CONGIUNTURA EDILE 2011 INDAGINE

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1 CONGIUNTURA EDILE 2011 INDAGINE SUL SETTORE EDILE DELLA PROVINCIA DI BIELLA A CURA DELL UFFICIO STUDI in collaborazione con Collegio Costruttori Edili della Provincia di Biella Giovani Imprenditori Edili - Biella

2 CONGIUNTURA EDILE 2011 Costruzioni: è ancora crisi Il settore edile biellese è attraversato da condizioni critiche per il terzo anno consecutivo: imprese registrate in ulteriore flessione e un significativo calo del fatturato Lo scenario nazionale Il settore delle costruzioni italiano rileva un calo degli investimenti per il quinto anno consecutivo. Dopo un 2010 molto critico (con una contrazione degli investimenti pari a 7,9%), secondo le stime elaborate dal Cresme, il 2011 si caratterizza per un ulteriore flessione ( 3,5%). Il calo degli investimenti è da imputare a quello delle nuove costruzioni residenziali ( 1,8%) e non residenziali (sia private che pubbliche che registrano una variazione pari, rispettivamente, a 2,5% e 6,5%). E, invece, in controtendenza il comparto del rinnovo, sia residenziale che non residenziale, che segna un incremento pari, rispettivamente, all 1,5% e all 1,0%. Anche per l immediato futuro il Cresme prospetta un ulteriore contrazione ( 2,0%) degli investimenti nelle costruzioni italiane. I dati del 2011 mostrano come il settore dell edilizia sia attraversato da una profonda ristrutturazione e riorganizzazione che da un lato si traduce in un rischio chiusura per il 20% delle imprese e dall altro in un processo di selezione anche all interno dei singoli comparti. Infatti, come si può osservare dai dati precedentemente illustrati, si assiste ad un comportamento eterogeneo tra i due grandi comparti dell edilizia tradizionale: alla profonda crisi delle nuove costruzioni si contrappone la crescita del rinnovo, ovvero della manutenzione (sia ordinaria che straordinaria). Il divario tra i due comparti è ancora più evidente se si considerano i valori assoluti: Cresme ha valutato la manutenzione ordinaria in 30 miliardi di euro e quella straordinaria in 78,2 miliardi di euro, mentre gli investimenti in nuove costruzioni valgono circa 60 miliardi euro. In altri termini, gli investimenti nel nuovo ormai rappresentano il 37% del totale. Se poi, si conteggiano anche gli investimenti in energie rinnovabili e quelli nel fotovoltaico (che valgono circa 26 miliardi di euro), la quota delle nuove costruzioni scenderebbe al 31% degli investimenti complessivi. Anche se i dati relativi all andamento complessivo del settore delle costruzioni continuano a rimanere su un terreno negativo, si cominciano ad intravedere alcuni segnali positivi. A questo proposito sono significative le parole di Bellicini, il direttore del Cresme, utilizzate ad introduzione del XIX Rapporto Cresme sul mercato delle costruzioni, presentato a Milano lo scorso novembre: A pesare sul calo degli investimenti è l andamento dell edilizia tradizionale, che va peggio del previsto. Possiamo però dire, al tempo stesso, che è già cominciato il nuovo ciclo edilizio se allarghiamo i confini del settore a nuove forme di riqualificazione del patrimonio esistente come sono gli impianti tecnologici e delle energie rinnovabili. Nel futuro ci saranno sempre meno nuove costruzioni e più trasformazione, recupero, riqualificazione urbana e manutenzione del territorio. 2

3 Lo scenario biellese: dati strutturali Prima di esaminare i dati relativi all indagine campionaria, forniamo, come di consueto, alcune informazioni di struttura del settore. Secondo Movimprese, l analisi sulla nati mortalità condotta da InfoCamere sulla base dei dati del Registro Imprese della Camera di commercio, tra il 31 dicembre 2010 e il 31 dicembre 2011, il saldo delle imprese registrate nel settore delle costruzioni è risultato negativo per 49 unità per un valore pari, in termini percentuali, a 1,4%, portando a unità lo stock complessivo. La maggior parte di queste imprese (l 85% del totale registrate) riveste carattere artigiano: le imprese classificabili al 31/12/2011 come industriali (o comunque come non artigiane) sono soltanto 524. Per il secondo anno consecutivo si assiste ad una diminuzione del numero delle imprese edili biellesi, mentre a livello piemontese si nota una lieve contrazione ( 0,2%) e a livello italiano lo stock delle aziende di questo comparto rimane sostanzialmente stabile. Grafico 1: Variazione di stock delle imprese edili registrate. Prov. di Biella, Piemonte e Italia. 31 dicembre 2011/31 dicembre 2010 Fonte: Unioncamere Piemonte CCIAA di Biella su dati InfoCamere Per quanto concerne la composizione settoriale delle imprese edili, si nota che più della metà si concentra nei Lavori di costruzione specializzati, con una quota pari al 79,3%. Seguono le Costruzioni di edifici con il 19,8% e l Ingegneria civile con lo 0,9%. Grafico 2: Distribuzione per settore delle imprese edili Prov. di Biella al 31 dicembre 2011 La contrazione del settore edile biellese è generata da quella dei comparti della Costruzione di edifici ( 4,1%) e dei Lavori di costruzione specializzati 1 ( 0,8%). E in controtendenza, invece, il settore dell Ingegneria civile che mette a segno una variazione positiva pari a +6,9%. Fonte: Unioncamere Piemonte su dati InfoCamere 1 Si ricorda che in questa categoria sono compresi la Demolizione e la preparazione del cantiere edile, l Installazione di impianti elettrici, idraulici, ed altri lavori di costruzione e installazione, il Completamento e la Finitura di edifici e gli Altri lavori specializzati di costruzioni (quali la realizzazione di coperture, la pulizia a vapore, sabbiatura e attività simili per pareti esterne di edifici, il noleggio di gru ed altre attrezzature con operatore per la costruzione o la demolizione). In calo il dato relativo al numero dei soli iscritti alla Cassa Edile del Biellese: gli operai delle aziende edili del Biellese sono scesi a quota nel mese di novembre, segnando una variazione rispetto allo stesso mese dell anno precedente del 10%. 3

4 E in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell anno scorso il numero delle ore lavorate che, nel mese di novembre, si attesta a quota Grafico 5: Struttura del campione per forma giuridica Le ore di Cassa integrazione continuano a crescere registrando una variazione su base annua pari al +8%. Grafico 3: Operai iscritti alla cassa edile biellese (anni L occupazione Fonte: Collegio Costruttori Edili della Provincia di Biella anni I principali risultati dell indagine congiunturale Il campione dell indagine congiunturale è costituito da aziende strettamente industriali operanti per l 83% nel comparto delle Costruzioni, per il 7% nel settore Movimento terra, mentre il restante 10% si occupa di Lavori stradali. La composizione in base alla forma giuridica evidenzia la prevalenza di Società a responsabilità limitata (47%), di Società in accomandita semplice (22%), di Società in nome collettivo (19%) rispetto alle Società per azioni (6%) e alle Ditte individuali (6%). Grafico 4: Struttura del campione per attività svolta Il questionario, come di consueto, contempla alcune domande riguardanti la struttura ed i flussi occupazionali delle aziende del campione: il quadro complessivo dell organizzazione delle imprese mostra una situazione di riduzione, con un saldo di opinione negativo del 34% (risulta, infatti, stabile per il 50% degli intervistati, in diminuzione per il 42% e in aumento per l 8%), mentre la dimensione media aziendale del campione risulta pari a 11,3 addetti (era 14,9 nel 2010, 11,2 nel 2009 e 8,8 nel 2008). Il 2% degli interpellati annovera nel proprio organico lavoratori extra comunitari, per una quota del 3% sul totale dipendenti. Tabella 1: Struttura occupazionale delle imprese del campione Titolari e soci 21% Coadiuvanti/collaboratori 1% Impiegati amministrativi 9% Impiegati tecnici 7% Operai qualificati 21% Operai specializzati 32% Operai comuni 8% Apprendisti 1% Totale 100% di cui extra-comunitari 3% Dimensione media aziendale 11,3 N imprese con almeno un dip extra-comunitario 2% Le condizioni di deterioramento del mercato del lavoro delle aziende edilizie industriali biellesi sembrano caratterizzare anche il 2012: le previsioni espresse dagli imprenditori intervistati, CCIAA di Biella Congiuntura dell edilizia anno

5 infatti, delineano un saldo (ottimisti pessimisti) occupazionale atteso nuovamente negativo e pari a 28% (in peggioramento rispetto a quello dello scorso anno quando, invece, si attestava su un valore pari a 14%). E necessario, inoltre, sottolineare che nessuna azienda prospetta di aumentare il proprio organico nel corso del Con un apposita domanda è stato analizzato il ricorso a manodopera esterna all azienda per il completamento delle opere di costruzione mediante strumenti quali il subappalto o l affidamento a lavoratori conto terzi. Il dato riepilogativo è in aumento rispetto a quello registrato nelle rilevazioni precedenti e conferma l importanza del fenomeno, che riguarda l 83% delle imprese del campione (erano il 72% nel 2010) e raggiunge una quota media pari al 20% della manodopera complessiva da queste impiegata. Tabella 2: Struttura occupazionale delle imprese del campione Imprese del campione che ricorrono a manodopera esterna 83% Incidenza media della manodopera esterna sul totale 20% L andamento della produzione L undicesima annualità dell Indagine Congiunturale sul Settore Edile Biellese, svolta in collaborazione col Collegio dei Costruttori Edili della Provincia di Biella e i Giovani Imprenditori Edili, su un campione rappresentativo delle sole imprese di costruzione a carattere industriale, evidenzia come le imprese edili biellesi si trovino ad affrontare, analogamente a quelle nazionali, un ciclo congiunturale ancora particolarmente sfavorevole. Il settore edile biellese ha registrato una performance ancora peggiore rispetto a quella rilevata nel 2010; il fatturato complessivo si caratterizza, infatti, per un saldo di opinione (ottimisti meno pessimisti) negativo pari a 36%, contro il 28% dell anno precedente. L analisi per macro comparti ha messo in evidenza un andamento negativo per tutte le aziende: le imprese che si dedicano al movimento terra e ai lavori stradali risultano quelle più colpite dalla crisi (in entrambi casi il 100% ha dichiarato una diminuzione del fatturato), ma anche tra quelle che si occupano di costruzioni edili il 61% degli intervistati ha segnalato una forte contrazione del volume d affari rispetto al Grafico 6: Andamento del fatturato rispetto all anno precedente (valori in percentuale, opinioni qualitative) n.b.: il valore Totale esprime la media algebrica delle risposte fornite, non è stata ponderata sul numero degli occupati a causa dell elevato numero di imprese che ricorrono a manodopera esterna Per quanto riguarda le stime per l anno 2012, circa il 79% dei rispondenti prevede ancora un calo del proprio lavoro (quota in aumento rispetto a quella dello scorso anno, quando si attestava al 43%). Volgendo l attenzione alla composizione del fatturato, si osserva come nel 2011 i lavori ottenuti tramite gli appalti rappresentino la maggior parte dei ricavi delle vendite (61%), mentre quelli in proprio costituiscano il restante 39% dei proventi. I lavori svolti sono prevalentemente privati (60%) e sono destinati in maggior misura alle ristrutturazioni (68%), piuttosto che alle nuove costruzioni (32%). I lavori in proprio, invece, riguardano soprattutto le nuove costruzioni (il 61%). 5

6 Figura 1: Composizione del fatturato per tipo di lavori svolti nell anno 2011 (valori in percentuale) Pubblici 40% Privati 60% Appalti 61% Ristruttur 68% Nuove costr. 32% Il 54% degli operatori ha effettuato nell anno lavori fuori provincia per una quota complessiva pari al 46% circa del fatturato. Tabella 3: Lavori effettuati fuori provincia Imprese operanti fuori provincia (sul totale campione) 54% Quota del fatturato per lavori fuori provincia 46% In proprio 39% Ristruttur. 39% Nuove costr. 61% Al momento della compilazione del questionario il 34% delle aziende ha dichiarato di avere cantieri aperti per oltre 500 mila euro (quota in lieve aumento rispetto a quella rilevata nella rilevazione precedente quando, invece, era del 31%). Risulta in incremento anche la percentuale di chi segnala di avere cantieri aperti per un un valore fra i 50 mila euro e i 250 mila euro (dal 24% nel 2010 al 36% nel 2011), mentre è in calo quella delle imprese con un valore dei cantieri inferiore ai 50 mila euro (dal 31% nel 2010 al 19% nel 2011) e fra i 250 mila e i 500 mila euro (dal 14% nel 2010 all 11% nel 2011). Grafico 7: Valore dei cantieri aperti al momento della compilazione (composizione percentuale) Gli aspetti finanziari Durante il 2011 i costi sono ulteriormente cresciuti: l 83% degli intervistati, infatti, ha dichiarato di aver subìto rincari. Sul totale degli interpellati il 55% ha provveduto ad aumentare i prezzi, mentre il 28% li ha mantenuti stabili e il 17% li ha addirittura diminuiti. Grafico 8: Andamento dei costi nell anno 2010 Il periodo medio di lavoro assicurato dal portafoglio ordini è di 6 mesi. 6

7 Grafico 9: Andamento dei prezzi Grafico 11: Tempi medi di pagamento della committenza pubblica Per quanto riguarda la situazione complessiva dei tempi di pagamento, è necessario distinguere quelli della clientela privata da quelli della pubblica. Nei casi di committenza privata si nota una prevalenza degli incassi a 60 e a 90 giorni (in entrambi i casi per il 28% delle imprese intervistate) e, a seguire, quelli a 120 giorni (19%) e a 180 giorni (13%). Nella committenza pubblica, invece, i tempi di pagamento prevalenti sono quelli oltre i 180 giorni e a 90 giorni (rispettivamente per il 34% e il 24% delle aziende interpellate), cui seguono gli incassi a 120 giorni, a 60 giorni e a 180 giorni (14% in tutti e tre i casi). Grafico 10: Tempi medi di pagamento della committenza privata Il 44% degli intervistati dichiara un incremento dell indebitamento bancario rispetto allo scorso anno, solo il 6% rileva una diminuzione, mentre per il restante 50% risulta sostanzialmente stabile. Tabella 4: Indebitamento bancario Aumento 44% Stabilità 50% Diminuzione 6% Gli investimenti Nell anno 2011 le imprese investitrici sono state circa il 44%, dato in diminuzione rispetto all anno precedente (quando era pari al 55%): è in flessione, infatti, la percentuale di coloro che investono in beni strumentali (36%), privilegiando in particolare l acquisto di macchinari ed attrezzature (92%) ed il miglioramento della gestione aziendale (23%), solo l 8% degli interpellati ha dichiarato di aver investito in beni immobiliari, prediligendo come finalità l edilizia residenziale (83%) e quella che rientra nella più ampia categoria altro (50%, si ricorda che tra le altre finalità viene segnalato il riscatto di un leasing immobiliare). 7

8 Grafico 12: Principali finalità degli investimenti non immobiliari (investimenti in beni strumentali) Grafico 14: Principali canali di finanziamento utilizzati Credito agevolato 2% Altro 13% Credito bancario 45% Autofinanziamento 40% n.b. la domanda prevedeva risposta multipla Grafico 13: Principali finalità degli investimenti immobiliari I principali problemi incontrati dall azienda L ultimo aspetto analizzato riguarda le principali problematiche riscontrate dagli imprenditori. I principali problemi emersi dall analisi dei questionari risultano quelli relativi alla pressione fiscale (74% delle aziende), cui seguono i problemi finanziari/di liquidità e quelli legati all eccessiva burocrazia (entrambi per il 63% delle imprese). Sono, inoltre, considerati critici i problemi di mercato privato e i problemi di mercato della Pubblica Amministrazione (rispettivamente il 54% e il 26% delle imprese intervistate). n.b. la domanda prevedeva risposta multipla Per quanto concerne i principali canali di finanziamento utilizzati, il 45% delle aziende interpellate ricorre al credito bancario, il 40% all autofinanziamento, il 13% agli altri canali (tra cui si annovera il leasing finanziario) e il restante 2% al credito agevolato. Grafico 15: Principali problemi riscontrati dalle aziende n.b. la domanda prevedeva risposta multipla 8

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