Analisi del contesto normativo
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1 Corso di Formazione - Modulo 5 13 giugno 2017 Analisi del contesto normativo AREA SCIENCE PARK Fabio Morea SIMPLA project has received funding from the s Horizon 2020 research and innovation programme under grant agreement No The content of this presentation reflects only the author's view and the Executive Agency for Small and Medium-sized Enterprises (EASME) is not responsible for any use that may be made of the information it contains.
2 obiettivo definire il contesto normativo multilivello all interno del quale si collocano PAES e PUMS e relativa armonizzazione
3 Argomenti Analisi della normativa europea e nazionale che si relazionano con PAES/PAESC e PUMS Disamina dei piani e degli strumenti sviluppati a livello comunale che si interfacciano con PAES e PUMS
4 1 Analisi della normativa europea e nazionale che si relazionano con PAES/PAESC e PUMS
5 PAES / PAESC i firmatari del primo Patto dei Sindaci, relativo solo all energia e alla mitigazione delle conseguenze dei cambiamenti climatici, si sono impegnati a preparare e implementare un Piano d azione per l energia sostenibile (PAES) prima del I firmatari del nuovopatto dei Sindaci per il clima e l energia si impegnano a preparare e a implementare un Piano d azione per l energia sostenibile e il clima (PAESC), comprensivo sia della mitigazione sia dell adattamento prima del Il piano d azione (sia PAES sia PAESC) è il documento che dimostra come i firmatari del Patto intendono rispettare la visione e gli obiettivi.
6 Strumento volontario PAES e PAESC sono strumenti volontari, non obbligatori per legge «Il Patto è considerato dalle istituzioni europee come un eccezionale modello di governance multilivello, essendo l unico movimento ad adesione volontaria atto a mobilitare attori locali e regionali per il perseguimento degli obiettivi comunitari. D altra parte, non derivando da un obbligo di recepimento normativo, necessita di un elevato coinvolgimento non solo della rappresentanza politica, ma dell intera comunità, degli operatori economici, delle associazioni e di tutti i soggetti che a vario titolo operano sul territorio per la sua effettiva attuazione.» PAES Bolzano
7 Strumento volontario PAES e PAESC rispondono agli impegni volontariamente assunti dall Amministrazione comunale con l adesione al Patto dei Sindaci Nascono principalmente come strumenti di comunicazione da aggiornare periodicamente Rispettano una metodologia definita dalle «linee guida» in maniera generale, per potersi adattare a tutti i Paesi europei
8 Accordi Internazionali IPCC IPCC7 (Intergovernmental Panel on Climate Change), ovvero Comitato Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici, è arrivato a definire, all interno dei propri Rapporti di Valutazione che prove osservative provenienti da tutti i continenti e dalla maggior parte degli oceani mostrano che molti sistemi naturali stanno risentendo dei cambiamenti climatici regionali, in particolare degli aumenti della temperatura.
9 Accordi Internazionali Dichiarazione di Rio (1992) Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici COP (Conferneza delle Parti) avvio Agenda 21 per affrontare i temi ambientali globali con politiche locali condivise e partecipate Protocollo di Kyoto (1997) Riduzione volontaria delle emissioni di CO2 Emission trading COP 15 Conferenza di Copenhagen (2009) Limitare l aumento di temperatura a 2 C COP 21 Conferenza di Parigi (2015) Obiettivo «emissioni zero» tra il 2030 e il 2050
10 Direttive Europee L Unione Europea è impegnata da molti anni, nella lotta al cambiamento climatico, sia sul piano interno che a livello internazionale, e ne ha fatto una delle priorità del suo programma di interventi, attraverso l espressione di una chiara politica climatica. La riduzione dei gas serra è un elemento fondamentale dell azione europea. Al fine di diminuire progressivamente le emissioni, l UE ha creato un sistema basato sul Direttive (obiettivi) e regole di mercato (scambio delle quote di emissione di gas serra) e iniziative volontarie (Covenant of Mayors)
11 Direttive Europee comunicazione della Commissione Due volte 20 per il L opportunità del cambiamento climatico per l Europa [COM(2008) 30] pacchetto di interventi nel settore dell energia e della lotta ai cambiamenti climatici, il cd. pacchetto clima-energia, quale contributo della Commissione al nuovo approccio strategico integrato europeo che propone di combinare la politica energetica con gli obiettivi ambiziosi in materia di lotta al mutamento climatico, in particolare, prefiggendosi di limitare il riscaldamento del Pianeta 2 C entro il 2020.
12 Direttive Europee comunicazione della Commissione Due volte 20 per il L opportunità del cambiamento climatico per l Europa [COM(2008) 30] pacchetto di interventi nel settore dell energia e della lotta ai cambiamenti climatici, il cd. pacchetto clima-energia, quale contributo della Commissione al nuovo approccio strategico integrato europeo che propone di combinare la politica energetica con gli obiettivi ambiziosi in materia di lotta al mutamento climatico, in particolare, prefiggendosi di limitare il riscaldamento del Pianeta 2 C entro il 2020 approvato nel dicembre 2008 e pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell UE del 5 giugno 2009 obiettivi per il 2020: ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili. strumenti legislativi = Direttive
13 Direttive Europee Direttiva 2009/28/CE che delinea un nuovo quadro comune per la promozione dell energia da fonti rinnovabili e stabilisce (all art. 3) obiettivi nazionali obbligatori per la quota di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia nel 2020 (17% per l Italia) in modo da garantire che, a tale data, una media del 20% del consumo di energia dell UE provenga da fonti rinnovabili;
14 Direttive Europee Direttiva 2009/29/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, che modifica la direttiva 2003/87/CE al fine di perfezionare ed estendere il sistema comunitario per lo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra. Nota anche come Direttiva Emission Trading (ETS) regola in forma armonizzata tra tutti gli Stati membri le emissioni nei settori energivori, che pesano per circa il 40% delle emissioni europee, stabilendo un obiettivo di riduzione complessivo per tutti gli impianti vincolati dalla normativa del - 21% al 2020 sui livelli del 2005;
15 Direttive Europee Direttiva 2009/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, che modifica la direttiva 98/70/CE e richiede ai fornitori di ridurre, entro il 31 dicembre 2020, fino al 10% le emissioni di gas serra in atmosfera per unità di energia prodotte durante il ciclo di vita dei carburanti e dell energia fornita, rispetto alla quantità di gas serra prodotti nel medesimo ciclo di vita nel 2001;
16 Direttive Europee Direttiva 2009/31/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, relativa allo stoccaggio geologico di biossido di carbonio (Direttiva Carbon Capture and Storage) che definisce un quadro regolatorio comune a livello europeo per la sperimentazione e lo sviluppo su scala industriale di progetti di cattura, trasporto e stoccaggio di biossido di carbonio;
17 Direttive Europee Decisione n. 406/2009/CE (Effort Sharing) che stabilisce un obiettivo di riduzione delle emissioni nei settori non coperti dalla Direttiva ETS (trasporti, edifici, agricoltura e rifiuti) pari al -10% al 2020 sui livelli del L obiettivo è ripartito in modo vincolante tra gli Stati membri e, per l Italia, corrisponde al -13%;
18 Direttive Europee Direttive 91/2002/CE efficienza energetica in edilizia Direttiva 2010/31/UE (EPBD recast). linee guida per l efficientamento energetico degli edifici Requisiti minimi per gli edifici di nuova costruzione, per gli edifici sottoposti a ristrutturazione e per quelli sottoposti a riqualificazione energetica; Obbligo di Certificazione Energetica; Disciplina l ispezione degli impianti di climatizzazione; Quadro normativo di riferimento per il calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici Fonti rinnovabili Edificio a energia quasi zero
19 Direttive Europee
20 Normativa italiana Piano di Azione Nazionale per le Fonti Rinnovabili (PAN 2010) Redatto in conformità alla Direttiva 2009/28/CE, il PAN è un documento strategico che contiene dettagliate indicazioni sulle azioni da compiere per il raggiungimento dell obiettivo del 17% di energia da fonti rinnovabili sul totale dei consumi lordi nazionali. Il piano determina le iniziative (non solo di natura economica) da approntare per i diversi settori (elettricità, riscaldamento/raffreddamento e trasporti) al fine di conseguire il target fissato a livello europeo. Tra le misure imprescindibili, il PAN considera la semplificazione delle procedure autorizzative, lo sviluppo di smart grid, la certificazione degli installatori e l introduzione di criteri di sostenibilità per i biocarburanti e i bioliquidi.
21 Normativa italiana Piano d Azione Italiano per l Efficienza energetica (PAEE 2011) Il PAEE 2011 definisce le linee guida nazionali per la riduzione dei consumi energetici del 9,6% entro il 2016 e del 14% entro il A tal fine il PAEE considera un ampio ventaglio di misure, procedendo secondo quattro direttrici principali: i risparmi energetici nell edilizia, il potenziamento del meccanismo dei certificati bianchi, lo sviluppo tecnologico e organizzativo nei trasporti ed il miglioramento dell efficienza energetica nell industria e nei servizi. Con particolare riferimento all area di azione del Patto dei sindaci, il Piano identifica gli interventi che possono essere promossi dagli enti locali sul fronte dell illuminazione pubblica, del riscaldamento e della gestione dei macchinari e degli impianti luce in uso presso gli uffici pubblici.
22 Normativa italiana Strategia energetica nazionale (SEN 2012) approvata con decreto l 8 marzo 2013, definisce gli indirizzi programmatici della politica energetica nazionale e fissa obiettivi strategici come la riduzione dei costi energetici, il raggiungimento dei target ambientali fissati a livello europeo, la sicurezza dell approvvigionamento e lo sviluppo industriale del comparto energetico. promozione dell efficienza energetica sviluppo del Hub del Gas sud-europeo crescita sostenibile delle energie rinnovabili rilancio della produzione di idrocarburi miglioramento delle infrastrutture e del mercato elettrico potenziamento della raffinazione e della rete di distribuzione carburanti rivisitazione totale della governance energetica.
23 Normativa italiana Strategia energetica nazionale (SEN 2017) Attualmente in consultazione pubblica Prevista la pubblicazione a giugno 2017 Efficienza energetica degli edifici Mobilità: svecchiamento parco veicoli, metano (biometano) e di biocarburanti, veicoli elettrici Uscita dal carbone termoelettrico Gas sostituire il carbone, nuove centrali e nuovo rigassificatore, Rinnovabili: obiettivi europei: 27% dei consumi complessivi lordi al 2030 (50% della generazione elettrica ) 28-30% nel riscaldamento 17-19% nei trasporti, ma non si dettagliano le fonti
24 Normativa italiana Recepimento Direttiva 2012/27/UE Efficienza energetica con il D.lgs 4 luglio 2014, n.102, definisce una serie di misure per il raggiungimento del 20% di miglioramento dell efficienza energetica entro il 2020 in tutta l UE. Obbligo di per grandi imprese energivore «diagnosi energetica» DE = procedura sistematica finalizzata a ottenere un adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o gruppo di edifici, di una attività o impianto industriale o commerciale o di servizi pubblici o privati, a individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e a riferire in merito ai risultati. L obbligo di effettuare interventi di efficientamento energetico sugli immobili della pubblica amministrazione capaci di coprire almeno il 3% annuo della superficie utile climatizzata; L obbligo, entro il 31 dicembre 2016, contabilizzazione del calore e termoregolazione,
25 Normativa italiana Recepimento delle direttive comunitarie del Pacchetto Clima Energia (2009/28/CE) D.Lgs.28/2011 : razionalizzazione e all adeguamento dei sistemi di incentivazione della produzione di energia da fonti rinnovabili (energia elettrica, energia termica, biocarburanti) e di incremento dell efficienza energetica, così da ridurre i relativi oneri in bolletta a carico dei consumatori; semplificazione delle procedure autorizzative; sviluppo delle reti energetiche necessarie per il pieno sfruttamento delle fonti rinnovabili.
26 Normativa italiana Direttiva 2010/31/UE recepita dalla Legge 90/2013 e attuata attraverso i Decreti interministeriali 26/06/2015 (con alcune differenze regionali) Edificio a energia quasi zero: edificio con bassissimo consumo di energia primaria non rinnovabile; Calcolo basato su «Edificio di riferimento» Ristrutturazioni importanti di 1 e di 2 livello, rispetto ai quali cambiano le verifiche richieste e i requisiti da rispettare a norma di legge. Obbligo APE
27 PAES & Piano Energetico Regionale Piani Energetici Regionali il bilancio energetico regionale o provinciale; l individuazione dei bacini energetici territoriali; la localizzazione degli impianti di teleriscaldamento; l individuazione delle risorse finanziarie da destinare alla realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia; la destinazione delle risorse finanziarie, secondo un ordine di priorità relativo alla quantità percentuale e assoluta di energia risparmiata, per gli interventi di risparmio energetico; obiettivi e azioni per l efficienza e le rinnovabili; le procedure per l individuazione e la localizzazione di impianti per la produzione di energia
28 2 piani e degli strumenti a livello comunale che si interfacciano con PAES e PUMS
29 PAES & Piano Energetico Comunale Il Piano Energetico Comunale è uno strumento di pianficazione obbligatorio per tutti i Comuni con popolazione superiore ai abitanti (Legge 10/1991 art5 comma 5) piano di indirizzo per la valorizzazione energetico - ambientale del territorio comunale e rappresenta uno strumento di collegamento tra le strategie di pianificazione locale e le azioni di sviluppo sostenibile. Stima dei consumi attuali, Strategia per ridurre i consumi energetici e sviluppare le fonti energetiche rinnovabili;
30 PAES & Energy Manager comunale tecnico responsabile per la conservazione e l uso razionale dell energia obbligatorio ai sensi dell art.19 della Legge 10/91 per i soggetti operanti nel settore industriale che nell anno precedente hanno avuto un consumo di energia superiore a tonnellate equivalenti di petrolio e i soggetti operanti nei settori civile, terziario e dei trasporti che nell anno precedente hanno avuto un consumo di energia superiore a tonnellate equivalenti di petrolio. Anche i Comuni sono soggetti all obbligo di nomina se sopra la soglia di 1000 tep ( Circolare MiSE del 18 dicembre 2014 ) Le attività ordinarie dell energy manager creano una base di dati e strategie molto utile per il PAES
31 PAES & strumenti di pianificazione e governo del territorio Le azioni del PAES possono riguardare lo sviluppo urbanistico, la riqualificazione energetica degli edifici, la realizzazione di impianti o reti di servizi Il PAES è un «piano di indirizzo» non previsto dalla normativa italiana: descrive gli obiettivi generali dell azione, gli indicatori e la stima delle risorse ma non è sufficiente per l attuazione Molte azioni previste dal PAES si attuano attraverso gli strumenti ordinari di pianificazione del Comune: PRGC, regolamenti edilizi, piani delle opere pubbliche e degli investimenti, piani attuativi
32 PAES & strumenti di pianificazione e governo del territorio Molte azioni previste dal PAES si attuano attraverso gli strumenti ordinari di pianificazione del Comune: PRGC, regolamenti edilizi, piani delle opere pubbliche e degli investimenti, piani attuativi Il PAES deve tenere conto di quanto previsto in tutti gli strumenti di pianificazione e attuazione Il PAES può essere utilizzato come strumento di comunicazione interna per adeguare gradualmente agli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 tutti i Piani urbanistici, delle opere, attuativi
33 PAES & Piani della mobilità Il settore trasporti rappresenta oltre un terzo dei consumi energetici territoriali PAES deve occuparsi del settore trasporti quindi è necessario un raccordo con tutti i piani di settore PUM PUMS Piano del traffico Piano della sosta Piano del trasporto pubblico
34 Contact Fabio Morea AREA Science Park Padriciano, Trieste - Italy fabio.morea@areasciencepark.it SIMPLA project has received funding from the s Horizon 2020 research and innovation programme under grant agreement No The content of this presentation reflects only the author's view and the Executive Agency for Small and Medium-sized Enterprises (EASME) is not responsible for any use that may be made of the information it contains.
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