PER LA TRASFORMAZIONE DA ALLEVAMENTO ZOOTECNICO (CUNICOLTURA) A IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO AGRICOLO
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- Aniello Cocco
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1 RICHIEDENTE: Comune di Zero Branco Provincia di Treviso Az. Cod. Fisc. RSSGNN36P26M171Z Tel Regione Veneto via Comisso, Zero branco (Treviso) PERTINENZE TECNICHE NECESSARIE PER LA TRASFORMAZIONE DA ALLEVAMENTO ZOOTECNICO (CUNICOLTURA) A IMPIANTO DI - di compatibilità idraulica - PROGETTAZIONE: Integrazione in corso di istruttoria, sostituisce la relazione già consegnata Studio Tecnico dott. E. Faraon via Orsato, 46 Venezia, Marghera tel fax eziofaraon@tiscali.it e.faraon@epap.conafpec.it Dott. Forestale Nicola Scantamburlo via Liguria 18 Scorzè, Venezia tel fax nicolaskanta@alice.it n.scantamburlo@epap.conafpec.it elaborato di compatibilità idraulica Dr. agronomo Ezio Faraon data marzo 2015 scala Dr. forestale Nicola Scantamburlo revisione R02
2 di compatibilità idraulica Pag.1/11 INDICE 1. PREMESSA STATO DI FATTO Calcolo dell attuale coefficiente udometrico u STATO DI PROGETTO Descrizione dell impianto di raccolta e dei sistemi adottati per la gestione delle acque meteoriche Dimensionamento e verifica dello sfioro di troppo pieno e della capacità di smaltimento del ricettore e dimensionamento e verifica idraulica del dispositivo di regolazione delle portate Calcolo dei volumi di invaso necessari per rispettare l invarianza idraulica Determinazione del coefficiente di afflusso medio Determinazione del volume d invaso necessario Determinazione dei volumi di progetto disponibili per ottenere l invarianza idraulica CONCLUSIONI... 11
3 di compatibilità idraulica Pag.2/11 1. PREMESSA In riferimento alla procedura edilizia (Denuncia di Inizio Attività presentata al Comune di Zero Branco in data 02/12/2014 con protocollo n ) dalla ditta Azienda Agricola, relativa all esecuzione di opere edilizie da realizzare su terreni e fabbricati di proprietà, l Ufficio Tecnico dello stesso Comune, con nota prot. n del 31/12/2014, pervenuta il 09/01/2015, ha prescritto il divieto di prosecuzione dell attività e la produzione del: parere del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive per garantire l invarianza idraulica a seguito dell esecuzione delle opere previste dal progetto. Detta nota, che si allega alla presente, fissa il termine di 30 gg per la presentazione del parere. Per ogni approfondimento relativo allo specifico intervento si rimanda alla relazione allegata agli elaborati che costituiscono la DIA e contengono fra l altro anche parte della documentazione richiesta per il rilascio del parere (estratto catastale in scala 1:2.000 e inquadramento su CTR e ortofoto). A seguito di istruttoria e verifica verbale presso gli uffici del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive si presenta la presente relazione di compatibilità idraulica modificata ed integrata a seguito di come concordato. 2. STATO DI FATTO Sono presenti n. 2 edifici posti in linea, quello a sud misura m 52 x 9,40, quello a nord 58 x 9,40; lo spazio fra le due testate è pavimentato ed attrezzato con le pertinenze tecniche necessarie alla conduzione dell allevamento (silos mangimi, impianto di pesatura, area lavaggio, deposito attrezzature, ecc). E presente un sistema di raccolta e trattamento degli spanti e delle acque di lavaggio che recapita, insieme alle acque nere e grigie dei servizi igienici, ad un sistema di depurazione con relativo scarico autorizzato in acque superficiali. All estremità dei 2 edifici sono presenti 2 vasche in c.a. adibite alla raccolta e stoccaggio dei liquami. La documentazione fotografica è reperibile nell apposita tavola n. 2 relativa alla D.I.A., che si allega integralmente alla presente relazione di compatibilità idraulica. La superficie complessiva del lotto d intervento è di m 2, suddivisa come indicato nelle tavole n. 3 e 4 relative alla DIA, indicanti rispettivamente lo stato di fatto e di progetto, con la comparazione delle superfici nei due diversi momenti considerati. La superficie interessata dalla nuova opera risulta pari a mq Si sottolinea che gli elaborati della DIA, al fine di correlarsi con i precedenti elaborati costituenti la pratica di Concessione Edilizia, riportano le quote topografiche in valore relativo; diversamente nella presente relazione di compatibilità idraulica, le stesse quote (estese alle proprietà e viabilità confinanti) sono riportate in valore assoluto (m s.l.m.) e collegate alla rete rappresentata nella cartografia CTR scala 1:5.000 (tavola 01 allegata alla relazione). L indicazione dell attuale percorso di scarico fino al ricettore finale e le sezioni dello stesso sono prodotti nell allegato 02 alla presente relazione di compatibilità idraulica. Come si evince dall elaborato,
4 di compatibilità idraulica Pag.3/11 lo scarico attuale delle acque di lavaggio, insieme alle acque dei servizi igienici depurate, recapita con relativo scarico autorizzato nel fossato adiacente all area di intervento sul lato Est il quale, attraverso il confluimento in un fossato posto sul lato Nord dell appezzamento, raggiunge il recettore demaniale costituito dallo Scolo Serva. In tavola n. 5 si riporta la documentazione fotografica richiesta come integrazione in fase di esame della pratica per il rilascio del parere sull invarianza idraulica Calcolo dell attuale coefficiente udometrico u Il coefficiente udometrico viene imposto a 10 l/s per ettaro dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive per l ambito agricolo. Tale valore viene confermato anche dalle prescrizioni dello stesso Consorzio contenute nel Rapporto Ambientale prodotto per la procedura di VAS a cui è stato sottoposto il PAT del Comune di Zero Branco. Esse impongono uno scarico massimo di 10 l/s/ha, che, nel caso specifico, si traducono in un coefficiente udometrico pari a 10 l/s in quanto la superficie di intervento si attesta ad 1 ha. 3. STATO DI PROGETTO Si allega la planimetria quotata di progetto così come redatta per la presentazione della DIA al Comune di Zero Branco (tavola n. 4) nella tavola n. 01 allegata, modificata con le integrazioni concordate e con l indicazione delle quote previste di progetto in m s.l.m. in modo da permettere l immediata correlazione con le quote esterne. L indicazione del percorso di scarico fino al ricettore finale è contenuta nell allegato n. 3 alla presente relazione. E stato indicato il fossato sul lato Est della superficie di progetto, che costituisce il corso d acqua superficiale in cui confluisco anche gli scarichi previsti in seguito alla realizzazione delle opere in progetto. In tavola n. 05 è riportata la documentazione fotografica del percorso del corso d acqua di recapito fino allo scolo Serva Descrizione dell impianto di raccolta e dei sistemi adottati per la gestione delle acque meteoriche La raccolta delle acque meteoriche sulle nuove superfici impermeabili previste avverrà attraverso due reti separate: la prima riguarderà la viabilità ed il piazzale posto sul fronte Sud, la seconda i piazzali di lavorazione e maturazione del compost. La rappresentazione di tali reti è riportata nella tavola n. 03, che sostituisce quella presentata e relativa alla DIA, delle quali si illustra di seguito in dettaglio il funzionamento, gli automatismi e i sistemi di troppo pieno ideati. La rete riguardante la viabilità è costituita da una serie di pozzetti di raccolta 50x50 cm, collegati tra loro tramite tubi con diametro Ø = 300 mm recapitanti per gravità (pendenza i = 0,1%) ad un pozzettone 1,00x1,00 m posto a Sud (particolare 7, tavolo n. 04), dal quale, ancora per gravità, le acque verranno recapitate al nuovo invaso lineare sul lato Ovest dell area di progetto (rappresentato nel particolare 3, allegato 04 alla relazione).
5 di compatibilità idraulica Pag.4/11 La rete di raccolta delle acque meteoriche sui piazzali di lavorazione si divide tra quella predisposta sul piazzale occupante l area a Nord della superficie di progetto e quella predisposta sull area a Ovest dei capannoni esistenti. La prima è costituita da un sistema di due canalette grigliate di larghezza pari a 20 cm, con pendenza i = 0,4%. La loro altezza varierà da un minimo di 6 cm (a Nord) ad un massimo di 34 cm (a Sud del piazzale), e confluirà nei pozzetti di raccolta 50x50 cm posti a Nord della vasca di sedimentazione primaria (si veda la già citata tavola n.03). Questa è ricavata dalla conversione di parte della vasca esistente posta a Nord (particolare 5, tavola n. 03). Da qui, dopo un pretrattamento di separazione surnatanti e sedimentazione, le acque vengono rilanciate, con pompa sommersa modello Grundfos SL , ad un impianto di depurazione posto sopra suolo (vedi figure seguenti). L accensione e lo spegnimento della pompa sono governate da un apposito galleggiante, tarato alle quote di 2,10 m e 0,10 m dal fondo della vasca (13,72 e 11,72 m s.l.m. in quote assolute), in modo da ottenere un altezza utile di 2,00 m. La capacità di trattamento dell impianto di depurazione è pari a 35 m 3 /h (9,7 l/s) e scarica tramite un tubo con Ø = 200 mm in un pozzettone e poi in acque superficiali (particolare 9, tavola n. 04). Figura Dimensioni
6 di compatibilità idraulica Pag.5/11 Figura 3.2 Prestazioni
7 di compatibilità idraulica Pag.6/11 Figura 3.3 Impianto di depurazione tipo Alla vasca di sedimentazione primaria giungono, una volta terminato l evento meteorico, anche le acque raccolte dalla rete di captazione posta sulla viabilità recapitate nell invaso lineare posto ad Ovest dell area di progetto, per subire lo stesso trattamento già indicato per quelle raccolte dalla rete sul piazzale di lavorazione Nord. Ciò avviene tramite una pompa sommersa ad attivazione manuale con caratteristiche identiche a quelle indicate nelle figure precedenti posta in un apposito pozzettone 2,00x2,00 m (particolare 6, tavola n. 04). Per piogge di quantità superiori alla capacità d invaso costituita dalle due vasche esistenti, è previsto un sistema di troppo pieno tramite doppio tubo con Ø = 200 mm, che per gravità porterà le acque dalla prima vasca di sedimentazione e accumulo verso il nuovo invaso lineare posto lungo il lato Ovest dell area; una volta terminato l evento piovoso, l acqua incamerata nell invaso lineare sarà reimmessa nella vasca di sedimentazione primaria tramite pompa sommersa per il successivo trattamento (le quote di sfioro e di recapito sono indicate in tavola n. 03 e nei particolari 5 e 6, tavola n. 04). La seconda parte della rete sui piazzali di lavorazione è costituita da pozzetti di raccolta 50x50 cm collegati attraverso tubi con Ø = 300 mm e pendenza i = 0,1% disposti sul piazzale ad Ovest dei capannoni, e per gravità recapita alla vasca di invaso posta a Sud dell area di progetto. A differenza di quanto riportato nelle versioni di progetto precedenti, si precisa che tale vasca viene utilizzata solo a beneficio dell invarianza idraulica, rinunciando all impiego della stessa come sistema di accumulo destinato al riutilizzo interno delle acque di pioggia. Il sistema di troppo pieno di tale vasca è composto da una valvola a sfera galleggiante che, una volta riempito l invaso disponibile, impedisce il recapito
8 di compatibilità idraulica Pag.7/11 alla stessa e direziona le acque in un pozzetto ripartitore che, tramite doppio tubo con Ø = 200 mm ciascuno, recapita all invaso lineare (particolare 8, tavola n. 04) per seguire il processo di pretrattamento e depurazione già descritto. Le quote di progetto dei sistemi indicati sono evidenziate in tavola n.03. Lo scarico in acque superficiali, è mantenuto a una portata massima di 10 l/s/ha, determinata dalla capacità di trattamento dell impianto di depurazione. Una volta terminati gli eventi eccezionali, gli invasi saranno svuotati uno dopo l altro, in modo da mantenere la portata massima pari a 10 l/s. L invaso lineare, come precedentemente indicato, verrà svuotato tramite pompa di rilancio ad attivazione manuale con le caratteristiche indicate e Qmax = 10 l/s, che recapiterà alla vasca di sedimentazione primaria per il successivo trattamento, secondo i passaggi già descritti. Successivamente verrà vuotata la vasca di invaso Sud, tramite pompa sommersa ad attivazione manuale con caratteristiche identiche a quelle già descritte e Qmax = 10 l/s, che recapiterà all impianto di depurazione, poi tramite tubo con Ø = 200 mm ad un pozzettone di raccordo e infine allo scarico in acque superficiali (particolare 9, tavola n. 04). Tutte le quote di progetto dell impianto di raccolta, trattamento e scarico delle acque meteoriche sono indicate in tavola n. 03 e nei particolari in tavola n Dimensionamento e verifica dello sfioro di troppo pieno e della capacità di smaltimento del ricettore e dimensionamento e verifica idraulica del dispositivo di regolazione delle portate Di fatto l unico scarico possibile si avrà solo dopo l esaurimento della capacità di stoccaggio determinata da tutti gli invasi disponibili indicati e comunque nella quantità massima coincidente con la capacità di trattamento dell impianto di depurazione. Come precedentemente indicato, lo scarico massimo del suddetto impianto si attesta a 35 m 3 /h, che si traduce in circa 9,7 l/s per l intera superficie di progetto di 1 ha, quantità inferiore al limite di 10 l/s/ha. Si evidenzia che, nel caso di eventi di pioggia con Tempo di ritorno maggiore di 50 anni, il volume d acqua in eccesso potrà in via del tutto eccezionale essere temporaneamente stoccato nei piazzali di lavorazione e sulla viabilità prima di essere recapitato all impianto di depurazione per il trattamento e successivamente scaricato in acque superficiali sul fossato posto ad Est Calcolo dei volumi di invaso necessari per rispettare l invarianza idraulica Il calcolo dei volumi di invaso necessari per mantenere l invarianza idraulica viene effettuato con il metodo dell invaso e con il metodo delle piogge (criteri 1 e 2 secondo le linee guida elaborate dalla Struttura Commissariale in data 3 agosto 2009), considerando curve di possibilità pluviometrica a tre parametri. Si sono scelti entrambi i criteri in quanto la superficie di intervento si attesta a circa 1 ha (superficie di soglia tra un criterio e l altro). I fogli di calcolo predisposti dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive risolvono i metodi citati implementandoli con i dati in input necessari per il calcolo, che sono i seguenti:
9 di compatibilità idraulica Pag.8/11 Il Comune all interno del cui territorio ricade l ambito in studio (entrambi i metodi); Il tempo di ritorno (TR) con il quale svolgere le elaborazioni, tipicamente 50 anni (entrambi i metodi); La superficie S dell ambito (m 2 ) (entrambi i metodi); II coefficiente di afflusso medio φ caratteristico dell ambito (entrambi i metodi); Il coefficiente udometrico uimp imposto allo scarico (tipicamente 10 I/s, ha, entrambi i metodi). il valore dell esponente α della scala delle portate (metodo dell invaso); I risultati restituiti (oltre alla ripetizione di dati in input del Comune e del tempo di ritorno) sono: i parametri a, b e n della curva di possibilità pluviometrica (entrambi i metodi) e il rispettivo tempo centrale dell intervallo di durate (tp) (metodo delle piogge); denominazione della zona pluviometrica all'interno della quale ricade il Comune selezionato (entrambi i metodi); il tempo critico tcr, (espresso in minuti e in ore, metodo delle piogge); il volume di invaso necessario (m 3, entrambi i metodi); il volume di invaso specifico (m 3 /ha, entrambi i metodi) Determinazione del coefficiente di afflusso medio Il coefficiente di afflusso medio viene determinato considerando le superfici pavimentate e drenanti che si determineranno a seguito della realizzazione degli interventi previsti e che aumenteranno l impermeabilizzazione rispetto allo stato attuale. Non verranno dunque considerate le superfici coperte costituite dai due capannoni e la platea in c.a. attualmente esistenti, che rimarranno invariate rispetto lo stato attuale. Le nuove superfici considerate saranno dunque le seguenti: Superfici pavimentate destinate a piazzali di lavorazione e viabilità: m 2 ; Superfici non pavimentate destinate a verde di arredo: m 2 ; Altre superfici drenanti non utilizzate: 191 m 2. Assunto che non sono previste superfici semi drenanti e supposto che: Per le superfici pavimentate si adotta un coefficiente di afflusso φ pari a 0,90 Per le superfici drenanti si adotta un coefficiente di afflusso φ pari a 0,20 Si calcola attraverso una media aritmetica il coefficiente di afflusso medio: = + =0,74
10 di compatibilità idraulica Pag.9/ Determinazione del volume d invaso necessario Implementando il foglio elettronico predisposto dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive si ottengono i risultati riportati nelle seguenti tabelle. Tabella 3.1 Calcolo dei volumi necessari per l invaso Metodo dell invaso Tabella 3.2 Calcolo dei volumi necessari per l invaso Metodo delle piogge a tre parametri
11 di compatibilità idraulica Pag.10/11 In via cautelativa si assume il valore maggiore (611,5 m 3 ) come quello adottato come fabbisogno di volume di invaso per ottenere l invarianza idraulica Determinazione dei volumi di progetto disponibili per ottenere l invarianza idraulica I volumi disponibili per l ottenimento dell invarianza idraulica sono determinati dalle diverse strutture predisposte per la captazione, la depurazione e lo stoccaggio delle acque meteoriche intercettate, che andranno riutilizzate nei processi fermentativi per la produzione del compost. A questi volumi va aggiunto l invaso determinato da una invaso lineare di nuova costruzione, posto sul lato Ovest esternamente all area di progetto, predisposta all uopo per aumentare il volume d invaso. Di seguito il calcolo dei diversi volumi: Vasca di sedimentazione primaria (V1): è costituita dalla parte centrale della vasca situata a Nord dell area di progetto, che verrà riconvertita per la parte indicata a sedimentatore primario. Le dimensioni della porzione considerata sono: B = 7,20 m b = 5,75 m hutile = 2,00 m Per un volume totale utile: V1 = 82,80 m 3 Vasca di invaso a Sud (V2): è la vasca posta a Sud dell area di progetto, riconvertita a invaso. Si ribadisce che la capacità della stessa viene destinata esclusivamente all invarianza idraulica. Le dimensioni sono le seguenti: B = 9,00 m b = 7,00 m hutile = 3,10 m Per un volume totale utile: V2 = 195,30 m 3 Rete di raccolta delle acque meteoriche sui piazzali di lavorazione e sulle aree destinate esclusivamente a viabilità (V3): vengono considerati tutti i microinvasi costituiti dalle tubazioni, caditoie, canalette grigliate, pozzetti di ispezione, ecc. e dal velo idrico sui piazzali. Vengono stimati in base a quanto riportato nelle linee guida elaborate dalla Struttura Commissariale in data 3 agosto 2009, considerando un coefficiente d afflusso φ = 0,74 ~ 0,70, così come individuato al par I parametri per la stima sono dunque i seguenti: φ = 0,74 ~ 0,70 Volume specifico per i piccoli invasi corrispondente = 42 m 3 /ha Per un volume totale utile: V3 = 35,75 m 3 Volume utile di invaso costituito dalla realizzazione di un nuovo invaso lineare posto sul lato Ovest al di fuori dell area di progetto (V4): sarà realizzato un nuovo invaso sul lato Ovest, al di fuori dell area di progetto sul terreno agricolo adiacente e facente capo alla stessa proprietà, con sola funzione di accumulo d acqua per ottenere l invarianza idraulica. Si prevede una sezione trapezoidale, così definita: Base minore (bs) = 0,7 m Base maggiore (Bs) = 2,0 m
12 di compatibilità idraulica Pag.11/11 hutile = 1,0 m Pendenza sponde = 60 Lunghezza utile invaso = 241 m Per un volume totale utile: V4 = 325,35 m 3 Il volume totale di invaso disponibile è dunque dato da: VTOT = V1 + V2 + V3 + V4 = 639,20 m 3 Il volume di invaso disponibile risulta quindi ampiamente sufficiente a mantenere l invarianza idraulica e a sopperire al volume necessario calcolato al par di 611,5 m 3. Per la planimetria e profili della rete idraulica si rimanda alle tavole n. 01, 02, 03, 04 e all allegato 4 facenti parte della presente relazione di compatibilità idraulica, dove sono indicate le posizioni, quote, particolari, funzionamenti e caratteristiche di tutti gli elementi della rete di raccolta. Esse differiscono rispetto a quanto riportato nelle tavole 03, 04 e 05 della già citata DIA: le modifiche sono state apportate in ragione delle integrazioni volontarie concordate con gli uffici preposti del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive in fase di istruttoria. 4. CONCLUSIONI In seguito a quanto esposto nei precedenti paragrafi si ritiene dunque confermata l invarianza idraulica dell area di progetto, apportando modificazioni positive rispetto all attuale situazione di rischio idraulico. Gli estensori Dr. Agronomo Ezio Faraon Dr. Forestale Nicola Scantamburlo
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