Dario Gargiulo. Napoli, 27 marzo 2014

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1 Dario Gargiulo Napoli, 27 marzo 2014

2 IL NUOVO QUADRO DI RIFERIMENTO Il nuovo pacchetto legislativo per la Coesione è stato pubblicato sulla GUUE L 347 del 20/12/2013. Regolamento UE n. 1303/2013 del 17 dicembre 2013 Recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca compresi nel quadro strategico comune e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca Regolamento UE n. 1301/2013 del 17 dicembre 2013 Relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo "Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione" Regolamento UE n. 1304/2013 del 17 dicembre 2013 Relativo al Fondo sociale europeo. Regolamento UE n. 1299/2013 del 17 dicembre 2013 Recante disposizioni specifiche per il sostegno del Fondo europeoo di sviluppo regionale all'obiettivo di cooperazione territoriale europea Regolamento UE n. 1302/2013 del 17 dicembre 2013 che modifica il regolamento (CE) n. 1082/2006 relativo a un gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) per quanto concerne il chiarimento, la semplificazione e il miglioramentomento delle norme in tema di costituzione e di funzionamento di tali gruppi

3 STATO DELLA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI SIE IN ITALIA 9 aprile 2013: prima bozza preliminare di alcune sezioni dell Accordo di partenariato trasmessa alla Commissione europea. Aprile-luglio 2013: apprendimento di obiettivi e contenuti con Commissione europea e Amministrazioni centrali e regionali. Giugno-novembre 2013: prioritarizzazione delle scelte programmatiche a livello nazionale e regionale. 9 dicembre 2013: Trasmissione di una prima bozza completa di AdP alla Commissione europea. Marzo 2014: trasmissione osservazioni informali dalla Commissione europea ed incontro a Bruxelles per la relativa discussione Entro 4 mesi dall entrata in vigore del regolamento generale (entro il 22 aprile 2014): presentazione dell AdP alla Commissione europea.

4 STATO DELLA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI SIE IN ITALIA Nel complesso il volume di risorse per la Coesione Territoriale nel prossimo ciclo supererà i 100 miliardi di euro: Fondi SIE, ai quali si aggiungerà il cofinanziamento nazionale/regionale (Fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 183 e bilanci regionali); Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) per un importo di circa 54 miliardi (L. n. 147 del 27 dicembre Legge di Stabilità 2014), da destinare per l 80% al Centro-Sud. La Politica di Coesione si concentrerà su: internazionalizzazione, digitalizzazione, innovazione, valorizzazione dei beni culturali e ambientali, qualità dell istruzione e del capitale umano, lotta alla povertà. Il Fondo di Sviluppo e Coesione si concentrerà su: grandi reti infrastrutturali (ferroviarie, stradali, aeroportuali e portuali), investimenti pubblici nel campo della prevenzione dei rischi ambientali e per il completamento e miglioramento della rete digitale (banda larga e ultra-larga).

5 STATO DELLA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI SIE IN ITALIA Politiche di coesione Allocazioni indicative FESR ed FSE (milioni di euro a prezzi correnti) Dettaglio Italia * Totale Regioni meno sviluppate Totale Regioni in transizione Totale Regioni più sviluppate Totale Cooperazione Territoriale Europea FEAD (per memoria) 670 YEI 567 Fonte: Nota Ares (2013) della Commissione * Fondi strutturali escluso cofinanziamento nazionale e le somme destinate alla YEI e al FEAD

6 LA RIFORMA IN 10 PUNTI 1. Investimenti adeguati al livello di sviluppo (3 categorie di regioni) 2. Concentrazione su settori chiave della crescita (+ Meccanismo per collegare l Europa e Iniziativa per l occupazione giovanile) 3. Orientamento ai risultati (performance framework e riserva di efficacia ed efficienza) 4. Condizionalità ex ante (non per CTE) 5. Regole comuni tra i Fondi ESI (Quadro Strategico Comune) 6. Semplificazione e riduzione oneri amministrativi ai beneficiari (E-cohesion) 7. Dimensione Urbana (riserva FESR per azioni integrate urbane) 8. Rafforzare la cooperazione transfrontaliera e assicurare inoltre che strategie macroregionali siano sostenute dai programmi nazionali e regionali 9. Legame con la governance economica dell'ue (condizionalità macroeconomica) 10. Uso degli strumenti finanziari

7 ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE Concentrazione tematica Ben 4 degli 11 Obiettivi Tematici fanno riferimento allo sviluppo sostenibile Sono stabilite per il FESR soglie finanziarie per interventi su efficienza energetica ed energie rinnovabili Il FSE sostiene la transizione della forza lavoro verso competenze e attività lavorative più ecologiche, in particolare nei settori dell'efficienza energetica, delle energie rinnovabili e del trasporto sostenibile Il FEASR, oltre a promuovere lo sviluppo rurale sostenibile, prevede l'allocazione del 30% della dotazione finanziaria a misure obbligatorie a favore del clima e dell'ambiente (GREENING) Lotta al cambiamento climatico (Art. 8 Reg. Gen). Gli Stati membri dovranno fornire informazioni sul sostegno agli obiettivi relativi al cambiamento climatico conformemente all'impegno di destinare almeno il 20% del bilancio dell'unione a tale finalità, sulla base di una metodologia adottata dalla Commissione mediante un atto di esecuzione. Nell AdP ed in ciascun PO dovrà essere stabilito l'importo indicativo del sostegno da destinare agli obiettivi relativi al cambiamento climatico. Nei Rapporti di esecuzione dovranno essere riferiti i progressi in tal senso.

8 CONCENTRAZIONE TEMATICA L Art. 9 del Reg. 1303/2013 individua 11 OBIETTIVI TEMATICI in linea con la Strategia Europa 2020: 1. Ricerca, sviluppo tecnologico ed Innovazione 2. Tecnologie della comunicazione e dell informazione 3. Competitività delle PMI CRESCITA INTELLIGENTE 4. Transizione verso un economia a basse emissioni di carbonio 5. Adattamento al cambiamento climatico e prevenzione e gestione dei rischi 6. Tutela dell ambiente e uso efficiente delle risorse 7. Trasporti sostenibili e rimozione delle strozzature nelle principali infrastrutture di rete 8. Occupazione e sostegno alla mobilità del lavoro 9. Inclusione sociale e lotta alla povertà 10. Educazione, competenze e life-long learning 11. Capacità istituzionale ed amministrazioni pubbliche efficiente CRESCITA SOSTENIBILE CRESCITA INCLUSIVA

9 CONCENTRAZIONE TEMATICA CONCENTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI FESR (Art. 4 Reg. 1301/2013) su: 1. Ricerca e Innovazione 2. Agenda digitale 3. Competitività delle PMI 4. Efficienza Energetica e Energie Rinnovabili 60% 6% 44% 20% Almeno 80% su OT 1, 2, 3, 4 Almeno 60% su OT 1, 2, 3, 4 Almeno 50% su OT 1, 2, 3, 4 Almeno 20% su OT 4 Almeno 15% su OT 4 Almeno 12% su OT 4 Regioni più sviluppate Regioni in transizione Regioni meno sviluppate

10 L ACCORDO DI PARTENARIATO Le novità dell AdP : 5 Fondi e coordinamento tra Fondi e politiche Nuova logica di orientamento ai risultati Chiaro allineamento alla governance economica (Country Specific Recommendations del Consiglio, PNR) Tabelle relative alle condizionalità ex ante applicabili (sulla base delle linee guida CE) Prioritarizzazione delle scelte (chiara selezione di risultati attesi) Maggiori impegni assunti (performance framework) Approccio territoriale (Agenda urbana/strategia Aree Interne) inclusa la relazione con la Cooperazione Territoriale Europea e le Strategie macroregionali Partnenariato rafforzato (sulla base del Codice di Condotta) Valutazione della capacità amministrativa ex ante (procedura di designazione delle Autorità) ed ex post (maggiore presidio del livello centrale) Nuovi programmi Nazionali/Multiregionali

11 L ACCORDO DI PARTENARIATO Le novità dell AdP : 5 Fondi e coordinamento tra Fondi e politiche Nuova logica di orientamento ai risultati Chiaro allineamento alla governance economica (Country Specific Recommendations del Consiglio, PNR) Tabelle relative alle condizionalità ex ante applicabili (sulla base delle linee guida CE) Prioritarizzazione delle scelte (chiara selezione di risultati attesi) Maggiori impegni assunti (performance framework) Approccio territoriale (Agenda urbana/strategia Aree Interne) inclusa la relazione con la Cooperazione Territoriale Europea e le Strategie macroregionali Partnenariato rafforzato (sulla base del Codice di Condotta) Valutazione della capacità amministrativa ex ante (procedura di designazione delle Autorità) ed ex post (maggiore presidio del livello centrale) Nuovi programmi Nazionali/Multiregionali

12 L ACCORDO DI PARTENARIATO Priorità per l OT 4 La politica di coesione sarà concentrata su interventi di efficienza energetica, riduzione dei consumi e mobilità sostenibile. La politica di coesione promuoverà altresì i green jobs e la specializzazione nel settore energetico. Le infrastrutture per il trasporto e la distribuzione di energia saranno invece finanziate con risorse nazionali. Risultati attesi: 1. Ridurre i consumi energetici negli edifici 2. Ridurre i consumi energetici nei cicli e strutture produttive 3. Smart grids 4. Cogenerazione e trigenerazione 5. Bioenergie 6. Mobilità sostenibile nelle aree urbane

13 I PROGRAMMI OPERATIVI Scompare il Programma Interregionale Energia (POIN Energia); Il PON Ricerca e Competitività si divide in PON Ricerca e Innovazione e PON Imprese e Competitività; In quest ultimo sarà previsto un asse Energia. Dotazione: 3,2 mld/ Assi prioritari PON Imprese e competitività: 1. Competitività 2. Innovazione 3. Energia 4. Assistenza Tecnica Ambiti tematici (connessi agli OT 1, 3 e 4): il rafforzamento della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell'innovazione; la promozione e la competitività delle piccole e medie imprese; il sostegno e la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori. Ridurre i consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o a uso pubblico; nonché di potenziare le reti intelligenti (Smart Grid)

14 LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE Delibera 142/2013: La Regione Campania ha istituito il Gruppo di Programmazione (GdP), con il compito di provvedere alla redazione dei documenti di programmazione, sulla base degli indirizzi impartiti dal Presidente e dalla Giunta Regionale. La stessa Delibera ha affidato al Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti regionale e all Autorità Ambientale l avvio delle attività di valutazione ex ante e di valutazione ambientale strategica. Con il Documento Strategico Regionale, approvato con Delibera n. 527 del 9 dicembre 2013 il GdP fornisce uno schema generale di orientamento per l elaborazione dei Programmi Operativi FESR, FSE, FEASR e FEAMP e avvia la definizione delle strategie regionali individuando gli obiettivi di sviluppo territoriali. Tre linee strategiche specifiche: Campania Regione Innovativa; Campania Regione Verde; Campania Regione Solidale. A tali linee strategiche si aggiunge la necessità di sviluppare Strategie Territoriali Trasversali, attraverso strumenti di programmazione integrati

15 LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE Campania Regione Innovativa: sviluppo di risorse e di infrastrutture; diffusione della cultura e dei valori; valorizzazione delle competenze e dei talenti. Campania Regione Verde: Per rendere la Campania realmente una regione verde si intende, puntare da un lato alla rivalutazione e cura del territorio, dall altro alla sua utilizzazione in termini non intensivi e con una visione temporale di largo respiro. Attraverso i Principali Asset ambientali: Risorse idriche, Biodiversità e rete ecologica, Paesaggio e Beni culturali, Suolo e rischi naturali, rifiuti e bonifiche, Trasporti sostenibili ed Energia. Campania Regione Solidale: Occupazione e mobilità dei lavoratori; Istruzione e formazione Sanità e servizi alla persona.

16 LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE ENERGIA Potenziare le filiere produttive legate alla green economy, per favorire la formazione di green jobs e, in sinergia con i target europei, per migliorare l efficienza energetica e promuovere l energia intelligente al fine di contribuire al cambiamento climatico. Portare a termine l iter di approvazione del Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) Incentivi finalizzati alla riduzione dei consumi energetici dei cicli e delle strutture produttivi compresi interventi di efficientamento energetico ed installazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile per l'autoconsumo e/o l integrazione del reddito. Realizzare impianti in cogenerazione o trigenerazione alimentati da biogas ottenuto da reflui zootecnici e/o sottoprodotti agricoli e/o forestali provenienti da filiera corta, da parte di aziende agricole o loro forme associative, Realizzare piattaforme logistiche e reti per la raccolta da filiera corta delle biomasse da conferire agli impianti, Realizzare reti di distribuzione dell energia provviste di sistemi di comunicazione digitale, di misurazione intelligente e di controllo e monitoraggio (smart grids).

17 Grazie per l attenzione