Nodo Lunghezza Pendenza Nodo iniziale Condotta Ubicazione finale (m) ( ) totale 2.119, Obiettivi del progetto
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- Giacinta Casali
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2 1 Premessa L'intervento proposto prevede la realizzazione della rete di fognatura bianca nella parte settentrionale del centro abitato, con immissione delle pluviali raccolte nel recapito finale ubicato tra Viale K. Marx e la S.P. per Seclì. In passato il comune di Aradeo è stato destinatario, all interno del PIS14, relativo alla Misura 1.1 Azione 5 dell Asse 1: Realizzazione di sistemi di collettamento differenziati per le acque piovane. Con nota n del , Area Politiche per l ambiente, del Responsabile di Misura e del Servizio, la Regione Puglia ha invitato il Comune di Aradeo ad assicurare prima della immissione nel canale a cielo aperto delle acque meteoriche raccolte i trattamenti indicati nel Piano Direttore approvato con Decreto Commissariale n. 191 del Successivamente con Determina n. 38 del 12 marzo 2009, l Amministrazione Comunale di Aradeo conferiva all ing. Roberto Carlà l incarico per la redazione del progetto esecutivo inerente l adeguamento, al Piano Direttore delle Acque, del solo scarico delle pluviali relative al bacino gravitante su via Paolo VI (via K. Marx), raccolte lungo un collettore sfociante nel canale a cielo aperto esistente sulla via Seclì-Aradeo. Con atto del Dirigente del Servizio Lavori Pubblici n. 326 del 17/06/2014 pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 83 del 26/06/ Sistemi di collettamento delle acque meteoriche - Approvazione dell Avviso Pubblico per la partecipazione alla procedura di selezione di interventi FINALIZZATI ALLA REALIZZAZIONE DELLA RETE PLUVIALE URBANA Regione Puglia Programma Operativo FESR 2007/2013 Obiettivo Convergenza Asse II Linea di Intervento 2.1 Azione I requisiti richiesti ed estratti dal Bando di cui sopra sono: 1. Il presente avviso ha come finalità principale la tutela ed il miglioramento della qualità delle acque superficiali e sotterranee del territorio regionale, con riferimento agli obbiettivi individuati dal D.Lgs 152/06 e ss.mm.ii., dal Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia approvato con deliberazione di Consiglio Regionale n. 230/2009 e ss.mm.ii., dall'appendice A1 "Criteri per la disciplina delle acque meteoriche di prima pioggia e di lavaggio delle aree 1/11
3 esterne" del Piano Direttore approvato con Decreto n. 191 del e del successivo regolamento regionale n. 26 del adottato con Deliberazione di G.R. n del che disciplina delle acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia. 2. Saranno prese in considerazione esclusivamente le istanze riguardanti interventi di completamento della rete pluviale nelle zone urbane classificate A e B dotate già di recapiti finali regolarmente autorizzati dall'autorità competente. Non saranno presi in considerazione, di contro, interventi da realizzare in ambito di zone industriali e/o artigianali (produttive) e/o interventi di adeguamento degli scarichi finali. 3. Nel caso in cui l'autorizzazione prevista dall'art. 15 del Regolamento Regionale 09/12/2013 n. 26, da richiedere prima dell'esecuzione dei lavori, sia rilasciata dalla competente Provincia con prescrizioni, i maggiori costi da sostenere per ottemperare alle stesse saranno a carico dell'amministrazione richiedente. Qualora le prescrizioni prevedano l'adeguamento del recapito finale, il finanziamento non sarà concesso o, se già concesso, sarà revocato. Fondamentale importanza riveste il punto 2 prescrivendo quindi che l intervento in progetto sia di completamento della rete pluviale esistente nonché, ben più rilevante, che il recapito finale sia regolarmente autorizzato dall Autorità competente. Come detto in precedenza, l'intervento proposto prevede la realizzazione della rete di fognatura bianca nella parte settentrionale del centro abitato, con immissione delle pluviali raccolte nel recapito finale ubicato tra Viale K. Marx e la S.P. per Seclì. L ambito interessato dalla presente progettazione e tipizzato dalla Strumento Urbanistico vigente quale zona B è la porzione nord-occidentale del centro abitato, avente superficie pari a circa mq, compresa tra Via Giordano, Via Grandi, Via Mazzini, Via Del Croix, Via Alessandrini, Via Paolo VI e Viale K. Marx. In accordo con i requisiti fondamentali del Bando detto intervento di progetto prevede: a) il completamento del sistema di rete pluviale già esistente sul territorio Nord-Est di Aradeo, con un sistema di collettori interconnessi, atti a convogliare a valle del bacino, tutte le acque meteoriche captate dalle opere idrauliche in progetto (collettori principali, collettori secondari, caditoie, chiusini, ecc ); 2/11
4 b) il convogliamento della portata pluviale captata sul bacino mediante la rete di cui al punto a) presso il recapito finale (vasca di prima pioggia) già esistente, autorizzata mediante Interventi di adeguamento e completamento degli schemi idrici e delle relative reti infrastrutturali. Realizzazione di sistemi di collettamento differenziati per le acque piovane adeguamento scarico canale a cielo aperto (PIS14, relativo alla Misura 1.1 Azione 5 dell Asse 1) e collaudata dal Direttore Lavori in favore del Comune di Aradeo in data 24 giugno 2009 (cfr. allegati Certificato di Regolare Esecuzione e Disciplinare di Incarico). Con riferimento alla cartografia ufficiale è individuata nella Tav.III NE del F.214 della Carta d'italia IGM, di cui la Tav.1 (cfr. relazione idrologica) rappresenta uno stralcio. La morfologia dell'intero territorio in esame risulta subpianeggiante con pendenze generalmente inferiori al 2%. E' il caso di sottolineare come gran parte del centro abitato abbia la medesima bassa acclività, per cui Aradeo assume le caratteristiche di una vasta piana, soggetta a periodici eventi di esondazione da parte dei canali di drenaggio Interventi previsti L obbiettivo del presente progetto è quello di estendere il servizio di fognatura pluviale alla zona Nord-Ovest del paese e precisamente nel quadrilatero compreso tra tra Via Giordano, Via Grandi, Via Mazzini, Via Del Croix, Via Alessandrini, Via Paolo VI e Viale K. Marx. Gli interventi, oltre ad essere riportati negli elaborati grafici allegati, vengono brevemente descritti in seguito. Complessivamente la rete si estenderà per una lunghezza di ml ,13. Nella tabella seguente si riporta un riepilogo dei tronchi di progetto con il relativo diametro e lunghezza: 3/11
5 Nodo iniziale Nodo finale Lunghezza (m) Pendenza ( ) Condotta Ubicazione ,30 3,0 PEAD 800 VIA B. GIORDANO ,80 3,0 PEAD 800 VIA FIRENZE ,38 5,4 PEAD 800 VIA G. DONIZETTI ,54 5,4 PEAD 1000 VIA G. DONIZETTI ,32 5,4 PEAD 800 VIA G. MATTEOTTI ,00 5,0 PEAD 800 VIA DEL CROIX ,66 2,5 PEAD 800 VIA SACCO E VANZETTI ,77 2,5 PEAD 800 VIA E. ALESSANDRINI ,70 2,4 PEAD 800 VIA F.lli BANDIERA ,70 5,0 PEAD 800 VIA DEL CROIX ,54 7,0 PEAD 800 VIA G. MAZZINI ,79 3,7 PEAD 800 VIA K. MARX ,03 3,7 PEAD 1000 VIA K. MARX ,60 1,13 PEAD 800 VIA K. MARX totale 2.119, Obiettivi del progetto Il presente progetto ha come obiettivo l estendimento della rete di convogliamento delle acque meteoriche dell abitato Nord-Ovest di Aradeo al recapito finale, una ex cava di calcarenite situata in località Madonna di Luna in territorio del confinante Comune di Seclì. Le acque pluviali previo trattamento di dissabbiatura e desoleazione in una vasca ubicata alla periferia di Aradeo e precisamente tra Via Matteotti e Via K. Marx a mezzo di canale naturale a ciclo aperto confluiscono nel recapito finale. Il progetto è stato preceduto da una serie di operazioni preliminari di carattere programmatico che si possono sintetizzare in tre fasi principali: uno studio accurato dello stato dei luoghi; un attenta analisi del territorio e delle particolari esigenze ad esso legate, sia di carattere geomorfologico, sia di carattere prettamente funzionale; una valutazione delle esigenze future del sistema fognante dell intero comparto di progetto. I risultati di tale ricerca hanno, pertanto, rappresentato le linee guida fondamentali per la stesura del presente progetto, definendo in pratica le direzioni principali e gli obiettivi minimi da raggiungere per un corretto dimensionamento delle condotte in progetto. 4/11
6 La rete fognaria all interno dell area obiettivo è stata progettata in modo da poter convogliare le acque piovane, attraverso il sistema di condotte a gravità senza l ausilio di impianti di spinta. Essa è costituita da una serie di tronchi principali, interconnessi, che percorrono le strade longitudinali nel senso Est-Ovest così da sfruttare la morfologia naturale del territorio. Il convogliamento delle acque lungo le strade trasversali (Nord-Sud) avviene per ruscellamento delle stesse sulla sede stradale venendo successivamente intercettate da apposite caditoie a sbarramento collegate ai tronchi principali. Tutti i tronchi convergono verso il punto più basso a Ovest del comparto e precisamente all imbocco della vasca di trattamento. Mediamente le pendenze delle condotte in progetto si attestano sul 3 con velocità pari ad 1,55 m/sec. Le opere di rete sono tutte opere interrate, e prevedono la posa delle tubazioni di progetto ad una profondità media di circa ml 3,00, secondo sezioni di scavo tipo riportate nell allegata tavola. Si è previsto, in seguito ai lavori di scavo e posa condotta, il ripristino completo della sezione stradale, mediante la realizzazione di massicciata stradale, la stesura di un primo strato di conglomerato bituminoso (bynder) e del sovrastante manto di usura, esteso per una larghezza più ampia rispetto alla sezione di scavo, al fine di mitigare l impatto dei lavori sul contesto territoriale e ridurre i disagi all utenza. E importante aggiungere e sottolineare, nel rispetto delle indicazioni progettuali e di intervento fornite dagli enti competenti interessati dal progetto, i seguenti aspetti: - le acque di falda eventualmente aggottate al fine di mantenere all asciutto gli scavi del tratto iniziale della trincea di posa della condotta, saranno reimmesse nella stessa falda, evitando ogni forma di scarico sul suolo; - in considerazione delle specificità dell ambiente geologico (carsico) del sito saranno adottati tutti gli accorgimenti tecnici e comportamentali al fine di ridurre al minimo i fenomeni vibratori delle macchine e dei mezzi d opera da utilizzare, quali, ad esempio, l impiego di attrezzature o tecniche caratterizzate da basse emissioni di vibrazioni; 5/11
7 - saranno restituite alle iniziali condizioni di naturalità le aree eventualmente interessate dai cantieri temporanei e mobili, nonché i tragitti interessati da scavo esterni alla sede stradale; - per l intera durata del cantiere saranno adottate tutte le precauzioni necessarie e saranno attivati tutti gli interventi atti ad assicurare la tutela dall inquinamento del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee da parte dei reflui originati, direttamente o indirettamente, dalle attività di cantiere nel rispetto della normativa vigente; - le aree di sosta e manutenzione delle macchine operatrici saranno impermeabilizzate e saranno realizzati idonei bacini di contenimento di eventuali perdite per silos o contenitori di liquidi pericolosi o inquinanti; - le aree di cantiere saranno recintate con recinzioni antipolvere di opportuna altezza in grado di limitare all interno del cantiere le aree di sedimentazione delle polveri e di trattenere, almeno parzialmente le polveri aerodisperse; - la gestione dei rifiuti in fase di cantiere sarà effettuato, nel rispetto di quanto previsto dal D. Lgs. 152/06; - saranno applicate le disposizioni di cui alla normativa vigente nella gestione delle terre e delle rocce derivanti da attività di scavo ( art. 186 del D. Lgs. N 152/06 e s.m.i.) ed in particolare adottate ai sensi del R.R. per la gestione dei materiali edili n 6 del 12/06/2006, tutte le misure volte a favorire il reimpiego diretto del materiale dello scavo prodotto, valutando le possibilità di un riuso in loco almeno di quota parte del materiale riciclabile, garantendo economie nel trasporto e nella gestione generale delle problematiche di ripristino e salvaguardia ambientale. Le terre e rocce di scavo che non saranno avviate a riutilizzo diretto, come sopra specificato, saranno da considerare rifiuti e come tali soggetti alle vigenti normative. 2 Studio Idraulico L'analisi idrologica a livello di bacino è stata condotta considerando le procedure individuate dal CNR-GNDCI (Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche) nell'ambito dei progetto VAPI (Valutazione delle Piene) e contenute nella Relazione di Piano del PAI dell AdB Puglia. 6/11
8 L AdB Puglia ha stabilito i tempi di ritorno 30, 200 e 500 anni per l individuazione, rispettivamente, delle aree soggette ad Alta Probabilità (AP), Media Probabilità (MP) e Bassa Probabilità (BP) di esondazione. Nel caso specifico, le aree che ospiteranno i nuovi tratti di fognatura bianca, non rientrano tra quelle classificate a pericolosità idraulica, pertanto, le portate di piena sono state valutate assumendo un tempo di ritorno di 5 e 10 anni. Solitamente nei progetti di fognatura bianca i collettori pluviali vengono dimensionati per tempi di ritorno compresi tra 2 e 10 anni. Essendo il Tr sensibilmente inferiore alla vita utile dell'opera (circa 50 anni), in pratica la rete di fognatura potrebbe risultare insufficiente in occasione di eventi meteorici eccezionali. Del resto sarebbe economicamente inaccettabile aumentare il Tr e per contenere i costi dell'opera si preferisce accettare tale rischio che comunque non comporta danni a persone o cose. Dal punto di vista dell approccio pluviometrico, il territorio di competenza dell Autorità di Bacino della Puglia è stato suddiviso in 6 aree pluviometriche omogenee, per ognuna delle quali è possibile calcolare la Curva di Possibilità Pluviometrica sulla base delle seguenti equazioni: 7/11
9 Fig. A Aree pluviometriche omogenee della Puglia (da Relazione di Piano dell AdB Puglia). Il territorio interessato dal bacino idrografico in esame rientra nei territori amministrativi di Aradeo e Neviano, i quali ricadono nella zona omogenea 6. Per quest ultima, quindi, si applicherà l equazione: X(t,z) = 33,7*t^((0,488+0,0022*z)/3,178)) dove il parametro geomorfologico z esprime la quota assoluta sul livello del mare (espressa in metri). Ai valori così ottenuti, vanno applicati coefficienti moltiplicativi relativamente al Fattore di Crescita KT (funzione del tempo di ritorno dell evento di progetto, espresso in anni), ed al Fattore di Riduzione Areale KA (funzione della superficie del bacino espressa in kmq, e della durata dell evento di progetto espressa in ore). Per quanto concerne la zona 6 (Puglia Meridionale) il Fattore di Crescita KT vale: KT = lnt Di seguito si riportano i valori singolari riportati in Castorani e Iacobellis (2001) e, in corsivo, i valori ricavati dalla formula su esposta il cui uso consente un stima del fattore di crescita con errore inferiore al 5% solo per tempi di ritorno superiori a 100 anni: 8/11
10 Nel caso in cui si debba condurre uno studio idrologico in un area estesa, la precipitazione può essere ragguagliata alla superficie del bacino idrografico considerato per tener conto del fatto che la precipitazione, calcolata come descritto in precedenza, è un valore puntuale e quindi va opportunamente ridotta di un valore (Fattore di Riduzione Areale) che dipende dall estensione dell area studiata e dalla durata dell evento. Per quanto concerne il Fattore di Riduzione Areale KA il VaPi Puglia suggerisce un valore inferiore o uguale a 1: Con riferimento all area in esame, trattandosi di un piccolo bacino assumeremo il valore KA = 0.9 che rappresenta un parametro cautelativo. Per la valutazione della piena indice in corrispondenza della sezione di chiusura si utilizzerà il metodo della formula razionale che si basa sulla correlazione tra la piena indice x, la superficie del bacino e il valore medio I(tr) dei massimi annuali dell intensità di pioggia puntuali di durata pari al tempo di ritorno caratteristico del bacino. La formula è la seguente: In cui: Q: valore della piena indice [mc/s] C: coefficiente probabilistico di piena stimabile attraverso la relazione C= (1-pp) con pp=frazione areale del bacino caratterizzata da elevata permeabilità. Nel nostro caso, si tratta di un area caratterizzata dalla presenza di depositi sabbioso-limosi con permeabilità medio-bassa sede di una falda freatica; pertanto, avremo che pp= 0,8 quindi C= /11
11 tr: tempo di ritardo del bacino in ore; per i bacini pugliesi tr = A0.5 con A = superficie del bacino in km. Nel nostro caso, essendo A=17.4km2, tr = 1.43 ore I(tr): intensità di pioggia (in mm/h) nel tempo di ritardo Ka: Fattore di Riduzione Areale (come indicato in precedenza) A: Area del bacino [km2]. Nel nostro caso A = 1.33 km2 L intensità di pioggia I(tr) vale: I(tr) = H/ (tr) Dall equazione della curva di possibilità climatica della zona 6 si ha che H = 33.7 mm per cui nel nostro caso avremo che: I(tr) = 33.7/1.43 = mm/h Pertanto, sostituendo i valori precedentemente calcolati, si ottiene la portata di piena del canale in esame nel punto di confluenza col nuovo comparto di fognatura da realizzare (sezione di chiusura del bacino): Q = (0.18 * 0.9 * 1.43 * * 1.33) / 3.6 = 2.0 mc/s Tale portata deve essere riferita al tempo di ritorno considerato che, trattandosi di un impianto di fognatura, assumiamo pari a 5 anni. In tal caso il Fattore di Crescita delle portate è pari a KT = Pertanto, le portate di piena con un tempo di ritorno di 5 e 30 anni saranno pari a: Q5anni = 2.0 * 1.26 = 2.5 mc/s Q10anni = 2.0 * 1.53 = 3.0 mc/s Le portate così ottenute sono state confrontate con quelle riportate negli idrogrammi di piena del PAI adottato per il Comune di Aradeo (Tabb ), dove la massima portata si registra dopo circa 3,5 ore dall'evento critico (Confluenza J6_789_10 Tr30 Q=52,1 mc/s). La portata stimata dall'adb risulta però molto superiore a quella calcolata in quanto si riferisce alla confluenza col canale principale della piana di Aradeo "Canale Raschione", cui fa capo l'intera rete idrografica di alimentazione. Il dato si riporta pertanto solo a titol informativo. La sezione di chiusura del bacino è quella delimitata dal percorso della rete di fognatura da realizzare, con arrivo delle pluviali nella vasca di trattamento ubicata tra Via Matteotti e Via K. Marx. Si tratta del bacino imbrifero più ad ovest del territorio amministrativo di Aradeo, il quale alimenta il canale proveniente da Neviano che 10/11
12 attraversa le Loc. "Tre Pile" e "Lavito", sino a sfociare in una ex-cava di calcarenite in territorio di Seclì (loc. "Madonna di Luna"). sup kmq QTr5= 2.5 mc/s QTr10= 3.0 mc/s 3 Conclusioni Alla luce dello studio di compatibilità idrologica e idraulica eseguito nell area in cui ricade il comparto di progetto è possibile esporre le seguenti considerazioni finali. Il tratto di canale di drenaggio (corso d'acqua di tipo episodico) analizzato nel presente studio ha lunghezza di circa 1300 metri mentre il bacino imbrifero sotteso dalla sezione di chiusura si estende per circa 1,33 km 2. Altimetricamente l area di interesse è posta a circa 73 m s.l.m. e fa parte di un territorio sub-pianeggiante e, nel complesso, leggermente digradante verso nord-ovest. L analisi idrologica, che è stata condotta secondo gli standard della Relazione di Piano del PAI, ha restituito portate di piena con tempi di ritorno di 5 e di 10 anni pari, rispettivamente, a 2,5 mc/s e 3,0 mc/s. Lecce, Luglio 2014 Dott.Ing. Vincenzo Gigli 11/11
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1.1. Interventi previsti
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