RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI

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1 RELAZIONE TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ATTIVITA' REGOLATA DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI ANTINCENDIO (Decreto All. I - Parte B) DISPOSIZIONE ANTINCENDIO: DECRETO 18 MARZO 1996 Norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio degli impianti sportivi. DISPOSIZIONI ANTINCENDIO COLLEGATE D.M Circ. M.I. n.9 ( ) Chiarimenti sull'art. 12 DM Circ. M.I. n.21 ( ) Circ. M.I. P714/4101 ( ) Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio dei locali Utilizzo occasionale di impianti sportivi al chiuso per spettacoli musicali dal vivo Trasmissione dei quesiti esaminati dal CTS per la prevenzione incendi D.M Modifiche ed integrazioni al DM Circ M.I. P741/4101 ( ) D.M D.M D.M Trasmissione per via informatica di chiarimenti inerenti l'attività di prevenzione incendi Modifiche ed integrazioni al decreto ministeriale 18 marzo 1996, recante norme di sicurezza per la costruzione e l esercizio degli impianti sportivi Proroga del termine contenuto all'articolo 15, comma 1, del decreto del Ministro dell'interno 6 giugno 2005, riguardante «Modifiche ed integrazioni al decreto ministeriale 18 marzo 1996, recante norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio degli impianti sportivi» Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l'incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi PREMESSA Il presente progetto si riferisce all impianto sportivo multifunzionale da ubicare in Loc. Colle della Macchia, nel Comune di Riccia, in Provincia di Campobasso. Tale impianto consisterà di una struttura al chiuso di circa 800 m 2 per 3 campi di bocce specialità raffa e per 2 campi per tennis tavolo e di un edificio di circa 290 m 2 destinato ai servizi. La capienza max nella struttura sarà di 196 persone, di cui 40 utenti max per gare di bocce (spec. Raffa, secondo art. 3 Regolamento FIB), 14 persone max per gare di tennis tavolo (secondo art. 13 Regolamento FITET) e 142 persone per il pubblico. L'attività è individuata al Punto 65 del D.P.R , n. 151: "Locali di spettacolo e di trattenimento in genere, impianti e centri sportivi, palestre, sia a carattere pubblico che privato, con capienza superiore a 100 persone, ovvero di superficie lorda in pianta al chiuso superiore a 200 m 2. Il progetto risulta munito di Parere favorevole CONI rilasciato con prot. 956/6-A del CAMPO DI APPLICAZIONE L impianto sportivo, sarà conforme ai regolamenti del C.O.N.I. e delle Federazioni Sportive Nazionali e Internazionali. 2 DEFINIZIONI Si fa riferimento ai termini, definizioni generali, simboli grafici di prevenzione incendi e tolleranze dimensionali previste dal DM ed alle ulteriori definizioni riportate nel DM PROCEDURA PER LA COSTRUZIONE O MODIFICAZIONI DI IMPIANTI SPORTIVI La realizzazione dell impianto in argomento, destinato ad attività sportiva con presenza di spettatori in numero superiore a 100 ma inferiore a 200, è subordinata all ottenimento di un finanziamento regionale (Regione Molise FSC 2014/2020 per l impiantistica sportiva) per il quale in Comune è già stata presentata un ampia documentazione tecnicoarchitettonica tra cui: 1

2 1) una planimetria rappresentante l impianto sportivo, l area di servizio annessa, e la zona esterna; 2) pianta rappresentante l impianto sportivo con gli spazi di attività sportiva, la zona spettatori con disposizione e numero di posti, spazi e servizi accessori e di supporto, dimensioni e caratteristiche del sistema di vie d uscita, elementi di compartimentazione, impianti tecnici ed antincendio; 3) sezioni longitudinali e trasversali dell impianto sportivo; 4) documento da cui risulti che il proprietario dell impianto ha diritto d uso dell area di servizio dell impianto stesso; 5) dichiarazione legale del locatore dalla quale risulti l impegno contrattuale a favore del richiedente, nonché un titolo che dimostri la proprietà dell impianto da parte del locatore nel caso di domande presentate dal locatario; 6) parere favorevole sul progetto da parte del C.O.N.I. già ottenuto ai sensi della Legge n. 302 del , e successive modifiche; 7) una relazione descrittiva del progetto, redatta con riferimento al D.P.R , n. 37, e disposizioni collegate, nonché alla regola tecnica riportata al D.M Il Comune sottoporrà il progetto alla Commissione Comunale di Vigilanza, che redigerà apposito verbale con motivato parere circa la conformità dell impianto alle norme vigenti. Il verbale sarà allegato ai documenti che a lavori ultimati il richiedente presenterà al Comune per la domanda di visita di constatazione, unitamente alla certificazione di idoneità statica ed impiantistica, nonché agli adempimenti previsti dal DPR n. 577 del , ai fini della prevenzione incendi. La Commissione Comunale di Vigilanza eseguirà la visita di constatazione e redigerà apposito verbale esprimendo il proprio parere di competenza, che sarà trasmesso al Sindaco ai fini del rilascio della licenza di agibilità. Le procedure saranno applicate in tutti i casi di variazione delle caratteristiche distributive e funzionali dell impianto ed in caso di sinistri che interessino le strutture e/o gli impianti. Su specifica richiesta della Commissione Provinciale di Vigilanza, e comunque ogni 10 anni a far data dal certificato di collaudo statico, sarà prodotto alla Prefettura competente per territorio, ed al Comune, un certificato di idoneità statica dell impianto, rilasciato da tecnico abilitato. Un rappresentante del C.O.N.I, designato dal medesimo, sarà aggregato a titolo consultivo alla Commissione di Vigilanza. 4 UBICAZIONE L ubicazione dell impianto sportivo è tale da consentire l avvicinamento e la manovra dei mezzi di soccorso e la possibilità di sfollamento verso aree adiacenti. L area esterna all impianto sportivo garantisce, ai fini della sicurezza, il rapido sfollamento del pubblico; i parcheggi e le zone di concentrazione dei mezzi pubblici sono situati in posizione tale da non costituire ostacolo al deflusso. Inoltre, l impianto sportivo è provvisto di un luogo da cui è possibile coordinare gli interventi di emergenza; detta zona è facilmente individuabile ed accessibile da parte delle squadre di soccorso. L impianto sportivo è al chiuso, in edificio ad uso esclusivo e con un unico piano (terra). Su una delle pareti perimetrali, quella in aderenza all edificio servizi, vi è una porta di comunicazione; l edificio per servizi non rientra tra le attività soggette a sorveglianza VVF pertanto, tale separazione non avrà caratteristiche di resistenza al fuoco particolari. L'accesso all'area dove sorge l impianto avviene direttamente dalla viabilità comunale. Per consentire l'intervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco, gli accessi all'area hanno i seguenti requisiti minimi: - larghezza: 3,5 m; - altezza libera: 4 m; - raggio di volta: 13 m; - pendenza: non superiore al 10 %; - resistenza al carico: almeno 20 t (8 asse anteriore e 12 asse posteriore; passo 4 m). 5 AREA DI SERVIZIO ANNESSA ALL IMPIANTO Articolo non pertinente in quanto l impianto sportivo avrà una capienza non superiore a 500 spettatori. 6 SPAZI RISERVATI AGLI SPETTATORI E ALL ATTIVITÀ SPORTIVA Spazio riservato agli spettatori Lo spazio riservato agli spettatori è illustrato nelle Tavv. IM5, IM6 e IM7 allegate alla presente. Sono previsti solo spettatori in piedi in ragione di 3,5 pers/m 2, pertanto, essendo la superficie riservata al pubblico pari a 40,5 m 2, il numero massimo di spettatori è di 142 persone circa. Spazio di attività sportiva Per le attività sportive di Bocce, specialità Raffa, e Tennis Tavolo, il numero massimo di praticanti (compresi gli addetti) 2

3 previsti è rispettivamente di 40 e 14 persone (come da disposizioni delle rispettive Federazioni). Pertanto, il massimo numero di persone previste nell impianto è di 196. Lo spazio per l attività sportiva è collegato dall interno agli spogliatoi. Tra spazio spettatori e spazio per attività sportiva è stato lasciato uno spazio libero di larghezza pari 1,20 m oltre il quale sarà realizzato un parapetto in materiale incombustibile dell altezza di 1,2 m. All esterno, i percorsi riservati all attività sportiva e quelli per il pubblico sono separati. 7 SETTORI Per l impianto sportivo in argomento non è prevista la creazione di settori. 8 SISTEMA DI VIE DI USCITA Zona riservata agli spettatori L impianto sportivo è provvisto di vie di uscita dimensionate in base alla capienza ed alla capacità di deflusso. Tutte le uscite hanno larghezza pari a due moduli. Nella tabella sottostante si riassumono le caratteristiche principali per le uscite dalla zona spettatori: Numero totale di uscite 2 n. Larghezza delle uscite 2 x 1,20 m Numero totale di moduli 4 mod. Capacità di deflusso 50 pers./mod. Capacità totale di evacuazione 200 persone Capienza totale 142 persone Lunghezza massima delle vie di uscita 22 m Le porte saranno ad un battente e si apriranno nel senso dell'esodo, con semplice spinta. I serramenti delle porte di uscita saranno provvisti di dispositivi a barre di comando tali da consentire che la pressione esercitata dal pubblico sul dispositivo di apertura, comandi in modo sicuro l'apertura del serramento stesso. E prevista una zona con posti riservati a portatori di handicap, costretti su sedie a rotelle, nel rispetto della Legge n. 13 del sull abbattimento delle barriere architettoniche. Zona di attività sportiva Il sistema di vie di uscita e le uscite hanno caratteristiche analoghe a quelle della zona riservata agli spettatori. La tabella sottostante li riassume esaurientemente: Numero totale di uscite 2 n. Larghezza delle uscite 2 x 1,20 m Numero totale di moduli 4 mod. Capacità di deflusso 50 pers./mod. Capacità totale di evacuazione 200 persone Capienza totale 54 persone Lunghezza massima delle vie di uscita 22 m 8-bis AREE DI SICUREZZA E VARCHI Articolo non pertinente in quanto riferito ad impianti sportivi dove si disputano manifestazioni calcistiche con capienza superiore a spettatori. 9 DISTRIBUZIONE INTERNA L area riservata ai posti in piedi non occorre sia delimitata da barriera frangi folla longitudinale e trasversale in quanto il numero di spettatori sarà inferiore a 500. I percorsi di smistamento saranno in piano e rettilinei. 3

4 10 SERVIZI DI SUPPORTO DELLA ZONA SPETTATORI 10.1 SERVIZI IGIENICI I servizi igienici della zona spettatori sono ubicati nella volumetria dell edificio per spogliatoi, separati per sesso e con ingresso indipendente dall esterno; ogni gabinetto ha porta apribile verso l esterno. I servizi igienici saranno ubicati ad una distanza inferiore a 50 m dalle uscite dallo spazio riservato agli spettatori. Per il bagno riservato alle donne sarà garantita una superficie di aerazione naturale superiore a 1/8 della superficie lorda; per quello riservato agli uomini ci si servirà di un sistema di ventilazione artificiale tale da assicurare un ricambio d aria minimo di 5 vol/h. L ubicazione dei servizi igienici sarà opportunamente segnalata nella zona spettatori e nell area di servizio annessa all impianto sportivo PRONTO SOCCORSO L impianto sportivo sarà dotato di posto di pronto soccorso, anch esso collocato all interno della volumetria dell edificio spogliatoi, adibito anche ad altri usi compatibili dal punto di vista sanitario. Il posto di pronto soccorso sarà dotato di telefono, lavabo, acqua potabile, lettino con sgabelli, scrivania con sedia e di quanto previsto dalla vigente normativa in materia. L ubicazione del pronto soccorso sarà opportunamente segnalata nella zona spettatori, lungo il sistema di vie d uscita e nell area di pertinenza dell impianto. 11 SPOGLIATOI Gli spogliatoi per atleti ed arbitri, con i relativi servizi, sono stati progettati conformi per numero e dimensioni a quanto previsto dai regolamenti ed alle prescrizioni del C.O.N.I. e delle Federazioni Sportive Nazionali relative alle discipline previste nella zona di attività sportiva. Gli spogliatoi hanno accesso separato dagli spettatori durante le manifestazioni; similmente separati dal pubblico sono i percorsi di collegamento degli spogliatoi con la zona esterna e con lo spazio di attività sportiva. 12 MANIFESTAZIONI OCCASIONALI Per l impianto sportivo non è previsto l utilizzo per lo svolgimento di manifestazioni di tipo non sportivo a carattere occasionale. 13 COPERTURE PRESSOSTATICHE Articolo non pertinente. 14 PISCINE Articolo non pertinente. 15 STRUTTURE, FINITURE ED ARREDI I requisiti di resistenza al fuoco, gli spessori e le protezioni da adottare per gli elementi strutturali dei locali saranno valutati secondo le prescrizioni e le modalità di prova stabilite nel Decreto Ministeriale del 9 marzo 2007 Prestazioni di resistenza al fuoco delle costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Le caratteristiche di reazione al fuoco dei materiali impiegati nell impianto sportivo, realizzato al chiuso, saranno in classe 1. Non sono previste poltrone o altri mobili imbottiti, né sedili costituiti da materiali rigidi combustibili. Non è previsto l impiego di sistemi di smaltimento fumi, impianti automatici di rivelazione d incendio o impianto automatico di spegnimento a pioggia. 16 DEPOSITI L impianto sportivo non avrà locali destinati a deposito. 4

5 17 IMPIANTI TECNICI Impianti elettrici Gli impianti elettrici saranno realizzati conformemente alla Legge n. 186 del La rispondenza alle vigenti norme di sicurezza sarà attestata con la procedura prevista dalla Legge n. 46 del e successivi regolamenti di applicazione. In particolare, ai fini della prevenzione degli incendi, gli impianti elettrici: - non costituiranno causa primaria di incendio o di esplosione; - non forniranno alimento o via privilegiata di propagazione degli incendi. - il comportamento al fuoco della membratura sarà compatibile con la specifica destinazione d uso dei singoli locali; - saranno suddivisi in modo che un eventuale guasto non provochi la messa fuori servizio dell intero sistema (utenza); - disporranno di apparecchi di manovra ubicati in posizioni protette e riporteranno chiare indicazioni dei circuiti cui si riferiscono. Il sistema di utenza disporrà dei seguenti impianti di sicurezza: a) illuminazione; b) allarme. L alimentazione di sicurezza sarà automatica ad interruzione breve (< 0,5 s) per gli impianti di segnalazione, allarme ed illuminazione; sarà ad interruzione media (< 15 s) per gli impianti idrici antincendio. Il dispositivo di carica degli accumulatori sarà di tipo automatico e consentirà la ricarica completa entro 12 ore. L autonomia dell alimentazione di sicurezza consentirà lo svolgimento in sicurezza del soccorso e dello spegnimento per il tempo necessario; in ogni caso l autonomia minima viene stabilita per ogni impianto come segue: - segnalazione e allarme : 30 minuti; - illuminazione di sicurezza : 60 minuti; - impianti idrici antincendio : 30 minuti. L impianto di illuminazione di sicurezza assicurerà un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux ad 1 m di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita. Sarà costituito da singole lampade con alimentazione autonoma che assicureranno il funzionamento per almeno 1 ora. Il quadro elettrico generale dell impianto, sarà ubicato in posizione facilmente accessibile, segnalata e protetta dall incendio per consentire di porre fuori tensione l impianto elettrico dell attività. Impianti di riscaldamento e condizionamento La struttura sportiva, per la parte agonistica, verrà solo riscaldata, con un generatore d aria calda esterno, a basamento, alimentato a gas metano. La potenzialità sarà di circa 230 kw. L apparecchio sarà provvisto di serrande tagliafuoco ubicate sia nella bocca aspirante sia in quella di mandata. La linea gas è stata progettata e sarà realizzata conformemente alla UNI e al DM 12/4/1996. Essendo l attività sorvegliata ai sensi del D. Lgs. 151/11, classificata in categoria A, la conformità antincendio dell apparecchiatura verrà illustrata in fase di istanza SCIA. Per gli spogliatoi, il solo riscaldamento verrà realizzato con pompa di calore elettrica, ubicata all esterno del locale tecnico, e con radiatori ad acqua calda tradizionali. Impianti di rivelazione e segnalazione degli incendi L impianto sportivo sarà provvisto di un impianto di rivelazione incendi di tipo manuale con pulsanti e automatico per il magazzino e allarmi ottico-acustici interni ed esterni. La segnalazione di allarme proveniente da uno qualsiasi dei pulsanti determinerà sempre una segnalazione ottica ed acustica di allarme incendio nella centrale di controllo e segnalazione ubicata in ambiente presidiato. Impianto di allarme In accordo ai dispositivi di cui al paragrafo precedente, l impianto sportivo sarà munito di un impianto di allarme acustico in grado di avvertire i presenti delle condizioni di pericolo in caso di incendio. I dispositivi sonori avranno caratteristiche e sistemazione tali da segnalare il pericolo a tutti gli occupanti dell impianto sportivo o delle parti di esso coinvolte dall incendio; il comando del funzionamento simultaneo dei dispositivi sonori sarà posto in ambiente presidiato. Il funzionamento del sistema di allarme sarà garantito anche in assenza di alimentazione elettrica principale, per un tempo non inferiore a 30 minuti. Mezzi ed impianti di estinzione degli incendi Estintori L impianto sportivo sarà dotato di un adeguato numero di estintori portatili. Questi saranno distribuiti in modo uniforme nell area da proteggere e comunque si troveranno in prossimità degli accessi e in vicinanza di aree di maggior pericolo. 5

6 Gli estintori saranno ubicati in posizione facilmente accessibile e visibile; appositi cartelli segnalatori faciliteranno la loro individuazione, anche a distanza. Gli estintori portatili avranno capacità estinguente non inferiore a 34A233BC; a protezione di aree ed impianti a rischio specifico saranno previsti estintori di tipo idoneo. Impianto idrico antincendio rete naspi Ferme restando le disposizioni contenute nel decreto interministeriale 22 gennaio 2008, n. 37 e s.m.i., la progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti di protezione attiva contro l incendio saranno eseguiti in conformità alla regola dell'arte. Per la progettazione e dimensionamento della rete idrica è stata utilizzata la norma UNI 10779; similmente avverrà per l installazione ed esercizio. L impianto sarà costituito da naspi con i requisiti prestazionali minimi prescritti dalla norma UNI per livello di pericolosità 1. L alimentazione idrica sarà di tipo singolo come definita dalla norma UNI EN e costituita da un gruppo motopompa di servizio e pompa pilota assemblati internamente ad un locale con caratteristiche conformi alla UNI L accumulo avrà la capacità di 5000 litri. 18 DISPOSITIVI DI CONTROLLO DEGLI SPETTATORI L impianto sportivo non è soggetto all obbligo di installazione dei dispositivi di controllo degli spettatori. 19 GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO I criteri in base ai quali sarà organizzata e gestita la sicurezza antincendio sono enunciati nel D.M Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell emergenza nei luoghi di lavoro. Il titolare dell impianto sportivo sarà il responsabile del mantenimento delle condizioni di sicurezza. Il responsabile del mantenimento delle condizioni di sicurezza curerà la predisposizione di un piano finalizzato al mantenimento delle condizioni di sicurezza, al rispetto dei divieti in modo tale da garantire la sicurezza delle persone in caso di emergenza. Il piano di mantenimento delle condizioni di sicurezza terrà conto delle specifiche prescrizioni imposte dalla Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo e si occuperà di: a) disciplinare le attività di controllo per prevenire gli incendi; b) prevedere l istruzione e la formazione del personale addetto alla struttura, comprese le esercitazioni sull uso dei mezzi antincendio e sulle procedure di evacuazione in caso di emergenza; c) contemplare le informazioni agli spettatori ed agli atleti sulle procedure da seguire in caso di incendio o altra emergenza; d) garantire il funzionamento, durante le manifestazioni, dei dispositivi di controllo degli spettatori di cui all'art. 18; e) garantire la perfetta fruibilità e funzionalità delle vie di esodo; f) garantire la manutenzione e l efficienza dei mezzi e degli impianti antincendio; g) garantire la manutenzione e l efficienza o la stabilità delle strutture fisse o mobili della zona di attività sportiva e della zona spettatori; h) garantire la manutenzione e l efficienza degli impianti; i) contenere l indicazione delle modalità per fornire assistenza e collaborazione ai Vigili del fuoco ed al personale adibito al soccorso in caso di emergenza; l) prevedere l istituzione di un registro dei controlli periodici ove annotare gli interventi di manutenzione ed i controlli relativi all efficienza degli impianti elettrici, dell illuminazione di sicurezza, dei presidi antincendio, dei dispositivi di sicurezza e di controllo, delle aree a rischio specifico e dell osservanza della limitazione dei carichi di incendio nei vari ambienti dell attività ove tale limitazione è imposta. In tale registro saranno annotati anche i dati relativi alla formazione del personale addetto alla struttura. Il registro sarà mantenuto costantemente aggiornato ed esibito ad ogni richiesta degli organi di vigilanza. La segnaletica di sicurezza sarà conforme al D.Lgs , n. 81 e consentirà, in particolare, l individuazione delle vie di uscita, dei servizi di supporto, dei posti di pronto soccorso, nonchè dei mezzi e impianti antincendio. Appositi cartelli indicheranno le prime misure di pronto soccorso. All ingresso dell impianto sportivo saranno esposte, bene in vista, precise istruzioni relative al comportamento del personale e del pubblico in caso di sinistro ed una planimetria generale per le squadre di soccorso che indicherà la posizione: a) delle vie di esodo; 6

7 b) dei mezzi e degli impianti di estinzione disponibili; c) del quadro generale del sistema di rilevazione e di allarme; d) degli impianti e dei locali che presentano un rischio speciale; g) degli spazi calmi. In prossimità delle vie di esodo saranno esposte planimetrie d orientamento. In prossimità dell uscita dallo spazio riservato agli spettatori, precise istruzioni, esposte bene in vista, indicheranno il comportamento da tenere in caso di incendio e saranno accompagnate da una planimetria semplificata del piano, che indicherà schematicamente la posizione in cui saranno esposte le istruzioni rispetto alle vie di esodo. Sarà predisposto e mantenuto aggiornato un piano di emergenza che indicherà: a) l organigramma del servizio di sicurezza preposto alla gestione dell emergenza, con indicazione dei nominativi e delle relative funzioni; b) le modalità delle comunicazioni radio e/o telefoniche tra il personale addetto alla gestione dell emergenza, nonché quelle previste per il responsabile interno della sicurezza ed i rappresentanti delle Forze dell Ordine, dei Vigili del fuoco e degli enti di soccorso sanitario; c) le azioni che il personale addetto deve mettere in atto in caso di emergenza; d) le procedure per l esodo del pubblico. Il piano di emergenza deve essere aggiornato in occasione di ogni utilizzo dell impianto per manifestazioni temporanee ed occasionali diverse da quelle ordinariamente previste al suo interno. Per il necessario coordinamento delle operazioni da effettuare in situazioni di emergenza, sarà predisposto un apposito centro di gestione delle emergenze. Il centro sarà dotato di strumenti idonei per ricevere e trasmettere comunicazioni agli addetti al servizio antincendio su tutte le aree dell impianto ed all esterno, nonché di impianto di diffusione sonora mediante altoparlanti in modo da consentire la possibilità di diffondere comunicati per il pubblico e di apparati ricetrasmittenti in numero congruo per le dotazioni dei rappresentanti delle Forze dell ordine, dei Vigili del fuoco e degli enti di soccorso sanitario. All interno dei locali destinati al centro di gestione e controllo saranno installate le centrali di controllo e segnalazione degli impianti di videosorveglianza e di sicurezza antincendio, nonché quant altro ritenuto necessario alla gestione delle emergenze. All interno del centro di gestione delle emergenze saranno custodite le planimetrie dell intera struttura riportanti l ubicazione delle vie di uscita, dei mezzi e degli impianti di estinzione e dei locali a rischio specifico, gli schemi funzionali degli impianti tecnici con l indicazione dei dispositivi di arresto, il piano di emergenza, l elenco completo del personale, i numeri telefonici necessari in caso di emergenza, ed ogni altra indicazione necessaria. Il centro di gestione delle emergenze sarà presidiato durante l esercizio delle manifestazioni sportive da personale all uopo incaricato, e potranno accedervi il personale responsabile della gestione dell emergenza, gli appartenenti alle Forze dell ordine ed ai Vigili del fuoco. 19 bis GESTIONE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO DI COMPLESSI SPORTIVI MULTIFUNZIONALI Articolo non pertinente. 19 ter GESTIONE DELL ORDINE E DELLA SICUREZZA PUBBLICA ALL INTERNO DEGLI IMPIANTI DOVE SI DISPUTANO INCONTRI DI CALCIO Articolo non pertinente. 19 quater GESTIONE DELL IMPIANTO SPORTIVO Al fine di garantire il rispetto della disciplina di utilizzo dell impianto, degli obblighi e dei divieti previsti, le società utilizzatrici degli impianti, avranno cura di: a) predisporre l organigramma dei soggetti incaricati dell accoglienza e dell instradamento degli spettatori e dell eventuale attivazione delle procedure inerenti alla pubblica incolumità, nonché dei soggetti addetti ai servizi connessi e provvedere al loro reclutamento; b) predisporre un piano per l informazione, la formazione e l addestramento di tutti gli addetti alla pubblica incolumità prevedendo sia figure di coordinamento che operatori, specificandone i compiti anche in base alle caratteristiche 7

8 dell impianto. In occasione dello svolgimento di una manifestazione sportiva il numero minimo degli addetti impiegati alla pubblica incolumità sarà di 1 ogni 250 spettatori e il numero minimo di coordinatori sarà 1 ogni 20 addetti. Le attività degli addetti si svolgeranno in stretto raccordo con il personale delle Forze dell ordine che dovranno essere tempestivamente informate di ogni problematica che può avere riflessi sull ordine e la sicurezza pubblica. Il piano di emergenza sarà aggiornato in occasione di ogni utilizzo dell impianto per manifestazioni temporanee ed occasionali diverse da quelle ordinariamente previste al suo interno. Il progettista Vincenzo DI PASQUALE architetto Si allegano alla presente: - Relazione Tecnica rete idrica antincendio; - Relazione di calcolo DIMENSIONAMENTO RETE IDRANTI (UNI 10779:2014) 8

9 Relazione Tecnica progetto rete idrica antincendio PROGETTISTA INDIRIZZO ARCH. DI PASQUALE VINCENZO Corso Vittorio Emanuele, 13 - ATESSA (CH) EDIFICIO COMMITTENTE DESCRIZIONE COMPLESSO SPORTIVO MULTIFUNZIONALE LA COLLINA DEL BENESSERE Loc. Colle della Macchia - RICCIA (CB) AMMINISTRAZIONE COMUNALE IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO A NASPI DATA 28/08/2018 REVISIONE Rel. 0 File di calcolo ArchDiPasqua - Riccia.E42 Software di calcolo EDILCLIMA EC740 versione

10 INDICE 1. GENERALITÀ 2. PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI 3. SCHEDA RIASSUNTIVA DEL PROGETTO 4. ALIMENTAZIONE IDRICA 5. IMPIANTO IDRANTI - REQUISITI, CARATTERISTICHE E DIMENSIONAMENTO 5.1 Livelli di pericolosità per le aree da proteggere 5.2 Configurazione della rete idranti 5.3 Calcolo idraulico della rete 6. ELENCO ALLEGATI 2

11 1. GENERALITÀ In Loc. Colle della Macchia l AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI RICCIA intende esercitare l attività di IMPIANTO SPORTIVO MULTIFUNZIONALE PER BOCCE (Spec. Raffa) E TENNIS TAVOLO. Il presente progetto si riferisce alla realizzazione dell IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO A NASPI. Informazioni generali del progetto: Proprietario dell impianto: COMUNE di RICCIA Utente dell impianto: AMMINISTRAZIONE COMUNALE Indirizzo: Loc. Colle della Macchia, RICCIA (CB) Progettista: Arch. VINCENZO DI PASQUALE - albo CHIETI n. 506 Responsabile del controllo del progetto: Ing. ALFONSINO MOFFA 2. PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI Il progetto dell impianto è stato redatto in conformità alle seguenti normative: - UNI EN 12845:2015 Installazioni fisse antincendio. Sistemi automatici a sprinkler. Progettazione, installazione e manutenzione. - UNI 10779:2014 Reti di idranti Progettazione, installazione ed esercizio. - UNI EN 671-1:2003 Sistemi fissi di estinzione incendi - Sistemi equipaggiati con tubazioni - Naspi antincendio con tubazioni semirigide. - UNI EN 671-3:2009 Sistemi fissi di estinzione incendi - Sistemi equipaggiati con tubazioni - Manutenzione dei naspi antincendio con tubazioni semirigide ed idranti a muro con tubazioni flessibili. - UNI EN 12201:2004 Tubi di PE - SDR 11 - UNI EN 10255:2007 Tubi di acciaio - tipo L 3. SCHEDA RIASSUNTIVA DEL PROGETTO Nome del progetto Sistemi di erogazione previsti Elenco degli elaborati di progetto IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO A NASPI Idranti Vedi Tav. IM8 Alimentazione idrica del sistema: Tipo singola Descrizione MOTOPOMPA e POMPA PILOTA Gruppo di pressurizzazione LOWARA S.r.l. GEN..D/FHF FH /30 Volume tubazioni comuni (litri) 280,92 Impianto idranti: naspi UNI 25 BOCCIOLONE Tipo Naspi - art. 80 Numero 7 Volume tubazioni (litri) 280,92 Conformità tubazioni Acciaio - UNI EN 10255: Tubi di acciaio - tipo L PE - UNI EN 12201: Tubi di PE - SDR ALIMENTAZIONE IDRICA L alimentazione idrica della rete in progetto è classificata come singola ed è costituita da un gruppo motopompa di servizio con pompa pilota. L alimentazione è a servizio esclusivo della rete idranti. In base alla classificazione dei pericoli di incendio di progetto, è richiesta una capacità minima tale da garantire una durata dell'erogazione almeno pari a quanto richiesto dall'impianto che ne richiede 3

12 maggiormente: Tipo impianto Pericolo / Livello pericolosità Durata minima riserva [min] Idranti 1 30 Di seguito sono riportate le caratteristiche del sistema di alimentazione previsto per la rete in progetto. Caratteristiche principali del gruppo pompe: Marca e modello: LOWARA S.r.l. GEN..D/FHF FH /30 Tipo pompa: Centrifuga ad asse orizzontale Tipo di alimentazione: Diesel Tipo di installazione: Sottobattente Portata al punto di lavoro (area favorita): 155,7 l/min Portata al punto di lavoro (area sfavorita): 153,6 l/min Prevalenza al punto di lavoro (area favorita): 3,40 bar Prevalenza al punto di lavoro (area sfavorita): 3,41 bar Potenza: 3,00 kw È prevista l installazione di un pressostato che azionerà un allarme qualora la pressione di alimentazione scendesse al di sotto del valore minimo sufficiente a garantire le prestazioni richieste dalla rete antincendio. 5. IMPIANTO NASPI Requisiti, caratteristiche e dimensionamento Il dimensionamento della rete è stato eseguito in conformità alle indicazioni della norma UNI 10779: Livelli di pericolosità per le aree da proteggere Le caratteristiche e prestazioni dell impianto sono prescritte nel DM 19/03/1996, mentre il livello di pericolosità 1 è imposto dal DM 20/12/2012 secondo la norma UNI Configurazione della rete idranti La rete naspi comprende: l alimentazione idrica (di tipo singolo con motopompa e pompa pilota), la rete di tubazioni fisse, un attacco di mandata per autopompa, gli erogatori (naspi) Rete di distribuzione La rete di tubazioni è del tipo ad anello; lo sviluppo planoaltimetrico è riportato nella Tav. IM8; si compone di tratti di posa interrata e tratti di posa aerea, ed ha un volume pari a 280,92 litri Valvole È prevista l installazione di quattro valvole di intercettazione per la manutenzione, del tipo a farfalla, collocate nelle posizioni indicate sulla Tav. IM Naspi È prevista l installazione di apparecchi di erogazione con le seguenti caratteristiche: Tipo erogatore Naspi orientabile Lancia Sprayjet n. erogatori Norma riferimento erogatore 7 UNI EN 671-1:2003 UNI EN 671-3:2009 Norma riferimento tubazione flessibile / semirigida UNI EN 694: Calcolo idraulico della rete L impianto in progetto è stato calcolato integralmente; il calcolo idraulico della rete è stato eseguito utilizzando il software di calcolo EC740 versione , sviluppato da Edilclima s.r.l. Borgomanero (NO) Modalità di calcolo Il software applica i criteri di calcolo definiti dalla norma UNI 10779:2014, ed in particolare determina: La portata dell idrante (o naspo), calcolata con la formula: 4

13 dove Q è la portata in litri al minuto, P è la pressione in bar e K rappresenta il coefficiente di efflusso. Dimensionamento delle tubazioni utilizzando il metodo della massima perdita lineare ammissibile (fissata dall utente). Il calcolo della perdita di carico lineare del tubo è ottenuto con la formula di Hazen-Williams: dove p è la perdita di carico unitaria, Q è la portata, C è una costante dipendente dal tipo di tubo e D è il diametro del tubo. Il calcolo delle perdite di carico puntuali è ottenuto utilizzando la tabella di conversione delle accidentalità in lunghezze equivalenti, riportata all allegato C della norma UNI 10779:2014. Il calcolo del dislivello minimo tra la quota della superficie libera del liquido e quella della pompa è determinato con la formula seguente: dove NPSHr è il carico assoluto netto richiesto alla pompa, ha è l altezza piezometrica assoluta sulla superficie libera del liquido, Y sono le perdite di carico nella condotta di aspirazione e ht è la tensione di vapore. Quando il valore del dislivello è positivo, esso rappresenta il valore minimo che può assumere il battente nella vasca di aspirazione; quando il valore del dislivello è negativo, il suo valore assoluto rappresenta la massima altezza geodetica consentita di aspirazione Principali dati di input La totalità dei dati di input è riportata nel report di calcolo allegato alla presente. Le prestazioni minime richieste alle alimentazioni e agli apparecchi di erogazione sono determinate in funzione dei livelli di pericolosità delle aree da proteggere, con riferimento all Appendice B della norma UNI 10779:2014 e sono così riepilogate: Livello di pericolosità: 1 Protezione interna realizzata con naspi UNI 25 aventi le seguenti caratteristiche: o Numero minimo erogatori: 4 o Portata nominale: 35,0 l/min o Pressione residua: 2,00 bar Durata minima alimentazione: 30 minuti Velocità massima ammissibile nelle tubazioni: 6,00 m/s Perdita di carico massima ammissibile nelle tubazioni: 0,006 bar/m Le prestazioni minime sono riferite agli apparecchi collocati nella posizione idraulicamente più sfavorevole e sono relative a ciascun apparecchio in funzionamento contemporaneo con il numero di apparecchi previsti nel progetto. Si deve in ogni caso considerare il contemporaneo funzionamento solo di una tipologia di protezione (o interna o esterna) Principali risultati dei calcoli Il dettaglio dei risultati di calcolo è riportato nel report di calcolo allegato. Il naspo più favorito è il numero 18 che ha una pressione residua di 3,17 bar con una portata di 35,00 litri al minuto e che determina una perdita totale all apparecchio pari a 2,76 bar. Il naspo più sfavorito è il numero 12 che ha una pressione residua di 3,08 bar con una portata di 35,00 litri al minuto e che determina una perdita totale all apparecchio pari a 2,86 bar. 6. ELENCO ALLEGATI Con riferimento al progetto sono riportati i seguenti allegati: 1 Tav. IM8. 2 Report di calcolo. 5

14 Relazione di calcolo DIMENSIONAMENTO RETE IDRANTI ( UNI 10779:2014 ) EDIFICIO: INDIRIZZO: IMPIANTO: COMPLESSO SPORTIVO MULTIFUNZIONALE LA COLLINA DEL BENESSERE Loc. Colle della Macchia - RICCIA (CB) IMPIANTO IDRICO ANTINCENDIO A NASPI COMMITTENTE: INDIRIZZO: AMMINISTRAZIONE COMUNALE Via Zaburri, 3 - RICCIA (CB) DATA: 28/08/2018 File di calcolo ArchDiPasqua - Riccia.E42 Software di calcolo EDILCLIMA EC740 versione SEAT ENGINEERING Via G. Castiglione 1/B - LANCIANO (CH)

15 SEAT ENGINEERING Via G. Castiglione 1/B - LANCIANO (CH) VINCOLI DI PROGETTO Tipo di calcolo: Hazen Williams Tipo di alimentazione: Gruppo di pompaggio Capacità minima riserva idrica: 4,70 m³ IDRANTI Tipo di rete: Ordinaria Livello di pericolosità: 1 Durata minima riserva idrica: 30 min Pressione Portata minima Idranti previsti residua minima [bar] [l/min] Naspi 2,00 35,0 2

16 SEAT ENGINEERING Via G. Castiglione 1/B - LANCIANO (CH) RIASSUNTO PRINCIPALI RISULTATI ALIMENTAZIONE Dati Area favorita Area sfavorita Pressione disponibile 3,40 3,41 bar u.m. Portata disponibile 155,7 153,6 l/min IDRANTI Dati Area favorita Area sfavorita Numero idranti in funzione 4 4 Numero totale idranti 7 Dati Idrante favorito Idrante sfavorito Numero Perdita totale 2,76 2,86 bar Pressione residua 3,17 3,08 bar u.m. Portata 35,00 35,00 l/min RISERVA IDRICA Dati Valore u.m. Capacità effettiva 5,0 m³ Durata minima idranti 30 min ATTACCHI AUTOPOMPA n. nodo Tipo attacco DN attacco 14 Singolo 65 3

17 SEAT ENGINEERING Via G. Castiglione 1/B - LANCIANO (CH) DATI RETE Nodo iniziale Nodo finale Lunghezza [m] Quota finale [m] Ø nominale Ø interno [mm] 1 2 7,0-1, , ,0-1, , ,5 1, , ,0-1, , ,5 1, , ,0-1, , ,5 1, , ,0-1, , ,5 1, , ,0-1, , ,5 1, , ,0-1, , ,0 1, , ,0-1, , ,5 1, , ,0-1, , ,0-1, , ,5 1, ,9 4

18 SEAT ENGINEERING Via G. Castiglione 1/B - LANCIANO (CH) DATI IDRANTI E NASPI (calcolo area favorita) NASPI Nodo Descrizione Piano Quota [m] DN K metrico Portata [l/min] Pressione residua [bar] Perdite totali [bar] 4 Naspo orientabile -Lancia Sprayjet 1 1, ,0 3,17 2,76 6 Naspo orientabile -Lancia Sprayjet 1 1, ,0 3,15 2,78 16 Naspo orientabile -Lancia Sprayjet 1 1, ,0 3,15 2,78 18 Naspo orientabile -Lancia Sprayjet 1 1, ,0 3,17 2,76 MANICHETTE NASPI Nodo Descrizione Lunghezza manichetta [m] Ø manichetta [mm] Ø bocchello [mm] 4 Naspo orientabile -Lancia Sprayjet 20,0 19,0 7,0 6 Naspo orientabile -Lancia Sprayjet 20,0 19,0 7,0 16 Naspo orientabile -Lancia Sprayjet 20,0 19,0 7,0 18 Naspo orientabile -Lancia Sprayjet 20,0 19,0 7,0 5

19 SEAT ENGINEERING Via G. Castiglione 1/B - LANCIANO (CH) DATI IDRANTI E NASPI (calcolo area sfavorita) NASPI Nodo Descrizione Piano Quota [m] DN K metrico Portata [l/min] Pressione residua [bar] Perdite totali [bar] 8 Naspo orientabile -Lancia Sprayjet 1 1, ,0 3,08 2,86 10 Naspo orientabile -Lancia Sprayjet 1 1, ,0 3,08 2,86 12 Naspo orientabile -Lancia Sprayjet 1 1, ,0 3,08 2,86 16 Naspo orientabile -Lancia Sprayjet 1 1, ,0 3,11 2,83 MANICHETTE NASPI Nodo Descrizione Lunghezza manichetta [m] Ø manichetta [mm] Ø bocchello [mm] 8 Naspo orientabile -Lancia Sprayjet 20,0 19,0 7,0 10 Naspo orientabile -Lancia Sprayjet 20,0 19,0 7,0 12 Naspo orientabile -Lancia Sprayjet 20,0 19,0 7,0 16 Naspo orientabile -Lancia Sprayjet 20,0 19,0 7,0 6

20 SEAT ENGINEERING Via G. Castiglione 1/B - LANCIANO (CH) GRUPPO DI POMPAGGIO Dati CURVE DI DOMANDA Area favorita Area sfavorita Altezza erogatori 1,5 1,5 m u.m. Portata 140,0 140,0 l/min Pressione 2,78 2,86 bar Marca Serie Dati DATI POMPA Area favorita LOWARA S.r.l. GEN..D/FHF Modello FH /30 Velocità 1/1 Area sfavorita u.m. Portata al punto di lavoro 155,7 153,6 l/min Pressione al punto di lavoro 3,40 3,41 bar GRAFICO CURVE ALIMENTAZIONE 7

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