1 PREMESSA NORMATIVA DI RIFERIMENTO GLI INTERVENTI DI PROGETTO ANALISI IDROLOGICA DELLE PIOGGE METODO DI CALCOLO...

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2 INDICE 1 PREMESSA NORMATIVA DI RIFERIMENTO GLI INTERVENTI DI PROGETTO ANALISI IDROLOGICA DELLE PIOGGE METODO DI CALCOLO CARATTERISTICHE DEI MATERIALI ALLEGATI

3 1 PREMESSA La presente relazione ha lo scopo di illustrare gli interventi previsti nel Progetto di realizzazione di un parcheggio pluripiano in via Dante nel comune di Cremona per conto dell Azienda Municipale di Cremona AEM spa. Oggetto specifico sono i criteri che hanno condotto al dimensionamento dell impianto di smaltimento acque meteoriche a servizio del parcheggio. Il progetto prevede l ampliamento dell attuale parcheggio a raso esistente sul piazzale ex-tramvie di via Dante, posto sul lato EST del cavalcavia di collegamento con il cimitero della città di Cremona (Coordinate , ). Foto 1: Immagine satellitare con ubicazione degli interventi 2

4 E prevista quindi una riconfigurazione del parcheggio esistente, volta ad adattare i flussi di viabilità alla nuova configurazione I principali interventi previsti possono essere descritti sinteticamente come segue: - Costruzione parcheggio. - Realizzazione degli impianti elettrici e di illuminazione del parcheggio. - Realizzazione degli impianti speciali e di videosorveglianza del parcheggio. - Realizzazione dell impianto antincendio del parcheggio. - Rifacimento della segnaletica orizzontale e verticale. Foto 2: Planimetria di progetto 3

5 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Il presente Progetto Definitivo è stato redatto in ottemperanza della Normativa vigente di carattere generale e speciale. In particolare per gli interventi in esame si sono prese in esame, tra gli altri, i seguenti riferimenti: Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 Norme in materia ambientale e s.m.i; Legge Regione Lombardia del 12 dicembre 2003, n. 26 Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche ; Regolamento Regione Lombardia del 24 marzo n. 4 Disciplina dello smaltimento delle acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne, in attuazione dell articolo 52, comma 1, lettera a) della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 ; Circolare 2 febbraio 2009 n 617 C.S.LL.PP. - istruzioni per l'applicazione delle norme tecniche per le costruzioni di cui la D.M. 14 gennaio 2008; D.M. N 37 DEL 22 GENNAIO Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11- quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici. Impianti elettrici - Specifiche tecniche emanate dai seguenti organismi nazionali e internazionali: UNI (Ente Nazionale di Unificazione), CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano), CEN (Comitato Europeo di normalizzazione), CENELEC (Comitato Europeo per la standardizzazione Elettrotecnica), IEC (Commissione Internazionale Elettrotecnica); ISO (Organizzazione Internazionale per la Standardizzazione); D. Lgs. 81/2008 e s.m.i., Testo Unico in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro; Regolamento edilizio del comune di Cremona; N.T.A. al P.R.G. del Comune di Cremona; D.M. 17 gennaio 2018 Norme tecniche per le costruzioni. Legge 7 agosto 2012, n Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, recante Misure urgenti per la crescita del Paese. D.P.R. 6 giugno 2001, n.380 Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. Legge 5 novembre 1971 n Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica. Legge Regionale 7 gennaio 1983 n.9 Norme per l esercizio delle funzioni regionali in materia di difesa del territorio dal rischio sismico. Legge 2 febbraio 1974 n.64 Prescrizioni per le zone sismiche. D.P.R. 24 luglio 1996, n.503 Regolamento recante norme per l eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici. 4

6 D.P.R. 1 agosto 2011, n Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma dell articolo 49 comma 4-quater, decretolegge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n UNI EN :2001 Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici - Sistemi per l'evacuazione delle acque meteoriche, progettazione e calcolo. UNI EN 1401 Sistemi di tubazioni di materia plastica per fognature e scarichi interrati non in pressione Polivinilcloruro non plastificato (PVC-U). UNI EN 1917:2004 Pozzetti e camere di ispezione di calcestruzzo non armato, rinforzato con fibre di acciaio e con armature tradizionali. UNI EN 124-1:2015: Dispositivi di coronamento e di chiusura dei pozzetti stradali 5

7 3 GLI INTERVENTI DI PROGETTO Attualmente nell area destinata ad ospitare il nuovo parcheggio è presente un parcheggio a raso. L intera area presenta una pavimentazione in asfalto e lo smaltimento delle acque piovane avviene attualmente attraverso un sistema fognario esistente e perfettamente funzionante, che prevede la raccolta delle acque a mezzo di caditoie grigliate a raso. La nuova rete fognaria di raccolta delle acque meteoriche, che dovrà convogliare quasi esclusivamente le acque raccolte dalla superficie posta al piano primo, andrà ad implementare la rete esistente per la quale si prevede un preservazione per la maggior parte del suo sviluppo ed una sostituzione solo per i tratti interferenti con le fondazioni dei telai strutturali principali. La rete risulta pertanto condizionata dalla sola posizione e quota del recapito finale ma sarà oggetto, per effetto delle modifiche introdotte dalla realizzazione delle strutture del nuovo parcheggio sopraelevato, di demolizione e ricostruzione di alcuni tratti con modifiche del tracciato, comunque non essenziali rispetto all attuale funzionamento. La rete di drenaggio superficiale del piano primo del nuovo parcheggio modulare sopraelevato consiste invece nella raccolta, a mezzo di canalette grigliate tagliaflusso, delle acque meteoriche e il susseguente convogliamento in appositi discendenti DN100 in PVC posti alle estremità di singole maglie di 7,50 m x 15,00 m ed in corrispondenza dei pilastri della struttura. Ogni discendente sverserà al piede del pilastro e le acque defluiranno a gravità alla caditoia esistente più vicina presente al pian terreno, mantenendo inalterato così l intero sistema. Per i nuovi tratti di rete fognaria saranno utilizzate tubazioni in PVC rigido conformi alle norme UNI EN ANALISI IDROLOGICA DELLE PIOGGE Per la definizione delle portate transitanti nei sistemi di drenaggio si utilizza il metodo dell invaso, a partire dalla curva di possibilità pluviometrica relativa ad un tempo di ritorno pari a 20 anni. Nella seguente relazione vengono definiti i coefficienti a ed n delle leggi di possibilità pluviometrica mediante l analisi statistica secondo Gumbel. La stazione meteorologica di riferimento del comune di Cremona si trova presso l'istituto di Istruzione Superiore "Ala Ponzone Cimino", a 50 metri s.l.m. e alle coordinate geografiche N E e dista circa un km dall'area in oggetto. E parte della rete di stazioni regionali dall ARPA Lombardia. Per l'assenza di rilievi il clima è piuttosto omogeneo sull'intero territorio della provincia di Cremona. Osservando i dati della stazione meteorologica di Cremona si nota che, in base ad un rilevamento trentennale tra il 1961 e il 1990, la temperatura media di gennaio si attesta a +1,7 C; quella di luglio a +24,3 C. La temperatura più bassa registrata dal 1945 a oggi è stata di -17.8C nel febbraio 1956 e la più alta di 39.8C nel luglio Le precipitazioni annue sono in linea di massima abbondanti, con picchi di maggior piovosità in autunno (ottobre e novembre) e minimi relativi in inverno (febbraio) e in estate (luglio). Le precipitazioni 6

8 medie annue si aggirano sui 750 mm, mediamente distribuite in 76 giorni, con un picco in autunno e minimi relativi in inverno ed estate. L'umidità relativa può generare nei mesi invernali il fenomeno della nebbia, accentuato in prossimità dei fiumi e dei corsi d'acqua. CREMONA Mesi Stagioni Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri Est Aut Anno T. max. media ( C) 4,3 7,3 12,7 17,4 22,4 26,9 29,3 27,9 24,0 17,3 10,2 5,3 5,6 17,5 28,0 17,2 17,1 T. min. media ( C) 1,0 1,0 4,9 8,6 13,0 16,8 19,2 18,1 15,5 9,9 4,6 0,1 0,0 8,8 18,0 10,0 9,2 Precipitazioni (mm) Giorni di pioggia Nel nostro caso, detta h = a*t n la generica curva di probabilità pluviometrica, dalla letteratura disponibile, si rileva che per un tempo di ritorno pari a 20 anni, l equazione di possibilità pluviometrica risulta essere: h = 52,31*t dove: h = altezza di pioggia (in mm) t = tempo di pioggia (in ore) 5 METODO DI CALCOLO La verifica idraulica del sistema di smaltimento consiste nel calcolare l efficienza idraulica delle pluviali affinché l acqua precipitata sul parcheggio al primo piano sia smaltita in continuo senza accumuli localizzati. Per progettare e calcolare un impianto di scarico per le acque meteoriche è necessario conoscere l intensità pluviometrica relativa alla regione (località) di progetto. La procedura di dimensionamento è regolata dalla norma UNI EN Lo scarico dei acque meteoriche è caratterizzato da periodi di captazione lunghi e continui; per tale motivo è necessario individuare la quantità di acqua che cade in periodi di maggiore intensità delle piogge. Nel nostro caso assumendo quale altezza pluviometrica il valore di 52,31 mm/h si ricava un intensità pluviometrica pari a l/s * mq. 7

9 Orbene, per calcolare la portata dell acqua da far defluire attraverso l elemento n si ricorre alla seguente formula: Q = I x A [l/s] Dove: I = intensità di pioggia A = area effettiva della copertura Più precisamente Q = I x A x Cx Cr [l/s] dove: C= coefficiente di scorrimento (in genere pari ad 1 ) Cr= coefficiente di rischio (da 1.0 a 3.0 in funzione del tipo di canale di gronda e della destinazione dell edificio). Vista l esigua dimensione delle canalette, dovuta ai vincoli di tipo progettuale del parcheggio stesso, nel dimensionamento non è stato considerato il riempimento delle canalette perché ritenuto esiguo e irrilevante rispetto ai volumi totali raccolti. La superficie servita da ogni conversa o canale di gronda è individuabile mediante la superficie in proiezione, compresa fra la bisettrice degli angoli formati da linee di colmo intersecanti la linea di conversa (o gronda) e la conversa/gronda stessa. Nel nostro caso è proprio l area sottesa da una canaletta (gronda) e pari a circa mq 130. Applicando la formula risulta una portata da smaltire per un modulo servito da una singola canaletta collegata ad una singola pluviale del diametro di mm 100 pari a 4.72 l/s. SOGLIA SFIORANTE SOTTO BATTENTE h h DN disc DN disc Secondo la norma UNI EN un discendente pluviale del diametro interno Di = 100 mm ha una capacità di smaltimento compresa tra 4,6 l/s e 10,7 l/s con un grado di riempimento compreso tra 0.20 e 0,33 ed una scabrezza di 0,25 mm. Valori che soddisfano ampiamente il dimensionamento assunto. Non si prevede, a seguito delle informazioni assunte presso la AEM Cremona spa sentita da quest ultima la Padania Acque spa società cui è affidata la gestione dell intero ciclo integrato delle acque 8

10 per la provincia di Cremona, la realizzazione di una vasca con disoleatore per il trattamento delle acque di prima pioggia. 6 CARATTERISTICHE DEI MATERIALI Per le tubazioni saranno utilizzati tubi in pvc rigido, con giunto ed anello elastomerico di tenuta per condotte di scarico interrate, conformi alle norme UNI EN I tubi dovranno avere un tenore di policloruro di vinile in ragione superiore all 80% in massa ed essere prodotti in conformità allo standard UNI EN da azienda con sistema Qualità ISO 9001:2008 certificato da ente terzo accreditato. I pozzetti in cav per i collettori fognari dovranno essere costituiti da elementi di fondo e prolunghe con pareti di spessori adeguati alla collocazione sottostradale, conformi alla norma europea UNI EN Saranno elementi prefabbricati di conglomerato cementizio vibrocompresso di classe di resistenza Rck non inferiore a 40 N/mm2 e con acciaio tipo B450C. Dovranno essere predisposti per l'innesto delle tubazioni di afflusso e deflusso, previa rottura del diaframma a parete sottile, con giunti a incastro sui bordi di contatto tra gli elementi in colonna, atti a ridurre le resistenze alle azioni laterali di scorrimento relativo. Le caditoie saranno in ghisa sferoidale GJS EN 1563 prodotta, secondo quanto sancito dall ultima edizione della norma UNI EN 124, da azienda certificata ISO 9001:2015, costituita da telaio di forma quadrata sia alla base di appoggio che alla sommità corrispondente al livello del piano stradale, munito di adeguata aletta perimetrale esterna, continua sui quattro lati, opportunamente sagomata, arrotondata agli angoli, per ottenere una maggiore base di appoggio e consentire un migliore ancoraggio alla fondazione, fori per l articolazione della griglia, alette interne predisposte ai quattro angoli per l'alloggio di un sifone. La griglia sarà di forma quadrata munita di fori per l articolazione al telaio ed asole parallele disposte su due o più file con coppia di dadi e bulloni opportunamente inseriti negli appositi fori onde consentire l articolazione della griglia al telaio ed evitare il furto e/o la manomissione. Tutte le griglie ed i telai devono riportare la norma di riferimento e la classe di resistenza. Le canalette di drenaggio dovranno essere interamente realizzate in ABS (Acrilonitrile Butadiene Stirene). I canali, con bordo di contenimento alto 20 mm dovranno essere senza ulteriori profili di rinforzo con classe di carico C 250 atta a garantire il transito di autoveicoli. Le griglie saranno in acciaio zincato a passerella o a maglia quadra 30x30, tutte in classe A15, con sistema di bloccaggio a mezzo di 2 barrette centrali. Ogni canaletta dovrà essere munita di scarichi preformati sia lateralmente che inferiormente (Ø 63/75/100 laterali, da Ø 75 a Ø125 inferiori) atti a collegare i tubi per l allontanamento delle acque raccolte. Il prodotto dovrà essere dotato di marcatura obbligatoria CE. 7 ALLEGATI Profili tratti da ricostruire: Profilo A C Profilo D F 9

11 TRATTO A-C Tubazione in PVC DN 315 i=0,002 SCALA 1:500L 4 :;90 Picchetti A B c Distanze Parziali Distanze Progressive Quote Terreno Quote Fondo Tubo

12 TRATTO D- F Tubazione in PVC DN 200 i=0,003 SCALA 1:500L 4 4JO Picchetti D E F Distanze Parziali Distanze Progressive Quote Terreno Quote Fondo Tubo

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