ISFOL, PRESENTATO A ROMA XIV RAPPORTO SULLA FORMAZIONE CONTINUA
|
|
- Alessia Maggio
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 ISFOL, PRESENTATO A ROMA XIV RAPPORTO SULLA FORMAZIONE CONTINUA Offrire un panorama esaustivo sull attuale situazione italiana del sistema di finanziamento pubblico a sostegno della formazione per le imprese ed i lavoratori: è stato questo il tema centrale del XIV Rapporto sulla Formazione Continua realizzato dall Isfol. Lo studio è stato presentato il 26 giugno nel corso del convegno Lo sviluppo delle competenze per il lavoro - Presentazione delle indagini Isfol sulla Formazione Continua e sulla Formazione e Istruzione Tecnico Superiore. L incontro ha affrontato due principali tematiche: da un lato i processi di crescita economica, produttiva ed occupazionale che dovrebbero sostenere la formazione finanziata; dall altro i soggetti e le policy che devono agire per la risoluzione della crisi. Quello della formazione è un argomento da sempre al centro delle ricerche dell Isfol, come ha affermato in apertura del lavori il Presidente Pietro Antonio Varesi, ricordando i 40 anni di attività dell Istituto. Il Presidente Varesi ha dunque lasciato la parola ai ricercatori Pierluigi Richini, Davide Premutico, Roberto Angotti, Benedetta Torchia, che hanno illustrato nel dettaglio i dati del Rapporto. Nella sua indagine, il Dott. Pierluigi Richini ha presentato i risultati del Rapporto sulla Formazione Continua nei confronti europei ed internazionali. Le imprese che ce la fanno ha dichiarato Richini - sono quelle che investono in innovazione ed internazionalizzazione. Si tratta di un innovazione - ha proseguito Richini - non più solo incrementale e non riferibile all ambito dei processi produttivi, dell organizzazione e delle strategie di marketing, ma soprattutto della creazione di nuovi prodotti maggiormente rispondenti alle necessità di mercati non confinati all ambito domestico, ma globali. I motivi di questo arretramento rispetto ai competitors di altri Paesi Ue, secondo il ricercatore dell Isfol, è da ricercare nelle scelte deboli del nostro Paese, sia da parte del sistema delle imprese che delle politiche di sostegno. I problemi principali individuati dall indagine sono: la carenza di investimenti (inferiori alla media europea); l inadeguatezza dei modelli organizzativi delle imprese, che non sono in grado di sostenere la capacità di assorbimento delle innovazioni. Di conseguenza, si riscontrano difficoltà in termini di risorse umane, di formazione, di competenze per il lavoro e sul lavoro, di facilitazione di processi di apprendimento virtuosi nelle organizzazioni di lavoro. Analizzando a campione la popolazione fra i 18 ed 64 anni di età, risulta che solo il 6,25% di essi ha partecipato ad iniziative di IeFP nelle quattro settimane precedenti l intervista, a fronte del 15% stabilito in sede Ue. La Francia è passata dal 5,2% del 2012 al 17,7% del 2013 (anche per i nuovi parametri Eurostat usati ma soprattutto per l impegno di tale Paese nella Formazione Continua). Pesano, - ha evidenziato il Dott. Richini - nelle notevoli differenze con i Paesi del Nord Europa, non solo le maggiori opportunità fruibili da imprese e cittadini, ma la percezione della formazione come dovere civico e come diritto, nonché come fattore indispensabile per creare occupazione qualificata e competitività delle imprese. Ciò si rispecchia anche nell impegno in Formazione Continua più fra la popolazione di inattivi e disoccupati piuttosto che fra gli adulti occupati. In Italia, infatti, la formazione viene realizzata soprattutto nei confronti degli inattivi, fenomeno registrato anche in Grecia e in Germania. Ma mentre nella realtà tedesca questo è da attribuire alla politica mirata a innalzare il tasso di occupazione, nella nostra Nazione il motivo è più legato a comportamenti dei singoli. Altro dato importante che emerge dallo studio è il tasso relativamente meno alto di occupati fra coloro che hanno conseguito elevati livelli di scolarizzazione rispetto ad altri Paesi europei. Tale
2 dato ha affermato Richini - rappresenta l evidenza di una scarsa capacità di proporre nuove figure strategiche più centrate sulle tipicità del sistema produttivo, cui si associano frequentemente fenomeni di sottoinquadramento dei livelli elevati. Analizzando in particolare la popolazione con diploma di laurea in discipline scientifiche e ingegneristiche, il confronto europeo mostra risultati scoraggianti: gli occupati in Italia sono solo il 7%, al di sotto della media Ue di 2 punti. Nel Regno Unito tale quota è pari al 13%, in Germania 12,1%, in Francia e Spagna intorno al 10-8%. Anche la Turchia registra una dato superiore al nostro Paese (8,1%). Tra i rilevanti problemi che emergono dall indagine ricordiamo: gli orientamenti nelle politiche per la Formazione Continua; le sinergie da potenziare fra il sistema dell istruzione e quello della Formazione Continua i nuovi modelli di apprendimento da promuovere; le relazioni da individuare, sul piano delle policy, fra la facilitazione delle aggregazioni di imprese e gli strumenti di promozione della Formazione Continua; i nuovi soggetti che devono contribuire allo sviluppo della conoscenza nelle imprese e tra i lavoratori. Di Fondi Paritetici Interprofessionali e Integrazione delle fonti di finanziamento ha parlato il Dott. Davide Premutico, il quale ha ricordato che in Italia sono attualmente operativi 18 Fondi Interprofessionali sui 21 autorizzati. Dal punto di vista finanziario essi raccolgono più del 70% del contributo dello 0,30%; vi aderiscono nel complesso circa 793mila imprese e 8,9 milioni di dipendenti. A fianco ai Fondi vi è l impegno delle Regioni (con l FSE) a sostegno soprattutto dei singoli lavoratori. Ci si trova dunque davanti ad un sistema duale : Fondi da una parte e Regioni dall altra: i primi agiscono essenzialmente sulle imprese e i relativi lavoratori dei comparti produttivi privati, le seconde operano sui lavoratori in difficoltà (target in crisi, disoccupati) e su quelli non coperti da alcun contributo stabile per la formazione (soprattutto lavoratori autonomi e imprenditori). Ciò crea una certa incertezza e mancanza di sistematicità negli interventi. Nonostante questi problemi, i Fondi hanno permesso di sviluppare alcune iniziative di rilievo, tra cui: la ricerca di strumenti di finanziamento più rapidi come, ad esempio, i conti formativi (anche di sistema) o modalità a sportello che autorizzano l avvio delle attività in tempi rapidi; la concentrazione su tematiche dedicate all innovazione e in minore misura internazionalizzazione, specie per le PMI: il crescente finanziamento di metodologie didattiche, meno tradizionali e più di tipo esperienziale; l avvio di un processo di qualificazione e certificazione dell offerta formativa, concordata con le normative europee e nazionali in materia e avviata, in alcuni casi, in collaborazione con le Regioni; l impegno a stringere accordi, prevalentemente di natura bilaterale, con alcune Regioni al fine di integrare risorse e strategie di azione su specifici territori e settori. Sembra evidente adesso l esigenza di superare la logica della sperimentazione, per avviare un processo di sistema in materia di finanziamenti per la Formazione Continua. Fra i principali risultati che si evincono dall indagine (relative al 2013) possiamo citare: il processo di polarizzazione fra i Fondi Interprofessionali; l ampia adesione di aziende di piccole dimensioni e collocate prevalentemente al Nord Est; le strategie di finanziamento più diffuse (con avvisi o conti aziendali); le principali finalità contenute nei piani approvati (competitività di impresa/innovazione; formazione ex lege, ossia obbligatoria; mantenimento/aggiornamento delle competenze); le modalità di formazione nei piani approvati (aula nell 84% dei casi, autoapprendimento 5,9%, training on the job 4% etc.); la tipologia delle certificazioni nei piani approvati (nessuna
3 certificazione nel 59,1%, dispositivi di certificazione rilasciati dall organismo realizzatore o dal fondo 25,7% etc.); le dimensioni delle imprese che hanno concluso piani (piccole e medie imprese, con dipendenti da 1 a 9 nel 36,4% dei casi e con dipendenti da 10 a 49 nel 34,8% dei casi). Al di là di quale modello organizzativo e gestionale l integrazione tra risorse debba seguire, - ha affermato Premutico - è fondamentale che sia inserito all interno di una cornice chiara in termini di target da supportare e obiettivi da perseguire. Solo in questi termini si può favorire anche l allargamento ad altri soggetti che possono cofinanziare o collaborare in termini di expertise e consulenza: si pensi, ad esempio, alle associazioni e agli ordini professionali per i libero professionisti, ai centri di ricerca e alle Università. La Dott.ssa Gabriella Bettiol ed il Dott. Stefano Miotto di Confindustria Veneto SIAV hanno trattato il tema dell innovazione nella Formazione Continua, riportando un indagine effettuata su alcune imprese di Puglia, Piemonte e Veneto (tre Regioni con sistemi territoriali diversi fra loro). Lo scopo di tale studio è stato quello di scoprire come la relazionalità fra ricerca, impresa e mediazione della PA sia a supporto dell innovazione. La Puglia ha evidenziato la Dott.ssa Bettiol - ha mostrato di metter in atto una grande energia, puntando molto sulle start up (13 casi di nuove imprese su settori innovativi), con un grande sostegno da parte delle Università, della PA e delle imprese. Tuttavia queste ultime hanno intorno il deserto industriale, che certo non favorisce questo slancio imprenditoriale. Dal canto suo, il Piemonte si conferma una Regione al top nella trasformazione industriale, con una base tecnologica avanzata ed un Università che lavora a stretto contatto con la PA. Con la riconfigurazione dell assetto industriale ha affermato Bettiol si affacciano sul mercato nuove filiere. Un esempio di innovazione è quello della Maserati, che è passata da una innovazione esterna ad una capacità di assorbimento dell innovazione dall interno, con un introduzione di risorse umane superqualificate in grado di formare a loro volta il personale. La vicinanza al prodotto permette in tal modo di fare innovazione vera. Un altro esempio indicato è stato quello di una fabbrica di ingegneria del tessile, che lega il saper fare con le nuove tecnologie. Ciò conduce all istituzionalizzazione dell innovazione: non si vende più il prodotto ma la funzionalità del prodotto. Il Veneto, ultima Regione presa in esame, mostra la potenzialità delle medie imprese. In conclusione, ha dichiarato Gabriella Bettiol l Open Innovation va mantenuto, ma va anche introiettata la conoscenza (ad es. con gli ingegneri dentro le aziende). Si va verso l innovazione sociale, ossia un innovazione tecnologica e della conoscenza. Secondo il Dott. Miotto, il sistema di governance deve investire in innovazione ed internazionalizzazione, laddove si parla di un innovazione a 360%, non solo tecnologica. Per uscire dalla crisi, infatti, le aziende devono trasformarsi, innovarsi. In Italia ha dichiarato Miotto esistono contributi a progetti che fanno innovazione aziendale, con sistema a fondo perduto. Ma quanto costa la gestione del fondo perduto?. I progetti Ue, come Horizon, - ha proseguito Stefano Miotto - sono uno strumento straordinario, non tanto per il contributo in sé quanto per la costruzione di reti e l internazionalizzazione. Il suggerimento è quello di investire di più sul capitale umano, favorendo l inserimento di personale qualificato, in grado di garantire iniezioni di conoscenza nelle aziende. La formazione su cui puntare è quella non tradizionale (accompagnamento, esperti, qualificatori non docenti): occorre in altre parole fare cultura. Il Dott Miotto indica dunque tre punti fondamentali: 1) i fornitori di conoscenza (universitari etc.) che devono rapportarsi maggiormente con le imprese; 2) un osservatorio che analizzi la situazione; 3) il trasferimento della conoscenza con metodi diversi.
4 La Dott.ssa Benedetta Torchia ha esposto i risultati dell indagine sulla riqualificazione dei lavoratori attraverso i percorsi di IFTS. In un ottica di integrazione di risorse, obiettivi e competenze e dotazioni finanziarie - ha detto la Dott.ssa Torchia i legislatori in questi ultimi anni hanno rivisitato l intero sistema di istruzione e formazione professionale, con misure volte a sostenere forme di aggregazione territoriale e la diffusione di metodologie didattiche che valorizzassero la partecipazione attiva del soggetto in apprendimento e l integrazione tra sistemi (formazione impresa, istruzione, enti locali). Gli obiettivi possono così riassumersi: elevare le spendibilità delle competenze della forza lavoro re-intrepretando in chiave tecnologicamente avanzata anche la produzione propria della tradizione del made in Italy, mantenere la dimensione di occupabilità anche dei soggetti più adulti interessati dal ridimensionamento o trasformazione delle imprese sul territorio, sostenere il tessuto produttivo attraverso la diffusione di competenze che possano concorrere al mantenimento della competitività nazionale e internazionale. Istituita con la L.144/99, la Formazione Tecnica Superiore si è costantemente adeguata e riorganizzata, cercando di rispondere ai suddetti obiettivi. Le attività corsuali (tra le 800 e le 1000 ore, di cui il 30% in stage) presentano una modalità didattica prevalentemente laboratoriale e permettono l accesso a giovani e adulti e anche a tutti coloro che sono privi del diploma di scuola secondaria superiore, ovvero a tutte quelle persone che hanno assolto l obbligo di istruzione e formazione nel canale della formazione professionale triennale o che, privi del titolo di studio, siano interessati a dare un assetto a competenze acquisite in contesti lavorativi o di apprendimento formali e non formali. Ogni Regione ha risposto alle esigenze del proprio tessuto produttivo, articolando gli IFTS in accordo con i fabbisogni del territorio ed in modo che contribuissero a rinforzare la filiera lunga della formazione tecnica e professionale. Ma come sono composte le aule degli Istituti della Formazione e Istruzione Tecnica Superiore? Il numero di iscritti ai 249 percorsi conclusi fra il 2010 ed il 2013 sono unità. Ogni classe ha circa 24 allievi, di cui la maggior parte di sesso maschile (63,2% uomini contro 36,8% donne). In generale, le donne si iscrivono agli IFTS in età più adulta, dopo aver conseguito titoli di studio più elevati (di livello terziario). Il 34,5% dei corsisti è over30; prevalgono comunque i corsisti con un età tra i 20 e i 24 anni (43,1%) cui si aggiungono i giovani tra i 25 e i 29 anni (21,6%). Per quanto riguarda gli esiti dei corsi, lo studio mostra che nel corso del periodo la percentuale di occupati è del 57,3% ed il 45,6% dei corsisti ha modificato la propria condizione trovando lavoro (38,2%) o cambiando occupazione (7,4%). L 11,6% non ha lavoro ma non lo cerca, in quanto già impegnato in percorsi di studio, mentre il 15,8% si è indirizzato verso nuovi percorsi di istruzione e formazione. In conclusione il 73,1% è la quota di successo ed inserimento lordo. Nel 21,3% dei casi lo stage si è rivelato un opportunità di lavoro. Fra coloro che risultavano già occupati al momento dell iscrizione risulta che sono pari al 22,3% del totale dei corsisti. A fronte di un 20,9% di casi in cui il datore di lavoro non è stato informato circa la frequenza dell iniziativa formativa, in quasi il 29% dei casi l ex allievo ha raccolto un pieno consenso nei confronti del corso IFTS. Degli occupati già durante l attività formativa, l 85,6% resta occupato anche dopo il corso IFTS. Di questi, il 61,2% continua a lavorare nella stessa impresa, mentre il 38,8% ha cambiato lavoro o posto di lavoro. Ben il 50% di coloro che lavorava alle dipendenze ha cambiato lavoro, mentre tra i corsisti con lavoro autonomo, circa il 63% conferma l attività che svolgeva.
5 Circa la coerenza fra quanto studiato e l attività lavorativa, il 51,1% di ex corsisti descrive il lavoro svolto come conforme con la formazione IFTS. Esistono tuttavia delle divergenze fra già occupati e mai occupati: sembra infatti che l utilizzo del corso in termini di aggiornamento professionale sia per lo più capitalizzato da coloro che non hanno cambiato lavoro (soprattutto uomini) e per i quali il corso IFTS si manifesti proprio come attività di formazione continua. Di contro, la formazione sembra meno incisiva per i nuovi inserimenti occupazionali. Nello svolgere la propria attività lavorativa, il 39,5% afferma di non utilizzare affatto quanto appreso durante il corso. Mentre il 60,5% degli occupati impiega le competenze apprese anche se in misura e modi differenti. Prendendo in esame le tipologie di contratto, si evince che il 27,9% degli occupati ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato (sul dato incidono coloro che erano occupati anche prima del corso). Rispetto al livello di inquadramento, circa il 60% degli ex corsisti occupati è inquadrato come impiegato; seguono gli operai specializzati e gli operai generici. Nel complesso, il 18,2% degli ex corsisti dichiara di aver lavoro autonomo, soprattutto per la difficoltà di trovare lavoro dipendente ma anche per la convinzione di esplicare al meglio la propria professione in modo indipendente. Nelle intenzioni del legislatore i percorsi IFTS sono stati istituiti per rispondere al divario fra domanda e offerta di competenze di tipo tecnico sia a favore delle imprese più grandi, sia a sostegno dello sviluppo del sistema produttivo rappresentato dalle piccole e medie imprese. Gli IFTS hanno poi assunto una funzione diversa, intendendo fornire un alta specializzazione richiesta dal mercato del lavoro. Tuttavia il bacino di utenza risulta molto più limitato rispetto alle aspettative iniziali. Negli ultimi 4 anni, infatti, sono stati realizzati su tutto il territorio nazionale circa 500 corsi IFTS e le Regioni che hanno provveduto all offerta di formazione superiore sono 9 (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Abruzzo, ossia tre in meno dello scorso anno, cui si aggiungerà la Provincia di Trento). Le questioni che ad oggi restano aperte riguardano l esigenza di incrementare l offerta che garantisca la continuità nel processo di programmazione e realizzazione dei percorsi, quali parti integranti del sistema ordinamentale, in modo da ampliare orizzontalmente le competenze acquisite in percorsi dell istruzione quinquennale e/o ad ampliare verticalmente competenze acquisite in percorsi triennali e quadriennali. Il Dott. Roberto Angotti ha concluso la presentazione del Volume con l indagine campionaria sull Offerta di Formazione Professionale (OFP) in Italia, con particolare riferimento all offerta di Formazione Continua. Oltre all analisi degli assetti istituzionali e degli elementi di governance dei sistemi regionali, lo studio si è focalizzato soprattutto sul soggetto erogatore dell attività formativa. Obiettivo della ricerca è stato quello di verificare l adeguatezza dei sistemi regionali di fronte alle sfide economiche e occupazionali: nello specifico, si è posto l accento sulla capacità delle strutture formative di innovare e offrire livelli adeguati di qualità dei servizi formativi. I fattori critici evidenziati riguardano la crisi economico-finanziaria, la difficoltà nell individuazione dei fabbisogni formativi, l eccessiva attenzione all offerta. Due le fasi prese in esame: una qualitativa e una quantitativa. La prima è stata basata su 70 interviste tematiche a funzionari regionali, stakeholders, esperti, rappresentanti di organismi formativi, rappresentanti del partenariato economico e sociale e poi a 12 Focus Group regionali. La seconda ha considerato i dati di 1225 sedi operative di strutture formative attive.
6 Tra i principali dati emersi dall indagine si deduce che gli IFP si concentrano soprattutto nel Nord Ovest, mentre la Formazione Continua è diffusa in modo più equilibrato sul territorio. La natura giuridica appare piuttosto variegata, con un 35% di strutture facente parte di un organismo più ampio ed un 61,6% di centri di Formazione Continua e Permanente con accreditamento. La certificazione di qualità è in possesso del 65,3% dei soggetti. Per quanto concerne l anzianità di servizio, il 22% delle strutture può definirsi storico ed il 50% nato di recente, mentre per l anzianità di accreditamento metà si è accreditato prima del Sotto il profilo dimensionale, si registra un numero medio di aule pari a 5-6, con circa 150 postazioni/allievi, con una larga diffusione di laboratori e la presenza di altri spazi (aula magna, sala convegni, biblioteca/sala lettura, sale multimediali, centro di informazione e orientamento). Ampia la gamma di servizi non formativi (orientamento, individuazione di percorsi formativi, placement individuali, servizi alle imprese). Le attività formative sono in prevalenza a finanziamento pubblico. Quasi tutte le strutture fanno attività esclusivamente di FP ed hanno un fatturato limitato (sotto i 500mila euro) ed utilizzano soprattutto fondi pubblici. Il 19% attinge ai Fondi Interprofessionali e direttamente dalle imprese. Nel complesso, in un anno si rilevano 63mila corsi e un milioni di allievi frequentanti. Ben 40mila corsi, 9 milioni di ore di formazione e 670mila allievi ricevono finanziamenti dai fondi pubblici. Percentualmente, i corsi finanziati con fondi pubblici sono il 61,2%, quelli con fondi privati il 38,8%. Ogni struttura eroga in media 17 corsi ed ha 280 allievi. La durata media di un corso è pari a 220 ore e la frequenza media di un corso è di 16 allievi. Le più importanti criticità per area geografica son legate a: riduzione dei finanziamenti, ritardo dell erogazione, calo della domanda, accesso al credito. Le conseguenze derivate da tali problemi sono: la riduzione dell attività, i ritardi della retribuzione, i contratti flessibili, la riduzione del personale, la flessibilità dell orario. Le strategie anticrisi suggerite concernono innanzitutto l ampliamento e la diversificazione dell offerta, l allargamento della rete di relazioni con il territorio, la ricerca dei finanziamenti, l aggiornamento, l innovazione. Rispetto alle strutture di IFP, quelle che forniscono Formazione Continua hanno introdotto più innovazioni, specialmente di processo. Dopo la parte del convegno dedicata all illustrazione del Rapporto, ha preso la parola il Sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Luigi Bobba, il quale ha sottolineato la crescita del sistema di Formazione Continua in Italia, nonostante la crisi di risorse, spesso dirottate verso altri settori prodotti dalla crisi stessa (ammortizzatori sociali in deroga). Il sistema manifatturiero ha dichiarato il Sottosegretario Bobba si sta riprendendo. In tale quadro, la Formazione Continua agisce su due versanti: quello delle imprese e quello delle risorse umane (due versanti che rispondono a dinamiche ed esigenze diverse). Secondo Bobba, il tema vero è il trasferimento della conoscenza. Le aziende che fanno innovazione di prodotto e di processo, infatti, fanno investimenti sulla formazione delle persone. L investimento nelle competenze ha proseguito il rappresentante del Ministero va orientato verso settori cardine: economia sociale, green economy, settori innovativi. Dal punto di vista delle persone, la nuova tutela del lavoratore non può essere più la tutela del posto, come diceva nel 1990 il noto politico Carlo Donat-Cattin. L attenzione va indirizzata anche verso la tutela della formazione continua (diritto alla formazione). Finora questo punto di vista della Formazione Continua (ossia quello del lavoratore) è stato trascurato rispetto al punto di vista delle aziende. Tre sono le direzioni proposte dal Sottosegretario:
7 1) realizzare un osservatorio permanente delle ricerche 2) creare un governo triangolare del sistema (tra Ministero, Regioni e Parti Sociali) 3) puntare sull innovazione sociale (innovazione tecnologica e innovazione sul capitale umano). Infine Luigi Bobba ha ricordato che la Formazione Continua costituisce anche oggetto della Legge delega attualmente in discussione al Senato e dei successivi provvedimenti attuativi. L evento si è concluso con una tavola rotonda, moderata da Varesi, cui hanno partecipato i rappresentanti delle Parti Sociali e delle Regioni. Tema della discussione i processi di riforma delle policy e dei modelli di governance per lo sviluppo delle competenze. A CURA DELLA REDAZIONE ENDO-FAP NAZIONALE
8
GIORNATA DI PRESENTAZIONE. (Roma, 26 giugno 2014)
h GIORNATA DI PRESENTAZIONE DELLE INDAGINI ISFOL SULLA FORMAZIONE CONTINUA E SULLA FORMAZIONE E ISTRUZIONE TECNICO SUPERIORE (IFTS) (Roma, 26 giugno 2014) Presentazione dei principali risultati del XIV
DettagliL analisi dell offerta formativa sulla base dei dati Isfol OFP
L analisi dell offerta formativa sulla base dei dati Isfol OFP Gruppo di ricerca Studi, analisi e indagini sui sistemi di domanda e offerta di formazione Roberto Angotti Presentazione Archivio Nazionale
DettagliLa Formazione professionale tra crisi e rilancio
Gruppo di ricerca «Indagini sulla domanda e sull offerta di formazione» La Formazione professionale tra crisi e rilancio L offerta di IFP nei risultati dell Indagine ISFOL - OFP Roberto Angotti 21 maggio
DettagliL offerta di formazione continua tra impatto della crisi e strategie di rilancio I risultati dell Indagine Isfol OFP
Gruppo di ricerca «Indagini sulla domanda e sull offerta di formazione» L offerta di formazione continua tra impatto della crisi e strategie di rilancio I risultati dell Indagine Isfol OFP Roberto Angotti
DettagliPresentazione LaborLab Academy
Presentazione LaborLab Academy 1 I contenuti della presentazione Il Programma LaborLab LaborLab Academy Missione della Scuola Obiettivi Offerta formativa Modalità attuative 2 I Macro obiettivi del Programma
DettagliFSE. Fondo Sociale Europeo. Il PO FSE BASILICATA
FSE 2014-2020 POR BasilicataEuropa Unione Europea Fondo Sociale Europeo Il PO FSE BASILICATA 2014-2020 IL FONDO SOCIALE EUROPEO AGEVOLA L INSERIMENTO NEL MERCATO DEL LAVORO E L AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE,
DettagliMorena Diazzi - Direttore generale Economia della conoscenza, del lavoro e dell impresa, Regione Emilia-Romagna
Morena Diazzi - Direttore generale Economia della conoscenza, del lavoro e dell impresa, Regione Emilia-Romagna IL PROGRAMMA GARANZIA GIOVANI IN PASSATO (1) Nel mese di maggio 2014 la Regione Emilia-Romagna
DettagliBUONA PRATICA L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DUALE IN EMILIA- ROMAGNA
BUONA PRATICA L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DUALE IN EMILIA- ROMAGNA Francesca Bergamini Bologna, 28 giugno 2017 COMITATO DI SORVEGLIANZA PROGRAMMAZIONE FSE 2014-2020 PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FSE 2014-2020
DettagliPresentazione dei principali risultati del XIV Rapporto sulla formazione continua: confronti europei ed internazionali GIORNATA DI PRESENTAZIONE
h GIORNATA DI PRESENTAZIONE DELLE INDAGINI ISFOL SULLA FORMAZIONE CONTINUA E SULLA FORMAZIONE E ISTRUZIONE TECNICO SUPERIORE (IFTS) (Roma, 26 giugno 2014) Presentazione dei principali risultati del XIV
DettagliL offerta di formazione continua tra impatto della crisi e strategie di rilancio. I risultati dell Indagine Isfol OFP GIORNATA DI PRESENTAZIONE
h GIORNATA DI PRESENTAZIONE DELLE INDAGINI ISFOL SULLA FORMAZIONE CONTINUA E SULLA FORMAZIONE E ISTRUZIONE TECNICO SUPERIORE (IFTS) (Roma, 26 giugno 2014) L offerta di formazione continua tra impatto della
Dettagli3 ISTRUZIONE E FORMAZIONE 3.1 I nuovi percorsi di istruzione e formazione professionale
3 ISTRUZIONE E FORMAZIONE 3.1 I nuovi percorsi di istruzione e formazione professionale Il 19 giugno 2003 lo Stato, le Regioni e le Autonomie locali hanno siglato l Accordo-quadro per la realizzazione,
DettagliRAPPORTO SUL SISTEMA E I RISULTATI DELLA FORMAZIONE CONTINUA REGIONALE E DEL PIANO PER ATTRAVERSARE LA CRISI
Comitato di Sorveglianza Programma Operativo FONDO SOCIALE EUROPEO 2007/2013 Obiettivo 2 Competitività regionale e Occupazione Regione Emilia-Romagna RAPPORTO SUL SISTEMA E I RISULTATI DELLA FORMAZIONE
DettagliCARTA DEI SERVIZI MEDEA
CARTA DEI SERVIZI MEDEA Indice 1. Introduzione 2. MEDEA e la Carta dei Servizi: chi siamo, obiettivi e finalità 3. I principi fondamentali 4. Standard qualitativi 5. I servizi erogati 6. Validità della
DettagliPresentazione percorsi di
Direzione Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro Settore Attività Formativa Presentazione percorsi di 1) Istruzione e Formazione Tecnica Superiore 2) POLI formativi per l IFTS Torino 16/12/08 1
DettagliQuadro Strategico Nazionale di Riferimento
Ministero del lavoro e della previdenza sociale Direzione generale per le politiche per l orientamento l e la formazione La programmazione 2007-2013 2013 Le priorità per le risorse umane nel Quadro Strategico
DettagliIstituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori COMUNICATO STAMPA
Roma, 16 marzo 2010 Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori COMUNICATO STAMPA X RAPPORTO SULLA FORMAZIONE CONTINUA Ministero del Lavoro-Isfol In Italia cresce il numero dei
DettagliIstituti Tecnici Superiori
GLI Istituti Tecnici Superiori Gli ITS sono stati introdotti nell ordinamento nazionale dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 gennaio 2008 in attuazione della legge finanziaria 2007
DettagliI NUMERI DI FONDIR. AZIENDE aderenti a FONDIR: DIRIGENTI iscritti: Fonte: INPS. Dati aggiornati a novembre 2008
Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione continua dei dirigenti del terziario I NUMERI DI FONDIR AZIENDE aderenti a FONDIR: 3.936 DIRIGENTI iscritti: 20.263 Fonte: INPS. Dati aggiornati
DettagliSPECIALE IMPRESE 6 Novembre 2017
SPECIALE IMPRESE 6 Novembre 2017 1 SCHEDA INFORMATIVA IL PO FESR SICILIA 2014-2020 PER LE IMPRESE: ECCO I BANDI PUBBLICATI E DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE Bandi già pubblicati per oltre 380 milioni e avvisi
DettagliLa formazione continua nel contesto della crisi. Roma 14 aprile 2011
La formazione continua nel contesto della crisi Roma 14 aprile 2011 Partecipazione ad iniziative di formazione Popolazione 25-64 anni Popolazione di 15-64 anni che ha frequentato corsi di formazione Situazione
DettagliObiettivo "Investimenti in favore della crescita e dell occupazione" Programma operativo della Regione Lombardia Fondo Sociale Europeo (FSE)
Obiettivo "Investimenti in favore della crescita e dell occupazione" Programma operativo della Regione Lombardia Fondo Sociale Europeo (FSE) 201-2020 Decisione C(201) 10098 del 17/12/201 CCI 201IT0SFOP007
DettagliFondazione Istituto Tecnico Superiore per le nuove tecnologie della vita Consegna dei diplomi del primo corso biennale 31 marzo 2014
Fondazione Istituto Tecnico Superiore per le nuove tecnologie della vita Consegna dei diplomi del primo corso biennale 31 marzo 2014 partecipo con grande piacere a questa cerimonia di consegna dei diplomi
DettagliIL SISTEMA DUALE L APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA
IL SISTEMA DUALE L APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA ESPERIENZA ANPAL SERVIZI e AMBITI DI SVILUPPO Eruoduale Modena 26 giugno 2018 L APPRENDISTATO CON Il PROGRAMMA FIxO (2013/2017) Il Programma
DettagliRegione Basilicata: Formazione Professionale e politiche attive del lavoro
8-Salerno_Osservatorio 17/10/18 08:56 Pagina 135 Regione Basilicata: Formazione Professionale e politiche attive del lavoro 1. La IeFP nella Regione: dati Scheda aggiornata al 30.09.2018 OSSERVATORIO sulle
DettagliDall istruzione al mondo del lavoro: strumenti, esperienze, prospettive, opportunità
Dall istruzione al mondo del lavoro: strumenti, esperienze, prospettive, opportunità Firenze, 8 febbraio 2017 mariachiara.montomoli@regione.toscana.it Formazione strategica ITS IFTS Alternanza scuola lavoro
DettagliLA PROGRAMMAZIONE FSE REGIONE EMILIA-ROMAGNA Bologna, ottobre 2013
LA PROGRAMMAZIONE FSE REGIONE EMILIA-ROMAGNA 2014-2020 Bologna, ottobre 2013 1 Stato del negoziato Regolamenti e bilancio comunitario non ancora approvati: ipotesi entro l anno 2013 Position Paper condiviso
DettagliMisure e incentivi previsti dalla normativa europea, nazionale e regionale
Misure e incentivi previsti dalla normativa europea, nazionale e regionale Ricognizione periodica - Aggiornamento: 21 giugno 2018 Tel. 06 5903718 Mail osservatorio@4manager.org 1 L attività di ricognizione
DettagliPIANO DI ORIENTAMENTO A.S. 2018/2019 ITS - ISTRUZIONE TECNICA SUPERIORE CORSI POST DIPLOMA
PIANO DI ORIENTAMENTO A.S. 2018/2019 ITS - ISTRUZIONE TECNICA SUPERIORE CORSI POST DIPLOMA Gli ITS (ISTITUTI TECNICI SUPERIORI) SCUOLE DI ALTA TECNOLOGIA Istituiti con L.144/1999 art. 69 e definiti con
DettagliLA VALUTAZIONE INDIPENDENTE
Comitato di Sorveglianza 20 giugno 2017 LA VALUTAZIONE INDIPENDENTE DEL POR FSE 2014-2020 OBIETTIVI E NATURA DELLA VALUTAZIONE Obiettivi prioritari della valutazione indipendente secondo il Piano di Valutazione
DettagliPrimo monitoraggio degli interventi
Primo monitoraggio degli interventi Sintesi Indice 1. Obiettivi e metodo 2. Avanzamento finanziario OT11-OT2 3. Caratteristiche del processo di programmazione 4. Considerazioni di sintesi 1. Obiettivi
DettagliLA SPERIMENTAZIONE DEL SISTEMA DUALE NELLA IeFP STATO DI AVANZAMENTO DELLE PROGRAMMAZIONI REGIONALI AL EXECUTIVE SUMMARY
LA SPERIMENTAZIONE DEL SISTEMA DUALE NELLA IeFP STATO DI AVANZAMENTO DELLE PROGRAMMAZIONI REGIONALI AL 31 12 2016 EECUTIVE SUMMARY 13 luglio 2017 1 1. Obiettivi e modalità di attuazione della sperimentazione
DettagliIl Piano Esecutivo della Regione Abruzzo STATO DI ATTUAZIONE
www.abruzzolavoro.eu Il Piano Esecutivo della Regione Abruzzo STATO DI ATTUAZIONE un opportunità per i giovani abruzzesi Comitato di Sorveglianza PO FSE 2014-2020 Pescara 26 maggio 2016 Il Programma Garanzia
DettagliPOR FSE Rapporto annuale di esecuzione 2014
POR FSE 2007-2013 Rapporto annuale di esecuzione 2014 Torino, 11-12 giugno 2015 Gianfranco Bordone ARGOMENTI TRATTATI Avanzamento finanziario: confronti con il 2013; temi prioritari; flussi finanziari
DettagliATTI PARLAMENTARI XIV LEGISLATURA CAMERA DEI DEPUTATI RELAZIONE SU LA FORMAZIONE CONTINUA IN ITALIA. (Anno 2002)
ATTI PARLAMENTARI XIV LEGISLATURA CAMERA DEI DEPUTATI Doc. XLII n. 2 RELAZIONE SU LA FORMAZIONE CONTINUA IN ITALIA (Anno 2002) (Articolo 66, comma 3, della legge 17 maggio 1999, n. 144) Presentata dal
DettagliIMPRESA VERDE 3.0 Azioni a supporto dell imprenditorialità per l innovazione e la diversificazione economica nelle aree rurali
Allegato alla Delib.G.R. n. 66/6 del 13.12.2016 IMPRESA VERDE 3.0 Azioni a supporto dell imprenditorialità per l innovazione e la diversificazione economica nelle aree rurali Progetto preparatorio all
DettagliUn esempio di Programmazione integrata per lo sviluppo dei territori e delle comunità
Comitato di Sorveglianza Programma Operativo FONDO SOCIALE EUROPEO 2007/2013 Obiettivo 2 Competitività Regionale e Occupazione Regione Emilia-Romagna Un esempio di Programmazione integrata per lo sviluppo
DettagliLe nuove imprese vincenti: le leve strategiche per tornare a crescere. Stefania Trenti Direzione Studi e Ricerche
Le nuove imprese vincenti: le leve strategiche per tornare a crescere Stefania Trenti Direzione Studi e Ricerche Casale Monferrato, 8 giugno 2016 1 Premessa 2 I nuovi protagonisti della crescita 3 Focus
DettagliBuona pratica: Impresa 4.0
Buona pratica: Impresa 4.0 Ferrara, 23 maggio 2018 COMITATO DI SORVEGLIANZA PROGRAMMAZIONE FSE 2014-2020 Punto di partenza... Patto per il Lavoro Linea di azione: aumento della capacità di creare valore
DettagliEconomia, innovazione e mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia. Carlos Corvino Osservatorio sviluppo e comunicazione del mercato del lavoro
Economia, innovazione e mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia Carlos Corvino Osservatorio sviluppo e comunicazione del mercato del lavoro Sommario Fuori dalla crisi economica. Fuori dalla crisi occupazionale?
DettagliComitato di Sorveglianza Programma Operativo FSE 2007/2013
Comitato di Sorveglianza Programma Operativo FSE 2007/2013 Obiettivo 2 Competitività regionale e Occupazione Rapporto finale di esecuzione Bologna, 15 marzo 2017 Rapporto finale di esecuzione 2007-2013
DettagliStrategia. Obiettivi tematici prioritari. Obiettivi strategici
Obiettivi tematici prioritari Strategia Obiettivi strategici Focalizzare l attenzione su lavoro e capitale umano Monitorare e valutare le politiche e proporre nuovi strumenti, dispositivi, modelli d Monitorare
DettagliLE INIZIATIVE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER IL CAPITALE DI RISCHIO DELLE PMI
LE INIZIATIVE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA PER IL CAPITALE DI RISCHIO DELLE PMI Andrea Pappacena Servizio Politiche Industriali Commercio, Turismo IL CONTESTO ECONOMICO FAVOREVOLE IL SISTEMA PRODUTTIVO
DettagliDiritto Dovere di Istruzione e Formazione
Qualifiche triennali Operatore - II livello Europeo Corsi di Qualifica triennale dopo la Scuola Secondaria di primo grado (scuola media), nell ambito della riforma del nuovo sistema d Istruzione e Formazione
DettagliUNO SGUARDO SULL ISTRUZIONE Education at a Glance 2017
UNO SGUARDO SULL ISTRUZIONE Education at a Glance Francesco AVVISATI Giovanni Maria SEMERARO Università LUISS, Roma, 12 settembre Alcune novità dell edizione Istruzione superiore terziaria e campi di studio
Dettagli3ISTRUZIONE E FORMAZIONE
3ISTRUZIONE E FORMAZIONE I NUOVI PERCORSI DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE IL RAPPORTO SCUOLA-LAVORO IL SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE I CORSI PER ADULTI I nuovi percorsi
DettagliDifferenziali di genere nella partecipazione formativa
Differenziali di genere nella partecipazione formativa Roberto Angotti ISFOL Unità di coordinamento Indagini sulla formazione Roma, 16 giugno 2011 Seminario La formazione femminile nel legame con territorio,
DettagliLe nuove opportunità dei finanziamenti per i professionisti
Convegno Essere professionisti: nuove sfide e opportunità Le nuove opportunità dei finanziamenti per i professionisti Santo Romano - Direttore Area Capitale Umano e Cultura 6 aprile 2017 Le politiche di
DettagliPROTOCOLLO D INTESA TRA
PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA Assessorato al coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro Assessorato all agricoltura,
DettagliARTIGIANI INNOVAZIONE E FUTURO
Artigiani, Innovazione e Futuro Intervento introduttivo Morena Diazzi Direttore Generale Economia della Conoscenza, del lavoro, dell'impresa, Regione Emilia Romagna ARTIGIANI INNOVAZIONE E FUTURO 409.890
DettagliFSE in Campania POR FSE
FSE in Campania POR FSE 2007-2013 Il Fondo Sociale Europeo Il Fondo Sociale Europeo è il principale strumento dell Unione Europea per investire sulle persone, promuovere lo sviluppo e concorrere alla riduzione
DettagliIstituti Tecnici Superiori
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Regione Puglia Assessorato per il Diritto allo Studio e alla Formazione Istituti Tecnici Superiori Secondo i dati dell indagine Excelsior 2010,
DettagliLa formazione creata su misura per te! www.atenateam.it
La formazione creata su misura per te! Atena S.p.A. è una società di formazione presente sul mercato dal 2003 e si è affermata rapidamente grazie alla qualità della propria proposta formativa, dall impiego
Dettaglidel Fondo Sociale Europeo
Fondo Sociale Europeo PO FSE BASILICATA 2014 2020 Il Quadro Attuativo Il FSE investe nel capitale umano e pone al centro del suo intervento le persone Chiara Diana Ufficio Autorità di Gestione FSE Matera,
DettagliLa gestione di agevolazioni
Agenzia nazionale per l attrazione degli investimenti e lo sviluppo d impresa SpA La gestione di agevolazioni 30 giugno 2017 Il Ruolo di Invitalia come Soggetto Gestore (1/4) A sostegno dello sviluppo
DettagliFormazione Competitività Sviluppo. Un triennio di Fondimpresa in Lombardia. Milano, 24 maggio 2011
Formazione Competitività Sviluppo. Un triennio di Fondimpresa in Lombardia Milano, 24 maggio 2011 1 1 IL MANDATO Gli Avvisi 1/2006, 1/2007 e 2/2008 hanno previsto la possibilità di delega alle Articolazioni
DettagliINFORMATIVA SULLE ATTIVITÀ DI VALUTAZIONE E SUL SEGUITO DATO ALLE RISULTANZE DELLE VALUTAZIONI (REG. RDC ART (B) Mercoledì 19 giugno 2019
INFORMATIVA SULLE ATTIVITÀ DI VALUTAZIONE E SUL SEGUITO DATO ALLE RISULTANZE DELLE VALUTAZIONI (REG. RDC ART. 110.1 (B) Mercoledì 19 giugno 2019 Fase preliminare Metodo [Gen. Feb. 2019] Approfondimento
DettagliL integrazione tra politiche attive e passive quale elemento costitutivo della manovra anticrisi in Italia
L integrazione tra politiche attive e passive quale elemento costitutivo della manovra anticrisi in Italia Rete transnazionale FSE Net@work Torino, 14-15 Aprile 2011 Giuliana FENU Responsabile Settore
DettagliPROGETTO : "MIGLIORARE PER CRESCERE CRESCERE PER MIGLIORARE. Linee di indirizzo annualità 2013
PROGETTO : "MIGLIORARE PER CRESCERE CRESCERE PER MIGLIORARE Finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ai sensi della L. 383/2000 Linee di indirizzo annualità 2013 L idea L idea di fondo
DettagliSistema ITS: le Fondazioni in Lombardia
Sistema ITS: le Fondazioni in Lombardia Alessandro Mele Coordinatore Cabina di Regia Sistema ITS Milano, 6 marzo 2017 1 Agenda ITS perché... Il Sistema ITS Lombardo Le prospettive Agenda ITS perché...
DettagliPierluigi Richini. Ricercatore ISFOL Responsabile Gruppo di ricerca Modelli e strumenti per la formazione alla managerialità e all imprenditorialità
Roma, 11 luglio 2013 IMPRENDITORI, GIOVANI IMPRENDITORI, PICCOLE IMPRESE Pierluigi Richini Ricercatore ISFOL Responsabile Gruppo di ricerca Modelli e strumenti per la formazione alla managerialità e all
DettagliRegione Lombardia Garanzia Giovani
Regione Lombardia Garanzia Giovani L assistenza tecnica di Italia Lavoro Milano- 3 Novembre 2014 2 giovani, imprese e garanzia giovani in Italia Vediamo chi è Neet in Italia e chi, Neet, aderisce a GG
DettagliCATALOGO DELL OFFERTA FORMATIVA REGIONALE ALLEGATO D
UNIONE EUROPEA REGIONE SICILIANA REPUBBLICA ITALIANA Regione Siciliana Assessorato regionale del Lavoro, della Previdenza Sociale, della Formazione Professionale e dell Emigrazione Dipartimento Regionale
DettagliLa formazione a supporto dello sviluppo delle imprese. L offerta del Gruppo Intesa Sanpaolo
La formazione a supporto dello sviluppo delle imprese L offerta del Gruppo Intesa Sanpaolo Milano febbraio 2012 Chi è Intesa Sanpaolo Formazione Intesa Sanpaolo Formazione, è l'agenzia Formativa del Gruppo
DettagliRapporto Annuale di Esecuzione 2009
Comitato di Sorveglianza Programma Operativo FONDO SOCIALE EUROPEO 2007/2013 Obiettivo 2 Competitività regionale e occupazione Regione Emilia-Romagna Rapporto Annuale di Esecuzione 2009 Bologna, 24 giugno
DettagliPOR FSE ABRUZZO
POR FSE ABRUZZO 2007-2013 EVOLUZIONE DEL PROGRAMMA Decisione C(2007) 5495 dell 8.11.2007: Approvazione del Programma Operativo con una dotazione finanziaria di 316.563.222 n. 1 -Modifica PO con decisione
DettagliFORMA.TEMP. - FONDO PER LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI TEMPORANEI. L attività nel periodo una prima anticipazione dei dati
FORMA.TEMP. - FONDO PER LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI TEMPORANEI L attività nel periodo 2004-2006 una prima anticipazione dei dati Maggio 2007 Le tipologie formative di FORMA.TEMP La formazione di base:
DettagliPIANO AZIONI POSITIVE TRIENNIO 2015/2017
COMUNE DI BORGO A MOZZANO (Provincia di Lucca) PIANO AZIONI POSITIVE TRIENNIO 2015/2017 (ai sensi dell art. 48 del D.Lgs. n. 198/2006 Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma della Legge
DettagliAttuare la strategia aziendale ad esempio per entrare in nuovi mercati o sviluppare nuovi prodotti o nuovi modelli di business.
Attuare la strategia aziendale ad esempio per entrare in nuovi mercati o sviluppare nuovi prodotti o nuovi modelli di business. Aggiornare le competenze per gestire le nuove tecnologie e la transizione
DettagliLA REGIONE EMILIA ROMAGNA PER I PROFESSIONISTI
LA REGIONE EMILIA ROMAGNA PER I PROFESSIONISTI Morena Diazzi Direttore Generale Economia della Conoscenza, del Lavoro e dell Impresa Autorità di Gestione POR FESR/FSE CNA Emilia-Romagna Modena CNA PROFESSIONI
DettagliIl contributo della Regione Veneto per l'alternanza scuola lavoro
Il contributo della Regione Veneto per l'alternanza scuola lavoro 26 settembre 2016 Dott. Santo Romano Direttore Area Capitale Umano e Cultura IL CONTESTO NORMATIVO Legge Moratti (L.53/2003) D.Lgs. 77/2005
DettagliAPPRENDIMENTO PERMANENTE. Costruire il sistema Firenze, 24 Novembre 2015
APPRENDIMENTO PERMANENTE Costruire il sistema Firenze, 24 Novembre 2015 Costruire il sistema dell apprendimento permanente Attuazione Legge 92/2012 e Intesa Conferenza Stato Regioni Piattaforma, alleanze,
DettagliAnticipare i fabbisogni: un analisi delle figure professionali strategiche delle imprese toscane più dinamiche
Anticipare i fabbisogni: un analisi delle figure professionali strategiche delle imprese toscane più dinamiche Natalia Faraoni A.I.S.Re. XXXVII Conferenza scientifica AISRe 2016 Quali confini? Territori
DettagliSommario. Premessa... 3 Le dinamiche del contesto socio-economico regionale... 4 Attuazione fisica e finanziaria del POR FSE 2014/20...
POR FSE 2014/20 SINTESI PER IL CITTADINO AL 31.12.2018 1 Sommario Premessa... 3 Le dinamiche del contesto socio-economico regionale... 4 Attuazione fisica e finanziaria del POR FSE 2014/20... 7 2 Premessa
DettagliASSEMBLEA DEGLI ASSOCIATI
ASSEMBLEA DEGLI ASSOCIATI FORUM TEMATICO Ricerca, Trasferimento Tecnologico, Innovazione Taranto, 25 Luglio 2008 1 LE NOSTRE PROPOSTE 1. FONDAZIONE PER LA R&S 2. PROGETTO TARANTO WIRELESS 2 LE NOSTRE PROPOSTE
DettagliSKILLS AND JOBS FOR THE FUTURE
Tavolo Tematico SKILLS AND JOBS FOR THE FUTURE Studiare in azienda trovare lavoro a scuola OBIETTIVI Il Tavolo tematico SKILLS AND JOBS FOR THE FUTURE è previsto nell ambito dell evento DILLO ALLA LOMBARDIA,
DettagliITS e IFTS: Esperienze in corso e programmazione 2013/2015
Specializzarsi negli Istituti Tecnici Superiori Esperienze e Prospettive per la crescita del Sistema Paese ITS e IFTS: Esperienze in corso e programmazione 2013/2015 Valentina Aprea Assessore Istruzione,
DettagliLe persone sono il motore delle Imprese. La formazione è il carburante per questo motore. COMPANY PROFILE
Le persone sono il motore delle Imprese. La formazione è il carburante per questo motore. COMPANY PROFILE LA A PARMA DAL 1987 Cisita Parma è la Società per la formazione e lo sviluppo aziendale di Unione
DettagliIl sistema regionale della formazione dopo la riforma delle province
Il sistema regionale della formazione dopo la riforma delle province Gabriele Grondoni Dirigente Settore Sistema Regionale della Formazione Programmazione IeFP, Apprendistato, Tirocini Regione Toscana
DettagliFormazione dei lavoratori: da Fondimpresa 72 milioni di euro
Formazione dei lavoratori: da Fondimpresa 72 milioni di euro Ambiti, tipologie, durata, soggetti abilitati, scadenze e destinatari dei piani formativi Il fondo paritetico interprofessionale Fondimpresa
DettagliFORMAZIONE PROFESSIONALE, ISTRUZIONE E LAVORO. Dott.ssa Anna Lobosco Bari, 25 giugno 2013
FORMAZIONE PROFESSIONALE, ISTRUZIONE E LAVORO Dott.ssa Anna Lobosco Bari, 25 giugno 2013 Strategia di integrazione dei sistemi Incontro domanda-offerta di lavoro Istruzione Orientamento Formazione professionale
DettagliNET: l esperto di pianificazione e progettazione reti CUP F87E
NET: l esperto di pianificazione e progettazione reti CUP F87E16000410009 Avviso Pubblico DD G15768 del 15/12/15 "Interventi di sostegno alla qualificazione e all'occupabilità delle risorse umane" - Asse
DettagliIl progetto MIUR-MLPS-ISFOL per la valutazione della qualità degli interventi formativi. Roma, 06 giugno Franca Fiacco
Franca Fiacco Area Valutazione delle Politiche e dei Programmi per lo sviluppo delle risorse umane Il progetto MIUR-MLPS-ISFOL per la valutazione della qualità degli interventi formativi Roma, 06 giugno
DettagliStudiare in azienda Trovare lavoro a scuola
Studiare in azienda Trovare lavoro a scuola La valorizzazione del capitale umano in Regione Lombardia - X legislatura Assessore Valentina Aprea I principi delle politiche di Istruzione, formazione e lavoro
DettagliINDAGINE EXCELSIOR LE PREVISIONI OCCUPAZIONALI E I FABBISOGNI PROFESSIONALI PER IL PROVINCIA DI BIELLA
INDAGINE EXCELSIOR Sono disponibili presso l Ufficio Studi i due seguenti volumi: uno contenente i risultati dell indagine svolta annualmente dalle Camere di Commercio con il Ministero del Lavoro e l Unione
DettagliLa Factory del Libro: il redattore dei prodotti Editoriali CUP F87E
La Factory del Libro: il redattore dei prodotti Editoriali CUP F87E16000440009 Avviso Pubblico DD G15768 del 15/12/15 "Interventi di sostegno alla qualificazione e all'occupabilità delle risorse umane"
DettagliLa formazione nelle imprese. Vademecum per RSU-RSA. MILANO e LOMBARDIA
La nelle imprese Vademecum per RSU-RSA UIL MILANO e LOMBARDIA Con questo opuscolo OBR Fondimpresa Lombardia intende offrire alle Rappresentanze Sindacali delle imprese aderenti della Regione uno strumento
DettagliRegione Trentino-Alto Adige/Südtirol: P.A. di Trento Formazione Professionale e politiche attive del lavoro. 1. La IeFP nella Regione: dati
8-Salerno_Osservatorio 17/10/18 08:56 Pagina 148 Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol: P.A. di Trento Formazione Professionale e politiche attive del lavoro 1. La IeFP nella Regione: dati Scheda aggiornata
DettagliSintesi delle principali evidenze dalla valutazione. Milano, 12 febbraio 2010 Luigi Serio
La valutazione della formazione continua finanziata 2001-2008 nelle Province di Milano e Lodi: sette anni al fianco delle imprese per svilupparne la competitività www.fondazioneistud.it Sintesi delle principali
DettagliVERSO GLI STATI GENERALI DELLA FORMAZIONE
VERSO GLI STATI GENERALI DELLA FORMAZIONE MODELLI E MODALITÀ FORMATIVE Giovedì 11 febbraio 2016 Regione Emilia-Romagna Viale Aldo Moro 30, Bologna La sperimentazione a livello nazionale 24/09/2015 Accordo
DettagliDalla scuola al lavoro Le policy di Regione Lombardia. Cristina Colombo. 7 febbraio 2014
Dalla scuola al lavoro Le policy di Regione Lombardia Cristina Colombo 7 febbraio 2014 Dalla scuola al lavoro - Le policy di Regione Lombardia Regione Lombardia crede e lavora nella direzione di un avvicinamento
DettagliIL PROGRAMMA OPERATIVO NAZIONALE
LA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI STRUTTURALI 2014-2020 ACCORDO DI PARTENARIATO 2014-2020 Obiettivo Tematico 1 - Ricerca, Sviluppo Tecnologico e Innovazione Obiettivo Tematico 10 - Istruzione e Formazione Obiettivo
DettagliDinamiche, occupabilità, servizi
Roma, 16 ottobre 2012 Il Mercato del lavoro negli anni della crisi Dinamiche, occupabilità, servizi Mario Mezzanzanica 1 Alcuni dati in sintesi Occupabilità : un problema di concezione Sistema di servizi
DettagliRoma, 12 novembre 2009
La Formazione Continua in Italia e nel confronto europeo ALBERTO BARCELLA Presidente Commissione Scuola e Formazione Confindustria Roma, 12 novembre 2009 LA FORMAZIONE CONTINUA NEL NUOVO MODELLO DI WELFARE
DettagliIL PROGRAMMA OFFRE L OPPORTUNITÀ DI INTRAPRENDERE UN PERCORSO DI FORMAZIONE PER FACILITARE L INGRESSO NEL MONDO DEL LAVORO
Roma, 17 Luglio 2015 I giovani presi in carico sono 390 mila. A oltre 133 mila è stata proposta almeno una misura I GIOVANI REGISTRATI AL PROGRAMMA SUPERANO LE 679 MILA UNITÀ, 12 MILA IN PIÙ RISPETTO ALLA
DettagliECONOMIA E LAVORO DELLE GIUDICARIE
TAVOLO TECNICO ECONOMIA E LAVORO DELLE GIUDICARIE dott.ssa Antonella Chiusole Dirigente Generale Agenzia del lavoro LA SITUAZIONE OCCUPAZIONALE FORZA LAVORO = TASSO DI ATTIVITA misura la partecipazione
DettagliOFFERTA E DOMANDA DI CAPITALE UMANO QUALIFICATO IN TOSCANA
AISRe Associazione Italiana di Scienze Regionali IRPET Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana XXX Conferenza Scientifica Federalismo, integrazione europea e crescita regionale 9-11 settembre
DettagliRegione Umbria RESPONSIBLE MED RSI e competitività: l esperienza della Regione Umbria. Sabrina Paolini 8/11/2012
RESPONSIBLE MED RSI e competitività: l esperienza della Regione Umbria. Sabrina Paolini 8/11/2012 La ha emanato negli ultimi anni dei provvedimenti denominati pacchetti competitività caratterizzati da
DettagliIndagine conoscitiva sul potenziale competitivo delle PMI. Overview di sistema sulle aspettative di sviluppo economico
I. Descrizione questionario Obiettivi della ricerca Indagine conoscitiva sul potenziale competitivo delle PMI Overview di sistema sulle aspettative di sviluppo economico Valutazione percepita della necessità
DettagliTitolo della presentazione
Titolo della presentazione CATALOGO INTERREGIONALE DELL ALTA FORMAZIONE Sottotitolo presentazione Autorità di Gestione - POR FSE 2007-2013 Assessoradu de su traballu, formatzione professionale, cooperatzione
Dettagli