COMUNE DI UGENTO GEMINI - SCUOLA ELEMENTARE ^ SAN GIOVANNI BOSCO ^

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2 COMUNE DI UGENTO GEMINI - SCUOLA ELEMENTARE ^ SAN GIOVANNI BOSCO ^ Oggetto: Norme di prevenzione incendi per l edilizia scolastica RELAZIONE TECNICA Premessa La presente relazione ha per oggetto la descrizione dei luoghi e degli accorgimenti da adottare ai fini della prevenzione incendi per adeguare l edificio scolastico esistente sito in Gemini di Ugento alla piazza dei Caduti. Secondo il DM , l attività è individuata al n. 85) Scuole di ogni ordine, grado e tipo, collegi accademie e simili per oltre 100 persone presenti. La scuola elementare costruita a piano terra presumibilmente intorno agli anni 60, è costituita da un corpo di fabbrica a forma di L in cui trovano posto n. 7 aule ed una piccola palestra. Da una ricerca negli archivi storici del comune si è potuto rilevare che la palestra è stata costruita nel 1978; mentre nel 1989 sono state demoliti e ricostruiti i solai relativi alle sole aule A1 e A2, mentre da testimonianze dirette si è accertato che il solaio del corridoio a ridosso delle aule A1 e A2 è stato demolito e ricostruito circa 4 anni fa cioè intorno al 1999 con lavori in economia, per questo intervento non sono state rinvenute documentazioni cartacee. La struttura portante di tutta la scuola è costituita da muratura spessa 50 cm. con solai che raggiungono la luce massima di metri 5 nelle aule didattiche, una luce massima di metri 8 nella palestra, il tutto caratterizzato da una altezza interna di 4.65 metri, tranne l aula A3 che presenta una altezza di 4.45 metri. Le aule A4-A5-A6-A7 sono caratterizzate da un solaio a voltine cioè costituito da travi IPE in ferro ad interasse di circa 60 cm. e raccordate da muratura sistemata a volta, mentre la palestra è stata costruita utilizzando un solaio a travetti precompressi dallo spessore di cm di caldana. 1. CLASSIFICAZIONE In relazione alle presenze massime di alunni che si possono prevedere, al personale docente e non docente, tenuto conto del DM 18/12/1975, si prevedono circa 150 unità, la scuola quindi è classificabile come: Tipo 1 Scuole con numero di presenze contemporanee da 101 a 300 persone. 2. CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE 2.0 SCELTA DELL AEREA In prossimità dell edificio non ci sono edifici che presentano gravi rischi di incendio e/o esplosione, di fatto gli edifici circostanti sono destinati a civile abitazione e qualche locale commerciale. 2.1 UBICAZIONE I locali ad uso scolastico sono ubicati in edificio indipendente costruito per tale specifica destinazione e isolato dagli altri. Di recente sono stati staccati n. 3 stanze di questo edificio per essere destinate a ufficio per uso comunale (anagrafe). 2.2 ACCESSO ALL AREA Per consentire l intervento dei mezzi di soccorso dei vigili del fuoco l accesso principale ha i seguenti requisiti:

3 - larghezza pari a 2.60 metri; - altezza libera (priva di architrave); - raggio di volta > 13 metri; - pendenza non superiore al 10%; - resistenza al carico: almeno 20 tonnellate. 2.3 ACCOSTAMENTO AUTOSCALE L edificio presenta una altezza inferiore a 12 metri per cui non dovrà essere soddisfatto la possibilità di accostamento delle autoscale dei Vigili del fuoco. 2.4 SEPARAZIONI Come accennato una parte dell edificio e precisamente n. 3 stanze, sono state destinate ad uffici comunali (anagrafe) e comunque esiste opportuna resistenza al fuoco REI COMPORTAMENTO AL FUOCO 3.0 RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE La scuola è caratterizzata da n. 2 compartimento antincendio dei quali si è determinato (ai sensi della circolare del ministero dell interno n. 91 del ), la classe di appartenenza per raffrontarla con la classe minima imposta dalle normative vigenti CALCOLO DEL CARICO DI INCENDIO Il carico di incendio è stato determinato con la formula: q = gi x h i /4400 x A (Kg legna standard/m2) dove si è indicato con: gi = peso del generico fra gli n combustibili previsti nel locale; Hi = potere calorifico superiore (Kcal/Kg) del generico tra gli n combustibili previsti nel locale; A = superficie orizzontale del fabbricato considerato; = potere calorifico superiore del legno. SCUOLA Ambiente: Aula didattica Cattedra Legno Sedie Legno Banco Legno Abiti Tessuto Porte Legno Carta Carta Totale: A = m2 q = 15.08

4 Ambiente: Deposito materiale didattico Sedie Legno Carta Carta Totale: A = m2 q = Ambiente: Laboratorio informatico Tavoli Legno Sedie Legno Carta Carta Abiti Tessuto Totale: A = m2 q = Ambiente: Corridoio Sedie Legno Finestra Legno Banco Legno Porte Legno Abiti Tessuto Carta Carta Totale: A = m2 q = 3.0 Ambiente: Bagno Sedie Legno Finestra Legno Porte Legno Carta Carta Totale: A = 3.51 m2 q = 17.95

5 Ambiente: Palestra Pavimento Pol.tano Abiti Tessuto Porte Legno Totale: A = m2 Carico di incendio: - Aule didattiche: 7 x = cal. - Deposito: 1x = cal. - Lab. Informatico: 1x = cal. - Corridoio: 1 x = cal. - Bagni: 9 x = cal. - Palestra: 1 x = cal. A = m2 q = 9.70 kg legna standard/mq q = 5.61 Per determinare la classe del compartimento antincendio dobbiamo determinare il coefficiente K che varia tra 0.2 e 1. Nella peggiore delle ipotesi abbiamo K=1 per cui il carico d incendio risulta sempre minimo. Noi considereremo sempre il carico d incendio con classe pari a REAZIONE AL FUOCO DEI MATERIALI Negli ambienti corridoio e passaggi in genere esistente è una pavimentazione in mattoni di ceramica di classe 0. Le pareti interne in muratura da 20 cm, quelle esterne in muratura con spessore variabile da 50/70 cm. intonacate di classe SEZIONAMENTI 4.0 COMPARTIMENTAZIONE Tutta la struttura scolastica rappresenta un unico compartimento con superficie inferiore a m2, limite imposto per le scuole con altezza antincendio fino a 12 metri. 4.1 SCALE L unico vano scala presente serve per accedere al terrazzo dove trovasi ubicata la centrale termica e il deposito di combustibile. Tutta la scuola trovasi a piano rialzato con una differenza di quota di circa 70 cm. dal piano stradale. Tale dislivello è superabile con una rampa esterna lunga circa 10 metri e larga circa 3 metri rivestita con materiale antiscivolo. 4.1 ASCENSORI E MONTACARICHI Non sono previsti vani ascensori e/o montacarichi.

6 5. MISURE PER L EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA AFFOLLAMENTO Il massimo affollamento ipotizzabile è fissato in: AULE: 21 persone/aula; AREE DESTINATE A SERVIZI: presenze effettive + 20%; PALESTRE: densità di affollamento pari a 0.4 persone/m 2 ; CAPACITÀ DI DEFLUSSO La capacità di deflusso considerata per il dimensionamento della larghezza delle vie di uscita è non superiore a 60. SISTEMA DI VIE DI USCITA Il sistema delle vie di uscita è stato dimensionato in base al massimo affollamento ipotizzabile in funzione della capacità di deflusso e in esso sono state previste n. 2 uscite verso luogo sicuro. LARGHEZZA DELLE VIE DI USCITA La larghezza delle vie di uscita: corridoi, porte e passaggi in genere, sono tutte multiplo del modulo di uscita, non inferiore a due moduli e dimensionate nei limiti delle capacità di deflusso secondo la seguente tabella: Uscita Piano Ambienti di provenienza Persone Moduli Capac. Deflusso 1 T Aule A servizi laboratorio - deposito T Aule A servizi e palestra Le porte delle aule didattiche e locali frequentati dagli studenti hanno larghezza netta di circa 1.20 metri. LUNGHEZZA DELLE VIE DI USCITA La massima lunghezza delle vie di uscita, distanza tra luogo sicuro e porta di locali frequentati da studenti, personale docente e non docente è inferiore a 60 metri (Lmax = 40 ml.) Uscita Piano Ambienti di provenienza Lunghezza 1 T Aule A servizi laboratorio - deposito 40 2 T Aule A servizi e palestra 20 LARGHEZZA TOTALE DELLE USCITE PER OGNI PIANO Piano Affollamento N. Moduli Cap. deflusso T

7 NUMERO DELLE USCITE Il numero delle uscite dell edificio sono pari a due e sono previste in modo contrapposto. Per gli spazi ad uso collettivo (laboratorio informatica) è stata prevista una uscita verso luogo sicuro, apribile nel senso del deflusso dotate di maniglione antipanico, nello specifico: - Laboratorio informatica: n. 1 uscita. Le aule didattiche per l insegnamento, saranno servite da una porta di larghezza utile pari ad 1.20 m. apribile nel senso dell esodo. I n. 2 corridoi interni di deflusso, hanno larghezza maggiore di 1.20 metri al netto dell ingombro della apertura delle porte, in modo tale da consentire lo sfollamento sempre rispettando i limiti della capacità del deflusso. 6. SPAZI A RISCHIO SPECIFICO CLASSIFICAZIONE Gli spazio a rischio specifico sono: - Spazi per esercitazioni; - Spazi per depositi; - Servizi tecnologici; SPAZI PER ESERCITAZIONI Esiste un aula per esercitazioni, in particolare laboratorio di informatica, nella quale è previsto l impiego e/o deposito di sostanze radioattive e/o macchine radiogene. La struttura sarà realizzata in modo da garantire una resistenza al fuoco di almeno REI 60; la comunicazione con il locale deposito annesso avverrà tramite una porta dotata di chiusura automatica avente una resistenza al fuoco di REI 60. SPAZI PER DEPOSITI Lo spazio per il deposito destinato alla conservazione di materiale ad uso didattico e per usi amministrativi, è ubicato al piano rialzato in aderenza al locale per esercitazioni. L ambiente deposito costituisce compartimento indipendente. Le strutture di separazione sono caratterizzate per garantire una resistenza al fuoco REI 60. L accesso al deposito avviene dal locale informatico per il tramite di una porta REI 60 dotata di congegno di autochiusura. La superficie lorda del locale di circa 20 m2 è inferiore alla superficie massima consentita per i piani fuori terra. La superficie delle aperture di areazione hanno dimensioni superiori ad 1/40 della superficie in pianta del locale come si evince dalle indicazioni riportate negli elaborati grafici, che saranno protette con adeguate griglie in ferro a maglia fitta. Il carico di incendio è inferiore a 30 Kg/m2. Per il locale deposito è prevista la dotazione di un estintore portatile a polvere, di tipo approvato, di capacità estinguente 21 A. All interno del locale deposito è inoltre fatto divieto di fumare o fare uso di fiamme libere.

8 SERVIZI TECNOLOGICI IMPIANTI DI PRODUZIONE DI CALORE L edificio scolastico attualmente è dotato di centrale termica per il riscaldamento centralizzato funzionante a combustibile liquido (gasolio) di potenza superiore alle Kcal/h ubicata in apposito volume tecnico sito al piano seminterrato tra palestra e servizi igienici. Con l intervento di ristrutturazione in esame si sposterà la centrale al piano primo in apposito volume tecnico avente caratteristiche di resistenza al fuoco REI 120, avente dimensioni nette 3.00 x 5.00 metri con altezza netta pari a 2.50 metri. Tale volume sarà ubicato esattamente in corrispondenza dei servizi igienici (vedasi anche elaborati grafici). Di fatto la struttura portante verticale sarà realizzata con blocchi di mattoni forati in poroton dallo spessore di 30 cm. finite con intonaco civile liscio, la copertura con solaio latero cementizio dallo spessore di cm. 30 finito all intradosso con cm. 1,50 di intonaco civile. La superficie della apertura di aerazione è pari a 0.80 x 1.40 = 1.12 m 2 > 5x3/30 = 0.50 m 2, maggiore di 1/30 della superficie in pianta del locale. Le dimensioni del vano consentono di posizionare la caldaia a distanza superiore a 60 cm rispetto alle pareti del locale e a distanza superiore a cm 130 tra la faccia esterna della caldaia, in corrispondenza del bruciatore, e la parete prospiciente. Il bruciatore sarà dotato di tutti i dispositivi automatici di sicurezza, in particolare interromperà il suo funzionamento al raggiungimento di una temperatura o pressione massima prefissata oppure quando viene a mancare la fiamma. Gli impianti elettrici saranno realizzati a regola d arte in conformità alla Legge 186/68 e saranno del tipo a sicurezza antideflagrante. Analogamente alla centrale termica sarà predisposto un altro volume tecnico atto ad ospitare il deposito di combustibile liquido. In particolare sarà ubicato sempre a piano primo, in aderenza e separato con muratura di resistenza al fuoco Rei 120; avrà le stesse dimensioni in pianta della centrale termica; sarà installato su apposita sella in muratura a non meno di 50 cm. dal pavimento; la parete di accesso avrà la soglia interna sopraelevata per costituire un bacino di contenimento di volume di capacità uguale alla capacità del serbatoio. Avrà l accesso diretto da spazio a cielo libero, non avrà nessuna comunicazione diretta con altri locali a destinazione d uso diversa. L impianto elettrico farà capo ad un interruttore generale, da installarsi all esterno dei due locali, in posizione visibile e facilmente raggiungibile (vedasi anche planimetria del piano primo). 7. IMPIANTI ELETTRICI GENERALITÀ L impianto elettrico della scuola in esame sarà realizzato in conformità alla Legge 186/68. In particolare è previsto un interruttore generale, posto in posizione segnalata nei pressi dell ingresso che serve per togliere tensione a tutto l impianto. IMPIANTO ELETTRICO DI SICUREZZA L impianto elettrico di sicurezza, con rete elettrica distinta da quella ordinaria, dovrà avere una autonomia maggiore di 30 minuti e dovrà alimentare i seguenti utilizzatori: - Illuminazione di sicurezza realizzata con lampade autoalimentate con autonomia di 8 ore, poste oltre che nella sala informatica, anche nei corridoi,passaggi e vie di esodo tali da garantire un livello di illuminazione non minore di 5 lux. Il tempo di ricarica di dette lampade deve essere inferiore a 12 h. - L impianto di allarme

9 8. SISTEMI DI ALLARME GENERALITÀ La scuola dovrà essere munita di un sistema di allarme in grado di avvertire gli alunni ed il personale in caso di pericolo. Il sistema di allarme sarà posto in posizione presidiata durante il funzionamento della scuola e, poiché stiamo nel caso di scuola di tipo 1, il sistema di allarme sarà costituito dallo stesso impianto a campanelli ma con suono particolare. 9. MEZZI E IMPIANTI FISSI DI PROTEZIONE ED ESTINZIONE DEGLI INCENDI. GENERALITÀ Per la scuola elementare in esame è previsto l impiego dei seguenti mezzi antincendio: RETE IDRANTI La rete si compone di un anello prevalentemente interrato, realizzato con tubazione in acciaio zincato da 2 da cui partono le diramazioni alle quali sono allacciate gli idranti con attacco UNI 45. Sono state previste n. 2 idranti, con bocche del tipo UNI 45, sono ubicati in apposita cassetta e corredata da tubazione flessibile di tipo approvato con lunghezza tale da raggiungere ogni punto dell area protetta con relativa lancia in ottone come riportato nelle planimetrie di progetto. In prossimità dell accesso esterno è stata prevista l installazione di un attacco per autopompa dei VV.F. UNI 70, segnalato da apposito cartello. L impianto è stato dimensionato per garantire una portata minima di 360 l/min. La riserva idrica è stata prevista di volume utile pari a 30 mc., in modo da garantire una portata minima di 360 l/min per un tempo minimo di 60 min. Il gruppo di spinta a servizio della scuola è costituito da una elettropompa, alimentata elettricamente da una linea preferenziale o in sostituzione da un gruppo elettrogeno di potenza adeguata. ESTINTORI Sono stati previsti n. 3 estintori a polvere di capacità adeguata pari a 13A,89B,C in numero superiore al minimo previsto dalle norme. IMPIANTI FISSI DI RILEVAZIONE E/O DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI. Non è previsto l impiego di tali impianti in quanto in nessun locale della scuola il carico di incendio supera il limite di 30 kg/m SEGNALETICA DI SICUREZZA. L edificio sarà dotato di tutta la segnaletica prevista dal D.Lgs. del n. 493 ed in particolare di: - Segnali di salvataggio indicanti le vie di esodo posti nei corridoi; - Segnali di salvataggio indicanti le uscite di emergenza posti in corrispondenza di ogni uscita di sicurezza; - Segnale di avvertimento, divieti e prescrizione in corrispondenza di depositi e impianti tecnologici.

10 11. NORME PER L ESERCIZIO, COMPORTAMENTO DEGLI ADDETTI E DELLA POPOLAZIONE SCOLASTICA IN CASO DI EMERGENZA. Dovrà essere predisposto un piano di emergenza di cui saranno parte integrante le planimetrie relative al piano di emergenza e di evacuazione e appositi cartelli che indichino il comportamento da adottare in caso di incendio. Per garantire la sicurezza, le operazioni da compiere si possono riassumere in: - affissione nella scuola (planimetrie d esodo) con l indicazione dei percorsi da seguire, della distribuzione degli idranti ed estintori; - nomina della persona che rivestirà quel compito specifico: DESIGNAZIONE N. ADDETTI Decide l ordine di evacuazione 1 Diffonde l ordine e controlla le operazioni di evacuazione 1 Telefona al Interrompe l erogazione di energia elettrica 1 Interrompe il funzionamento della C.T. 1 Controlla l efficienza dei sistemi antincendio Estintori e idranti 1 Verifica la praticabilità delle vie di esodo, apre le porte, 1 controlla lo sfollamento dei locali, esce per ultimo Guida verso la zona di raccolta 1 Aiuta i disabili a raggiungere il luogo di raccolta 2 Il numero degli addetti, indispensabili in caso di emergenza, risultano dalla tabella pari a 10 unità. - Affissione della planimetria con indicato il percorso per raggiungere l uscita di emergenza assegnata e delle istruzioni di sicurezza; - Individuazione delle aree esterne come punti di raccolta segnalati; - Mettere a conoscenza del piano di emergenza a tutti gli utenti dell edificio mediante interventi di formazione e informazione ed organizzare prove di evacuazione almeno due volte nel corso dell anno scolastico; - Mantenere costantemente sgombra da qualsiasi materiale le vie di uscita; - Verificare l efficienza dei serramenti delle uscite di sicurezza, durante i periodi dell attività scolastica, prima dell inizio delle lezioni; - Controllare periodicamente l efficienza di attrezzature e impianti per di sicurezza; - Depositare negli archivi e depositi, i materiali in modo da consentire una facile ispezionabilità, lasciando corridoi e passaggi di larghezza non inferiore a 0.90 mt. Eventuali scaffalature dovranno risultare a distanza non inferiore a m dall intradosso del solaio di copertura; - Verificare l osservanza della limitazione dei carichi di incendio nei vari ambienti dell attività; - Predisporre un registro dei controlli periodici ove saranno annotati tutti gli interventi ed i controlli relativi all efficienza degli impianti elettrici, dell illuminazione di sicurezza, dei presidi antincendio, dei dispositivi di sicurezza e di controllo, e delle aree a rischio specifico. Ugento

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