Attività di verifica degli interventi di disinfestazione e derattizzazione nel territorio del Distretto di Mirano-Dolo Azienda ULSS n.

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1 DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Distretto Mirano Dolo Servizio di Igiene e Sanità Pubblica Indirizzo: Riviera XXIX Aprile, Dolo Tel Fax sisp.mirano@aulss3.veneto.it Attività di verifica degli interventi di disinfestazione e derattizzazione nel territorio del Distretto di Mirano-Dolo Azienda ULSS n.3 Serenissima Anno 2017 a cura di: dott. Damiano Dalla Costa (Dipartimento di Prevenzione - Dolo) TdP. Rino Bertolin, Vanni Gobbo, Pasqualino Sasso ( SISP Dolo) dott. Simone Martini (Entostudio) Dicembre 2017

2 Indice Disinfestazione Introduzione Modalità Operativa Risultati Verifiche di efficacia Trattamenti di emergenza Conclusioni Monitoraggio Entomologico Derattizzazione Prospettive per il 2018 Pag

3 Introduzione Dall approvazione de Le Linee Guida per l organizzazione e la gestione delle attività di disinfestazione la Regione Veneto ha avviato un percorso avente come obbiettivo la messa a punto di protocolli standardizzati di intervento che prevedono i livelli minimi di azione da parte delle Amministrazioni Comunali ed una strategia di controllo e verifica delle attività di disinfestazione al fine di valutare i risultati delle azioni intraprese. Negli ultimi anni, con la crescita della globalizzazione ed il conseguente incremento esponenziale degli scambi commerciali e turistici, di merci e persone tra ampie e diversificate aree geografiche, è anche aumentato il rischio di introduzione di virus trasmessi da zanzara (Chikungunya, Dengue, Zika virus e Malaria), pertanto è diventato sempre più importante sia il controllo dei vettori che la realizzazione di procedure specifiche di verifica in funzione della tipologia di prodotto applicato, alla luce dei cambiamenti delle tipologie di insetticidi a disposizione, determinati dal Regolamento Biocidi (528/2012). Il Piano Regionale di Sorveglianza Integrata e Misure di Lotta ai Vettori del 2017 attribuisce un ruolo importante alla vigilanza sulle attività di disinfestazione svolte dai Comuni, ruolo che viene confermato nella Circolare Ministeriale relativa al Piano nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzara (Aedes spp.). Nella Circolare si stabilisce che la Regione e le ASL competenti per il territorio, sono responsabili della valutazione e gestione locale del rischio sanitario. La programmazione, l esecuzione e la valutazione degli interventi di controllo dei potenziali vettori vanno disposti e adattati localmente dal Dipartimento di Prevenzione della ASL che, supportato da una struttura Regionale di competenza, decide l azione da intraprendere, avvalendosi delle competenze entomologiche disponibili sul territorio e dei Comuni ai quali è demandata l attività di controllo del vettore. L introduzione dei campionamenti ha mediamente aumentato il livello di attenzione prestato dalle Ditte incaricate dei servizi di disinfestazione nell esecuzione del loro lavoro, mentre in precedenza per l assenza di rilievi specifici e la mancanza di una reale autorità di controllo, i lavori di applicazione dei prodotti antilarvali avvenivano in modo più approssimativo. Modalità operativa L attività di vigilanza si è svolta nel periodo marzo-ottobre in stretta collaborazione con Entostudio. Le verifiche sono state eseguite seguendo le indicazioni operative contenute nel Piano Regionale di Sorveglianza Integrata e Misure di Lotta ai Vettori del 2017 al paragrafo: Metodi di Stima dell efficacia dei prodotti antilarvali applicati per il controllo delle zanzare. Dall anno in corso, l attività di vigilanza di Entostudio è stata ottimizzata e resa più celere grazie all ausilio di Tablet in dotazione ai tecnici; tali supporti elettronici sono stati provvisti di una applicazione denominata Mosquito Tracker, sviluppata appositamente per realizzare i rilievi in campo: ciò ha permesso di ridurre i tempi di uscita 3

4 della reportistica, permettendo di fornire i report dei singoli comuni, nei casi più gravi e/o nelle emergenze, anche il giorno stesso della verifica. La schermata iniziale dell applicazione è rappresentata in figura 1, mentre in figura 2 si può notare la schermata principale di inserimento nella quale sono preinserite le specie più comuni che possono essere ritrovate nel nostro territorio (esempio Aa è significativa della specie Aedes albopictus), inoltre ciascuna delle specie è associata ad una percentuale qualora la stessa specie coesista all interno di caditoia assieme ad una o più specie; per ciascun target è possibile inserire gli stadi rilevati (L1-L2-L3-L4), uova e/o pupe; a ciò si aggiunge l eventualità di associare alla singola caditoia la temperatura e il ph rilevati, l associazione alla stessa di una nota descrittiva e inoltre è prevista la localizzazione del singolo tombino con l identificativo del numero civico, a cui è possibile aggiungere e quindi rilevare le coordinate gps per un miglior ricostruzione del dato in un tempo successivo alla verifica di campo. Riassumendo, ad ogni rilievo sono state raccolte le seguenti informazioni: Nome della via campionata e relativo numero civico a cui è associata la caditoia; Coordinate gps (opzionali); N tombini osservati; N tombini secchi; N tombini con acqua; N tombini con larve (positivi) e privi di larve (negativi); Specie presenti con relativi stadi riscontrati; Livello di densità; N campioni eseguiti; Temperatura dell acqua; Percentuale di sfarfallamento (dato ottenuto attraverso il controllo in laboratorio del completamento del ciclo di sviluppo delle larve raccolte in campo). Figura 1 e 2 Dal prossimo anno l applicativo sarà usufruibile anche da personale dell Azienda Sanitaria. 4

5 Risultati Si riportano in forma tabellare e grafica i risultati conseguiti. Tabella Risultati complessivi dell attività di monitoraggio nel territorio dell ULSS 13 Dolo Anno Campionamenti effettuati Comuni afferenti Comuni visitati N strade osservate Tombini osservati Tombini secchi Tombini con acqua Tombini negativi Tombini positivi Tabella Risultati complessivi del numero totale di caditoie nelle quali sono state rilevate le specie A. albopictus e C. pipiens nel territorio dell ULSS 13 Dolo Anno Aedes albopictus Culex pipiens Tabella Risultati complessivi delle densità rilevate nelle caditoie positive nel territorio dell ULSS 13 Dolo Anno Densità osservata A (1-10) B (11-50) C (51-100) D (>100) Grafico 1: distribuzione delle caditoie con o senza acqua in relazione alla totalità delle caditoie campionate. 5

6 Grafico 2: percentuale di caditoie con o senza acqua in relazione al totale dei tombini campionati. Grafico 3: percentuale di caditoie caratterizzate dalla presenza (tombini positivi) o assenza (tombini negativi) di larve di zanzara rispetto ai tombini con acqua. 6

7 Grafico 4: percentuale dei tombini nei quali è stata rilevata la presenza delle specie Culex pipiens, Aedes albopictus e la compresenza di entrambe le specie. Grafico 5: distribuzione percentuale delle specie Ae. albopictus e Cx. pipiens, rilevate nelle caditoie con acqua 7

8 Grafico 6: Densità osservata nelle caditoie. Nel periodo da marzo a ottobre le verifiche hanno interessato complessivamente 1014 caditoie delle quali 863 con acqua (85,1% - grafico 1), di queste in 182 (21,1%) sono state riscontrate larve di zanzara (grafico 3). Nelle caditoie ove è stata rilevata l infestazione, la distribuzione delle specie Culex pipiens e Aedes albopictus è così suddivisa: nel 44,2% sono state riscontrate esclusivamente larve di zanzara tigre, nel 20,1% questa ha condiviso il focolaio con la zanzara comune e nel restante 35,7% è stata ritrovata solamente la zanzara comune (grafico 4). Nel grafico 5 sono invece presenti le percentuali delle specie di zanzara rilevate nelle caditoie positive nell area di competenza del distretto in esame, nel dettaglio è stato riscontrato il 53,6% di Aedes albopictus e il 46.4% di Culex pipiens. E stata inoltre determinata la densità di larve utilizzando la seguente scala di valutazione: A: da 1 a 10 stadi larvali/500 cc di acqua raccolta; B: da 1 a 50 stadi larvali/500 cc di acqua raccolta; C: da 51 a 100 stadi larvali/500 cc di acqua raccolta; D: > 100 stadi larvali/500 cc di acqua raccolta; Come si può osservare dal grafico 6 il 76,4% delle caditoie con larve presentano una densità di classe A (da 1 a 10 larve per mezzo litro di acqua), mentre il 20,9% si riferisce a densità di classe B (da 11 a 50 larve per mezzo litro di acqua) e il 2,7% a densità di classe C (da 51 a 100 larve per mezzo litro di acqua). Contestualmente alle verifiche di efficacia, si è proceduto alla raccolta dei valori (grafico 7) di precipitazione registrati nel periodo di vigilanza, in particolare sono stati presi in considerazione i dati delle seguenti stazioni meteo dell ARPAV rappresentativi dell area monitorata: Mira Campagna Lupia - Valle Averto 8

9 Grafico 7: Andamento della temperatura media, delle precipitazioni e temperatura dell acqua nelle caditoie. Verifiche di efficacia Al fine della valutazione dell efficacia il parametro di riferimento da considerare è la percentuale di sfarfallamento dei campioni prelevati in campo e successivamente osservati in laboratorio o la percentuale di caditoie positive riferite al numero di caditoie con acqua, qualora non siano necessari prelievi di larve (nel caso si utilizzino Batteri sporigeni e/o Diflubenzuron). Un intervento risulta efficace se tale percentuale è inferiore o uguale al 10,0%. Complessivamente da maggio a ottobre su un totale di 650 tombini con acqua sono state rilevate 163 caditoie positive (25,1%). Nella maggioranza dei Comuni osservati il larvicida più utilizzato è il Vectomax FG anche se successivamente nella stagione è stato applicato il Diflubenzuron. Vectomax FG è un insetticida biologico che agisce per ingestione sulle larve di zanzara; tale insetticida è composto dal batterio Bacillus thuringiensis var. israelensis in associazione ad un secondo batterio Bacillus sphaericus; l attività biologica è svolta dalle Delta-endotossine dei due bacilli, presenti sotto forma di cristalli o inclusioni parasporali, le quali, una volta ingerite dalle larve, provocano il rigonfiamento, la distorsione ed infine la rottura delle cellule epiteliali; la conseguente paralisi del tratto digerente determina la morte delle larve entro pochi giorni. Il Diflubenzuron è un regolatore di crescita, che inibisce la formazione dell esoscheletro di chitina, agendo ad ogni cambiamento di stadio larvale. Se correttamente applicato non dovrebbe consentire di rinvenire alcun stadio larvale di lì ad almeno due settimane dalla sua applicazione. 9

10 Grafico 8: Percentuale di positività riscontrata nei Comuni monitorati. 10

11 Grafico 9: Percentuale di positività effettiva mensile. È interessante analizzare quanto raffigurato nel grafico 8 nel quale viene rappresentata la percentuale di positività (calcolata considerando la percentuale di campioni che hanno dato origine ad adulti vitali), osservata nei Comuni interessati dalla vigilanza. Quanto riportato è da considerarsi come una fotografia della situazione osservata in quel momento, considerando che la positività riscontrata può essere legata ad eventi piovosi importanti (> 10 mm), i quali possono aver dilavato le caditoie successivamente al trattamento effettuato inficiando così lo stesso. Analizzando il grafico 9 si può osservare come la percentuale di caditoie positive risulta sensibilmente diversa ogni mese. All inizio della stagione (marzo-maggio) la percentuale relativamente bassa può essere imputabile ad una presenza puntuale dell infestazione larvale per motivi climatici e biologici che condizionano la stessa all inizio dell estate; successivamente con il prosieguo della stagione, in particolare nei mesi da giugno ad agosto il valore medio si attesta sempre molto al di sopra della soglia di tolleranza e ciò corrisponde al periodo in cui è stato applicato il Vectomax FG; successivamente è stato scelto di comune accordo di utilizzare il Diflubenzuron e si può notare che nonostante la percentuale di positività sia sempre più alta del 10,0%,la situazione risulta ridimensionata in termini di punti percentuali. Il dato complessivo indica però una situazione una situazione che merita più attenzione nel controllo dell infestazione di larve di zanzare. Oltre alla verifica delle caditoie si è proceduto al campionamento di alcuni fossati per constatare il livello di infestazione in considerazione dell importanza che hanno come potenziali focolai di Culex pipiens. In particolare abbiamo monitorato fossati in prossimità dei centri urbani aventi le seguenti caratteristiche: forte inerbimento; a basso scorrimento; elevata carica organica; vicinanza a scarichi fognari; 11

12 Per il campionamento si è operato nel seguente modo: individuazione fossati nelle aree extraurbane attraverso spostamento in loco e stima della loro lunghezza; verifica presenza di acqua e campionamento con dipper ad una distanza di circa 4-5 metri in funzione delle caratteristiche del focolaio (scorrimento dell acqua, presenza di vegetazione fitta lungo le sponde, profondità dell alveo); trasferimento delle larve su di una vaschetta con fondo bianco per l individuazione del genere e della densità; Tabella 3 - Risultati complessivi dell attività di monitoraggio dei fossati nel territorio dell ULSS 13 Dolo Anno N. strade osservate Lunghezza osservata (m) Campionamenti effettuati Specie presenti Densità osservata Lunghezza negativa (m) Lunghezza positiva (m) N. fossi secchi Culex pipiens (m) Anopheles spp.(m) A (1-10) B (11-50) C (51-100) D (>100) ,2% 10,8% 100,0% 0,0% 61,2% 20,4% 0,0% 2,0% Il monitoraggio, che ha interessato una piccola parte dei fossati presenti ed ha messo in evidenza quanto segue: la presenza di larve risulta puntiforme ed influenzata soprattutto dalla vegetazione che rallenta il flusso dell acqua e crea un habitat di protezione da eventuali predatori presenti; le maggiori densità larvali osservate (D) si sono avute in prossimità dei tratti finali che si sono isolati da altri fossati a seguito dell abbassamento del livello di acqua; lo sfalcio dell erba senza raccolta crea condizioni favorevoli allo sviluppo di larve di zanzara. Trattamenti di emergenza Nel corso del 2017 è stato effettuato un solo trattamento straordinario di emergenza in località Campagna Lupia, a seguito di segnalazione di caso confermato di Malattia West Nile autoctono in un soggetto ivi residente. La segnalazione era pervenuta al SISP dalla Medicina di Dolo. La segnalazione era stata preceduta di qualche giorno dalla segnalazione di positività a virus West Nile in un pool di zanzare catturate nel sito di Valle Averto all interno del medesimo Comune. Sono state applicate le procedure previste dal Piano Vettori Regionale coinvolgendo l Amministrazione comunale e i cittadini residenti. Un altra segnalazione ha riguardato il Comune di Santa Maria di Sala per una positività casuale in un donatore di sangue; con l occasione è stata intensificata la vigilanza nella zona nei pressi della abitazione dell interessato e sono state date disposizioni per ripetere i trattamenti nelle caditoie e fossati risultati infestati dal larve di zanzara, che sono state così ricondotte all interno di una routinaria verifica delle attività di disinfestazione. 12

13 Conclusioni L estate 2017 è stata caratterizzata da pochissimi eventi piovosi importanti ed estremante puntuali, alternati a periodi con scarsissime precipitazioni che hanno pertanto avuto un ruolo marginale nella determinazione dell efficacia dei trattamenti in quanto meno frequenti sono risultati essere i dilavamenti delle caditoie. Come si può notare dal grafico 10 nel 2017 l attività di vigilanza ha interessato un numero minore di caditoie rispetto all anno precedente con una diminuzione del 19,5% delle caditoie monitorate. Tale diminuzione è dovuta essenzialmente a due motivi: Minori precipitazioni rispetto all anno scorso che hanno permesso una programmazione mirata delle verifiche e soprattutto la validazione del procedimento in quanto il risultato non era influenzato dai dilavamenti delle caditoie; Aumento delle informazioni e maggior dialogo con i Comuni interessati sui piani di intervento, calendari e prodotti applicati; Impiego su larga scala del prodotto Vectomax FG che risulta più persistente in acqua, pertanto le verifiche vengono effettuate con periodicità più dilatate nel tempo. Il dato di positività rilevato è in aumentato di alcuni punti percentuali rispetto a quanto osservato nel 2016 (grafico 12). Grafico 10: Confronto attività di vigilanza periodo

14 Grafico 11: Confronto attività di vigilanza periodo Grafico 12: Confronto dati di positività nel periodo

15 Grafico 13: Confronto dati di efficacia nel periodo Grafico 14: Confronto dati di efficacia nel periodo

16 Monitoraggio Entomologico Dal 31 maggio al 31 ottobre 2017 è stato effettuato il monitoraggio dell infestazione da zanzara Culex pipiens (vettore del virus West Nile e Usutu) mediante il posizionamento di trappole nei siti di Campagna Lupia (Oasi WWF di valle Averto) Martellago e Mirano (in aree private), nell ambito del Piano Regionale West Nile 2017 curato dall Istituto Zooprofilattico delle Venezie, grazie anche alla disponibilità di residenti a Mirano e Martellago che hanno permesso l installazione delle trappole nei propri giardini. Per questa attività si riportano, in sintesi, i risultati con qualche commento, forniti dall Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Legnaro (Dott.ssa Gioia Capelli e dott. Fabrizio Montarsi) Grafico 15. Tabella numero e specie catturate nel 2017 in ciascun sito Specie Campagna Lupia (ID 6) Martellago (ID 330) Mirano (ID 346) Culex pipiens Ochlerotatus caspius Aedes albopictus Aedes vexans Ochlerotatus detritus 2 Anopheles plumbeus 1 1 Culiseta annulata 1 Ochlerotatus geniculatus 1 NON IDENTIFICATO (Zanzare) Totale

17 Grafico 16 Grafico 17- Sito di Martellago ID 330 (Località Le cave di Maerne, privato) 17

18 Grafico 18 - Sito di Mirano ID 346 (Località Scaltenigo, privato) Grafico 19 - Sito di Campagna Lupia ID 6 (Oasi WWF di Valle Averto) 18

19 Grafico 20 Tra i siti monitorati localizzati nel territorio di competenza dell ex ULSS 13, quello in cui sono state catturate più zanzare è il sito di Campagna Lupia con 1841 esemplari di cui 1351 (73,3%) della specie vettore Cx. Pipiens vettore del virus West Nile e USUTU. Tale andamento si discosta da quanto osservato nel 2015 e 2016 in cui il numero di catture è stato quasi il doppio e la percentuale di Culex Pipiens superiore all 85%. Nel medesimo sito di Campagna Lupia è stata riscontrata una maggiore diversità di specie con 7 specie diverse, in accordo con la tipologia di sito: oasi naturale con ampia varietà di ambienti e diversità di specie in generale. Nel sito di Campagna Lupia è stata evidenziata circolazione virale West Nile in un pool di Culex pipiens catturate in data 23 agosto A pochi giorni di distanza da tale segnalazione è stato riscontrato un caso umano autoctono di Malattia West Nile che ha fatto scattare l intervento di emergenza su tutto il territorio comunale ed ha messo in preallarme i Comuni confinanti. 19

20 Attività di verifica degli interventi di derattizzazione Il servizio erogato sul territorio, da parte di ditta incaricata, è stato svolto fino a giungo 2016 attraverso passaggi periodici che prevedevano sostituzione delle esche (paraffinato estruso blu e/o Pasta Fresca) non consumate o vecchie all interno delle postazioni di derattizzazione (RAT-BOX) installate sul territorio sulla base di dati storici o di richieste specifiche delle amministrazioni comunali. La nuova modalità di gestione dei trattamenti, introdotta nel 2016, è proseguita anche nel 2017 riducendo drasticamente il numero di postazioni fisse presenti sul territorio. La nuova gestione risponde alle indicazioni del Regolamento (UE) 528/2012, entrato in vigore il 1 settembre 2013, che ha stabilito nuove regole da seguire per l autorizzazione, la messa a disposizione sul mercato e l uso di biocidi, nonché per l immissione sul mercato di articoli trattati con biocidi di cui alla Direttiva n. 98/8/CE nota come Direttiva Biocidi. I prodotti rodenticidi, possono essere utilizzati in Italia da utenti professionali e non professionali e vi sono delle indicazioni circa le Misure di Mitigazione del Rischio (MMR) da adottare al momento dell autorizzazione di tali prodotti, a tutela della salute umana, in particolar modo dei bambini e degli animali non bersaglio, al fine di evitarne la possibile ingestione accidentale. Infatti i rodenticidi (prodotti biocidi destinati al controllo di ratti, topi od altri roditori (Product Type, PT14), sono stati inclusi in deroga nella lista delle sostanze attive autorizzate nell UE per un periodo limitato a soli 5anni (anziché 10), nonostante la loro pericolosità, sulla base dei benefici per la salute pubblica e l igiene anche perché non e stata individuata una alternativa altrettanto valida a parità di rischi. A livello europeo, al fine di armonizzare le MMR per gli anticoagulanti rodenticidi, sono state proposte diverse misure per la mitigazione del rischio, in base ai diversi scenari di utilizzo: all interno degli edifici all interno e intorno gli edifici; nelle aree aperte; nelle fogne; nelle discariche; per la fumigazione nelle tane dei roditori. In particolare, le esche permanenti non devono essere utilizzate in ambiente esterno (a meno che non vi sia una elevata probabilità di re-invasione), perché tale scenario presenta un rischio molto alto per le specie non bersaglio, ma possono essere utilizzate in ambiente interno, soprattutto dove c è un obbligo normativo, o dove c è un alta possibilità di re-invasione, anche perché rappresenta un rischio ridotto per le specie non-bersaglio (es. all interno della rete fognaria o all interno di edifici). In ambiente esterno la durata di un trattamento deve sempre essere limitata a 35 giorni (5 settimane); 20

21 la eventuale persistenza dell attività dei roditori post intervento, potrebbe indicare che questi sono resistenti al rodenticida, o che una parte significativa dell infestazione non e stata trattata e quindi l intervento va riprogettato. Rispetto agli anni precedenti, nel territorio a gestione Veritas in cui erano disseminate sul territorio circa 2000 postazioni (Rat-Box), alla fine di dicembre se ne contavano solo 122, gestite secondo nuovi criteri per impedire rischi alla salute (uomo e animali non bersaglio) e minore impatto ambientale. Interventi per derattizzazione gestione Veritas anno 2017 GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC N. INTERVENTI RICHIESTI N. SOPRALLUOGHI EFFETTUATI POSTAZIONI TEMPORANEE INSTALLATE su tutto il territorio CONSUMI VERIFICATI in 6 controlli dal posizionamento POSTAZIONI MANTENUTE OLTRE i 60 gg % 9% 9% 30% 6% 29% 10% 6% 4% 5% 6% 4% POSTAZIONI FISSE

22 PROSPETTIVE PER IL 2018 La riorganizzazione delle Aziende ULSS avviata nel 2017 non modifica l attenzione sanitaria alle problematiche correlata al controllo dei vettori. Infatti anche per il 2018 verrà mantenuta come prioritaria la lotta contro le zanzare, considerato il rischio di trasmissione di patologie potenzialmente gravi, soprattutto per fasce di popolazione particolarmente fragili. Anche nel Piano di Sorveglianza 2017 per il controllo delle malattie trasmesse da vettori si pone l accento non solo sulle situazioni di emergenza necessarie a circoscrivere focolai di diffusione virale in seno alla popolazione, ma anche a rivedere e aggiornare i Piani di Disinfestazione comunali (gestiti in proprio o in consorzio) per migliorare l efficacia degli interventi ordinari anche con l introduzione di nuove molecole che nel corso di questi ultimi tre anni sono state sperimentate anche nel territorio del Distretto di Mirano Dolo dell AULSS n. 3 Serenissima. Va evidenziato infine come la lotta alle malattie trasmesse da vettori rientri tra i Programmi del nuovo Piano Regionale della Prevenzione adottato nel Piano di Prevenzione Aziendale a fine dicembre Considerate le abitudini dei vettori, è auspicabile uniformare il più possibile gli interventi per un controllo efficace. Come già accennato in precedenza, si prevede di: 1) Mantenere elevata la vigilanza sui potenziali focolai di sviluppo larvale; 2) mantenere un buon livello di intervento larvicida allargando l azione anche su focolai diversi dalle caditoie stradali che restano sempre una delle principali fonti di infestazione; come indicato lo scorso anno si segnala la necessità che i Comuni aggiornino gli stradari per un completo trattamento delle caditoie stradali; 3) individuare strategie e modalità di intervento per alcuni focolai particolari (Cimiteri e fossati e caditoie private inattività commerciali) anche mediante l adozione di specifiche Ordinanze; 4) coinvolgere nella lotta i privati affinché contribuiscano a mantenere bassa la densità delle zanzare adattare i Piani di disinfestazione al variare della situazione epidemiologica, ovvero prevedere già nei nuovi piani interventi differenziati e modulabili in base alle criticità che si possono manifestare in un dato territorio 5) intervenire tempestivamente nei casi previsti per trattare i focolai presenti in base alle indicazioni fornite a livello regionale in collaborazione con l I.Z.S.Ve 6) mantenere elevata la campagna informativa nei confronti della popolazione poiché la situazione epidemiologica ci obbliga a considerare il nostro territorio come un area tropicale nella quale si deve evitare le punture delle zanzare mediante semplici accorgimenti protettivi come le zanzariere alle finestre, l uso di repellenti cutanei e l utilizzo di insetticidi in ambito domestico 7) collaborare al monitoraggio entomologico con l IZSVe. Per quanto riguarda il servizio di Derattizzazione verrà mantenuta la vigilanza sulla base delle segnalazioni. 22

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