Jeremy Rifkin in una sua intervista commentava «non possiamo permetterci di perdere un solo minuto, dobbiamo salvare il pianeta e la razza umana».

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Ivo Sarti
5 anni fa
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1 Prefazione Questo nuovo libro di Luca Reteuna ci introduce alla conoscenza di una delle tante emergenze che ci stanno di fronte: quella energetica. Dopo aver affrontato lo scorso anno il tema dell alimentazione con il libro BioEquaMente, che presentava la concreta e positiva esperienza dell agricoltura biologica come riferimento utile per affrontare e risolvere l emergenza del cibo, queste pagine suggeriscono anche loro una possibile soluzione al problema: il sole, l acqua, l aria e la terra sono le risorse su cui puntare per uscire dall emergenza e per costruire un economia veramente sostenibile. È indispensabile puntare sulle energie rinnovabili, ovvero investire sulle tecnologie che ci permettano di sfruttare con i costi più bassi possibili l energia solare, quella eolica, la forza delle maree, il calore della terra. Da qui proseguire per trovare nuove soluzioni per il trasporto, attraverso l uso di mezzi elettrici. La Bioarchitettura e la Bioedilizia ci offrono soluzioni tecnologicamente avanzate per costruire, ma soprattutto per recuperare, gli edifici. I microprocessori possono gestire in modo più intelligente le reti elettriche garantendo una distribuzione meno dispendiosa ed esistono ampi margini di risparmio energetico legati a una più efficiente gestione degli impianti. Riciclare di più nelle case, nelle città, nelle industrie offre ulteriori possibilità di risparmio oltre a creare nuovi posti di lavoro. 5

2 Jeremy Rifkin in una sua intervista commentava «non possiamo permetterci di perdere un solo minuto, dobbiamo salvare il pianeta e la razza umana». Un aumento di tre gradi della temperatura terrestre nei prossimi anni potrebbe provocare l estinzione del 50 per cento delle specie viventi, poiché ritorneremo a una temperatura come quella che c era 3 milioni di anni fa, nel pliocene. Da dove cominciare? «Abbiamo bisogno sostiene ancora Rifkin di cercare di far accadere immediatamente una nuova rivoluzione energetica nel mondo». Le più grandi rivoluzioni economiche della storia, almeno le più importanti, sostiene Rifkin si sono avute quando si sono registrati due importanti cambiamenti di base. Il primo nell organizzazione energetica del pianeta ed il secondo nell innovazione nei sistemi di comunicazione, indispensabile per organizzare i nuovi regimi energetici. Per fare un esempio, prima Gutemberg ha inventato la stampa, i caratteri per la stampa, una rivoluzione. Poi Watt ha perfezionato la macchina a vapore, alimentata con l utilizzo del carbone ed è stata la prima rivoluzione industriale. Nel XX secolo sono arrivati l elettricità, il telegrafo ed il telefono, si è passati all introduzione del motore a scoppio e allo sfruttamento delle fonti petrolifere, che hanno fatto decollare la seconda rivoluzione industriale. Oggi, sostiene ancora Rifkin, siamo di nuovo all alba di nuovi cambiamenti, con i computer e internet, il Wi-Fi, la comunicazione via satellite. Tutti strumenti che aiuteranno a costruire un nuovo regime energetico mondiale, che utilizzerà fonti rinnovabili. Potremmo avere quindi una griglia energetica intelligente, furba e distribuibile. Ogni casa, ogni azienda diventerà produttrice di energia. Uno scenario interessante, possibile, anche se rimane ancora un lungo percorso da fare. Ma vale la pena di prendere le distanze da desideri di nuove rivoluzioni industriali, da scelte di sviluppo infinito. Occorre rimettere al centro la nostra rela- 6

3 zione con il territorio in cui viviamo, il ruolo dell agricoltura, il nostro rapporto con il cibo. L uomo è ciò che mangia e lo stile alimentare caratterizza l uomo. Dobbiamo adottare uno stile di vita non solo Slow ma Bio Slow, dobbiamo assumere comportamenti frugali e conviviali, per valorizzare, più che la quantità di beni materiali a disposizione di ciascuno, l affetto, l empatia, l intimità, la scelta di diventare davvero esseri sociali, che si scambiano cose reciprocamente. L UNEP, il programma ambientale delle Nazioni Unite, ha pubblicato uno studio sui green jobs, i lavori verdi, da cui emerge che se oggi esistono due milioni di posti di lavoro nel mondo collegati alle energie rinnovabili e ad attività tipiche di un nuovo modello di sviluppo, questi posti saliranno a oltre venti milioni entro il L Agricoltura Biologica, dunque, assieme ai settori produttivi impegnati nelle produzioni naturali e ecocompatibili, al settore delle energie rinnovabili e al commercio equo solidale, rappresenta un riferimento concreto e positivo per costruire una green economy, una nuova economia della natura. Ovvero esistono le emergenze, ma esistono anche le soluzioni e serve qualcuno che dia l esempio, che ci creda fino in fondo, che prema il bottone verde. Meglio se questo qualcuno siamo tutti noi. Meglio se ciascuno di noi incomincia ad assumere uno stile più frugale, più sobrio, a partire dai piccoli gesti quotidiani. Meglio se tutti ci indirizziamo a utilizzare conoscenze e tecnologie per porre rimedio ai guai di un modello economico che ci illudeva su una crescita infinita. Insomma, occorre che alla crisi dell economia si contrapponga un risorgimento delle idee. Una responsabilità che coinvolge tutti noi, che dobbiamo cambiare stili di vita e modelli culturali. Ignazio Garau Direttore Città del Bio e Presidente di Aiab Piemonte 7

4 Premessa E dopo che succederà? Quale Energia dopo? Il tempo delle polemiche è finito: adesso occorre agire e in fretta, come vuole l Europa, come la ragione, il sentimento e la morale ci richiedono. Molti estremismi ci hanno inutilmente frastornato in questi anni ipotizzando scenari apocalittici o rassicurandoci sulla bontà intrinseca del progresso tecnologico, che invece spesso ha fatto danni. A questo punto non si tratta più di compiere delle scelte ideologiche, ma di vedere realisticamente qual è la situazione energetica mondiale, affrontarla con tutti i mezzi sicuri a nostra disposizione, ricordandoci che il pianeta non è solo nostro, ma soprattutto dei bambini che adesso ci sgambettano sopra fiduciosi e di quelli che verranno. E che non si tratta di una proprietà assoluta, ma di un bene in affidamento da salvaguardare, come da sempre sostengono tutte le religioni del mondo. Aria, acqua, terra e fuoco sono di nuovo, come ai tempi di Aristotele, il fondamento della vita e proprio dai quattro elementi fondamentali traggono origini le fonti rinnovabili che il Creato ci ha messo a disposizione e l intelligenza degli uomini ha imparato a utilizzare. 9

5 10 E questo percorso, forse, riuscirà a rimediare ad una delle più gravi forme di ingiustizia globale, il fatto che un terzo dell energia del mondo sia consumata soltanto dal 6% della popolazione. E dopo?

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