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1 MSOffice1 La Tutela dell Ambiente garanzia della salubrità e sicurezza del nostro cibo L impatto sulla sicurezza alimentare. dall autocontrollo al controllo ufficiale Ugo Della Marta Dirigente Area Sanità Veterinaria Roma 5 maggio 2009 REGIONE LAZIO

2 Diapositiva 1 MSOffice1 ; 04/11/2007

3 Contenuto dell Intervento Qualche considerazione di contesto sulla Sicurezza alimentare Riflessioni su un nuovo approccio per la gestione delle contaminazioni ambientali e la sicurezza degli alimenti

4 Il contesto Generale della Sicurezza alimentare Norme e regole Le Autorità di controllo Cosa cambia per i produttori REGIONE LAZIO

5 Quadro delle norme e delle regole Unione Europea Libro Bianco Regolamento 178/2002 Autority per la Sicurezza alimentare Pacchetto igiene Livello Nazionale Accordi Stato- Regioni Piano pluriennale nazionale integrato dei controlli Autority nazionale D.LGS 193/2007 Codice Sicurezza alimentare Livello regionale DGR 877/2006 Recepimento accordi stato- regioni Piano Regionale Integrato dei Controlli (PRIC) REGIONE LAZIO

6 FVO Food Veterinary office Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti Area Sanità Veterinaria Regione Area Sanita' Pubblica Sicurezza Alimentare Medicina Legale ASL Servizi Veterinari Servizi Igiene degli alimenti e della nutrizione

7 Audit Ispezioni FVO Food Veterinary office Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli Alimenti Area Sanità Veterinaria Regione Area Sanita' Pubblica Sicurezza Alimentare Medicina Legale ASL Servizi Veterinari Servizi Igiene degli alimenti e della nutrizione

8 La normativa CE sull igiene dei prodotti alimentari Cosa cambia per le Autorità Competenti: Garanzie di Funzionamento Costruzione e mantenimento di un sistema qualità Criteri di accreditamento degli organismi della serie ISO riguardanti gli organismi di Ispezione e Certificazione. REGIONE LAZIO

9 Il Ciclo dei controlli ufficiali per la Sicurezza alimentare Anagrafe delle imprese Procedure di controllo Valutazione del rischio Programmazione dei controlli Documentazione dell attività di controllo Effettuazione dei controlli

10 Il Piano Regionale Integrato dei Controlli (PRIC) Il Piano Regionale Integrato dei controlli rappresenta lo strumento di coordinamento e pianificazione delle attività di controllo che verranno effettuate nel settore della Sicurezza alimentare e della sanità pubblica veterinaria durante il triennio Il PRIC nasce dall esigenza di soddisfare i requisiti sanitari stabiliti dall attuale legislazione comunitaria ed è stato quindi redatto conformemente a quanto disposto dagli art. 41 e 43 del Reg. (CE) 882/ Attraverso il PRIC, la Regione descrive: le attività dei controlli ufficiali in ambito di sicurezza alimentare, benessere e sanità animale i relativi flussi informativi le procedure di verifica svolta nell ambito di ogni attività di controllo REGIONE LAZIO

11 La nuova normativa CE sull igiene dei prodotti alimentari Cosa cambia per i produttori: Garantire la sicurezza degli alimenti lungo tutta la catena alimentare a cominciare dalla produzione primaria Responsabilità legale Applicazione generalizzata di procedure basate sul sistema di valutazione del rischio, non per la produzione primaria Manuali di corretta prassi igienica REGIONE LAZIO

12 Le emergenze alimentari ed il rischio ambientale Le vere emergenze alimentari di questi anni, non quelle da panico mediatico quali l influenza aviaria, sono state determinate sia in Europa che in Italia da una cattiva gestione del territorio e anche da una pessima gestione del ciclo dei rifiuti e dei sottoprodotti Diossina che ogni tanto emerge a diverse latitudini, prima in Belgio nel 1999, poi in Italia nella provincia di Caserta Mozzarella di Bufala, infine l Irlanda- suini di qualche mese fa.

13 Le emergenze alimentari ed il rischio ambientale Emergenze che originano da cause diverse ma che comunque hanno contribuito in maniera determinante ad incidere anche sui consumi dei prodotti oggetto della contaminazione

14 Le emergenze alimentari ed il rischio ambientale 2 Piani di Sorveglianza derivanti da normative europee (Direttiva CE 96/23 e Regolamento CE 178/2002) finalizzati al controllo ufficiale degli alimenti di origine animale e degli alimenti ad uso zootecnico : Piano nazionale dei residui Piano nazionale per l Alimentazione animale

15 Le emergenze alimentari ed il rischio ambientale Entrambi i Piani sono integrati nel complesso della normativa sulla sicurezza alimentare, il cui svolgimento in campo è delegato ai Servizi veterinari delle ASL, inquadrati nel Dipartimento di prevenzione. Gli esami di laboratorio previsti da questi Piani sono eseguiti dagli Istituti Zooprofilattici Sperimentali competenti per territorio.

16 Il Piano nazionale dei Residui (PNR) obiettivi controllare le produzioni animali, lungo tutta la filiera from farm to fork ricercando : residui di farmaci leciti usati per il trattamento degli animali (antibiotici e chemioterapici) o di farmaci ad azione ormonale trattamenti con sostanze illecite (anabolizzanti, Beta- agonisti) contaminanti ambientali (Metalli pesanti, pesticidi, PCB, diossine).

17 Criticità del PNR ai fini della valutazione della contaminazione ambientale Modalità con cui viene definito il campione Le direttive comunitarie indicano la percentuale di prodotto da sottoporre controllo rispetto all entità delle produzioni nazionali Il Ministero della salute provvede poi a suddividere il campione nazionale, per ogni molecola e per ogni matrice, tra le singole regioni in base alla loro capacità produttiva in ambito zootecnico Le Regioni stratificano ulteriormente sulla base delle caratteristiche produttive e della consistenza del patrimonio zootecnico nell ambito delle varie ASL. Disponibilità di Risorse scarsa ASL

18 Criticità del PNR ai fini della valutazione della contaminazione ambientale I campioni devono essere prelevati, non su base casuale ma in modo mirato su categorie a rischio cioè devono essere prelevati da animali che possono essere considerati potenzialmente a rischio sulla base di alcune caratteristiche, quali specie, sesso, età, tipo di allevamento, momento produttivo, situazione logistica, ecc. Nessuna menzione però di specifiche situazioni di rischio legate al territorio

19 Criticità del PNR ai fini della valutazione della contaminazione ambientale La valutazione del rischio è fatta sull animale e non sul territorio dove l animale vive La possibilità di indagare i pericoli legati all ambiente sono demandati ai cosiddetti ExtraPiano, con attività che vanno ad aggiungersi alla normale programmazione. Regione Lazio Emergenza Valle del Sacco, in cui è stata rilevata e poi approfondita la contaminazione del latte bovino e ovino della zona da parte di beta- esaclorocicloesano di origine industriale.

20 Criticità del PNR ai fini della valutazione della contaminazione ambientale La presenza di residui di contaminanti chimici nelle produzioni animali deriva spesso da una non corretta o illecita gestione dei rifiuti. La recente emergenza diossina nella mozzarella di bufala campana, ha creato ripercussioni anche nel basso Lazio, area nella quale molti allevamenti sono comunque fornitori di latte per la filiera del prodotto DOP Mozzarella di bufala campana. Il problema della contaminazione delle produzioni animali, si può verificare, a macchia di leopardo, ogniqualvolta vi sia una sovrapposizione tra non idonee procedure di smaltimento di rifiuti urbani (es. combustione in condizioni non controllate) o industriali (es. interramento rifiuti tossici) e catena di produzione di alimenti zootecnici. L esempio del Beta- esacloro-cicloesano cicloesano in provincia di Roma e Frosinone e la più recente emergenza diossina nei maiali irlandesi ne sono testimonianza.

21 Proposte per una migliore valutazione del rischio ambientale Necessità di utilizzare al meglio le risorse disponibili, con sistemi caratterizzati, a parità di risorse impiegate, da maggiore sensibilità e più alto valore predittivo positivo, data una certa prevalenza reale della contaminazione. Impostazione di un sistema di sorveglianza basato sul rischio di territorio Tecniche di analisi geografica tramite sistemi GIS per integrare tutte le informazioni e categorizzare i livelli di rischio nel territorio in funzione di parametri geografici, idrografici e geologici. Organizzazione dei dati in un sistema di categorizzazione dei siti inquinati oggetto di monitoraggio, tramite l attribuzione di punteggi per ognuna delle variabili prese in esame e il conseguente campionamento delle aziende zootecniche situate nelle immediate vicinanze dei siti prescelti.

22 Proposte per una migliore valutazione del rischio ambientale Ma soprattutto occorre maggiore integrazione tra tutte le componenti : Sorveglianza ambientale Sorveglianza sanitaria delle popolazioni Sorveglianza sulle popolazioni animali

23 Proposte per una migliore valutazione del rischio ambientale La sorveglianza sulle popolazioni animali ha una doppia valenza Sicurezza alimentare Sentinelle per la Sorveglianza sanitaria delle popolazioni animali

24 VETERINARIA E RISCHI AMBIENTALI: ESPERIENZE E PROPOSTE NEL LAZIO 26 giugno 2009 Roma, Sanit, 6 Forum Internazionale della Salute Palazzo dei Congressi (Roma Eur) Istituto Zooprofilattico delle Regioni Lazio e Toscana Regione Lazio

25 Grazie per l attenzione REGIONE LAZIO

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