Organizzazione dei Servizi Sociali Reti Migranti

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1 Organizzazione dei Servizi Sociali Reti Migranti Anno Accademico Scienze dell Educazione Docenza:Pierpaola Pierucci

2 Il fenomeno migratorio: osservazione riflessiva (1) Il velo nella cultura islamica: un problema occidentale? Simbolo di che cosa? Quale interpretazione? Come viene rappresentato dai media? Che percezione collettiva? Cosa ne pensiamo individualmente?.

3 Il fenomeno migratorio: osservazione riflessiva (2) Scegliere di cambiare.. Quali effetti sui vostri familiari? Quali possibili reazioni?

4 Culture Uguali o diversi?

5 Uguali o diversi? Migranti? Profughi? Richiedenti asilo? Rifugiati? Integrazione /inclusione sociale Multiculturalismo Xenofobia vs. xenofilia

6 Specificazioni terminologiche Migrante: chi decide di lasciare volontariamente il proprio Paese d origine per cercare un lavoro e condizioni di vita migliori. Rifugiato: ha un significato giuridico ben preciso. Lo status di rifugiato è sancito e definito nel diritto internazionale dalla Convenzione di Ginevra (1951) e viene riconosciuto a quelle persone che non possono tornare nel proprio paese di origine "nel giustificato timore d essere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche e hanno quindi bisogno di trovare protezione altrove. Richiedente asilo: chi chiede il riconoscimento dello status di rifugiato (forma di protezione internazionale) ed è in attesa di una decisione da parte delle autorità competenti. Profugo: chi per diverse ragioni (es guerra, povertà, fame, calamità naturali, ecc.) ha lasciato il proprio Paese ma non è nelle condizioni di chiedere la protezione internazionale.

7 Qualche dato locale 8,5%

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10 I dati a livello nazionale (al 1 gennaio 2016) Stranieri residenti in Italia sono , pari all 8,3% della popolazione, di cui sono gli stranieri di altri paesi dell Unione Europea, mentre i cosiddetti extracomunitari sono (5,8% della popolazione). Le donne costituiscono il 52,6% degli stranieri residenti in Italia. Le cinque regioni con la maggiore incidenza della popolazione straniera residente sono: Emilia-Romagna (12%), Lombardia (11,5%), Lazio (11%), Umbria (10,9%), Toscana (10,6%). I paesi di maggior provenienza

11 Integrazione /inclusione sociale: i modelli (1) RELAZIONI di convivenza 1. Il modello di fusione (melting pot)-> USA, Australia L idea alla base del melting pot è infatti quella di vedere emergere una cultura omogeneizzata, in grado di azzerare le differenze e di favorire la convivenza pacifica, riducendo al minimo i conflitti sociali. Visione utopica 2. Il modello assimilazionista -> Francia Il tratto caratterizzante di questo approccio è l idea che l incontro con il diverso si risolve progressivamente e inevitabilmente con l adesione al modello culturale dominante. L assimilazione è considerata un processo organico, univoco, lineare, il cui peso grava sui migranti (assimilati dal modello culturale egemone). Incorporazione forzata

12 Integrazione /inclusione sociale: i modelli (2) 3. Il modello funzionalista: -> matrice tedesca L idea di integrazione si basa su una disparità di partenza tra la società ospitante e i migranti, che possono essere accettati solo finché il loro apporto lavorativo è funzionale alla società che li accoglie: gli stranieri sono fattori strumentali per l andamento economico della nazione. È un integrazione carente della sua dimensione sociale 4. Il modello multiculturale: Accetta acriticamente le diversità, il pluralismo senza però un confronto reale tra cultura autoctona e le altre. Non sono così più gli immigrati a doversi uniformare, ma è la società ospitante a dover predisporre il terreno per la convivenza pacifica delle varie anime culturali, consentendo spazi di espressione ad ognuna di esse. Rimangono tuttavia inalterate le differenze, le distanze tra culture con potenziali fenomeni di auto-ghettizzazione dei non autoctoni.

13 Integrazione /inclusione sociale: nuovi approcci Inter-culturale Approccio fondato sull idea che le culture si aprano reciprocamente e apprendano le une dalle altre in un interazione dinamica, in una specie di interscambio creativo, senza perdere la propria identità. L interculturalismo guarda ai rapporti tra culture differenti e si fonda sullo scambio bidirezionale, simmetrico, alla possibilità di apprendere elementi culturali altrui nel rispetto della propria e delle altrui identità. Trans-culturale Secondo questo approccio all interno di un contesto di crescente globalizzazione le persone migranti creano collettività globali di individui, alimentando circuiti di transito per informazioni, idee, capitali, relazioni e persone. Sono comunità transnazionali, che travalicano i confini dei singoli stato-nazione.

14 Xenofobia Paure da cui difendersi (?) rispetto all Altro da noi (straniero): Invasione Depauperamento delle risorse economiche Aumento della criminalità Insicurezza crescente Rischio di nuove malattie Perdita della propria identità [ ] VS Xenofilia Apertura incondizionata allo straniero, acritica.

15 La Corte di Cassazione: "I migranti devono conformarsi ai nostri valori I giudici: «La società multietnica è una necessità, ma la sicurezza pubblica è un bene da tutelare» Condannato un indiano Sikh che voleva circolare con un coltello 'sacro' secondo i precetti della sua religione: "Non è tollerabile che l'attaccamento ai propri valori porti alla violazione di quelli della società ospitante"

16 La specificità italiana (1) Anni a cavallo tra [Fase dell emergenza] Visione del migrante quale soggetto potenzialmente «deviante», che può mettere a rischio l ordine sociale e, come tale, soggetto da escludere. Integrazione inesistente -> obiettivo: il contrasto del fenomeno immigratorio. Immigrazione quale fenomeno sociale viene affrontato dal mondo del volontariato laico e cattolico (es. assistenza, prima accoglienza, ecc.)

17 La specificità italiana (2) Anni 90 inizio 2000 [Fase funzionalista] A livello nazionale: Visione del migrante quale lavoratore, soggetto «funzionale» all economia del paese. L accettazione del migrante si fonda su questo aspetto assieme alla garanzia di una posizione giuridica subalterna rispetto ai cittadini italiani. Da transito immigratorio a permanenza nei contesti regionali da cui la necessità di gestire localmente il fenomeno non con politiche di contrasto, ma in relazione alle implicazioni sociali dell accoglienza, ai bisogni dei nuovi residenti (es. alloggi, prestazioni sanitarie, ecc.).

18 La specificità italiana (3) Attualmente (fenomeno migratorio = fattore strutturale) È la dimensione sociale ad indirizzare le azioni di governo (politiche per l inclusione sociale dei migranti: es. attenzione alla questione abitativa, alle pratiche religiose, alla scolarizzazione dei figli, al sostegno alle donne immigrate, ai corsi di lingua per l inclusione linguistica ) A livello locale: integrazione a due velocità Ogni contesto locale si rapporta all immigrazione in maniera autonoma, sulla base delle proprie impostazioni governative regionali, della propria realtà sociale e risorse economiche

19 Una definizione per riflettere L integrazione consiste sempre in un processo che necessita di tempo: essa è una meta che non si acquisisce una volta per tutte, ma che viene costantemente perseguita. Essa si declina a livello economico, culturale, sociale e politico. Proprio per questa sua natura multidimensionale, se si limita a un solo ambito, essa sarà necessariamente parziale. Ciascuna di queste dimensioni dà vita a gradi diversi di integrazione. Le diverse dimensioni possono posizionarsi nel tempo in modo diacronico. [ ] infine, l integrazione è bidirezionale in quanto essa non riguarda solo gli immigrati ma anche e congiuntamente i cittadini del paese ricevente. [da: Cesareo e Blangiardo 2009]