Testi analizzati 3 parte

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1 Testi analizzati 3 parte

2 Il settenario nelle canzoni Le canzoni di Dante incominciano con endecasillabi ampiezza di apertura. Petrarca usa più liberamente i settenari. Es: canzoni degli occhi (Perché la vita è breve, 71; Gentil mi donna, i veggio, 72; Poi che per mio destino, 73) iniziano con un settenario. Cfr. anche le canzoni rustiche Se l pensier che mi strugge (125) e Chiare fresche et dolci acque (126) dove abbondano i settenari

3 Rvf 125 Fronte divisa in due parti (abc, abc): vv. 3 e 6 endecasillabi. Sirma: un solo endecasillabo. Chiusura della stanza con due settenari a rima baciata. Congedo: rapido. Coscienza del poeta di aver fatto una canzone pastorale. Motivo del bosco. In Chiare fresche et dolci acque (126) l ultimo verso delle stanze è un endecasilabo gravità; senso di riposo; chiusa più stabile

4 Rvf stanza: preambolo. Ritorno nei luoghi e ad essi si rivolge (negli incisi insistenza sul passato remoto) Leggerezza del settenario che richiama il fluire delle acque. Fronte: 2 piedi: abc, abc (l endecasillabo dà una nota più grave). Giro sintattico con le tipiche proposizioni relative e gli incisi. Tra i piedi c è parallelismo: rime e sintassi (con variatio dell inciso: con sospir mi rimembra). Sirma: abbondanza di settenari; ma stesso andamento sintattico. vv. 11 e 13: endecasillabi.

5 Serie di vocativi cui si alternano i relativi in un periodo unico. Rime: consonantiche (vv. 1-8); rima baciata vocalica (seno sereno); rima consonantica precedente (aperse); distico di chiusura con rima vocalica. Le rime della sirma sono tutte su assonanza in e.

6 2 stanza: altro preludio. Pensiero della morte ma anche augurio (la morte fia men cruda) Alternarsi di rime vocaliche e consonantiche. Enjambement, vv. 4-5 (meschino / corpo). Sirma: rime consonantiche ( stanza precedente) insistenza su tema funereo. 3 stanza: attenzione al forse del primo verso. Apparizione della fantasia Parallelismo nella coppia aggettivale (bella e mansueta; disiosa e lieta). v. 5: benedetto giorno è l annuncio del tema della poesia.

7 Passaggio dalla fronte alla sirma: esclamazione o pieta! in rima con lieta e in assonanza e allitterazione con pietre. Rallentamento dato dai gerundi carcandomi (v. 7), vedendo (v. 9). 4 stanza: rievocazione (uso dell imperfetto). La poesia si snoda nella sirma con il ripetersi di qual qual ecc. Parola Amore chiude la stanza.

8 5 stanza: il poeta ritorna su se stesso. Il periodo non finisce nella fronte, ma il discorso del poeta prosegue nella sirma. v. 6: rallentamento dato dal polisindeto. Ultimi due versi segnano lo stacco finale. Congedo: rapido. Manca la parola canzone (anche nel componimento precedente).

9 Rvf 268 Prima canzone in morte di Laura. Alternarsi di endecasillabi e settenari; fronte (2 piedi di tre versi). Brevità della stanza (11 vv.) come la poesia di Petrarca che diventa secca, franta, dopo la morte di Laura. v. 1: due emistichi, due domande. Manca poi lo sviluppo. 1 piede: due interrogative, una principale, una coordinata. 2 piede: annuncio della morte di Laura. Stesso schema per le altre stanze insistente constatazione

10 Congedo: accenti staccati. Sereno e verde: richiamo di parole tematiche. Esortazione: fuggi non t appressare Accenno al planh trobadorico (pianto).

11 Rvf 323 Canzone delle visioni (allegorie della morte di Laura). Qui c è la contemplazione di Petrarca. Poesia descrittiva. 1 stanza: 12 vv. con prevalenza di endecasillabi. Fronte: 2 piedi di tre endecasillabi ciascuno (ABC ABC) andamento narrativo. Immagine della cerva. Periodo unico. Tutto precipita verso la fine. v. 10: epigrafico (vinse molta bellezza acerba morte), cui segue il commento del poeta.

12 2 stanza: immagine della nave Maggior spicco dei versi e degli emistichi della fronte. Descrizione più lenta per il gioco delle assonanze (vv. 2-3, 5-6). Rima equivoca (vela). Nella fronte l immagine bella, nella sirma la catastrofe (quest ordine in tutte le stanze).

13 3 stanza: lauro 4 stanza: parafrasi di Ovidio (Metam., III, 406 sgg.) v. 1: soggetto della visione (Chiara fontana) che riempie il primo emistichio dell endecas. a minore. Nel secondo emistichio l immagine del bosco. v. 2: endecas. a minore. Nel secondo emistichio acque fresche e dolci. v. 3: rima interna (sorgea- spargea)

14 2 piede: il soggetto cambia. Assonanza in o per indicare intimità, raccoglimento. Sirma: enjambements (vv. 7-8, 8-9); forte cesura dopo vista (v. 9). Stanze 5: fenice Stanza 6 : donna Congedo brevissimo (3 vv.): la canzone si chiude con un distico epigrafico. Assonanza i. Attenzione sulla parola dolce.

15 Rvf 359 Canzone narrativo-drammatica: sogno di Laura. Incipit con Quando (narrazione). Brevità della fronte: (2 piedi di 2 versi): AB BA (= quartina di sonetto). Sirma: più ampia, contiene le battute del colloquio. Dopo il verso iniziale, solo rime baciate (caso unico in Petrarca) narrazione.

16 2 stanza ecc.: dal racconto al dialogo. Ultima stanza: il verso si spezza nelle varie battute. Nella fronte c è il parlare e il rispondere del poeta e della donna; nella sirma solo Laura. Congedo: sembra di più una mezza stanza.

17 Rvf 360 Una specie di contrasto: un esame di coscienza sull amore. Andamento narrativo (vedi canzone precedente), ma maggior gravità (la stanza è più lunga, 15 versi). Fronte: 2 piedi di 4 versi ciscuno (raro, cfr. i vo pensando). ABbC BAaC. Ampiezza dell esordio: inversione del soggetto, ma nel primo verso c è il protagonista della canzone (non l amore astratto, ma il mio).

18 La fronte, nella sua ampiezza sintattica, introduce un dibattito. Nel primo piede non c è ancora il verbo principale; vv. 2 sgg: perifrasi della reina (= ragione) v. 5: similitudine Sirma: inizia il dibattito. Poi la canzone diventa la contrapposizione tra due contendenti: il poeta e amore. Nelle stanze il poeta narra la sua vita.

19 4 stanza: abbondanza di complementi oggetti Congedo: dibattito incalzante; il contrasto non si risolverà mai. Ultimo verso come rinvio sine die.

20 Rvf 366 Canzone alla Vergine: stanza di 13 versi (cfr. Di pensier in pensier); fronte di 6 versi in due piedi a rime intrecciate (cfr. Ne la stagion che l ciel rapido inchina; Italia mia) Andamento liturgico : ogni stanza inizia con la parola Vergine, il vocativo ritorna al verso 9; l ultimo verso è franto con una rima al mezzo (chiusa più lenta e grave). Liturgia data anche dagli epiteti che accompagnano l invocazione alla Vergine in un uniforme costruzione sintattica. Da commossa invocazione a confessione aperta: cfr. stanza 7 (Vergine, quante lagrime ò già sparte).

21 1 stanza: nel primo piede c è l elogio della Vergine; nel secondo il proposito del canto e l invocazione di aiuto. Sirma: Invoco lei. Seguono brevi proposizioni stanza: vocativo senza epiteto 10 stanza: vocativo e due epiteti (Vergine umana e nemica d orgoglio). Congedo: il poeta NON si rivolge alla canzone. Commiato ampio (riprende lo schema della sirma) con al v. 3 la parola Vergine. Enjambement (verace / omo) e rima al mezzo (verace / pace).