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2 INDICE DELLA SEZIONE 1. INTRODUZIONE TERMINI, DEFINIZIONI ED ABBREVIAZIONI OBBIETTIVI E STRUTTURA DEL ABBREVIAZIONI... 9 ERSU di Camerino Loc. Colle Paradiso, Camerino (MC) Pag. 2 di 2

3 1. INTRODUZIONE Il Decreto legislativo n 81/08, che prescrive misure per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività, privati e pubblici, non si è limitato ad un importante riordino unitario della legislazione, ma ha introdotto novità significative tra l altro in tema di individuazione e valutazione dei rischi. Individuare e valutare i rischi esistenti in azienda significa verificare nella specifica realtà aziendale tutti i fattori di rischio che costituiscono una fonte potenziale di pericolo per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Al momento della redazione del presente documento ancora non è stato definito e messo a disposizione delle aziende uno strumento codificato, delle linee guida specifiche per la valutazione dei rischi nei vari settore di attività al fine di individuare una corretta ed univoca metodologia per la valutazione del rischio. Il presente documento costituisce quindi testimonianza dello sforzo e dell iniziativa dell azienda al fine di ottemperare agli obblighi di legge e di fornire il proprio contributo alla divulgazione della cultura della sicurezza in azienda, cercando di mutare la concezione di sicurezza da onere necessario in investimento, immagine e qualità di vita. La valutazione dei rischi lavorativi si iscrive nel più ampio e complesso utilizzo a livello internazionale del metodo del "risk assessment", che coinvolge anche molti aspetti relativi ai costi ambientali del progresso e dell'uso delle risorse naturali. L orientamento comunitario, in generale, è quello di fondare le iniziative legislative e la definizione delle priorità dell'intervento su un'analisi partecipata e strutturata in merito alla "accettabilità" sociale dei rischi e alla valutazione dei costi e dei benefici che la loro riduzione comporta per la comunità. Di per sé il "risk assessment" non porta automaticamente al "risk management", cioè alla risoluzione o al contenimento dei problemi evidenziati, ma ha il vantaggio di portarli alla luce e farne oggetto di valutazione sociale, di studio, di programmi articolati. Questo è il contesto culturale da cui ha tratto origine pienamente il D. Lgs 81/08. Le norme vigenti in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, devono essere comunque rispettate, per cui l'obiettivo della valutazione non può essere la scelta di quali tra i vincoli normativi previsti siano i più opportuni o convenienti da adottare. L'applicazione dell'art. 28 del D.Lgs. 81/08 fornisce anche uno strumento per avviare una riorganizzazione razionale e pianificata della produzione nei suoi diversi componenti (macchine, procedure, spazi, organizzazione, ecc.) al fine di raggiungere l'obiettivo di una sostanziale riduzione e/o del controllo dei fattori di rischio e dei rischi associati presenti, nel rispetto della legislazione nazionale e delle norme di buona tecnica prodotte da organismi accreditati (UNI-EN, CEI, ecc.). Nella redazione del presente documento oltre che del D.Lgs. 81/08 si è tenuto conto dei dati di letteratura tecnica disponibile, delle Linee Guida per la Valutazione del Rischio dell ISPESL e delle indicazioni presenti nei documenti del Coordinamento Tecnico per la prevenzione degli Assessorati alla Sanità delle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano. Al fine della valutazione dei rischi è stata condotta presso i luoghi ove operano i lavoratori un indagine conoscitiva mirando principalmente all individuazione dei possibili centri/fonti di pericolo per la sicurezza e la salute dei lavoratori, l identificazione dei lavoratori potenzialmente esposti al rischio, per individuare i ERSU di Camerino Loc. Colle Paradiso, Camerino (MC) Pag. 3 di 3

4 fattori di rischio ai quali sono esposti i lavoratori nell esercizio della loro attività lavorativa. Si è proceduto, quindi, alla valutazione sistematica delle principali problematiche tipiche dell attività lavorativa esaminata, L indagine è stata condotta secondo le seguenti fasi: I FASE: ACQUISIZIONE INFORMAZIONI PRELIMINARI II FASE: INDIVIDUAZIONE DEI FATTORI RISCHIO III FASE: ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI IV FASE: STESURA DEL ERSU di Camerino Loc. Colle Paradiso, Camerino (MC) Pag. 4 di 4

5 2. TERMINI, DEFINIZIONI ED ABBREVIAZIONI Nella lettura del documento saranno adottate le seguenti definizioni: «lavoratore»: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un attività lavorativa nell ambito dell organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari; «datore di lavoro»: il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l assetto dell organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell organizzazione stessa o dell unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa. Nelle pubbliche amministrazioni di cui all articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per datore di lavoro si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica dirigenziale, nei soli casi in cui quest ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale, individuato dall organo di vertice delle singole amministrazioni tenendo conto dell ubicazione e dell ambito funzionale degli uffici nei quali viene svolta l attività, e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessa individuazione, o di individuazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con l organo di vertice medesimo; «azienda»: il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato; «dirigente»: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l attività lavorativa e vigilando su di essa; «servizio di prevenzione e protezione dai rischi»: insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all azienda finalizzati all attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori; «responsabile del servizio di prevenzione e protezione»: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all articolo 32 del D.Lgs. 81/08 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi; «medico competente»: medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all articolo 38 del D.Lgs. 81/08; «rappresentante dei lavoratori per la sicurezza»: persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro; «sorveglianza sanitaria»: insieme degli atti medici, finalizzati alla tutela dello stato di salute e sicurezza dei lavoratori, in relazione all ambiente di lavoro, ai fattori di rischio professionali e alle modalità di svolgimento dell attività lavorativa; «prevenzione»: il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, l esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell integrità dell ambiente esterno; «salute»: stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un assenza di malattia o d infermità; ERSU di Camerino Loc. Colle Paradiso, Camerino (MC) Pag. 5 di 5

6 «sistema di promozione della salute e sicurezza»: complesso dei soggetti istituzionali che concorrono, con la partecipazione delle parti sociali, alla realizzazione dei programmi di intervento finalizzati a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori; «valutazione dei rischi»: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell ambito dell organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza; «pericolo»: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni; «rischio»: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione; «norma tecnica»: specifica tecnica, approvata e pubblicata da un organizzazione internazionale, da un organismo europeo o da un organismo nazionale di normalizzazione, la cui osservanza non sia obbligatoria; «buone prassi»: soluzioni organizzative o procedurali coerenti con la normativa vigente e con le norme di buona tecnica, adottate volontariamente e finalizzate a promuovere la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso la riduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di lavoro, elaborate e raccolte dalle regioni, dall Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro (ISPESL), dall Istituto nazionale per l assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e dagli organismi paritetici; «linee guida»: atti di indirizzo e coordinamento per l applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza predisposti dai ministeri, dalle regioni, dall ISPESL e dall INAIL e approvati in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano; «formazione»: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi; «informazione»: complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro; «addestramento»: complesso delle attività dirette a fare apprendere ai lavoratori l uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale, e le procedure di lavoro. ERSU di Camerino Loc. Colle Paradiso, Camerino (MC) Pag. 6 di 6

7 3. OBIETTIVI E STRUTTURA DEL. L obiettivo della valutazione dei rischi è quella di permettere al datore di lavoro di prendere i provvedimenti che sono effettivamente necessari per salvaguardare la sicurezza e la salute dei lavoratori. Questi provvedimenti comprendono: prevenzione e protezione dei rischi professionali; informazione dei lavoratori; formazione professionale dei lavoratori. Quale strumento finalizzato alla programmazione delle misure di prevenzione e più in generale alla organizzazione del sistema di prevenzione aziendale, il Documento di Valutazione dei Rischi, si compone di otto sezioni che abbracciano tutte le tematiche relative alla sicurezza all interno dell Azienda. La struttura del documento è la seguente: 1. Finalità del documento Vengono riportati le finalità del documento e i riferimenti di legge per la stesura dello stesso, nonché le figure che hanno partecipato alla stesura del documento di valutazione dei rischi. 2. Informazioni generali dell azienda In questa sezione vengono riportati i dati identificativi dell azienda, la descrizione dell attività con l elenco delle macchine attrezzature e sostanze impiegate, la descrizione e destinazione d uso di tutti i locali in uso e l elenco delle attività affidate a terzi. Inoltre sono individuate le aree omogenee di lavoro. 3. Individuazione dei fattori di rischio La quarta sezione rappresenta, insieme alla sezione cinque, il cuore dell intero documento, in essa vengono riportati tutti i criteri che sono stati adottati per l identificazione dei fattori di rischio a cui sono esposti gruppi omogenei di lavoratori. 4. Valutazione dei rischi La sezione cinque rappresenta la parte valutativa del documento in cui vengono riassunti tutti i fattori di rischio per la sicurezza e la salute le metodologie utilizzate per la valutazione; vengono altresì individuati tutte le informazioni che consentono di: predisporre le misure di prevenzione e di protezione e dei dispositivi di protezione individuale, conseguenti alla valutazione e la verifica della disponibilità di misure tecniche, organizzative e procedurali per eliminare o ridurre l esposizione e/o il numero di esposti; ERSU di Camerino Loc. Colle Paradiso, Camerino (MC) Pag. 7 di 7

8 predisporre il piano per la messa in atto delle misure individuate. 5. Programma delle misure di miglioramento Sezione dedicata all individuazione di un programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza. 6. Coordinamento In questa sezione vengono sintetizzate le procedure di coordinamento da adottare in caso di lavori svolti all interno dell azienda affidate a terzi (appalto) che possono generare rischi di natura interferenziale. 7. Formazione informazione e addestramento Questa sezione individua tutti i programmi formativi e informativi e le sessioni di addestramento previsti per ogni mansione individuata. 8. Dispositivi di protezione Individuali - DPI Questa sezione individua tutti i dispositivi di protezione individuali previsti per ogni lavoratore, sulla base della valutazione dei rischi effettuata. 9. Sorveglianza sanitaria L ultima sezione del documento fornisce indicazioni per il programma di sorveglianza sanitario previsto per ogni mansione individuata, in conseguenza della valutazione dei rischi riportata nella sezione 4 del presente documento. ERSU di Camerino Loc. Colle Paradiso, Camerino (MC) Pag. 8 di 8

9 4. ABBREVIAZIONI Nella lettura del documento potranno essere utilizzati i seguenti acronimi: ACGIH American Conference of Governmemental Industrial Hygienists ( ARPA Agenzia Regionale Protezione Ambiente Lazio ( ASL Azienda Sanitaria Locale Roma C ( ATEX Atmosfere esplosive CEN Comitato Europeo di Normazione (norme con sigla EN) ( CPI Certificato di Prevenzione Incendi D.Lgs Decreto Legislativo DM Decreto Ministeriale DPC Dispositivi di Protezione Collettivi DPCM Decreto delle Presidenza del Consiglio del Ministri DPI Dispositivi di Protezione Individuali DTC Direttore Tecnico di Cantiere DUVRI Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze FR Fattore di rischio IARC International Agency for Research on Cancer ( IBE Indici biologici di esposizione INAIL Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni ( ISO International Organization for Standardization ( exispesl Istituto Superiore Prevenzione e Sicurezza sul Lavoro ( ISS Istituto Superiore di Sanità ( L Legge dello Stato L ex MMC PEE RI RLS RLST RNI ROA PIMUS POS PSC SSL UNI VDT VDR VLB VVF Livello di esposizione (utilizzato per il rischio rumore) Movimentazione Manuale dei Carichi Piano di Emergenza ed Evacuazione Radiazioni Ionizzanti Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale Radiazioni non ionizzanti Radiazioni Ottiche Artificiali Piano di Montagio, Smontaggio e Manutenzione di Ponteggio Piano Operativo di Sicurezza Piano di Sicurezza e Coordinamento Salute e Sicurezza sul Lavoro Ente Nazionale Italiano di Unificazione ( Videoterminali Valutazione dei rischi Valore Limite Biologico Vigili del fuoco ( ERSU di Camerino Loc. Colle Paradiso, Camerino (MC) Pag. 9 di 9

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