CIRCUITI CORTICALI. Cell. stellata

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1 CIRCUITI CORTICALI Cell. stellata Le cellule della corteccia sono organizzate in moduli. All interno di ogni modulo esistono dei circuiti che permettono la trasmissione dalle cellule stellate dello strato IV (che ricevono le afferenze talamiche nel caso di corteccie sensoriali) ai neuroni piramidali dello strato III e V. Cell. piramidale Le afferenze di tipo associativo (tramite fibre callosali) innervano invece principalmente neuroni degli strati più superficiali. Interneuroni inibitori (cellule a canestro) permettono di delimitare funzionalmente i moduli.

2 ORIGINE DEL SEGNALE EEG L ampiezza del segnale EEG é data dal prodotto tra I (corrente sinaptica) e Re (resistenza extracellulare). Il segnale generato é quindi di ampiezza ridotta rispetto al segnale sinaptico il cui valore é dato dal prodotto tra I e Rm (resistenza di membrana). La propagazione del segnale sinaptico genera in ogni cellula un campo elettrico, che essendo descritto da un vettore ha intensità, direzione e verso. Solo quando i vettori hanno la stessa direzione si sommeranno per generare un segnale risultante non nullo. La direzione del campo dipende dall orientamento dell albero dendritico. Nel caso delle cellule piramidali i vettori sono paralleli e quindi si sommano. Nel caso delle cellule stellate, data la loro simmetria radiale il loro campo elettrico risultante è nullo.

3 IL POTENZIALE GENERATO DA UN DIPOLO Solo segnali sincroni si sommano ed il segnale EEG risulta dalla somma di tanti campi elettrici generati in maniera sincrona. I segnali sincroni sono quelli sinaptici (lenti) e non i potenziali d azione (veloci). Una eccezione a questo principio si ha nel caso di scariche sincrone di potenziali d azione (si verificano nel caso di attacchi epilettici).

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6 <3.5 Hz; 150 µv SONNO PROFONDO 4-7 Hz; 100 µv SONNO SUPERFICIALE (nei bambini anche durante la veglia) 8-15 Hz; µv VEGLIA RILASSATA Hz; µv VEGLIA VIGILE

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9 IL TRONCO DELL ENCEFALO CONTROLLA L ATTIVITA DEI NEURONI CORTICALI ENCEFALO ISOLATO: NORMALE RITMO SONNO-VEGLIA SEZIONE MEDIO PONTINA: PTB CERVELLO ISOLATO: SONNO CONTINUO

10 IL RITMO SONNO VEGLIA DIPENDE DALL ATTIVITA DI 2 CENTRI NERVOSI - CENTRO BULBARE DEL SONNO (INIBISCE IL CENTRO PONTINO) CENTRO PONTINO DELLA VEGLIA LA PERFUSIONE SELETTIVA DEL BULBO (CENTRO DEL SONNO) CON SOLUZIONE SALINA CONTENENTE UN BARBITURICO CAUSA IL RISVEGLIO DELL ANIMALE ADDORMENTATO. QUESTO INDICA CHE L ATTIVITA DEL CENTRO BULBARE E NECESSARIA PER INDURRE IL SONNO. QUINDI IL SONNO E A TUTTI GLI EFFETTI UN FENOMENO ATTIVO E NON UN FENOMENO PASSIVO GENERATO DALL ASSENZA DI STIMOLI SENSORIALI.

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12 EFFETTO DEI BARBITURICI SULLA DURATA E SULLA STRUTTURA DEL SONNO

13 DIDASCALIA. Le cellule gangliari fotosensibili della retina (blu) rilevano le variazioni cicliche dell intensità luminosa e i loro assoni formano connessioni con il nucleo soprachiasmatico (SCN), il principale orologio biologico interno dell organismo. SCN influenza l attività del ganglio cervicale superiore (SCG), il quale controlla la produzione ciclica, secondo un ritmo di circa 24 ore (circadiano), della melatonina da parte della ghiandola pineale (P). Gli assoni delle cellule gangliari fotosensibili mandano collaterali anche al nucleo olivare del pretetto (OPN) e tramite la proiezioni dal OPN al nucleo di Edinger-Westhphal (EW). E questa la ragione per cui un certo grado di controllo del diametro pupillare è presente anche quando i fotorecettori sono degenerati.

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