BUONE NORME PER L INSERIMENTO SCOLASTICA PROGETTO PILOTA PER L INSERIMENTO IN CLASSE DI UN BAMBINO CON PROBLEMI NEUROLOGICI

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1 BUONE NORME PER L INSERIMENTO SCOLASTICA PROGETTO PILOTA PER L INSERIMENTO IN CLASSE DI UN BAMBINO CON PROBLEMI NEUROLOGICI QUADRO GENERALE L art.12 della legge quadro 104/92, diritto all'educazione e all'istruzione, sancisce il diritto all'educazione e all'istruzione per tutti i disabili a prescindere dalle compromissioni fisiche e psichiche derivanti dalla disabilità, garantendo l'inserimento nelle scuole di ogni ordine e grado, stabilendo l'obiettivo comune dell'integrazione scolastica. Per un processo d integrazione efficace è necessario che partecipino tutte le figure coinvolte a vari livelli nella crescita e nello sviluppo psico-fisico del bambino disabile, in modo da evitare un azione che risulti carente e poco funzionale proprio a causa della mancanza di informazioni primarie ed efficaci. La scuola è chiamata a rispondere ai bisogni di ogni alunno con piani programmatici, mirati, differenziati e personalizzati, valorizzando le attitudini e dando a questi bambini sicurezza sul piano psicologico e sociale. La conoscenza nza dei punti forza e debolezza è fondamentale per il benessere psico-fisico dell individuo e per il suo successo scolastico. Ciò significa che tutti gli alunni, a prescindere dalla loro disabilità, possono frequentare la scuola, beneficiando di sostegni e servizi specifici, divenendo parte integrante del gruppo classe e della comunità scolastica. METTERE A FUOCO IL PROBLEMA: IL BAMBINO NEUROLOGICO In età evolutiva la disabilità può essere legata ad una vasta gamma di patologie neurologiche: epilessia, varie forme di ritardo dello sviluppo motorio e cognitivo, paralisi cerebrali, malattie del metabolismo, neurodegenerative e demielinizzanti, infezioni e del sistema nervoso centrale e periferico, malattie neuro-muscolari, sindromi neuro cutanee ecc... Si tratta di patologie croniche, con decorso eterogeneo che richiedono frequenti controlli clinici, strumentali, modifiche terapeutiche con l intervanto di svariate professionalità. Non è possibile pensare un bambino con qualsiasi di queste patologie, inserito nel contesto scolastico, sociale, familiare senza che siano fornite adeguate ed aggiornate informazioni. Non si dà vita ad una scuola inclusiva se non si avvera una corresponsabilità educativa diffusa e non si possiede una competenza educativa adeguata ad impostare una fruttuosa relazione tra alunni con problemi neurologici, i compagni, gli insegnanti. La scuola, resa consapevole delle suddette complicanze deve poter fornire ad ogni alunno gli strumenti di cui ha bisogno e consentire a ciascuno di procedere secondo i propri ritmi ed i propri stili di apprendimento, valorizzando e promuovendo le capacità di ogni singolo individuo. Deve, inoltre favorire la relazione tra compagni di classe.

2 Da un punto di vista più strettamente operativo il processo di integrazione/inclusione scolastica degli alunni in situazione di svantaggio o di difficoltà, richiede un flusso continuo di informazioni e aggiornamenti sulla salute e sui progressi del bambino, ma purtroppo spesso manca un u punto di riferimento costante per le famiglie e la scuola che possa fornire in modo chiaro e in tempi utili le informazioni necessarie per un adeguata integrazione scolastica. Per rispondere a questa esigenza è nato il progetto che vuole sperimentare un modello di riferimento e ottenere un più efficace coordinamento tra gli enti coinvolti ( ospedale, scuola ulss, centri riabilitativi, ecc ), al fine di raggiungere una vera integrazione scolastica dell alunno. DESTINATARI DEL PROGETTO Alcune scuole in cui sono inseriti bambini con problematiche neurologiche seguiti dal reparto di Neurologia Pediatrica del Dipartimento di Pediatria di Padova. OBIETTIVI GENERALI 1. Dare un supporto e un occasione di coordinamento agli insegnanti ed operatori che prenderanno in carico il bambino. 2. Promuovere lo scambio di informazioni e comunicazioni tra la famiglia, la scuola, i professionisti e gli enti che a vario titolo hanno a che fare con il bambino. 3. Costruire un circuito d informazione efficace e rapido che porti ad un integrazione reciproca e al superamento della logica che vede ogni struttura come autosufficiente. 4. Informare e rispondere in modo rapido ai bisogni rilevati dagli insegnanti e dalla famiglia. 5. Offrire uno spazio nel quale condividere ed elaborare insieme difficoltà, frustrazioni e soprattutto i successi ottenuti nel lavoro quotidiano con il bambino. 6. Sensibilizzare l opinione pubblica, diffondere la cultura dell integrazione/inclusione, organizzare un incontro pubblico sull integrazione. 7. Promuovere l adesione di genitori ed insegnanti all associazione Uniti per Crescere.

3 OBIETTIVI SPECIFICI 1. Favorire l inserimento e l accoglienza di bambini con disabilità seguiti presso il Dipartimento di Pediatria dell Università di Padova, in alcune scuole della provincia di Padova, partendo da procedure condivise. 2. Favorire la conoscenza del tipo di Handicap del bambino e di cosa comporta. 3. Favorire la conoscenza di quel bambino e della sua famiglia. 4. Favorire l inserimento e l inclusione del bambino con un adeguata informazione rivolta ai compagni e alle famiglie dei bambini della classe in cui verrà inserito il bambino. 5. Organizzare un convegno pubblico dove affrontare il tema dell integrazione/inclusione scolastica e portare i risultati preliminari del progetto. AZIONI SPECIFICHE Il progetto si articolerà nelle seguenti azioni: Azione 1.Identificazione di bambini con disabilità da danno neurologico seguiti presso il Dipartimento di Pediatria, frequentanti due scuole di Padova e/o provincia con il consenso dei genitori alla partecipazione al progetto. Azione 2. Adozione, in ogni scuola aderente al progetto, di un protocollo di integrazione dell alunno disabile a seguito di un incontro con il D.S. Il protocollo di integrazione, condiviso dall intero collegio docenti del bambino, prevede l accettazione di procedure e modalità relative all informazione, formazione e condivisione del percorso scolastico del bambino; Azione 3. Un incontro prima dell inizio dell anno scolastico tra insegnanti e l intera equipe medica (pediatra di base, specialista di riferimento, psicologi, terapista della riabilitazione) dove verranno fornite tutte le informazioni sulla patologia del bambino,aspetti cognitivi e comportamentali. A quest incontro si aggiungerà nell ultima mezz ora la famiglia. Esempi di argomenti che potrebbero essere trattati nel secondo incontro: Come ci si approccia ad un bambino con questa patologia? Come si può aiutare il bambino ad affrontare questa nuova esperienza scolastica? Come comunicare con un bambino con questa patologia? Come gestire l igiene personale? Come affrontare l alimentazione?

4 Azione 4. Discussione e condivisione di metodologie di intervento possibili tenendo conto delle risorse della scuola (spazi, materiali, etc.) Azione 5. Realizzazione e distribuzione di materiale che l insegnante utilizzerà per spiegare ai compagni del bambino che cosa ha quel compagno speciale. Azione 6.. Incontro con i genitori dei compagni di classe per spiegare le caratteristiche della patologia del bambino. Azione 7. Discussione, progettazione e condivisione di laboratori tali da far emergere i punti forza del bambino e nei quali coinvolgere la classe. Azione 8. Coordinamento, monitoraggio e verifica in vari momenti dell anno scolastico dei risultati raggiunti relativamente all inserimento/inclusione. Azione 9. Diffusione dei risultati raggiunti con un convegno pubblico organizzato dall Associazione. Sarà richiesto accreditamento per le figure professionali che ne necessitano. Sarà attivato uno numero telefonico SOS INTEGRAZIONE a cui l insegnante o il genitore può rivolgersi in caso di difficoltà o confronto con il medico e/o lo psicologo. La domanda verrà fatta pervenire allo specialista e l insegnate o il genitore sarà ricontattato.verrà inoltre attivata una pagina sul sito dell Associazione Uniti per Crescere in cui sarà possibile inserire e scaricare materiale utile ed inserire i Laboratori avviati STRUMENTI DI VALUTAZIONE Questionari di soddisfazione da somministrare all insegnante, al genitore del bambino e al dirigente scolastico a tre, cinque e nove mesi dall inizio dell anno scolastico (novembre, febbraio, giugno). I dati rilevati a tre mesi costituiranno la linea base che verrà poi confrontata con i risultati dei questionari intermedi e finali, al fine di evidenziare punti forza e debolezza del progetto. Rilevazione numero contatti con S.O.S. integrazione, numero contatti con la pagina WEB dell Associazione Scala di valutazione del comportamento infantile Child Behavior Checklist (CBCL; Achenbach) da somministrare ai genitori del bambino a tre, cinque e nove mesi dall inizio dell anno scolastico (novembre, febbraio, giugno).

5 RISULTATI ATTESI Conseguire e fornire un modello di riferimento per l adeguato inserimento a scuola del bambino con disabilità che possa essere adottato da tutte le strutture scolastiche frequentate da bambini con disabilità neurologiche. Migliorare l inclusione scolastica. Migliorare la collaborazione e la comunicazione tra scuola-famiglia e strutture socio-sanitarie. Ridurre le preoccupazioni e le tensioni a carico della famiglia e della scuola a causa dello scollegamento tra le figure che si occupano del bambino. Fornire puntuali e rapide risposte alle esigenze che la scuola e la famiglia possono incontrare ogni giorno. Raccolta dati utili al convegno. TEMPISTICA Periodo di riferimento: anno scolastico 2011/2012 Scadenze: entro maggio 2011: Settembre 2011: presentazione del progetto al C.S.A., ai dirigenti scolastici. avvio progetto. attivazione S.O.S. Integrazione. attivazione pagina WEB. Febbraio/Marzo 2012: coordinamento, monitoraggio e verifica del progetto. Maggio 2012: Convegno finale

6 PERSONALE COINVOLTO NELLA ORGANIZZAZIONE, REALIZZAZIONE E VALUTAZIONE DEL PROGETTO Operatori con ruolo funzionale diretto nella gestione del progetto Nome e Cognome Maria Colella Qualifica Vicepresidente associazione Ruolo nel Progetto supervisione e coordinamento progetto Elena Oteri Insegnante supervisione e coordinamento progetto Clementina Boniver Neuropsichiatra Referente per gli aspetti medico-sanitari Paola Drigo Neuropsichiatra Referente per gli aspetti medico-sanitari Anna Maria Laverda Neuropsichiatra Referente per gli aspetti medico-sanitari Marilena Vecchi Neuropsichiatra Referente per gli aspetti medico-sanitari Barbara Bacci Neuropsicologa Referente per gli aspetti cognitivi e di apprendimento Possibili collaboratori c esterni Qualifica Ruolo nel Progetto Pediatra Intervento tecnico per gli aspetti legati alla malattia e all assistenza Terapista della riabilitazione Intervento tecnico per gli aspetti legati alla programmazione didattica, uso di ausili, ecc. Volontari e tirocinanti Gestione dello sportello SOS INTEGRAZIONE

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