PECS Picture Exchange Communication System

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1 PECS Picture Exchange Communication System IL SISTEMA DI COMUNICAZIONE PER SCAMBIO DI SIMBOLI Dott.ssa Giovanna D Andrea Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo - Comportamentale

2 Tecniche di insegnamento della comunicazione Il Pecs è stato creato nel 1985 da Frost e Bondy all interno del Statewide Delaware Autistic Program, in risposta alle difficoltà incontrate nell utilizzo efficace di una serie di programmi di insegnamento della comunicazione con bambini con autismo di età prescolare. Attualmente il PECS viene utilizzato con b. e adulti con varie disabilità I protocolli di imitazione del linguaggio richiedono molti prerequisiti per l apprendimento della comunicazione (contatto oculare, imitazione), il training è lungo e molti bambini non riescono a sviluppare il linguaggio per nulla. Il PECS richiede pochi prerequisiti. Linguaggio dei segni molti bambini con autismo hanno deficit finomotori che interferiscono con la chiarezza con cui formano i segni manuali, inoltre c è un numero limitato di persone in grado di comprenderlo. Sistemi di comunicazione con immagini e simboli. Questi sistemi richiedono che chi li utilizza indichi col dito immagini/simboli. Alcuni bambini non sono in grado di indicare con precisione utilizzando solo l indice, toccano più di un immagine alla volta, rendendo i messaggi difficili da interpretare; oppure non si rivolgono direttamente all interlocutore quando indicano l immagine. Questi segnali pertanto insegnano al bambino ad interagire con l immagine piuttosto che con l interlocutore, ignorando l approccio sociale che è parte fondamentale della comunicazione.

3 Il PECS I bambini che utilizzano il PECS imparano dapprima a rivolgersi al partner comunicativo e dargli un immagine dell oggetto che desiderano, in cambio dell oggetto. Così facendo, il bambino prende l iniziativa in un atto comunicativo che risulta in una conseguenza concreta all interno di un contesto sociale. Il PECS si basa sui principi essenziali dell Analisi del Comportamento Applicata (ABA, o Applied Behavior Analysis). Il presupposto dell ABA è che ogni comportamento è correlato in base a certe leggi a fattori ambientali (compresi i fattori interni all individuo).

4 L obiettivo funzionale è insegnare a bambini con autismo, abilità necessarie per lo sviluppo dell indipendenza L obiettivo del Pecs è la comunicazione funzionale Per comunicazione funzionale si intende un comportamento diretto verso un altra persona che poi fornisce la conseguenza relativa, sia essa diretta o sociale. La ricerca ha più volte evidenziato che un aumento di comunicazione, tende a produrre nei bambini autistici una diminuzione di comportamenti problematici come le stereotipie e l autolesionismo (Watson, Lord, Schaffer e Schopler, 1987).

5 Perché comunichiamo? Comportamento Risultato Tipo di abilità Dire: «biscotto» Biscotto (tangibile) Richiesta Dire «rosa» Attenzione/riconoscimento della madre Commento

6 Quando comunichiamo? 1. Spontanea: «biscotto» 2. Di risposta: «Cosa vuoi?» «biscotto!» 3. Imitativa: «Dì biscotto» «biscotto» Nei bambini normodotati questi tipi di abilità comunicative si sviluppano indipendentemente e senza che queste vengano loro insegnate in modo sistematico, ad un certo punto nella scala evolutiva, i bambini apprendono a generalizzare usando tutti i tipi di abilità. Lo fanno attraverso le interazioni con i genitori ed altri modelli di linguaggio più maturi di loro (Halle, 1984). I bambini con disordini dello spettro autistico non rispondono bene a rinforzi sociali, per cui dobbiamo insegnare ciascun tipo di abilità in maniera indipendente e avere un programma per promuoverne la generalizzazione. Dobbiamo creare ambienti educativi dove le opportunità comunicative per l apprendimento di tali abilità siano alte

7 Quando preveniamo la comunicazione? Quando tutto è facilmente accessibile e a disposizione (prevenzione ambientale) Quando non ci aspettiamo da parte del bambino una richiesta: fornire il succo di frutta perché non sappiamo se il b. è in grado di fare una richiesta (prevenzione non verbale) Quando prendiamo noi l iniziativa e non lasciamo che lo faccia il bambino «ecco il tuo succo di frutta» (prevenzione verbale) Creiamo molte opportunità comunicative Scoprire cosa è probabile che un dato bambino voglia nel corso delle varie attività, se il b. ama colorare con i pennarelli, dargliene solo uno (magari uno che è quasi asciutto). Fare in modo che quell oggetto «scompaia» abbastanza a lungo in modo che il b. cominci a volerlo o ad averne bisogno ESTABLISHING OPERATION E.O.(Michael,1983)

8 Elementi del metodo PECS 1. COMPILARE LA TABELLA DELLE ABILITÀ COMUNICATIVE ESSENZIALI 2. IDENTIFICARE RINFORZI EFFICACI 3. DEFINIRE I METODI DI PROMPT (VERBALI, GESTUALI, DI MODELLAMENTO, E PROMPT FISICI) 4. ELIMINARE I PROMPT COSICCHE L ABILITA AVVENGA IN RISPOSTA A SEGNALI AMBIENTALI, SIANO ESSI FISICI, SOCIALI O INTERNI (Stimulus control) es. segnale dello STOP 5. MINIMIZZARE E CORREGGERE ERRORI (correzione del passo indietro, dei 4 passi e del prompt anticipatorio)

9 COMPILARE LA TABELLA DELLE ABILITÀ COMUNICATIVE ESSENZIALI Abilità Esempio Appropriato? Richiesta cibo Sonia 5 anni Spinge la mamma in cucina e poi spinge il suo braccio verso il mobile No Protesta/rifiuta attività Antonio 8 anni No Fa una scenata quando gli vengono proposte attività che non gli piacciono o che trova troppo difficili Rispondere a istruzioni Luisa 4 anni Non risponde quando le si dice «Vieni qui» No

10 Valutazione dei rinforzi Oggetto Rifiuta Non reagisce Cerca di prendere Protesta se viene rimosso Mostra segni di piacere riprende cracker x x x x trottola x x x x mela pennarelli x x trottola x x x x

11 PREPARAZIONE DEI MATERIALI INDIVIDUATI GLI OGGETTI/TENTAZIONI A CUI IL B. NON SA RESISTERE SIAMO PRONTI PER COSTRUIRE LE IMMAGINI DEI SUOI RINFORZI PREFERITI UTILIZZIAMO SIMBOLI PROVENIENTI DA VARIE FONTI, ANCHE IMMAGINI RITAGLIATE DIRETTAMENTE DAL CONTENITORE DEI PRODOTTI, VA BENE ANCHE MISCHIARE I TIPI DI SIMBOLI FOTO DA CATALOGHI, IMMAGINI SCANNERIZZATE, DISEGNI STILIZZATI SEMPLICI. INIZIAMO CON IMMAGINI QUADRATE DI 4 CENTIMETRI DI LATO ATTACCATE UN BOTTONCINO DI VELCRO ALLE IMMAGINI, IO UTILIZZEREI SUL RETRO DELLE IMMAGINI IL LATO MORBIDO DEL VECRO. LE IMMAGINI SI ROVINANO, SI SPORCANO, SI PERDONO E PIUTTOSTO CHE DOVERLE RIFARE DACCAPO, E PIU SEMPLICE PRENDERNE UNA GIA FATTA DI CIASCUNA IMMAGINE CONVIENE FARNE ALMENO UNA COPIA. PER FAR SI CHE LE IMMAGINI DURINO PIU A LUNGO STAMPATELE O INCOLLATELE SU CARTONCINO, RICOPRITELE CON UN MATERIALE DI PLASTICA TRASPARENTE DUREVOLE, CHE SI APPLICHI A MANO O TRAMITE PLASTIFICAZIONE (PLASTIFICATORE DA UFFICIO).

12 PRIMA FASE Sono necessari due insegnanti, il partner comunicativo è di fronte al b., il prompter fisico è dietro al b. Il p. comunicativo tiene in mano, fuori dalla portata del b., l oggetto ad alto gradimento, l immagine dell oggetto è sul tavolo tra il b. e il p. comunicativo. Il prompter fisico aiuta il b. da dietro e non interagisce. Strategia didattica 1. Il p. c. attira l attenzione del b. mostrando l oggetto 2. Aspetta che il b. prenda l iniziativa, cioè cerchi di prendere l oggetto 3. Appena il b. si allunga verso l oggetto, il prompter fisico assiste il b. con prompt fisici nel prendere in mano l immagine, allungare il braccio verso il p.c. e poi rilasciarla nella mano aperta del p.c. 4. Il p.c. apre la mano SOLO DOPO che il b. ha preso in mano l immagine, appena rilascia l immagine nella mano del p.c., quest ultimo fornisce l oggetto rinforzante e lode entro ½ sec. E dice il nome dell oggetto, se l oggetto rinforzante è un giocattolo, lasciare che il b. ci giochi per 15/20 sec. SEQUENZA: PRESA DELL IMMAGINE ALLUNGAMENTO - RILASCIO A poco a poco il prompter fisico elimina tutti i prompt utilizzando il concatenamento retrogrado, sfuma l assistenza cominciando dalla fine della sequenza Concatenamento retrogrado: insegna una catena di comportamenti rinforzando l acquisizione dell ultimo passo, poi del penultimo e così via (Sulzer-Azaroff e Mayer, 1991)

13 Nella I FASE i due adulti non devono fornire alcun aiuto verbale: il P.C. non deve chiedere: lo vuoi?. Né deve dire: cosa vuoi? o dammi il simbolo. Nessuno deve indicare col dito l immagine o l oggetto. Se cambiamo rinforzo nel corso della lezione cambiamo anche l immagine. Utilizziamo un immagine alla volta

14 SECONDA FASE Livello 1. Rimuovere l immagine dal libro di comunicazione Inserire le immagini nel libro di comunicazione (quaderno ad anelli). Nel corso dell insegnamento, il simbolo dell oggetto desiderato (target) mettiamolo sulla copertina, e sistemiamo le altre immagini all interno del libro. Lasciamo che il b. consumi o interagisca con uno degli oggetti gratis per cominciare la lezione. Dopo che ha consumato un pezzo o un giocattolo per sec. incominciamo con il primo trial mettendo l immagine di quell oggetto sulla copertina ed attiriamolo con l oggetto. Il b. deve staccare l immagine dalla copertina, allungarsi verso il partner comunicativo e rilasciare l immagine nella sua mano. Il prompter lo aiuterà nei primi scambi a staccare l immagine, SEMPRE DOPO che il bambino ha preso l iniziativa (allungamento verso l oggetto).

15 SECONDA FASE 2 livello AUMENTARE LA DISTANZA TRA PARTNER COMUNIC ATIVO E BAMBINO Il b. prende l iniziativa per lo scambio rimuove l immagine dalla copertina e si allunga verso l adulto. Mentre si sta allungando, il partner comunicativo tiene la mano vicina al proprio corpo in modo che il b. debba allungarsi un po di più per completare lo scambio. Nel trial successivo il partner comunicativo si sposta leggermente in modo da costringere il b. ad alzarsi in piedi per poter raggiungerlo, si continua in questo modo, aumentando gradualmente la distanza, prima di alcuni centimetri, poi metri. Alla fine lo studente dovrà essere in grado di attraversare l ambiente per raggiungere il partner comunicativo. N.B. la strategia didattica che si utilizza in questa fase è lo shaping (modellaggio), il b. non dovrebbe avere difficoltà nel muoversi per distanze sempre più lunghe, a volte però AUMENTIAMO LA DISTANZA TROPPO IN FRETTA, a questo punto il secondo insegnante fornirà assistenza fisica al b. per raggiungere il p.c. Via via che il p.c. si sposta sempre più lontano dal b., comincia anche a girarsi di schiena. Il p.f. aiuta il b. a toccare la spalla del p.c., in tal modo il b. apprende che per poter comunicare deve fare in modo di avere l attenzione del p.c. (contatto oculare)

16 SECONDA FASE 3 livello AUMENTARE LA DISTANZA TRA IL B. E IL LIBR O DI COMUNICAZIONE Non appena il b. è indipendente (per indipendente intendo che il bambino riesce ad andare dal partner comunicativo quando questo è lontano almeno 2/3 metri) si comincia ad aumentare progressivamente la distanza tra bambino e libro. In genere il partner c. è vicino al bambino e si muove il libro a poco a poco più lontano conseguentemente lo studente dovrà alzarsi, continuiamo a muovere il libro in modo che dopo un po apprenda ad andare a prendere l immagine o il libro anche quando questi si trovano da tutta altra parte (appena apprende questo livello iniziamo a lasciare il libro in un posto specifico dell ambiente in modo che il bambino lo trovi facilmente). Subito dopo reintroduciamo la distanza adulto e bambino, in modo che il nuovo obiettivo sia andare fino al partner comunicativo ED ANCHE fino al libro. Prima di passare alla fase successiva (Fase III), il bambino dovrebbe essere in grado di muoversi in maniera indipendente, ossia senza bisogno di prompts fisici

17 Terza fase IIIA: discriminazione di immagini La nuova abilità da insegnare al bambino è la discriminazione, altri aspetti (relativi alla II fase) della lezione possono essere semplificati pertanto il libro e il partner sono vicini al bambino, in questa fase è necessario un solo insegnante. Iniziamo la III fase quando il b. ha tra 5 e 10 immagini nella II fase Mostriamo al b. due immagini e gli oggetti corrispondenti. Uno degli oggetti fa parte di quelli ad alto gradimento l altro è qualcosa che non piace al bambino o che non ha nulla a che fare con l attività in corso (es. contenitore vuoto, cibo sgradito) Rinforziamo la selezione dell immagine giusta vale a dire nel momento in cui si allunga/tocca l immagine corretta dai una lode verbale(si! Giusto! Bravo) entro ½ sec., quando poi l immagine è nella tua mano, dai l oggetto richiesto Se invece cerca di prendere l immagine dell oggetto irrilevante non avere nessuna reazione, appena lo scambio è completo, dai l oggetto corrispondente se il b. reagisce negativamente (piange, butta l oggetto, lo respinge), rispondi con la strategia dei 4 passi

18 Correzione dei 4 passi IIIA Passo Insegnante Studente Attira il b. con i 2 oggetti Dà l oggetto corrispondente 1 MOSTRA Indica il simbolo giusto e ne dice il nome (modellamento) 2 FAI PRATICA Aiuta lo studente a scambiare il simbolo giusto Dà il simbolo del distrattore (sbagliato) Reagisce male Loda (non dà l oggetto) 3 CAMBIA/FAI PAUSA Fai così o altre semplici istruzioni 4 RIPETI Attira il b con i 2 oggetti Loda e dà l oggetto Dà il simbolo giusto Fa come richiesto Dà il simbolo giusto

19 Strategie alternative Il principio alla base delle procedure di apprendimento senza errori è di cambiare gradatamente alcune caratteristiche degli stimoli. Ognuna di queste strategie comporta l uso di prompt visivi che, a poco a poco andranno eliminati 1. Usare un immagine di un rinforzo assieme ad una carta bianca o una in cui sia a malapena visibile l oggetto sgradito, non appena il b. riesce a discriminare, comincia a fare copie più scure dell oggetto che non piace 2. Creare simboli realistici: fotografie invece di simboli, immagini prese direttamente dalla scatole dei prodotti 3. Aumenta le dimensioni delle immagini e la distanza tra di esse 4. Posiziona le immagini corrispondenti direttamente di fronte agli oggetti 5. Metti le immagini sugli oggetti desiderati o all esterno di contenitori trasparenti contenenti gli oggetti desiderati 6. Utilizza rappresentazioni tridimensionali delle immagini, si possono incollare caramelle, biscotti ai quadratini di cartoncino e poi ricoprili con scotch Ognuna di queste strategie parte dal presupposto che il b. abbia dimostrato chiara abilità di discriminazione quando si tratta di oggetti reali. Altrimenti Matching

20 Discriminazione fra due immagini di oggetti preferiti IIIB Prepara il libro di comunicazione come nella fase IIIA, ma metti 2 immagini di rinforzi sulla copertina. Siccome abbiamo a che fare con 2 oggetti preferiti, non sappiamo quale oggetto è desiderato, dobbiamo avere un modo per valutare se il b. sta utilizzando l immagine corretta per richiedere effettivamente ciò che vuole. Lo facciamo attraverso un controllo di corrispondenza Mostra al b. i due oggetti ad alto gradimento su di un vassoio e le due immagini corrispondenti sulla copertina del libro Non appena scambia l immagine, diciamo «Prendi» mettendogli il vassoio davanti, lodalo appena inizia a dirigere la mano verso l oggetto giusto Se invece cerca di prendere l altro oggetto, bloccalo utilizzando la correzione dei 4 passi

21 Correzione dei 4 passi IIIB Passo Insegnante Studente Attira l attenzione il b. con i 2 oggetti Dà un simbolo Metti il vassoio davanti dicendo Prendi Blocca lo studente 1 MOSTRA Indica il simbolo giusto e ne dice il nome Cerca di prendere l oggetto sbagliato 2 FAI PRATICA Aiuta lo studente a scambiare il simbolo giusto Loda (non dà l oggetto) 3 CAMBIA/FAI PAUSA Fai così o altre semplici istruzioni 4 RIPETI Attira l attenzione del b. con i 2 oggetti Prendi Dà il simbolo giusto Fà come richiesto Dà un simbolo Prende l oggetto giusto Lascia che lo prenda e loda

22 Quando fai un controllo di corrispondenza, è importante che tu dica semplicemente Prendi o frasi simili, NON DIRE IL NOME DELL OGGETTO Prendi il biscotto. Se dici il nome non potrai stabilire se lo ha preso perché tu ne hai detto il nome, ma non appena prende l oggetto giusto dì il nome dell oggetto. Appena il b. apprende a fare richieste scegliendo tra 2 immagini, aumenta il numero delle immagini a tre e a questo punto sul vassoietto ci saranno 3 oggetti. Passa a 4 e poi a 5 immagini, una volta che lo studente riesce a discriminare tra 5 immagini l apprendimento della discriminazione si conclude (non è necessario insegnare a discriminare tra 6 e 7, etc perché con le 5 immagini posizionate sulla copertina del libro in uno schema a X abbiamo insegnato già tutte le possibilità di ricerca) p

23 Il passo finale consiste nel togliere le immagini dalla copertina e di metterle all interno, ora il b. dovrà aprirlo per trovare l immagine, se non lo fa, fornisci assistenza fisica nell aprire il libro e poi elimina questo aiuto gradualmente. Organizza le immagini all interno del libro utilizzando un sistema di categorizzazione che sia funzionale per il bambino ma anche per l adulto tipo cibo, attività, luoghi, giochi. Quando introduci un simbolo nuovo fai una mini-lezione, metti il simbolo nuovo sulla copertina insieme a un paio di altre immagini e fai un controllo di corrispondenza. Continua ad insegnare l uso del PECS nel corso di attività diverse, con vari partner educativi Crea opportunità comunicative per oggetti non in vista: Metti via l oggetto che il b. ha appena richiesto e ricevuto e poi aspetta per vedere se lo richiede di nuovo. Mettiti in piedi davanti un mobiletto e alletta il bambino con qualcosa che gli piace (mangiandone un pezzo, o giocando con un oggetto). Quando il b. ti si avvicina, metti l oggetto nel mobiletto e chiudi l anta. Metti delle tendine di fronte agli scaffali della tua aula. Metti i giocattoli in contenitori

24 QUARTA FASE PECS: COSTRUZIONI DI FRASI Crea una striscia per frasi (di plastica dura e meglio se di un colore diverso da quello del libro) che può essere attaccata con del velcro e a cui si possono aggiungere i simboli (sempre con velcro), crea un simbolo Voglio (es. la figura di una mano che cerca di prendere un oggetto, l oggetto può essere un cubo) striscia velcro

25 QUARTA FASE PECS: COSTRUZIONI DI FRASI 1 passo Il simbolo Voglio viene posto sul lato sinistro della striscia prima di cominciare la lezione dal partner comunicativo, il b. toglie dalla copertina o dal libro il simbolo dell oggetto che vuole questa è la sua iniziativa - adesso guidandolo con assistenza fisica a mettere l immagine sulla striscia per frasi, vicino al simbolo Voglio. La nuova abilità è quella di mettere l immagine del rinforzo sulla striscia. Rinforza tale comportamento, in modo sociale, nel momento in cui viene eseguito. Aiuta il b. a darti la striscia. Rispondi leggendo la striscia al bambino e dandogli l oggetto (gira la striscia in modo che sia visibile a il b. e aiutalo ad indicare col dito ciascuna immagine mentre tu ne dici il nome). Nel corso degli scambi successivi sfuma l assistenza fisica partendo dalla fine della sequenza. 2 passo Metti il simbolo Voglio sul lato sinistro della copertina del libro, a questo punto il b. prenderà l iniziativa cercando di rimuovere l immagine rinforzo (altalena) dal libro, bloccalo e fornisci assistenza fisica in modo che prenda prima il simbolo Voglio e lo metta sulla striscia. Quando questo passo è completato, il libro e la striscia si presenteranno come nel 1 passo per cui il bambino dovrebbe essere in grado di completare la striscia e poi scambiarla. Continua a rispondere al bambino leggendo la striscia. Se lo studente mette le immagini di Voglio e del rinforzo sulla striscia nell ordine inverso, quando scambia la striscia fingi di non capire cosa vuole, rimetti la striscia e le immagini sul libro, questo è un segnale naturale sufficiente per correggere l errore. Se continua a fare questo errore usa la correzione del passo indietro (portare il b. indietro nella sequenza fino all ultimo passo corretto e poi promptarlo per il resto della sequenza). Appena lo studente è in grado di indicare col dito, un ulteriore passo è quello di dargli l opportunità di parlare usando la strategia della dilazione costante (dopo una pausa costante dai 3 ai 5 sec. se il b. non dice la parola, il p.c. dice la parola, la strategia funziona quando rinforziamo in modo differenziale se fa da solo ottiene ciò che ha chiesto, ma ne ottiene di più in quantità o durata)

26 QUARTA FASE PECS: COSTRUZIONI DI FRASI Per poter facilitare il più rapido assemblaggio della striscia, è utile sistemare i il simbolo Voglio sulla copertina sul lato sinistro, teniamo le immagini più usate sulla copertina esterna del libro e continuiamo ad organizzare l interno per categorie giochi, cibo etc. Successivamente il b. dovrebbe essere in grado di sfogliare il libro per trovare i simboli appropriati. Via via che diventa più competente, potresti insegnargli a usare la parola o il simbolo E, e a richiedere più di un oggetto alla volta

27 FACCIAMO UN PATTO: TOKEN ECONOMY La strategia della token economy comincia quando il b. indica ciò che vuole prima che l insegnante dia un istruzione o quando il b. cerca di prendere un oggetto. Quando il b. completa l attività, lodalo, dagli un gettone (stellina) ed aiutalo con prompt fisici a metterlo sul cerchietto di velcro. Aiuta poi il b. a togliere la stellina dalla scheda e a dartela. Dagli immediatamente l oggetto rappresentato nell immagine sulla scheda. Si parte con un cerchietto da riempire, non andiamo oltre i 5 gettoni. La frequenza con cui dare i gettoni è quella di distribuirli in base ad un intervallo di tempo o in base ad una certa quantità di lavoro eseguita. computer Sto lavorando per

28 Altre abilità comunicative essenziali Si può insegnare al b. che non può avere qualcosa in un particolare momento mettendo il simbolo universale per no sulle immagini di tali oggetti. Se si è coerenti il b. apprenderà che se anche chiede quell oggetto cento volte non gli verrà dato se ha il simbolo no

29 Attributi Analizza i vocaboli¹ attualmente utilizzati da b. e determina se per un particolare oggetto un certo colore, dimensione, forma etc sono più rinforzanti di altri. Saper qualcosa a livello recettivo non si trasferisce automaticamente nell usare questa abilità a livello espressivo: Voglio il pastello a cera rosso / tocca il pastello a cera rosso. 1 passo Alletta il b. con due tipi dell oggetto desiderato, in una situazione ideale uno di questi dovrebbe piacergli di più, appena il b. fa la richiesta «Voglio caramella» Mostriamo le due caramelle al b., come per dire «Quale?» Il b. cercherà di prendere quella che preferisce, lo blocchiamo e lo aiutiamo ad aggiungere il simbolo per l attributo alla striscia. 2 passo Metti sulla copertina l immagine dell oggetto, dell attributo gradito e di quello che non gli piace e fai una lezione sulla discriminazione come nella fase IIIA, aumentiamo gradatamente il numero degli attributi 3 passo Offri ulteriori oggetti preferiti relativi a questa categoria (colore). ¹Insegnare vocaboli legati ad oggetti che hanno associazione logica Interruzione della routine quotidiana

30 QUINTA FASE PECS: RISPONDERE ALLA DOMANDA COSA VUOI? Alla fine della IV Fase il b. dovrebbe avere almeno 50 immagini nel proprio libro. Con la V fase vogliamo che i nostri bambini apprendano a rispondere a domande. Insegniamo il comportamento di rispondere all interno della funzione della richiesta, per aumentare la probabilità che il b. abbia successo. 1 passo pausa di 0 sec. Il prompt che il p.c. userà nella V fase è l indicare con il dito il simbolo Voglio e, simultaneamente farà la domanda Cosa vuoi? 2 passo aumentare la durata della pausa Chiedi cosa vuoi? e fai una pausa di 1 2 sec. Prima di indicare il simbolo Voglio Ricordati di continuare a creare opportunità per richieste spontanee

31 VI FASE PECS: COMMENTI Commento In risposta a: Un evento ambientale interessante Risulta in Rinforzo sociale o ambientale Richiesta Un bisogno/desiderio Rinforzo tangibile

32 VI FASE Metti sul lato sinistro della copertina il verbo Vedo e alcune immagini di oggetti che userai nel corso della lezione Tira fuori dal sacchetto un oggetto e fai la domanda Cosa vedi? indica simultaneamente il simbolo Vedo La reazione a questo commento è decisiva, dai un rinforzo sociale Si, è una palla!! e non dargli l oggetto. È possibile che la reazione del b. sia di protesta pertanto è importante che questa lezione cominci con un oggetto noto al b. ma che non sia uno dei suoi rinforzi preferiti. Via via che il b. risponde alle domande correttamente, inserisci una pausa tra la domanda e il prompt gestuale, l obiettivo è che batta il nostro prompt, se lo fa, usa il rinforzo differenziale (più lode, abbracci). Disponi entrambe le immagini dei verbi di inizio frase, sulla copertina, a sx, aggiungi simboli di oggetti noti ma che potrebbe anche volere, fai la domanda cosa vedi? E al prossimo scambio Cosa vuoi?, se il b. sbaglia a prendere il simbolo di verbo, non reagire lasci che completi lo scambio, rispondi con la correzione dei 4 passi L obiettivo della VI fase è che il b. commenti in modo spontaneo per ricevere un rinforzo sociale.

33 Come insegnare a seguire istruzioni verbali Diamo l istruzione verbale mentre mostriamo il segnale visivo. Per evitare confusione, è utile differenziare i simboli che il b. usa per comunicare con noi da quelli che noi useremo per comunicare con il b., creiamo quindi simboli che siano più grandi di quelli che teniamo nel libro. Poiché l obiettivo a lungo termine è che il b. risponda solo all istruzione verbale (segnale naturale), programmiamo l eliminazione di tali prompt usando il prompt a dilazione progressiva (come nella V e VI fase). Alcuni studenti hanno una lunga storia di difficoltà nel rispondere a stimoli uditivi (Peterson, Bondy, Vincent e Finnegan, 1995),

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