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1 INDICE 1 INTRODUZIONE OBIETTIVI AZIONI DEL G.R.A.L. NEL PERIODO AZIONI PREVISTE DAL PIANO D USO SOSTENIBILE EVOLUZIONE DEL SETTORE (ADDETTI E FLOTTA) EVOLUZIONE DELLE AREE IN CONCESSIONE PER VENERICOLTURA ( ) AREE IN CONCESSIONE A DICEMBRE RACCOLTA DEI GIOVANILI E SEMINA NELLE AREE IN CONCESSIONE ATTIVITÀ DI RACCOLTA IN AREE LAGUNARI ATTIVITÀ DI ALLEVAMENTO ATTIVAZIONE DI UN ADEGUATO SISTEMA DI SORVEGLIANZA CONTRO L ABUSIVISMO E DEFINIZIONE DEI SISTEMI DI RACCOLTA E CONFERIMENTO DEL PRODOTTO ADEGUAMENTO DEL PIANO POTENZIAMENTO DELLA FILIERA DELLA VENERICOLTURA Aree per attività di venericoltura Conferma delle aree vocate Restituzione di aree non idonee Individuazione di altre aree di produzione Gestione del seme Aree di raccolta Periodi di raccolta Sistemi e modalità di raccolta Modalità di semina e controllo delle semine Area sperimentale e di tutela Gestione dell area SIN Miglioramento dei siti produttivi Incentivazione sistemi di pre-ingrasso/flupsy e attivazione di uno schiuditoio STABILIZZAZIONE DEL SETTORE (IMPRESE E PRODUZIONE) Operatori, flotta e sistemi di pesca Attività di pesca in aree extra-concessione Reimmersione del prodotto commerciale proveniente da pesca del seme Raccolta di prodotto adulto da aree interessate da lavori Formazione e assistenza tecnica alle imprese CONTROLLO DELLA FILIERA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE E INTEGRAZIONE TRA ATTIVITÀ DI PESCA LAGUNARI RICERCA E INNOVAZIONE BIBLIOGRAFIA pag. 1 di 46

2 INDICE GRAFICI Grafico 3.1: Quantitativi di seme di T. philippinarum ufficialmente raccolti nel periodo (dati: Co.Ve.Al.La., Provincia di Venezia, G.R.A.L.) Grafico 3.2: Ripartizione percentuale del seme in base alla provenienza (2006) Grafico 3.3: Ripartizione percentuale del seme in base alla provenienza (2007) Grafico 3.4: Ripartizione percentuale del seme in base alla provenienza (2008) Grafico 3.5: Ripartizione del seme in base alla provenienza ( ) Grafico 3.6: Produzione da pesca gestita ( ). *dati aggiornati a dicembre INDICE TABELLE Tabella 3.1: Superfici in concessione per venericoltura confronto Tabella 3.2: Suddivisione e codificazione delle macroaree per venericoltura (dicembre 2008) Tabella 3.3: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Nord (macroarea A)... 9 Tabella 3.4: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Centrale (macroarea B)... 9 Tabella 3.5: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea C1) Tabella 3.6: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea C3) Tabella 3.7: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D1). * sub-concessioni in attesa di regolarizzazione Tabella 3.8: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D2) Tabella 3.9: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D3). * sub-concessioni in attesa di regolarizzazione Tabella 3.10: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D4). * sub-concessioni in attesa di regolarizzazione Tabella 3.11: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D5) Tabella 3.12: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D6). * sub-concessioni in attesa di regolarizzazione Tabella 3.13: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D7) Tabella 3.14: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D8). * sub-concessioni in attesa di regolarizzazione Tabella 3.15: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D9) Tabella 3.16: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D10) Tabella 3.17: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D11). * sub-concessioni in attesa di regolarizzazione Tabella 3.18: Superfici interessate da attività di prelievo del seme su base triennale ( ) Tabella 3.19: Aree utilizzate per attività di pesca gestita nel Tabella 3.20: Aree utilizzate per attività di pesca gestita nel Tabella 3.21: Aree utilizzate per attività di pesca gestita nel Tabella 4.1: Superfici (ha) in concessione confermate, da verificare e da restituire Tabella 4.2: Nuove aree per venericoltura e attività sperimentali di pre-ingrasso Tabella 4.3: Sintesi delle modifiche delle aree in concessione Tabella 4.4: Aree potenzialmente utilizzabili per attività di pesca gestita INDICE FIGURE Figura 3.1: Schermata di accesso del Sistema Informativo Figura 3.2: Modello del documento di attestazione di controllo Figura 4.1: Classificazione del fondale rispetto alle componenti sabbia, argilla e limo. In colore sono evidenziate le condizioni granulometriche ottimali per l allevamento (sx). Idoneità del sito di allevamento in rapporto al tipo di substrato (dx) (da: Paesanti e Pellizzato, 2000) pag. 2 di 46

3 ALLEGATO CARTOGRAFICO Tavola 1: Aree in concessione al G.R.A.L. per venericoltura (evoluzione ) Tavola 2: Aree in concessione per venericoltura: stato di fatto (dicembre 2008) Tavola 3: Macroarea A: stato di fatto (dicembre 2008) Tavola 4: Macroarea B: stato di fatto (dicembre 2008) Tavola 5: Macroaree C: stato di fatto (dicembre 2008) Tavola 6a: Macroaree D: stato di fatto (dicembre 2008) Tavola 6b: Macroaree D: stato di fatto (dicembre 2008) Tavola 7: Aree autorizzate alla raccolta del seme ( ) Tavola 8: Aree autorizzate per la pesca gestita ( ) Tavola 9: Rimodellamento macroarea A Tavola 10: Rimodellamento macroarea B Tavola 11: Rimodellamento macroaree C Tavola 12a: Rimodellamento macroaree D Tavola 12b: Rimodellamento macroaree D Tavola 13: Nuove aree richieste per venericoltura Tavola 14: Sintesi delle proposte del Piano Tavola 15: Sintesi delle proposte del Piano: laguna Nord Tavola 16: Sintesi delle proposte del Piano: laguna centrale Tavola 17: Sintesi delle proposte del Piano: laguna Sud 1/2 Tavola 18: Sintesi delle proposte del Piano: laguna Sud 2/2 Tavola 19: Aree non in concessione utilizzabili per attività di pesca pag. 3 di 46

4 1 INTRODUZIONE Il presente documento costituisce una sintesi dell evoluzione della venericoltura in laguna di Venezia nel periodo e nel contempo predispone un adeguamento del precedente Piano d uso sostenibile delle aree in concessione per venericoltura, redatto dal G.R.A.L. nel novembre 2006, così come previsto dal disciplinare di concessione stipulato tra Magistrato alle Acque e G.R.A.L. nel febbraio Questo nuovo documento di pianificazione risulta necessario anche alla luce delle evidenze produttive e delle modifiche generali e di settore che sono avvenute nel corso dell ultimo biennio, non ultime le specifiche linee gestionali formulate nella proposta del nuovo Piano per la gestione delle risorse alieutiche delle lagune della Provincia di Venezia (Provincia di Venezia, 2008). 2 OBIETTIVI Il presente Piano si pone l obiettivo di aggiornare il precedente Piano d uso sostenibile delle aree in concessione per venericoltura, al fine di pianificare le attività e le azioni del G.R.A.L. per il periodo Gli obiettivi principali di carattere generale sono riassumibili nei seguenti punti: 1. Potenziare la filiera produttiva della venericoltura. 2. Stabilizzare e consolidare le imprese e la produzione. 3. Assicurare la qualità della filiera produttiva. 4. Sostenibilità ambientale. pag. 4 di 46

5 3 AZIONI DEL G.R.A.L. NEL PERIODO Azioni previste dal Piano d uso sostenibile Le principali azioni previste dal Piano d uso sostenibile delle aree in concessione per venericoltura (G.R.A.L., 2006) sono riconducibili ai seguenti punti: 1. contenimento del numero degli operatori; 2. rimodellamento delle superfici in concessione destinate all allevamento per ridurne l entità complessiva e implementare la produttività; 3. riconversione delle aree classificate per la pesca gestita e raccolta seme in aree per l allevamento; 4. controllo rigoroso dei giovanili dal reclutamento alla semina; 5. incentivazione all utilizzo in modo controllato di seme da schiuditoio o proveniente da fonti naturali, extra lagunari; 6. attività di raccolta del prodotto adulto (pesca gestita emergenziale) a sostegno della categoria nelle fasi di emergenza e crisi del mercato. 7. attivazione di un sistema di sorveglianza contro l abusivismo. 8. definizione dei sistemi di raccolta e conferimento del prodotto. 3.2 Evoluzione del settore (addetti e flotta) Il precedente Piano d uso sostenibile (G.R.A.L., 2006) indicava tra le priorità quella di contenere il numero degli operatori definendo, tra i requisiti di sostenibilità, in addetti la capienza complessiva massima (con una fluttuazione annuale non superiore al 5%). Anche il nuovo Piano per la gestione delle risorse alieutiche delle lagune della Provincia di Venezia (Provincia di Venezia, 2008), attualmente in fase di approvazione, indica in il tetto massimo di addetti consentito. Nel corso del triennio , per effetto di varie cause tra le quali l avvio della nuova gestione post-co.ve.al.la. a forte caratterizzazione verso la venericoltura con conseguente ristrutturazione delle compagini di operatori ed il rientro da situazioni di anomalia nelle posizioni professionali precedentemente dichiarate, si è assistito ad una progressiva contrazione degli addetti dediti in via esclusiva o prevalente ad attività di pesca ed allevamento della vongola filippina. Gli operatori inseriti negli elenchi ufficiali (dati aggiornati a dicembre 2008), ammontano a circa 900, dei quali circa 620 in priorità (pescatori/allevatori di vongole filippine in via esclusiva o prevalente e addetti in altri mestieri della pesca lagunare). A questi ne vanno aggiunti circa 280 rappresentati da pescatori pag. 5 di 46

6 professionisti che svolgono da tempo il loro mestiere prevalentemente in mare e addetti del settore impegnati in altre attività inerenti o meno. Parallelamente alla riduzione degli addetti ed alle trasformazioni del settore si è assistito ad una evoluzione della flotta sia nel numero di imbarcazioni che per quanto riguarda la tipologia; da una verifica condotta in modo speditivo, le unità dedite alle attività di raccolta delle vongole filippine risultano essere circa 400: 300 natanti (principalmente scafi in materiale plastico tipo drifting e breeze) e circa 100 motopesca con draga vibrante. Confrontando gli obiettivi previsti dal precedente Piano (G.R.A.L., 2006), che prevedeva non più di 450 scafi e 80 motopesca (più una decina di barche tipo ), si evidenzia una riduzione consistente dei barchini con una modifica della composizione della flotta. Il lento passaggio dalle attività di pesca libera alla venericoltura e quindi l assegnazione di superfici in concessione ed il loro rimodellamento al fine di utilizzare zone più vocate alla produzione (soprattutto la conversione della macroarea della laguna centrale) ha da un lato fatto venir meno la necessità di utilizzare scafi veloci per fuggire ai controlli e dall altro ha richiesto imbarcazioni più sicure dal punto di vista lavorativo (postura, maggior comfort, protezione agenti atmosferici, ecc.) e idonee alla raccolta in vivai a maggior batimetria e avulsa da condizioni di marea. In questo modo si può interpretare il modesto incremento dei motopesca (decremento scafi veloci circa 35 % - incremento motopesca asserviti all impianto circa 25 %). Un aspetto da seguire con maggior attenzione sarà il controllo di alcune concessioni della laguna Sud dove sono talvolta utilizzati sistemi difformi montati su motopesca o pontoni. 3.3 Evoluzione delle aree in concessione per venericoltura ( ) A seguito del provvedimento autorizzativo n del 31 agosto 2005 del Magistrato alle Acque, il G.R.A.L. ha ottenuto in concessione le aree destinate ad attività di venericoltura e pesca gestita subentrando così al Co.Ve.Al.La. Con il Piano d uso sostenibile (G.R.A.L., 2006) si è proceduto alla verifica dell utilizzo e dell idoneità dei circa ettari in concessione ed alla contestuale revisione di tali zone, considerando la presenza di vincoli pubblici permanenti, la localizzazione in aree soggette a periodici peggioramenti delle condizioni igienico-sanitarie, la scarsa produzione ed il rapporto produttività/sensibilità ambientale. Si è quindi pervenuti ad una nuova zonizzazione e ad un nuovo provvedimento autorizzativo del Magistrato alle Acque (protocollo n del 02/02/2007) che ha portato ad un rimodellamento e alla riduzione delle superfici a complessivi 3.241,44 ettari (Tab. 3.1 e TAV. 1). La novità più rilevante è rappresentata dal pag. 6 di 46

7 cambio di destinazione d uso delle aree della laguna centrale e Nord destinate fino ad allora alla pesca gestita, in parte restituite perché non idonee ed in parte convertite a venericoltura. Nell estate 2008, con atto aggiuntivo del Magistrato alle Acque (prot ) reso definitivo in data 15 ottobre 2008 con protocollo n. 2023, le superfici in concessione al G.R.A.L. sono state modificate a 3.282,42 ettari. I cambiamenti hanno interessato unicamente la macroarea B localizzata in laguna centrale, ampliata di 156,98 ettari ad Ovest e ridotta di 116 ettari ad Est, per i lavori di posa in opera di una condotta di scarico del Progetto Integrato Fusina (Tab. 3.1 e TAV. 1). Macroarea Superficie 2007 (ha) Superficie 2008 (ha) A 581,42 581,42 B 1.240, ,23 C 775,88 775,88 D 643,89 643,89 Superficie totale (ha) 3.241, ,42 Tabella 3.1: Superfici in concessione per venericoltura confronto Con lo stesso atto il Magistrato alle Acque ha provveduto, su pressante istanza motivata dal G.R.A.L. volta a sostenere l attività produttiva svolta nel bacino Sud della laguna, a posticipare al 1 febbraio 2012 la data di revoca delle concessioni della laguna Sud ricadenti in ambiti naturali con carattere primario dominante, limitatamente alle aree nelle quali è stata effettivamente svolta l attività di venericoltura, con esclusione di quelle con presenza, anche limitata ma significativa, di fanerogame. 3.4 Aree in concessione a dicembre 2008 In seguito al provvedimento autorizzativo del Magistrato alle Acque del 2 febbraio 2007 ha avuto inizio la fase di assegnazione delle aree ai produttori (cooperative, ditte o consorzi) nella forma giuridica dell affidamento in gestione (sub-concessione) esclusivamente per pratiche colturali di veneridi senza impiego di fonti alimentari alternative a quelle naturali secondo quanto indicato da Reay (1988) come acquicoltura di terzo e settimo livello. Per una più agevole individuazione delle singole particelle in sub-concessione, il G.R.A.L. ha provveduto all assegnazione di codici costituiti da una lettera, che individua la macroarea, ed un numero progressivo che si riferisce al singolo appezzamento (Tab. 3.2 e TAV. 2), mettendo ordine nell identificazione delle singole concessioni. pag. 7 di 46

8 Bacino lagunare Codice macroarea Superficie (ha) Laguna Nord A 581,42 Laguna Centrale B 1281,23 Laguna Sud (Fondo dei Settemorti) C1 489,91 C2 170,35 C3 115,62 Laguna Sud (Chioggia) D1 34,67 D2 19,80 D3 44,41 D4 121,99 D5 24,05 D6 74,43 D7 46,34 D8 117,10 D9 70,62 D10 8,97 D11 81,51 Tabella 3.2: Suddivisione e codificazione delle macroaree per venericoltura (dicembre 2008). Nel mese di settembre 2008 il G.R.A.L. ha comunicato a tutti i soggetti interessati, con una sorta di bando, la possibilità di manifestare, entro il 31 ottobre 2008, l interesse alla rinuncia delle aree già detenute. Nei seguenti paragrafi si riporta la situazione aggiornata a dicembre 2008 considerando i consorzi e le cooperative che hanno a tale data sottoscritto il disciplinare relativo a ciascuna area in sub-concessione o hanno risposto al suddetto bando. Laguna Nord (macroarea A) Le aree in concessione al G.R.A.L. in laguna Nord ammontano a 581,42 ettari: di questi 416,85 ettari (71,7%), sono stati assegnati in sub-concessione, mentre il 28,3% dell area risulta non assegnata (Tab. 3.3 e TAV. 3) sia per ragioni legate alla produzione che per vincoli sanitari non superati. pag. 8 di 46

9 codice sub-concessione LAGUNA NORD MACROAREA A superficie sub-concessione (ha) A001 5,27 A002 27,22 A003 33,58 A004 42,71 A005 15,80 A006 54,53 A007 6,54 A008 7,05 A009 54,92 A ,33 A011 7,70 A012 5,20 Superficie totale (ha) 416,85 Tabella 3.3: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Nord (macroarea A). Laguna Centrale (macroarea B) La nuova macroarea della laguna centrale destinata ad attività di venericoltura, e non più a pesca gestita, è attualmente suddivisa in 12 sub-concessioni che sono state assegnate a 3 cooperative e 5 Consorzi, per un totale di 720,89 ettari (56,3%), secondo la suddivisione riportata in Tabella 3.4 e in tavola 4. I rimanenti 560,34 ettari non sono stati ancora assegnati: 150,8 ettari (sostanzialmente corrispondenti alle aree di assegnazione con atto aggiuntivo) sono di interesse strategico generale per attività di tipo collettivo (es: pesca del seme) e non è prevista per il momento la loro assegnazione per attività di allevamento, 124,94 ettari potranno essere usati come compensazione nei confronti di quelle cooperative che hanno rinunciato alle aree in subconcessione per motivi ambientali, sanitari o produttivi, mentre 284,6 ettari sono stati resi dalle cooperative. codice sub-concessione LAGUNA CENTRALE MACROAREA B superficie sub-concessione (ha) B02 78,00 B03 106,18 B04-B04/1-B04/2 37,3 B05 198,95 B06 118,27 B07 97,37 B13-B13/1-B13/2 33,57 B14 51,25 Superficie totale (ha) 720,89 Tabella 3.4: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Centrale (macroarea B). pag. 9 di 46

10 Laguna Sud (macroaree C e D) Nelle macroaree (C1, C2 e C3) della laguna Sud, localizzate in località Fondo dei Settemorti, sono state sino ad oggi assegnate 7 sub-concessioni per un totale di 56,73 ettari (7,3%) dei 775,5 disponibili (Tab e TAV. 5). FONDO DEI SETTEMORTI MACROAREA C1 Codice sub-concessione Superficie in concessione (ha) C ,0 C ,0 C1007 7,0 C1008 7,8 C1012 3,50 Superficie totale (ha) 39,3 Tabella 3.5: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea C1). FONDO DEI SETTEMORTI MACROAREA C3 Codice sub-concessione Superficie in concessione (ha) C ,16 C3004 3,27 Superficie totale (ha) 17,43 Tabella 3.6: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea C3). E palese la scarsa attitudine di tale area considerato che l attribuzione della stessa risultava da una modifica estemporanea delle aree individuate nell area prospicente l isola di Pellestrina ed in seguito ritenute indisponibili dal punto di vista ambientale. Per quanto riguarda le macroaree antistanti Chioggia (D1-D11), 304,01 (47,2%) su 643,89 ettari sono stati assegnati e suddivisi in 51 sub-concessioni (Tab e TAV. 6a e 6b). Altre cooperative, pur essendo da tempo detentrici di spazi acquei per venericoltura, sono in attesa di poter regolarizzare la loro posizione, in quanto operano in aree definite incompatibili per motivi ambientali e, sulla base delle prescrizioni contenute nel provvedimento concessorio del Magistrato alle Acque, destinate a revoca al termine del cicli produttivi avviati o comunque allo scadere della concessione. LAGUNA SUD MACROAREA D1 Codice sub-concessione Superficie sub-concessione (ha) D1001 5,13 * 5,33 * 6,12 Superficie totale (ha) 16,58 Tabella 3.7: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D1). * sub-concessioni in attesa di regolarizzazione. pag. 10 di 46

11 Codice sub-concessione LAGUNA SUD MACROAREA D2 Superficie sub-concessione (ha) D2001 4,56 D ,2 Superficie totale (ha) 19,76 Tabella 3.8: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D2). Codice sub-concessione LAGUNA SUD MACROAREA D3 Superficie sub-concessione (ha) D3001 3,8 * 3,5 * 2,12 * 3,73 * 2,91 * 4,6 * 3,30 * 2,1 Superficie totale (ha) 26,06 Tabella 3.9: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D3). * sub-concessioni in attesa di regolarizzazione. Codice sub-concessione LAGUNA SUD MACROAREA D4 Superficie sub-concessione (ha) D4001 0,7 D4002 2,5 D4003 8,4 D4004 4,66 D ,26 * 9,0 * 3,6 * 3,67 * 5,57 * 6,7 * 15,23 * 5,82 * 3,73 * 4,65 * 7,08 * 2,7 * 1,91 * 3,11 Superficie totale (ha) 100,29 Tabella 3.10: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D4). * sub-concessioni in attesa di regolarizzazione. pag. 11 di 46

12 LAGUNA SUD MACROAREA D5 Codice sub-concessione Superficie sub-concessione (ha) D5001 8,5 Tabella 3.11: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D5). LAGUNA SUD MACROAREA D6 Codice sub-concessione Superficie sub-concessione (ha) D6001 6,23 * 2,85 * 0,85 * 8,06 Superficie totale (ha) 17,99 Tabella 3.12: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D6). * sub-concessioni in attesa di regolarizzazione. LAGUNA SUD MACROAREA D7 Codice sub-concessione Superficie sub-concessione (ha) D ,8 D7002 7,4 D ,9 D7004 5,19 D7005 3,04 Superficie totale (ha) 46,33 Tabella 3.13: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D7). LAGUNA SUD MACROAREA D8 Codice sub-concessione Superficie sub-concessione (ha) D8001 4,3 D ,8 D ,0 D8004 6,66 D8005 2,60 D ,36 D8007 1,50 D8008 4,2 D8009 4,79 D8010 5,85 D8011 2,22 D8012 3,76 D8013 5,74 D8014 7,0 D8016 4,67 D8017 4,91 * 1,5 * 17,8 Superficie totale (ha) 111,66 Tabella 3.14: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D8). * sub-concessioni in attesa di regolarizzazione. pag. 12 di 46

13 LAGUNA SUD MACROAREA D9 Codice sub-concessione Superficie sub-concessione (ha) D ,8 D ,3 D9003 3,28 D9004 3,56 D9005 9,3 D9006 3,1 D9007 5,73 D9008 2,17 D9009 3,7 D9010 3,38 D9011 3,5 D9012 8,66 Superficie totale (ha) 70,48 Tabella 3.15: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D9). LAGUNA SUD MACROAREA D10 Codice sub-concessione Superficie sub-concessione (ha) D ,6 D ,3 D ,0 Superficie totale (ha) 8,9 Tabella 3.16: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D10). Codice sub-concessione LAGUNA SUD MACROAREA D11 Superficie sub-concessione (ha) D ,0 D ,0 D ,0 D ,0 Superficie totale (ha) 15,0 Tabella 3.17: Sub-concessioni per venericoltura in laguna Sud (macroarea D11). * sub-concessioni in attesa di regolarizzazione. pag. 13 di 46

14 3.5 Raccolta dei giovanili e semina nelle aree in concessione La gestione razionale dei giovanili costituisce una fase essenziale per sostenere la filiera produttiva della venericoltura e rappresenta uno degli obiettivi principali dell azione del G.R.A.L. Nel corso del periodo sono state quindi organizzate e coordinate numerose campagne di raccolta del seme di Tapes philippinarum, condotte prevalentemente in modo centralizzato sia in aree lagunari (dighette Ovest, verti, area SIN, ecc.) che in zone extralagunari (foci dei fiumi Brenta e Adige). Le superfici autorizzate in tale periodo ad attività di prelievo sono risultate pari complessivamente a circa 630 ettari in laguna di Venezia e a circa 184 ettari per quanto riguarda gli ambiti extra-lagunari (Tab e TAV. 7). Ambito Zona Superficie (ha) Lagunare Area SIN 277,45 Lagunare Dighette Ovest 291,0 Lagunare I Verto 25,50 Lagunare II Verto 17,21 Lagunare Canale Cunetta 19,00 Totale superficie (ha) 630,16 Extra-lagunare Foce Brenta 63,14 Extra-lagunare Foce Adige 121,00 Totale superficie (ha) 184,14 Tabella 3.18: Superfici interessate da attività di prelievo del seme su base triennale ( ). Sulla base dei dati ufficiali dei quantitativi raccolti di vongole allo stadio giovanile nel periodo , si osserva un consistente aumento delle quantità di seme prelevate ufficialmente negli ultimi quattro anni, con valori che sono aumentati da meno di 300 t a quasi t (Graf. 3.1). Se da una parte ciò può essere legato alla disponibilità della risorsa e allo sfruttamento programmato dei banchi naturali come quelli presenti alle foci di Brenta e Adige, dall altra è indubbio il ruolo del G.R.A.L. nell aver favorito il tempestivo prelievo della risorsa, con un conseguente incremento dei quantitativi transitati per i punti di controllo ed una limitazione, seppur ancora non completa, del prelievo abusivo. I grafici , nei quali è riportata la suddivisione del seme in base alla provenienza, evidenziano l importanza assunta dalle zone extra-lagunari (foci fluviali) che contribuiscono, da un paio d anni, in modo consistente alle semine (16,5-41,2%). Tali aree si aggiungono alle zone lagunari storicamente vocate alla pesca dei giovanili come le dighette Ovest e i verti (dal 28,9 al 49,6% del seme). pag. 14 di 46

15 1.200 Seme ufficialmente raccolto nel periodo seme (t) Gestione G.R.A.L Grafico 3.1: Quantitativi di seme di T. philippinarum ufficialmente raccolti nel periodo (dati: Co.Ve.Al.La., Provincia di Venezia, G.R.A.L.). Una voce importante è costituita, inoltre, dal seme acquistato da altre aree Nord Adriatiche (es: Goro, Comacchio, Scardovari, ecc.) che varia dal 16,5% al 33,9% (il G.R.A.L. è intervenuto nel tipizzare e definire i passaggi atti a garantire la filiera anche attraverso accordi con le autorità sanitarie), mentre l area SIN è stata ufficialmente inutilizzata nell ultimo biennio, pur avendo fornito nel 2006 il 46,6% dei giovanili ufficialmente seminati, per vincoli posti dalle Autorità con competenza ambientale e sanitaria. Inoltre è da segnalare per il 2008 l impiego da parte di alcune cooperative di seme proveniente da schiuditoio, che comunque costituisce una percentuale ancora marginale. La raccolta centralizzata del seme, che ha visto l impiego di un numero limitato di imbarcazioni, ha permesso il progressivo adeguamento dei sistemi di pesca alle condizioni dei diversi siti di raccolta (tipologia del substrato) consentendo una miglior efficienza sia degli attrezzi che dei sistemi di vagliatura e selezione, nonché l adeguamento dei prelievi con quelle che risultano essere le cogenti necessità di coniugare le esigenze ambientali con quelle economiche. Tutte le campagne di raccolta del seme sono state precedute da indagini conoscitive dello stato della risorsa (distribuzione spaziale, densità, taglia media, rapporto giovanili/adulti, rendimenti di pesca, ecc.) che hanno fornito le indicazioni necessarie alla programmazione e gestione dei prelievi (Provincia di Venezia - Agriteco, 2006b; Provincia di Venezia - G.R.A.L. - Agriteco, 2006a, b, c; 2007; G.R.A.L. - Agriteco, 2007a, c, f, g, i, l, m; 2008c, d, e f, g). pag. 15 di 46

16 Provenienza seme di T. philippinarum (2006) Tot.: 714 t area SIN 46,6% prodotto naturale 36,9% altra provenienza 16,5% Grafico 3.2: Ripartizione percentuale del seme in base alla provenienza (2006). Provenienza seme di T. philippinarum (2007) Tot.: t altra provenienza 29,6% area SIN 0,3% prodotto naturale 28,9% foci fluviali 41,2% Grafico 3.3: Ripartizione percentuale del seme in base alla provenienza (2007). Provenienza seme di T. philippinarum (2008) Tot.: t altra provenienza 33,9% schiuditoio 0,1% prodotto naturale 49,6% foci fluviali 16,5% Grafico 3.4: Ripartizione percentuale del seme in base alla provenienza (2008). pag. 16 di 46

17 produzione (t) 1.200, ,0 800,0 600,0 400,0 Provenienza seme di T. philippinarum ( ) altra provenienza schiuditoio foci fluviali prodotto naturale area SIN 200,0 0, Grafico 3.5: Ripartizione del seme in base alla provenienza ( ). Tra le attività legate alla gestione dei giovanili, il G.R.A.L. ha finanziato, inoltre, uno studio specifico sugli aspetti legati al pre-ingrasso della vongola filippina (I.C.R.A.M., 2008) e ha sostenuto lo sviluppo di tali pratiche tra gli operatori. Risultano circa una quindicina le richieste di utilizzare sistemi di pre-ingrasso anche se per ora 5 sono state autorizzate ad operare dal Magistrato alle Acque e dalla Provincia di Venezia. 3.6 Attività di raccolta in aree lagunari Fra le azioni previste dal G.R.A.L. per consentire il graduale passaggio dalla pesca in libero accesso alla produzione in aree di allevamento, rientra la gestione dei prelievi in aree extraconcessione, necessaria per sostenere la produzione nella fase di transizione. Tale attività (culture-based fisheries), condotta prevalentemente in forma collettiva-centralizzata, ha interessato circoscritte aree lagunari che, a seguito di uno specifico monitoraggio (Provincia di Venezia - Agriteco, 2005, 2006; G.R.A.L. Agriteco, 2007 a, b, c, d, h, n; 2008 a, b, h; Provincia di Venezia - G.R.A.L. - Agriteco, 2007), risultavano caratterizzate da una elevata biomassa di prodotto. Nel corso del triennio , a confermare il progressivo ruolo di sostegno temporaneo al settore assunto da questa attività, si osserva una riduzione delle produzioni da pesca gestita ed emergenziale: dalle circa t del 2006 alle circa 240 t del 2008 (dato aggiornato al dicembre Graf. 3.6). Anche per quanto riguarda le superfici interessate dal prelievo, si evidenzia una netta contrazione: da ettari, utilizzati rispettivamente nel 2006 e 2007, ai 614 ettari del 2008 (Tab e TAV. 8). pag. 17 di 46

18 PESCA GESTITA 2006 bacino area superficie (ha) Nord Area tra canali Carbonera e Tessera 161,6 centrale Sacca Sessola 322,17 centrale Marotta 120,209 centrale Macroarea laguna centrale 1.246,03 Superficie totale (ha) 1850,009 Tabella 3.19: Aree utilizzate per attività di pesca gestita nel PESCA GESTITA 2007 bacino area superficie (ha) Nord Area tra canali Carbonera e Tessera 132,5 centrale Macroarea laguna centrale 1.080,5 centrale Sacca Sessola 225,63 centrale Tombolino 26,57 centrale Marotta 125,87 centrale Molini-Melison 221,71 Sud Canali di Chioggia 134,5 Superficie totale (ha) 1.947,28 Tabella 3.20: Aree utilizzate per attività di pesca gestita nel PESCA GESTITA 2008 bacino area superficie (ha) centrale Sacca Sessola 225,63 centrale Tombolino 26,57 centrale Marotta 125,87 centrale Melison 72,22 sud Canali di Chioggia 163,4 Superficie totale (ha) 613,69 Tabella 3.21: Aree utilizzate per attività di pesca gestita nel Produzioni da pesca gestita produzione (t) * Grafico 3.6: Produzione da pesca gestita ( ). *dati aggiornati a dicembre pag. 18 di 46

19 3.7 Attività di allevamento Nella letteratura tecnico-scientifica relativa alla venericoltura sono suggerite diverse modalità per la produzione e per la conduzione dell allevamento. Tempi e tecniche dipendono dalla localizzazione sia in senso geografico (latitudine) che in relazione all ambiente (ciclo di marea, batimetria, idrodinamismo, ecc.). La tipologia di allevamento dipende anche dalla organizzazione del lavoro e dalle aspettative economiche che ogni singola impresa decide di intraprendere in rapporto alla produzione e soprattutto dalla quantità e qualità del seme disponibile. Alcuni tra i modelli di gestione più utilizzati da chi opera in questo settore sono: Disporre di giovanili di taglia sub-commerciale di lunghezza omogenea che siano in grado di raggiungere la pezzatura richiesta dal mercato in circa un anno. In questo modo è possibile suddividere l area di allevamento in due campi che alternativamente di anno in anno saranno oggetto di semina e raccolta (sistema tutto pieno-tutto vuoto). Disponendo in un determinato periodo dell anno di seme di taglia omogenea è possibile suddividere l area di allevamento in un numero di zone pari agli anni previsti prima della raccolta. Ad esempio nel caso della vongola, per ottenere un prodotto di taglia grossa occorrono circa 3 anni con giovanili di 10 mm. Quindi i cicli potrebbero essere paratriennali e le aree saranno ogni anno tre a rotazione: di semina, di ingrasso e di raccolta. Nel caso l approvvigionamento avvenga in modo non programmato si può procedere attraverso semine più o meno ordinate di densità prestabilite per singolo lotto in rapporto alla taglia e alla capacità dell ambiente di sopportare tali densità. In laguna di Venezia è previsto per ogni allevamento un piano di produzione che descrive la tipologia di allevamento adottata (quantitativi da seminare, aree di semina, periodi di raccolta, quantità che si prevede di raccogliere, ecc.), lasciando a ciascuna impresa la scelta del sistema da adottare. Il G.R.A.L. ha attivato un sistema di controllo e monitoraggio degli allevamenti mirato alla valutazione delle giacenze per verificare situazioni anomale, in seguito a segnalazioni da parte delle forze dell ordine, e la coerenza dei piani di produzione. Per quanto riguarda le produzioni da venericoltura nell ultimo biennio i dati ufficiali indicano in circa t i quantitativi di vongole conferiti. Relativamente al 2008 si ritiene che gli allevatori, in corrispondenza di un prezzo piuttosto contenuto spuntato sul mercato dalla vongola filippina, preferiscano mantenere il prodotto di taglia commerciale all interno degli allevamenti in attesa di periodi più favorevoli alla commercializzazione. pag. 19 di 46

20 3.8 Attivazione di un adeguato sistema di sorveglianza contro l abusivismo e definizione dei sistemi di raccolta e conferimento del prodotto Al fine di organizzare le proprie banche dati e di migliorare la propria mission, il G.R.A.L. si è dotato di uno specifico strumento gestionale rappresentato da un Sistema Informativo (Fig. 3.1) relativo alla filiera della vongola filippina in laguna di Venezia. Nel sistema informativo sono consultabili e aggiornabili i seguenti tematismi: aree di allevamento assegnate alle singole cooperative o soci rappresentate su cartografia digitale; annessi agli impianti e punti di sbarco georeferiti; banca dati delle cooperative e dei soci autorizzati alle attività di raccolta; tipologia delle imbarcazioni (stazza lorda, potenza motore, lunghezza, ecc.) e attrezzatura utilizzata per la raccolta (annessi di bordo, ecc.); giacenze di prodotto presenti, quantitativi seminati e raccolti per ciascuna area in subconcessione; giorni di pesca effettuati e quelli in programmazione; quantitativi massimi pescabili; zone a sofferenza produttiva e possibili cause; aree per azioni sperimentali (spostamento banchi, ripopolamento, interdizione alla raccolta, aree di tutela e di riposo biologico, ecc.). aree soggette a vincoli e tutela (classificazione delle acque, aree di pregio ambientale, aree di restocking, ecc.). L insieme delle informazioni strutturate nel sistema informativo e aggiornate in tempo reale permette un più agevole e trasparente confronto con il Magistrato alle Acque per la gestione delle superfici in concessione, la possibilità di fornire all Amministrazione Provinciale periodici report contenenti i dati relativi alla produzione (semine, quantitativi pescati ed in giacenza), la gestione statistica dei dati di produzione ed un controllo complessivo dell evoluzione del settore (operatori, flotta, ecc.), dell utilizzo delle aree in concessione e delle attività svolte al loro interno. pag. 20 di 46

21 Figura 3.1: Schermata di accesso del Sistema Informativo. Il G.R.A.L. ha inoltre attivato tre punti di controllo che rappresentano una prima forma di verifica del prodotto raccolto proveniente dagli allevamenti o dalla pesca manuale. I punti di controllo, gestiti da una società incaricata dal G.R.A.L. (6 addetti/giorno), sono attivi dal lunedì al venerdì (conferimento garantito per circa 10 ore/giorno) e sono deputati all accertamento del prodotto raccolto, alla pesatura, alla verifica dei documenti di registrazione (D.D.R.) ed al rilascio dell attestazione di controllo (Fig. 3.2). I punti di controllo, dove ogni addetto deve obbligatoriamente passare prima del conferimento ai centri di depurazione, sono presenti nelle seguenti località: Laguna Nord: Punta Sabbioni, zona Riva degli Armeni. Laguna centrale: litorale di Pellestrina, località Elemosiniere. Laguna Sud: Chioggia - località Isola Cantieri, area Val da Rio. Figura 3.2: Modello del documento di attestazione di controllo. pag. 21 di 46

22 La realizzazione dei punti di sbarco, che dovranno diventare uno dei principali attori nella filiera produttiva, è al momento subordinata sia all individuazione da parte dei Comuni territorialmente competenti di aree idonee (ad oggi ha provveduto solo il comune di Cavallino-Treporti) che alla disponibilità di risorse economiche per il loro funzionamento e gestione. Uno sviluppo organico degli interventi di vigilanza e controllo, finalizzati in primis alla sicurezza alimentare, alla tracciabilità e rintracciabilità del prodotto, sono stati oggetto di un apposita progettazione con la partecipazione al bando Industria 2015 del Ministero dello Sviluppo Economico. Solo a seguito dell accoglimento del progetto o della disponibilità di risorse adeguate sarà possibile riqualificare la filiera attraverso soluzioni innovative e sviluppando nuove tecnologie nell automazione della produzione incrementando l efficacia della qualità e della sicurezza alimentare. pag. 22 di 46

23 4 ADEGUAMENTO DEL PIANO 4.1 Potenziamento della filiera della venericoltura L attività del G.R.A.L., finalizzata all incremento delle produzioni da allevamento nel periodo , prevede una molteplicità di azioni che riprendono le linee gestionali già delineate con il precedente Piano e comprendono l individuazione delle aree maggiormente vocate alle pratiche di venericoltura, la gestione del seme anche attraverso l incentivazione di attività di pre-ingrasso e l avvio di attività di riproduzione controllata in schiuditoio, la gestione dell area SIN Aree per attività di venericoltura Attualmente le aree lagunari demaniali in concessione al G.R.A.L. risultano pari a 3.282,42 ettari, così come dettagliatamente illustrato nei paragrafi 3.3 e 3.4. L attività del G.R.A.L. prevede nell immediato il rimodellamento di tali aree attraverso la conferma di quelle effettivamente adatte e la restituzione di quelle dimostratesi non idonee o caratterizzate da vincoli ambientali. Contemporaneamente è prevista l individuazione di altre zone idonee allo sviluppo della venericoltura in modo condiviso Conferma delle aree vocate In seguito a criteri oggettivi di produzione e vocazione, nonché dal confronto con gli operatori del settore, il G.R.A.L. ha identificato le aree lagunari da confermare. Complessivamente tali superfici ammontano 2.073,15 ettari (Tab. 4.1 e Tab. 4.3): 420,22 ha in laguna Nord (TAV. 9), 996,63 ha in laguna Centrale (TAV. 10) e 656,3 ha in laguna Sud (TAV. 11 e 12). Per quanto riguarda la macroarea B della laguna centrale, circa 150,8 ettari saranno destinati ad attività di tipo sperimentale Restituzione di aree non idonee La dismissione delle aree per venericoltura è legata alla presenza di fattori di criticità quali: vincoli sanitari legati alla classificazione delle zone da parte della Regione Veneto, caratteristiche ambientali non compatibili con la sopravvivenza della vongola filippina o presenza di vincoli ambientali, archeologici, di pubblica utilità, ecc. (es: praterie a fanerogame, ambiti naturali con carattere primario dominante, ecc.). La macroarea A della laguna Nord sarà ridotta di 161,2 ettari (Tab. 4.1 e TAV. 9): 84,2 per motivi sanitari, rientrando all interno di un area vietata in base alla classificazione regionale delle acque (D.G.R.V. n del 1 agosto allegato B), e 77,0 ettari in quanto pag. 23 di 46

24 dimostratisi improduttivi per la presenza di tanatocenosi ad ostriche o di fondali non idonei per eccessiva percentuale dei sedimenti fini. In laguna centrale (macroarea B) saranno dismessi 284,6 ettari (Tab. 4.1 e TAV. 10) che sono risultati poco produttivi (99,6 ettari a Nord e 185,0 ettari a Sud). Le aree C1, C2 e C3, localizzate nel Fondo dei Settemorti, saranno in larga parte restituite: 431,3 ettari dell area C1 in quanto scarsamente vocati per la produzione, l intera area C2 per la presenza di fanerogame e 34,83 ettari dell area C3 (Tab. 4.1 e TAV. 11), per la scarsa produttività. In laguna Sud le maggiori problematiche sono legate a difficoltà ambientali, per la sovrapposizione delle aree attualmente in concessione al G.R.A.L. con ambiti lagunari dove è presente una copertura di fanerogame marine. Saranno per tale motivo restituiti complessivamente 99,04 ettari (Tab. 4.1) parte delle macroaree D1 (5,73 ha), D2 (0,79 ha), D3 (2,46 ha), D4 (37,03 ha), D5 (2,0 ha), D6 (24,33 ha), D8 (26,7 ha). Ulteriori 3,37 ettari, saranno dismessi all interno della macroarea D8, in base alla classificazione regionale delle acque (D.G.R.V. n del 1 agosto allegato B) (Tab. 4.1 e TAV. 12). Alcune porzioni delle aree D3 (2,07 ha), D4 (9,61 ha) e D6 (12,9 ha) saranno soggette a verifica. La proposta di rimodellamento delle aree della laguna Sud formulata dal G.R.A.L. (conferma e dismissione di parte delle aree D1-D8), soprattutto in considerazione dei vincoli derivanti dalla valenza ambientale e tenuto conto della rilevanza nell ambito della filiera della venericoltura lagunare e più in generale per l intero comparto della pesca lagunare chioggiotta (molluschicoltura e pesca tradizionale: reti fisse, trappole, tartane, ecc.), dovrà essere verificata e confermata dall Ente concedente (Magistrato alle Acque). Complessivamente la revisione delle aree prevede la dismissione di 1.184,69 ettari: 161,2 in laguna Nord, 284,6 in laguna centrale e 738,89 in laguna Sud (Tab. 4.1 e Tab. 4.3). pag. 24 di 46

25 Bacino lagunare Codice macroarea Superficie attuale (ha) Superficie confermata (ha) Superficie da verificare (ha) Superficie da restituire (ha) Laguna Nord A 581,42 420,22-161,20 Laguna Centrale B 1281,23 996,63-284,60 Laguna Sud (Fondo dei Settemorti) C1 489,91 58,61-431,30 C2 170,35 0,00-170,35 C3 115,62 80,79-34,83 Laguna Sud D1 34,67 28,94-5,73 D2 19,80 19,01-0,79 D3 44,41 39,88 2,07 2,46 D4 121,99 75,35 9,61 37,03 D5 24,05 22,05-2,00 D6 74,43 37,2 12,9 24,33 D7 46,34 46,34-0,00 D8 117,10 87,03-30,07 D9 70,62 70,62-0,00 D10 8,97 8,97-0,00 D11 81,51 81,51-0,00 TOTALE SUPERFICIE (ha) 3.282, ,15 24, ,69 Tabella 4.1: Superfici (ha) in concessione confermate, da verificare e da restituire Individuazione di altre aree di produzione Per far fronte alla riduzione delle aree, a seguito della restituzione di quelle risultate non vocate, per motivi che spesso esulano dalle tecniche zootecniche, è necessaria l individuazione di altre zone da destinare a venericoltura che risultino al contempo idonee alla produzione e non in contrasto con i vincoli ambientali e sanitari ed i cambiamenti morfologici ed idrodinamici in essere. Ciò si rende necessario per garantire a tutti gli operatori superfici adeguate per condurre l allevamento in modo economicamente sostenibile e competitivo all interno della filiera nord-adriatica, nonché limitare l attività di raccolta in aree lagunari non in concessione. Le nuove aree individuate sono riportate nella tabella 4.2: accanto alle zone destinate a pratiche di venericoltura, che ammontano a 743,1 ettari, sono stati individuati ulteriori 25,75 ettari di interesse, rappresentati dai sovralzi (presenti in località Fondo dei Sette Morti), velme artificiali ad elevata componente sabbiosa, utilizzabili per attività sperimentali di preingrasso dei giovanili (TAV. 13). Parte dell area presso l isola di Sacca Sessola potrà inoltre essere destinata ad attività di tipo collettivo e sperimentale gestite e coordinate direttamente dal G.R.A.L. che provvederà anche alla vigilanza. pag. 25 di 46

26 Bacino lagunare Area Superficie (ha) Attività prevista Laguna Nord Piloni 189 venericoltura Laguna Centrale Tombolo Sud 23 venericoltura Molini 86 venericoltura Ottagono Alberoni 25 venericoltura Sacca Sessola 209 venericoltura/attività collettive e sperimentali Laguna Sud (Fondo Settemorti) sovralzi 25,75 pre-ingrasso Laguna Sud (Chioggia) 1 30 venericoltura 2 40,4 venericoltura 3 50,4 venericoltura 4 24,8 venericoltura 5 24,8 venericoltura 6 20 venericoltura 7 20,7 venericoltura Tabella 4.2: Nuove aree per venericoltura e attività sperimentali di pre-ingrasso. Nella tabella 4.3 si riportano le modifiche apportate alle superfici in concessione ripartite per area lagunare. La nuova pianificazione prevede la conferma di 2.073,15 ettari vocati e la restituzione di 1.184,69 ettari per motivi ambientali, sanitari o produttivi, mentre 24,58 ettari saranno oggetto di verifica. Le nuove superfici delle quali il G.R.A.L. farà richiesta risultano pari a 796,85 ettari (189,0 in laguna Nord; 371,0 in laguna centrale e 236,85 in laguna Sud) portando il totale a 2.870,0 ettari (TAV ). Bacino lagunare Stato di fatto (ha) Superficie confermata (ha) Superficie da restituire (ha) Superficie da verificare (ha) Superfici da acquisire (ha) Laguna Nord 581,42 420,22 161, ,0 Laguna Centrale 1.281,23 996,63 284, ,0 Laguna Sud (Fondo dei Settemorti) 775,88 139,4 636, ,75 Laguna Sud (Chioggia) 643,89 516,9 102,41 24,58 211,1 Superficie totale (ha) 3.282, , ,69 24,58 768,85 Tabella 4.3: Sintesi delle modifiche delle aree in concessione. pag. 26 di 46

27 4.1.2 Gestione del seme Il Piano d uso sostenibile delle aree in concessione per venericoltura (G.R.A.L., 2006) aveva evidenziato nella gestione dei giovanili una delle azioni fondamentali da perseguire per garantire la conversione dalla pesca all allevamento della vongola filippina. L approvvigionamento del seme costituisce infatti il collo di bottiglia di qualsiasi pratica agricola e la molluschicoltura non fa eccezione. Le indicazioni fornite dal precedente Piano restano sostanzialmente valide e vengono qui ripresentate anche alla luce di quanto verificatosi in questi primi due anni di gestione G.R.A.L Aree di raccolta L analisi della provenienza del seme nell ultimo triennio (vedi cap. 3.5) unitamente ai numerosi studi sul reclutamento della vongola filippina (Casale et al., 2001; Impacto, 2001; Penzo et al., 2003; Pellizzato e Penzo, 2004; Pellizzato et al., 2003; Pellizzato et al., 2004; Pellizzato et al., 2005a; Pellizzato et al., 2005b; Provincia di Venezia, 2006; Pellizzato et al., 2007; Magistrato alle Acque Agriteco, 2007; Magistrato alle Acque - Agriteco, 2008) consentono di individuare le aree di maggior interesse per l approvvigionamento del seme sia in ambito lagunare (dighette ovest, verti, canale Cunetta, area SIN) che al di fuori (foci Adige e Brenta) e che devono necessariamente essere tutelate per la loro funzione di nursery di fondamentale importanza per lo sviluppo della filiera. Accanto a queste aree di importanza strategica e da anni vocate per il reclutamento della specie, altre zone lagunari possono risultare occasionalmente di notevole interesse per la raccolta dei giovanili quali ad esempio il Canale Lombardo (laguna Sud) o il Canale Ondello (laguna Nord) come evidenziato da recenti monitoraggi (G.R.A.L. - Agriteco, 2008d; Regione Veneto - Agriteco, 2008). La necessità da parte del G.R.A.L. di procedere tempestivamente all organizzazione ed al coordinamento di campagne di raccolta del seme, a seguito di periodiche indagini mirate che evidenzino la presenza in aree lagunari di prodotto giovanile da destinare agli allevamenti, richiede la semplificazione della burocrazia e l eliminazione di alcuni vincoli amministrativi attualmente esistenti che rallentando l iter procedurale ritardano l attività di raccolta ufficiale. Un autorizzazione permanente al prelievo del seme, così come ad esempio già avviene per la foce del Brenta (almeno per quanto di competenza della Regione Veneto), vincolata ai risultati di valutazioni dello stato della risorsa (densità, taglia, rapporto seme/prodotto adulto, ecc.) di una perizia tecnico-scientifica ed al parere favorevole allo svolgimento dell attività, consentirebbe di contenere drasticamente eventuali comportamenti pag. 27 di 46

28 illeciti (prelievo non autorizzato) o il superamento della taglia consentita per la semina (25 mm) da parte della frazione mm nei periodi di massima crescita della specie. A tal proposito una specifica conferenza tecnica tra Magistrato alle Acque, Provincia di Venezia e G.R.A.L. ha individuato e condiviso le principali prescrizioni che dovranno accompagnare ogni campagna di raccolta. Si tratta ora di formalizzare tale accordo traducendolo in atti di autorizzazione continuativa Periodi di raccolta Per stabilire periodi e taglia di semina è necessario considerare le caratteristiche biologiche della specie: il periodo migliore per la semina è rappresentato dai mesi primaverili quando la temperatura dell acqua è superiore ai 14 C e si verificano le prime consistenti fioriture fitoplanctoniche dopo il periodo critico invernale (Paesanti e Pellizzato, 2000). Iniziare l allevamento in questo periodo garantisce un rapido accrescimento del seme nel periodo più favorevole allo sviluppo della specie. E possibile seminare anche in settembre-novembre: in questo caso si evitano le alte temperature estive e i bassi tenori di ossigeno disciolto. E comunque sconsigliato effettuare la semina quando la temperatura dell acqua scende al di sotto dei 6-7 C (Rossi, 2004). La pesca del seme deve essere quindi regolamentata e consentita agli operatori solo in determinati periodi dell anno (da marzo a inizio giugno e da metà settembre-inizio novembre), quando cioè una frazione consistente della popolazione neo-insediata ha raggiunto la taglia di 10 mm, dimensione che si ritiene consona alle attività di raccolta e risemina. Tali informazioni derivano anche dai monitoraggi effettuati in questi anni dalla Provincia di Venezia e dal G.R.A.L. (Provincia di Venezia - Agriteco, 2006b; Provincia di Venezia - G.R.A.L. - Agriteco, 2006a, b, c; 2007; G.R.A.L. - Agriteco, 2007a, c, f, g, i, l, m; 2008c, d, e f, g). I limiti temporali da imporre nella raccolta del seme di vongola ridurrebbero inoltre le conseguenze negative sul prodotto raccolto, assicurando una maggior resa dell allevamento. La pesca e la semina di esemplari di dimensioni sotto il centimetro, pratica non rara in laguna di Venezia, risulta una scelta piuttosto azzardata per l elevato stress a cui sono sottoposte le vongole nel corso delle operazioni di raccolta, e per le difficoltà delle forme giovanili di ridotte dimensioni di sopravvivere se seminate su fondali a bassa componente sabbiosa, dove la minor compattezza del sedimento non offre un sufficiente sostegno, o di infossarsi velocemente nel sedimento in aree ad elevato idrodinamismo. Notevole può essere infine l incidenza dei fenomeni di predazione sui giovanili inferiori al centimetro. pag. 28 di 46

29 In presenza di esemplari di ridotte dimensioni in aree instabili e a rischio di moria, come le aree nursery alla foce dei fiumi Brenta e Adige, sarebbe opportuno indirizzare tale frazione ad una fase di pre-ingrasso, prima della semina diretta nei fondali (vedi cap ) Inoltre, nei periodi suggeriti, gli esemplari sessualmente maturi attraversano la fase di riposo sessuale (novembre) o sono in fase di gametogenesi (febbraio-maggio) (Da Ros et al., 2005, Meneghetti et al., 2004): non vi sono perciò ancora massicce emissioni di gameti con il conseguente insediamento sul fondale delle forme giovanili. Il passaggio dalla vita pelagica a quella bentonica, che avviene dopo due-tre settimane dalla fecondazione delle uova (Helm e Pellizzato, 1990; Paesanti e Pellizzato, 2000) rappresenta un momento particolarmente delicato in quanto la conchiglia dei giovani esemplari (spat, µm) è fragilissima e sottile. In questa fase l impatto degli attrezzi da pesca di qualsiasi tipo risulta elevato. E quanto mai opportuno quindi, a tutela delle forme giovanili neo-insediate, impedire la pesca all interno delle aree nursery nei mesi da metà giugno a metà settembre istituendo, anche per le acque interne (lagune), una sorta di riposo biologico per questa specie Sistemi e modalità di raccolta L attività di raccolta del seme, così come la successiva fase di distribuzione alle singole imprese assegnatarie di aree in concessione, è opportuno continui ad essere organizzata, coordinata e controllata direttamente dal G.R.A.L. Tutte le attività saranno svolte avvalendosi di un imbarcazione o di un galleggiante motorizzato collocato temporaneamente nei pressi delle zone di prelievo, con funzioni di punto di raccolta e distribuzione del novellame, nonché di verifica complessiva dell attività, quale base logistica a disposizione delle Forze dell Ordine. Per quanto riguarda le modalità di prelievo, la forma centralizzata sperimentata in questi ultimi due anni, è risultata idonea al raggiungimento degli obiettivi prefissati. L impiego di un numero limitato di motopesca con draga vibrante ha consentito un progressivo adeguamento degli attrezzi (es: riduzione della luce della griglia della draga) e dei sistemi di selezione del prodotto (griglie di luce opportuna) da parte degli addetti in funzione delle diverse condizioni operative, delle caratteristiche dei fondali delle aree di raccolta e della taglia del prodotto presente. Ciò ha portato ad un miglioramento dell efficienza e della selettività dei sistemi di prelievo, consentendo di migliorare l omogeneità delle frazioni selezionate. La presenza di alte densità di prodotto commerciale nelle aree interdette all attività di pesca per motivi igienico-sanitari e abitualmente utilizzate per la raccolta del seme, obbliga inoltre ad impiegare sistemi di selezione in grado di rilasciare immediatamente gli esemplari di taglia pag. 29 di 46

30 superiore a quella consentita, almeno fino al conseguimento di un miglior sistema gestionale che potrà essere operativo dopo aver ottenuto l autorizzazione necessaria alla reimmersione (vedi capitolo 4.2.3). La modalità di prelievo centralizzata ha facilitato inoltre le operazioni di controllo e verifica del prodotto raccolto Modalità di semina e controllo delle semine Sebbene le pratiche di venericoltura siano condotte in laguna di Venezia ormai da un significativo periodo di tempo si ravvisa ancora la mancanza di adeguata professionalità in molti operatori, in particolare per quanto riguarda una corretta conduzione dell allevamento. Informazioni fondamentali per il buon esito delle produzioni, quali ad esempio la densità ottimale di semina, possono derivare dall esperienza maturata nel tempo, anche in seguito a parziali o totali fallimenti, o basandosi su dati scientifici (sperimentazioni di preingrasso/ingrasso, modelli di accrescimento, ecc.). Ogni area lagunare si caratterizza per condizioni ambientali e capacità portanti differenti che determinano tassi di accrescimento e sopravvivenza diversi. I dati scientifici a tal proposito risultano piuttosto limitati e parziali (Da Ros et al., 2005), non consentendo una adeguata casistica a supporto degli allevatori. La definizione e il rispetto di densità massime di semina nelle concessioni, compatibili con l area di allevamento, rappresentano un importante misura gestionale per evitare elevate mortalità dei giovanili, rese limitate nella crescita e morie. Successi e fallimenti quando non opportunamente valutati e compresi, risultano entrambi ostacolo alla riconversione dalla pesca in allevamento. Il G.R.A.L. fornirà quindi supporto tecnico alle cooperative che ne faranno richiesta, in modo da ottimizzare le rese a seconda delle caratteristiche delle varie zone lagunari. A tal fine provvederà a dare avvio a sperimentazioni mirate a definire le densità di semina ottimali seguendo i tassi di crescita e sopravvivenza medi dei diversi bacini lagunari (vedi cap. 4.6) Area sperimentale e di tutela Tra le azioni da intraprendere al fine di favorire il reclutamento della vongola filippina rientra la tutela degli stock dei riproduttori che costituisce condizione indispensabile alla rigenerazione della risorsa. A tale scopo le tecniche di acquicoltura permettono di ottenere ottimi risultati. E quindi possibile procedere con attività sperimentali volte a incrementare la densità dei riproduttori in aree idonee e circoscritte, in modo da favorire i processi riproduttivi della specie. Tali zone andranno precluse a qualsiasi attività di raccolta fungendo da zone pag. 30 di 46

31 santuario. La scelta di tali aree dovrà avvenire sulla base di modelli e di specifiche conoscenze pregresse acquisite sul campo. La possibilità di procedere ad operazioni di reimmersione del prodotto (vedi cap ) potrebbe favorire l avvio di tale sperimentazione Gestione dell area SIN L area antistante Porto Marghera, compresa tra il Canale Vittorio Emanuele III ed il Canale Contorta e facente parte del Sito di Interesse Nazionale di Venezia - Porto Marghera (Decreto del Ministero dell Ambiente 23 febbraio 2000), costituisce una tra le più importanti aree nursery per Tapes philippinarum come evidenziato da numerosi studi e campagne di monitoraggio della risorsa effettuati nel corso dell ultimo decennio (Casale et al., 2001; Impacto, 2001; Penzo et al., 2003; Pellizzato e Penzo, 2004; Pellizzato et al., 2003; Pellizzato et al., 2004; Pellizzato et al., 2005a; Pellizzato et al., 2005b; Provincia di Venezia, 2006; Pellizzato et al., 2007; Magistrato alle Acque Agriteco, 2007; Magistrato alle Acque Agriteco, 2008). L elevata vocazione di tale area allo sviluppo delle vongole filippine (Provincia di Venezia, 2008) ha portato da alcuni anni a questa parte all effettuazione di numerose campagne di raccolta professionale di giovanili di Tapes philippinarum, mentre persiste un consistente prelievo illegale. L importanza strategica di questo areale ne rende necessaria una gestione finalizzata al mantenimento delle condizioni ambientali ottimali per i processi di insediamento e reclutamento ed alla programmazione dei prelievi. Qualsiasi intervento condotto nell area potrebbe infatti ripercuotersi negativamente sulla filiera produttiva della vongola filippina in laguna di Venezia. In particolare per quanto riguarda la tutela dell habitat, va osservato, a titolo d esempio, come in tempi recenti l ampliamento dell isola delle Trezze abbia portato all imbonimento di circa 63,5 ettari vocati allo sviluppo della specie ed alla raccolta del seme. La gestione delle risorse alieutiche, quindi deve prevedere una limitazione degli accessi e dei prelievi, in base alle capacità di rigenerazione delle risorse biologiche, affiancando una politica di protezione e salvaguardia degli habitat, essenziali al completamento del ciclo biologico delle stesse. Nel caso della vongola filippina particolare rilevanza assume la gestione ambientale e produttiva delle aree nursery. Obiettivo del G.R.A.L. in questa fase è l ottenimento di un autorizzazione per svolgere all interno dell area SIN, nelle zone superstiti, attività di tipo collettivo e centralizzato di raccolta del seme. pag. 31 di 46

32 Nelle aree risultate idonee dalle indagini condotte dallo studio MAPVE1 (Magistrato alle Acque, 2008), il G.R.A.L., considerando i vincoli posti dal Magistrato alle Acque e dal Ministero dell Ambiente, ha promosso uno studio per l installazione di un campo di raccolta permanente che prevede la predisposizione di cautele fisiche (silt-screen) con sistemi di posizionamento relativamente semplici al fine di ottimizzare l attività Miglioramento dei siti produttivi La vocazionalità di un sito per l allevamento della vongola filippina è in rapporto a diversi parametri tra i quali uno dei più rilevanti, seppur non l unico, è costituito dalle caratteristiche del substrato. Nonostante la capacità di adattamento della specie ad un ampio spettro di condizioni sedimentologiche, è noto che le zone più idonee all allevamento risultano, a parità di altre condizioni ambientali, quelle con elevata componente sabbiosa e presenza di frammenti conchigliari (Fig. 4.1) Figura 4.1: Classificazione del fondale rispetto alle componenti sabbia, argilla e limo. In colore sono evidenziate le condizioni granulometriche ottimali per l allevamento (sx). Idoneità del sito di allevamento in rapporto al tipo di substrato (dx) (da: Paesanti e Pellizzato, 2000). Tra le azioni finalizzate a potenziare la filiera della venericoltura potrebbero rientrare quindi interventi sperimentali di emendamento dei fondali, utilizzando sedimenti provenienti da attività di scavo da aree sabbiose (es: bocche di porto). A tal proposito si propone la ricerca di sinergie tra enti gestori della laguna al fine di moltiplicare l utilità di azioni comuni pluriobiettivo. Inoltre, come già avviene in altre lagune Nord adriatiche, i singoli allevatori potrebbero provvedere, attraverso appositi macchinari, alla frantumazione del prodotto di scarto (gusci di pag. 32 di 46

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