Praticare Senza Zaino
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- Fabio Lelli
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1 Praticare Senza Zaino Inclusione e progetto «Si può fare» Ins.ti SEROLI ANGELO FORNONI MARGHERITA Leno 23 febbraio 2019
2 U L inclusione è uno dei temi più «caldi» che ancora oggi attira e movimenta il mondo degli insegnanti e della scuola italiana. La continua e incessante tensione verso, rappresenta la ricerca di una Qualità del fare scuola quotidiano per tutti gli alunni.
3 I periodi della disabilità Isolamento Inserimento Integrazione inclusione
4 L inclusione scolastica oggi va pensata come una pratica, come traguardo, ma soprattutto come modalità di percorso. E l elemento di qualità trasversale ai valori fondanti del Senza Zaino: ospitalità, responsabilità e comunità.
5 Seminario «PRATICARE SENZA ZAINO» Praticare l ospitalità Praticare la responsabilità Praticare la comunità Le pratiche realizzate nel modello «Senza Zaino», coincidono con alcune indicazioni che esperti e ricercatori suggeriscono di utilizzare per gli alunni con bisogni educativi speciali.
6 Due strumenti Strumento per leggere in lontananza, cogliere una prospettiva più ampia Opportunità di approfondimento e di conoscenza dell esperienza.
7 Praticare l inclusione nell ospitalità Praticare l inclusione nella responsabilità Praticare l inclusione nella comunità Un punto di vista particolare per andare oltre la paura, per scoprire storie positive, per mettere in relazione competenze e progetti. L'inclusione coinvolge i temi dei diritti, della nonviolenza, dell'ambiente e della pace. Chi chiede ospitalità ci ricorda che nessuno sulla Terra deve essere escluso. Dov è tuo fratello? La corresponsabilità universale verso l umanità e il creato. Scoprire la diversità: siamo legati da un destino comune, viviamo lo stesso pianeta, apparteniamo alla razza umana.
8 Praticare l inclusione nell ospitalità Praticare l inclusione nella responsabilità Praticare l inclusione nella comunità Cura per l ambiente fisico e per le relazioni. Preparativi, organizzazione degli spazi, progetti accoglienza e ponte, differenziazione dell insegnamento, modalità relazionali valorizzanti, ecc Aspetti di impegno condiviso: gestione della classe, sistema di responsabilità concordato con gli alunni, condiviso dai docenti (patto educativo, procedure, accordi firmati, regolamenti degli spazi, incarichi, istruzioni per l uso, planning, ecc ) Attenzione alla dimensione condivisa e partecipata. Lavoro a isole, struttura di lavoro cooperativo, rotazione delle attività e degli incarichi, azioni di aiuto e di tutoring, buone pratiche, ecc
9 Il progetto «Si può fare» è uno dei punti forza che, nel corso degli ultimi dieci anni, ha caratterizzato l offerta formativa dell Istituto Comprensivo di Leno. E la proposta di un percorso mirato in risposta ai bisogni speciali degli alunni con disturbo generalizzato dello sviluppo che coinvolge tutte le agenzie educative direttamente coinvolte nel progetto di vita del bambino.
10 E rivolto ad alunni con disturbo generalizzato dello sviluppo o con disturbi del comportamento
11 C era una (s)volta
12 FORMAZIONE ANNO SCOLASTICO 2010/2011 FORMAZIONE BASE SUPERVISIONE IN CLASSE FORMAZIONE FORMAZIONE SECONDO LIVELLO LAVORO E LAVORO IN RETE: BASE PEP TRE KAT KIT VERIFICA IN EQUIPE PROGETTO SEGNI SUI LEGNI ASSESSMENT DELLE PREFERENZE APPROFONDIMENTO SULLA SENSORIALITÀ
13 Riferimenti teorici Modello TEACCH Educazione strutturata Tecniche cognitive comportamentali Collegamento con il P.T.O.F.: Una scuola inclusiva è una scuola che si muove sul binario del miglioramento organizzativo perché nessun alunno si senta non appartenente, non pensato e quindi non accolto.
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16 CREARE UN AMBIENTE SCOLASTICO ACCOGLIENTE E DI SUPPORTO, NEL QUALE LA DIVERSITÀ È CONSIDERATA UN VALORE PROMUOVENDO UNA REALE INCLUSIONE RISPETTARE I RITMI DI APPRENDIMENTO, VALORIZZANDO I DIVERSI STILI COGNITIVI E LE ABILITÀ ALTERNATIVE RICORRERE A METODOLOGIE DIDATTICHE DIVERSIFICATE, FAVORENDO L USO DI PIÙ LINGUAGGI PROMUOVERE E VALORIZZARE L INTERAZIONE E LA COLLABORAZIONE TRA SCUOLA, FAMIGLIA E SERVIZI TERRITORIALI INTEGRANDO I SAPERI DELLE DIVERSE PROFESSIONALITA NEL RISPETTO DEL RUOLO DI CIASCUNO
17 OSSERVAZIONE SUPERVISIONE PER LA DEFINIZIONE DI OBIETTIVI PERSONALIZZATI PROGETTAZIONE DI ATTIVITA STRUTTURATE IN ORDINE AGLI OBIETTIVI PREFISSATI UTILIZZO CORRETTO ED AUTONOMO DI STRUMENTI D APPRENDIMENTO COME LAVORO INDIPENDENTE, C.A.A. LE AGENDE, LE TOTEM ECONOMY
18 FORMAZIONE FORMAZIONE BASE FORMAZIONE DI SECONDO LIVELLO FORMAZIONE IN EQUIPE ALLARGATA GRUPPO DI APPROFONDIMENTO E RICERCAZIONE (ASSESTMENT DELLE PREFERENZE)
19 INCONTRI DI PROGETTAZIONE IN EQUIPE ALLARGATA DISCUTE DEGLI OBIETTIVI EDUCATIVI PREFISSATI E DI LINEE OPERATIVE DA SEGUIRE O DA ALCUNI GIA UTILIZZATE ANALIZZA E STUDIA I CASI AL FINE DI TROVARE ED APPLICARE NUOVE SOLUZIONI
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22 PROGETTO SEGNI SUI LEGNI
23 PERCHE? ALLARGARE LA RETE DEL PROGETTO SI PUO FARE AGGREGANDO LE RISORSE SCOLASTICHE E DEL TERRITORIO IN UN PROGETTO COMUNE COSTRUIRE UN CIRCUITO DI RELAZIONI E SCAMBIO FAVORENDO L'INTEGRAZIONE RECIPROCA DI TUTTI I SOGGETTI COINVOLTI :DOCENTI, ALUNNI,UTENTI COOP. COLLABORIAMO.
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26 PER COMPIERE GRANDI PASSI, NON BASTA AGIRE, BISOGNA ANCHE SOGNARE NON BASTA PIANIFICARE, BISOGNA ANCHE CREDERE ANATOLE FRANCE
27 SI PUO FARE
28 GRAZIE
UNO PER TUTTI, TUTTI PER UNO
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