DELIBERAZIONE N X / 5267 Seduta del 06/06/2016

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2 DELIBERAZIONE N X / 5267 Seduta del 06/06/2016 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali FABRIZIO SALA Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI FRANCESCA BRIANZA CRISTINA CAPPELLINI LUCA DEL GOBBO Con l'assistenza del Segretario Fabrizio De Vecchi GIOVANNI FAVA GIULIO GALLERA MASSIMO GARAVAGLIA MAURO PAROLINI ANTONIO ROSSI ALESSANDRO SORTE CLAUDIA TERZI Su proposta dell'assessore Claudia Maria Terzi Oggetto RELAZIONE SULLO STATO D ATTUAZIONE DELLA LEGGE REGIONALE 27 DICEMBRE N. 21 MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 12 DICEMBRE 2003, N. 26 (DISCIPLINA DEI SERVIZI LOCALI DI INTERESSE ECONOMICO GENERALE. NORME IN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI, DI ENERGIA, DI UTILIZZO DEL SOTTOSUOLO E DI RISORSE IDRICHE) ANNO SERVIZIO IDRICO INTEGRATO - (ATTO DA TRASMETTERE AL CONSIGLIO REGIONALE) Si esprime parere di regolarità amministrativa ai sensi dell'art.4, comma 1, l.r. n.17/2014: La Dirigente Viviane Iacone Il Direttore Generale Mario Nova L'atto si compone di 26 pagine di cui 21 pagine di allegati parte integrante

3 RICHIAMATI: - la Direttiva 91/271/CE del Consiglio, del 21 maggio 1991, concernente il trattamento delle acque reflue urbane; - la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l azione comunitaria in materia di acque, denominata Direttiva Quadro delle Acque; - il D.lgs. 3 aprile 2006, n.152 Norme in materia ambientale ; - il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 20 luglio 2012 Individuazione delle funzioni dell'autorità per l'energia elettrica ed il gas attinenti alla regolazione e al controllo dei servizi idrici, ai sensi dell'articolo 21, comma 19 del decreto-legge del 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, che ha trasferito all Autorità le funzioni di regolazione e controllo dei servizi idrici, precisando che tali funzioni vengono esercitate con i medesimi poteri attribuiti all Autorità stessa dalla legge 14 novembre 1995, n. 481; - la Legge Regionale 12 dicembre 2003, n. 26 Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche e in particolare il Titolo V Disciplina delle risorse idriche ; - la Legge Regionale 27 dicembre 2010 n. 21 "Modifiche alla legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 (Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche), in attuazione dell articolo 2, comma 186 bis, della legge 23 dicembre 2009, n. 191"; - la Legge Regionale Statutaria n. 1 del 30/8/2008 Statuto d autonomia della Lombardia, con particolare riferimento all art. 45; - il Regolamento generale del Consiglio approvato dal Consiglio Regionale con deliberazione n. VIII/0840 del 9/6/2009, con particolare riferimento agli artt ; CONSIDERATO che il Consiglio Regionale ai sensi dell art. 45 dello Statuto d autonomia della Lombardia ha istituito il Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione che opera per consentire l'esercizio della funzione consiliare di controllo sull'attuazione delle leggi e di valutazione degli effetti delle politiche regionali, prevista dall'art. 14, comma 2, dello Statuto, con modalità e funzioni stabilite dal Regolamento generale del Consiglio(artt ); VISTO in particolare l art. 110 del Regolamento generale del Consiglio Regionale 1

4 che prevede che nelle leggi regionali possano essere inscritte clausole valutative che definiscano le informazioni necessarie a comprendere i processi di attuazione ed i risultati delle politiche regionali; CONSIDERATO che l art. 51 bis (Clausola valutativa) della Legge Regionale 27 dicembre 2010 n. 21 prevede che la Giunta regionale: informi il Consiglio Regionale sugli esiti progressivamente ottenuti dalla riorganizzazione del servizio idrico integrato presenti al Consiglio Regionale una Relazione annuale idonea a fornire risposte documentate sugli aspetti caratterizzanti la riorganizzazione del servizio idrico integrato e in particolare: la costituzione degli Uffici d Ambito, l approvazione dei piani d ambito, la determinazione della tariffa, l integrazione dei servizi, la partecipazione degli Enti Locali alla Consulta dei Comuni, la realizzazione degli investimenti, l erogazione di contributi e incentivi regionali; RILEVATO che la Direzione Generale Ambiente Energia e Sviluppo Sostenibile a partire dal 2012 ha predisposto una Relazione annuale, ai sensi dell art. 51 bis della Legge Regionale 27 dicembre 2010 n. 21, tesa a presentare lo stato del servizio idrico integrato in Lombardia, monitorando l'evoluzione di alcune componenti rilevanti al fine di evidenziare come i processi in corso rispondano agli obiettivi posti dalle modifiche legislative introdotte con la lr 21/2010; CONSIDERATO che in esito alla discussione sulla prima Relazione il Consiglio Regionale ha approvato la Risoluzione n. 22 in data indicando ulteriori aspetti di particolare interesse da sviluppare nelle successive Relazioni: eventuali criticità sul funzionamento della Conferenza dei Comuni nelle relazioni con le Province, lo stato di aggregazione degli operatori presenti nel graduale passaggio al gestore unico, la stima delle tariffe d ambito adeguate a far fronte agli investimenti necessari per superare il deficit infrastrutturale; CONSIDERATO inoltre che in esito alla discussione sulla Relazione relativa all anno 2014 il Comitato paritetico di controllo e valutazione con il documento Esame della Relazione 28 del 2014 sullo stato di attuazione della l.r. 21/2010 approvato nella seduta del 27/11/2014 ha richiesto ulteriori aggiornamenti da considerare nella successiva Relazione, con particolare riferimento agli interventi programmati negli agglomerati oggetto di sentenza di condanna da parte della Corte di giustizia Europea (causa c-85/2013) e allo stato di attuazione degli interventi per gli 2

5 agglomerati oggetto della procedura di infrazione 2059/2014; CONSTATATO che le Relazioni annuali sono redatte sulla base di un'attività di monitoraggio condotta dalla Struttura Pianificazione Tutela e Riqualificazione delle risorse idriche e condivisa con gli Uffici d'ambito che alimentano le raccolte di dati, sia tramite il sistema SIRE Acque sia tramite questionari specifici; RILEVATO che l attività descritta al punto precedente è stata svolta dalla Struttura Pianificazione Tutela e Riqualificazione delle risorse idriche in collaborazione con gli Uffici d'ambito anche con riferimento all'anno 2015, e successivamente si è proceduto alla predisposizione della Relazione 2015 sul servizio idrico integrato allegata e parte integrante del presente provvedimento; DATO ATTO che i contenuti e le informazioni contenute nella Relazione servizio idrico integrato anno 2015 necessitano di approvazione da parte della Giunta Regionale per il successivo invio al Consiglio Regionale; CONSIDERATO l obiettivo specifico 260.TER Razionalizzazione e ottimizzazione del servizio idrico integrato del Programma Regionale di Sviluppo 2013/2018; VISTA la l.r. 20/2008 Testo unico delle leggi regionali in materia di organizzazione e personale nonché i provvedimenti organizzativi della X legislatura; DATO ATTO altresì che la presente deliberazione non comporta oneri per il Bilancio regionale; All unanimità dei voti espressi nelle forme di legge; D E L I B E R A 1. di approvare la Relazione annuale al Consiglio della Regione Lombardia Servizio idrico integrato - anno 2015, allegata al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale; 2. di trasmettere la presente deliberazione, compresa l allegata Relazione, al 3

6 Consiglio Regionale ai sensi dell'art. 51 bis della l.r. 21/2010; 3. di pubblicare il presente provvedimento inclusa la Relazione annuale al Consiglio della Regione Lombardia Servizio idrico integrato - anno 2015 sul sito della Direzione Generale Ambiente Energia e Sviluppo Sostenibile. IL SEGRETARIO FABRIZIO DE VECCHI Atto firmato digitalmente ai sensi delle vigenti disposizioni di legge 4

7 Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile LEGGE REGIONALE 12 DICEMBRE 2003, N.26 CLAUSOLA VALUTATIVA (ART. 51 BIS) RELAZIONE ANNUALE AL CONSIGLIO DELLA REGIONE LOMBARDIA SERVIZIO IDRICO INTEGRATO ANNO 2015

8 Indice Indice... 2 PREMESSA... 3 A) Quali sono state le scelte assunte in ciascun ATO nell ambito delle funzioni previste all articolo 48, con particolare riferimento ai punti successivi... 4 A.1) all approvazione dei Piani d'ambito... 4 A.2) alle decisioni organizzative e al modello di gestione adottati... 8 B) Quale è lo stadio di integrazione dei servizi esistente al momento della costituzione degli Uffici di ambito e quale quello successivamente raggiunto in termini di numero di gestori attivi e di gestione unificata dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione... 8 A.3) alla determinazione della tariffa di base e finale per l utente A.4) e quali gli esiti dei controlli previsti dalla funzione di vigilanza C) Quale è stato il grado di partecipazione degli enti locali alla Conferenza dei Comuni e quale l esito dei pareri espressi ai sensi del comma 3 dell articolo D) Quale è stata l entità degli incentivi e contributi regionali erogati ai sensi dell art. 50 della l.r. 26/2003, con quali criteri sono stati assegnati, con quali risultati e a quali soggetti beneficiari

9 Legge regionale 12 dicembre 2003, n.26 Clausola valutativa (art. 51 bis) Relazione annuale al Consiglio della Regione Lombardia Servizio Idrico Integrato Anno 2015 PREMESSA La Relazione espone i dati di sintesi relativi alle caratteristiche determinanti lo stato del Servizio idrico integrato in Lombardia allo scopo di evidenziare i mutamenti registrati nell'ultimo periodo e risponde sia ai quesiti posti dall art. 51 bis della l.r. 21/2010, sia ai quesiti posti con la Risoluzione del Consiglio regionale del 2012, sia all aggiornamento chiesto dal Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione del 27/11/2014. Il settore conferma le dinamiche positive dei processi di progressiva strutturazione, messa a sistema e razionalizzazione negli ATO in cui l aggregazione del servizio è avvenuta. Dal 2011 alla fine del 2015 sia il numero dei comuni in economia sia il numero delle aziende operanti si sono ridotti di una percentuale del 41%. Restano soprattutto tre ambiti, Varese, Como e Brescia dove il grado di frammentazione è ancora molto elevato mantenendo pertanto tutte le criticità (basi conoscitive lacunose, difformità tecnica di intervento, ritardi nell adeguamento del patrimonio infrastrutturale) a questa connesse. Quindi il settore rischia di procedere a due velocità, problema che va ovviamente scongiurato cercando di garantire che il 2016 sia l anno in cui si porteranno a termine i processi di riorganizzazione in maniera compiuta. Gli investimenti del servizio sono una delle misure più significative di attuazione delle politiche di riqualificazione e tutela delle acque dato che le carenze infrastrutturali delle reti di trasporto delle acque reflue urbane e degli impianti di depurazione sono una tra le pressioni più significative che spiegano frequentemente la insufficiente qualità dei corpi idrici. Le programmazioni sviluppate con riferimento al modello tariffario definito da AEEGSI (alcune ancora in corso di approvazione nel periodo in cui è elaborata la presente relazione) hanno come criterio base il prioritario raggiungimento della conformità alle disposizioni della direttiva 91/271/CEE sulla depurazione e ciò dovrebbe non solo consentire di superare positivamente le procedure di infrazione che riguardano agglomerati lombardi, ma soprattutto permettere di verificare il miglioramento della qualità delle acque dei corpi idrici su cui tali agglomerati insistono. Il consolidamento della più recente strutturazione del servizio ha dato avvio a un processo di programmazione e attuazione degli investimenti che va sempre più assumendo un carattere di 3

10 continuità nel ritmo e di costanza nelle grandezze in gioco. Queste ultime sono rilevantissime, attestandosi approssimativamente su 200 milioni di euro annui. Si tratta pertanto di un settore che rappresenta anche un fattore di impulso alle economie locali se si considera l indotto messo in moto sia sul piano occupazionale, sia su quello dell approvvigionamento delle materie e dello sviluppo di tecnologie. A) Quali sono state le scelte assunte in ciascun ATO nell ambito delle funzioni previste all articolo 48, con particolare riferimento all approvazione dei Piani d'ambito Come si vede dalla tabella 1, quasi tutto il territorio regionale è dotato di una pianificazione aggiornata, che definisce obiettivi di sviluppo e razionalizzazione dei tre segmenti del servizio, conferma il modello organizzativo, chiarisce i criteri per l'impostazione dei piani quadriennali degli investimenti connessi alla determinazione della tariffa. Sono ancora da completare i processi di approvazione dei piani negli ATO di Brescia e Mantova: poiché di recente in questi due ATO si è definito il modello organizzativo adeguato ai principi di unicità di gestione disposti dalla legge, i piani possono ora trovare completa definizione. TAB. 1 - STATO DI APPROVAZIONE DEI PIANI D'AMBITO PER ATO ATO PIANO D AMBITO LAVORI IN CORSO BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MANTOVA MILANO PROV. MILANO CITTA MONZA BRIANZA PAVIA 28/10/2004 Completato Approvato aggiornamento piano d ambito con delibera consiglio provinciale n. 98 del 16/12/ /6/2006. Revisione il 21/12/2010 Da approvare nuovo Piano Nuovo Piano d Ambito Completato Parere favorevole Conferenza Comuni 31/10/2014. Osservazioni Regione decreto del 18/12/14. Approvazione definitiva 16/6/2015 Nuovo Piano d Ambito. Parere favorevole Conferenza comuni Completato 31/7/2014 Osservazioni Regione 18/8/2014 Approvazione definitiva 29/8/2014 Commissario prov. 22/06/2010 Completato Aggiornamento approvato con deliberazione n. 51/15 del 30/6/ 2015 e n. 61/15 del 16/12/ /02/2006 Completato Aggiornamenti del piano investimenti delibera Comm. Straord. 4/6/ /05/2004 Predisposta bozza del nuovo piano d ambito per iter di approvazione. Parere della Conferenza dei Comuni previsto entro marzo 2016 Nuovo Piano d Ambito Completato Parere favorevole Conferenza Comuni 17/12/2013. Osservazioni Regione 17/12/2013 Approvazione definitiva 20/12/2013 Nuovo Piano d Ambito approvato deliberazione Consiglio Comunale Completato 19/3/2015. Osservazioni Regione decreto 3959 del 15/5/2015 Approvazione definitiva 26/06/2015 Nuovo Piano d Ambito Completato Parere favorevole Conferenza Comuni 28/4/2014 Adottato Provincia 13/6/2014 Osservazioni Regione del 23/7/2014 Approvazione definitiva 26/3/2015 Nuovo Piano d Ambito Completato Parere favorevole Conferenza Comuni 16/12/2013 4

11 TAB. 1 - STATO DI APPROVAZIONE DEI PIANI D'AMBITO PER ATO ATO PIANO D AMBITO LAVORI IN CORSO SONDRIO VARESE Osservazioni Regione 9/4/2014 Approvazione definitiva 23/6/2014 Nuovo Piano d Ambito Parere favorevole Conferenza Comuni 5/3/2014 Osservazioni Regione 19/3/2014 Approvazione definitiva 04/04/2014 Nuovo Piano d Ambito Parere favorevole Conferenza Comuni 28/2/2013 Osservazioni Regione 20/6/2013 Approvazione definitiva 18/4/2014 Completato Completato Come disposto da AEEGSI in relazione alla determinazione del modello tariffario definitivo, la tariffa del servizio è definita sulla base di piani economici finanziari quadriennali (attualmente per il periodo 2016/19), pertanto anche i piani degli investimenti assumono lo stesso sviluppo temporale. Tutti i piani hanno posto come priorità di intervento la realizzazione delle infrastrutture finalizzate alla risoluzione dell infrazione in corso degli agglomerati interessati da procedure di infrazione comunitaria. Le procedure di infrazione comunitaria Già nei piani quadriennali 2014/17 in quasi tutti gli ATO sono stati programmati gli interventi e nella maggior parte dei casi i gestori hanno dato seguito alle indicazioni dei piani rispettandone le tempistiche. Così per quanto riguarda la procedura 2009/2034 che è già giunta ad una prima sentenza di condanna del 10 aprile 2014 (Causa C-85/2013), quasi tutti gli interventi sono o conclusi o in fase di collaudo a inizio Fanno eccezione i due interventi programmati nell'ato di Lecco che sono in forte ritardo poiché le procedure di appalto per uno degli interventi sono state avviate solo nel mese di marzo Essendo già trascorsi due anni dalla data della sentenza, questo ritardo espone l'ato al rischio di un secondo ricorso in Corte di Giustizia, e, di conseguenza, al rischio di una seconda sentenza di condanna (comprensiva di sanzione pecuniaria). Nel complesso gli interventi necessari ad uscire da questa procedura rappresentano un valore totale di investimenti di circa 80 milioni di euro. TAB. 2 - Causa C-85/2013 Sentenza di condanna - Monitoraggio al 31/12/2015 ATO n. agglomerati interessati dalla sentenza Conformità raggiunta al 31/12/2015 Conformità entro il 2016 Conclusione interventi successiva al 2016 Brescia Lecco MI Provincia Pavia Totale agglomerati in infrazione

12 La situazione della procedura di infrazione n. 2014/2059 è più complessa, data la numerosità degli agglomerati indicati nel parere motivato inviato il 26 marzo 2015 (vedi Tab. 3): 99 agglomerati > AE che presentavano elementi di violazione della direttiva 91/271/CEE. Nella definizione dei piani quadriennali degli interventi le opere necessarie a porre questi agglomerati in conformità alla direttiva hanno quasi sempre avuto la priorità, poiché è verosimile che a breve la CE procederà con un ricorso alla Corte di Giustizia europea per l emissione della sentenza di condanna, evento che rappresenta tutta l urgenza di procedere all adeguamento di queste infrastrutture strategiche per il servizio e per l ambiente nel prossimo biennio. Più problematica appare la situazione dell ATO di Brescia, non solo per l elevato numero di agglomerati che necessitano di interventi (ad oggi 33 casi), in diversi casi anche molto significativi, ma anche per una situazione organizzativa del servizio idrico integrato ancora molto frammentata che pertanto non garantisce capacità operative adeguate. Diventa in questo caso decisiva la velocità con cui si riuscirà a dare attuazione agli indirizzi definiti dalla Provincia per la riorganizzazione del servizio al fine di migliorare le performances attuative. La gestione del superamento dei deficit che originano procedure di infrazione richiede infatti che si inneschi un processo continuo di studi di fattibilità (per l individuazione delle soluzioni più adeguate), progettazioni, appalti, realizzazione opere e collaudi, con un organizzazione capace di assicurare il rispetto delle tempistiche programmate. Sulla gestione dei casi interessati dalla procedura, occorre anche precisare che per una serie di agglomerati la proposta di archiviazione dei casi, facendoli così uscire dalla procedura di infrazione, è connesso ad una diversa delimitazione territoriale dell agglomerato stesso: in qualche caso si sono aggregati due agglomerati contigui in uno solo, oppure la ridelimitazione ha causato una riduzione del carico generato sotto i AE, facendo così perdere i requisiti per l interesse delle procedure di infrazione. Ciò non toglie che le problematiche sottese (porzioni di aree non fognate, reti non collettate o assenza di depurazione), restano irrisolte. Si tratta pertanto di modifiche formali che non rappresentano il superamento dei deficit infrastrutturali. Nel monitoraggio effettuato alla fine del primo trimestre 2016, dei 99 agglomerati interessati dalla lettera di parere motivato inviata il 31/3/2014 risultano non conformi ancora 52. Si tratta di agglomerati che nel complesso servono circa AE, quindi di una porzione significativa. L insieme degli interventi, così come programmati ad oggi, e quindi con una certa quota approssimativa poiché non basata su progettazioni definitive, ammonta a circa a cui si sommano circa per la sola provincia di Brescia al momento stimate in sede tecnica in attesa dell approvazione del nuovo piano quadriennale degli investimenti. 6

13 TAB. 3 - PROCEDURA DI INFRAZIONE N. 2014/ Monitoraggio al primo trimestre 2016 ATO n. agglomerati lettera di messa in mora 31/3/14 n. agglomerati lettera di parere motivato 26/3/2015 n. agglomerati non conformi al 31/5/2015 n. agglomerati non conformi al 31/3/2016 BG BS CR LC LO MI Prov MN PV SO VA TOTALI Poiché entro giugno 2016 devono essere approvati da parte degli enti di governo degli ambiti gli atti di pianificazione 2016/19 che comprendono sia la definizione della tariffa secondo il metodo definitivo MTI- 2, sia la correlata programmazione degli investimenti da realizzare nel quadriennio, Regione ha indicato di dare assoluta priorità a tutti gli interventi necessari a superare le violazioni alla direttiva comunitaria, prima di tutto in relazione alla procedura in corso e in secondo luogo alle violazioni per le quali ancora non sono state avviate procedure. Pur se non ci dovrebbero essere criticità rispetto alla necessità di inserire nella pianificazione di ambito la previsione degli interventi in coerenza con tale criterio, occorre prestare attenzione al fatto che in questi ultimi anni si è evidenziata una forte criticità nella capacità di garantire le tempistiche di realizzazione in modo marcato negli ATO in cui il servizio non ha raggiunto adeguata organizzazione pervenendo ad una completa ed effettiva aggregazione della gestione. Comunque, anche la fase di pianificazione necessita di un processo di ottimizzazione. Occorre di nuovo sottolineare come in diversi ATO la programmazione si basi ancora su elementi conoscitivi assai precari e poco tecnici, pertanto è in parte una programmazione che tiene conto degli indirizzi espressi dai comuni o dagli operatori ancora in attività. Infatti l iniziativa che avrebbe per un servizio come questo un carattere di priorità assoluta, come è la disponibilità di dati tecnici adeguati per tipologia ed esaurienti per la quantità di infrastrutture rappresentate, è ancora da effettuarsi per metà dei comuni della Regione. Questo deficit di basi conoscitive è ovviamente massimo negli ATO dove ancora non è operativo il gestore d ambito, ma forti criticità permangono anche altrove. Non solo siamo in presenza di una violazione di obbligo di legge (l.r. 7/2012), ma anche di una seria pecca di sistema che imposta sia la gestione che la programmazione delle opere con criteri necessariamente approssimativi, non avendo a disposizione una mappatura digitale delle reti. E quindi indispensabile che a partire dall anno in corso si provveda con urgenza, considerando che, nei casi in cui il gestore d ambito non è ancora pienamente operativo, l ente di governo d ambito ha sempre la possibilità di procedere con un 7

14 affidamento all esterno di questo servizio, richiedendo tale soluzione solo un presidio tecnico-metodologico da parte del gestore stesso. TAB. 4 - ESISTENZA DEL RILIEVO DIGITALIZZATO DELLE RETI AL 31/3/2016 ATO N. COMU NI DELLA PROVI NCIA rilievo completo della rete acquedotto si (comple to) no (incomp leto) no % comuni con rilievi di acquedotto da fare rilievo completo della rete fognaria si (comp leto) no (incomp leto) no % comuni con rilievi di fognatura da fare N comuni con esistenza di un piano di lavoro per completare i rilievi BG % % 40 BS % % 25 CO % % 21 CR % 72 LC % LO MN % % 1 MI % % 8 PROV. MI CITTA' MB % % 45 (1) PV (2) % % SO % % 77 VA % % TOT Fonte: rilevazione effettuata su dati trasmessi dagli Uffici d Ambito in occasione della presente Relazione. N.B. Per ogni singolo ATO il totale delle risposte non sempre corrisponde al totale dei comuni. Per i dati non comunicati da ATO si presume l inesistenza di rilievi digitalizzati. (1) MB: Piano di lavoro per completare i rilievi della fognatura. Per conclusione rilievi acquedotto si stima entro i prossimi 4 anni (2) PV: dato non. Il gestore non ha provveduto a effettuare rilievi, si ipotizza invarianza del dato. Quali sono state le scelte assunte in ciascun ATO nell ambito delle funzioni previste all articolo 48, con particolare riferimento: A.2) alle decisioni organizzative e al modello di gestione adottati B) Quale è lo stadio di integrazione dei servizi esistente al momento della costituzione degli Uffici di ambito e quale quello successivamente raggiunto in 8

15 termini di numero di gestori attivi e di gestione unificata dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione Quesito posto dalla Risoluzione del 31/7/2012: Il livello di integrazione raggiunto dal sistema, nel graduale passaggio dalle attuali plurime gestioni al gestore unico per ATO, così come previsto dalla normativa vigente La situazione non presenta sostanziali modificazioni sul piano della concreta organizzazione del servizio rispetto alla rilevazione Gli ATO possono essere divisi in due gruppi: il primo è il più numeroso ed è composto dai 9 ATO in cui è operativo il gestore d ambito. In tre di queste province però il processo di aggregazione non è completamente concluso: Bergamo con 55 comuni in economia, Pavia con 28, Sondrio con 2. Tra i 55 comuni ancora con gestione in economia nell ATO di Bergamo si riscontrano numerosi comuni che non intendono porre in disponibilità le reti e gli impianti al gestore d ambito Uniacque, insistendo per procedere con una gestione autonoma del servizio. La modifica introdotta con Legge 28/12/2015 n. 221 Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell uso eccessivo di risorse naturali all art. 147 del Dlgs 152/06 introduce una nuova deroga al principio di unicità di gestione: b) le gestioni del servizio idrico in forma autonoma esistenti, nei comuni che presentano contestualmente le seguenti caratteristiche: approvvigionamento idrico da fonti qualitativamente pregiate; sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree naturali protette ovvero in siti individuati come beni paesaggistici ai sensi del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al DL 22/1/ 2004, n. 42; utilizzo efficiente della risorsa e tutela del corpo idrico. La scrittura del comma è tale da non consentire una semplice interpretazione, tanto che si è chiesto un chiarimento al Ministero. La risposta da parte del Ministero è giunta e consente di superare ogni dubbio interpretativo. In ogni caso questo intervento legislativo ha avuto l effetto di rinfervorare le istanze di richiesta di gestione autonoma da parte di numerosi comuni in provincia di Bergamo. Al momento, permane un area in cui la gestione non avviene secondo modalità e criteri uniformi e con evidenti difficoltà a seguire gli obblighi posti dal regolatore. Negli altri casi si tratta di un percorso che procede ma che non si è ancora del tutto compiuto. Diverso è il caso di Pavia dove sono ancora 28 i comuni che risultano con gestione in economia, pur se, a differenza dell ATO di Bergamo, non si rileva una posizione ostruzionistica da parte di questi enti, ma solo un ritardo del servizio nell ATO di Pavia a dare compimento al modello. Allo stesso modo non è stato ancora condotto a termine il processo di aggregazione di alcune società che continuano ad operare per conto di qualche ente locale. Il secondo gruppo è costituito da 4 ATO: Brescia, Como, Mantova e Varese, dove il principio del gestore unico non è attuato, pur se in contesti gestionali diversificati. Nell ATO di Mantova è stato approvato recentemente un protocollo di intesa per procedere con un percorso di aggregazione che dovrebbe in un arco di tempo contenuto superare quegli elementi di frammentazione che persistono, pur se siamo in presenza di un gestore principale (Tea Acque) a cui già fa riferimento il 67,54% della popolazione provinciale e quindi con un problema di frammentazione di minore intensità rispetto alle altre province. Negli ATO di Como e Varese la situazione è più complessa e in ritardo: è avvenuta la formalizzazione della scelta del modello organizzativo, che in tutti e due i casi si è orientata su una società tutta pubblica con affidamento in 9

16 house, le rispettive società sono state costituite e le convenzioni sottoscritte a fine Le due Province hanno approvato specifici atti di indirizzo che definiscono le caratteristiche del percorso di aggregazione che però va ad un ritmo insoddisfacente e che per il primo trimestre del 2016 non ha consentito di mettere in campo già una pur parziale capacità operativa. Nell anno in corso si dovrebbe pervenire all impostazione a livello accentrato di ATO di almeno alcune delle attività del Servizio. In mancanza, l Ente di governo dell ambito dovrebbe comunque garantire una gestione d ambito impostata su elementi e criteri omogenei almeno sulle componenti strategiche della gestione (impostazione procedure di gara, attuazione investimenti, fatturazione tariffa, ecc.). Nell ATO di Brescia è stato finalmente deliberato il modello organizzativo nell atto di indirizzo approvato dalla Provincia il 15 ottobre 2015 che, nell opzione della società mista, prevede la costituzione di una società pubblica, in cui aggregare le diverse gestioni in cui il servizio è frammentato, per procedere poi alla procedura per la ricerca del socio privato. La società Acque Bresciane è stata costituita il 12 febbraio 2016 e nel corso dell anno dovranno avviarsi le operazioni di aggregazione. Anche in questo ATO sono numerosi i comuni che ritengono di dover gestire autonomamente il servizio appellandosi all art. 147 di cui si è già parlato. Lo stato delle infrastrutture del servizio presenta peraltro carenze notevoli che hanno un impatto molto rilevante sulle risorse idriche del territorio (numerosissimi sono già gli agglomerati bresciani compresi nella procedura di infrazione 2014/2059), elemento che rende particolarmente impegnativa la gestione se parcellizzata e che finora non ha garantito una puntuale progettazione e una conseguente attuazione. TAB. 5 - INDIVIDUAZIONE GESTORE UNICO D AMBITO, ALTRI OPERATORI PRESENTI E CON ALMENO UN SEGMENTO DEL SERVIZIO IN ECONOMIA AL 31/12/2015 ATO GESTORE D AMBITO OPERATORI DIVERSI DAL GESTORE D AMBITO 31/12/2015 N DELL ATO IN ECONOMI A AL 30/4/11 IN ECONOMI A AL 30/4/13 IN ECONOMI A AL 31/3/14 IN ECONOMI A AL 31/12/15 BG Uniacque spa affidamento in house 20/03/2006 decorrenza gestione dal 1/01/2007 BS Affidamento a 2 gestori da 1/1/2007: A2A Ciclo idrico S.p.A. (salvaguardata) Garda Uno S.p.A. (in house). Delibera Consiglio Provinciale 19/10/2015 Atto indirizzo aggregazione. 12/2/2016 Costituita società Acque Bresciane srl quale gestore unico CO Costituita Como Acqua Srl 28/4/2014. Delibera Consiglio Provinciale 29/9/2015 affidamento in house. Convenzione sottoscritta 30/11/2015 n. 4 COGEIDE S.p.A. - (salvaguardata), AMIAS SERVIZI s.r.l., HIDROGEST S.p.A. (non salvaguardia), Servizi Comunali S.p.A.. n. 1 interambito: Acque Ovest Bresciano Due srl n. 10 Acque Potabili S.p.A., ASVT SpA, Erogasmet, Sebino Servizi, Server srl, Severn Trent Italia S.p.A., Sirmione Servizi s.r.l., Servizi Idrici Vallecamonica S.p.A., Gandovere Depurazione srl., Acque Ovest Bresciano2 srl n. 2 interambito: UNIACQUE S.p.A., Depurazioni Benacensi Scrl (VR) n

17 TAB. 5 - INDIVIDUAZIONE GESTORE UNICO D AMBITO, ALTRI OPERATORI PRESENTI E CON ALMENO UN SEGMENTO DEL SERVIZIO IN ECONOMIA AL 31/12/2015 ATO GESTORE D AMBITO OPERATORI DIVERSI DAL GESTORE D AMBITO 31/12/2015 N DELL ATO IN ECONOMI A AL 30/4/11 IN ECONOMI A AL 30/4/13 IN ECONOMI A AL 31/3/14 IN ECONOMI A AL 31/12/15 CR LC LO Padania Acque SpA. Affidamento in house deliberato l 8/8/2014. Convenzione sottoscritta 10/10/2014 con operatività dal 1/11/2014 Idroservice srl affidata in house fino al 31/12/2015. Dal 1/1/2016 gestione affidata a LARIO RETI HOLDING S.P.A delibera Consiglio Provinciale 29/12/2015 Sal S.r.l., affidamento in house dal MN Affidamentoa 3 gestori: Tea acque srl (società mista con socio privato scelto con gara), Aimag SpA, Sicam srl. 29/9/2015 protocollo di intesa tra ente di governo d ambito e gestori per processo aggregazione. Il 29/1/2016 affidamento SII comune di Castiglione delle Stiviere a Acque Castiglionesi srl, società veicolo per aggregazioni a Tea Acque MI PRO V MI CITT A MB Cap Holding affidamento in house. Sottoscritta convenzione di affidamento il 20/12/2013 Metropolitana Milanese S.P.A. Deliberazione Consiglio Comunale del 26/04/2007. Convenzione di affidamento in house sottoscritta 28/11/07 scad Brianzacque Affidamento in house sottoscritto il 14/6/2012 n. 1 Egidio Galbani SpA. n. 1 interambito: TEA ACQUE s.r.l. n. 2 interambito: Azienda Servizi Integrati Lambro SpA, Brianzacque n. 1 interambito: CAP HOLDING S.p.A. n. 3 Acque Castiglionesi srl, Acque Potabili SpA GISI spa. n. 1 interambito: Padania Acque SpA n. 2 DEGRE'MONT S.P.A.; Acque Potabili SpA n. 6 interambito:; Brianzacque; S.A.L. srl; COGEIDE ; Tutela ambientale dei torrenti Arno Rile Tenore SpA; Metropolitana Milanese (compreso Milano) n n. 1 2I Rete Gas S.p.A. n. 1 interambito: CAP HOLDING S.p.A

18 TAB. 5 - INDIVIDUAZIONE GESTORE UNICO D AMBITO, ALTRI OPERATORI PRESENTI E CON ALMENO UN SEGMENTO DEL SERVIZIO IN ECONOMIA AL 31/12/2015 ATO GESTORE D AMBITO OPERATORI DIVERSI DAL GESTORE D AMBITO 31/12/2015 N DELL ATO IN ECONOMI A AL 30/4/11 IN ECONOMI A AL 30/4/13 IN ECONOMI A AL 31/3/14 IN ECONOMI A AL 31/12/15 PV SO VA TOT Pavia Acque scarl (società consortile). Delibera consiglio provinciale affidamento in house 20/12/2013. Società che compongono il consorzio: ACAOP Spa, ASMare Srl, ASM Pavia Spa, ASM Vigevano e Lomellina Spa, ASM Voghera Spa, Broni- Stradella Pubblica Srl, CBL Spa, CAP Holding SECAM Sottoscritta convenzione 25/06/2014 affidamento in house Costituita società Alfa il 16/6/2015. Affidamento in house deliberato 29/6/2015. Sottoscritta convenzione 3/12/15 N Acque Bresciane (BS), Como Acqua (Co) e Alfa (Va) n. 5 Cart S.p.A., 2I Rete Gas SpA, Associazione di irrigazione est Sesia (salvaguardate) Asmia S.r.l., Broni Stradella S.p.A. Presenti nell ATO 78 consorzi rurali e associazioni di utenti n. 1 Società Multiservizi Alta Valle S.p.A. n. 26 n. 2 interambito: CAP HOLDING SPA, LURA AMBIENTE SpA N. 99 (*) % % % % (*) N.B.: Nelle zone di confine tra ATO alcune aree sono gestite dal gestore d'ambito limitrofo, che quindi risulta operare su più ambiti. TAB. 6 NUMERO DI AZIENDE OPERANTI NEGLI ATO PER SEGMENTO DEL SERVIZIO IDRICO (ESCLUSI IN ECONOMIA) AL 31/12/2015 ATO Acquedotto Fognatura Depurazione Tot. Aziende per ATO BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MANTOVA MILANO CITTA' MILANO PROVINCIA MONZA E BRIANZA PAVIA SONDRIO VARESE TOTALI

19 TAB. 7 NUMERO DI CON GESTIONI IN ECONOMIA PER ATO E PER SEGMENTO AL 31/12/2015 ATO Comuni con almeno 1 gestione in economia al 30/4/2014 Comuni con almeno 1 gestione in economia al 30/4/2015 Comuni con almeno 1 gestione in economia al 31/12/ /12/2015 per segmento Acquedotto Fognatura Depurazione BG BS CO CR LC LO MN MI CITTA' MI PROV MB PV SO VA TOT Diminuzione gestioni in economia dal 31/12/2011 al 31/12/2015= -258 (- 41%) L assetto del servizio è drasticamente mutato negli ultimi anni, sia sul piano delle aziende operanti, che erano ben 164 nel 2011, 118 nel 2013 e 86 a fine 2015, sia sul piano dei comuni in economia che passano da 630 nel 2011, a 591 nel 2013 e 371 nel In tutti e due i casi una riduzione di poco più del 41% dei soggetti che erano esistenti a fine Si è verificata una contrazione importante che rappresenta la base per la crescita qualitativa del servizio. Se negli ATO di Brescia, Como e Varese si sarà in grado di rispettare le scadenze poste negli atti di indirizzo, il 2017 dovrebbe aprirsi su uno scenario completamente cambiato. Al momento possiamo invece parlare di territori che viaggiano a due diverse velocità su tutti gli aspetti rilevanti. Quali sono state le scelte assunte in ciascun ATO nell ambito delle funzioni previste all articolo 48, con particolare riferimento: A.3) alla determinazione della tariffa di base e finale per l utente 13

20 Quesito posto dalla Risoluzione del 31/7/2012: La stima delle tariffe d ambito adeguate a far fronte agli investimenti necessari per superare il deficit infrastrutturale, con riferimento al fabbisogno individuato dal PTUA del Il metodo tariffario determinato da AEEGSI comprende i costi per gli investimenti, pertanto la tariffa applicata, per definizione, è adeguata a coprire l attuazione degli investimenti previsti nel piano quadriennale 2014/17 (entro giugno 2016 saranno da approvare i piani quadriennali 2016/19 con l applicazione del metodo tariffario definitivo MTI- 2). Più difficile è dire in che misura questa tariffa e i piani ad essa correlati siano adeguati a coprire il deficit infrastrutturale del servizio. Per diverse ragioni già espresse in questa e nelle precedenti relazioni, i piani d ambito non sono ancora in grado di rappresentare una valutazione esaustiva del complessivo fabbisogno infrastrutturale. La ragione principale è l indisponibilità di una ricognizione tecnica analitica completa che rappresenti per ogni ATO la presenza o meno delle infrastrutture, le loro caratteristiche tecniche e anagrafiche, la loro funzionalità. In secondo luogo ancora in qualche zona del sistema persiste una cultura che tende a non evidenziare le problematiche. A scala regionale è ovviamente impossibile stimare tale fabbisogno, dovendo necessariamente partire, per farlo, da dati di ricognizione. Si sta sempre più insistendo perché sia raggiunto questo standard dei sistemi conoscitivi, soprattutto in tutti gli ATO in cui è ormai operativo un unico gestore d ambito. La tabella che segue cerca di rendere conto di quali siano i livelli tariffari effettivi applicati nel 2014 e nel Si è pertanto chiesto di comunicare solo il totale degli introiti tariffari registrati nei due anni suddiviso per utenza civile e utenza non civile e il relativo dato dei volumi di acqua erogata ai due comparti. Il rapporto tra queste grandezze rappresenta una stima della tariffa media. Ovviamente le tariffe applicate all utenza variano poiché non solo nei singoli ATO esistono ancora tariffe differenziate per aree geografiche (sono in attuazione i piani tesi ad allineare nel tempo le diverse tariffe con l obiettivo di arrivare all applicazione in ogni ATO di una tariffa unica), ma poi ci sono diverse tipologie di tariffe differenziate per tipo di utenza e per scaglioni di consumo. Avere però un indicazione della tariffa media è importante poiché, pur con una certa semplificazione, è un dato che contribuisce a chiarire all insieme dei decisori e del pubblico qual è il livello con cui mediamente il servizio pesa sull utenza. Purtroppo anche in questo caso non tutti sono stati in grado (o non ne hanno avuta la volontà) di mettere a disposizione l informazione. Poiché la stesura di questa relazione avviene al termine del primo trimestre 2016, non tutte le rendicontazioni contabili delle aziende per l anno 2015 sono terminate il che obbliga sicuramente a considerare il dato 2015 come dato approssimativo, ma ha impedito ad alcuni di fornire un informazione conclusiva. 14

21 ATO TAB. 8 - TARIFFE MEDIE EFFETTIVE APPLICATE NEGLI ATO BG (1) m 3 erogati utenza civile Totale introiti (A1. ricavi delle vendite e delle prestazioni*) utenza civile ANNO 2014 ANNO 2015 Tariffa media (Tot. introiti utenza civile/mc erogati a utenza civile) m 3 erogati a utenza NON civile Totale introiti utenza NON civile Tariffa media (Tot. introiti utenza non civile/ m 3 erogati utenza non civile) m 3 erogati utenza civile Totale introiti (A1. ricavi delle vendite e delle prestazioni*) utenza civile Tariffa media (Tot. introiti utenza civile/ m 3 erogati utenza civile) m 3 erogati utenza NON civile Totale introiti utenza NON civile Tariffa media (Tot. introiti utenza non civile/ m 3 erogati utenza non civile) , , , ,56 BS , , , ,81 CO (2). * ,81 * (3) , ,49 CR LC. 0,67. * ,89 * , ,29. 0,73 LO , , ,21 MN Tea acque srl (4) MN Aimag SpA MN Sicam srl (5) MI PROV , ,61 1, , , , , , , , , (Ut. dom.) , , , ,22 15

22 MI CITTA , ,50 MB (solo Brianzac que) PV (6) , , , , , , , ,46 SO (7) 2 semestre 2014: 0,99 2 semestre 2014: 1,11 1,04 (tariffa d ambito di riferimento) VA Dato riferito al 81% della popolazione residente Totale ricavi da articolazione tariffaria riferito al 80% della popolazione residente 0,95 Tariffa Media ponderata con i volumi dei singoli segmenti Dato riferito al 76% della popolazione residente Totale ricavi da articolazione tariffaria riferito al 75% della popolazione residente 0,97 Tariffa Media ponderata con i volumi dei singoli segmenti (*) A1 Conto Economico (art C.C.) (1) BG: Per il calcolo delle tariffe medie si è utilizzata la delibera di AEEGSI n. 643/2013 art.38.1 valida per gli anni 2014 e Per m3 utenza civile si intende: uso domestico, uso residenze secondarie, uso pubblico fontane e idranti. Per m3 utenza non civile si intende: usi non domestici, altri usi, industriali, allevamento e forniture all ingrosso. Nella voce A1 ricavi delle vendite per utenze civili si intende la somma dei ricavi sia delle quote fisse che variabili. Nella voce ricavi delle vendite per utenza non civile si intende la somma dei ricavi sia delle quote fisse che variabili + le vendite all ingrosso. (2) CO dati dei volumi (*) sono riferiti all anno 2012, mentre per gli introiti sono stati calcolati in base al theta approvato dall Autorità per gli anni (3) CR: Tra gli introiti non si sono considerati i ricavi derivanti dagli scarichi industriali con approvvigionamento autonomo. (4) MN: anno 2014 Tea Acque; anno 2015 Tea Acque + ASEP (assorbita da Tea Acque) (5) MN: Sicam: dati 2015 provvisori (6) PV: i dati 2015 non sono consuntivi ma basati su una stima del fatturato (con applicazione del teta 2015 approvato dall AEEGSI) e con la previsione dei mc 2015 (per il 2015 non sono ancora stati chiusi la bollettazione, oltre al bilancio di esercizio). (7) SO: Il gestore sta provvedendo ai sistemi di misurazione che in questo ATO coprono una minima parte di utenza 16

23 Quali sono state le scelte assunte in ciascun ATO nell ambito delle funzioni previste all articolo 48, con particolare riferimento: A.4) quali gli esiti dei controlli previsti dalla funzione di vigilanza L entità dei controlli messi in campo non denota particolari incrementi, il numero dei controlli effettuati è in linea di massima allineato a quanto garantito nell anno precedente, solo l Ufficio d ambito di Lecco, tra quelli che non avevano ancora dato seguito a tale obbligo ha provveduto ad avviare un programma nel corso del Tutti i programmi hanno seguito criteri analoghi per l individuazione del campione, ponendo attenzione prima di tutto ad aziende che usano sostanze prioritarie (di cui alla Direttiva 2013/39/UE che integra la Direttiva 2008/105/CE Standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque ). In tutti i casi, pur se quasi sempre si opera su un piccolo numero di verifiche, si è sempre dovuto prendere atto di situazioni di mancato rispetto degli obblighi contenuti nell autorizzazione allo scarico. Questo dato indica chiaramente come per il servizio depurazione questa rappresenti un area di rischio significativa che richiede la messa in opera di una strategia sistematica per il presidio del fenomeno. Anche in questo caso il miglioramento del servizio può essere impostato a partire da una conoscenza puntuale degli scarichi industriali allacciati ad ognuna delle reti, graduandone la rischiosità in base alla portata e al tipo di sostanze presenti nello scarico, connettendo l insieme di tali informazioni alle caratteristiche dell impianto di depurazione e disponendo un presidio ad hoc sulle caratteristiche dello scarico dell impianto stesso, attribuendo a questa attività un intensità derivante dalla considerazione della qualità delle acque del corpo idrico ricettore. Finora ad una scala regionale non è stato possibile, proprio a causa dell assenza di dati sistematici (in alcune ATO non si dispone degli elenchi degli allacci industriali), effettuare l analisi di pressione necessaria per la pianificazione di adeguate e dettagliate misure di tutela dei corpi idrici. Si ritiene essenziale che ogni Ufficio d ambito arrivi a disporre di un catasto scarichi industriali per poter ottimizzare gli obiettivi di depurazione oltre che per poter pianificare in base a una valutazione di rischio, i controlli annui da eseguire. TAB. 9 - SCARICHI INDUSTRIALI IN FOGNATURA - PROGRAMMA CONTROLLI 2015 ATO PROGRAMMA CONTROLLI APPROVATO (si/no) N. CONTROLLI EFFETTUATI NEL 2015 BG no - - BS CO CR LC LO 17 ESITI DEI CONTROLLI 2015 Predisposto programma controlli non approvato dal CdA - Si. 8 Conformi: n. 5 Attuato con convenzione con ARPA Non conformi: n. 3 Como per controlli 2014/2015. Sì 11 Conformi: n. 7 Approvato con delibera CdA in data Non conformi: n. 4 21/05/2015. Sì 5 Conformi: n. 3 Il programma è stato approvato nella Non conformi: n. 2 seconda metà del Sì 15 Conformi: n. 5 Il Programma dei controlli è stato Non conformi: n. 9 approvato con delibera del CdA del N. 1: attività risultata dismessa 9/12/2014. MN programma approvato il 29/10/ MI CITTA' Sì Approvato con Deliberazione del CdA Controlli previsti dal Piano: n. 50 Conformi: n. 21 Non conformi: n. 7

24 TAB. 9 - SCARICHI INDUSTRIALI IN FOGNATURA - PROGRAMMA CONTROLLI 2015 ATO MI PROV PROGRAMMA CONTROLLI APPROVATO (si/no) N. CONTROLLI EFFETTUATI NEL 2015 n. 10/2015 del 20/7/2015. Controlli effettuati: n. 28 Controlli in corso di accertamento: n. 22. Sì Programma dei Controlli approvato con Deliberazione del CdA n. 09 del 29/09/2014. Nel : n. 52 sopralluoghi su sistema fognario e impiantistico n. 171 accertamenti su qualità acque ESITI DEI CONTROLLI 2015 Sopralluoghi: Conformi: n. 37 Non conformi: n. 15 Accertamenti: Conformi: n. 127 Non conformi: n. 44 Programma dei Controlli approvato con Delib. CdA n. 10 del 02/07/2015. Nel : n. 43 sopralluoghi su sistema fognario e impiantistico n. 54 accertamenti su qualità acque MB no - - PV SO VA Sì Approvato con deliberazione del CdA n. 54 del 30/09/15 Sì Approvato con deliberazione del CdA n.13 del Sì Programma attuato con convenzione con ARPA Varese per 2015 Sopralluoghi: risultati in fase di elaborazione Accertamenti: Conformi: n. 48 Non conformi: n Conformi: n. 12 Non conformi: n. 3 4 Conformi: n. 2 Non conformi: n. 2 7 Conformi: n. 3 Non conformi: n. 4 C) Quale è stato il grado di partecipazione degli enti locali alla Conferenza dei Comuni e quale l esito dei pareri espressi ai sensi del comma 3 dell articolo 48 Quesito posto dalla Risoluzione del 31/7/2012: I casi, la natura e i motivi delle criticità incontrate dalla Conferenza dei Comuni nelle relazioni con le Province, in merito ai pareri di propria competenza Non si sono rilevate criticità su questo punto. Risulta che le Conferenze hanno sempre espresso i pareri dovuti. D) Quale è stata l entità degli incentivi e contributi regionali erogati ai sensi dell art. 50 della l.r. 26/2003, con quali criteri sono stati assegnati, con quali risultati e a quali soggetti beneficiari. Le sole risorse dedicate al finanziamento degli investimenti per l implementazione delle infrastrutture del servizio idrico integrato sono quelle inerenti agli accordi di programma quadro tra Regione e Stato che hanno preso avvio nel 2002 con un primo stanziamento e un primo accordo seguito da ulteriori fasi di finanziamento 18

25 nel 2004, 2007, 2009 e da un ultimo stanziamento statale che nel 2014 ha dato luogo a un nuovo accordo connesso alle procedure di infrazione. Dal 2002 ad oggi le risorse complessivamente messe a disposizione del servizio sono state rispettivamente Euro ,00 statali e Euro ,00 regionali, che hanno garantito un contributo complessivo del 27% su un monte investimenti di Euro Annualmente, in base agli esiti delle rendicontazioni degli interventi che giungono a compimento, si procede a riprogrammare l utilizzo delle economie su nuovi interventi concordati. Ma, eccetto il finanziamento straordinario del 2014, successivamente al 2009 non sono più state destinate risorse statali e regionali a questo settore. TAB FINANZIAMENTI DEGLI INTERVENTI, DISTINTI PER STRUMENTO, REALIZZATI IN REGIONE AL 31/12/2015 E RELATIVO AVANZAMENTO VALUTATO COME COSTO REALIZZATO SU COSTO TOTALE Strumento n intervent i Finanziament o Statale APQ Finanziament o Regionale APQ Cofinanziam ento (EELL e Soggetti privati) Totale risorse finanziarie mobilitate % finanziament o Regionale e Statale/su totale finanziament o Avanzamento % costo realizzato su costo totale PRIMO - LOMRI % 84% SECONDO LOMRJ % 82% TERZO LOMRK % 81% QUARTO LOMRL % 77% QUINTO LOMS % 45% Totale complessivo % 80% TAB TOTALE FINANZIAMENTI INTERVENTI REALIZZATI PER PROVINCIA E PER FASE AL 31/12/15 E PERCENTUALE DI INTERVENTI CONCLUSI RISPETTO AL TOTALE ATO n interventi Finanziamento Statale Finanziamento Regionale Cofinanziamento (EELL e Soggetti privati) Finanziamento totale Avanzamento % N.interventi completati sul totale STRUMENTO LOMRI - PRIMA FASE 2002/2003 BG % BS % CO % CR % LC % LO % MB % MI % MN % PV % SO % VA % Totale % STRUMENTO LOMRJ SECONDA FASE 2004/2006 BG % BS % CO % 19

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