quell infame sorrise Ispra, 24 marzo 2009 A cura di Giancarlo Onger Illustrazioni di Giorgio Tabet info@gianonger.it
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1 E quell infame sorrise Ispra, 24 marzo 2009 A cura di Giancarlo Onger Illustrazioni di Giorgio Tabet
2 E quell infame sorrise Riconoscendo l importanza dell accessibilitàalle strutture fisiche, sociali, economiche e culturali, alla salute, all istruzione, all informazione e alla comunicazione, per consentire alle persone con disabilitàdi godere pienamente di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali (Preambolo Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità 2007) Abbiamo diritto a ricevere rispetto e a non subire discriminazioni. Non vogliamo simpatia; vogliamo essere rispettati come futuri adulti che andranno a vivere e a lavorare in un ambiente normale. (Dichiarazione di Lisbona 2007) Dagli Appennini alle Ande
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6 E quell infame sorrise Pensieri sfondo Valor civile Gestione integrata dei servizi alla persona. Protagonismo della persona con la propria famiglia.
7 E quell infame sorrise MONADI RETI
8 E quell infame sorrise LE PAROLE CHIAVE Il piccolo scrivano fiorentino SEMPLIFICAZIONE COLLEGIALITÁ INTERPROFESSIONALITÁ INTERISTITUZIONALITÁ PROGETTO DI VITA
9 E quell infame sorrise Sangue romagnolo AZIONE / STRUMENTO La presa in carico co partecipata della persona con disabilitàe la sua famiglia per consentire una consapevole decisione in ordine alla costruzione del loro futuro. Stipula di Accordi di Programma regionali, provinciali, territoriali
10 E quell infame sorrise A cura di Giancarlo Onger, Ispra, 25 marzo 2009 AZIONE: SEMPLIFICAZIONE Persona la cui disabilità é già conosciuta dalla nascita o dai primi anni di vita: il Servizio competente accompagna la famiglia nei contatti con la scuola. Persona che manifesta bisogni educativi speciali durante il percorso di istruzione: la richiesta èdella famiglia, anche con l'aiuto della scuola; il Servizio valuta il quadro globale e può avvalersi del contributo della scuola. STRUMENTO: DIAGNOSI FUNZIONALE Atto di valutazione dinamica redatta secondo i criteri del modello biopsico-sociale (ICF): approfondimento anamnestico e clinico; descrizione del quadro di funzionalitànei vari contesti; definizione degli obiettivi in relazione ai possibili interventi clinici sociali ed educativi e delle idonee strategie integrate di intervento; individuazione delle tipologie di competenze professionali e delle risorse strutturali necessarie per l'integrazione scolastica e sociale. (AFFIANCATA DA UN ESPERTO DI PED/DID SPECIALE)
11 E l infame sorrise A cura di Giancarlo Onger, Ispra, 25 marzo 2009 Dagli Appennini alle Ande STRUMENTO REPETITA IUVANT: IL PEI II Piano Educativo Individualizzato (PEI) di cui all'art. 12, comma 5 legge n. 104/92 èredatto dall'intero consiglio di classe congiuntamente con gli operatori dell'um, gli operatori dei servizi sociali e in collaborazione con i genitori. II Piano segnala la tipologia e la funzionalitàdelle esigenze complessive delle risorse. AI termine della Scuola Secondaria di I grado saranno attivate le migliori forme di orientamento e di auto-orientamento. Accompagnamento alla vita adulta.
12 E quell infame sorrise AZIONE / STRUMENTO La piccola vedetta lombarda Assegnazione delle risorse professionali e materiali di rispettiva competenza proposte e richieste contestualmente da parte delle istituzioni scolastiche interessate. Sulla base dei Piani di Zona e degli Accordi di Programma sono individuati i livelli di concertazione
13 E quell infame sorrise Garrone REPETITA IUVANT AZIONI / STRUMENTI II Gruppo di Lavoro di Istituto (GLH), formula le proposte complessive della propria istituzione scolastica. Le istituzioni scolastiche garantiscono l'adozione di ogni possibile flessibilità didattica... favorendo l'integrazione delle prestazioni delle figure professionali. Gli operatori coinvolti partecipano in modo corresponsabile a tutte le fasi dell'integrazione scolastica e sociale. (COLLEGIO DOCENTI, CONSIGLIO DI ISTITUTO, POF)
14 E quell infame sorrise A cura di Giancarlo Onger, Ispra 24 marzo 2009 Il mio corpo, fin da piccola, l ho sempre voluto usare. Mi rifiutavo di restare in un angolo con lui, a compatirmi. Non solo. Entrando nell acqua con il mio corpo non avevo, e non ho, bisogno della carrozzella Sonia Chi ha detto che un cieco deve fare per forza fare il centralinista, oppure che non può tirare con l arco?. Massimo L infermiere di Tata
15 BIBLIOGRAFIA Marco Zelioli Le parole dell handicap Franco Angeli Medeghini Cavagnola L assistente educatore nella scuola Vannini Ed. Roberto Medeghini (A cura di) Disabilità e corso di vita FrancoAngeli Giancarlo Onger (A cura di) Trent anni di integrazione scolastica - Vannini Ed. Maddalena Colombo Scuola e comunità locali Carocci La Rivista dell Istruzione - Scuola e autonomie locali Maggioli Editore
16 SITOGRAFIA area=
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