cognome nome DICHIARA (indicare la corretta denominazione)

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1 Da allegare alla domanda di accreditamento istituzionale Dichiarazione del possesso dei requisiti ulteriori di qualità specifici previsti per l accreditamento dei processi assistenziali LIVELLO DI ASSTENZA: OSPEDALIERA-PRONTO SOCCORSO Il servizio di pronto soccorso ospedaliero fornisce risposte sanitarie alle emergenze/urgenze cliniche della popolazione. Si configura come servizio di diagnosi e cura ad accesso diretto. (Lista di controllo PS) Il sottoscritto / La sottoscritta cognome nome DICHIARA (se la domanda è presentata da una persona giuridica) nella sua qualità di: titolare dell impresa individuale legale rappresentante della società (indicare la corretta denominazione) (Il possesso dei requisiti di cui alla presente scheda comporterà, a seguito dell' accreditamento istituzionale per l erogazione delle prestazioni, l'iscrizione allo specifico registro provinciale ove sono elencate le strutture sanitarie e/o socio-sanitarie accreditate, l'ente o associazione che le gestisce e la tipologia di attività sanitaria e/o socio-sanitaria accreditata). PS.1 ACCESSO DEI PAZIENTI PS.1.1 L accesso alle prestazioni avviene secondo criteri di priorità definita sulla base di valutazioni di appropriatezza e di urgenza Le prestazioni sanitarie assicurate dal Servizio sanitario rispondono a bisogni assistenziali tutelati nell ambito dei Livelli essenziali di assistenza e sono erogate nel rispetto dei principi del bisogno di salute, dell appropriatezza degli interventi e dell equità nell accesso all assistenza. Al fine di garantire l efficacia e la tempestività delle prestazioni di Pronto soccorso ospedaliero devono essere definiti i criteri di priorità per l'accesso alle prestazioni stesse sulla base di valutazioni di appropriatezza e di urgenza. Le condizioni di salute del paziente sono valutate al momento dell accesso per determinare il livello di bisogno assistenziale secondo i criteri definiti di priorità clinica. Questi aspetti devono essere riportati a modalità codificate, anche con l utilizzo di strumenti di 1

2 classificazione dei pazienti secondo principi di priorità clinico-assistenziale (triage). Vengono utilizzati criteri codificati per la definizione delle priorità di PS.1.1-a accesso alle prestazioni di pronto soccorso; PS.1.1-b PS.1.1-c PS.1.1-d la gestione degli accessi (triage) è svolta nel rispetto dei criteri e delle procedure di classificazione per priorità; viene assicurata una specifica formazione al personale incaricato della valutazione dei pazienti e della individuazione del livello di priorità; al paziente che accede al pronto soccorso vengono fornite adeguate informazioni sui criteri di definizione delle priorità cliniche e le sulle modalità di applicazione. PS.1.2 Vengono adottati modalità e strumenti di integrazione per assicurare un efficace coordinamento tra le attività di pronto soccorso con quelle di altri servizi sanitari ed in particolare con servizi territoriali di urgenza emergenza, con le strutture ospedaliere e con i servizi territoriali di assistenza primaria Una quota rilevante di accessi ai servizi di pronto soccorso è legata alle attività dei servizi di urgenze ed emergenza territoriale: il coordinamento con tali servizi assicura maggiore tempestività ed efficacia dei processi assistenziali in pronto soccorso. L assistenza in ambito ospedaliero si realizza per lo più mediante processi di cura dinamici che vedono il coinvolgimento di diverse professionalità e servizi dell ospedale ed anche di organizzazioni esterne: i bisogni del paziente devono essere valutati in relazione alle risorse più appropriate entro e, se necessario, fuori dall ospedale. In base alla valutazione dei bisogni e tenuto conto della mission e delle risorse dell ospedale, il paziente, dopo la valutazione e gli interventi eventualmente necessari, può essere ricoverato ovvero rinviato a domicilio o trasferito ad altri servizi o strutture sanitarie. Viene assicurata l integrazione ed il coordinamento delle attività di PS.1.2-a assistenza con gli altri servizi dell ospedale; PS.1.2-b PS.1.2-c PS.1.3 esistono coordinamento e protocolli di collaborazione tra pronto soccorso ospedaliero e servizi territoriali di urgenza emergenza; esistono e vengono applicate procedure per il ricovero, il trasferimento od il rinvio a domicilio dei pazienti. Vengono attuate da parte dell'organizzazione iniziative per facilitare l accesso degli utenti alle prestazioni e per ridurre le barriere - di comunicazione e di altro genere - che possono influenzare negativamente la possibilità di fruizione dei servizi La popolazione di riferimento dell'organizzazione è spesso molto variegata: anziani, disabili, persone che parlano lingue diverse o dialetti, o di culture diverse etc. Questi elementi costituiscono potenziali "barriere" nell'accesso ai servizi e l'organizzazione deve mettere in atto processi per ridurre il loro impatto od eliminarle. L organizzazione, per migliorare l accesso al Pronto soccorso, fornisce inoltre informazioni sui 2

3 servizi prestati e sulle modalità di accesso. L organizzazione adotta iniziative per superare le barriere linguistiche PS.1.3-a che possono limitare l accesso o l utilizzo dei servizi di Pronto soccorso; PS.1.3-b PS.1.3-c vengono fornite agli utenti ed ai servizi territoriali di assistenza primaria informazioni su servizi erogati e procedure di accesso; esiste una idonea segnaletica all esterno dell edificio, lungo i percorsi e all ingresso del pronto soccorso per facilitare l accesso. PS.2 QUALITÀ E CUREZZA DELL ASSTENZA AI PAZIENTI PS.2.1 Le attività di Pronto soccorso vengono realizzate secondo criteri di efficacia, appropriatezza e sicurezza, coerentemente con la mission e con le politiche per la qualità e sicurezza definite dall organizzazione I professionisti e le organizzazioni sanitarie hanno la responsabilità di garantire e migliorare sistematicamente la qualità dell'assistenza fornita ai pazienti lungo tutto il processo assistenziale. La qualità professionale costituisce l'elemento di maggiore garanzia dei risultati, e deve essere verificata con modalità idonee, basate sulle evidenze scientifiche di efficacia e sull'uso di strumenti valutativi consolidati ed opportunamente gestiti. Questo ambito vede i professionisti sanitari come attori principali, all'interno di un quadro trasparente in termini di strumenti utilizzati, modalità operative, standard e procedure di riferimento. Parimenti la sicurezza dei luoghi di cura rappresenta un obiettivo prioritario delle organizzazioni sanitarie, che deve essere perseguito in maniera sistematica, pianificata e coordinata. I programmi per la sicurezza dei pazienti pianificati dalla Direzione vengono attuati nel contesto delle attività assistenziali mediante specifiche iniziative finalizzate a ridurre i rischi più frequenti derivanti dalle attività assistenziali stesse (quali ad esempio: errori nella somministrazione di farmaci, utilizzo di tecnologie invasive ecc.). Vengono definiti, attuati e monitorati specifici obiettivi concernenti la PS.2.1-a qualità dell assistenza, in coerenza con le politiche complessive per la qualità; PS.2.1-b PS.2.1-c PS.2.1-d vengono utilizzati strumenti (quali ad esempio: linee guida, profili assistenziali, protocolli, programmi di audit) per assicurare l efficacia e l appropriatezza degli interventi; Il personale è istruito e attua le misure per la prevenzione ed il monitoraggio dei principali rischi connessi alle specifiche attività assistenziali; viene effettuata la rilevazione degli eventi avversi - o potenzialmente tali comportanti un rischio per i pazienti. 3

4 PS.2.2 Vengono utilizzate linee guida e profili assistenziali per l'assistenza dei pazienti ad alto rischio e per lo svolgimento di prestazioni ad alto rischio Le strutture ospedaliere offrono assistenza ad una varietà di pazienti che possono presentare una grande variabilità di bisogni sanitari ed assistenziali. Alcune tipologie di pazienti sono considerati a rischio maggiore in ragione delle condizioni generali - che non consentono al paziente la partecipazione attiva al processo di cura e/o per la severità del quadro patologico. Nell ospedale vengono inoltre erogate molte prestazioni, alcune delle quali sono considerate a rischio più elevato in quanto necessitano dell utilizzo di tecnologie complesse o perché risultano particolarmente invasive. La definizione preventiva di criteri espliciti per l individuazione dei pazienti o prestazioni ad alto rischio e la predisposizione di specifici strumenti, quali linee guida, a supporto dei relativi processi assistenziali, consente agli operatori di identificare tali pazienti e prestazioni e di rispondere in modo adeguato ed uniforme. L organizzazione ha definito le tipologie di pazienti e le prestazioni PS.2.2-a considerate ad alto rischio; PS.2.2-b sono state definite strategie e procedure per l assistenza a tali pazienti e per l erogazione delle prestazioni a rischio; PS.2.2-c il personale è stato formato ed usa le linee guida e le procedure per fornire le prestazioni assistenziali. PS.3 TUTELA DEI DIRITTI E RISPETTO DELLA DIGNITÀ DEI PAZIENTI PS.3.1 L organizzazione garantisce a tutti i pazienti il diritto ad avere informazioni sul proprio stato di salute ed all accesso alla documentazione sanitaria. La tutela dei diritti del cittadino nei suoi rapporti con le organizzazioni sanitarie costituisce un principio irrinunciabile, che deve sostanziarsi in primo luogo nel rispetto del diritto del cittadino alla corretta informazione sulla propria situazione di salute, sulle prospettive e le eventuali alternative, anche al fine di favorire la partecipazione consapevole del paziente alle scelte circa i programmi assistenziali che lo riguardano. L impegno dell organizzazione per assicurare ai propri utenti il diritto all informazione sulle proprie condizioni di salute e sugli interventi sanitari necessari va supportato con modalità organizzative esplicite e condivise. Quando i pazienti sono sottoposti a procedure diagnostiche o terapeutiche potenzialmente rischiose, devono essere illustrati loro il significato della procedura, i rischi e le eventuali alternative. L'informazione al paziente è un diritto riconosciuto ed è componente essenziale per la successiva espressione del consenso. L organizzazione definisce e adotta procedure per garantire al PS.3.1-a paziente le continue informazioni sullo stato di salute ed i programmi assistenziali; PS.3.1-b sono identificati i soggetti tenuti a fornire le informazioni ai pazienti; 4

5 PS.3.1-c sono fornite informazioni sulle modalità di accesso alla documentazione; PS.3.1-d il consenso informato è raccolto da personale competente mediante un processo definito dall organizzazione col quale vengono fornite al paziente le informazioni necessarie all espressione consapevole del consenso preliminare all effettuazione di procedure diagnostiche o terapeutiche caratterizzate da invasività o potenziale rischio; PS.3.1-e viene registrato nella documentazione sanitaria il nominativo del professionista che ha fornito le informazioni ed ha raccolto il consenso informato. PS.3.2 L organizzazione si impegna a garantire a tutti i pazienti la tutela della privacy, il rispetto delle convinzioni religiose e spirituali, la tutela delle condizioni di fragilità Lo sviluppo dei sistemi sanitari e la loro accresciuta complessità, il fatto che la pratica medica sia diventata più rischiosa e in molti casi più impersonale e meno umana, nonché i progressi della scienza e della tecnologia medica hanno posto nuova enfasi sull'importanza di riformulare garanzie rispetto ai diritti soggettivi dei pazienti, quali il diritto alla riservatezza, al rispetto delle convinzioni religiose o spirituali e alla tutela della dignità della persona, in particolare per le persone in condizione di particolare vulnerabilità, anche temporanea. Il bisogno di privacy, soprattutto durante le procedure cliniche ed assistenziali ma anche nei confronti di altri pazienti o dei visitatori, è un esigenza importante del paziente che deve essere compresa e rispettata dagli operatori. Molti pazienti sono inoltre portatori di intensi sentimenti religiosi e spirituali che richiedono sensibilità e rispetto, anche in ragione del possibile effetto condizionante sul processo assistenziale e sulla compliance dei pazienti stessi. L organizzazione si impegna pertanto ad adottare, ove possibile, le opportune modalità organizzative ed operative per contemperare le aspettative di rispetto di tali valori nel contesto del processo di assistenza. Ancora, alle organizzazioni sanitarie accedono frequentemente persone in condizione di fragilità che possono riguardare situazioni stabili (bambini, anziani, pazienti cronici con grave compromissione) o situazioni contingenti o temporanee (pazienti in coma, in supporto vitale, pazienti terminali, spaventati ecc.). Pazienti di questo genere sono frequenti e particolarmente esposti a rischi di ordine sanitario e di altro genere, e richiedono particolare attenzione e impegno in termini di supporto assistenziale e difesa della dignità della persona. La privacy è riconosciuta come un diritto del paziente e sono definite PS.3.2-a linee di comportamento per rispettarla; PS.3.2-b PS.3.2-c PS.3.2-d la privacy del paziente viene rispettata in tutti i casi di esami, procedure e trattamenti; sono definite e vengono osservate modalità organizzative ed operative esplicitate al fine di assicurare, per quanto possibile, il rispetto delle convinzioni religiose e spirituali dei pazienti; sono state definite e vengono osservate linee di comportamento esplicite per assicurare la necessaria tutela, in termini di assistenza e di rispetto della dignità personale, ai soggetti che si trovano in situazioni di fragilità. 5

6 PS.4 COORDINAMENTO E CONTINUITÀ DELLE ATTIVITÀ ASSTENZIALI PS.4.1 Esistono modalità definite per garantire la continuità assistenziale Affinché l assistenza al paziente non abbia soluzione di continuità, l organizzazione deve disegnare e implementare modalità organizzative per assicurare il coordinamento con i servizi interessati agli eventuali interventi assistenziali successivi. Alla conclusione delle prestazioni di pronto soccorso viene consegnata al paziente o trasmessa ai livelli successivi di assistenza PS.4.1-a una relazione/referto contenente informazioni rispetto alle prestazioni erogate e vengono fornite le indicazioni ed il supporto necessari per consentire la continuità assistenziale; PS.4.1-b alla conclusione delle prestazioni, vengono fornite al paziente, se necessario in forma scritta, indicazioni rispetto ad eventuali effetti collaterali prevedibili (es. dolore, sanguinamento, limitazioni funzionali) connessi alla patologia in essere o alle prestazioni effettuate. 6

7 DICHIARA ALTRE - il mancato possesso dei seguenti requisiti e ne giustifica il motivo: Nr. criterio Giustificazione mancato possesso - l inapplicabilità alla struttura dei seguenti criteri non soddisfatti: Nr. criterio Motivo inapplicabilità Luogo e data (firma del dichiarante) 7

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