Acquisti Domestici: Oli e grassi (1)

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1 Consumi Indagini speciali News Panel Consumi Acquisti Domestici: Oli e grassi (1) N La tendenza degli acquisti La tendenza degli acquisti in volume Il volume degli acquisti domestici di oli e grassi, negli ultimi cinque anni, è diminuito ad un tasso di variazione medio annuo (tvma) I del 1,6%, passando da 512mila a 473mila tonnellate. A subire i cali più significativi la margarina, il cui decremento medio ha superato i cinque punti percentuali. Sensibili anche le flessioni per l olio di semi (-3,7% annuo) e il burro (-2,4%). Sostanzialmente stabile, invece, il consumo domestico dell olio di oliva, grazie soprattutto alle buone performance dell extravergine (+1,4% annuo). Sul fronte dell olio di oliva, e relativamente alle modalità d acquisto, le preferenze vanno sempre più spostandosi verso il confezionato, a scapito dello sfuso. Una perdita di terreno strutturale è manifestata dall olio di oliva normale (cioè non extravergine), mentre tra gli extravergine, si può evidenziare l ottimo trend dei prodotti a denominazione d origine (Dop e Igp +1,4% il tvma) e soprattutto l esplosione dell olio di oliva biologico, il cui tasso di crescita medio annuo è stato di oltre il 36% negli ultimi cinque anni. Trend positivo anche per l olio di sansa (+5%). Il segno meno, al contrario, accomuna tutti gli oli di semi. Performance particolarmente negative per l olio di semi di soia (-11% annuo), per l olio di semi di mais (-4,5%) e per l olio di semi vari (-3,5%). Flessioni più contenute per gli oli di semi di arachide e di girasole, che perdono in media un punto e mezzo percentuale all anno. Relativamente al trend dell ultimo anno, nel 2004 gli acquisti domestici di oli e grassi sono diminuiti di appena un punto percentuale nei confronti del In particolare alla flessione dell olio di oliva (-2%) e della margarina (-9%), si è contrapposta la crescita degli oli di semi (+1%) e del burro (+1,7%). Sempre bene l extravergine (+1%) e in particolare il biologico (+18%), netta flessione per gli oli Dop e Igp (- 14%). Non si dimentichi, tuttavia, che l annata agraria 2003/04 è stata un annata di scarica per l olivicoltura italiana, con produzioni al di sotto della media specie in alcune regioni a forte componente di prodotti a denominazione d origine, come la Toscana, la Liguria e l Umbria. Di conseguenza gli oli Dop e Igp, che sono per loro stessa natura dei prodotti di origine nazionale, ne hanno risentito. Si consideri infatti che, se non si tiene conto del 2004, fino al 2003 il tvma degli oli a marchio di qualità certificata era di circa il 5%. Tra gli oli di semi, una netta ripresa hanno manifestato l olio di semi di arachide (+9,6%), l olio di semi di girasole (+4%) e l olio di semi vari (+3,5%). Contrazioni, invece, per l olio di semi di mais (-3,2%) e per l olio di semi di soia (-15,8%). Tab. 1 - Acquisti domestici di olio e grassi (ton) tvma Oli e grassi totale ,6% Olio vegetale totale ,4% Olio di oliva totale ,2% - Sfuso ,3% - Confezionato ,5% -- Normale ,5% --Extravergine ,4% --- Bio ,4% --- Dop+Igp ,4% Sansa ,1% I Il tasso di variazione medio annuo è dato dalla seguente formula: {[(q n /q 1 ) 1/n ]-1} x 100 Dove q n è il volume di acquisti domestici nell ultimo anno del periodo (in questo caso 2004), q 1 è il volume di acquisti domestici nel primo anno del periodo (2000), n è il numero degli anni considerati nel periodo in analisi (in questo caso 5). Elevare a 1/n equivale ad estrarre la radice ennesima del rapporto della formula di cui sopra.

2 Olio di semi ,7% Arachide ,7% Girasole ,5% Mais ,5% Soia ,9% Semi vari ,5% Burro ,4% Margarina ,6% La tendenza degli acquisti in valore Sul fronte della spesa le tendenze risultano diverse. In media, la spesa per oli e grassi negli ultimi cinque anni è aumentata di oltre due punti percentuali l anno, passando da 1,68 a 1,88 miliardi di Euro. La crescita è totalmente ascrivibile all olio di oliva, per il quale la spesa complessiva è aumentata ad un tvma del 3%. Segni positivi per tutti i prodotti della categoria, con particolare riguardo agli oli extravergine (+4% annuo) e, tra questi, agli oli Dop e Igp (+8,6% l anno) e al biologico (+35% l anno). Sostanzialmente stabile l esborso per gli oli di semi, dato da un calo costante della spesa per gli oli di semi di mais, soia e semi vari, e da un incremento per gli oli di semi di arachide e girasole. Flessioni nei valori acquistati, infine, anche per il burro (-1,3% annuo) e la margarina (-3,7% annuo). Tab. 2 - Acquisti domestici di olio e grassi (000 ) tvma Oli e grassi totale ,3% Olio vegetale totale , Olio di oliva totale ,9% - Sfuso ,4% - Confezionato ,6% -- Normale ,3% --Extravergine ,1% --- Bio ,8% --- Dop+Igp ,6% Sansa ,9% Olio di semi ,1% Arachide ,1% Girasole , Mais ,3% Soia ,7% Semi vari ,2% Burro ,3% Margarina ,7% Penetrazione dei prodotti vs universo I prodotti che fanno parte della categoria degli oli e grassi hanno una penetrazione piuttosto elevata. In media, nel 2004, il 92% della popolazione ha acquistato oli vegetali almeno una volta, in particolare l 82% ha acquistato almeno una volta olio di oliva e il 7 oli di semi. Alta anche la penetrazione del burro (82%), scarsa invece quella della margarina (3). Può essere interessante analizzare se e come è cambiata la penetrazione di questi prodotti negli ultimi anni. Con l ausilio della tabella riportata più sotto, si può osservare che nel 2000 il burro era, tra questi prodotti, quello con la penetrazione più elevata: ben l 84% della popolazione lo acquistava. Al secondo posto si trovava l olio di semi con il 76%, e solo dopo l olio di oliva confezionato con il 75%. Nel 2004 la situazione al vertice non è mutata, anche se la percentuale di penetrazione del burro è diminuita di un punto percentuale. Subito dietro, tuttavia, l olio di oliva confezionato e in particolare l extravergine, hanno scalzato l olio di semi: la penetrazione dell olio di oliva confezionato ha guadagnato 3 punti percentuali negli ultimi cinque anni, quella dell extravergine addirittura 5 punti percentuali. Nelle retrovie di questa sorta di classifica, da notare le buone performance degli oli Dop e Igp (+1,3% in cinque anni) e biologico (+2%).

3 Tab. 3 - Penetrazione (% Acquirenti vs Universo) Burro 83,7 Burro 82,6 Olio di semi 76,4 Olio oliva confezionato 78,4 Olio oliva confezionato 75,3 Olio oliva conf. extravergine 72,4 Olio oliva conf. extravergine 66,8 Olio di semi 70,1 Semi vari 41,8 Semi vari 34,8 Margarina 38,5 Semi di girasole 34,2 Semi di girasole 36,3 Olio oliva conf. normale 30,6 Semi di mais 32,4 Margarina 30,4 Olio oliva conf. normale 30,2 Semi di mais 27,1 Semi di soia 20,6 Semi di arachide 14,2 Semi di arachide 17,7 Semi di soia 12,1 Olio oliva sfuso 14,2 Olio oliva sfuso 10,8 Olio extravergine Dop+Igp 3,2 Olio extravergine Dop+Igp 4,5 Olio di sansa 1,6 Olio extravergine bio 3,2 Olio extravergine bio 1,2 Olio di sansa 1,9 Distribuzione della spesa e dei volumi acquistati Fatta cento la spesa per oli e grassi, questa si può scomporre nelle sue componenti principali. Così, si osserva che nel 2000 il 49% del totale della spesa per tali prodotti era riservata all olio di oliva extravergine, a fronte di un 37% dei volumi, il 31% all olio di oliva normale (31% dei volumi), il 16% agli oli di semi (37% dei volumi), il 19% al burro (1 dei volumi) e il 3% alla margarina (3% dei volumi). Grafico 1 - Distribuzione della spesa e dei volumi acquistati di oli e grassi nel 2000 Olio di semi 16% Burro 19% Spesa Margarina 3% Olio oliva normale 31% -- Extravergine 49% Olio di semi 37% Burro 1 Volumi Margarina 3% Olio oliva normale 31% -- Extravergin e 37%

4 Nel 2004 la spesa per l olio di oliva extravergine è aumentata di cinque punti percentuali al 54%, guadagnandone sette in termini di volumi. Stabile la quota di spesa e di volumi dell olio di oliva normale. Il tutto si è verificato a scapito degli oli di semi, che hanno perso una quota pari a un punto percentuale in termini di spesa e 4 punti percentuali in termini di volume, del burro (-3% in termini di spesa e 1% in termini di volume) e della margarina (-1% sia in termini di spesa, sia di volumi). Grafico 2 - Distribuzione della spesa e dei volumi acquistati di oli e grassi nel 2004 Spesa Olio di semi 15% Burro 16% Margarina 2% Olio oliva normale 31% -- Extravergin e 54% Volumi Burro 9% Margarina 2% Olio oliva normale 31% Olio di semi 33% -- Extravergin e 44% La disaggregazione per area geografica Oli e grassi Nel complesso, i principali acquirenti di oli e grassi sono gli abitanti del Meridione, i quali nel 2004 ne hanno acquistato circa 174mila tonnellate, ovvero il 37% del totale. Gli abitanti del Centro e del Nord-Ovest, hanno acquistato nel 2004 lo stesso quantitativo di oli e grassi, ossia 108mila tonnellate, pari al 23% del totale. Infine nel Nord-Est nell ultimo anno, gli acquisti domestici di oli e grassi hanno raggiunto le 83mila tonnellate, pari al 18% del totale. Gli acquisti di oli e grassi sono diminuiti nel corso dell ultimo quinquennio in tutte le aree summenzionate. La flessione ha avuto un tasso di variazione medio annuo più marcato nel Nord-Ovest (-2,7%) e nel Centro (-2%), più contenuto il trend negativo nel Nord-Est (-1,3% annuo) e nel

5 Meridione (-0,7% annuo). Come si vedrà di seguito, tuttavia, il presente report conferma quanto già ampiamente noto sulle abitudini di consumo degli italiani, e cioè che il burro è consumato prevalentemente nelle regioni settentrionali, mentre i grassi di origine vegetale, quali oli e margarina, sono maggiormente apprezzati nel Centro-Sud. Grafico 3 - Disaggregazione degli acquisti di oli e grassi (000 ton) Sud Centro Nord-Est Nord-Ovest Olio di oliva Scendendo nel dettaglio e considerando l olio di oliva, si osserva che i principali acquirenti sono gli abitanti del Sud, i quali nel 2004 ne hanno acquistato circa 117mila tonnellate, ovvero il 37% del totale. Seguono gli abitanti del Centro, con 70mila tonnellate (24% del totale), quelli del Nord-Ovest con 64mila tonnellate (22%) e infine quelli del Nord-Est con 50mila tonnellate pari al 17% del totale. Gli acquisti di olio di oliva sono rimasti sostanzialmente stabili nel corso dell ultimo quinquennio nel Totale Italia. In particolare, però, si è evidenziata una flessione di quasi otto punti percentuali in cinque anni (tvma 1,6%) nel Nord-Ovest e una lieve contrazione anche nel Centro (-0,6% annuo). Al contrario in crescita sono apparse le regioni del Nord-Est (+6% in cinque anni) e quelle del Sud (+2% tra il 2000 e il 2004). Come a dire che il consumo di olio di oliva si è consolidato nelle regioni che già si presentavano come le principali consumatrici, e si sta facendo strada in quelle che dimostravano una minore propensione al suo acquisto. Quest ultimo è senz altro il frutto delle tante campagne promozionali a sfondo salutistico a favore dell utilizzo di grassi di origine vegetale al posto di quelli di origine animale. Grafico 4 - Disaggregazione degli acquisti di olio di oliva (000 ton) Sud Centro Nord-Est Nord-Ovest 50 0 Olio di semi Relativamente all olio di semi, sono sempre i meridionali i principali acquirenti, con una quota in volume che nel 2004 è stata pari al 41% del totale. Seguono gli abitanti del Centro con il 22%, quelli del Nord-Est con il 21% e infine quelli del Nord-Ovest con il 17%. I consumi domestici di oli di semi negli ultimi cinque anni sono diminuiti notevolmente in tutte le aree considerate, ed in particolare di oltre il

6 in cinque anni nel Centro-Nord e del 12% nello stesso periodo al Meridione. Grafico 5 - Disaggregazione degli acquisti di olio di semi (000 ton) Sud Centro Nord-Est Nord-Ovest 20 0 Burro Per quanto riguarda il burro, quasi i due terzi del consumo totale avviene nelle regioni settentrionali (37% nel Nord-Ovest e il 24% nel Nord-Est). Il Centro acquista il 21% del totale di burro consumato in Italia in un anno, mentre la restante parte (18%) va alle regioni meridionali. Gli acquisti di burro vanno diminuendo costantemente in tutte le aree ad un tasso di variazione medio annuo del 3% nel Centro-Nord, e del 2% al Sud. Grafico 6 - Disaggregazione degli acquisti di burro (000 ton) Sud Centro Nord-Est Nord-Ovest Margarina Infine, relativamente alla margarina, gli abitanti del Sud sono i principali acquirenti: più della metà degli acquisti di questo prodotto, nel 2004, è avvenuto in queste regioni, che sono inoltre anche quelle dove il consumo domestico di margarina è diminuito ad un tasso inferiore rispetto alle altre aree. Nelle regioni settentrionali gli acquisti di margarina sono diminuiti di circa il 4 in cinque anni, del 23% al Centro e del 12% al Sud. Grafico 7 -Disaggregazione degli acquisti di margarina

7 14 12 (000 ton) Sud Centro Nord-Est Nord-Ovest 2 0 La disaggregazione per canale distributivo Olio di oliva A differenza di altri prodotti, come ad esempio la pasta, la concentrazione delle vendite di olio di oliva nel canale dei super e ipermercati è meno accentuata, essendo sufficientemente arginata da altri canali. La GD, nel 2000 copriva circa il 44% del totale mercato a volume e il 46% del totale mercato a valore, mentre nel 2004 tali quote erano salite al 48% (sia a volume, sia a valore). Il secondo canale per importanza dei volumi e dei valori venduti è quello dei negozi tradizionali, i quali nel complesso coprivano nel 2000 quasi un terzo del mercato dell olio di oliva. Tale percentuale è scesa al 27% nel Una certa importanza riveste anche il canale altri che comprende Cash&Carry, ambulanti e produzione propria. Questi esercizi hanno coperto nel 2004 una quota a volume del 17% e a valore del. Stabile infine la quota di mercato dei discount (5% in volume e 3% in valore) e dei liberi servizi (rispettivamente 3% e 2%). Grafico 8 Olio di oliva: quote di mercato in volume Altri canali 19% 19% 18% 18% 17% Alimentari tradizionali 29% 28% 29% 28% 27% Discount 5% 4% 4% 4% 5% Liberi servizi 3% 3% 3% 3% 3% Super+Iper 44% 46% 47% 48% 48% Grafico 9 Olio di oliva: quote di mercato in valore

8 Altri canali 19% 18% 18% Alimentari tradizionali 29% 27% 29% 28% 27% Discount 4% 3% 3% 2% 3% Liberi servizi 2% 3% 3% 3% 2% Super+Iper 46% 48% 48% 49% 48% Olio di semi Più concentrato si presenta invece il mercato degli oli di semi: nel 2000 i tre quarti del totale dei volumi venduti di oli di semi transitavano presso la grande distribuzione (77% in valore) e tale percentuale è salita all 8 nel 2004 (83% in valore). Il secondo canale per importanza è quello dei discount, attraverso i quali hanno transitato nel 2004 il 9% dei volumi e il 6% dei valori. La quota degli alimentari tradizionali si è mantenuta negli ultimi anni intorno al 5%, sia in volume, sia in valore, mentre tendono a perdere terreno i liberi servizi, che attualmente coprono circa il 5% del mercato, ma tale percentuale era del 7% cinque anni fa. E di appena un punto percentuale, infine, la quota a volume e a valore degli altri canali. Grafico 10 Olio di semi: quote di mercato in volume Altri canali 1% 1% 1% 1% 1% Alimentari tradizionali 6% 6% 5% 6% 5% Discount 14% 13% 11% 8% 9% Liberi servizi 7% 7% 7% 6% 5% Super+Iper 73% 74% 75% 79% 8 Grafico 11 Olio di semi: quote di mercato in valore

9 Altri canali 1% 1% 1% 1% 1% Alimentari tradizionali 5% 6% 5% 5% 5% Discount 9% 9% 8% 6% 6% Liberi servizi 7% 6% 7% 5% 5% Super+Iper 77% 79% 79% 83% 83% Burro La stessa concentrazione del mercato evidenziata per l olio di semi si può osservare nel mercato del burro: oltre l 8 delle vendite è nelle mani di super e ipermercati, l 8% dei volumi transita attraverso i discount (ma a valore la percentuale è del 5%), un altro 1 circa è diviso equamente tra dettaglio tradizionale e liberi servizi e circa l 1% è appannaggio degli altri canali. Grafico 12 - Burro: quote di mercato in volume Altri canali 1% 1% 1% 1% 1% Alimentari tradizionali 5% 5% 5% 4% 4% Discount 11% 1 1 7% 8% Liberi servizi 7% 6% 6% 6% 5% Super+Iper 76% 77% 79% 82% 82% Grafico 13 - Burro: quote di mercato in valore

10 Altri canali 1% 1% 1% 1% 1% Alimentari tradizionali 6% 5% 5% 4% 4% Discount 7% 6% 6% 4% 5% Liberi servizi 7% 6% 6% 6% 5% Super+Iper 79% 81% 82% 85% 85% Margarina Per la margarina il discorso non cambia: le quote a volume e a valore della GD, nel 2004 sono state rispettivamente dell 8 e dell 85%. Hanno mantenuto la loro quota del 1 i discount e del 5% circa gli alimentari tradizionali e i liberi servizi, mentre è praticamente nulla l importanza degli altri canali. Grafico 14 - Margarina: quote di mercato in volume Altri canali 1% 1% 1% 1% Alimentari tradizionali 7% 6% 5% 5% 4% Discount 1 9% 8% 8% 1 Liberi servizi 7% 7% 7% 6% 6% Super+Iper 75% 78% 79% 8 8 Grafico 15 - Margarina: quote di mercato in valore

11 Altri canali 1% 1% 1% 1% Alimentari tradizionali 8% 6% 5% 6% 4% Discount 6% 5% 4% 4% 5% Liberi servizi 7% 6% 7% 5% 5% Super+Iper 78% 82% 83% 84% 85% L andamento dei prezzi (2) e l effetto Euro Le variazioni annuali nell ultimo quinquennio Nel febbraio del 2002 è stata introdotta la moneta unica europea, che ha sostituito la lira nel portafoglio degli italiani. La percezione dei consumatori è stata quella di considerevoli aumenti dei listini, anche dei prodotti agroalimentari, in seguito a questo passaggio. L analisi dell andamento dei prezzi negli ultimi cinque anni parte proprio da questa considerazione ed intende verificare se e quanta parte degli incrementi di prezzo degli ultimi anni si sia prodotta successivamente all introduzione dell euro. Nel complesso, negli ultimi cinque anni i prezzi di oli e grassi sono aumentati ad un tvma del 3,9%. A determinare questa crescita soprattutto gli oli vegetali (+4,5% annuo), e tra questi soprattutto gli oli di semi (+3,7%), più contenuto il trend dell olio di oliva (+3%), della margarina (+2%) e del burro (+1,2%). La crescita ha avuto andamenti differenti a seconda dei prodotti: per gli oli di semi la forte impennata si è avuta soprattutto nel 2002 (+11% rispetto al 2001) e cioè con l introduzione della moneta unica, mentre nel 2004 i listini sono rimasti invariati. Al contrario per l olio di oliva, il passaggio all euro non ha avuto un effetto immediato così marcato (+3% tra il 2001 e il 2002), ma la crescita si è protratta costante anche nei due anni successivi (+3,7 nel 2003 e +5% nel 2004). Il burro ha attraversato praticamente indenne il momento del passaggio all euro, mentre la margarina, che ha evidenziato una crescita dei prezzi del 5% nel 2002, e del 4% nel 2003, ha chiuso l anno appena passato con listini in calo del 3%. Tab. 4 - Variazione annuale dei prezzi di olio e grassi dal 2000 al /00 02/01 03/02 04/03 tvma Oli e grassi totale 4,9% 5,1% 4,3% 5,4% 3,9% Olio vegetale totale 5,3% 5,5% 5, 6,6% 4,5% Olio di oliva totale 3,4% 3,2% 3,7% 5,3% 3,1% - Sfuso 7,8% 1,1% 3,2% 7,3% 3,8% - Confezionato 2,1% 3,9% 4, 5,1% 3, -- Normale 2,6% 3,6% 7,6% 5,7% 3,9% --Extravergine 1,5% 4,5% 2,7% 4,7% 2,7% --- Bio -10,5% 3,2% 0,9% 1,1% -1,2% --- Dop+Igp 2,9% 19,7% 10,7% 3,6% 7,2% Sansa -6,6% 4,6% 0,1% 11,2% 1,7% Olio di semi 1,6% 11, 6,5% -0,1% 3,7% Arachide 1,6% 1,2% 20,5% 7,2% 5,8% Girasole 3,2% 21,2% 4,7% -4,5% 4,6% Mais -3,7% 2,5% 3,2% -1, 0,2% Soia 4, 12,3% 9,1% -1,4% 4,7% Semi vari 1,7% 9,2% 6,8% -0,5% 3,4%

12 Semi vari 1,7% 9,2% 6,8% -0,5% 3,4% Burro 5,6% 1,8% 1,6% -2,8% 1,2% Margarina 2,6% 5, 3,9% -1,3% 2, La top five degli incrementi L effetto euro si può scomporre in due fasi: quella immediata o di breve periodo, subita da quei prodotti i cui listini sono aumentati subito dopo l introduzione della moneta unica, quindi nel 2002, e quella successiva o di medio periodo, evidenziata da quei prodotti i cui prezzi hanno continuato a crescere anche successivamente al Per osservare l eventuale effetto Euro, nella tabella 5 sono elencati i prodotti che appartengono al raggruppamento oli e grassi, ordinati in ordine decrescente da quello che ha subito l incremento di prezzo maggiore, a quello che ha mostrato l incremento minore. Nella colonna di sinistra tale sorta di classifica è fatta sulla base della variazione dei prezzi tra il 2002 e il 2001 per apprezzare l effetto di breve periodo. Nella colonna di destra, invece, si è considerata la variazione dopo il 2002 e fino al 2004, per evidenziare l effetto di medio periodo. Effettivamente, si può osservare che tra il 2002 e il 2001 alcuni prodotti hanno manifestato aumenti consistenti, come già accennato in precedenza: i listini dell olio di semi di girasole sono aumentati di oltre venti punti percentuali, del 19,7% quelli degli oli a denominazione d origine, del 12% quelli dell olio di semi di soia. Una tenuta maggiore hanno mostrato l olio di oliva sfuso, l olio di semi di arachide e il burro (tutti incrementi intorno all 1%). Per vedere se alcuni di questi prodotti hanno continuato a crescere anche nel medio periodo, si osservi la colonna di destra della medesima tabella: l olio di semi di arachide, che come appena osservato, si trovava nella parte bassa della colonna di sinistra, è schizzato al primo posto nella colonna di destra, con tassi di crescita che hanno sfiorato il 3 in due anni. Hanno continuato ad aumentare i prezzi degli oli Dop e Igp (+14,7% tra il 2002 e il 2004) anche se questo non ne ha rallentato la crescita anche in termini di vendite. Hanno rallentato la corsa, invece, i listini dell olio di semi di girasole, il cui prezzo, aumentato in misura considerevole nel 2002, successivamente non si è più mosso. Tab. 5 - La top five degli incrementi I principali incrementi per effetto-euro I principali incrementi negli ultimi due anni 02/01 04/02 Semi di girasole 21,2% Semi di arachide 29,2% Extravergine Dop+Igp 19,7% Extravergine Dop+Igp 14,7% Semi di soia 12,3% Olio oliva conf. Normale 13,7% Semi vari 9,2% Olio di sansa 11,3% Margarina 5, Olio oliva sfuso 10,7% Olio di sansa 4,6% Semi di soia 7,6% Olio extravergine 4,5% Olio extravergine 7,5% Olio oliva conf. Normale 3,6% Semi vari 6,3% Olio extravergine bio 3,2% Margarina 2,6% Semi di mais 2,5% Semi di mais 2,2% Burro 1,8% Olio extravergine bio 2, Semi di arachide 1,2% Semi di girasole 0, Olio oliva sfuso 1,1% Burro -1,3% L andamento dei prezzi negli ultimi cinque anni per canale di vendita Olio di oliva L evoluzione dei prezzi di oli e grassi negli ultimi cinque anni ha avuto sorti differenti a seconda del canale e del prodotto considerato. Per quanto riguarda l olio di oliva, ad esempio, si osserva innanzitutto che il trend è risultato in crescita in tutti i canali considerati. Inoltre i listini praticati dal canale altri e dalla GD sono costantemente i più alti del mercato. I prezzi elevati del canale altri, si spiega probabilmente col fatto che in questa tipologia di vendita è inclusa la produzione propria, ovvero le produzioni di nicchia, oli tipici particolarmente pregiati acquistati direttamente dal produttore. Se invece si vuole risparmiare sul prezzo dell olio di oliva, ci si deve recare presso i liberi servizi, o presso i discount. In questo caso il risparmio medio rispetto alla GD può arrivare fino a 1,5 /kg.

13 Grafico 16 Prezzi dell olio di oliva 5,50 /kg 5,00 4,50 4,00 3,50 3,00 2,50 super+iper liberi servizi discount alimentari tradizionali altri 2,00 Olio di semi Relativamente agli oli di semi, super e ipermercati si confermano i punti vendita coi prezzi più alti, i discount quelli coi listini più convenienti: il risparmio medio recandosi al discount anziché al supermercato è compreso tra i 55 e i 65 cent/kg. Prezzi molto simili a super e ipermercati sono praticati dai liberi servizi, mentre si tengono leggermente più bassi gli alimentari tradizionali. Altalenante, invece, il trend degli altri punti vendita, in questo caso ambulanti e Cash&Carry, dove i listini, dopo l impennata del 2002, hanno manifestato una tendenza flessiva. Grafico 17 Prezzi dell olio di semi 1,80 /kg 1,50 1,20 0,90 super+iper liberi servizi discount alimentari tradizionali altri 0,60 Burro Per il burro la scelta del canale giusto può significare un risparmio medio di oltre 2,5 /kg: è questa la differenza tra i listini praticati da iper e supermercati e quelli osservati nei discount. Relativamente ai trend negli ultimi anni, nella GD e nei liberi servizi i prezzi sono aumentati costantemente fino al 2003 e poi diminuiti nel 2004, nei discount sono diminuiti regolarmente tra il 2000 e il 2004, negli alimentari tradizionali sono rimasti stabili tra il 2002 e il 2003 per poi subire un impennata nel 2004, e infine nel canale altri, ad un aumento tra il 2000 e il 2002, ha fatto seguito una flessione negli ultimi due anni. Grafico 18 Prezzi del burro

14 /kg 6,80 6,50 6,20 5,90 5,60 5,30 5,00 4,70 4,40 4,10 3,80 3,50 super+iper liberi servizi discount alimentari tradizionali altri Margarina Per quanto riguarda la margarina i prezzi più alti del mercato sono praticati dagli alimentari tradizionali. In questo caso, recandosi presso un discount per acquistarne un chilo, si arriva a risparmiare fino a 1,5 euro. Tuttavia, mentre presso il dettaglio tradizionale si è avuta una politica di controllo dei prezzi, che ha comportato una flessione dei listini medi del 5% in due anni, i discount hanno mantenuto listini invariati, mentre al contrario super e ipermercati hanno costantemente ritoccato al rialzo i prezzi, che sono aumentati in questo canale ad un tvma del 3%. Grafico 19 Prezzi della margarina 3,40 /kg 3,10 2,80 2,50 2,20 1,90 1,60 super+iper liberi servizi discount alimentari tradizionali altri 1,30 1,00 (1) Per la metodologia della rilevazione dei dati Ismea-AcNielsen si rimanda alla nota metodologica (2) Prezzi medi derivati dal rapporto spesa/quantità Ismea Direzione Mercati e Risk Management Unità operativa Osservatori e Panel Responsabile Unità: Franca Ciccarelli (+39) Redazione e analisi: Letizia Fini (+39)

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