La nuova didattica del movimento
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- Gianpaolo Puglisi
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1 Maurizio Mondoni Cristina Salvetti La nuova didattica del movimento Laboratori di giocosport e giochi inclusivi
2 9. Il giocosport 9.1 Dal gioco individuale al gioco collettivo Il gioco nei primi anni di vita è gioco solitario e parallelo, utile per costruire l immagine di sé e per affermare l io nell ambiente circostante; solo dopo i 5 anni diviene valorizzazione del senso sociale e strumento per costruire nuovi legami e relazioni. Nella scuola primaria il gioco prediletto è quello collettivo, di squadra, che diventa il principale mezzo per favorire l accrescimento delle diverse aree di sviluppo, da quella cognitiva, logico-matematica, a quella linguistico-espressiva, fino all attenzione, la concentrazione e la memoria, lo sviluppo della capacità di confronto e di relazione. Il bambino che gioca: acquista maggior fiducia in se stesso; prende coscienza della propria identità; diventa consapevole di ciò che sa fare; sa risolvere più facilmente i problemi; diventa più creativo: migliora il suo rendimento scolastico: instaura nuove e importanti amicizie. Con il gioco di squadra si sviluppano spontaneamente i concetti base del diritto, si passa da una morale eteronoma, cioè data da altri, come genitori o educatori, a una fase dove ognuno decide individualmente se seguire una regola e adeguarsi alle norme sociali. In questo modo si strutturano nel bambino i valori di rispetto delle regole e il senso di responsabilità e di reciprocità. Tra gli 8 e gli 11 anni inizia l età della cooperazione con la scoperta delle regole e la loro condivisione con i compagni di gioco. Nella fase detta «egocentrica» l altro esiste, ma agisce solo in funzione di se stesso, nella fase della «cooperazione» l altro esiste e interagisce con il sé proprio grazie alla condivisione delle regole. Naturalmente le regole imposte sono incomprensibili se non si ha esperienza della loro utilità. È questa l età giusta per avviare l educazione sportiva e il giocosport, è l età in cui il bambino possiede un ricco bagaglio motorio, si sente sufficientemente sicuro di sé, ha la capacità di scegliere, vuole impegnarsi per migliorare e prova entusiasmo nell esperienza sportiva.
3 70 L EDUCAZIONE E L APPRENDIMENTO Il giocosport permette di: ACQUISIRE FIDUCIA NELLE PROPRIE CAPACITÀ FAVORIRE IL RISPETTO E L ACCETTAZIONE DEGLI ALTRI E DELL AMBIENTE INTERIORIZZARE IL RUOLO E LE REGOLE VALORIZZARE LE DIVERSITÀ ACCETTARE LE SCONFITTE 9.2 Educare al fair-play: essere leali nel gioco e nel quotidiano Ogni insegnante-educatore attraverso il giocosport può educare al fair-play (gioco leale), cioè al senso della legalità e al rispetto di sé e degli altri, a essere leali sia nel gioco sia nella vita di tutti i giorni. Il fair-play non è solo un modo di comportarsi, ma di agire eticamente, e concentra in sé i concetti di rispetto, amicizia e spirito sportivo. In campo i giocatori sono chiamati a giocare bene; rispettare i vincoli del lavorare in gruppo; rispettare l avversario; tutelare le regole; controllare la propria impulsività; non umiliare l avversario; aiutare i compagni in difficoltà; assumersi le proprie responsabilità. Il fair-play, secondo una delle molteplici definizioni, comprende la lotta contro l imbroglio, contro le astuzie al limite della regola, la lotta al doping, alla violenza (fisica e verbale), allo sfruttamento, alla diseguaglianza delle opportunità, alla commercializzazione eccessiva e alla corruzione. Per favorire lo sviluppo di competenze socio-relazionali attraverso l educazione al fair-play l insegnante può:
4 IL GIOCOSPORT mettere in evidenza i comportamenti di lealtà che si verificano durante il gioco; valorizzare con feedback positivi esempi di aiuto o rispetto dell avversario o dell arbitro; dare il buon esempio, facendo rispettare con imparzialità il regolamento e le regole; organizzare momenti meta-cognitivi con gli alunni per discutere sui comportamenti scorretti; sollecitare comportamenti sportivi da parte di chi non partecipa al gioco o è seduto in panchina o sugli spalti (tifo lecito organizzato, striscioni non violenti né offensivi, slogan positivi, sostegno morale ecc.) Il percorso di educazione alla legalità L introduzione al rispetto della regola segna un significativo passaggio nello sviluppo sociale in quanto implica l accettazione dell altro e la creazione delle condizioni che consentiranno la reciproca soddisfazione. La regola nel gioco nasce inizialmente per organizzare le dinamiche del gioco stesso e coordinare l attività dei giocatori, ma si evolve e si adatta di volta in volta alle esigenze del momento. L apprendimento dei primi elementi civici dipende proprio dalla messa a punto delle regole da tutti accettate e condivise. È attraverso la negoziazione della regola che il bambino scopre la necessità di superare la sua posizione egocentrica, tenendo conto delle esigenze degli altri e avviandosi verso la sua maturazione sociale. Mentre nel gioco la funzione della regola è prevalentemente al servizio del divertimento dei giocatori, nello sport le regole assumono un valore assoluto finalizzato all individuazione di una rigorosa gerarchia dei valori in campo e sono i giocatori che si devono assoggettare a esse. È evidente che lo sport inteso nella sua accezione più rigorosa non risponde ai bisogni dei bambini della scuola primaria. L insegnante-educatore opera con attività di giocosport nelle quali sono i bambini stessi a darsi le regole allo scopo di giocare meglio. La regola perde così le caratteristiche di estraneità, imposizione, immodificabilità e diventa il risultato di una discussione e una condivisione tra pari. 9.4 La costruzione delle regole della convivenza civile Attraverso il giocosport si possono favorire l accettazione delle regole e la partecipazione attiva nel costruirle e nell organizzare il gioco.
5 72 L EDUCAZIONE E L APPRENDIMENTO Per raggiungere questi obiettivi vanno attivati alcuni meccanismi motivazionali: L accettazione delle sanzioni (non gioco più) La contrattazione delle regole di cooperazione Il giocare con gli altri bambini RUOLO DELLE REGOLE La condivisione degli strumenti Lo scambio Il provare piacere Si possono sperimentare diversi tipi di giochi con l avvertenza che ogni bambino partecipi alla loro organizzazione e alla loro messa in atto. Riflessione PARTECIPAZIONE ATTIVA DI TUTTI Condivisione dell obiettivo Costruire insieme regole e organizzazione Sperimentazione Scambi di idee e proposte Problemi e strategie
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