BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI NELLA SCUOLA DI TUTTI

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1 I. C. FRISI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI NELLA SCUOLA DI TUTTI

2 UNA SCUOLA INCLUSIVA Una scuola inclusiva sa rispondere adeguatamente alle difficoltà degli alunni e le sa prevenire. Ove è possibile si eliminano le BARRIERE all apprendimento e alla partecipazione di ognuno v. Costituzione della Repubblica Italiana art 3

3 SPECIAL NEEDS DIVERSA ABILITA DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) DISAGIO PERSONALE, PSICOLOGICO, SOCIO-AMBIENTALE DISAGIO CULTURALE ED ETNICO

4 SPECIAL NEEDS PERSONE che hanno un FUNZIONAMENTO PROBLEMATICO che rende loro difficile trovare una risposta adeguata ai BISOGNI

5 ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA La SALUTE non è ASSENZA di malattia Ma BENESSERE PSICOSOCIALE

6 Quindi Occorre dare PIENA CITTADINANZA alle DIFFICOLTA e riconoscere ogni forma di FUNZIONAMENTO PROBLEMATICO

7 NELLE NOSTRE CLASSI 2,3, 5 % di alunni disabili ma 10,15, 20 % alunni con diverse difficolta Non etichette rigide, ma provvisorietà e reversabilità

8 COSA OCCORRE MODIFICARE? L ALUNNO O IL CONTESTO?

9 E il bambino che non funziona? o ciò che sta attorno a lui? Aspettative troppo rigide che creano difficoltà nel bambino Bambino timido passivo che viene vissuto come tranquillo

10 E IMPORTANTE Conoscere le CAUSE e fare riferimento al concetto dell ICF dell Organizzazione Mondiale della Sanità Il bambino funziona bene dal punto di vista evolutivo se riesce ad intrecciare positivamente le spinte biologiche alla crescita con le varie forme d apprendimento, date dall esperienza e dal contatto con le relazioni umane e gli ambienti fisici Janes

11 BAMBINO/A CONDIZIONI FISICHE Funzioni corporee Partecipazione sociale Fattori ambientali Fattori personali

12 QUALE è la SOGLIA per definire un FUNZIONAMENTO PROBLEMATICO? Alcuni criteri DANNO: comportamenti che danneggiano sé (autolesionismo) o gli altri (allontanamento dal gruppo-disturbi emozionali ) OSTACOLO: disturbi che ostacoleranno lo sviluppo futuro del soggetto ( difficoltà nel linguaggio, diff.emotiva, situazione di svantaggio sociale ) STIGMA SOCIALE: scarso funzionamento educativo-apprenditivo che peggiora l immagine sociale. Un immagine sociale negativa diventerà ostacolo e danno per lo sviluppo. NOI INSEGNANTI DOBBIAMO INVECE TUTELARE L IMMAGINE SOCIALE DEI NOSTRI ALUNNI

13 Strumenti per l analisi Profilo dei dati psicopatologici Raccolta dei dati sul comportamento problema Scheda di osservazione dell aggressività Scheda per la rilevazione delle capacità di performance nelle attività personali e nella partecipazione sociale

14 NORMALITA e SPECIALE NORMALITA Se il Bisogno educativo speciale significa maggior complessità di funzionamento educativo/apprenditivo, dovremo rendere SPECIALI le nostre STRATEGIE d INSEGNAMENTO e di SVILUPPO di COMPETENZE. Janes

15 LAVORIAMO sui CONTESTI Una buona didattica speciale individualizzata significa MODIFICAZIONE e ARRICCHIMENTO dei contesti Occorre modificare le BARRIERE, quindi i materiali didattici, l arredo, l organizzazione della classe, la disposizione dei banchi devono tener conto del funzionamento dell alunno

16 LO SFONDO INTEGRATORE Occorre uno sfondo integratore che tenga insieme le varie formazioni educative ( es per alunni disabili il P.E.I. ) 1) Conoscenza globale, complessa, interconnessa delle capacità di funzionamento dell alunno

17 LO SFONDO INTEGRATORE 2) Dare significato alla conoscenza del funzionamento dell alunno in un ottica di Progetto di Vita ( pensare il soggetto adulto) 3) Occorre quindi progettare le nostre Azioni e Strategie Didattiche rivolte a potenziare lo sviluppo e l apprendimento

18 QUINDI Spostare l attenzione dai PRODOTTI ai PROCESSI

19 Occorre tener presente 4 piani La RELAZIONE con l alunno La dimensione AFFETTIVA(emozioni, stati d animo, sentimenti) La dimensione DIDATTICA organizzata in concrete attività ( le BUONE PRATICHE) orientate da una metodologia

20 Occorre tener presente La gestione delle dinamiche di comunicazione e mediazione didattica rispetto al percorso di insegnamento/apprendimento

21 RELAZIONE Una buona relazione d aiuto con l alunno crea BENESSERE e MOTIVAZIONE (autostima, identità,sicurezza), ma aiuta anche noi insegnanti ad avere maggior benessere psicologico

22 AFFETTIVITA La vita scolastica è ricca di affettività relazioni tra compagni, collaborazione, scontri, discussioni, amicizie, legami I nostri alunni sono molto imprevedibili, spesso dobbiamo entrare in contatto con le loro EMOZIONI ( rabbia, paura, ansia, gioia occorre allora allearsi con il vissuto empatico dell alunno ( mi sembri triste, sfiduciato credi di non farcela? )

23 La cornice metodologicodidattica Occorre costruire una struttura che orienti la nostra azione: Sviluppo della RESILIENZA collettiva Attivazione della risorsa compagni Adattamento degli obiettivi e dei materiali della classe

24 La cornice metodologicodidattica Didattica METACOGNITIVA IMPARARE ad IMPARARE conoscere i processi cognitivi Intervento psico-educativo sui comportamenti problema

25 E per concludere La diversità negli occhi di chi guarda È guardare con occhi diversi la diversità

26 E alla SCUOLA DELL INFANZIA? Porre attenzione ai segnali predittivi Attuare interventi mirati Avviare percorsi diversi: fonologico, logico-matematico, grafo-motorio, affettivoemozionale

27 COSA E COME OSSERVARE Abilità linguistiche Abilità cognitive Abilità percettivo motorie Dimensione affettiva - emozionale

28 LINGUAGGIO Osservare i bambini : Nella comprensione intesa anche come capacità di acquisire e interpretare informazioni e di elaborare e rielaborare input ricevuti in ambienti differenti Nella conversazione Nell esecuzione di istruzioni( semplici e complesse) Nell articolazione e produzione di parole Nell espressione Nel lessico

29 LA PADRONANZA FONOLOGICA Porre attenzione al linguaggio parlato Sostituzione di lettere simili (s/z, r/l,p/b ) Omissione di lettere e parti di parole Inversione sillabe ( topo/poto ) Difficoltà nell isolare il primo o ultimo suono es: mela ( la m o la a)

30 COSA PROPORRE Giochi di parole Parole lunghe, parole corte Giochi con le rime Giochi sulle differenze dei suoni ( es rana-lana, pane-cane, casa/cosa ) Racconto di storie ( lette, drammatizzate,.)

31 ABILITA COGNITIVE Le abilità cognitive ci permettono di comprendere e orientarci nella vita di tutti i giorni. Trarre spunto da attività quotidiane: Capacità di discriminare ( tra figure, oggetti, ) Capacità di memorizzare ( canzoni, filastrocche ) Capacità di porre attenzione ( almeno 5 minuti ) Capacità di orientarsi a livello temporale e di ordinamento Capacità di precezione della numerosità ( piccole quantità (subitizing)

32 PERCEZIONE VISIVA E MOTRICITA OSSERVARE le ABILITA : Visuo-spaziali (orientamento nello spazio, padronanza grafico-spaziale, i rapporti spaziali, disegno della figura umana, ) La coordinazione oculo/manuale La motricità( uso della motricità fine in azioni quotidiane) e motricità globale ( percorsi psicomotori.)

33 Dimensione affettiva ed emozionale Osservare i bambini Nel gioco ( come si mettono in gioco, coinvolgimento, collaborazione ) Nelle relazioni con compagni e adulti Nei momenti di attività e nei momenti liberi Di fronte ad imprevisti e a piccole frustrazioni

34 Invece il cento c è ll bambino è fatto di cento. Il bambino ha cento lingue cento mani cento pensieri cento modi di pensare di giocare e di parlare cento sempre cento Loris Malaguzzi

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