PCM- Dipartimento per le pari opportunità Gruppo di Lavoro Sicilia. riducendo gli abbandoni scolastici al di sotto del 10%
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- Mauro Lombardo
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1 Analisi e primo confronto testuale tra alcuni documenti relativi al ciclo di programmazione e le proposte per la nuova programmazione in materia di pari opportunità e non discriminazione Il presente report esamina alcuni documenti relativi ai fondi comunitari per il nuovo ciclo di programmazione in materia di pari opportunità e non discriminazione. In particolare, viene analizzata brevemente la strategia di Europa 2020 e del Programma di Riforma Nazionale predisposto dall Italia nell aprile del 2012, per proseguire poi con un confronto testuale tra l articolo 16 del Regolamento (CE) n. 1083/2006 e l articolo 7 del Regolamento 0276/2011; e tra l articolo 4 del Regolamento (CE) N. 1080/2006 e l articolo /0275 della Proposta di Regolamento relativamente agli aspetti di pari opportunità e non discriminazione. Europa 2020 La strategia Europa 2020 mira ad una crescita dell economia europea nel decennio che sia: intelligente, grazie a investimenti più efficaci nell'istruzione, la ricerca e l'innovazione; sostenibile, grazie alla scelta a favore di un'economia a basse emissioni di CO2 e della competitività dell'industria; e solidale, ossia focalizzata sulla creazione di posti di lavoro e la riduzione della povertà. L Unione Europea ha posto cinque obiettivi in materia di occupazione, innovazione, istruzione, integrazione sociale e clima/energia da raggiungere entro il Ogni Stato membro ha adottato per ciascuno di questi settori i propri obiettivi nazionali. Con riferimento alla crescita solidale la strategia dell UE mira al raggiungimento di obiettivi specifici 1 attraverso: l aumento del tasso di occupazione dell'ue con un numero maggiore di lavori più qualificati, specie per donne, giovani e lavoratori più anziani; il supporto alle persone di ogni età a prevedere e gestire il cambiamento investendo in competenze e formazione; la modernizzazione dei mercati del lavoro e i sistemi previdenziali; la garanzia che i benefici della crescita raggiungano tutte le parti dell'ue. Nell ambito della strategia unitaria, ogni 1 Gli obiettivi dell'ue per la crescita solidale comprendono: 1. tasso di occupazione per donne e uomini di età compresa tra 20 e 64 anni al 75% entro il 2020, da conseguire offrendo maggiori opportunità lavorative, in particolare a donne, giovani, lavoratori più anziani e meno qualificate e immigrati regolari; 2. migliori risultati scolastici, in particolare: riducendo gli abbandoni scolastici al di sotto del 10% garantendo che almeno il 40% dei 30-34enni abbia completato un'istruzione universitaria (o equivalente); 3. almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione in meno.
2 amministrazione nazionale concorre al raggiungimento degli obiettivi complessivi, con una propria previsione 2. La strategia viene promossa a livello europeo mediante due iniziative prioritarie: l Agenda per nuove competenze e nuovi lavori e la Piattaforma europea contro la povertà. Anche le politiche e i fondi per lo sviluppo regionale sostengono la crescita solidale riducendo le disparità tra le diverse regioni e facendo sì che i vantaggi della crescita raggiungano tutte le aree dell'ue. Le amministrazioni nazionali dell'ue sono tenute a presentare due relazioni per illustrare ciò che stanno facendo per avvicinarsi agli obiettivi nazionali della strategia Europa 2020: il programma di stabilità e convergenza e il programma nazionale di riforma. Il Programma di Riforma Nazionale 3 18 aprile 2012 dell Italia prevede delle misure nazionali in risposta alle raccomandazioni formulate dal Consiglio dell Unione Europea e le azioni da mettere in campo per concorrere al raggiungimento degli obiettivi nazionali previsti dalla strategia di Europa Per quanto riguarda la Priorità AGS n. 4: lottare contro la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi, il Programma di Riforma mira a stimolare l occupazione attraverso interventi specifici di: riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita (rendere i rapporti di lavoro più stabili; rivedere l assetto degli ammortizzatori sociali in ottica di equità e coerenza; rinnovare le politiche attive e i servizi per l impiego); tutela della famiglia e delle pari opportunità, con interventi mirati a ripristinare un equilibrio tra domanda di cure familiari e domanda di reddito. Al fine di promuovere la partecipazione femminile al mondo del lavoro si introdurranno voucher per il servizio di baby- sitting. In un ottica di condivisione dei compiti di cura dei figli verrà istituito il congedo di paternità obbligatorio. A tutela delle categorie svantaggiate, per favorirne l inserimento e l integrazione nel mondo del lavoro, verrà esteso il campo di applicazione della Legge 68/99. La riforma prevede l emanazione di norme generali sull apprendimento permanente, in particolare verranno individuate linee guida per la costruzione di sistemi integrati territoriali, caratterizzati da flessibilità organizzativa e di funzionamento, prossimità ai destinatari, capacità di riconoscere e certificare le competenze acquisite; miglioramento della condizione giovanile (previsione di società semplificata a responsabilità limitata per under 35; bonus assunzioni al sud; miglioramento dei servizi relativi all università; liberalizzazione degli ordini professionali; riprogrammazione dei fondi 2 Vedi i target specifici al seguente link: (Riduzione della popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale in numero di persone: per l Italia ) 3 Vedi il documento al link:
3 strutturali; potenziamento dell apprendistato; creazione dell Assicurazione Sociale Per l Impiego; politiche attivi e servizi per l impiego); - contrasto alla povertà e alle diseguaglianze, che, derivando in larga parte dall esclusione o marginalità lavorativa, verrà potenziato dalla riforme del mercato del lavoro (anche con interventi volti a razionalizzare e potenziare gli interventi sociosanitari a sostegno di anziani non autosufficienti; riorganizzando i flussi informativi per rendere più efficienti le prestazioni sociali; sperimentando una nuova social card come lotta alla povertà assoluta condizionata alla partecipazione a percorsi di ricerca attiva del lavoro; riformando l ISEE per migliorare la capacità selettiva delle politiche). Proposte di Regolamenti per il periodo programmazione 2014/2020 Le proposte della Commissione Europea di Regolamenti per la Politica di Coesione prevedono: 1) una regolamentazione di portata globale che istituisce una serie di norme comuni per gestire il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo di coesione, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP). In questo modo sarà possibile ottenere la migliore combinazione di fondi per incrementare l impatto dell azione dell UE; 2) 3 regolamenti specifici per il FESR, il FSE e il Fondo di coesione; 3) 2 regolamenti concernenti l obiettivo cooperazione territoriale europea e il gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT); 4) 2 regolamenti sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) e sul Programma per il cambiamento sociale e l innovazione; 5) una comunicazione sul Fondo di solidarietà dell Unione europea (FSUE). Comparazione testuale tra l articolo 16 del Regolamento (CE) n. 1083/ e l articolo 7 del Regolamento 0276/ ambedue contenenti disposizioni generali su FESR, FSE e Fondo di Coesione 4 REGOLAMENTO (CE) N. 1083/2006 DEL CONSIGLIO dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) n. 1260/1999 Articolo 16 Parità tra uomini e donne e non discriminazione
4 I due omologhi articoli sono molto caratterizzati da un testo molto simile, ma presentano alcune, significative, differenze. L articolo 16, infatti, è rubricato Parità tra uomini e donne e non discriminazione, mentre nell articolo 7 è inserita la dizione rafforzativa di promozione della parità e non discriminazione, con un enfasi sull attività che deve caratterizzare l operato di Commissione e Stati membri. Nel primo capoverso dell articolo 16 si fa riferimento ad una promozione del principio nelle varie fasi di attuazione dei Fondi, mentre l articolo 7 non limita la promozione alla fase attuativa, ma la estende alle fasi di preparazione e all esecuzione. Questa differenza rappresenta una novità significativa: il Parlamento Europeo ed il Consiglio hanno imposto il rispetto del principio di parità sin dalle fasi preparatorie dei programmi, senza limitarne l efficacia alla mera fase di attuazione. Gli Stati membri, quindi, dovranno rispettare il principio sin dalle prime fasi di ideazione e scrittura dei programmi. Inoltre nel primo capoverso dell articolo 16 si richiede l applicazione del principio ai Fondi, mentre l articolo 7 estende la necessaria applicazione del principio ai programmi, non limitandolo ai fondi strutturali, ma applicandolo a tutti gli atti programmatori. Mentre la prima differenza riguarda, quindi, l aspetto logico e cronologico della vigenza del principio, la seconda differenza riguarda l oggetto. Gli Stati membri e la Commissione provvedono affinché la parità tra uomini e donne e l'integrazione della prospettiva di genere siano promosse nel corso delle varie fasi di attuazione dei Fondi. Gli Stati membri e la Commissione adottano le misure necessarie per prevenire ogni discriminazione fondata sul sesso, la razza o l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, le disabilità, l'età o l'orientamento sessuale durante le varie fasi di attuazione dei Fondi, ed in particolare nell'accesso agli stessi. L'accessibilità per i disabili, in particolare, è uno dei criteri da osservare nel definire le operazioni cofinanziate dai Fondi e di cui tener conto nelle varie fasi di attuazione. 5 Bruxelles, COM(2012) 2011/0276 (COD) Proposta modificata di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca compresi nel quadro strategico comune e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio c2c0d/$file/com2012_0496_it.pdf Articolo 7 Promozione della parità fra uomini e donne e non discriminazione Gli Stati membri e la Commissione provvedono affinché la parità tra uomini e donne e l'integrazione della prospettiva di genere siano promosse nel corso della preparazione e dell'esecuzione dei programmi. Gli Stati membri e la Commissione adottano le misure necessarie per prevenire qualsiasi discriminazione fondata su sesso, razza o origine etnica, religione o convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale durante la preparazione e l'esecuzione dei programmi.
5 A conferma delle indicazione contenute nel primo capoverso, il secondo capoverso dell articolo 16 prevede che le misure necessarie per prevenire le discriminazioni vanno adottate durante le varie fasi di attuazione dei Fondi, ed in particolare nell accesso agli stessi. L articolo 7, confermando la medesima previsione del primo capoverso, ribadisce, invece, l adozione del principio durante la preparazione e l esecuzione dei programmi. Rafforzando, quindi, l estensione del principio a tutte le fasi e non solo a quella di attuazione; ed ampliandolo oltre i fondi strutturali a tutti gli strumenti di programmazione. L articolo 16 contiene la previsione dell accessibilità ai disabili come criterio da osservare per definire le operazioni confinanziate dai fondi e di cui tener conto nelle fasi di attuazione. L articolo 7 non prevede la stessa clausola, che in realtà è stata solo apparentemente eliminata, perchè ricompresa nella più vasta prevenzione di ogni discriminazione e recuperata poi in specifiche disposizioni nei regolamenti comunitari. Comparazione testuale tra l articolo 4 del Regolamento (CE) N. 1080/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e l articolo /0275 Proposta di Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo a disposizioni specifiche concernenti il Fondo europeo di sviluppo regionale e l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" 6 I due articoli indicano la mission dei programmi operativi, declinati in priorità. Le priorità d investimento indicate presentano delle parziali, ma talvolta sostanziali, differenze. La ricerca, lo sviluppo tecnologico e l innovazione rimangono come prima finalità in tutt e due i regolamenti, con specificazioni solo limitatamente differenti (per esempio l attuale riferimento all innovazione sociale 7 ). 6 Consultabile al link: oposal_it.pdf 7 (1) rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione, (a) potenziare l'infrastruttura per la ricerca e l'innovazione (R&I) e le capacità di sviluppare l'eccellenza nella R&I e promuovere centri di competenza, in particolare quelli di interesse europeo; (b) promuovere gli investimenti delle imprese in R&I, lo sviluppo di prodotti e servizi, il trasferimento di tecnologie, l'innovazione sociale e le applicazioni nei servizi pubblici, la stimolazione della domanda, le reti, i cluster e l'innovazione aperta attraverso la specializzazione intelligente; (c) sostenere la ricerca tecnologica e applicata, le linee pilota, le azioni di validazione precoce dei prodotti, le capacità di fabbricazione avanzate e la prima produzione in tecnologie chiave abilitanti e la diffusione di tecnologie con finalità generali.
6 L attuale priorità parla di migliorare l accesso alle TIC (tecnologie della comunicazione e dell informazione) anziché di società dell informazione, prevedendo una specifica ipotesi per rafforzare le applicazioni delle TIC per l'e- government, l'e- learning, l'einclusion e l'e- health 8. Il nuovo regolamento prevede, come novità, che nell articolo 5 in modo espresso la priorità 3 è dedicata ad accrescere la competitività delle PMI, con attenzione alla promozione dell imprenditorialità e allo sviluppo di nuovi modelli di attività per le PMI, in particolare attraverso l internazionalizzazione 9. La priorità 3 del vecchio regolamento n. 1080/2006 prevede il finanziamento di iniziative locali per lo sviluppo e aiuti a strutture che forniscono servizi di zona per creare nuovi posti di lavoro, che attualmente è riassorbito nel punto 8 lett. B dedicato all occupazione e alla mobilità dei lavoratori. Il nuovo regolamento prevede, come novità, la priorità 4 dedicata a sostenere il passaggio a un'economia a bassa emissione di carbonio in tutti i settori 10, una delle nuove e rilevanti priorità dei Fondi strutturali, destinati alla realizzazione della strategia dell'unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. 8 (2) migliorare l'accesso alle TIC, il loro utilizzo e la loro qualità: (a) estendere la diffusione della banda larga e delle reti ad alta velocità; (b) sviluppare i prodotti e i servizi delle TIC, il commercio elettronico e la domanda di TIC; (c) rafforzare le applicazioni delle TIC per l'e- government, l'e- learning, l'einclusion e l'e- health. 9 (3) accrescere la competitività delle PMI: (a) promuovere l'imprenditorialità, in particolare facilitando lo sfruttamento economico di nuove idee e promuovendo la creazione di nuove aziende; (b) sviluppare nuovi modelli di attività per le PMI, in particolare per l'internazionalizzazione. 10 (4) sostenere il passaggio a un'economia a bassa emissione di carbonio in tutti i settori: (a) promuovere la produzione e la distribuzione di fonti di energia rinnovabili; (b) promuovere l'efficienza energetica e l'uso dell'energia rinnovabile nelle PMI; (c) sostenere l'efficienza energetica e l'uso dell'energia rinnovabile nelle infrastrutture pubbliche e nel settore dell'edilizia abitativa; (d) sviluppare sistemi di distribuzione intelligenti a bassa tensione; (e) promuovere strategie per basse emissioni di carbonio per le zone urbane.
7 All ambiente è sempre dedicata una priorità che, nel nuovo regolamento (priorità 6 11 ), ingloba anche il patrimonio culturale, che quindi non è più una priorità separata (ex priorità 7 dell articolo 4). Questa novità riflette la rinnovata concezione di ambiente e paesaggio, consacrata con l entrata in vigore della Convenzione Europea del Paesaggio. La Convenzione, infatti, considera il paesaggio come determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni è la componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni, espressione della diversità del loro comune patrimonio culturale e naturale, nonché fondamento della loro identità. Un punto specifico è destinato al miglioramento dell'ambiente urbano, in particolare con la riqualificazione delle aree industriali dismesse e la riduzione dell'inquinamento atmosferico. La prevenzione dei rischi viene, nel regolamento attuale, indicata insieme alle misure di adattamento climatico (priorità 5 12 ). Scompare la priorità dedicata al turismo (ex priorità 6), ma la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale non viene soppressa, ma solo riassorbita nella priorità dedicata all ambiente (attuale numero 6). L investimento nei trasporti (ex priorità 8) viene declinato in trasporto sostenibile (priorità 7 13 ). 11 (6) proteggere l'ambiente e promuovere l'efficienza delle risorse: (a) contribuire a soddisfare le notevoli necessità di investimenti nel settore dei rifiuti per rispondere agli obblighi imposti dalla normativa dell'unione in materia ambientale; (b) contribuire a soddisfare le notevoli necessità di investimenti nel settore dell'acqua per rispondere agli obblighi imposti dalla normativa dell'unione in materia ambientale; (c) proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio culturale; (d) proteggere la biodiversità, i suoli e promuovere i servizi per gli ecosistemi, compreso NATURA 2000 e le infrastrutture verdi; (e) migliorare l'ambiente urbano, in particolare con la riqualificazione delle aree industriali dismesse e la riduzione dell'inquinamento atmosferico. 12 (5) promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi: (a) sostenere investimenti riguardanti in modo specifico l'adattamento al cambiamento climatico; (b) promuovere investimenti destinati a far fronte a rischi specifici, garantire la capacità di reagire alle catastrofi e sviluppare sistemi di gestione delle catastrofi. 13 (7) promuovere il trasporto sostenibile ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete: (a) favorire la creazione di uno spazio unico europeo dei trasporti multimodale con investimenti nella rete transeuropea dei trasporti (TEN- T); (b) migliorare la mobilità regionale, per mezzo del collegamento dei nodi secondari e terziari all'infrastruttura della TEN- T;
8 La priorità 8 del nuovo regolamento è dedicato alla promozione dell occupazione e mobilità dei lavoratori con il finanziamento di incubatrici d imprese e infrastrutture per i servizi pubblici per l impiego 14. La priorità 9 del nuovo regolamento rappresenta una novità, perché prevede espressamente di promuovere l'inclusione sociale e lottare contro la povertà con investimenti in infrastrutture sanitarie e sociali (ex priorità 11 inglobata nell attuale), sostegno alle imprese sociali e sostegno alla rigenerazione fisica ed economica delle comunità urbane e rurali sfavorite 15. La priorità dedicata all istruzione rimane (attuale numero ). La nuova priorità prevista al numero 11 è dedicata a potenziare la capacità istituzionale e l'efficienza delle pubbliche amministrazioni e dei servizi pubblici interessati dagli interventi del FESR, affiancando le azioni svolte a questo fine con il sostegno del FSE 17. (c) sviluppare sistemi di trasporto ecologici e a bassa emissione di carbonio e favorire la mobilità urbana sostenibile; (d) sviluppare sistemi di trasporto ferroviario globali, di elevata qualità e interoperabili. 14 (8) promuovere l'occupazione e la mobilità dei lavoratori mediante: (a) lo sviluppo di incubatrici di imprese e il sostegno a investimenti per i lavoratori autonomi e la creazione di imprese; (b) iniziative per lo sviluppo locale e aiuti a strutture che forniscono servizi di zona per creare nuovi posti di lavoro, se tali azioni non rientrano nel campo d'applicazione del regolamento (UE) n. [ ]/20XX [FSE]; (c) investimenti in infrastrutture per i servizi pubblici per l'impiego. 15 (9) promuovere l'inclusione sociale e lottare contro la povertà mediante: (a) investimenti nell'infrastruttura sanitaria e sociale che contribuiscano allo sviluppo nazionale, regionale e locale, la riduzione delle disparità nelle condizioni sanitarie e il passaggio dai servizi istituzionali ai servizi locali; (b) il sostegno alla rigenerazione fisica ed economica delle comunità urbane e rurali sfavorite; (c) il sostegno a imprese sociali. 16 (10) investire nell'istruzione, nella qualificazione professionale e nella formazione permanente, sviluppando l'infrastruttura scolastica e formativa. 17 (11) potenziare la capacità istituzionale e l'efficienza delle pubbliche amministrazioni e dei servizi pubblici interessati dagli interventi del FESR, affiancando le azioni svolte a questo fine con il sostegno del FSE.
9 Materiale consultato in- a- nutshell/priorities/inclusive- growth/index_it.htm in- your- country/italia/index_en.htm onecomunitaria%2fdetail&cid= &packedargs=noslotforsiteplan%3dtrue%26men u- to- render%3d &pagename=procomwrapper - REGOLAMENTO (CE) N. 1083/2006 DEL CONSIGLIO dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) n. 1260/ Bruxelles, COM(2012) 2011/0276 (COD) Proposta modificata di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca compresi nel quadro strategico comune e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo e sul Fondo di coesione, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio. Consultabile al link: c2c0d/$file/com2012_0496_it.pdf - REGOLAMENTO (CE) N. 1080/2006 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 5 luglio 2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale - (CE) 2011/0275 Proposta di REGOLAMENTO DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO relativo a disposizioni specifiche concernenti il Fondo europeo di sviluppo regionale e l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione. Consultabile al link: oposal_it.pdf
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