CHE COS È IL GIOCO? Un «oasi di gioia» Un bisogno del bambino e dell uomo. Un istinto naturale. Un diverso dominio dell esperienza
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- Tiziano Mori
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1 GIOCO NELL INFANZIA
2 CHE COS È IL GIOCO? Un «oasi di gioia» Un bisogno del bambino e dell uomo Un istinto naturale Un diverso dominio dell esperienza Il motore dello sviluppo Produce rapimento, divertimento, piacere, interesse, concentrazione, rabbia, ansia, tensione Permette di nascondersi, cambiare ruolo, mettersi alla prova, correre il rischio
3 CHE COSA NON È IL GIOCO? Noia Fissità, staticità Artificiosità Costrizione Obbligo Il gioco non ha uno scopo esteriore
4 A CHI APPARTIENE IL GIOCO? Per quanto il gioco sia un'attività facilmente riconoscibile in modo intuitivo, sembra non esista una definizione applicabile a tutti i casi specifici e nelle diverse specie in cui è stato osservato È stato attentamente studiato nell uomo, nei Mammiferi, e anche negli Uccelli È stato rintracciato nella storia dell uomo, fin dagli albori
5 I PRIMI SEGNI DEL GIOCO NELLA STORIA
6 COME SI DEFINISCE IL GIOCO? «Gioco è tutta l'attività motoria postnatale che appare priva di scopo, nella quale schemi motori propri di altri contesti sono spesso utilizzati in forme modificate e in sequenze temporali diversificate»(bekoff e Byers 1981) Quando quest'attività è diretta verso uno o più oggetti inanimati, è chiamata gioco con oggetti
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9 COME SI DEFINISCE IL GIOCO? «Gioco è tutta l'attività motoria postnatale che appare priva di scopo, nella quale schemi motori propri di altri contesti sono spesso utilizzati in forme modificate e in sequenze temporali diversificate»(bekoff e Byers 1981) Quando quest'attività è diretta verso uno o più oggetti inanimati, è chiamata gioco con oggetti ; quando consiste in ciò che appare come una sorta di corsa sfrenata dell individuo nel suo ambiente, è chiamata gioco locomotorio ;
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11 COME SI DEFINISCE IL GIOCO? «Gioco è tutta l'attività motoria postnatale che appare priva di scopo, nella quale schemi motori propri di altri contesti sono spesso utilizzati in forme modificate e in sequenze temporali diversificate»(bekoff e Byers 1981) Quando quest'attività è diretta verso uno o più oggetti inanimati, è chiamata gioco con oggetti ; quando consiste in ciò che appare come una sorta di corsa sfrenata dell individuo nel suo ambiente, è chiamata gioco locomotorio ; quando è diretta verso un altro essere vivente, è chiamata gioco sociale
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13 Il gioco sociale
14 COME SI DEFINISCE IL GIOCO? «Gioco è tutta l'attività motoria postnatale che appare priva di scopo, nella quale schemi motori propri di altri contesti sono spesso utilizzati in forme modificate e in sequenze temporali diversificate»(bekoff e Byers 1981) Quando quest'attività è diretta verso uno o più oggetti inanimati, è chiamata gioco con oggetti ; quando consiste in ciò che appare come una sorta di corsa sfrenata dell individuo nel suo ambiente, è chiamata gioco locomotorio ; quando è diretta verso un altro essere vivente, è chiamata gioco sociale Sia il gioco sociale sia quello con oggetti possono essere di natura locomotoria, e il gioco solitario può includere tanto il gioco con oggetti quanto quello locomotorio
15 FUNZIONI DEL GIOCO Si descrivono molte diverse funzioni del gioco: socializzazione, esercizio fisico, sviluppo cognitivo, regolazione energetica Esiste una marcata variabilità interindividuale, in dipendenza da: specie, età, sesso, ranghi sociali, esperienza di gioco, stato di benessere e livello di energia, grado di permissività di chi si cura di loro, luogo in cui il luogo si svolge Un analisi funzionale sulla base di costi-benefici è difficile da dimostrare; probabilmente occorre prendere in considerazione i costi e i benefici sia a breve che a lungo termine
16 COME SI RICONOSCE IL GIOCO?
17 Il gioco simbolico
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19 questo è gioco LA CORNICE BATESONIANA
20 CONTINUITÀ DI INTERESSI FRA ETOLOGIA E STUDI SULL UOMO Che cos è gioco? Quali funzioni svolge in chiave filogenetica? Quali funzioni svolge in chiave ontogenetica? Come lo si può identificare, come lo si può descrivere? Quanti e quali tipi di gioco si possono riconoscere? Qual è il rapporto fra innato e acquisito, fra natura e cultura, anche nel caso del gioco?
21 DESCRIZIONI, CLASSIFICAZIONI Dimensione sociale: gioco solitario, gioco parallelo, gioco di imitazione, gioco interattivo, cooperativo, in gruppo Dimensione cognitiva: stadi di gioco (senso-motorio, simbolico, costruttivo, ), funzioni del gioco (esercitazione, sperimentazione, costruzione, invenzione, teatralità far finta, ) Dimensione psicologica: via maestra per l interiorità Dimensione tipologica: con oggetti, psicomotorio, di regole, in scatola, videogioco, gioco elettronico, robot, Dimensione evolutiva: il gioco cambia con lo sviluppo, con l età, il variare dei contesti, delle situazioni e dei compagni di gioco
22 DA CIRCA 30 ANNI.. Una convinzione si è consolidata a livello internazionale
23 + CONVENZIONE ONU SUI DIRITTI DELL INFANZIA (1989) ART. 31 Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e a partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica. Gli Stati parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita culturale e artistica e incoraggiano l'organizzazione, in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attività ricreative, artistiche e culturali.
24 I bambini sono fatti della stessa sostanza dei giochi
25 LE TIPOLOGIE DI GIOCO
26 Classificazione delle Tipologie di Gioco secondo LUDI Dimensione cognitiva Dimensione sociale Gioco di Practica Gioco solitario Gioco Simbolico Gioco parallelo Gioco di Costruzione Gioco associativo Gioco di Regole (inclusi i videogames) Gioco cooperativo
27 Azioni o sperimentazioni del corpo Sperimentazione tattile e visiva di oggetti Uso simbolico di oggetti come se fossero ualcosaltro, gioco di sostituzione e finzione, attività del far finta Pratica Simbolico Costruzione Regole Radunare combinare, sistemare e collegare elementi per costruire un intero, e per raggiungere un scopo preciso Giochi con un codice specifico e con regole accettate e rispettate dai giocatori
28 Il bambino gioca da solo e in modo indipendente anche se circondato da pari Il bambino gioca in modo indipendente alla stessa attività, nello stesso tempo e nello stesso luogo con altri bambini Solitario Parallelo Associativo Cooperativo Il bambino si concentra su una attività separata ma con i suoi pari avvengono molti scambi, prese del turno, prestiti, e si svolgono attività comuni I bambini organizzano la loro attività di gioco in modo cooperativo, con uno scopo comune e sono capaci di differenziare I ruoli assegnati e di rispettarli
29 Che cosa accade nel caso del bambino con disabilità?
30 I bambini con disabilità hanno esattamente lo stesso diritto al gioco dei loro pari!
31 CONVENZIONE INTERNAZIONALE SUI DIRITTI DELLE PERSONE CON DISABILITÀ, 2006 Convenzione ONU sui Diritti dell Infanzia Come ogni bambino, il bambino disabile Ha un diritto fondamentale al gioco Ha il diritto di partecipare e vivere in contesti inclusivi Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità, 2006 Ogni bambino con disabilità Ha il diritto di godere di attività ricreative e sportive Ha il diritto all eliminazione delle barriere materiali e culturali che gli impediscono di vivere in contesti inclusivi
32 I BAMBINI CON DISABILITÀ Possono non essere capaci di giocare Possono non desiderare giocare Possono non sapere come si gioca Possono non riconoscere una situazione di gioco, o un giocattolo, come tali Possono isolarsi dal gioco degli altri Possono aver paura di una situazione o un contesto di gioco Possono non trovare piacevole la novità, e preferire ripetere, sempre uguale, lo stesso gioco,nello stesso modo, nello stesso luogo
33 ED INOLTRE Spesso i genitori, gli operatori, gli insegnanti sembrano essere, in questi casi, più interessati a perseguire obiettivi riabilitativi, migliorativi, mentre la vita normale resta sullo sfondo I genitori in particolare sono preoccupati, ansiosi e sembrano incapaci di giocare con I loro bambini: semplicemente non sanno come fare, quali giochi proporre, quali giocattoli scegliere
34 COME CONSEGUENZA La vita dei bambini disabili sembra dominata da pratiche mediche e riabilitative. E il gioco è spesso una attività per : per raggiungere un obiettivo, per sostenere un miglioramento Non c è tempo per il gioco-e-basta Il gioco fine a se stesso, il gioco per il piacere del gioco, è considerato una perdita di tempo
35 I QUADRI DI RIFERIMENTO Convenzione ONU per i Diritti delle Persone con Disabilità Convenzione ONU sui Diritti dell Infanzia Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (OMS, 2001)
36 e le loro conseguenze un approccio inclusivo, per una piena ed efficace partecipazione e inclusione nella società, in particolare durante l infanzia Ia rivendicazione del tempo dell infanzia anche per il bambino con disabilità la consapevolezza del ruolo svolto dai fattori ambientali nella vita dei bambini con disabilità, e della necessità di influire sui fattori contestuali e sui fattori personali
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