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1 Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione ESAME DELLA RELAZIONE n. 112 del 2017 Relazione sullo stato d attuazione della legge regionale 27 dicembre n. 21 modifiche alla legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26 (disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche) anno servizio idrico integrato Relatori Consiglieri Laura Barzaghi e Riccardo De Corato 1. L ambito di competenza del Comitato 2. Le principali informazioni emerse 3. Le osservazioni e le proposte Approvato all unanimità nella seduta del 12 ottobre 2017

2 1. L ambito di competenza del Comitato Nell ambito della funzione consiliare di controllo dell attuazione delle leggi e valutazione degli effetti delle politiche regionali, il Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione esamina le relazioni con le quali la Giunta regionale o altri soggetti rispondono ad obblighi informativi nei confronti del Consiglio previsti da leggi regionali (art. 109, comma 1, lett. c) Reg.). L esame di queste relazioni è specifico oggetto di iniziative di collaborazione con le commissioni consiliari e la Giunta regionale (art. 109, comma 2, lett. a) Reg.). Questo documento riporta l esito dell esame condotto dal Comitato Paritetico, nella seduta del 12 ottobre 2017, sulla Relazione n.112 che la Giunta regionale ha inviato al Consiglio nel luglio 2017, in merito all attuazione della legge regionale 27 dicembre 2010 n. 21 che, intervenendo in modifica della l.r. 26/2003, ha determinato un nuovo assetto del Servizio Idrico Integrato. La clausola valutativa introdotta all art. 51 bis della l.r. 26/2003 attribuisce un mandato alla Giunta affinché, ogni anno, informi il Consiglio sugli esiti progressivamente ottenuti dalla riorganizzazione del Servizio Idrico Integrato. 2. Le principali informazioni emerse La relazione esaminata è la sesta trasmessa al Consiglio dall approvazione della l.r. n. 21/2010, si articola secondo i quesiti contenuti nella clausola valutativa, integrati con alcune questioni poste dal Consiglio Regionale con la Risoluzione n. 22/2012 e con gli aggiornamenti e approfondimenti richiesti dal CPCV in sede di esame delle relazioni n.28/2014 e n.71/2016. In sintesi, dalla relazione emergono le informazioni riportate di seguito. 1. La PIANIFICAZIONE D AMBITO a. Tutti gli ATO regionali hanno provveduto ad aggiornare la pianificazione del Servizio Idrico ad eccezione del territorio di Mantova che dovrebbe provvedere alla predisposizione di un Piano aggiornato entro dicembre b. I Piani d Ambito, allo stato attuale, danno priorità agli interventi necessari a colmare i deficit infrastrutturali degli agglomerati interessati da procedure di infrazione o comunque a rischio di future infrazioni alla direttiva 91/271/CEE; questi interventi assorbono la maggior parte della quota di investimenti sostenibile dai piani tariffari: ulteriori interventi, che riguardano, ad esempio, le reti fognarie obsolete, la realizzazione di vasche di prima pioggia e di sistemi di potabilizzazione, il trattamento dei fanghi da depurazione, comunque determinanti per contenere il rilascio di contaminanti, non possono dunque essere programmati in tempi ravvicinati. c. Al 31 marzo 2017 la rilevazione digitalizzata delle reti è presente nel 51% dei Comuni lombardi per la fognatura e nel 56% dei Comuni per l acquedotto; la rilevazione è prevista dalla l.r. 7/2012: la sua attuazione permetterebbe di puntualizzare il reale stato delle infrastrutture e di pianificare in maniera appropriata gli investimenti necessari. 2

3 Rilievo digitalizzato delle reti nei Comuni degli ATO -marzo ATO Acquedotto Non presente Completo o incompleto Fognatura Non presente Completo o incompleto BG 76% 24% 64% 36% BS 78% 22% 81% 19% CO 23% 77% 21% 79% CR 100% 0% 50% 50% LC 97% 3% 97% 3% LO 100% 0% 100% 0% MN 87% 13% 53% 47% MI CittàMetr 17% 83% 100% 0% MB 2% 98% 24% 76% PV 69% 31% 17% 82% SO 0% 100% 0% 100% VA 0% 100% 0% 100% Tot Regione 56% 44% 51% 49% 2. L INTEGRAZIONE DEL SERVIZIO IDRICO a. Il Gestore d Ambito è stato individuato in tutti gli ATO regionali ma il processo di aggregazione e di riorganizzazione non è concluso per l intero territorio; in particolare, la relazione evidenzia criticità nei territori di Como e Varese che non hanno ancora provveduto ad effettuare le operazioni necessarie per aggregare le diverse gestioni esistenti. b. Al 30 marzo 2017 risultano ancora presenti 81 soggetti effettivamente operanti negli ATO lombardi (al 31/12/2015 erano 86) e 346 Comuni che hanno ancora almeno una gestione in economia del Servizio (al 31/12/2015 erano 371). Aziende e gestioni in economia dei Comuni operanti nei tre segmenti del SII -marzo Acquedotto Fognatura Depurazione Aziende Gestioni in economia n.b. la medesima azienda/gestione in economia può operare su più segmenti del servizio o in più ATO. 3

4 3. IL CONTROLLO SUGLI SCARICHI INDUSTRIALI IN FOGNATURA a. Il Piano dei controlli 2016 è stato approvato in tutti gli ATO tranne che in quello di Monza e Brianza. b. Nell ATO della Città Metropolitana di Milano sono stati effettuati 230 controlli tra il 2015 e il 2016 (13% dei casi non conformi) e 149 controlli tra il 2016 e il 2017 (20% dei casi non conformi); negli altri ATO, nel 2016, sono stati effettuati oltre 200 controlli che hanno evidenziato situazioni non conformi nel 32% dei casi. c. Considerata l importanza di questa attività di vigilanza, in particolare per la qualità delle acque, il numero di controlli previsti non appare ancora adeguatamente elevato, fanno eccezione gli ATO di Brescia e Città Metropolitana di Milano che hanno provveduto a programmare un appropriato numero di verifiche. 4. Gli INVESTIMENTI programmati nell ambito dell AdPQ a. Al 31 dicembre 2016 le risorse mobilitate all interno dall Accordo di Programma Quadro, in tema di tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche, superano i 696 milioni di euro (la quota di contributi regionali è pari al 14% circa) e interessano più di 800 interventi conclusi nell 87% dei casi. Stato avanzamento interventi ADPQ -monitoraggio al 31 dicembre % % NON Fase/Strumento TOT conclusi conclusi I fase 52 98% 2% II fase % 17% III fase % 10% IV fase % 13% V fase 45 76% 24% (Piano straordinario 2014) Totale % 18% 5. L approvazione delle TARIFFE e la TUTELA di CONSUMATORI e UTENTI a. L Autorità per l Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) ha approvato le tariffe di buona parte dei gestori degli ATO lombardi; fanno eccezione gli interi ambiti di Mantova e Varese, oltre che alcuni gestori/comuni risultati inadempienti ad alcuni degli obblighi previsti da AEEGSI (ad esempio: carenze negli obblighi di comunicazione di modifiche alla Carta dei Servizi o mancata comunicazione delle convenzioni di gestione adeguate alla convenzione tipo disposta dall Autorità). b. Tra il 2015 e il 2016 AEEGSI ha approvato i seguenti provvedimenti a tutela dei consumatori e degli utenti: la convenzione tipo per la regolazione dei rapporti tra enti affidanti e gestori; le convenzioni in essere vanno adeguate alla convenzione tipo e trasmesse all Autorità; il Regolamento della qualità contrattuale del Servizio (RQSII) che introduce standard di qualità minimi omogenei e indennizzi automatici in caso di non rispetto degli standard; le prescrizioni del Regolamento vanno integralmente recepite nelle Carte dei Servizi e gli standard qualitativi garantiti a pieno regime dall 1/1/2017; 4

5 il Testo integrato per la regolazione del servizio di misura nell ambito del SII (TIMSII) che definisce procedure e responsabilità per il servizio; le nuove disposizioni devono essere applicate e a regime dall 1/1/2017. L Autorità ha previsto che gli ATO possano chiedere delle deroghe alle scadenze previste, anche in considerazione delle disomogeneità tra i gestori e delle diverse realtà territoriali. Gli ATO che hanno chiesto una deroga all applicazione del RQSII sono: Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Pavia e Sondrio. Gli ATO che hanno chiesto una deroga all applicazione del TIMSII sono: Brescia, Como, Monza e Brianza, Pavia e Sondrio. Il fatto che più di metà degli ATO lombardi abbia richiesto una deroga al Regolamento della qualità contrattuale del Servizio evidenzia difficoltà organizzative che impediscono di offrire un servizio che risponda ai criteri di qualità definiti dal Regolatore e può dipendere dai processi di aggregazione che ancora devono raggiungere uno stadio maturo. 6. Le procedure di INFRAZIONE EUROPEA a. Tutti gli agglomerati interessati dalla procedura di infrazione 2034/2009 (prima sentenza di condanna del 10/04/2014) hanno completato gli interventi necessari e raggiunto la conformità, ad eccezione dell agglomerato di Calco (ATO di Lecco) che ha ancora un intervento in corso che dovrebbe concludersi nel 2018: per questo caso permane dunque il rischio del secondo ricorso in Corte di Giustizia. b. La seconda procedura di infrazione, n.2059, Procedura 2059/2014 è stata avviata dalla Commissione Europea Agglomerati NON conformi a marzo 2017 nel 2014; la lettera di parere motivato del per deficit infrastrutturali 2015 includeva nell infrazione 99 ATO agglomerati n. agglomerati. Per 18 dei 99 agglomerati non conformi l archiviazione dovrebbe essere BG 4 più semplice, in quanto, i maggiori problemi BS 56 rilevati riguardano un inadeguata CR 5 valutazione della delimitazione geografica LC 1 dell agglomerato e del carico generato. MN 4 Negli altri casi invece le non conformità PV 4 riguardano deficit infrastrutturali (ad esempio, rete fognaria incompleta, SO 1 mancanza di impianto di depurazione o Totale 75 potenzialità dello stesso inferiore al carico da sopportare). L ATO di Brescia presenta le maggiori criticità e il piano tariffario 2016/19, che necessariamente tiene conto delle disposizioni di AEEGSI, non riesce a garantire la copertura finanziaria di tutti gli interventi necessari. Per far fronte a queste difficoltà la Regione e il Governo nazionale hanno previsto una linea di intervento nel Patto per la Lombardia che va a cofinanziare gli interventi negli agglomerati bresciani coinvolti nella procedura di infrazione (stanziamento pari a 22 milioni di euro). 5

6 3. Le osservazioni e le proposte del Comitato Esaminati i contenuti della REL 112/2017 il Comitato Paritetico innanzitutto osserva che questa relazione, come le precedenti, restituisce al Consiglio un quadro conoscitivo puntuale dei progressi e delle criticità del complesso percorso di riorganizzazione e trasformazione del Servizio Idrico Integrato. Analizzando le informative annuali al Consiglio è possibile individuare alcuni miglioramenti nell assetto organizzativo e di pianificazione che riguardano, ad esempio: la progressiva riduzione dei soggetti operanti negli ATO, tra l inizio del 2011 e il marzo del 2017 sia le aziende che le gestioni in economia dei Comuni si sono ridotte di oltre la metà (aziende -54%; gestioni in economia -51%); la programmazione di importanti investimenti per far fronte alle procedure di infrazione attivate dalla Commissione Europea che hanno permesso l archiviazione delle procedure per parte degli agglomerati interessati e scongiurato, almeno al momento, il pagamento di sanzioni conseguenti a condanne definitive. D altro canto, le rendicontazioni pervenute hanno posto all attenzione anche le difficoltà e le criticità incontrate, che in parte rimangono questioni aperte, nell attuazione del percorso di riorganizzazione del Servizio idrico. Il Comitato ritiene dunque importante soffermarsi su alcuni degli aspetti problematici segnalati, sintetizzati di seguito, affinché siano monitorati con particolare attenzione e vengano restituite al Consiglio informazioni approfondite in merito. La conoscenza sulle reali condizioni e sulla distribuzione territoriale delle infrastrutture del Servizio Idrico rappresenta uno snodo cruciale per una corretta programmazione di investimenti che possano favorire una migliore qualità del servizio idrico e delle acque della Lombardia. Questa conoscenza al momento risulta essere incompleta e disomogenea. In tal senso, la rilevazione digitale delle reti, misura prevista dalla l.r.7/2012, rappresenta un importante strumento che circa la metà dei Comuni della Regione ancora non possiede. Comprendere quali fattori rallentano o ostacolano la messa in opera di questa misura potrebbe aiutare i decisori ad individuare azioni che ne stimolino la piena attuazione. In tema di sostenibilità economica degli investimenti, il mantenimento di livelli tariffari sostenibili per l utenza e la disponibilità di un adeguato livello di liquidità rappresentano due rilevanti questioni aperte. Senza nuove risorse statali o regionali la copertura degli investimenti deve, e dovrà, essere garantita dagli introiti derivanti dalle tariffe. Al momento il livello tariffario nella Regione non presenta particolari criticità ma il mantenimento del sistema nel futuro potrebbe presentare problemi di sostenibilità per l utenza. Rispetto a ciò, va anche considerato che la programmazione attuale concentra risorse e investimenti sugli interventi negli agglomerati oggetto di infrazione comunitaria. Questi interventi rappresentano una priorità necessaria che però va in parte a scapito di organici piani di investimento che garantirebbero un Servizio adeguato per l intero territorio. Per quel che riguarda l accesso al credito, nonostante le condizioni del mercato siano in parte migliorate per il settore idrico, il problema della disponibilità di consistenti risorse liquide è sempre attuale. Infatti, Regione Lombardia nel dicembre 2016 ha stanziato 10 milioni di euro quale forma di garanzia per abbattere i costi dei accesso al credito 6

7 nell ambito del progetto Hydrobond, gestito da Finlombarda, la cui attuazione dovrebbe essere indagata, ad esempio, in termini di adesione allo strumento. L offerta di un servizio di qualità richiede anche la cura dei diritti dei consumatori e degli utenti. Su questi aspetti è alta l attenzione del Regolatore del settore che ha, negli ultimi due anni, disposto indicazioni, obblighi e standard di qualità che non sempre riescono ad essere rispettati in tutti gli ATO lombardi. Questa difficoltà può in parte essere spiegata dal percorso di crescita delle gestioni unificate che non appare ancora maturo e dalla permanenza, nonostante i progressivi miglioramenti, di una situazione di frammentazione delle gestioni (due fattori peraltro rilevanti anche per un efficace pianificazione e realizzazione degli interventi infrastrutturali). In conclusione dell esame svolto, il Comitato Paritetico determina di: 1. trasmettere gli esiti dell esame condotto alla VI Commissione consiliare quale contributo alla trattazione che verrà svolta in quella sede; 2. trasmettere questo documento all Assessore all Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile affinché nella prossima rendicontazione annuale possano essere tenute in conto le osservazioni espresse. f.to Il Presidente Riccardo De Corato f.to Il Vice Presidente Carlo Borghetti Copia informatica di documento analogico 7

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