Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche SerT Area Sud COMUNITÀ TERAPEUTICA DIURNA SAN LORENZO

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1 Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche SerT Area Sud COMUNITÀ TERAPEUTICA DIURNA SAN LORENZO

2 La Comunità Terapeutica Diurna San Lorenzo, attiva dal 1993, rappresenta una proposta originale nel sistema dei servizi del nostro territorio dedicati alle dipendenze patologiche e si propone come luogo privilegiato per la riabilitazione all interno del SerT. La sua particolarità è quella di non allontanare la persona con problemi di dipendenza dalla sua famiglia, ma di strutturare un percorso di intervento in cui la famiglia stessa sia coinvolta. Le nuove teorie sulla riabilitazione sostengono che il processo di cura debba essere impostato tenendo conto delle caratteristiche individuali del paziente. L intento del San Lorenzo è proprio quello di essere uno strumento utile agli obiettivi della riabilitazione, flessibile ai bisogni degli utenti, chiaro nella sua programmazione. OPERATORI DELLA COMUNITà DIURNA Direttore del SerT Area Sud Dott. Antonio Nicolaci (psicologo-psicoterapeuta) Referente area terapeutica Dott.ssa Francesca Danesi (psicologo-psicoterapeuta) Grazie a questo particolare approccio si possono ottenere 2 risultati importanti. Le persone inserite ritrovano la tranquillità in un Referente area educativa 3 Sandra Fantuzzi (educatore professionale) ambiente che le aiuta a credere nella possibilità di cambiare, mentre le famiglie superano le ansie e le paure derivate dal senso di impotenza nei confronti della dipendenza patologica del proprio famigliare e, lavorando sulle proprie potenzialità, diventano un importante supporto nel progetto terapeutico. Gli operatori, inoltre, si impegnano a creare un rapporto di fiducia, allontanando dagli ospiti della Comunità la paura di essere giudicati e costruendo con loro un alleanza per affrontare insieme il percorso impegnativo della riabilitazione. La Comunità San Lorenzo offre una risposta innovativa che arricchisce gli strumenti a disposizione sul territorio per fornire risposte sempre più adeguate e specifiche alle persone che si rivolgono al SerT. Margherita Manzini (educatore professionale) Enrico Storti (educatore professionale) Dott.ssa Rosita Mazzi (assistente sociale) OPERATORI I progetti terapeutici vengono svolti in stretta collaborazione con gli operatori delle sedi SerT invianti.

3 OBIETTIVI Obiettivi dell Intervento L intervento proposto dalla Comunità Diurna San Lorenzo mette al centro la persona con problemi di dipendenza patologica, con l obiettivo di migliorarne l adattamento al contesto sociale. La Comunità si propone come contesto favorevole allo sviluppo di abilità cognitive e comportamentali. Rappresentano obiettivi dell intervento l aumento delle strategie di autocontrollo, lo sviluppo della progettualità, la responsabilizzazione, l aumento di abilità interpersonali e di problem solving. Rispetto alle problematiche della dipendenza si vuole favorire un aumento della consapevolezza e, 4 quindi, della motivazione ad acquisire abilità per fronteggiare la dipendenza stessa. Tutto ciò si sviluppa attraverso la programmazione 5 individualizzata dell intervento. La vicinanza quotidiana, tra operatoreutente e tra utente-utente, arricchisce inoltre la conoscenza delle situazioni e sviluppa il confronto. La famiglia, sostenuta dagli operatori, diventa protagonista del programma terapeutico e sperimenta, con il miglioramento della capacità di comunicare, una modalità di stare assieme più utile e soddisfacente. Così, il programma terapeutico diviene occasione di cambiamento per tutto il nucleo familiare. Il reinserimento sociale è parte integrante della riabilitazione: è compito della Comunità sostenere la persona nel riattivare o ridefinire il proprio contesto sociale di riferimento.

4 PROPOSTE TERAPEUTICHE LE PROPOSTE TERAPEUTICHE 2. Comunità Terapeutica Diurna La Comunità San Lorenzo propone tre tipologie di intervento: L Osservazione Breve La Comunità Terapeutica Diurna Il Parent Training 1. Osservazione breve È un percorso terapeutico-riabilitativo, suddiviso in fasi, la cui durata dipende dal progetto individuale concordato con l utente. Fin dal momento dell accoglienza, l attenzione è posta all incremento della motivazione e dell adesione al trattamento. Pertanto, è necessario favorire una buona relazione con gli operatori e giungere alla condivisione del progetto. Gli obiettivi specifici, che scandiranno i passaggi di fase, sono riportati nei contratti terapeutici, messi per iscritto e firmati per condivisione dalla persona in trattamento. 6 7 Il programma di Osservazione breve, in regime semiresidenziale, ha l obiettivo di fornire ai pazienti inviati dal SerT un 3. Una proposta per i genitori: il Parent Training luogo protetto in cui approfondire la conoscenza dell individuo e del suo sistema familiare, ai fini della definizione di una adeguata Si tratta di un intervento di gruppo rivolto a genitori di persone proposta terapeutica e per sostenere la motivazione alla cura. Questo con problemi di dipendenza residenti nella provincia di Reggio percorso ha una durata massima di tre mesi. Emilia. Tale percorso coinvolge i genitori sia attraverso l aumento di conoscenze relative alle dipendenze, sia mediante l incremento delle abilità comunicative. L obiettivo è quello di favorire l attivazione della famiglia come risorsa alleata nel progetto terapeutico. I genitori vengono inseriti nei gruppi a seguito di invio da parte della sede SerT di competenza territoriale e dopo aver sostenuto un colloquio con uno dei conduttori del gruppo.

5 Prima dell ingresso la persona concorda con la famiglia e l educatore dell accoglienza il seguente contratto d ingresso: Accoglienza ACCOGLIENZA I componenti della famiglia del Sig. consapevoli dell importanza del loro ruolo nel programma terapeutico, si impegnano a rispettare i seguenti punti: La persona in trattamento dovrà essere accompagnata da un famiglia- La proposta di inserimento scaturisce dalla valutazione medica, psicologica e sociale effettuata dall équipe del SerT di riferimento dell utente. re, salvo diverso accordo con gli operatori, sia per venire in struttura, sia per tornare a casa; Se l utente e la sua famiglia accettano l indicazione di un La persona in trattamento, nelle giornate di chiusura della struttura e percorso presso la Comunità Diurna, l operatore, designato dal SerT nelle ore serali, potrà uscire di casa solo con il permesso concordato proponente, presenta la situazione al referente per l accoglienza della con gli operatori; struttura, che avrà il compito di accogliere e seguire la persona nella La persona in trattamento può frequentare gli amici conosciuti dalla preparazione all ingresso in Comunità, attraverso la predisposizione 8 famiglia e dalla Comunità; di incontri individuali e familiari. La persona in trattamento e la sua famiglia accettano di aderire alle 9 richieste della comunità relative al progetto terapeutico e di attenersi al regolamento. Resta inteso che, qualora ci fosse un infrazione alle regole, la famiglia la comunicherà al più presto agli operatori. FIRMA DEI COMPONENTI DELLA FAMIGLIA PER LA COMUNITA DIURNA La premessa fondamentale per l inizio del programma è la disponibilità della famiglia ad essere parte integrante del percorso terapeutico. Solo i familiari, infatti, con la loro partecipazione ed alleanza con gli operatori, possono garantire la necessaria continuità nei momenti di chiusura del centro. Questo coinvolgimento è complesso, ma permette un effettiva possibilità di cambiamento relazionale e comunicativo. Salvaterra, lì

6 PERCORSO Le fasi del percorso La durata complessiva delle prime tre fasi, secondo le necessità individuali, può durare da un anno a 18 mesi. In una p r i m a fa s e del programma (osservazione) la comunità sostiene la persona nel recupero del controllo sulla propria vita, affinché essa ritrovi una routine quotidiana fatta di regole, limiti e momenti strutturati. Inoltre, questa fase ha l obiettivo di far emergere le difficoltà relazionali e personali su cui incentrare, nelle fasi successive, il programma. Nella s e c o n d a fa s e del programma (trattamento) l équipe degli operatori utilizza le informazioni raccolte per definire e condividere con la persona le ipotesi di intervento. Lo strumento principale di 11 lavoro è il contratto terapeutico che viene sottoscritto dall utente e dall operatore di riferimento. Il contratto contiene gli obiettivi del lavoro terapeutico e le strategie da utilizzare per raggiungerli. Nella t e r z a fa s e (inizio reinserimento) la persona gradualmente inizia a confrontarsi con il proprio contesto sociale, sperimentando le strategie cognitive e comportamentali su cui sta lavorando. La Comunità rimane come rinforzo per i successi e, soprattutto, come stimolo ad affrontare le inevitabili difficoltà che l assunzione delle responsabilità sulle proprie scelte comporta. La famiglia, in questa fase delicata, è supportata dalla Comunità nella gestione di timori, dubbi e incertezze che questo momento può creare. In questa fase può essere utile l esperienza del tirocinio lavorativo che riapre il confronto col mondo del lavoro. Nella q u a r ta fa s e del programma (reinserimento) la persona, che ha ripreso il controllo e la gestione della propria esistenza, mantiene un rapporto con la Comunità attraverso colloqui individuali e familiari. Con la ripresa delle attività lavorative o di formazione, termina la frequenza quotidiana ed il percorso procede con colloqui settimanali o quindicinali. L obiettivo è garantire momenti di confronto e di riflessione nel primo periodo di vita al di fuori della Comunità. La durata di questa fase è di circa un anno.

7 REGOLAMENTO ATTIVITA REGOLAMENTO Centro Diurno San Lorenzo SerT Scandiano Attività all interno del Centro Diurno L attività quotidiana 1. Non si portano in Comunità alcolici e sostanze illegali di alcun Il percorso comunitario prevede la partecipazione a varie tipo, né psicofarmaci che non rientrino nel piano terapeutico attività che coinvolgono le persone nella gestione della quotidianità. prescritto dal medico. L obiettivo è lo sviluppo del senso di responsabilità e la ripresa di un 2. Non si porta denaro in Comunità, se non previo accordi con ritmo adeguato di vita quotidiana. gli operatori. Attualmente la giornata della Comunità ruota intorno ad attività di pulizia, riordino o piccola manutenzione degli ambienti, attività di 3. Al momento dell Accoglienza quotidiana si consegnano chiavi, orticoltura e floricoltura con l apprendimento di tecniche di agricoltura cellulari, sigarette e portafogli. 12 biologica, e attività a favore della vicina biblioteca di Casalgrande Gli ospiti della struttura non si frequentano e non si contattano al di fuori della Comunità, ad eccezione di iniziative condivise con gli operatori. Al di fuori di queste ultime, non sono ammessi contatti telefonici, di posta elettronica o tramite social network. 5. Non si consumano alimenti fuori dall orario dei pasti (pranzo, colazione, merenda) se non previo accordo con gli educatori. 6. Si chiede di prestare attenzione, nei momenti informali, all uso di un linguaggio non aggressivo e/o volgare e che non utilizzi termini legati al mondo della dipendenza. La mancata osservazione delle regole può comportare la sospensione dal programma terapeutico.

8 Le esperienze di gruppo Le esperienze di gruppo proposte attivano sia abilità di tipo pratico-operativo (atelier di cucina, visione di film, discussione di articoli di giornali), sia esperienze di tipo psico-fisico, come corsi di Tai-Chi o altri esercizi. Il gruppo di abilità sociali e prevenzione delle ricadute Si tratta di un intervento orientato a migliorare le abilità sociali e di comunicazione, finalizzato a raggiungere un equilibrio ottimale fra 14 le proprie e le altrui esigenze. Il gruppo, condotto da uno psicologo, 15 prevede: momenti teorici, il cui obiettivo è quello di favorire la conoscenza delle abilità non-verbali, verbali e cognitive, e di sviluppare la capacità di discriminare i comportamenti e le modalità di pensiero assertivi da quelli passivi o aggressivi; momenti di esercitazione tramite il role-playing ed il problem solving, in cui l esercizio delle abilità è finalizzato a ridurre l ansia e migliorare la competenza; momenti di auto-osservazione e di confronto dove le persone portano i problemi vissuti in famiglia, con gli amici o all interno di altri contesti sociali, tra cui la Comunità stessa, affinché il gruppo possa proporre delle letture e cercare delle soluzioni per migliorare i rapporti interpersonali. Qu e s t o l i b r e t t o è d e d i c at o a m o n i c a b e d e s c h i, la c u i f i d u c i a nelle p o t e n z i a l i t à delle famiglie h a contribuito a far crescere il progetto della comunità San Lorenzo.

9 Comunità Terapeutica Diurna San Lorenzo Via San Lorenzo, 38 Tel Salvaterra di Casalgrande studio dana comunicazione e immagine Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche SerT Area Sud

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