Cementeria ITALCEMENTI S.p.A. di MATERA

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1 Cementeria ITALCEMENTI S.p.A. di MATERA I Rapporto del Protocollo Per La Caratterizzazione dello Stato di Qualità Ambientale Gennaio

2 Premessa Il Protocollo d Intesa stipulato in data tra la Regione Basilicata, il Comune di Matera, la Provincia di Matera e la società Italcementi S.p.a., secondo lo schema previsto dalla DGR n dell , nasce con lo scopo prioritario di caratterizzare lo stato qualità ambientale mediante il monitoraggio di tutte le matrici impattate dall attività di esercizio (A.I.A. DGR n.1384 del 01/09/2010) della Cementeria di Matera della Società Italcementi s.p.a. Lo stabilimento ITALCEMENTI di Matera, sito in località Trasaniello di Matera, copre l intero ciclo di produzione di leganti idraulici, dall approvvigionamento delle materie prime, provenienti dalle due cave situate nelle immediate vicinanze, fino al prodotto finito per la commercializzazione. Il documento sottoscritto dalle parti citate consta di 16 articoli nei quali sono descritte dettagliatamente le attività e le modalità di monitoraggio da realizzare, le strumentazioni e le matrici ambientali oggetto di controllo. La relazione di seguito esposta è un resoconto dettagliato delle attività ad oggi espletate dall ARPAB, quale soggetto attuatore, in accordo agli articoli previsti dal Protocollo. Tale documento, redatto dal responsabile del procedimento Arpab, è il risultato di un lavoro sinergico eseguito in funzione delle differenti competenze dai diversi uffici del Dipartimento Arpab di Matera, di Metaponto e Potenza. L iter cronologico di attuazione del Protocollo, di seguito sintetizzato, ha visto lo svolgersi di diverse fasi operative propedeutiche all acquisizione di risultati analitici di monitoraggio oggetto di report: nel corso 2012 sono state definite in condivisione con l Arpab tutte le specifiche tecniche delle strumentazioni da acquistare e di conseguenza sono state indette le relative procedure di gara; inoltre sono stati intrapresi svariati sopralluoghi e definite le valutazioni ambientali atte a definire l idonea ubicazione delle centraline di qualità dell aria e delle strumentazioni di misura, da ultimo è stato necessario acquisire le autorizzazioni ed i permessi (SCIA, Vincoli Paesaggistiche) per all installazione delle centraline e/o strumenti di misura alcuni dei quali sono posizionati all interno del Parco delle Chiese Rupestri; durante il primo semestre del 2013 si son concluse le operazioni di posizionamento delle centraline e degli strumenti di acquisizioni dati, inoltre sono state portate a compimento le fasi di calibrazione degli strumenti; nel secondo semestre 2013 sono state realizzate le prime attività di monitoraggio in senso stretto. 2

3 Stato dei Luoghi Lo stabilimento industriale ITALCEMENTI S.p.A. si estende su di un area di circa trenta ettari in località Trasanello, sulla SS 7, ad una distanza di circa 4 km dal centro urbano di Matera e confina con il Parco delle Chiese Rupestri. L area occupata dallo stabilimento è stata classificata secondo il P.R.G. del Comune di Matera, come "Area Industriale" (Figura 1). Nelle immediate vicinanze della cementerai si trovano la cava di calcare Trasanello (a circa 1 km a sud-est ) e la cava di argilla Torre Spagnola (a circa 2 km a nord-est) che alimentano le materie prime grazie ad un sistema di nastri trasportatori (Figura 2). La zona circostante è a vocazione prevalentemente agricola e oltre allo stabilimento in oggetto, Ospita alcune attività ricreative, turistiche, sportive e paesaggistiche. Essa è attraversata dalla SS 7 - Appia (Matera Laterza) e dalla SP Matera Gioia del Colle. Gli insediamenti residenziali sono limitati e sono rappresentati da case rurali sparse (anche lungo la statale) e da alcune masserie, poste a Nord dell opificio. Insediamenti residenziali, ricreativi e sportivi Insediamenti produttivi Parco delle chiese Rupestri Figura 1. Stralcio cartografico della zona di interesse. La Cementeria nasce nel 1974 come stabilimento della società Cementerie Calabro Lucane S.p.A. del gruppo Italcementi per essere inglobata prima in Cemensud S.p.A. nel 1981 e definitivamente in Italcementi S.p.A. nel All interno del perimetro dello stabilimento si trova anche una centrale termoelettrica di proprietà della Italgen S.p.A. del gruppo Italcementi non più funzionante e in fase di dismissione. 3

4 Il Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Basilicata - Dipartimento Provinciale di Matera - layout impiantistico della Cementeria è rimasto pressoché inalterato fino al 2010 quando è stato portato a termine il revamping completo della linea di cottura attraverso la sostituzione della precedente tecnologia costituita da forno con preriscaldatore a griglia mobile LEPOL con nuova tecnologia caratterizzata da forno con preriscaldatore in verticale PRS e calcinatore. La Cementeria è un complesso IPPC in quanto rientra nella categoria di attività industriale 3.1 dell allegato VIII del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Impianti destinati alla produzione di clinker (cemento) in forni rotativi la cui capacità di produzione supera 500 tonnellate al giorno oppure di calce viva in forni rotativi la cui capacità di produzione supera 50 tonnellate al giorno, o in altri tipi di forni aventi una capacità di produzione di oltre 50 tonnellate al giorno ed ha ricevuto ai sensi del medesimo decreto l AIA con Deliberazione N 1384 del 01/09/2010 della Giunta della Regione Basilicata. Figura 2. Stralcio cartografico della zona di interesse con l ubicazione delle due cave di approvvigionamento di materie prime. Ambito di studio e strumenti di misura Il Protocollo di seguito illustrato, seppure nella sua prima applicazione, ha visto l installazione e la messa in funzione di diversi strumenti di misura elencati nel dettaglio nella tabella inserita nella figura 3 che rappresenta altresì uno stralcio planimetrico dell ambito di studio con le ubicazioni degli strumenti. 4

5 STRUMENTAZIONE N 2 Centraline qualità dell aria composte da : Analizzatore di SO2,Analizzatore di O3, Analizzatore di CO2,Analizzatore di NO/NO2/NOX n.1 Misuratore/campionatore di particolato PM10/PM2,5 n.1 Analizzatore di CH4/NMHC n.1 Analizzatore di BTX airtoxic 5U per la determinazione di Benzene ed altri Idrocarburi Aromatici; n.1 Sistema remoto di acquisizione, elaborazione e gestione apparecchiature n.1stazione meteorologica MTX N 1 Stazione di rilevamento fonometrico costituita da: fonometro integratore, Larson & Davis modello LXT-1, di precisione in classe 1 IEC60651 / IEC60804 / IEC61672 con linearità dinamica superiore ai 102 db; centralina meteorologica PCE-FWS 20 N 1 Campionatore ad alto volume ECHO HiVo Tecora AA SP- di tipo Venturi l/min N 4 Deposimetri di tipo DEPOBULK Rapporto Istisan 38/06 UNIEN 15841/2010 costituiti da: Vetropirex silanizzabile -Composti organici Polietilene PEHD- Composti inorganici Figura 3. Strumenti di misura e loro ubicazione nell ambito di studio 5

6 Art. 7 Verifica della qualità dell aria mediante strumentazione fissa attiva e passiva A. Strumentazione attiva: 1) Centraline di qualità dell aria Fig.2 Stralcio planimetrico con l ubicazione delle strumentazioni nella zona di studio. Il monitoraggio attivo della qualità dell aria, come previsto da Protocollo, viene eseguito in continuo mediante acquisizione dei parametri di qualità, illustrati nella tabella 1, provenienti da due centraline. Sono state installate n 2 centraline di qualità dell aria, precisamente la prima in data 13/06/2013 ubicata presso la cava di calcare di proprietà ITALCEMENTI SpA (Figura 4) e la seconda in data 30/07/2013 ubicata presso il CEA Jazzo GATTINI ( Figura 5). Per entrambe le centraline a partire dal giorno 12/09/2013 viene effettuato l invio dei dati sul sito accessibile ad ARPAB. Al fine di validare e pubblicare i dati per l ARPAB è necessario che Italcementi provveda ad inviare i dati secondo un protocollo interno che consenta al sistema di acquisizione di Arpab di effettuare l opportuna validazione. Ad oggi si stanno ultimando le attività di allineamento dei protocolli di trasmissione. In attesa dell adeguata trasmissione e validazione, per una consultazione dei dati grezzi, aggregati con le medie giornaliere, dal periodo d installazione delle relative centraline al , si riportano negli allegati 1 e 2 le relative registrazioni. Valori limite e livelli critici-allegato XI- Parametri D.Lgs.n.155 del 13/08/2010 Periodo di mediazione Valore limite SO2 Biossido di Zolfo 1 giorno 125ug/m 3 da non superare più di 3 volte l anno NO X Ossidi di Azoto Anno civile 40 ug/m 3 O 3 Ozono 1 ora 180 ug/m 3 CO Monossido di Carbonio Media massima giornaliera calcolata su 8 ore 10mg / m 3 CH 4 Metano - - Idrocarburi non - - NMHC metanici Benzene Anno civile 5ug/m 3 Toluene - - Idrocarburi Aromatici Etilbenzene - - (BTEX) MP-xylene - - O-xylene - - PM10 1 giorno 50ug/m 3 Polveri PM2.5 Anno 26 ug/ m 3 al 2013 tabella 1 - Parametri monitorati dalle centraline Dal confronto dei dati rilevati dalle centraline durante tutto il periodo di registrazione, illustrati dettagliatamente nell allegato, e i valori limite e/o livelli critici previsti dal D.lgs155/2010, richiamati in tabella 1, non si rilevano superamenti per i parametri monitorati. 6

7 Figura 4 - Centralina qualità dell aria Cava Calcare denominata Centralina Cava Figura 5 - Centralina qualità dell aria Jazzo GATTINI denominata Centralina CEA In aggiunta al monitoraggio in continuo della qualità dell aria, saranno effettuate nel corso del primo semestre del 2014 le determinazioni analitiche (IPA e metalli) sui campioni PM10 con frequenza stagionale. 7

8 2)Campionatore da alto volume Allo scopo di campionare simultaneamente e rilevare particolato e gas nell aria è stato installato un modulo di campionamento ad alto volume per avere misure comparate della presenza di microinquinanti in atmosfera. L installazione del campionatore è avvenuta in data 31/10/2013 come ubicazione si è scelta la Stazione 3 - Cava di calcare Trasanello, ovvero all interno della zona di massima ricaduta degli inquinanti, stimata dal modello (Allegato 3), al fine di determinare le concentrazioni di IPA, PCB diossina simili, PCDD e PCDF. In data 15/11/2013 si è conclusa la suddetta prova, il filtro in fibra di quarzo e due filtri PUF prelevati alla fine del campionamento sono stati consegnati al Laboratorio Microinquinanti dell ARPA Puglia DAP Taranto. Le determinazioni analitiche previste sono tuttora in corso di realizzazione presso il laboratorio suddetto. Tale campionamento della matrice aria va a integrare le analisi previste sui deposimetri e fornisce un altro supporto dati per avere un quadro conoscitivo il più possibile chiaro della quantità di diossine e PCB diossina simili presenti nel comparto aria. Le prove di funzionalità su detto campionatore e la definizione delle condizioni di esercizio ottimali (flusso medio e durata del campionamento) sono state condotte da personale tecnico dell ARPAB-CRM e il campionatore è stato in esercizio nel periodo 31/10 15/11/2013. B. Strumentazione passiva: Deposimetri I deposimetri sono un sistema di raccolta passivo per microinquinanti organici ed inorganici a livello di ultratracce. Dimostrato che l atmosfera costituisce un importante veicolo di sostanze naturali e inquinati breve distanza con possibilità di ricadute sui diversi comparti ambientali, il campionamento e l analisi delle deposizioni secche ed umide assume un importanza rilevante come traccianti di contaminazione ed indicatori ambientali di degrado. Alla luce di queste considerazioni si è ritenuto fondamentale dare un importanza strategica allo studio delle deposizioni atmosferiche prevedendo per ogni anno di osservazione quattro campagne misura, delle quali in questo documento se ne rapportano gli esiti della prima. Nel mese di settembre 2013 sono state installate 4 deposimetri in altrettante postazioni (ubicazione nelle Figure da 6 a 9) per la raccolta delle atmosferiche totali. Ogni deposimetro è costituito da 2 campionatori, uno per l analisi di PCDD (diossine) e PCDF (furani), PCB e IPA ( Idrocarburi Aromatici Policiclici) e il secondo per i metalli. Dopo un esposizione di circa un mese in data 23/10/2013 tali campionatori sono stati ritirati per le successive analisi e portati sono presso il laboratorio ARPA di Taranto per le analisi di IPA, PCB diossina simili, PCDD e PCDF mentre i restanti 4 per l analisi dei metalli presso il laboratorio ARPAB di Metaponto. 8

9 Fig.6 Deposimetro 1Torre Spagnola Coord N E; Quota :415 m l.s.m. Fig. 7 Deposimetro 2 Angolo Nastri- Coord: N E; Quota :420m l.s.m m Fig. 8- Deposimetro 3-Cava Trasanello -Coord: N E; Quota :501m l.s.m Fig. 9-Deposimetro 4 Esterno Perimetro Industriale -Coord: N E, Quota: 420m l.s.m N E; Quota :415 m l.s.m. 9

10 Esiti delle deposizioni atmosferiche totali: Il D.Lgs. 155/2010 definisce deposizione totale la massa totale di sostanze inquinanti che, in una data area e in un dato periodo, è trasferita dall atmosfera al suolo, alla vegetazione, all acqua, agli edifici e a qualsiasi altro tipo di superficie. La misura della deposizione totale dei microinquinanti, oltre a fornire importanti informazioni sulla situazione di contaminazione di un area, consente di valutare in modo indiretto l esposizione della popolazione. L ubicazione dei deposimetri (figure da 6 a 9) è stata definita a seguito di appositi sopralluoghi e in considerazione dello Studio di dispersione degli inquinanti in atmosfera, e in particolare della mappa di dispersione delle polveri PM10, presentato dalla Ditta e riportato nello Studio di Impatto Ambientale (Allegato 1). Le stazioni di misura sono state denominate come di seguito riportato: Stazione 1 -Agriturismo Torre Spagnola Stazione 2 - Angolo nastri Stazione 3 - Cava di calcare Trasanello Stazione 4 Esterno perimetro industriale La stazione 1 è ubicata sopravento rispetto alla direzione dei venti prevalenti e, anche in ragione della distanza dall impianto, è stata scelta come una possibile stazione di fondo, ovvero che non risente dell impatto prevalente di una sorgente che nel caso in oggetto è la Cementeria. Le stazioni 2 e 3 ricadono nella zona di massima ricaduta del particolato proveniente dall impianto. La stazione 4 è stata ubicata in direzione opposta alla stazione 2. La prima campagna di misura ha avuto inizio il 9 settembre 2013 e si è conclusa il 23 ottobre 2013 per una durata complessiva di un mese e mezzo. Sono stati installati n.4 deposimetri composti da un imbuto e una bottiglia in vetro Pyrex per l analisi dei tassi di deposizione dei microinquinanti organici IPA, PCDD e PCDF, PCB e altri 4 in HDPE per i metalli, in conformità con le specifiche di legge (D.Lgs. 250 del 24 dicembre 2012). Le prossime campagne di misura previste, della durata di un mese circa, avranno inizio nei mesi di gennaio-febbraio e nella stagione calda compresa tra i mesi di giugno e agosto e per gli anni a venire saranno sempre due nella stagione calda e due in quella fredda in uniformità alle modalità impiegate in contesti simili da altre ARPA. Come previsto, all atto del prelievo i 4 deposimetri idonei all analisi delle diossine e degli altri microinquinanti sono stati consegnati al Laboratorio di Microinquinanti Organici del DAP di Taranto e gli altri 4 per l analisi dei metalli al Centro ricerche di Metaponto dell ARPAB. Alla luce dei primi risultati dell analisi di diossine, furani, PCB e IPA condotte sui 4 deposimetri da ARPA Puglia (tabella 2) e di quelli prodotti dall ARPAB- Centro Ricerche di Metaponto (tabella 4) sui metalli è possibile trarre alcune considerazioni. Il parametro che mostra differenze piuttosto significative tra le quattro stazioni è la deposizione totale di PCDD/PCDF + PCB. I valori di 17,17 e 8,73 pg TE/m 2 die riscontrati rispettivamente nelle stazioni 2 e 3 (Angolo 10

11 nastri e Cava di calcare Trasanello), ovvero in quelle stazioni poste sottovento rispetto all impianto, sono di due ordini di grandezza superiori a quelli registrati nella stazione di fondo (0,04 pg TE/m 2 die). La normativa vigente in materia di inquinamento atmosferico solo con il D. Lgs. 155/10 ha inserito l obbligo di misurare i tassi di deposizione totale di taluni inquinanti (finora benzo(a) pirene e alcuni metalli), ma non ne specifica i limiti massimi ammessi. Pertanto tali dati possono essere confrontati solo con valori guida internazionali (Tabella 3) o con dati di letteratura derivanti da studi eseguiti in analoghe realtà industriali e urbane. E bene precisare che Il sopracitato decreto prevede che per la misurazione dei tassi di deposizione i campionamenti siano ripartiti in modo uniforme nel corso dell anno, mentre i dati di deposizione totale attualmente a disposizione dell Agenzia riguardano solo una campagna di misura. Ciò nonostante è possibile evidenziare che il valore più alto della deposizione totale di PCDD/PCDF + PCB, riscontrato nella stazione 2 Angolo nastri, non supera il valore di 21 pg TE/m 2 die, proposto dal Belgio come limite mensile da non superare per singolo campionamento. Ulteriori indagini saranno utili a suffragare quanto rilevato in questa prima campagna di acquisizioni deposimetriche. Passando al benzo(a) pirene le quantità misurate non appaiono rilevanti e gli scostamenti tra le quattro stazioni non sono evidenti come per le diossine perché l impianto contribuirebbe solo a far raddoppiare la quantità comunque presente nel fondo ambientale, come evidenziato dalla stazione 1 Agriturismo Torre Spagnola. Lo stesso vale anche per i metalli, fatta eccezione per il cadmio, il nichel, il tallio e il berillio che sembrano essere sito specifici come evidenziato nella zona posta sottovento rispetto all impianto (tabella 4). Da un primo confronto con dati di letteratura si evidenzia una situazione in termini di presenza di metalli (tabella 5) con valori paragonabili a quelli di un sito suburbano. Complessivamente i dati ottenuti evidenziano che siamo in presenza di una situazione che necessita di un approfondimento di indagine e di un intensificazione della frequenza spaziale e temporale con cui vengono eseguite le misure delle deposizioni atmosferiche. 11

12 Ditta Italcementi SpA Cementeria di Matera Protocollo per la caratterizzazione dello stato di qualità ambientale Parametro Stazione 1 - Agriturismo Torre Spagnola Stazione 2 - Angolo nastri Stazione 3 - Cava di calcare Trasanello Stazione 4 Esterno perimetro industriale Deposizione WHO-TE Totale (PCDD/PCDF+PCB) 0,04 pg TE/m2 die 17,17 pg TE/m2 die 8,73 pg TE/m2 die 0,21 pg TE/m2 die Deposizione Benzo(a)pirene 3,23 ng/m2 die 6,21 ng/m2 die 5,30 ng/m2 die 3,90 ng/m2 die Tabella 2- Risultati delle deposizione atmosferiche totali per Diossine,Furani,PCB e per Benzop(a)pirene nelle 4 stazioni di misura relativi mante al periodo 9/9/ /10/2013. Valori guida Belgio 2010 Valore guida Germania 2004 Valore guida Francia 2009 deposizione PCDD/F e DL-PCB (media annua) deposizione PCDD/F e DL- PCB (media mensile) deposizione PCDD/F e DL- PCB (media annua) deposizione PCDD/F e DL-PCB (media annua) 8,2 pg TE/m2 die 21 pg TE/m2 die 4 pg TE/m2 die 5 pg TE/m2 die Tabella 3 Valori Guida deposizione atmosferiche totali 12

13 Codice campione unita' di misura As Cd Ni Pb Al Ba Be Co Cr (tot.) Cu Fe Mn Sb Se Tl V Zn Stazione 1 Agriturismo Torre Spagnola Stazione 2 Angolo nastri Stazione 3 Cava di calcare Trasanello Stazione 4 Esterno perimetro industriale ug/(m 2 *d) < 1,5 0,09 < 5 6, ,12 1,4 7,1 21, ,5 1,1 0,12 6,7 87 ug/(m 2 *d) < 1,5 0, , ,17 1,8 10,4 36, ,4 1,8 0,31 11,9 82 ug/(m 2 *d) < 1,5 0, , ,27 1,5 8,1 25, ,3 1,5 0,58 11,7 96 ug/(m 2 *d) < 1,5 0,11 3 6, ,16 1,4 8,4 11, ,3 1,3 0,13 11,0 49 Tabella 4- Risultati delle deposizione atmosferiche totali relative ai metalli nelle 4 stazioni di misura relativi mante al periodo 9/9/ /10/2013. Tabella 5. Linee giuda per le deposizioni atmosferiche dei metalli.fonte: Presentazione del dr. Amodio al seminario Nuove tecniche di monitoraggio ambientale del 20 giugno 2013 tenutosi presso Università di Bari 13

14 Art Qualità dell aria mediante biomonitoraggio Nel corso del 2013 i funzionari ARPAB hanno posizionato 23 stazioni di monitoraggio biologico come test preliminare, ma la quasi totalità stazioni installate sono state danneggiate da atti vandalici e/o divelte dagli agenti atmosferici quindi questo primo campionamento non ha fornito risultati utili. Per il prosieguo di tali indagini, si sta valutando la possibilità di stipulare un accordo con un ente universitario al fine di avviare una collaborazione per la raccolta e la preparazione della matrice biologica da usare per la prova. Art. 9. Emissioni sonore In attuazione di tale articolo nel mese di agosto 2013 è stato avviato un monitoraggio in continuo della matrice ambientale rumore mediante una centralina di monitoraggio acustico ubicata come da figura 10. Tale stazione di monitoraggio è dotata di un sistema fonometrico per il livello di pressione sonora in continuo e di una centralina meteo per misura dei parametri meteorologici. La centralina rileva costantemente il rumore emesso dallo stabilimento e con cadenza giornaliera, invia i dati, mediante una data logger ad ARPAB per la successiva validazione. Figura 10 - Centralina di monitoraggio del rumore con l indicazione Coordinate geografiche e della quota altimetrica riferita al livello del mare. I dati pervenuti ad ARPAB sono stati elaborati dal Tecnico Competente in Acustica ambientale dell ufficio IEA del Dipartimento di Matera che in ossequio al D.M.A. del 16 marzo 1998 ha provveduto redigere una sintesi con i valori dei livelli sonori rilevati, nel periodo luglio dicembre 2013, correlati ad eventuali osservazioni di merito: 14

15 Livello di pressione sonora Dicembre Novembre Ottobre Settembre Agosto Luglio Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Basilicata - Dipartimento Provinciale di Matera - II semestre L D L N Regime impianto 2013 dba dba produttivo Note Minimo Normale Eventi meteorologici Media Max Minimo Normale Dati non pervenuti Media Basso Max Minimo Normale Media Max Minimo Normale Dati non pervenuti Media Eventi meteorologici Max Minimo Normale Eventi meteorologici Media Max Minimo Normale Dati non pervenuti Media Basso Eventi meteorologici Max Figura 11 Valori degli L Aeq,TR mensili riscontrati 70,0 Andamendo del livello sonoro giornaliero, valori di Leq orari, 65,0 Media Media dei valori Minimi Media dei valori Max 60,0 55,0 50,0 45,0 40,0 Tempo Figura 12-Rappresentazione grafica dell andamento giornaliero del livello sonoro orario. Il sito di monitoraggio acustico, individuato nei pressi dello stabilimento della cementeria, si colloca a circa 350 metri dalle principali fonti sonore presenti nell opificio oggetto di indagine, a circa 450 metri dalla strada statale SS 7 e a circa 700 metri. Pertanto il luogo è interessato prevalentemente dalla rumorosità 15

16 Leq,TR [dba] Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Basilicata - Dipartimento Provinciale di Matera - prodotta dal cementificio. I livelli sonori giornalieri riscontrati con impianto produttivo funzionante a regime normale, variano da 49 dba a 57 dba nel periodo notturno e da 49 dba a 58 dba nel periodo Andamento dei valori medi di L D e L N diurno, con un valore medio notturno di 53 dba e medio diurno di 55 dba. L andamento variabile è funzione del regime di produzione dello stabilimento. Lo stabilimento in essere è ubicato in un area classificata dal comune di Matera area industriale Per tale area, sono stati stabiliti, ai sensi della Delibera del Consiglio Comunale n. 31 del 23 maggio 1996, i seguenti limiti di immissione sonora: Luglio Agosto Settembre Ldiurno Ottobre Lnotturno Novembre Figura 13- Andamento dei valori mensili di L D e L N Dicembre Classe VI Classi di destinazione d uso del territorio Aree esclusivamente industriali Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi Limite di zona L Aeq,Diurno (6:00-22:00) L Aeq, Notturno (22:00-6:00) Limite Differenziale No I valori giornalieri di L D e L N riscontrati, derivanti dall infrastruttura oggetto dell indagine, risultano inferiori ai limiti previsti per la classe suddetta sia nel periodo diurno che nel periodo notturno. Osservazioni L infrastruttura industriale in oggetto è ubicata in località Trasanello, sulla SS 7, ad una distanza di circa 4 km dal centro urbano di Matera. Confina con il Parco delle Chiese Rupestri (lato Matera) e con il territorio extraurbano ad uso prevalentemente agricolo. Come prima indicato l area dove insiste, lo stabilimento è ad uso industriale e risulta in zona VI Aree esclusivamente industriali secondo la zonizzazione acustica. Le aree adiacenti invece, vista la destinazione d uso è rispettivamente in zona I Aree particolarmente protette e in zona II Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale i cui limiti sono riportati nella tabella a seguire: 16

17 Classe I II Classi di destinazione d uso del territorio Aree particolarmente protette Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc._ Aree destinate ad uso prevalentemente residenziale Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali_ Limite di zona L Aeq,Diurno (6:00-22:00) L Aeq,Notturno (22:00-6:00) Limite Differenziale Si Si Considerando la stessa propagazione sonora nelle aree limitrofe, si può desumere che in tali aree, i valori giornalieri di L D e L N riscontrati dal monitoraggio, potrebbero superare i limiti previsti per le classi suddette sia nel periodo diurno che nel periodo notturno. Tale verifica sarà oggetto nei prossimi mesi di un approfondita campagna di monitoraggio mediante misure fonometriche specifiche in ambienti di vita. Art. 10. Caratterizzazione suolo e sottosuolo L attuazione di tale articolo del Protocollo è tuttora in fase di definizione poiché è prioritario conoscere gli esiti delle determinazioni analitiche relative al campionamento dei sedimenti per poter opportunamente ubicare i campioni di top soil ed i sondaggi per il campionamento del sottosuolo. Top Soil La caratterizzazione del suolo superficiale noto come top-soil prevede il campionamento di una porzione di terreno che va da 0 cm a 10/20cm dal p.c. I prelievi del suolo (da 0 a 20 cm) saranno effettuati in due punti bianco (Fontana Cilivestri ai limiti della proprietà ITALCEMENTI SpA), e nell area di massima ricaduta (allegato 3). Le analisi riguarderanno metalli in prima istanza metalli, IPA, Idrocarburi C10-40, PCB, successivamente sulla base degli esiti ottenuti si procederà ad individuare l eventuale presenza di PCDD/PCDF nel top-soil. In aggiunta a quanto previsto da protocollo e a integrazione dei risultati analitici dei sedimenti prelevati a monte e a valle degli scarichi idrici si prevede di realizzare entro il bimestre prossimo (marzo-aprile 2014) due top soil in prossimità dei punti di prelievo dei sedimenti al fine di eseguire analisi comparative dei metalli riscontrati da precedente campionamento. Sono previsti ulteriori 4 campioni di top soil ubicati in prossimità dei punti di alloggiamento dei deposi metri; analogamente ai precedenti top-soil si procederà alle medesime determinazioni analitiche. Sottosuolo I sondaggi geognostici per la caratterizzazione del terreno saranno in numero di 3 corrispondenti come ubicazione alla posizione dei Piezometri. Durante le perforazioni geognostiche di terreno i relativi sondaggi saranno attrezzati a piezometro per la ricerca dell acqua di falda come dettagliatamente descritto nel 17

18 paragrafo successivo. Da ognuna delle carote di terreno risultanti saranno prelevati tre campioni di terreno a tre aliquote differenti da 0 a 5m dal p.c. rappresentative della colonna di terreno campionata. Su tali campioni di terreno, in numero totale di 9, verranno effettuale le determinazioni analitiche previste dal D.Lgs. 152/2006. Art. 11 Acque di falda Lo studio di Valutazione di Incidenza della Cementeria di Matera, localizzata all interno del sito comunitario psc/zps IT Area della Gravine, delinea, tra l altro, le caratteristiche idrogeologiche del sito. In dettaglio, sono descritte le due principali unità idrogeologiche presenti nell area: -Acquifero della successione Carbonatiche- Rappresenta l acquifero principale, costituito dal Calcare di Altamura e contiene una cospicua falda idrica, alimentante i principali pozzi profondi della zona. Le acque di falda vengono emunte da pozzi profondi attestati poco al di sotto del livello del mare. Le campagne d indagini svolte all interno del territorio comunale di Matera hanno evidenziato l esistenza di un livello piezometrico ad una profondità dal p.c. a circa 200m. -Acquiferi ed Acquitardi secondari dei depositi di sommità- Queste unità idrogeologiche sono riferibili alle successione conglomeratiche sabbiose e calcarentiche appartenenti al Conglomerato di Irsina ed alle Calcareniti di Gravina. Tali formazioni, pur nella loro variabilità di permeabilità, per porosità di interstizi e, talvolta per fessurazione, di grado medio basso. La superficie freatica della falda presente nei depositi di sommità ha un andamento variabile influenzato sia dalle variazioni litologiche dell acquifero, sia dalle locali configurazioni della superficie topografica e di quella di contatto delle Argille Subappennine, costituenti il livello di base di questa falda superficiale. Da un esame più attento della Carta geologica dell area interessata (collocata nella zona centromeridionale del foglio 189 Altamura della Carta Geologica d Italia in scala 1: , di cui viene riportato uno stralcio in scala 1: nell allegato 4) appare evidente che le formazioni riferibili all acquifero secondario affiorano nell area a monte dello stabilimento viceversa a valle dello stesso sono presenti le formazioni riferibili al Calcare di Atamura ospitanti l acquifero profondo (oltre 200 m dal p.c.). Nell area di sedime della Cementeria è presente la Formazione della Calcarenite di Gravina alla cui base affiora un letto conglomeratico ad elementi calcarei. Pertanto, appare evidente che la prospezione realizzabile per la ricerca delle acque sotterranee potrebbe essere rivolta all acquifero secondario a monte; in ogni caso si prevede la realizzazione di minimo 3 sondaggi eseguire a monte e immediatamente a valle dell area di sedime dello Stabilimento con profondità di almeno 15 m dal p.c. da attrezzare a piezometro qualora si rinvenga acqua sotterranea. Inoltre, nel caso in cui durante la prospezione geognostica si dovesse intercettare solo acqua di circolazione a profondità superficiali si provvederà ugualmente a realizzare il relativo piezometro e a campionare l acqua raccolta che costituirà un indice di qualità della matrice investigata. 18

19 Art. 12 Acque superficiali e sedimenti Il monitoraggio di queste due matrici ambientali, in osservanza al Protocollo, prevede il prelievo di campioni a monte e valle degli scarichi idrici. È stato effettuato da tecnici ARPAB un sopralluogo il atto a verificare le caratteristiche di ricezione fluviale dell area. Dall esame dell ambiente idrico superficiale è emerso che Il territorio nel quale è inserita la Cementeria ricade nel sottobacino del Fiume Bradano. Il reticolo idrografico dell area di studio è costituito principalmente dal Torrente Gravina di Matera, affluente del Fiume Bradano, che scorre ad E della città di Matera da Nord verso Sud all interno di una valle profonda, la Gravina di Matera (Figura 14). Torrente Jesce Torrente Gravina Figura 14. Idrografia superficiale dell area La Cementeria ha 3 punti di scarico denominati A, B e C che immettono le acque in due fossi (Figura15): gli scarichi A e B confluiscono nel fosso che corre lungo il lato est della Cementeria; lo scarico C si immette nel fosso che corre lungo il lato ovest della Cementeria. Entrambi i fossi confluiscono nel torrente Torre Spagnola che è un affluente del torrente Jesce. I punti di prelievo dell acqua superficiale individuati da Protocollo sono il monte ed il valle degli scarichi idrici. Si è costatato in campo, che l impluvio nel quale confluiscono due degli scarichi idrici, denominati Fossa A e Fossa B, è alimentato solo a valle (figura 16); pertanto si è proceduto al prelievo di campioni di acqua superficiale solo a valle di detto scarico. Viceversa è stato possibile realizzare sia a monte che a valle di detti scarichi (Fossa A e Fossa B) i campioni di sedimenti. Per quanto concerne lo scarico che confluisce nella Fossa C (figura 16) si è potuto campionare sia l acqua superficiale sia i sedimenti a monte e a valle dello stesso. 19

20 Figura 15. Scarichi Idrici Cementeria 20

21 Valle scarico fossa C Monte scarico fossa B Scarico fossa B Figura 16 Ubicazione dei punti di recapito degli scarichi e dei punti di prelievo delle acque superficiali e dei sedimenti 21

22 Le determinazioni chimico-fisiche e batteriologiche effettuate sui tre campioni di acque superficiali sono riportate nella tabella sottostante, analogamente i risultati analitici relativi ai sedimenti sono visibili nella tabella C. Rispetto ai sedimenti, si precisa che sono in corso di elaborazione le analisi concernenti, il prelievo all origine e valle dello scarico denominato fossa C. Per quanto concerne lo Stato ambientale dei corsi d acqua (SACA) posti all origine e valle degli scarichi non è stato possibile valutarlo poiché non vi sono a disposizione i dati mensili dei parametri chimici fisici e biologici dei corsi di acqua per un intero anno di osservazione. Il confronto tra questi parametri e l Indice Biotico Esteso consente di valutare lo Stato Ecologico dei Corsi di Acqua (SECA) e quindi lo stato ambientale dei corsi di Acqua (SACA). Pur non disponendo di tali dati per il 2013, ma volendo implementare un data base per il 2014 atto a pervenire a valutazioni sullo stato ambientale dei corsi d acqua per quantificare l eventuale carico inquinante derivante dalle attività della cementeria, in data 29 novembre 2013 tecnici dell ufficio risorse Idriche del Dipartimento Provinciale Arpab di Matera si sono recati sul sito per verificare l applicabilità dell indice Biotico sulle acque superficiali a monte e valle degli scarichi del sito materano di Italcementi. Lo scopo dell I.B.E. è di descrivere lo stato di qualità biologica degli ambienti di acque correnti pervenendo ad una diagnosi di qualità sulla base delle modificazioni nella composizione della comunità di macroinvertebrati, indotte da agenti inquinanti nelle acque e nei sedimenti o da alterazioni fisicomorfologiche dell alveo bagnato. Il limite di tale indice è l inapplicabilità ai corpi idrici superficiali e il Torrente Torre Spagnola, nel quale confluiscono le acque superficiali a valle e a monte degli scarichi idrici della cementeria, essendo canalizzato e cementificato sia in alveo sia lungo le sponde non è un sito idoneo per la determinazione dell IBE. Nonostante l inapplicabilità del metodo biotico è comunque stato eseguito un campionamento, in data 29 novembre 2013, con retino immanicato. I macroinvertebrati campionati sono stati numericamente pochi e riferibili a quattro unità sistematiche che normalmente colonizzano ambienti di buona qualità ma che in ambienti artificiali e cementati non possono colonizzare il tratto in modo adeguato per mancanza di substrato idoneo per la loro proliferazione. Le Unità Sistematiche campionate sono le seguenti: Efemerotteri della Famiglia Caenidae del genere Caenis; Efemerotteri della Famiglia Baetidae del genere Cleon; Odonati Anisotteri della Famiglia Libellulidae del genere Crocothemius; Crostacei Isopodi della Famiglia Asellidae. Questi Taxa sono tutti tipici di ambienti caratterizzati da acque lente, stagnanti e si localizzano in microhabitat protetti dalla corrente e ricchi di detrito organico. In ogni caso, pur sussistendo le predette condizioni d inapplicabilità dell IBE, la presenza dei gruppi sistematici rilevati è compatibile con ambienti alterati e/o molto alterati assimilabili ad una III/IV classe di qualità. 22

23 ACQUA SUPERFICALE CEMENTERIA DI MATERA LOCALITÀ Parametri chimicofisici TRASANELLO Unità PUNTO DI PRELIEVO : MONTE DEL PUNTO DI SCARICO DENOMINATO FOSSA C PUNTO DI PRELIEVO: VALLE DEL PUNTO DI SCARICO DENOMINATO FOSSA C PUNTO DI PRELIEVO: A VALLE DEGLI SCARICHI DENOMINATI FOSSA A E FOSSA B di Misura RISULTATO RISULTATO RISULTATO METODICA TEMPERATURA ARIA C SONDA MULTIPARAMETRICA TEMPERATURA ACQUA C SONDA MULTIPARAMETRICA PH Unità ph 7,48 7,57 7,64 APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met CONDUCIBILITA ELETTRICA A 20 C S/cm APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met SOLIDI SOSPESI TOTALI mg/l 19, APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met (B) B.O.D. 5 (O 2 ) mg/l 1,2 1,3 2,2 EPA Rev EPA C.O.D. (O 2 ) mg/l 5,8 5,8 63,2 EPA Rev SOLFATI (SO 4 2- ) mg/l 79,4 120,8 7,1 APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met OSSIGENO DISCIOLTO mg/l 7,5 7,0 29,4 EPA Rev CLORURI (CL - ) mg/l 42,0 51,0 < L.D.A. APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met ORTOFOSFATO (P) mg/l < L.D.A. < L.D.A. < L.D.A. APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met FOSFORO TOTALE (P) mg/l < L.D.A. < L.D.A. 5,2 APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met AZOTO TOTALE (N) mg/l 7,05 17,0 < L.D.A. EN ISO ISO 7890/1 AZOTO AMMONIACALE (N) mg/l < L.D.A. < L.D.A. 4,7 APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met (A2) AZOTO NITRICO (N) mg/l 6,8 16,7 < L.D.A. APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met AZOTO NITROSO (N) mg/l < L.D.A. 0,02 0,01 APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met FLUORURI (F) mg/l 0,02 0,03 < L.D.A. APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met TENSIOATTIVI ANIONICI mg/l < L.D.A. < L.D.A. < L.D.A. APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met GRASSI ED OLI ANIM. E VEG. IDROCARBURI TOTALI PESANTI mg/l < L.D.A. < L.D.A. < L.D.A. APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met (A1) mg/l < L.D.A. < L.D.A. < L.D.A. UNI EN ISO

24 ARSENICO mg/l < L.D.A. < L.D.A. < L.D.A. RAPPORTI ISTISAN 07/31 ISS.DAA.003.REV.00 CADMIO mg/l < L.D.A. < L.D.A. < L.D.A. APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met B CROMO TOT. mg/l < L.D.A. < L.D.A. 0,036 APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met B FERRO mg/l 0,042 0,048 < L.D.A. APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met B NICHEL mg/l < L.D.A. < L.D.A. 0,008 APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met B PIOMBO mg/l < L.D.A. < L.D.A. < L.D.A. APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met B RAME mg/l < L.D.A. < L.D.A. < L.D.A. APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met B ZINCO mg/l < L.D.A. < L.D.A. < L.D.A. RAPPORTI ISTISAN 07/31 ISS.DAA.003.REV.00 PARAMETRI MICROBIOLOGICI UNITÀ DI MISURA RISULTATO RISULTATO RISULTATO METODICA ESCHERICHIA COLI *UFC/100mL Assenti Assenti Assenti Metodo della filtrazione su membrane filtranti (MF) COLIFORMI FECALI UFC/100mL 3 3 Assenti Metodo della filtrazione su membrane filtranti (MF) STREPTOCOCCHI FECALI UFC/100mL 5 4 Assenti Metodo della filtrazione su membrane filtranti (MF) SAGGIO DI TOSSICITÀ ACUTA % Immobilità dopo 24 ore DAPH+OX KIT F TM ECOTOX * U.F.C. = Unità Formanti Colonie - Modalità di conservazione del campione fino alla prova: refrigerato Tabella 6. Determinazioni analitiche chimico fisiche e batteriologiche relative a campioni di acqua superficiale 24

25 SEDIMENTI CEMENTERIA DI MATERA LOCALITÀ TRASANELLO Parametri chimico-fisici Unità PUNTO DI PRELIEVO : VALLE DEL PUNTO DI SCARICO DENOMINATO FOSSA C PUNTO DI PRELIEVO: MONTE DEL PUNTO DI SCARICO DENOMINATO FOSSA C Di Misura RISULTATO RISULTATO METODICA ph Unità ph 6,8 6,8 APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met ARSENICO CADMIO CROMO TOTALE FERRO NICHEL PIOMBO RAME ZINCO CARBONIO ORGANICO OLI MINERALI mg/kg s.s. mg/kg s.s. mg/kg s.s. mg/kg s.s. mg/kg s.s. mg/kg s.s. mg/kg s.s. mg/kg s.s. mg/kg s.s. mg/kg s.s. <L.D.A. <L.D.A. EPA 3051A + EPA 7060 A 0,6 2, , ,6 20,4 75,7 EPA 3051A + APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met (B) EPA 3051A + APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met (B1) EPA 3051A + APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met (B) EPA 3051A + APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met (B) EPA 3051A + APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met (B) EPA 3051A + APAT-IRSA-CNR 29/2003 Met (B) EPA 3051A + EPA D.M. del 13/09/99 Metodo VII.2 <L.D.A. <L.D.A ISO 16703/04 + GC/FID Tabella 7. Determinazioni analitiche chimico-fisiche relative a campioni di sedimenti. 25

26 A riguardo della matrice indicata, in tabella 9 come sedimenti, si fa presente che, poiché nella definizione di sedimento è insito il concetto che esso sia a contatto della fase liquida corrente, nel caso in questione, non si può parlare di sedimenti in senso stretto. Infatti, considerata la scarsa alimentazione degli impluvi da cui sono stati prelevati, non si tratta di sedimenti propriamente detti ma di materiali depositati da corsi d acqua effimeri e/o discontinui pertanto soggetti ad alterazione chimica fisica- biologica e antropica subaerea. Ragione per cui non è possibile confrontare l esito delle analisi condotte sui campioni con dei Livelli Chimici di Riferimento (LCR) non sito specifici né in analogia con le Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) per i suoli definite dal D.lgs.152/2006. Tale matrice potrà essere confrontata i con i valori del top soil che, come previsto nel paragrafo riferito al suolo, saranno prelevati proprio nelle immediate vicinanze del sito di campionamento di quelli che abbiamo impropriamente denominati sedimenti. Le risultanze analitiche derivanti dai top soli potranno fornici indicazioni su eventuali fattori di accumulo e/o valori di fondo naturali. 26

27 Conclusioni La prima applicazione, in campo, del Protocollo di Intesa per il Monitoraggio della Qualità Ambientale di Italcementi ha consentito di avere una panoramica ampia dello stato di qualità delle matrici ambientali influenzate dall attività dello stabilimento ed ha permesso di rimodulare gli obiettivi del Monitoraggio contestualizzandoli con le caratteristiche sito-specifiche dell area. Il fine prioritario da cui scaturisce il Protocollo è lo studio dell emissione / rilascio d inquinanti quale base conoscitiva per individuare misure di prevenzione finalizzate a ridurre gli effetti sull ambiente dell opificio in esame attraverso l individuazione e l utilizzo di tecnologie e strumenti innovativi. In tal senso l applicazione finora attuata del Protocollo ha messo in luce alcuni aspetti ambientali suggerendo le altre indagini da effettuare e le integrazioni e/o modifiche a quelle in essere per caratterizzare lo Stato di Qualità Ambientale dell area investigata ed identificare in maniera esaustiva le matrici esposte all impatto dello Stabilimento Italcementi di Matera. 27

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