Il fenomeno del bullismo: parte II Il cyberbullismo Elisa Tempesta

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1 Il bullismo a scuola Il fenomeno del bullismo: parte II Il cyberbullismo Elisa Tempesta Roma 18 maggio 2017

2 Introduzione Criteri diagnostici per il disturbo oppositivo provocatorio A. Una modalità di comportamento negativistico, ostile e provocatorio che dura da almeno 6 mesi, durante i quali sono stati presenti quattro o più dei seguenti sintomi: 1) spesso va in collera 2) spesso litiga con gli adulti 3) spesso sfida attivamente o rifiuta di rispettare le richieste o le regole degli adulti 4) spesso irrita deliberatamente gli altri 5) spesso accusa gli altri dei propri errori o del proprio cattivo comportamento 6) è spesso suscettibile o facilmente irritato dagli altri 7) è spesso arrabbiato 8) è spesso dispettoso e vendicativo 2

3 Introduzione B. L anomalia del comportamento causa una compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo. C. I comportamenti non si manifestano esclusivamente durante il decorso di un disturbo psicotico o di un disturbo dell umore. D. Non sono soddisfatti i criteri per il disturbo della condotta e, se il soggetto ha 18 anni o più, non risultano soddisfatti i criteri per il disturbo antisociale di personalità. (DSM-IV, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disordres American Psychiatric Association, Washington 1994) 3

4 Introduzione Criteri diagnostici per il disturbo della condotta. A. Una modalità di comportamento ripetitiva e persistente in cui vengono violati i diritti fondamentali degli altri o le principali norme e regole sociali appropriate per l età, come manifestato dalla presenza di tre (o più) dei seguenti criteri nei 12 mesi precedenti, con almeno un criterio presente negli ultimi sei mesi: B. Aggressioni a persone o animali 1) spesso fa il prepotente, minaccia, o intimorisce gli altri 2) spesso dà inizio a colluttazioni fisiche 3) ha usato un arma che può causare seri danni fisici ad altri (per es. un bastone, una barra, una bottiglia rotta, un coltello, una pistola) 4) è stato fisicamente crudele con le persone 5) è stato fisicamente crudele con gli animali 4

5 Introduzione 6) ha rubato affrontando la vittima ( per es. aggressione, scippo, estorsione, rapina a mano armata) 7) ha forzato qualcuno ad attività sessuali 8) distruzione della proprietà 9) ha deliberatamente appiccato il fuoco con l intenzione di causare seri danni 10) ha deliberatamente distrutto proprietà altrui (in modo diverso dall appiccare il fuoco) 11) frode o furto 12) è penetrato in un edificio, un domicilio, o una automobile altrui 5

6 Introduzione 13) spesso mente per ottenere vantaggi o favori o per evitare obblighi (cioè, raggira gli altri) 14) ha rubato articoli di valore senza affrontare una vittima (per esempio, furto nei negozi, ma senza scasso; falsificazioni) 15) gravi violazioni di regole 16) spesso trascorre fuori la notte nonostante le proibizioni dei genitori, con inizio prima dei 13 anni d età 17) è fuggito di casa di notte almeno due volte mentre viveva a casa dei genitori o di chi ne faceva le veci (o una volta sola senza ritornare per un lungo periodo) 18) marina spesso la scuola, con inizio prima dei 13 anni d età A) il disturbo del comportamento causa una compromissione clinicamente significativa del funzionamento sociale, scolastico o lavorativo. 6

7 Introduzione Specificare il tipo sulla base dell esordio: Tipo a esordio nell infanzia: esordio di almeno un criterio caratteristico del disturbo della condotta prima dei dieci anni d età Tipo a esordio nell adolescenza: assenza di tutti i criteri caratteristici del disturbo della condotta prima dei 14 anni d età Specificare la gravità: Lieve: pochi o nessun problema di condotta al di là di quelli richiesti per fare la diagnosi e i problemi di condotta causano solo lievi danni agli altri Moderata: numero di problemi di condotta ed effetto sugli altri intermedio tra lieve e grave Grave: molti problemi di condotta oltre a quelli richiesti per fare la diagnosi oppure i problemi di condotta causano notevoli danni agli altri. 7

8 Introduzione Stili educativi a rischio Fattori che favoriscono l insorgenza delle condotte aggressive infantili Permissivismo: è caratterizzato da una mancanza di regole definite, che impedisce al bambino di capire quali saranno le risposte genitoriali alle sue azioni. Incoerenza: i genitori mancano di tempismo nei loro interventi, alternano punizioni e ricompense senza una ragione precisa, lasciandosi molto condizionare dai loro stati d animo. Rifiuto: la coppia parentale trascura il figlio, esercita su di lui uno scarso controllo, e nei suoi riguardi nutre aspettative molto basse. Il rapporto genitori-figli è freddo e poco comunicativo. Disinteresse: i genitori, forse per la volontà di non apparire opprimenti, lasciano molta libertà al bambino, arrivando a non mostrare il giusto grado di interesse per le sue attività, i suoi pensieri, i suoi stati d animo. Questa mancanza d informazioni impedisce loro di conoscere bene il figlio e soprattutto li mette nell impossibilità di comprendere il problema che egli manifesta. 8

9 Introduzione Uso eccessivo delle punizioni: è tipico di quelle famiglie che credono di poter contrastare l aggressività dei figli facendo uso di punizioni corporali. Si tratta di uno degli errori educativi più clamorosi in quanto significa voler insegnare al bambino a non usare la violenza, utilizzandola contro di lui. Questi genitori non capiscono che se il bambino è già di per sé aggressivo, la punizione non farà altro che rafforzare ancor più la sua tendenza, in quanto egli imparerà dai loro modello comportamentali, che l aggressività è il mezzo più utile per imporre la propria volontà. Iperprotezione: questo stile educativo è caratterizzato da un controllo genitoriale eccessivo che opprime il bambino e ostacola lo svolgimento di quelle esperienze che sono importanti per la sua crescita sociocognitiva. Un rapporto di tal genere, oltre a rendere il soggetto poco sicuro di se stesso, può determinare atteggiamenti di ribellione capaci di sfociare in vere e proprie condotte aggressive, caratterizzate, in particolare, da un rifiuto dell autorità adulta. 9

10 Introduzione La vita virtuale dei bambini e degli adolescenti Aspetti positivi Aumenta, velocizza ed estende l interazione sociale Permette lo scambio interculturale ed interetnico Consente di colmare dubbi e curiosità, anche a livello scolastico Può favorire l interazione scuola - alunno Dispone di strumenti utili per gli alunni con DSA Aspetti negativi Può portare alla distorsione della percezione di sé e rischio di isolamento Può incidere negativamente sul benessere psico-sociale e creare sintomi depressivi e compulsivi Può creare dipendenza (FOMO, fear of missing out) Può generare un errata percezione degli aspetti relazionali a causa della mancanza di contatti fisici ed emozionali Può dare accesso a realtà nascoste del web potenzialmente pericolose 10

11 Introduzione Il termine FOMO, fear of missing out, è la paura di essere esclusi da un gruppo e di non essere all altezza degli altri coetanei mentre si è scollegati dalle reti sociali o dove non sia possibile collegarsi ad internet. Le conseguenze sono individuabili in sintomi compulsivi ed ansiogeni. Si è in costante confronto con gli altri anche quando si è off-line e ciò mina a lungo l autostima alimentando stati d ansia che possono trasformarsi in veri e propri sintomi depressivi. 11

12 Introduzione Il termine Cyberbullismo (cyberbullying) è stato introdotto nel 2004 dal ricercatore canadese Bill Belsey secondo cui "Il cyberbullismo implica l uso di informazioni e comunicazioni tecnologiche a sostegno di un comportamento intenzionalmente ripetitivo e ostile di un individuo o un gruppo di individui che intende danneggiare uno o più soggetti." 12

13 Le forme di prevaricazione Il fenomeno del cyberbullismo non descrive solo un tipo di comportamento, ma abbraccia diverse forme di prevaricazione, dalle forme più leggere, come mail o messaggi indesiderati, alle forme più gravi, come minacce, persecuzioni e diffamazioni sul web. Le principali forme di cyberbullismo comprendono ¹: Flaming (battaglie verbali on line): una sfida tra due o più individui a colpi di insulti e di messaggi violenti. È l unico caso in cui le parti agiscono ad armi pari, senza la presenza di una vittima e di un carnefice. Spesso considerata dai ragazzi come un semplice gioco o un passatempo è invece un atto violento, diseducativo e deviante, sintomo di un disagio psico-sociale sempre più diffuso 1 - Da "Il metodo anti-cyberbullismo", C. Sposini, Ed. San Paolo,

14 Le forme di prevaricazione Harassment: è un comportamento caratterizzato da molestie ripetute e perpetrate attraverso l invio di messaggi offensivi. È una forma relazionale contraddistinta da un elevata aggressività. Può manifestarsi attraverso l esclusione di qualcuno da un attività condivisa o dal flusso di informazioni. A livello femminile, ad esempio, può portare all esclusione dal pettegolezzo. Questo fenomeno si avvicina al cyberstalking. 14

15 Le forme di prevaricazione Cyberstalking: una vera e propria persecuzione reiterata tramite l invio di messaggi minatori, fino ad intimidazioni gravi se non di morte. Spesso, comportamenti di questo tipo, che nascono nel mondo virtualie, continuano nel mondo reale. Si manifesta soprattutto in età adulta in conseguenza di relazioni affettuose o sentimentali interrotte. Negli adolescenti, in casi analoghi, la modalità di vendetta è rappresentata dal sexting (diffusione di messaggi, immagini o video a sfondo sessuale). 15

16 Le forme di prevaricazione Denigrazione: azioni mirate a danneggiare la reputazione e la rete amicale di un coetaneo o di un compagno di classe come forma di vendetta a seguito di un torto subito. Ad esempio può manifestarsi tramite un atto di scherno on line (false citazioni o ritocco di foto) che rende ridicola la vittima agli occhi della piazza virtuale, spesso raggiungendo un numero elevato di individui della rete amicale, come ad esempio l intero istituto scolastico. Anche una sola azione di questo tipo può generare gravi ripercussioni e danni a livello psicologico nella vittima. 16

17 Le forme di prevaricazione Sostituzione di persona: anche in questo caso l obiettivo del bullo è danneggiare la reputazione e creare un immagine negativa e falsata della vittima. Il bullo si sostituisce alla persona designata violando l account sui social network, entrando nel profilo altrui e pubblicando materiale imbarazzante, spesso a contenuto osceno o sessuale. 17

18 Le forme di prevaricazione Esclusione: esclusione di un individuo da gruppi (come ad esempio nei sistemi di messaggistica, forum, blog o giochi on line) con l obiettivo di ferire la vittima e favorire il bullismo all interno del gruppo on line. È un fenomeno simile al mobbing. 18

19 Le forme di prevaricazione Manipolazione delle informazioni: in questo caso il cyberbullo conosce aspetti privati o segreti e possiede immagini o video della vita intima della vittima. Il bullo diffonde tale materiale a insaputa della vittima e, in alcuni casi, può costringerla, tramite minacce o inganni, a pubblicare a sua volta informazioni o materiale vario su altre persone. 19

20 Aspetti del Cyberbullismo Comportamenti ed aspetti motivazionali del cyberbullo Le azioni del cyberbullo sono molteplici e possono comprendere l ampia diffusione di: 1. Informazioni inventate o private relative alla vita della vittima; 2. Foto o video realizzate senza il consenso della vittima; 3. Foto ritoccate della vittima; 4. Messaggi ostili ripetuti nel tempo. Gli obiettivi del cyberbullo sono gli stessi del bullo tradizionale : UMILIARE MINACCIARE PERSEGUITARE ESCULDERE FAR PROVARE DOLORE PSICOLOGICO ALLA VITTIMA 20

21 Aspetti del Cyberbullismo 1. Smartphone Chat 4. Webcam 5. Social network GLI STRUMENTI UTILIZZATI DAL CYBERBULLO PER RIASSUMERE IL CYBERBULLO Ha una competenza informatica superiore alla media Gode di una certa notorietà nei social network Attraverso un semplice clic può inviare contenuti offensivi o minacce alla vittima Spesso è sostenuto da supporter LA CYBERVITTIMA Ha una competenza informatica inferiore a quella del cyberbullo È molto interessata alla socializzazione on line È incapace di difendersi È sola e non sostenuta 21

22 Aspetti del Cyberbullismo Considerando l infinito spazio virtuale della rete, IL SENSO DI MALESSERE E DI DISAGIO DELLA VITTIMA si amplificano decisamente, aumentando il silenzio, l esclusione, il senso di impotenza, la mortificazione, la vergogna, il timore del giudizio altrui diventando spesso insostenibile. Oltre alle motivazioni della noia, gelosia, vendetta, anonimato, anche l incapacità di EMPATIA costituisce una delle motivazioni al cyberbullismo: nello studio condotto da Steffgen (2011) vi sono risultati evidenti nella correlazione tra empatia e comportamento aggressivo. 22

23 Aspetti del Cyberbullismo A tal proposito, dal punto di vista educativo, lavorare sulle competenze affettive ed empatiche del cyberbullo risulta fondamentale. La VIOLENZA FAMILIARE rappresenta un fattore predisponente all atteggiamento deviante perché rende accettabile il comportamento aggressivo, desensibilizza il minore, rendendolo indifferente al dolore, sviluppando freddezza, assenza del senso di colpa ed indifferenza, e portandolo alla ricerca di azioni ad alto rischio. 23

24 Aspetti del Cyberbullismo Il cyberbullismo al femminile Il cyberbullismo al femminile è un fenomeno che desta sempre maggiore preoccupazione poiché in crescita in modo estremamente rapido. Le attuali ricerche mettono in evidenza che il cyberbullismo femminile è nettamente superiore a quello tradizionale, con una maggiore possibilità di delinquere nel cyberspazio. MOTIVAZIONI AL CYBERBULLISMO FEMMINILE In generale sono molto varie; le principali sono: 1. Desiderio di attirare l attenzione maschile; 2. Invidia; 3. Competizione tra coetanee; 4. Volontà a manipolare gli altri.; 5. Diffondere falsità; 6. Richiesta di valorizzazione e attenzione anche per raggiungere uno status elevato nel gruppo; 7. Gelosia e vendetta. 24

25 Aspetti del Cyberbullismo Nel cyberbullismo femminile sono molto elevate la sfrontatezza, la disinibizione, la trasgressione e l aggressività. L AGGESSIVITÀ È DI TIPO PRINCIPALMENTE RELAZIONALE IL CUI DANNO MAGGIORE PER LA VITTIMA È L ISOLAMENTO SOCIALE. A differenza dei maschi, alle femmine non interessa essere fisicamente dominanti; le loro modalità di attacco sono di tipo interpersonale, senza usare dunque la forza fisica. 25

26 Aspetti psicologici del cyberbullismo GLI ASPETTI PSICOLOGICI E LE CONSEGUENZE: LA CYBERVITTIMIZZAZIONE Tra i sintomi più frequenti troviamo: BASSSA AUTOSTIMA: legata all immagine di se stessi, alla percezione del proprio status psicologico, fisico e sociale, alle relazioni spesso conflittuali con i propri coetanei. STATI DEPRESSIVI: mancanza di appetito, problemi dei sonno, problemi di apprendimento a scuola, pianti frequenti, isolamento e solitudine. STATI ANSIOSI: paura di andare a scuola, di uscire, di incontrare i compagni di scuola o amici, stress eccessivo per i compiti scolastici, sudorazione frequente, battiti cardiaci elevati, fobie. 26

27 Aspetti psicologici del cyberbullismo CAMBI IMPROVVISI DI UMORE ATTACCHI DI PANICO: ansia acuta e grave che spesso porta ad evitare le situazioni temute, soprattutto nell ambito sociale, scolastico e relazionale. PROBLEMI NELLO STUDIO, NEL RENDIMENTO SCOLASTICO, ABBANDONO PRECOCE DEGLI STUDI; PROBLEMI RELAZIONALI: conflitti a casa, scuola, con i pari; PENSIERI DI SUICIDIO; PROBLEMI DI SALUTE FISICA. 27

28 Conseguenze del Cyberbullismo LE CONSEGUENZE A LUNGO TERMINE SULLA VITTIMA DI CYBERBULLISMO sia maschi che femmine hanno la stessa probabilità di diventare cybervittime; I minori che usano più frequentemente internet e i social network sono potenzialmente più a rischio di diventare cybervittime; I minori che divulgano i dati di bancomat o di carte di credito dei loro genitori sono più a rischio di diventare vittime, così come quelli che pubblicano i loro dati personali. 28

29 Conseguenze del Cyberbullismo A differenza delle vittime di bullismo (le quali possono sfuggire al tormento del bullo quando quest ultimo viene rimosso dalla scuola o da altri luoghi di aggregazione sociale, o loro stesse scelgono la strada dell allontanamento) il pericolo del cyberbullismo è più esteso, in quanto l effetto moltiplicatore del web è potenzialmente più pericoloso; I cyberbulli possono essere possono essere meno rintracciabili per via dell anonimato e nascondersi dietro falsi profili; I cyberbulli hanno la possibilità di perseguitare più vittime contemporaneamente. 29

30 Prevenzione PREVENZIONE E SENSIBILIZZAZIONE: SCUOLA, FAMIGLIA ED AGENZIE EDUCATIVE È fondamentale un approccio collaborativo tra famiglia e scuola La scuola ha il mandato di garantire una formazione di qualità ai propri studenti che devono acquisire, oltre alle conoscenze informatiche, anche quelle relative al bullismo on line e sulle modalità per fronteggiarlo. Tra le azioni preventive da attivare all interno della scuola troviamo: favorire la riflessione e la discussione nei gruppi classe; sensibilizzare ed informare bambini e i genitori rispetto certe tematiche; formazione ed aggiornamento del corpo docente; 30

31 Le forme di prevaricazione Cosa possono fare i genitori? Proteggere i propri figli da ogni forma di bullismo virtuale in assoluto non è sempre possibile. Ci sono però delle azioni preventive o limitanti di natura molto efficace. Parlare, comunicare in maniera chiara, trasmettere il concetto che queste forme di maltrattamento virtuale non sono poca cosa. Inoltre non devono rimanere segrete eventuali forme di maltrattamento. Spiegare ai figli che è necessario da parte dei genitori un monitoraggio del cellulare o del pc. Non è una forma di non rispetto della loro privacy ma un dovere morale e legale di tutela nei loro confronti. 31

32 Prevenzione Aggiornarsi con l uso delle nuove tecnologie per ricostruire i percorsi fatti da vostro figlio su internet. Cercare di comprendere il più possibile il gergo della comunicazione via internet: ad esempio le abbreviazioni più comuni usate. A tal proposito è disponibile il sito in cui è disponibile un catalogo aggiornato sullo slang dei giovani. 32

33 Prevenzione QUALI SONO I SEGNALI PREMONITORI DEL BULLISMO VIRTUALE? Quando un genitore deve iniziare ad allarmarsi 1. Quando vostro figlio riceve lunghe telefonate dallo stesso numero; 2. Trascorre molto tempo davanti al pc anche chattando; 3. Visita siti web dove fanno circolare sgradevoli dicerie e pettegolezzi; 4. Ha reazioni diverse dal solito, è irritabile o sembra a disagio dopo essere stato al computer; 5. Dice che qualcuno ha messo on line delle foto in cui compare senza aver chiesto il suo permesso; 6. È reticente nel raccontare cosa fa quando usa il pc; 7. Manda o riceve messaggi in cui compaiono codici o simboli particolari. 33

34 Regole di condotta REGOLE DA DARE AI PROPRI FIGLI NELL USO DELLE NUOVE TECNOLOGIE INFORMATICHE 1. Non dare mai a persone che non si conoscono informazioni su di sé. Genitori, amici come indirizzo, numero di telefono, indirizzo mail, senza il permesso. 2. Non dare mai password a nessuno, ad eccezione dei genitori. 3. Non usare mai un linguaggio inappropriato o non scrivere cose che potrebbero dar fastidio se le leggessero tutti. 4. Trattare gli altri nella comunicazione on line allo stesso modo in cui vorremmo essere trattati. 5. Denunciare subito qualsiasi commento offensivo o minaccia contro sé o qualcun altro e interrompere ogni forma di comunicazione con quella persona. 6. Il tempo davanti al pc o smartphone ogni giorno non deve superare un limite massimo di tempo. Tale tempo va concordato con il bambino ma massimo un ora e trenta, oltre al tempo dei compiti (quando serve internet o ). 7. Non bisogna mai caricare o scaricare fotografie, musica e video senza il permesso dei genitori. 34

35 È necessario un approccio globale, in cui venga favorita la costruzione di abilità sociali nei bambini. Si deve promuovere prima un educazione all affettività, successivamente una sana educazione alla sessualità, ma prima possibile una progressiva CONSAPEVOLEZZA INFORMATICA. È NECESSARIO QUINDI CONSENTIRE LA SENSIBILIZZAZIONE AL LINGUAGGIO EMOTIVO, FAVORIRE IL MIGLIORAMENTO DELLE COMPETENZE SOCIALI E DI RELAZIONE E DI ATTUARE PERCORSI MIRATI ALLA RIFLESSIONE SUI SOCIAL NETWORK 35

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