di conferimento deve avere dimensioni tali da consentire un'agevole movimentazione dei mezzi e delle attrezzature in ingresso ed in uscita; f) lo stoccaggio dei rifiuti deve essere realizzato in modo tale da non modificarne le caratteristiche compromettendone il successivo recupero e che le apparecchiature non subiscano danneggiamenti che possano causare il rilascio di sostanze inquinanti o pericolose per l'ambiente; g) la movimentazione e lo stoccaggio dei rifiuti deve avvenire in modo da evitare ogni contaminazione del suolo e dei corpi idrici ricettori superficiali e profondi; h) devono essere evitate lesioni ai circuiti frigoriferi e alle pareti, nel caso dei frigoriferi, per evitare il rilascio all'atmosfera dei refrigeranti o degli oli, nonché ai tubi catodici, nel caso di televisori e computer. Le sorgenti luminose di cui al punto 5 dell'allegato 1B, durante le fasi di raccolta, stoccaggio e movimentazione, devono essere mantenute integre per evitare la dispersione di polveri e vapori contenuti nelle apparecchiature stesse, anche attraverso l'impiego di appositi contenitori che ne assicurino l'integrità; Pag. 9 di 13
10 i) durante le fasi di stoccaggio devono essere: - scelte idonee apparecchiature di sollevamento; - rimosse eventuali sostanze residue rilasciabili durante la movimentazione delle apparecchiature; - assicurata la chiusura degli sportelli e fissate le parti mobili; - mantenuta l'integrità della tenuta nei confronti dei liquidi o dei gas contenuti nei circuiti; - utilizzate modalità conservative di caricamento dei cassoni di trasporto; j) devono essere adottate tutte le cautele per impedire la formazione degli odori e la dispersione di aerosol e di polveri; k) nell'area di stoccaggio delle apparecchiature dismesse devono essere adottate procedure per evitare di accatastare le apparecchiature senza opportune misure di sicurezza per gli operatori e per l'integrità delle stesse apparecchiature; 2.10 i rifiuti costituiti da scarti vegetali da manutenzione del verde (CER ) dovranno essere avviati agli impianti finali di recupero entro 7 giorni dal ricevimento presso l impianto, nel caso di frazione costituita da matrice erbacea con elevato tasso di umidità (foglie, erba, sfalci ecc.) ed entro 15 gironi dal ricevimento presso l impianto, nel caso di frazione costituita da matrice legnosa (rami, tronchi ecc.). In ogni caso non possono essere ritirati rifiuti in avanzato stato di putrefazione e/o maleodoranti e devono essere evitate emissioni in atmosfera di qualsiasi sostanza inquinante e/o maleodorante; 2.11 Preso atto che l impianto risulta autorizzato in procedure semplificate, iscritto al n 356 del Registro dei Recuperatori, per l attività di messa in riserva (R13), e richiede nuova autorizzazione in procedura ordinaria ex art.208 con ampliamento di superficie e introduzione dell operazione di selezione e cernita (R12), la ditta dovrà gestire la fase di sovrapposizione e interferenza tra l attività in essere, in procedure semplificate, e la realizzazione delle opere previste dal progetto approvato esercitando l attività nel rispetto della vigente normativa in materia di gestione rifiuti, dei disposti della comunicazione in procedure semplificate iscritta al n 356 del Registro dei Recuperatori e del cronoprogramma allegato alla nota del 11 novembre Ogni modifica del citato cronoprogramma dovrà essere preventivamente comunicata allo SUAP territorialmente competente, al Comune di Lurate Caccivio e alla Provincia di Como per le valutazioni di competenza; 2.12 Le modalità di deposito temporaneo dei rifiuti, prodotti dalla ditta nel corso dell attività di recupero, devono rispettare tutte le condizioni previste dall art. 183, comma 1, lettera bb), del D.lgs. 152/2006 e s.m.i. Pag. 10 di 13
11 2.13 Gli scarichi idrici decadenti dall'insediamento, compresi quelli costituiti dalle acque meteoriche, devono essere conformi alle disposizioni stabilite dal D.lgs. 152/2006 e dal R.R. 4/2006 e loro successive modifiche ed integrazioni. I dispositivi per la raccolta e la separazione delle acque di prima e seconda pioggia dovranno, se necessario, essere opportunamente modificati rendendoli conformi a quanto previsto dal R.R. n 4/2006 e la gestione delle acque di prima pioggia attuata secondo i criteri previsti dall art. 7 dello stesso Regolamento Regionale. A tal proposito si richiama il provvedimento n 164 del 28/12/2015 dall Ufficio d Ambito di Como a cui si rimanda per quanto di competenza; 2.14 le emissioni sonore nell ambiente esterno devono rispettare i limiti massimi ammissibili specificati dalle vigenti normative, nazionali e regionali, in materia di inquinamento acustico. La ditta dovrà comunque rispettare eventuali prescrizioni integrative impartite da ARPA; 2.15 qualora l impianto e/o l attività rientrino tra quelli indicati dal D.M. 16/02/82 e successive modifiche ed integrazioni, l esercizio dell impianto è subordinata all acquisizione di certificato prevenzione incendi da parte dei VV.FF. territorialmente competenti o della dichiarazione sostitutiva prevista dalla normativa vigente; 2.16 L esercizio delle operazioni autorizzate deve essere conforme alla normativa igienico - sanitaria e di prevenzione degli infortuni vigente; 2.17 Ogni variazione del nominativo del direttore tecnico responsabile dell'impianto ed eventuali cambiamenti delle condizioni dichiarate devono essere tempestivamente comunicate allo SUAP, alla Provincia di Como ed al Comune territorialmente competenti per territorio. 3 Piani 3.1 Piano di bonifica e di ripristino ambientale: il soggetto autorizzato dovrà provvedere alla bonifica finale dell area in caso di chiusura dell attività autorizzata che, in caso di rischio di potenziale contaminazione di cui all art. 242 del D.lgs. 152/2006 e s.m.i., dovrà essere coerente con quanto disposto dal titolo V del predetto D.lgs. 152/2006 e s.m.i. Il ripristino dell area ove insistono gli impianti deve essere effettuato in accordo con le previsioni contenute nello strumento urbanistico vigente, fermi restando gli obblighi derivanti dalle vigenti normative in materia. 3.2 Piano di emergenza: il soggetto autorizzato deve altresì provvedere alla predisposizione e/o all aggiornamento di un piano di emergenza e fissare gli eventuali adempimenti connessi in relazione agli obblighi derivanti dalle disposizioni di competenza dei VV.FF. e di altri organismi Pag. 11 di 13
12 Allegato 2: Emissioni in atmosfera 1 Per le emissioni di polveri nella manipolazione, lavorazione, trasporto, carico e scarico, stoccaggio di prodotti polverulenti l Azienda dovrà attenersi a quanto segue: a) Manipolazione e trattamento di sostanze polverulente Le macchine, gli apparecchi e le altre attrezzature, usate per la preparazione o produzione (ad es. frantumazione, cernita, vagliatura, miscelazione, riscaldamento, raffreddamento, pellettizzazione, bricchettazione) di sostanze polverulente devono essere ove possibile dal punto di vista tecnico ed impiantistici incapsulate. In alternativa all incapsulamento ed aspirazione, potrà essere utilizzato, in tutti i casi in cui le caratteristiche del materiale trattato lo consentano, un sistema di nebulizzazione d acqua. Gli ugelli nebulizzatori, in numero adeguato, dovranno essere posti in tal caso nei punti d introduzione, estrazione e trasferimento dei materiali. Il sistema adottato per il contenimento delle emissioni polverulente (gruppo filtrante o gruppo di nebulizzatori), dovrà in ogni caso garantire un contenimento adeguato della polverosità. Il Sindaco, in qualità d Autorità Sanitaria Locale, potrà comunque ritenere non sufficiente l adozione di sistemi d ugelli nebulizzatori e richiedere l impiego di sistemi di depolverazione a mezzo filtrante o ad umido; b) Trasporto, carico e scarico delle sostanze polverulente Per il trasporto di sostanze polverulente devono essere utilizzati dispositivi (nastri trasportatori) chiusi. Se non è possibile l'incapsulamento, o è possibile realizzarlo solo parzialmente, le emissioni contenenti polveri devono essere convogliate ad un apparecchiatura di depolverazione. In alternativa, potrà essere utilizzato un sistema di trasporto progettato in modo da garantire la concavità del nastro, che dovrà essere dotato di sponde antivento alte almeno 300 mm. I punti di discontinuità tra i nastri trasportatori devono essere provvisti di cuffie di protezione o, qualora la qualità dei materiali trattati lo consenta, di dispositivi di nebulizzazione d acqua. L'altezza di caduta dei materiali deve essere mantenuta adeguata, possibilmente in modo automatico. Qualora ciò non sia possibile, dovranno essere previsti sistemi alternativi atti a limitare la diffusione di polveri (ad es. nebulizzazione d acqua qualora la qualità dei materiali trattati lo consenta). Le strade ed i piazzali devono essere realizzati in modo tale da non dare accumulo e sollevamento di polveri a seguito di passaggi di veicoli o alla presenza d eventi meteorologici sfavorevoli (ad esempio: umidificazione costante, asfaltatura o altri tipi di pavimentazione); Pag. 12 di 13
13 c) Operazioni di magazzinaggio di materiali polverulenti Per il magazzinaggio di materiali polverulenti, al fine di minimizzare la polverosità ambientale, sono generalmente impiegati i seguenti sistemi: a) Stoccaggio in silos; b) Copertura superiore e su tutti i lati del cumulo di materiali sfusi, incluse tutte le attrezzature ausiliarie; c) Copertura della superficie, ad es. con stuoie; d) Manti erbosi; e) Costruzione di terrapieni coperti di verde, piantagioni e barriere frangivento; f) Provvedere a mantenere costantemente una sufficiente umidità superficiale. 2 Le misure sopra descritte devono essere attuate compatibilmente con le esigenze specifiche degli impianti, scegliendo adeguatamente quelle più appropriate che in ogni caso devono essere efficaci; 3 Il Sindaco, in qualità d Autorità Sanitaria Locale, potrà richiedere, qualora lo ritenga necessario, l adozione specifica di una o più misure scelte tra quelle sopra indicate. Allegato 3: Scarichi di Acque Reflue con Recapito in Fognatura: 1 Le caratteristiche, le condizioni e le prescrizioni relative allo scarico in pubblica fognatura dei reflui derivanti dall impianto in questione sono contenute nel Provvedimento dell Ufficio d Ambito di Como n 164 del 28/12/2015, relativo a: Parere per autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura delle acque reflue di prima, seconda pioggia e di lavaggio delle aree esterne provenienti dall insediamento produttivo della ditta Tecnobeton Srl in comune di Lurate Caccivio (Co) via Giotto 31, che si allega al presente Allegato Tecnico quale parte integrante. IL DIRIGENTE DEL SETTORE ECOLOGIA E AMBIENTE (Dott. Franco Binaghi) IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO RIFIUTI (Stefano Noseda) Documento firmato digitalmente ai sensi del T.U. 445/2000 e del D.Lgs. 82/2005 e s.m.i. Pag. 13 di 13
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